Giovedì 7 luglio 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 luglio 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 19 - Edizione CA)
L'Università cancella lo spettacolo
Nel mirino i manifesti con Gesù e la Madonna seminudi?
IL CASO. Salta la rappresentazione di “Holy Peep Show” in programma all'Orto Botanico
 
Come previsto. Già domenica scorsa da L'Unione Sarda. L'annuncio del nuovo spettacolo all'Orto Botanico di Lucido Sottile, ma soprattutto il suo manifesto (una “Pietà” dove Gesù è un Pinocchio transgender e la Madonna una Fata Turchina seminuda), aveva destato scalpore a 24 ore dalla sua pubblicazione su Facebook, figurarsi cosa avrebbe scatenato una volta finito sui muri della città. E così è stato. Grande polverone: interrogazione in Regione del consigliere Felicetto Contu. Intoppi tecnici fatali e lo spettacolo non si farà. Perché? Ufficialmente perché l'Orto Botanico (di proprietà dell'Università) non ha i requisiti di sicurezza per ospitare “Holy Peep Show”.
IL RETTORE Però secondo Tiziana Troja e Michela Sale Musio (leader della compagnia) la verità è un'altra e legata all'immagine dello spettacolo «ritenuta offensiva e blasfema ai piani alti». Ora il rettore Giovanni Melis sull'argomento è chiaro. «Non esiste un nesso fra l'immagine che pubblicizza lo spettacolo e la decisione di non farlo svolgere. L'unica ragione è che l'Orto Botanico non ha i requisiti tecnici e di sicurezza». Punto e basta. E se gli si fa notare che in passato però altri spettacoli sono stati messi in scena fra i viali del polmone verde, risponde: «Una cosa è uno scrittore accompagnato da un musicista, un'altra una pièce teatrale di questo tipo».
LA COMPAGNIA Eppure Troja e Sale Musio sono pronte a mettere la mano sul fuoco che i fatti si sono svolti così: «Lunedì siamo state chiamate dalle funzionarie dell'Orto Botanico che in via informale ci suggerivano di cambiare quanto prima l'immagine pubblicitaria del nostro spettacolo o ci saremo potute scordare lo spazio». Perché? «Ci hanno risposto che eravamo state troppo blasfeme e questi erano gli ordini superiori». Poi? «Poi è intervenuto l'assessore alla Cultura della Provincia Francesco Siciliano per cercare di mediare». Perché Siciliano? «La Provincia con 11mila euro e tanto entusiasmo è il nostro principale partner». Piuttosto, chi è il Francesco Siciliano che compare nel cast? «Un omonimo, un attore disabile». L'assessore Siciliano media, tutto a posto quindi? «Così sembrava». E siamo a martedì. E si va a letto sereni.
CONTRORDINE Poi però ieri mattina arriva il contrordine. La pubblica decenza non c'entra nulla, solo una questione tecnica, dice il Magnifico rettore.
INTERROGAZIONE Nel frattempo, ieri mattina, il consigliere regionale Felicetto Contu (classe 1927) dai banchi Udc presenta un'interrogazione all'assessore alla Cultura Sergio Milia per sapere se l'amministrazione mette soldi sull'iniziativa e aggiunge: «Non si intende assolutamente censurare lo spettacolo che, ovviamente, può essere condiviso o meno a seconda della propria personale preparazione culturale con ovvia libertà di partecipazione allo spettacolo», scrive il decano dei consiglieri. «Amiamo troppo la libertà di pensiero e di espressione per non accettare che si possa rappresentare in maniera blasfema un Cristo Pinocchio e una Madonna Fata Turchina. Ciò che non si può assolutamente accettare è che la città venga inondata da giganteschi manifesti ove la satira della “Pietà” di Michelangelo si estrinseca attraverso la figura di un Cristo transgender e di una Madonna procace e seminuda. Si vorrebbe far notare che i manifesti che tappezzano la città sono visibili da chiunque, donne, vecchi, bambini, credenti e non credenti e che buona parte dei nostri cittadini, seppure cristiani più formali che sostanziali, non accettano volentieri che alcuni valori, che per tradizione e per cultura si portano appresso dall'infanzia, vengano così facilmente dissacrati e ironizzati».
Nessun problema. Tanto ora lo spettacolo è cancellato. Questioni tecniche.
Francesco Abate
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 8 - Edizione IN)
Archeologia nel Sulcis, incontri con i turisti
 
