Venerdì 8 luglio 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 luglio 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 19 - Edizione CA)
Imbrattati con la vernice i cartelloni della discordia
Le Lucido sottile: «Nessuna alternativa all'Orto botanico»
 
Due spennellate di vernice grigia in via Cadello (sui punti giusti però: l'anonimo pittore-censore ha oscurato seni e viso di un Cristo che sembra uscito da una serata del Muccassasina di Roma o del Go-Fish di Cagliari, paradisi della trasgressione) e un tentativo di «rimozione» in via Is Mirrionis, dove qualcuno ha cercato di strappare il cartellone che pubblicizza Holy peep show delle Lucido sottile. Che ora, dopo aver pensato di spostare lo spettacolo in strada, per protesta, spiegano che non ci sarebbero alternative all'Orto botanico: «Lo spettacolo è stato concepito, scritto e studiato appositamente per quello spazio, e un suo spostamento comporterebbe un sensibile aggravio dei costi di produzione, relativi alla parte tecnica, che non siamo in grado di sostenere». Perché non è solo una questione di principio, ma lo è anche economica. Se lo spettacolo non fosse organizzato nell'area verde dell'Ateneo, la compagnia teatrale dovrebbe fare a meno di 11 mila euro della Provincia. «L'annullamento dello spettacolo ci costerà 17.000 euro, cioè un terzo del contributo che annualmente ci viene riconosciuto dalla Regione Sardegna per la nostra attività. Uno spostamento in uno spazio diverso dall'Orto Botanico aggraverebbe soltanto la situazione».
L'accordo con l'Università, raccontano Tiziana Troja e Michela Sale Musio in un comunicato stampa, è stato raggiunto «nel mese di maggio». Dopo l'uscita dei cartelloni però è arrivato il dietrofront del rettore. Ufficialmente, per questioni di sicurezza. Le Lucido sottile sperano che l'ateneo cambi idea: «Chiediamo a tutte le forze politiche e sociali che credono nella libertà dell'espressione artistica, di convincere il rettore Melis a rivedere la sua decisione». E da ieri, sul sito Unionesarda.it , si può partecipare al sondaggio sullo spettacolo Holy peep show.
Michele Ruffi
 
Cagliari e Provincia (Pagina 19 - Edizione CA)
«Il teatro non è concepito per gli spettacoli blasfemi»
L'arcivescovo Giuseppe Mani e monsignor Marco Lai
 
