Martedì 21 giugno 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 giugno 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
La guerra del Policlinico
Anatomia bloccata: danni per oltre due milioni
CORTE DEI CONTI. A giudizio l'ex rettore, tre dirigenti e il primario del reparto
 
Cinque anni di guerra interna al Policlinico universitario hanno un costo: due milioni e 350.000 euro. La Procura della Corte dei conti non ha dubbi su chi debba restituire quei soldi: da un lato l'ex direttore di Anatomia patologica Giuseppe Santa Cruz che ha dato il via alle operazioni belliche; dall'altro l'ex rettore Pasquale Mistretta, il direttore generale Rosa Coppola, il direttore amministrativo Ennio Filigheddu e il direttore sanitario Andrea Corrias che hanno ovviato con «complicate e costose soluzioni» al fatto che dal 2002 al 2007 Santa Cruz avesse impedito il funzionamento del servizio diagnostico di Anatomia patologica. Gli esami, come hanno accertato i carabinieri del Nas, sono stati eseguiti in altri ospedali con convenzioni stipulate dalla direzione del Policlinico.
Nella corposa citazione a giudizio (il processo è fissato per il 13 dicembre mentre la prima udienza penale, di cui si dà conto nel pezzo a fianco, si è svolta ieri mattina) il pm Mario Murtas definisce «incredibile» la vicenda, «caratterizzata dall'indifferenza verso la salute del cittadino, i principi e le regole della deontologia medica, i criteri della gestione aziendalistica della sanità pubblica».
Gli incolpati respingono le accuse e ora sarà la Corte dei conti a valutare se Mistretta, Cioppola, Filigheddu e Corrias avessero altre strade per risolvere la questione.
MISTRETTA La responsabilità dell'ex Rettore dell'Università è legata al fatto che, secondo il pm, «nonostante avesse il potere, e il dovere, di intervenire, ha omesso di farlo». Secondo l'accusa Mistretta «ha sempre avuto piena e tempestiva conoscenza della totale inoperosità di Santa Cruz e del servizio, degli illeciti, della loro gravità, dei disservizi in danno del Policlinico. Eppure ha tollerato scientemente quell'autentica degenerazione gestionale..., ha esortato la direzione a procedere con la stipula di convenzioni esterne dichiarando che non fossero più costose della costituzione di un'unità operativa presso il Policlinico».
SANTA CRUZ «È rimasto totalmente e costantemente inoperoso manifestando diffusa ostilità e rancore con un'escalation di ostentata delegittimazione degli organi di direzione del Policlinico... La sua condotta è stata orientata a creare una situazione ambientale di estrema invivibilità, della quale astutamente si lamentava vittima, contrassegnata da gravissima avversione verso i primari doveri di medico e docente e le iniziative da altri intraprese per cercare di rendere autonomo il servizio del quale, però, manteneva ben stretta la direzione» Secondo il pm Murtas «l'accanimento sarebbe legato alla perduta possibilità, nel 2002, di dirigere il servizio di Medicina legale dopo che il Tar aveva annullato il decreto del Rettore. Santa Cruz ha ritenuto che l'esito di quel giudizio non fosse da ricondurre all'assenza di titoli scientifici (come in quella sede inequivocabilmente accertato) ma a lacune formali dei provvedimenti del Rettore e del direttore generale».
I DIRIGENTI Coppola, Filigheddui e Corrias sono chiamati a rifondere il danno provocato all'erario per aver «tollerato e mai contrastato» l'attività di Santa Cruz. Di più: «Hanno aggravato quella patologica situazione attraverso l'affidamento dell'intero servizio diagnostico-assistenziale a soggetti esterni al Policlinico, tramite onerose convenzioni con altri presidi ospedalieri, così determinando a carico del bilancio dell'azienda inutili costi e ingenti spese aggiuntive». Secondo l'accusa «tutti gli incarichi per attività diagnostica nella specialità di Anatomia e istologia patologica sono stati conferiti in assenza dei presupposti di legge che consentivano il ricorso alle consulenze e agli incarichi esterni».