Di mattina, sotto il sole, impegnati negli scavi. Di sera in conferenza per condividere con gli appassionati di archeologia le scoperte appena compiute. L'opportunità è offerta dai diciotto incontri previsti dalla "Summer School", la scuola di archeologia fenicio-punica che consente a decine di studenti delle Università di mezza Europa di prendere parte alle campagne di scavi nel Cronicario di Sant'Antioco e nella cittadella fenicio punica di Monte Sirai, a Carbonia.
INCONTRI L'attività di ricerca si svolge di mattina. Di sera, alle 21,30 le biblioteche e i centri sociali dei paesi del Sulcis Iglesiente ospitano invece una serie di conferenze organizzate dall'Università di Sassari, dalla Provincia di Carbonia Iglesias. Un'occasione unica di confronto tra i docenti e i giovani studenti sardi e stranieri giunti nel Sulcis per un periodo di ricerca, ma anche di vacanza. Ed è anche un'opportunità per gli abitanti delle diverse zone e i turisti per ascoltare dalla viva voce degli archeologi le meraviglie della millenaria storia del Sulcis.
PROGRAMMA Le prime si sono già svolte. Si riparte domani a Villamassargia con l'archeologa Carla Perra che illustrerà la storia dei nuragici e dei fenici nell'ambito del Nuraghe Sirai. Nuovo appuntamento l'11 a Santadi con la conferenza sui fenici a Pani Loriga. Il 13 sarà Gonnesa ad ospitare il convegno sulle necropoli del Sulcis di cui tratterà l'archeologo Michele Guirguis. Il 15 in cattedra a Tratalias il sovrintendente Marco Minoja: le necropoli orientalizzanti. Si scivola al 18, Iglesias, per un appuntamento affascinante: l'archeologo Mansour Ghaki racconterà la storia di Cartagine.
Il 20 luglio trasferimento a Carloforte dove Mohamed Fantar parlerà dei fenici nell'Africa del nord. Poi il 22 si approderà a Calasetta con Mounir Fantar, autore di uno studio su Capo Bon. Terzultimo appuntamento il 25 a Portoscuso sull'età tardo antica del Sulcis a cura di Pier Giorgio Spanu. Quindi il 27 sarà Sant'Antioco ad ospitare la conferenza di Elisa Pompianu sugli scavi a Sulky e gran chiusura il 29 di luglio a Calasetta con la lezione di Piero Bartoloni (direttore degli scavi di Monte Sirai) sui cartaginesi nel Sulcis.
Andrea Scano
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Economia, violato il sito
Ma tutti i dati registrati nella rete dell'Ateneo sono salvi
UNIVERSITÀ. Blitz degli hacker nel server Aruba che ospita lo spazio web della facoltà
 
Dati di professori e studenti che si sono registrati nel sito internet della facoltà di Economia, ospitato sul server di Aruba, sottratti da una banda di hacker che, la scorsa notte, ha piazzato un blitz informatico in tutta Italia: 18 i siti di facoltà e atenei italiani violati.
A CAGLIARI Nel caso cagliaritano non sono però in pericolo informazioni sensibili sulle carriere degli studenti: «Il nostro sistema», fanno sapere dall'ufficio web dell'ateneo, «è protetto e inattaccabile. I dati sensibili degli iscritti sono al sicuro».
A finire nelle mani degli hacker sono dunque le informazioni di chi si è registrato solo sul sito di Economia, www.econoca.it. L'attacco non ha riguardato il sistema dell'Università di Cagliari (che oltre al proprio sito ospita anche quelli di quasi tutte le facoltà, a parte Economia, e quello del corso di Scienze delle Comunicazioni) ma il server Aruba che ospita lo spazio web della facoltà di Economia. «I dati sensibili degli studenti del nostro Ateneo sono al sicuro», spiega Roberto Porcu, responsabile dell'ufficio web e dati dell'Università, «le informazioni su carriera, dichiarazioni dei redditi, esenzioni, oltre a quelli sull'identità, residenza e numeri telefonici, non sono stati intaccati. Anche quelli degli studenti di Economia». Invece sono stati violati i dati di chi si è registrato su www.econoca.it, utilizzato solitamente per prenotare gli esami ma che, in qualche caso, contiene informazioni anagrafiche.
LE VITTIME Gli atenei e le facoltà presi di mira sono quelle di Bologna, Milano, Bari, Foggia, Lecce, Messina, Modena, Napoli, Pavia, Roma, Salerno, Siena, Torino e Urbino. L'attacco è stato rivendicato, sul social network Twitter, da un gruppo che si firma “Lulzstorm”. Sull'episodio sta indagando la polizia postale. (m. v.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Serdiana
Storia e Consiglio nel centro sociale
 