Monsignor Giuseppe Mani confessa di non aver mai sentito parlare delle Lucido sottile, né di aver visto i cartelloni che pubblicizzano il loro spettacolo Holy peep show : «Ero fuori Cagliari tutta la settimana, sono tornato da poco e non ho la più pallida idea di che cosa si tratti». Normale.
Anche se l'immagine della pietà transgender, con due donne seminude (più nude, però) al posto del Cristo e della Madonna, ha fatto discutere anche negli ambienti ecclesiastici. L'arcivescovo di Cagliari comunque preferisce «non commentare» una cosa che non conosce nei particolari.
«IN TEATRO SI FA ALTRO» Evitando di parlare del caso specifico, Mani comunque aggiunge con semplicità: «Io a teatro sono abituato a vedere la tragedia greca o spettacoli simili. Non rappresentazioni blasfeme, che non sono belle. E come tutte le cose brutte, non dovrebbero essere fatte. L'Università ha negato l'autorizzazione a organizzare la rappresentazione nell'Orto botanico? Non ne conosco i motivi. Posso solo dire che il teatro dovrebbe essere fatto per le cose belle e solo per quelle».
Anche monsignor Marco Lai, parroco di Sant'Eulalia, non ha visto i cartelloni della discordia. Il suo discorso però è di condanna: «In un mondo dove tutto si può, credo si debba recuperare il rispetto per il prossimo. Penso che molti, anche se non conosco bene il caso specifico, abbiano perso di vista il senso delle cose e il comune pudore».
LA PIETÀ DISCUSSA Che l'immagine sia forte, non c'è dubbio: due ragazze a seno nudo, una che impersona la Madonna con una parrucca da fata turchina, un'altra che raffigurerebbe Cristo con una corona di spine e un naso da Pinocchio, è ovvio che faccia discutere. E questo lo sanno anche le due anime della compagnia Lucido sottile. L'obiettivo è, ovviamente, la maggior pubblicità possibile.
Secondo monsignor Lai, però, ci sono dei casi in cui il fine non giustifica i mezzi: «La potenza simbolica di una immagine come quella della Pietà non può essere oltraggiata. Dietro c'è un significato profondo». È giusto impedire che uno spettacolo teatrale venga messo in scena per questo? «Non lo so. Ma si deve garantire la pienezza del rispetto e della libertà di tutti. La libertà di ciascuno inizia dove finisce quella degli altri. Oppure si ha una sopraffazione».
IL SENSO DEL PUDORE A dover essere sempre rispettato, secondo il parroco di Sant'Eulalia e direttore della Caritas cittadina, è il senso del pudore.
«La vera democrazia è questa. Rispettare i sentimenti degli altri. In questo contesto, non si può schiacciare un altro uomo per le proprie esigenze. Certo, si entra in un discorso dove ognuno può trovare le proprie ragioni. Ma la pietà ha un senso e questo deve essere rispettato».
Per quanto riguarda il «no» dell'Università, che ha negato l'Orto botanico alle Lucido sottile (ufficialmente perché l'area verde non avrebbe i requisiti di sicurezza per ospitare uno spettacolo del genere), il commento è questo: «Anche le opere teatrali, per quanto tranquille e serene, devono rispettare i parametri di sicurezza. Non sono ambiti in cui si possono avere sconti, né si può pretendere che per certe cose non valgano le regole». ( m.r. )
 
Cagliari e Provincia (Pagina 19 - Edizione CA)
Max Medda: «Meglio il nudo dei manifesti elettorali»
Parla l'attore dei La Pola: lo farei anche io, se servisse
 
