UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 25 maggio 2011

Mercoledì 25 maggio 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 maggio 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 14 - Edizione NU)
Via trieste
Sardi europei,
oggi workshop e conferenza per i giovani
 
Continua il progetto “Sardi europei”, corso di formazione rivolto a 250 giovani dai 18 ai 30 anni, residenti in Sardegna e provenienti dai consigli comunali, provinciali e dalle associazioni culturali dell'Isola. Obiettivo è sviluppare nelle nuove generazioni coscienza civile, una maggiore consapevolezza delle sfide politiche e sociali, maggiori strumenti di conoscenza delle istituzioni e un'educazione alla legalità finalizzata alla crescita di una cultura partecipativa e democratica. L'appuntamento è il workshop “La Sardegna verso il secondo decennio degli anni duemila. Temi, prospettive, questioni aperte” in programma oggi all'Euro hotel.
Il programma della giornata si apre alle 9,30 con gli interventi di Stefano Usai dell'università di Cagliari e direttore CreNoS), di Aide Esu della stessa università di Cagliari, Francesco Pigliaru docente dell'ateneo di Cagliari ed ex assessore regionale della Programmazione. Partecipano i corsisti provenienti dalle province di Nuoro e Ogliastra.
Il progetto proseguirà a giugno con il viaggio di istruzione a Bruxelles.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
False diagnosi, arrestato
Il medico di Carbonia avrebbe terrorizzato i pazienti più anziani
per convincerli a fare esami costosi e inutili nel suo studio privato
 
Spaventava i pazienti che visitava nel poliambulatorio di via San Ponziano a Carbonia stilando diagnosi false o esagerate. «Ci sono tutti i segnali dell'insorgenza del Parkinson», «lei ha un'arteriosclerosi galoppante», «nel suo cervello c'è uno scarso afflusso di sangue, rischia da un momento all'altro ictus e trombosi».
MEDICO IN MANETTE In questo modo Mariano Auro Carcassona, 57 anni, chirurgo vascolare molto noto nella città sulcitana, convinceva i malcapitati utenti della sanità pubblica, perlopiù anziani con normali acciacchi dovuti all'età, a effettuare un «urgente» “ecodoppler transcranico” nel suo studio privato di via Toscana. Esami in realtà non necessari o inutili per i quali incassava 100 euro per la prima visita e 50 per le successive, senza naturalmente rilasciare alcuna fattura e omettendo di versare all'Asl di Carbonia, con la quale aveva un rapporto di esclusiva intramoenia, la quota dovuta per legge. Un giochino che solo dal 2008 al 2010 gli avrebbe consentito - stando all'ipotesi del pm Giangiacomo Pilia - di mettere via un gruzzolo di oltre 27 mila euro in indennità di esclusiva riconosciutegli dall'azienda sanitaria. A smascherarlo sono stati i carabinieri del Nucleo tutela per la salute di Cagliari coordinati dal capitano Giovanni De Iorgi (ai quali il comandante del gruppo di Roma Giovanni Capasso ha voluto fare di persona i complimenti), la cui indagine ha convinto il Gip Cristina Ornano a emettere nei confronti del medico il provvedimento degli arresti domiciliari eseguito ieri. Gravi le accuse: peculato, abuso d'ufficio, falso materiale e ideologico, truffa aggravata ai danni dell'Asl e dei pazienti.
DIETOLOGA INDAGATA Nell'inchiesta è indagata anche Laura Petrini, 67 anni, endocrinologa in servizio al policlinico di Monserrato che usava lo studio sulcitano di Carcassona per svolgere consulenze in nero come dietologa. Anche lei avrebbe truffato il datore di lavoro, cioè l'Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, riscuotendo dal 2006 al 2009 le indennità di esclusiva per oltre 67 mila euro. Inoltre avrebbe prescritto ai suoi pazienti farmaci dimagranti a base di fendimetrazina - una sostanza inserita nell'elenco degli stupefacenti utilizzata solo nei casi di obesità patologica - a clienti che avevano appena qualche chilo in più, dunque in assenza di qualunque ragione clinica. Il che le è costato l'incriminazione per «prescrizione non terapeutica di sostanza stupefacente».
L'INCHIESTA L'indagine parte nell'agosto 2009, quando i militari del Nas effettuano un controllo di routine nella farmacia Corda-Curreli a Carbonia scoprendo un numero anomalo di prescrizioni di capsule a base di fendimetrazina firmate dalla Petrini. Così scatta una verifica nel centro di via Toscana e subito viene fuori che sia l'endocrinologa che Carcassona svolgono in nero attività professionale privata. Spulciando l'agenda del chirurgo i Nas risalgono inoltre a dodici persone che, nel 2009, dal poliambulatorio di via San Ponziano sono finite a fare uno o più ecodoppler nello studio privato del medico. È grazie ai loro racconti che si scopre il trucco delle false diagnosi. Un inganno terribile, visto che ai pazienti e ai loro familiari si rappresentavano situazioni gravissime in realtà inesistenti. In due casi Carcassona avrebbe pure utilizzato un referto del San Giovanni di Dio, debitamente taroccato, relativo a un'altra paziente (da qui le accuse di falso materiale e ideologico). Nel centro vengono inoltre ritrovati anche medicinali ad esclusivo uso ospedaliero, probabilmente trafugati dal Sirai dove il medico ha lavorato sino al 2005.
I SEQUESTRI Nei confronti dei due indagati sono scattati anche i sequestri preventivi a garanzia delle somme dovute all'Asl: a Carcassona sono stati messi sotto chiave un appartamento a Portoscuso e un conto bancario, alla Petrini quattro terreni a Villasimus e 30 mila euro.
Massimo Ledda
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 13 - Edizione CA)
Il lavoro? Più facile dopo un viaggio all'estero
PIRRI. Ieri l'incontro conclusivo della Settimana europea dei giovani
 