La storia e una seduta del Consiglio comunale animeranno domani il Centro di aggregazione sociale. La serata si apre, alle 17, con la presentazione della fase conclusiva del progetto "Nara Cixiri" promosso dai paesi dell'Unione dei Comuni del Parteolla e Basso Campidano con la partecipazione della Regione. L'appuntamento, aperto a tutti i cittadini, prevede una mostra con i lavori eseguiti durante i laboratori di storia tenuti a Barrali, Donori, Dolianova, Serdiana, Settimo e Soleminis. Alle 18,30 è in programma la lezione-conferenza tenuta da Gian Giacomo Ortu, ordinario di Storia moderna Università di Cagliari, su "La Sardegna dei Lumi e il Triennio Rivoluzionario".
Sempre al centro di aggregazione, convocata anche la seduta del Consiglio comunale di Serdiana. Nel corso dell'incontro, sarà trattato un unico punto all'ordine del giorno: la presentazione del progetto messo a punto per la realizzazione di un parco in prossimità del paese. L'inizio della seduta, aperta a tutti, è fissato alle 21. (s. lo.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
«Pressione tributaria troppo alta»
L'opinione di Giuseppe La Sala, presidente dei magistrati tributari della Sardegna
 
Nel giorno della manifestazione contro Equitalia anche il presidente dell'Associazione magistrati tributari della Sardegna, Giuseppe La Sala interpreta la protesta. Ne comprende i toni: le voci sono quelle di chi ha perso casa e lavoro. Dal suo osservatorio, tuttavia (è anche docente di diritto tributario all'Università di Cagliari), preferisce non attribuire le ragioni del malessere a un unico soggetto. Ma a un sistema, perverso e inflessibile, di cui Equitalia è solo uno dei volti di cui il contribuente riesce a definire i contorni: «Tutto ruota intorno alla pressione tributaria», avverte, «intesa come il rapporto tra la ricchezza prodotta e quanto di questa viene prelevato dall'amministrazione pubblica. Poiché la ricchezza nazionale è diminuita, essa risulta elevatissima».
INVESTIMENTI Un quadro cui si aggiunge la constatazione che le imposte corrisposte non sono impiegate dallo Stato per investimenti, ma per spese correnti cui l'amministrazione pubblica è obbligata. L'anomalia italiana è così spiegata. La Sardegna non è un'eccezione: «Il discorso per l'Isola è ancor più valido, visto che la diminuzione del valore aggiunto è superiore alla percentuale nazionale». La percezione dell'abnormità del sistema, inoltre, deriva dal fatto che «il prelievo tributario avviene su redditi che non esistono». La Sala chiarisce: «Ci sono costi che l'operatore economico sostiene non detraibili: l'Ici, per esempio. Si finisce così per effettuare prelievo tributario in assenza di capacità contributiva. Secondo questa logica le imprese hanno un reddito fiscale che non corrisponde a quello effettivo». Così i “formidabili” meccanismi esecutivi di Equitalia si rivelano letali.
LA MANIFESTAZIONE La protesta è quindi legittima? A ben vedere si tratta di orientarla. La cortina fumosa che, sotto il proclama di “lotta all'evasione”, offusca la fonte del sistema vessatorio, rischia di rinviare l'urgenza di provvedimenti che i magistrati tributari auspicano: «Si tratta di favorire la riforma strutturale della giustizia tributaria, necessaria anche per assicurare un prelievo equilibrato alla capacità dei contribuenti. Questa opportunità potrebbe dirsi garantita con tecnici all'interno della magistratura tributaria. Assistiamo invece a una riforma che, uscita dal cappello del Ministero, non garantisce la terzietà e il riconoscimento costituzionale dovuti». A questo scopo hanno appena consumato tre giorni di sciopero, cui seguiranno ulteriori iniziative.
Manuela Arca
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 40 - Inserto Estate
Polemiche per le locandine dissacranti
Cagliari, salta lo show delle Lucido Sottile
 
