Lunedì 20 giugno 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 giugno 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 22 - Edizione CA)
Assalto ai corsi gratuiti di lingua
Migliaia di iscrizioni: successo agli incontri organizzati dall'Università
SASSARI. A settembre partiranno i 180 progetti da cento e cinquanta ore. Iniziati i test di ingresso
 
Sassari ha voglia di inglese. E non solo, anche di spagnolo, tedesco, francese, arabo o cinese, russo e portoghese. Sarà l'arrivo dell'estate, da sempre foriera di turisti e turiste stranieri con cui confrontarsi, oppure quella voglia incontenibile di apprendere idiomi lontani e magari sognare di emigrare e trovare il lavoro dei sogni. Ciò che è certo, sino ad ora, è che al Centro linguistico d'ateneo (Cla) non avevano mai visto niente di simile: alle lezioni gratuite finanziate dalla Regione si sono iscritte migliaia di persone.
A settembre partiranno i 180 corsi da cento e cinquanta ore per studiare nove lingue, tra cui l'italiano per stranieri, e nei giorni scorsi sono iniziati i test di ingresso previsti però soltanto per alcuni idiomi, come l'inglese, dove saranno attivati i programmi avanzati.
Secondo il Cla, tralasciando le 1600 persone che si sono presentate per gli esami, a settembre arriveranno tra i sette e gli ottomila studenti.
Un successo che non si aspettava la direttrice Simonetta Sanna, che allo stesso tempo spera in una profonda ricaduta nel territorio: «L'obiettivo è diffondere le lingue straniere e portare i cittadini ai livelli di competitività previsti dall'Europa», dice senza nascondere un certo entusiasmo. Sì, tutti i cittadini, perché il bando era aperto oltre che agli studenti dell'università di Sassari anche ai residenti in Sardegna, purché di età compresa tra i 18 e i sessant'anni, immigrati inclusi.
I test delle scorse settimane si sono svolti in aule affollatissime.
Tra i ragazzi anche personale amministrativo o i docenti dell'ateneo, che hanno colto l'occasione per rispolverare l'inglese o imparare l'abc del cinese.
La maggior parte però sono ragazzi con la valigia sempre pronta, come Elena, che non vede l'ora di tornare in Spagna dopo l'esperienza Erasmus. Oppure un altro ragazzo sui trent'anni, disoccupato, che confessa: «Piuttosto che stare a far nulla miglioro il mio inglese».
La conclusione delle lezioni è prevista a gennaio e tra le sedi non c'è soltanto Sassari ma anche Alghero, Olbia, Oristano e Nuoro. Alla fine del corso, inoltre, i partecipanti potranno conseguire la certificazione internazionale nelle strutture convenzionate e ottenere un rimborso spese.
Antonio Muglia
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Camp (Pagina 17 - Edizione CA)
Guspini
Nell'ex mensa di Montevecchio si parla di lavoro
 
Giovedì dalle 9,30 nei locali dell'ex “mensa impiegati” della miniera di Montevecchio si terrà la Giornata provinciale sulla sicurezza sul Lavoro. All'incontro parteciperanno rappresentanti di enti, istituzioni, sindacati, organizzazioni datoriali e associazioni. In programma anche gli interventi del giornalista del “Fatto quotidiano” Giorgio Meletti, autore del libro “Nel paese dei Moratti. Sarroch Italia”, e di Gianni Loy, docente di diritto del Lavoro dell'Università di Cagliari. (g. p. p.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 22 - Edizione CA)
Sassari
Ritratti e forme all'ateneo
 
Una donna dagli occhi verdi indossa un turbante di carta igienica e sui lati della testa il supporto di cartone funziona come due bigodini. È uno dei ritratti del fotografo olandese Hendrik Kerstens, di cui si è discusso ieri al convegno organizzato dal dipartimento di Scienze dei linguaggi dell'università di Sassari dal titolo "Tempo e ritratto". Una due giorni di relazioni, interventi e dibattiti in cui decine di professori e ricercatori delle più prestigiose università europee hanno indagato il genere del ritratto, inteso in tutte le sue variabili, dalla pittura alla letteratura, partendo dal Rinascimento per arrivare ai giorni nostri. L'evento, curato dalla direttrice del dipartimento Caterina Virdis insieme a Novella Macola e Maria Vittoria Spissu, è stato patrocinato dalla Banca di Sassari e dalla libreria Koinè. (a.m.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Sardegna
Piano del lavoro, non c’è intesa
Sindacati contro la Regione: «Idee vecchie, senza strategia»
ALFREDO FRANCHINI
 