«Io sono contrario a questo tipo di manifesti». Massimiliano Medda sembra serio. Ma non lo è: «Sono contrario perché con tutti is boccomerus chi ci funti in giru , c'è il rischio che la gente in auto ti venga addosso mentre guarda i cartelloni».
E poi, questi manifesti non sono così tanto blasfemi, secondo l'attore dei La Pola: «Diciamo che richiama l'attenzione. Poi da qui a scandalizzarsi... Sa cosa penso? Che mi pare strano che i politici si siano scandalizzati. Io se fossi uno di loro mi scandalizzerei di quello che non funziona, per la disoccupazione, per i problemi che ha la Sardegna. Non per un cartellone pubblicitario. Sarebbe meglio che le interrogazioni le facessero per la crisi che c'è nell'Isola».
«L'AVREI FATTO ANCH'IO» Medda dice che una scelta del genere, per pubblicizzare uno spettacolo, l'avrebbe fatta anche lui: «Io sono un attore comico e non credo lo farò mai, ma se fosse servito, perché no? Sono un credente, ma non ho trovato nulla di blasfemo in quell'immagine. Ho visto due belle ragazze, due nudi femminili. Allora, se il metro di giudizio è questo, dovremmo vestire anche la Maya desnuda. Ormai quello che può disturbare la chiesa viene censurato. Ma trovo molto più volgari certe pubblicità».
MANIFESTI ELETTORALI In un momento come questo poi, certe iniziative sono quasi indispensabili: «La cultura ha bisogno di provocazioni, ora c'è un grosso appiattimento: ben vengano queste azioni provocanti. E poi dopo tre-quattro mesi in cui si vedevano soltanto manifesti elettorali con facce maschili e sorrisi di circostanza, finalmente vediamo due belle ragazze». E l'Orto botanico negato «per motivi di sicurezza» dal rettore dell'Università? «Se è stato fatto perché il manifesto è stato giudicato troppo forte, beh, non va bene».
Gianluca Medas, attore tra i più bravi ed esperti in Sardegna, dice di non aver neanche notato «che quell'immagine fosse una pietà». E che le polemiche non sono giustificate: «Che cosa è lo scandalo? Varia a seconda della cultura delle persone. Io non ho nulla da dire su questo cartellone, mi piace l'attività delle Lucido sottile, e mi meraviglia che ancora oggi accadano cose del genere».
L'ESPERIENZA PERSONALE In oltre venticinque anni di attività, sui palchi di tutta Italia, Medas è stato vittima della censura poche volte. Ma ricorda di quella serata a Milano in cui «un assessore mi chiese di cambiare un testo». Lo spettacolo era su Fabrizio De Andrè, e l'argomento era la guerra. «Era appena iniziato il conflitto in Iraq. E il testo scelto era stato giudicato troppo forte. Non lo cambiai».
Però anche la scelta del rettore Melis non deve essere criticata se non c'è certezza sui motivi: «Non sappiamo se l'autorizzazione sia stata negata per via di questi manifesti. Se è vero quello che dice il rettore, cioè che lo spettacolo non si può fare all'Orto botanico per questioni di sicurezza, direi che c'è poco da dire. La responsabilità, per qualsiasi cosa, sarebbe sua ed è normale che si possa prendere questa decisione». Se invece dietro ci fosse una scelta legata alla pietà trasfigurata, allora sarebbe diverso: «Mi viene da ridere se la gente si scandalizza per due tette. Se fosse così, suggerirei alle Lucido sottile di ristampare il manifesto e di aggiungere, sopra, la scritta “Censura”. È assurdo che a Cagliari ci siano ancora discussioni del genere». ( m.r. )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 19 - Edizione CA)
Autorità portuale, si candida anche Ritossa
Docente di trasporti marittimi, ha presentato il curriculum a tutti gli enti
 
«Ho letto gli articoli sui giornali, ho visto quali erano le candidature in campo e ho pensato che non poteva andare come sempre, che non potevano prevalere criteri politici sulle competenze. E allora ieri mattina ho inviato anche il mio curriculum». Gian Paolo Ritossa, ingegnere, 72 anni, ex docente ordinario alla facoltà di Ingegneria, co-autore di tre piani regolatori portuali, tra cui quello di Cagliari, ha proposto il suo nome ai Comuni di Cagliari, Sarroch e Capoterra, alla Provincia, alla Camera di Commercio e alla presidenza della Regione. Si propone da tecnico, anche se non fa mistero - ed è noto - di essere più vicino al centrodestra che al centrosinistra.
«La legge parla di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale. Io ho insegnato per decenni trasporti marittimi e tecnica ed economia dei trasporti, ho progettato porti e piani regolatori portuali e credo che la mia competenza e la mia esperienza possano essere importanti. Ho paura, davvero, che possano prevalere criteri politici nonostante la legge sia chiarissima e imponga capacità specifiche».
Ritossa è già stato candidato all'Autorità portuale alla fine degli anni '90. Allora fu superato da Italo Ferrari.
Essendo tra gli estensori del Piano regolatore, ha un'idea chiara di quale debba essere il ruolo del porto: «Deve essere sempre di più il motore della città, aggregare tutti gli interessi, e per farlo è fondamentale che si ripristini la continuità territoriale marittima. Cagliari», spiega, «ha sofferto molto il monopolio della Tirrenia e ora che i privati si apprestano ad acquistarla, la città deve giocare di nuovo un ruolo decisivo». (f.ma.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 42 - Inserto Estate
Le rovine del villaggio di San Cromazio
Non lontano da Villaspeciosa antichi resti portati alla luce dagli scavi
SALVATORE TOLA
 