CAGLIARI. Salta lo spettacolo «Holy Peep show»: la nuova performance firmata dalla compagnia cagliaritana Lucido Sottile, ovvero Michela Sale Musio e Tiziana Troja, era in programma per il 15, 16, 17 luglio all’Orto Botanico. Lo spettacolo era stato annunciato con tanto di immagini pubblicitarie affisse sui muri della città: dove campeggia un Cristo transgender e una Madonna seducente e senza veli. Dapprima la direzione dell’Orto Botanico, che dipende dall’Università di Scienze di Cagliari, aveva dato il suo benestare. Poi c’è stato un ripensamento. «Per quanto la direzione della struttura abbia accolto con entusiasmo il progetto - affermano Michela Sale Musio e Tiziana Troja - si è vista costretta a porre il veto, perché stamattina il rettore ha annunciato l’inagibilità dell’Orto Botanico per manifestazioni di carattere pubblico». Un ripensamento che, però, temono le Lucide, possa essere legato all’immagine forte della locandina. Un’immagine che ha scatenato l’indignazione anche del consigliere Udc-Fli, Felicetto Contu e che ne ha fatto oggetto di un’interrogazione all’assessore regionale della Cultura, Sergio Milia. Dove si parla di «intento scopertamente dissacratorio dell’iconografia cattolica e non solo». Contu prosegue e scrive: «Non si intende assolutamente censurare lo spettacolo. Amiamo troppo la libertà di pensiero e di espressione per non accettare che si possa rappresentare in maniera blasfema un Cristo Pinocchio e una Madonna fata turchina». Dal canto loro le attrici e registe si dicono amareggiate.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Nuovo statuto, protesta degli universitari
Pronta la prima bozza del documento che dovrà regolare la vita dell’ateneo
Corsa a ostacoli per dare più voce agli iscritti
Il rappresentante degli studenti Marco Meloni: «Non siamo presenti negli organismi che contano veramente»
 
BETTINA CAMEDDA
 CAGLIARI. «Lo statuto deve rispettare le esigenze degli studenti», sottolinea Marco Meloni, rappresentante degli universitari nella commissione apposita. A pochi mesi dall’inizio del nuovo anno accademico, la bozza del nuovo documento è pronta ma non soddisfa.
 La commissione Statuto, insediata il 21 febbraio, presenta la bozza del nuovo Statuto dell’Università degli Studi di Cagliari. «Stiamo ultimando i lavori - spiega Meloni - martedì prossimo è previsto l’ultimo incontro». Una prima stesura della normativa d’ateneo che dovrà essere sottoposta al vaglio del Senato accademico e del consiglio d’amministrazione ed approvata entro il 29 luglio o, con richiesta di una proroga, entro il 29 ottobre. Tuttavia per tanti, a partire dagli studenti universitari, il nuovo modello presenta ancora diversi punti deboli. «È stato un lavoro estenuante per conquistare ogni singola virgola e qualcosa l’abbiamo ottenuta attraverso una serie di emendamenti e grazie al gruppo Unica 2.0 - afferma Marco Meloni - anche se avremmo preferito un altro modello di statuto in grado di garantire e tutelare la partecipazione degli studenti nel processo decisionale dell’Università». Se l’anello debole rischia di essere ancora una volta l’inclusione degli universitari, alcuni risultati sembra siano stati ottenuti. «In questi mesi siamo riusciti a fare inserire le paritetiche, ovvero le commissioni composte da studenti e docenti in eguale numero, sia nelle facoltà che nei consigli di corso - spiega Meloni - abbiamo lavorato affinché lo statuto garantisse il necessario supporto che l’Università deve dare agli studenti a partire da strutture e risorse e abbiamo cercato di includere in tutti i punti le rappresentanze. Ma non siamo riusciti, nostro malgrado, a convincere il Rettore Giovanni Melis a inserire una rappresentanza di studenti nei dipartimenti». Nota dolente perché dipartimenti e Cda restano gli organi decisionali più importanti. Le parole del Magnifico affermano gli studenti, mancano di coerenza.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Nuoro
Aspiranti avvocati a lezione
Scuola di perfezionamento per giovani praticanti legali
 