Maria Francesca Chiappe
 
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
TRIBUNALE. Il testimone
Il chirurgo: «Non potevamo più lavorare»
 
Nanni Brotzu non ha peli sulla lingua: primo testimone al processo, aperto ieri, contro l'ex direttore di Anatomia patologica del policlinico universitario Giuseppe Santa Cruz, l'ex direttore di Chirurgia ricorda i fatti che, nel 2002, lo convinsero a presentare l'esposto che diede il via all'inchiesta. «Ci veniva negato il servizio di analisi dei reperti durante gli interventi chirurgici», ha spiegato Brotzu ai pm Daniele Caria e Gaetano Porcu. «Ho scritto ai direttori generale e sanitario, ho urlato con lo stesso Santa Cruz ma il servizio, indispensabile, non è mai decollato. La mia impressione è che Santa Cruz non avesse alcun interesse a far partire il servizio di Anatomia patologica nel neonato policlinico: voleva lavorare in Medicina legale dov'era stato trasferito dal Rettore ma il Tar aveva annullato quel provvedimento».
La battaglia di Anatomia patologica viene rievocata davanti ai giudici molti anni dopo i fatti costati il rinvio a giudizio di Santa Cruz (difeso da Francesco Onnis e Raffaello Spano) per rifiuto di atti d'ufficio, interruzione di pubblico servizio, abuso d'ufficio, violazione di domicilio. Non solo: sul banco degli imputati ci sono anche la figlia Rosa Santa Cruz (concorso in abuso d'ufficio) alla quale il padre aveva affidato l'incarico di responsabile dei laboratori di biologia, i medici Davide Matta e Stefano Angius e il tecnico Antioco Angelo Casula (violazione di domicilio): il 26 gennaio 2007 si erano introdotti clandestinamente nel laboratorio di Tossicologia forense dove avevano effettuato riprese con una telecamera.
Tutto è, dunque, cominciato con la denuncia di Brotzu che ieri mattina ha ricostruito i fatti rispondendo alle domande dei pm Daniele Caria e Gaetano Porcu: «Non ho mai capito le ragioni per cui non si potessero fare quegli esami, il rettore aveva speso 420.000 euro per l'acquisto di apparecchiature ma per quelle analisi bastava un solo strumento. Io ne ho trovato uno buttato in cantina e l'ho usato per almeno dieci volte per lavori di ricerca, l'ho segnalato ma nessuno è mai venuto a prenderlo, dicevano che non si poteva usare. È rimasto nella mia stanza fino a quando sono andato in pensione».
Il processo continua il 7 novembre. (mfch)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 13 - Edizione CA)
Giunta, tensioni tra Pd e alleati
Oggi Consiglio: il Pd vuole Depau presidente, l'Idv non ci sta
Paola Piras vicesindaco, Barbara Argiolas alle Attività produttive, Manuela Fiori alla Cultura?
 
Assessorati, rivendicazioni, presidenze di commissione, mugugni, la guida dell'assemblea civica, piccole guerre sotterranee. E nomi pronunciati solo a mezza voce e non ufficializzati. Ce n'è abbastanza per dare all'appuntamento con l'insediamento del Consiglio comunale (stasera alle 18, nel Municipio di via Roma) la giusta solennità. Quella di ieri, per il sindaco Massimo Zedda, è stata una lunga serata. Prima l'incontro con tutti i consiglieri eletti, ai quali sono stati ribaditi i criteri con i quali il primo cittadino sta scegliendo la sua squadra: novità e competenza, anzitutto. E poi la differenza di genere (cinque donne e cinque uomini) e l'assenza dalle liste che si sono confrontate nello scontro elettorale di fine maggio. Poi le trattative a oltranza, con le delegazioni dei partiti (Pd, soprattutto) riforzate da una rappresentanza del gruppo consiliare.