È facile, lasciando la statale 130 Cagliari-Iglesias, raggiungere il vicino centro abitato di Villa Speciosa; e altrettanto facile, aggirando sulla destra la periferia, guadagnare la vista della chiesetta di San Platano, con l’incredibile facciata ottenuta accostando pietre lavorate di diversa natura, recuperate dalle rovine dell’antico villaggio di San Cromazio.
 Questo, scoperto per caso negli anni Settanta, è stato rimesso almeno in parte in luce da campagne di scavo organizzate dall’Università di Sassari. Non è lontano, ma è tutto recintato, e per visitarlo bisogna rivolgersi al Comune o alla Pro Loco.
 Si pensava dapprima che si trattasse di una villa romana, ma le sue dimensioni si sono rivelate maggiori, disponeva di terme, di stalle e di strutture per la trasformazione dei prodotti della campagna; e i reperti indicano che fu abitato dall’età augustea sino al VI secolo. Oggi si ipotizza che si sia trattato di un villaggio ad economia agricola, che aveva però anche la funzione di «mansio», qualcosa come una stazione di posta, lungo la strada che univa Cagliari a Sulci, l’attuale Sant’Antioco.
 Una piccola borgata per un verso, quindi, ma anche frequentata da viaggiatori e forestieri: si spiega solo così il ritrovamento di una raffinata gemma in corniola che rappresenta un gallo insieme a una fontana e un albero; e soprattutto l’esistenza di un grande edificio religioso, di cui resta il pavimento, un mosaico di 160 metri quadrati, il più grande mai messo in luce nell’isola. Al centro delle decorazioni mostra alcuni simboli che fanno riferimento alla religione cristiana come un «kantharos», vaso per il vino, la spiga di miglio e le foglie di vite o di edera.
 Si è fatta strada l’ipotesi che il villaggio, pur così modesto all’apparenza, avesse al centro una delle prime chiese cristiane della Sardegna.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Cagliari
Lezioni per chi frequenta il liceo e ora partono anche le conferenze
La campagna di scavi a Sirai coinvolge anche gli studenti
Il corso universitario prevede anche stage sul fenicio-punico
 
 CARBONIA. Studenti a lezione di archeologia. È l’aspetto più interessante che sta venendo fuori dalla campagna di di scavi iniziata da qualche giorno a Monte Sirai. Per molti giovani una esperienza unica e quasi irripetibile, a contatto con gli esperti del settore.
 Anche vedere apparire dal terreno un coccio a prima vista insignificante diventa infatti un ricordo indelebile. E’ qeusto il motivo per il quale la Provincia, insieme con l’Università di Sassari e le Amministrazioni di Sant’Antioco e di Carbonia, ha promosso la Summer School di Archeologia Fenicio-Punica. E’ un corso universitario attivato nell’ambito della cattedra di archeologia fenicio-punica tenuta dal professor Piero Bartoloni, che vede non solo la partecipazione di studenti dell’Università di Sassari e delle Università consociate di Bologna, Cagliari, Cassino e Viterbo, Viterbo, e di alcune Università straniere come Alicante, Barcellona, Budapest, Sevilla, Tunisi. Infatti l’aspetto più interessante è che partecipano alla iniziativa studenti del liceo Classico di Carbonia e dei licei Scientifici di Iglesias e Sant’Antioco. I ragazzi, suddivisi in gruppi di quindici per turno, parteciperanno in maniera attiva agli scavi archeologici, che sono effettuati a Sant’Antioco nell’area del Cronicario e a Monte Sirai, nell’area dell’abitato. Gli studenti dei licei lavorano dalle 8 alle 13 del mattino. Poi, al pomeriggio, per chi vuole, è possibile seguire presso il museo archeologico comunale di Carbonia e Sant’Antioco, le altre attività di cantiere, come il restauro dei reperti, la loro documentazione grafica e fotografica e schedatura. Aspetti di un lavoro inacessibile ai più. Intanto, sono iniziate le conferenze di carattere archelogico, con calendario che prevede tre appuntamenti settimanali nei diversi Comuni della Provincia di Carbonia-Iglesias. Ad ogni conferenza su temi specifici viene affiancata una mostra itinerante riguardante le attività archeologiche effettuate nel territorio dall’Università di Sassari. I conferenzieri provengono dalle Università di Bologna, Cagliari, Sassari e Tunisi, dalla Soprintendenza archeologica di Cagliari, dagli Enti locali del territorio della Provincia, dall’Institut National du Patrimoine di Tunis e dall’Université El Manar di Tunis. Tutto per una esperienza indimenticabile.(gfn)
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Cercasi lavoro disperatamente
Un corso per imparare a cercare occupazione e fermare l’emigrazione
PIERLUIGI CARTA
 