Non lavorano, non studiano e non frequentano alcun corso di formazione: sono i “neet”, un acronimo che sta per “not in education, employment or training”. Secondo l'ultimo rapporto Istat le persone che si trovano in questa situazione sono in crescita: più di due milioni, il 22,1 per cento dei giovani italiani fra i 15 e i 29 anni.
L'Europa, con i suoi cinque milioni di disoccupati, corre ai ripari con l'iniziativa Youth on the Move: la strategia è stata presentata ieri alla Città dell'Impresa di Pirri, nel corso del meeting conclusivo della Settimana Europea dei Giovani. Fra gli obiettivi dell'Ue - come ha spiegato Ramon Magi, presidente di Eurodesk Italy - c'è quello di garantire a tutti i giovani, entro il 2020, un'esperienza di mobilità internazionale. «Il Comune ha sempre dato la massima disponibilità per incrementare questi strumenti di crescita», ha commentato l'assessore alle Politiche Comunitarie Antonello Melis. Ma solo una piccola percentuale dei ragazzi sfrutta le opportunità messe a disposizione dall'Ue: «Il tre per cento del target per il programma Erasmus, l'uno per cento per Youth in Action», ha chiarito Paolo Di Caro, direttore dell'Agenzia Nazionale per i Giovani. «Dal 2007 al 2010 sono stati 24 mila i ragazzi italiani ad aver partecipato a progetti di mobilità: 16 mila esperienze all'estero e 8 mila accoglienze». Chi ha intenzione di puntare su una permanenza più lunga all'estero, può scegliere il Servizio di Volontariato Europeo. Al termine dell'esperienza, le capacità acquisite potranno essere convalidate con gli strumenti Europass: «Il curriculum, il passaporto delle lingue e quello della mobilità», ha elencato Silvia Vaccaro, responsabile di Europass ed Euroguidance.
Francesco Fuggetta
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
In Breve
Lezione di Gad Lerner
 
Giovedì alle 11, nell'aula A della Facoltà di Scienze Politiche, via S. Ignazio, 78, Gad Lerner terrà una lectio magistralis su “Le tecniche dell'intervista e il rapporto di indipendenza e rispetto tra l'intervistatore e l'intervistato”. L'incontro, organizzato con la collaborazione del Dottorato di ricerca in diritto dell'attività amministrativa informatizzata e della comunicazione pubblica e il Corso in Conversazioni sulla Costituzione, chiude il ciclo di lezioni del laboratorio di giornalismo della scrittrice Michela Murgia.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Il futuro?
Case a energia (quasi) zero
CONVEGNO. Ingegneria
 
Sono le case del futuro: edifici ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno - quasi nullo - potrà essere coperto per la maggior parte da fonti rinnovabili. Ma il futuro è imminente, perché l'Unione Europea, con la direttiva comunitaria 31 del 2010, fissa due termini molto vicini: entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere “a energia quasi zero”, e per gli edifici pubblici la scadenza è anticipata di due anni.
I RITARDI Nella terza tappa del suo forum in giro per l'Italia, Edilportale ne ha parlato ieri in un convegno presso la facoltà di Ingegneria. «Un tema che nel lungo periodo apre scenari innovativi e che richiederà l'integrazione di varie competenze un tempo separate», ha commentato Giorgio Massacci, preside della Facoltà. La Sardegna, però, è fra le poche regioni a non essersi adeguata a questa rivoluzione energetica: «Non abbiamo ancora legiferato su questo tema, perciò ci limitiamo ad applicare la legge nazionale», ha spiegato Giovanni Satta, responsabile del settore Energie rinnovabili dell'assessorato regionale all'Ambiente. «Tuttavia abbiamo attivato un processo virtuoso per il risparmio energetico nell'illuminazione degli enti pubblici, e speriamo in un meccanismo a cascata che riguardi anche i privati».
I METODI «Non è un'utopia», è il parere di Gianpiero Cossu, del servizio Energia dell'assessorato regionale all'Industria. «C'è però la necessità di monitorare i consumi e di istituire una sorta di catasto energetico». Come progettare una casa “a energia quasi zero” l'ha dimostrato Domenico Salimbeni, docente della facoltà d'Ingegneria: una buona coibentazione, vetri selettivi alle finestre per ridurre l'esigenza di illuminazione artificiale, schermi solari, elettrodomestici di classe più elevata e una migliore gestione delle risorse idriche. Senza dimenticare che gli sprechi sono una responsabilità di chi, nelle case, ci vive: come ha ricordato Giuseppe Desogus, professore della facoltà di Architettura, l'energia non la consuma l'edificio ma l'utente.
Francesco Fuggetta

Questionario e social

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