IL CONSIGLIO COMUNALE La riunione di maggioranza si è aperta con un annuncio di Zedda, che ha dato atto di un'istanza comune arrivata dai partiti minori della coalizione per l'assegnazione della presidenza dell'assemblea al consigliere dell'Italia dei valori Giovanni Dore. Una proposta immediatamente respinta dal gruppo Pd, che conta su 13 dei 24 consiglieri eletti. Sia la delegazione del partito che gli eletti hanno fatto sapere al sindaco di rivendicare quella poltrona, assieme a quella del vicesindaco (che invece dovrebbe andare al tecnico Paola Piras, preside della facoltà di Scienze politiche) e della presidenza di cinque commissioni consiliari, quella dell'Urbanistica in testa. Per la presidenza dell'assemblea il gruppo ha indicato Ninni Depau che, alla fine della fiera, stasera dovrebbe avere i 21 voti necessari per essere eletto. In caso contrario si aprirebbe un caso politico non da poco.
IL TOTO-GIUNTA Il confronto è andato avanti fino a notte, senza che i rappresentanti della coalizione siano riusciti a estorcere a Massimo Zedda l'ufficializzazione della sua Giunta. Allora non resta che affidarsi ai gossip che arrivano dall'entourage del primo cittadino. Già detto del funzionario della Sfirs Gabor Pinna (Bilancio e programmazione) della squadra dovrebbero far parte anche Barbara Argiolas (di area Pd, molto vicina all'ex governatore Soru), che potrebbe prendere le deleghe ad Attività produttive e Turismo, Paolo Frau (libraio, ex consigliere comunale, di area Sel) dato in corsa almeno per tre assessorati (Personale, Urbanistica e Cultura), Alessandra Casu (Lavori pubblici?), Lisa Sassu (Servizi sociali), Manuela Fiori o Gianluca Floris (Cultura) e Paola Piras (ancora da definire la delega per la preside di Scienze politiche), che sarebbe anche il vicesindaco. In pista anche Italo Meloni (Viabilità?) e Claudia Loggia (Urbanistica). Ma in quest'ultimo caso dovrebbe saltare una delle altre cinque donne già citate. L'incertezza regnerà sino all'ultimo, perché Massimo Zedda così ha voluto.
L'ORDINE DEL GIORNO All'ordine del giorno della riunione di oggi c'è la convalida dell'elezione di Massimo Zedda a sindaco e dei 40 consiglieri comunali. Subito dopo il primo cittadino presterà giuramento solenne e comunicherà l'assegnazione della delega al suo vice e la composizione della squadra di assessori. Che, come detto, dovrebbero essere dieci. In caso di nomina di qualche consigliere a componente della Giunta (non dovrebbe essere il caso della riunione in programma stasera) ci sarebbe la certificazione della sua cadenza (causa incompatibilità) e la nomina del consigliere (il primo dei non eletti nella stessa lista) che ne prenderà il posto. Subito dopo si procederà alla votazione per l'elezione del nuovo presidente del Consiglio comunale e dei suoi vice, uno espressione dei gruppi di maggioranza e l'altro di quelli di opposizione. (ant. mu.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
La «requisitoria» di Nanni Brotzu
Accuse al collega Santa Cruz: «Credo che al Policlinico non facesse nulla»
 
CAGLIARI. «Non so che cosa facesse Giuseppe Santa Cruz al Policlinico in quegli anni, penso nulla»: parole di Nanni Brotzu, chirurgo vascolare in pensione e autore della denuncia alla Procura che ha condotto in tribunale il collega, tra il 2002 e il 2005 direttore dell’anatomia patologica al Policlinico universitario.