 NUORO. La Scuola di perfezionamento post laurea comunica di aver attivato in città il corso intensivo, riservato ai praticanti avvocati del foro di Nuoro e di Lanusei, che devono sostenere le prove scritte dell’esame di avvocato per l’anno 2011. Il corso propone una metodologia sperimentata con successo da centinaia di partecipanti delle molteplici edizioni delle sedi di Cagliari, Sassari, Brescia e Pavia e anche quest’anno è stata sfiorata la percentuale di circa il 50% di allievi che hanno superato l’esame 2010. Risultato estremamente soddisfacente dato che le percentuali delle Corti d’appello di riferimento normalmente si aggirano sui 25/35% di candidati ammessi alle prove orali.
 Il Corso prevede attività di studio affiancata da una serie di esercitazioni scritte guidate dai docenti e coniuga l’approccio pratico con l’analisi sistematica delle fattispecie esaminate, consentendo di acquisire una tecnica di elaborazione di atti e pareri utilmente impiegabile, non solo in sede d’esame, ma anche nella futura professione. Esso di svolgerà un pomeriggio alla settimana, da giovedì 15 settembre a venerdì 2 dicembre 2011, dalle 15 alle 19, e comprenderà lezioni di approfondimento in aula ed esercitazioni a casa di redazione di pareri e di atti giudiziari secondo le tecniche illustrate dai docenti. Gli incontri di studio verteranno sul diritto penale e procedura penale e sul diritto civile e processuale civile. Iscrizioni a numero chiuso, max 35 partecipanti, e secondo l’ordine cronologico di adesione. Informazioni: Consuelo Pillolla, ore 9/12 al n. 070/270735, oppure 347/4450149, www.scuolapostlaurea.it, e-mail: scuolapostlaurea@yahoo.it.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Authority, corsa a cinque per la presidenza
Baire, Massidda, Deiana, Floris e l’uscente Fadda nelle terne dei candidati
 
 CAGLIARI. Parte una corsa a cinque per la successione del presidente dell’Autorità portuale Paolo Fadda, il cui mandato scade a settembre. La Provincia di Cagliari sta già lavorando alla sua terna da sottoporre all’attenzione del ministro dei trasporti Altero Matteoli. I nomi che circolano, ma finora sono solo indiscrezioni, sono quelli di Vittorina Baire, ex assessore ai trasporti dell’amministrazione provinciale, Piergiorgio Massidda, senatore del Pdl, e Massimo Deiana, docente di diritto della Navigazione all’Università di Cagliari e preside della facoltà di Giurisprudenza. Lavori in corso anche alla Camera di Commercio: la decisione definitiva arriverà nei prossimi giorni, forse venerdì. La giunta dell’ente di Largo Carlo Felice si è riunita questa mattina per esaminare le candidature. Stando alle prime notizie che trapelano, i prescelti per la terna potrebbero essere Massidda, Deiana e l’ex sindaco di Cagliari Emilio Floris. Attesa per le scelte dei comuni del territorio: Cagliari, Sarroch e Capoterra dovrebbero ufficializzare le nomination nei prossimi giorni. Da qualcuna delle terne potrebbe anche spuntare il nome di Fadda, l’attuale presidente dell’Authority.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
RAID INFORMATICO
Attacco degli hacker in 18 università: colpita anche Cagliari
 
ROMA. I dati riservati di migliaia di studenti e professori pubblicati in rete e accessibili a tutti: è l’effetto dell’attacco che gli hacker hanno lanciato ad almeno diciotto università italiane, violando i loro database. Nel mirino dei pirati informatici, sono finiti diversi atenei importanti tra i quali anche quello di Cagliari.
 