CAGLIARI.Cercasi lavoro disperatamente. Una laurea non da più certezze, nè un master a cui raramente fa seguito un’offerta di lavoro. E sono sempre più le difficoltà che i neolaureati devono affrontare per inserirsi nel mondo del lavoro di Cagliari e provincia. Il problema però non è solo la mancanza di lavoro (il 45 per cento delle persone al di sotto dei 30 anni è senza lavoro), ma anche la carenza di informazione, le difficoltà burocratiche e un approccio sbagliato di chi cerca un impiego. Gli iscritti all’università sono 32mila, ma in chi sta per terminare gli studi serpeggia la rassegnazione. E alcuni parlano apertamente di possibile emigrazione che, come sottolineato più volte Nicola Marongiu (Cgil), «sta aumentando». Da qui l’importanza di un supporto adeguato. Lo sportello informativo Student Jobs, attivato dall’Ersu nel febbraio scorso, e il servizio Placement dell’ateneo si stanno rivelando dei mezzi indispensabili per gli studenti alle prese coi curriculum, coi bandi di concorso e con la scelta dei tirocini.
 Molto alta anche l’affluenza per il secondo corso svoltosi ieri mattina, presso la sede dell’Ersu. “Come presentare al meglio la propria candidatura: incontro per la preparazione del curriculum vitae” è nato dalla cooperazione tra l’ente del diritto allo studio e l’università. Il ciclo di seminari ha come obbiettivo favorire l’orientamento al lavoro di laureati e laureandi attraverso incontri mirati per la loro formazione. Graziella Marceddu, responsabile dello sportello Placement dell’ateneo di Cagliari, spiega che molti studenti non riescono ad avere una risposta positiva dalle aziende perché non hanno le idee chiare sul proprio percorso o perché non sanno come porsi davanti al datore di lavoro. Il supporto ai laureati è indispensabile per chi ancora non sa «che cosa vuol fare da grande». La ricerca di lavoro richiede competenze specifiche. La missione dello sportello Placement consiste nel favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, ma anche nel formare i laureati per rendere più agevole il loro ingresso nel mondo professionale. Il tirocinio formativo, data anche la penuria di offerte di lavoro concrete, diventa un obbligo per diplomati e laureati. Il servizio Placement gestisce fino a seicento tirocini facoltativi all’anno. Sono diverse anche in Sardegna le aziende che richiedono tirocinanti, senza contare i posti attivati presso gli enti pubblici. Oltre ai soliti binomi Saras-Ingegneria, Tiscali-scienze della comunicazione e Ingegneria, ci sono anche altre realtà aziendali più piccole che promuovono stage formativi. Attualmente sono una cinquantina i posti disponibili: un’opportunità che va valorizzata.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Vademecum locale per rendere difficile la vita di chi vuole fare l’hacker
Le minacce sul web: «Avremmo potuto cancellare i vostri dati»
Dopo l’attacco agli atenei, il gruppo “Unione degli studenti” minaccia una class action
BETTINA CAMEDDA
 