 Quasi tre ore davanti ai giudici del tribunale - presidente Mauro Grandesso - per rispondere alle domande dei pm Daniele Caria e Gaetano Porcu, poi a quelle dei difensori Raffaello Spano e Francesco Onnis, il sanguigno e stimatissimo ex cattedratico ha ribadito punto per punto, alzando anche la voce, la ricostruzione della vicenda per la quale Santa Cruz è imputato di rifiuto d’atti d’ufficio, abuso d’ufficio e violazione di domicilio. Vicenda semplice, nella sua complessità politica: aperto il Policlinico, tutti i servizi funzionavano tranne l’anatomia patologica. Per ragioni mai del tutto chiarite: «C’erano 420 mila euro pronti da spendere per le attrezzature - ha spiegato Brotzu - ma per un motivo o per l’altro Santa Cruz non si muoveva. Ha ricevuto sollecitazioni dal preside Gavino Fa, dai colleghi, lettere, di tutto... ma il suo servizio restava inoperoso, neppure un vetrino, neppure un’esame estemporaneo. Mai capito perchè». Così i chirurghi dovevano arrabattarsi tra mille difficoltà: «Io mandavo i pezzi anatomici in un altro ospedale - ha raccontato Brotzu - sospendevo l’intervento, lo riprendevo quando mi arrivava la telefonata con i risultati dell’analisi istologica o citologica...». Santa Cruz lamentava ogni sorta di problema, poi si fece trasferire a medicina legale: «Ma ci restò due settimane - ha tagliato corto Brotzu - perchè il Tar accolse i ricorsi di alcuni colleghi». Tornato al Policlinico, la situazione restò immutata: «Ricordo di aver protestato con chiunque, compreso il rettore Pasquale Mistretta - ha insistito il chirurgo - alla fine ho scritto l’esposto, non avevo altro tempo da perdere».
 Brotzu ha ricordato che alcuni attrezzi utili per gli esami di base - un criostato e uno strumento per realizzare le sezioni istologiche - c’erano «ma nessuno li usava». Eppure - ha spiegato il testimone - per «l’estemporanea (gli esami fondamentali da compiere in parallelo agli intreventi chirurgici) bastava davvero poco, un microscopio, i coloranti, un vetrino e poche altre cose a basso costo». Ma nessuno, in Anatomia patologica, si muoveva: «Erano almeno in quattro, non so che cosa facessero al Policlinico... penso nulla».
 I difensori Spano e Onnis hanno cercato di esplorare i rapporti tra Brotzu e Santa Cruz: «Ottimi fino al 2002 - ha spiegato il docente - poi zero. Mi rifiutavo di parlargli. Ma quello che dovevo dirgli gliel’ho detto chiaramente in faccia, senza problemi». In faccia e per iscritto, perchè l’esposto inviato alla Procura e al Rettore in quello stesso anno contiene ogni passaggio di una vicenda che si è via via trasformata in una guerra a tutto campo. Con l’intervento inevitabile della Corte dei Conti, che chiede i danni a Santa Cruz e Mistretta (un milione e 95 mila euro), ai direttori generale, sanitario e amministrativo del Policlinico Rosa Cristina Coppola, Ennio Filigheddu e Andrea Corrias (un milione e 253 mila euro) per un servizio rimasto anni inattivo, a spese dei contribuenti. Gli stipendi correvano ma di attività neanche a parlarne.
 Nel processo - che andrà avanti il 7 novembre - sono coinvolti anche i medici Davide Matta e Stefano Angius col tecnico Antioco Angelo Casula, imputati della sola violazione di domicilio per essersi introdotti con una telecamera nel laboratorio di tossicologia forense. L’accusa di abuso d’ufficio contestata a Santa Cruz riguarda l’assunzione della figlia Rosa, imputata anche lei di concorso nel reato. Restano da esaminare 29 testi dell’accusa e 20 della difesa. (m.l)
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Ex convento, mancano soltanto gli arredi
Ospiterà l’università, ma la Regione non ha ancora stanziato i fondi
ANTONIO BASSU
 
NUORO. Mancano poco meno di quattro mesi all’inizio dell’anno accademico universitario è ancora non è dato sapere se il nuovo complesso di Su Nuraghe, ottenuto con la ristrutturazione del vecchio convento delle Carmelitane, entrerà in funzione.