Pagina 15 - Attualità
Attacco hacker alle università
Irridente comunicato su internet: «Cambiate password»
Colpite diciotto sedi e tra queste anche la facoltà di Economia di Cagliari
BETTINA CAMEDDA
 
 CAGLIARI. Il duro attacco alle università italiane stavolta arriva dalla rete per mano di un gruppo di hackers. Indirizzi email, password, numeri di telefono, indirizzi e codici fiscali sono caduti nelle mani degli «incursori». A essere violati sono stati i siti di ben 18 università tra cui la facoltà di Economia di Cagliari. Ma nel mirino dei pirati informatici, sono finiti diversi atenei importanti: l’Antoniano e l’Unibo a Bologna, il Politecnico, la Bocconi e la Bicocca a Milano, La Sapienza a Roma e poi Bari,, Foggia, Lecce, Messina, Modena, Napoli, Pavia, Salerno, Siena, Torino e Urbino. Gli hacker stavolta puntato a creare disservizi. In sostanza hanno rubato migliaia di dati sensibili che studenti e professori utilizzano per accedere ai servizi offerti dagli atenei su internet: username e password ma anche mail, indirizzi privati e in alcuni casi numeri di telefono e codice fiscale. Ed inoltre, una volta in possesso dei dati, gli hacker li hanno messi su internet, indicando i diversi link dove poterli scaricare. «Si tratta di informazioni molto generiche sulla didattica - minimizzano dalle università», compres quella di Cagliari.
 Gli attaccanti si firmano LulzStorm, una sigla che non era mai apparsa finora. Ma il nick richiama quello di’LulzSec’, ben conosciuto dagli investigatori e considerato una costola di Anonymous, il gruppo schierato contro i nemici di Julian Assange e Wikileaks, che ha compiuto decine di assalti ai siti di istituzioni e aziende in tutto il mondo, Italia compresa. E proprio nei confronti di Anonymous è scattata martedì un’operazione della polizia postale che ha portato alla denuncia di una quindicina giovani tra i 15 e i 30 anni, ritenuti gli appartenenti alla cellula italiana del gruppo.
 Resta che i dati che dovevano essere protetti sono stati invece rubati agli atenei e inseriti in un unico file chiamato «italian universities dump»: 2,74 megabyte da scaricare suddivisi in cartelle. Una per ogni università con relativi dati e informazioni personali. Ecco come far tremare in poco tempo e per gioco la terra sotto ai piedi ad abili webmasters titolati e privare migliaia di individui della convinzione di essere al sicuro. Perché ogni sistema ha una sua falla e troppi più di una. E quando qualcosa non funziona si deve cambiare. «Oggi è un grande giorno per tutti noi, e pessimo per le università italiane. I loro siti sono deboli, pieni di falle. Come fate a dare i vostri dati a idioti del genere? È uno scherzo?»: si legge nel messaggio rilasciato sul sito di torrents monova e nel social network dal gruppo di hackers LulzStOrm. Solo un atto dimostrativo il loro, forse con l’intento di cambiare le coscienze ma che di certo minaccia di spingersi oltre. «Cambiate password ragazzi; cambiate concetto di sicurezza, università. Avremmo potuto divulgare molto di più - si legge nel messaggio - avremmo potuto distruggere dati e intere reti. Siete pronti per tutto questo?». Domanda da 30 e lode in un periodo così delicato per l’università italiana e soprattutto per numerosi studenti che fino a qualche mese fa protestavano nelle piazze d’Italia e sui tetti. Oltre al ministro dell’Istruzione Gelmini, visto dai più come una minaccia per l’università pubblica, ora gli universitari dovranno fare i conti anche con i temibili hackers. Perché qualunque volesse essere il loro messaggio, quali siano le loro intenzioni future, da ieri migliaia di nomi, dati e numeri personali sono stati dati in pasto al pubblico in un Paese dove sembra non esistere più una linea di confine tra pubblico e privato.
 

Questionario e social

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