CAGLIARI. La generazione «ni-ni», che non studia e non lavora, preoccupa la Sardegna, dividendo Regione e sindacati. Nell’isola il fenomeno esploso nella protesta in Spagna da parte di chi «ni estudia, ni trabaja», è allarmante e, secondo Cgil-Cisl-Uil, il piano del lavoro presentato dalla Regione è poco più di «un pannicello caldo perché privo di strategia».
 È un default generazionale che il Censis ha raccontatto nel recentissimo Rapporto: in un decennio - certifica il Censis - in Italia c’è stato un calo di due milioni di persone tra i 15 e i 34 anni. Nello stesso periodo, (2000-2010), gli over 65 sono aumentati di un milione e 896 mila. Il lavoro è il problema dei problemi in un mondo che cambia sotto l’incalzare di due eventi: la globalizzazione e le nuove tecnologie che hanno decretato la fine del modello taylorista, un modello che aveva in sé gli aspetti negativi legati alla grande fabbrica ma che di positivo aveva la certezza del posto. Regione e sindacati sono divisi sul merito, («dentro il piano non c’è niente di nuovo», sostengono Cgil-Cisl e Uil), e persino sulle statistiche.
 Per la Giunta, infatti, c’è stata una flessione nella disoccupazione per la fascia tra i 25 e i 33 anni di ben sei punti. Cgil-Cisl e Uil ribattono che se la disoccupazione cala in quella fascia d’età è soltanto perché il numero dei senza lavoro è travasato in una fascia d’età superiore. «Quei giovani scompaiono, come attesta il Censis, oppure si nascondono nella famiglia che è diventata da tempo il primo ammortizzatore sociale», spiega Mario Medde, segretario generale della Cisl sarda. «Non solo non si è ridotta la disoccupazione giovanile ma aumenta il fenomeno delle migrazioni culturali. È superfluo ricordare che i laureati sardi vanno via e scompaiono alle rilevazioni statistiche».
 Eurobarometro. A questo proposito è da segnalare un’importante rilevazione di Eurobarometro che mette in evidenza le performances richieste dalle imprese a livello europeo e da queste risulta che i nostri laureati non sono affatto svantaggiati rispetto a quelli degli altri Paesi; (anzi capita che giovani sardi abbiano posti di responsabilità in Francia o in Inghilterra). E allora? La verità allora è che è il nostro sistema produttivo ad essere in grave difficoltà. Un terzo delle imprese cerca di riposizionarsi sul mercato e per questo ha bisogno di laureati bravi, il resto stenta ad entrare in questa corsia e non riesce a utilizzare i ragazzi più meritevoli. Al nostro Paese spetta, però, il brutto record di «inattività volontaria»: l’undici per cento dei giovani non studia né lavora, un’anomalia nel panorama europeo la cui media per questo fenomeno è del 3,4 per cento. (Il dato riguarda meno le donne dell’isola che studiano più dei maschi).
 Irregolari. Medde ricorda poi l’alto tasso di lavoro irregolare che contraddistingue l’isola: «Il 22 per cento», ricorda il segretario della Cisl. Ma perché la critica al Piano del lavoro, elaborato dall’assessore Franco Manca? «In Sardegna non c’è crescita economica e c’è addirittura il ritiro dello Stato. Allora il dramma della disoccupazione dev’essere affrontato in prima battuta dalla stessa Regione con politiche attive del lavoro. Manca una strategia sull’occupazione in settori strategici come l’ambiente o i beni culturali e, in compenso, si cerca di creare lavoro solo attraverso stage e tirocini». Ultima accusa: dentro il piano del lavoro c’è una serie di provvedimenti di cui si parla da sempre come, ad esempio, la lotta alla dispersione scolastica.
 Pil. La generazione «ni-ni» dell’isola, però, sta prendendo consapevolezza della condizione che porta i giovani ad avere, per la prima volta nella storia, prospettive peggiori di quelle dei loro padri. Una consapevolezza che è sfociata a Cagliari in una prima manifestazione «copiata» dal fenomeno esploso a Madrid e che porterà a una crescita del movimento. «È inevitabile», sostiene Mario Medde, «i dati statistici rilevano che la ricchezza dei sardi è tornata indietro a dieci anni fa e questo significa che per ritornare a quegli stessi livelli ci vorrà molto tempo».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Sardegna
Polemiche sulle nuove borse di studio
I bandi master&back escludono le domande del percorso artistico
 
CAGLIARI. Polemiche sull’avviso Alta formazione 2010 per il programma Master & Back che prevedeva l’erogazione d’un massimo di 150 borse di studio, (30 per i dottorati e 120 per i master), per un valore complessivo di 6.500.000 euro per la partecipazione a master universitari e dottorati di ricerca di giovani laureati. «Sia dal programma 2010, sia dal successivo 2011 sono stati esclusi i percorsi artistico-musicali», afferma Elisabetta Caredda, dottore di ricerca in Neuroscienze e referente del gruppo per i bandi di tirocinio del Master & Back. «Le reiterate richieste a partire dal gennaio di quest’anno di integrazione di almeno un numero esiguo di borse (8-10 massimo) per quei percorsi sono sempre state schivate dall’Agenzia regionale per il lavoro», sostiene Caredda, «con la giustificazione di mancanza di fondi. Ma l’avviso 2010 ha visto due aggiornamenti nella graduatoria e neanche questa volta le nuove borse sono state destinate ai percorsi in discipline artistico musicali». A giudizio di Elisabetta Caredda l’integrazione risulterebbe in contraddizione con il bando: «Perché una terza graduatoria, pubblicata il 3 giugno 2011 a tre mesi dalla pubblicazione della prima che risale all’undici marzo scorso»? chiede la referente per i bandi di tirocinio. E ancora: «Perché l’Agenzia del lavoro e l’assessorato al lavoro, dopo la pubblicazione delle graduatorie definitive del bando 2010, hanno aggiunto ben otto borse di studio alle 150 massime da esso previste»?

Questionario e social

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