 I lavori sono stati portati a termine da oltre un anno e ancora non si è provveduto all’arredo dei modernissimi locali. La Regione, alla quale il Comune ha inviato una dettagliata relazione, insieme a diversi preventivi di spesa, non ha ancora dato la propria disponibilità a finanziare l’acquisto dei mobili, dei tavoli, delle attrezzature, di tutto quanto serve a far funzionare regolarmente le facoltà che verrano ospitate nei nuovi locali.
 C’è da sottolineare, a questo proposito, che il complesso può davvero essere considerato come una sorta eccellente college. Tanto da far invidia non solo agli atenei isolani di Cagliari e Sassari, ma addirittura di altre città del continente. L’altro grosso vantaggio è costituito dal fatto che tutta la struttura è incastonata dentro un’area totalmente autonoma rispetto al quartiere di Su Nuraghe, regolarmente recintata e soprattutto circondata da un folto gruppo di alberi e da aiuole col prato verde.
 L’altro grosso vantaggio è costituito dal fatto che il complesso strutturale universitario risulta, quasi ovattato, lontano dai classici rumori prodotti nell’area urbana e, dunque, come in una campana di vetro. Condizione ideale e felicissima per lo svolgimento dell’attività didattica di formazione e, se si vuole, di meditazione.
 Caterina Loi, che è la presidente del consorzio universitario nuorese, si sta dando maledettamente da fare per cercare di sbloccare una situazione davvero assurda, visto e considerato che l’Università nuorese continua a soffrire e a non decollare funzionalmente. A giorni la presidente si recherà ancora una volta nel nuovo centro di Su Nuraghe, invitando a presenziare al sopralluogo i rappresentanti consortili e i responsabili degli atenei.
 La speranza di tutti è che la Regione metta in condizioni le amministrazioni e gli organismi istituzionali interessati a programmare a breve il trasferimento dell’attività didattica nella nuova struttura dell’ex convento della Carmelitane di via Galilei, nel quartiere Su Nuraghe.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Parto faticoso per la giunta Zedda
Ultimi incontri in nottata, sino a ieri sicuri solo quattro assessori
Frizioni tra il Pd e primo cittadino sul nome del candidato alla poltrona di presidente del consiglio
 
CAGLIARI. Giovani e con competenze specifiche per gli incarichi che andranno a svolgere. Le promesse di Massimo Zedda oggi si trasformeranno nella ufficializzazione della lista degli assessori. Stretto riserbo sui nomi ma da alcune indiscrezioni è possibile ricostruire almeno in parte la giunta che Zedda presenterà in consiglio. Un elenco che non ha il crisma dell’ufficialità ma che potrebbe avvicinarsi a quello illustrato in aula.
 Strada in discesa? Tutt’altro. Ieri per Massimo Zedda c’è stata la naturale via crucis della vigilia, dalla quale anche lui, pur dichiarando volontà di innovare in politica, non si è potuto sottrarre. Nel pomeriggio incontro con i consiglieri di maggioranza, in serata con le delegazioni dei partiti. Chi si aspettasse acque serene tra la compagine che ha vinto le elezioni rimarrà deluso. Lo scontro, sottottraccia nel primo incontro è emerso in maniera più nitida nel secondo; oggetto della contrapposizone Zedda-partiti è il ruolo politico del sindaco, il livello della sua autonomia nella nomina degli assessori, il rapporto con i consiglieri, e quindi con i partiti, anche nella scelta dei ruoli istituzionali, in primis il presidente del consiglio. Un ruolo senza mediazioni o temperato?