 CAGLIARI. Solo dati «con poco significato» secondo quanto emerso da un riscontro fatto dagli uffici amministrativi dell’università. Ma intanto gli studenti di tutta l’Italia delle università colpite dall’attacco intenteranno una class action contro gli atenei che non hanno saputo proteggere i dati personali e le password contenuti nei database e presenteranno ricorso anche al Garante della Privacy. Per quanto riguarda Cagliari gli hacker hanno messo in rete «per lo più materiale inutilizzabile», per la maggior parte password di secondaria importanza ed elenchi di tesi di dottorando già pubblicate qualche tempo fa. Quel che forse voleva apparire un duro attacco informatico al sistema sembra sbriciolarsi in poche ore lasciando una scia di preoccupazione tra studenti e docenti. Le rassicurazioni arrivano anche dalla homepage del sito della facoltà di Economia di Cagliari, l’unica facoltà sarda “violata” dal gruppo LulzStorm. Con una precisazione: «I dati prelevati dal sito della facoltà e inseriti illegalmente in rete riguardano poche informazioni, che non sono utilizzabili. Non sono stati inseriti in rete dati personali relativi agli studenti e ai docenti della facoltà di Economia».
 Intanto sempre dal sito della facoltà si invitano gli studenti a prestare la massima attenzione nella gestione delle credenziali di accesso ai sistemi informativi sebbene vi siano diversi sistemi di sicurezza a seconda dei dati contenuti. «È opportuno - si legge nel comunicato - cambiare periodicamente le password di accesso ai servizi utilizzando parole non banali, non utilizzare la stessa password per contesti informatici diversi e non comunicare in alcun modo le proprie credenziali». E se l’università invita alla calma, l’Unione degli studenti universitari minaccia di fare appello al garante della privacy. Perché quell’attacco, avvenuto in concomitanza con una serie di perquisizioni a sospetti hacker da parte della Polizia postale, poteva spingersi oltre. «Avremmo potuto distruggere i vostri database» rivendicano sul web.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Primo confronto tra il direttore fresco di nomina e il presidente Poggiu
Serra: «Porterò subito a regime tutta la macchina amministrativa»
 
 SASSARI. L’Ersu di Sassari ha dal primo luglio un nuovo direttore generale: Maria Assunta Serra che ha lasciato il timone dell’istituto zooprofilattico per assumere la guida dell’Ente per il Diritto allo Studio Universitario. «Sarà importante in questa prima fase del mio incarico - dice Maria Assunta Serra - essere tempestivi nel portare a regime la macchina gestionale dell’Ente. Saranno immediatamente sbloccate le procedure più urgenti che si erano interrotte in assenza di direttore, daremo così risposte concrete agli studenti e anche alle imprese». Dirigente regionale è stata direttore risorse umane dell’azienda regionale per l’edilizia abitativa dove ha assunto successivamente l’incarico di direttore affari generali, legali e appalti. Giornalista pubblicista ha alle spalle un’attiva esperienza di collaborazione con diverse testate regionali.
 Il direttore generale e il presidente dell’Ersu di Sassari si sono già incontrati per predisporre l’ordine del giorno del consiglio di amministrazione che si riunirà ufficialmente il prossimo mercoledì. «Con la nomina del nuovo direttore - dice Gianni Poggiu - termina finalmente questo periodo di stallo forzato dovuto all’impossibilità di poter intraprendere interventi in ambito amministrativo. L’Ersu può finalmente ripartire a pieno ritmo con le sue attività di programmazione che puntano a consolidare i risultati di eccellenza già ottenuti in ambito nazionale e l’immagine di vivace polo culturale e di ricerca capace di catalizzare l’interesse non solo degli studenti dell’area regionale sarda ma anche di quelli della penisola e stranieri. Già nel nostro primo incontro con il nuovo direttore abbiamo pianificato in maniera operativa le prossime attività dell’Ente da realizzare in collaborazione con l’università per il rilancio dell’ateneo sassarese e dell’intero territorio».

Questionario e social

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