 Il primo nodo che Zedda ha cercato di risolvere inserendolo all’interno delle nomine della giunta è quello del presidente del consiglio. Risulta che il sindaco volesse per quell’incarico uno dei consiglieri dell’IdV, con la preferenza per Giovanni Dore. In questo modo Zedda si sarebbe liberato della “pratica Idv” per la giunta e avrebbe avuto un posto in più da assegnare. Ma contro l’ipotesi Dore c’è stata la netta contrarietà del Pd, che ambisce a quel ruolo, o con Andrea Scano o con Ninni Depau. Ma al di là dei nomi, ciò che viene rimproverato al sindaco è il voler imporre un nome per il consiglio per soddisfare le proprie esigenze degli assetti di giunta e non per rafforzare e responsabilizzare la “sua” maggioranza. Una scelta che fa il paio con la ritrosia dello stesso sindaco a comunicare ufficialmente i nomi degli assessori. Anche qui si tratta di temperare due esigenze ben definite: quanto la giunta sia esclusiva espressione del sindaco e quanto invece debba tener conto degli equilibri e delle esigenze dei partiti.
 Zedda è stato chiaro. La giunta non sarà calata dalle stanze dei partiti, al massimo lui potrà accettare qualche “suggerimento”. E così i nomi che sono circolati nei giorni scorsi oggi non trovano alcuna credibilità. Solo per quattro nomi si ha la ragionevole certezza. E si tratta di Gabor Pinna, Paolo Frau, Italo Meloni e Barbara Argiolas. Il primo, molti anni prima di Zedda dirigente della allora Fgci, con un curriculum doc anche generazionale, il padre è stato senatore del Pci, oggi è dirigente della Sfirs e ieri è stato consulente dell’assessore ai trasporti della giunta Soru Sandro Broccia. A Pinna verranno affidate le competenze su Programmazione, Finanze, personale e affari legali. Il secondo nome certo è Paolo Frau, capogruppo Ds due consiliature fa, e già dirigente della Fgci, libraio, che dovrebbe andre a cultura e spettacoli. Il terzo nome su cui non c’è discussione è Italo Meloni, ingegnere civili e docente universitario, che andrebbe ai lavori pubblici. Lo stesso vale per Barbara Argiolas, dal 2009 libera professionista, in passato manager sia di Tiscali, che successivamente consulente della giunta Soru per l’organizazzione dei grandi eventi. Si occuperà di turismo.
 Chi invece avrà ancora la strada in salita per la poltrona di assessore ad affari generali, politiche giovanili e decentramento è Yuri Marcialis, segretario cittadino Pd. Il veto che Zedda ha posto nei suoi confronti, un veto politico, non personale, lascia capire come lo scontro tra il partito di maggioranza relativa e il sindaco sia tutt’altro che composto. Risulta che Zedda non gradisca l’accoppiata Marcialis-Depau, perché ritenuti punti di riferimento della stessa area del Pd, quella riconducibile alla vecchia guardia, ma in realtà il dubbio del sindaco è nell’indicare nomi direttamente legati ai partiti, come sarebbe appunto Marcialis. Sugli altri nomi vige invece il più stretto riserbo, e non è escluso che chi è stato assessore ieri notte stamattina non lo sia più. Sul nome dell’assessore all’urbanistica, che secondo il criterio di genere dovrebbe essere donna.(g.cen.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Tanda e Moretti nuovi direttori
Dirigenti sanitario e amministrativo
 
 SASSARI. Finalmente l’Azienda mista ospedaliero universitaria potrà lavorare a pieno ritmo. Dopo quasi due mesi di attesa, tra liti e veti incrociati, sono stati finalmente nominati i direttori sanitario e amministrativo. Il direttore generale Sandro Catani ha infatti firmato la nomina con la quale ha assegnato l’incarico di direttore sanitario a Francesco Tanda, professore ordinario responsabile della struttura complessa di Anatomia patologica dell’università.
 Direttore amministrativo è stato invece nominato Lorenzo Moretti esperto funzionario che nella sua carriera ha ricoperto incarichi di rilievo soprattutto in ambito comunale. È stato segretario comunale a Ozieri e in numerosi altri comuni prima di fare il salto di qualità diventando segretario generale del Comune di Oristano. Incarico che aveva lasciato per diventare direttore generale del Comune di Sassari quand’era sindaco Nanni Campus.
 

Questionario e social

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