Giovedì 19 maggio 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 maggio 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Olbia (Pagina 17 - Edizione OL)
Sei giorni all'expò
Il congresso dell'Area marina
 
L'Area marina protetta di Tavolara ospiterà, dal 23 al 28 maggio 2011, nella sala congressi dell' Expò, il 42° Congresso della Società italiana di biologia marina (Sibm), fondata con lo scopo di svolgere attività nel settore della tutela e valorizzazione dell'ambiente marino. All'evento, che rappresenta una delle principali occasioni di incontro e scambio tra i professionisti del settore, a livello nazionale ed internazionale, parteciperanno più di 200 ricercatori in rappresentanza di università, rentri di ricerca pubblici e privati, aree protette ed agenzie per la protezione dell'ambiente. Il congresso, durante il quale saranno presentati più di 100 contributi scientifici, sarà incentrato su tre temi di grande interesse: la conservazione della biodiversità marina e la gestione delle risorse, le interazioni e la crescita degli organismi ( c. c. )
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
Università
Corsi Ailun su appalti, mediazioni e abusi edilizi
 
L'Associazione per l'istituzione della libera università nuorese conferma il suo impegno nell'alta formazione in collaborazione con la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Proposte formative per l'anno in corso che, sostiene il presidente dell'Ailun Lorenzo Palermo, rispecchiano il rinnovato impegno verso il mondo delle imprese, delle professioni e della dirigenza amministrativa.
Il primo corso che inizierà il 13 giugno riguarda il Codice dei contratti pubblici e il relativo regolamento di esecuzione, mentre tre giorni dopo partiranno le lezioni. di aggiornamento per mediatori professionisti che hannogià acquisito l'attestato di conciliatore. Sempre il 16 giugno inizierà il corso di mediazione in ambito sanitario dedicato prioritariamente ad avvocati, medici e mediatori Infine nel periodo giugno-luglio (calendario in allestimento), ciclo di lezioni sull'abuso edilizio, mirate sui profili civili, penali ed amministrativi. Il calendario dei corsi ei moduli d'iscrizione sono disponibili sul sito www.ailun.it . ( l. u. )
 
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Il culto cagliaritano nel Nuovo Mondo
La verità sul nome di Buenos Aires e la Madonna di Bonaria
Il nuovo libro dello storico Roberto Porrà pubblicato da Arkadia mette fine alle polemiche tra gli studiosi
 
Il nome della capitale argentina deriva dal culto per la Madonna di Bonaria. Ormai non ci sono più dubbi. Non è una leggenda per stupire i turisti, ma un fatto storico che getta saldamente un ponte tra l'isola nel Mediterraneo e il paese sudamericano dove vivono tantissimi emigrati sardi. Che il toponimo Buenos Aires arrivi da Cagliari lo dimostrano i documenti di archivio e l'analisi storica frutto di un lungo lavoro dello studioso cagliaritano Roberto Porrà, docente universitario e dirigente della Soprintendenza archivistica per la Sardegna. Per molti anni, attratto anche lui dal fascino di questa vicenda spesso contrastata dagli storici spagnoli e argentini, ha scavato nelle fonti, ha esaminato decine di carte e volumi, alla fine ha riassunto tutto in un piccolo quanto succoso saggio: "Il culto della Madonna di Bonaria di Cagliari", edito dalla giovane, ma già affermata casa editrice Arkadia. Cento pagine per raccontare cinquecento anni di una leggenda che oggi non è più tale perché - come dimostra Porrà - confortata dagli storici.
PRESENTAZIONE Il volume verrà presentato domani alle 18, nel teatro del Convento di Bonaria, dall'autore con il rettore del santuario padre Salvatore Mura, l'assessore alla cultura Giorgio Pellegrini, il presidente della Provincia Graziano Milia, gli storici Gianfranco Tore e Luciano Gallinari, il giornalista Mario Girau.
IL CULTO La basilica di Bonaria è uno dei luoghi più visitati dai turisti col suo fascino antico, le storie della conquista aragonese e il richiamo della statua miracolosa della Vergine. Ma soprattutto è un luogo di culto per gli abitanti legati profondamente alla Signora di Bonaria che venerano come dispensatrice di grazie e madre protettiva. Una tradizione secolare per la città e anche per i marinai che, in passato, a cominciare dalla fine del 1300, non mancavano mai di recarsi sul colle per una preghiera di auspicio per una buona navigazione. E al santuario tornavano per ringraziare la Madonna per un salvataggio o per una grazia dopo avventurosi e spesso tragici viaggi.
LA SCOPERTA Ed è proprio attraverso i marinai e l'ordine dei padri mercedari che il primo insediamento nella foce del Mar della Plata fu battezzato porto di Nuestra Senora Santa Maria del Buen Aire o de los Buenos Aires. Qui nel febbraio del 1536 era giunta la spedizione guidata dallo spagnolo Pedro de Mendoza. Porrà spiega con ricchezza di particolari che l'avamposto fu dedicato alla Madonna cagliaritana per adempiere al voto alla Vergine protettrice dei naviganti, in quanto i beneficiati dell'intervento provvidenziale non potevano effettuare un pellegrinaggio di ringraziamento al santuario o fare una donazione di denaro.
MENDOZA A bordo della nave del capitano Pedro de Mendoza c'era uno scudiero di origini cagliaritane o genovesi, Leonardo Gribeo, già scampato a un naufragio insieme a un'immagine della Madonna di Bonaria a cui attribuì il merito della propria salvezza. Appena sbarcati sulla spiaggia del Rio della Plata il Gribeo suggerì al comandante di dedicare quel luogo ancora misterioso alla Vergine sarda. Qui nei secoli sorgerà una delle più vaste capitali del mondo: la municipalità di Buenos Aires non nasconde questo legame e da un decennio ha riservato uno spazio importante a una copia della statua cagliaritana nella piazzetta di fronte alla Direccion de los migrantes (sede del museo nazionale dell'immigrazione), lungo l'avenida Antàrtida argentina nel Nuevo Puerto. Sul lato mare si scorge la verde piazzetta con una significativa targa: Plazoleta Isla de Sardegna.
LA STATUA La bianca statua è lì, ingabbiata in una cancellata di protezione, con accanto tre bandiere: argentina, italiana e i "quattro mori". Realizzata dallo scultore Emilio Del Fiandra su marmo di Carrara, era stata donata alla municipalità portena da un gemmellaggio tra il Lions Club di Cagliari e l'omologo sodalizio di Buenos Aires nel 1968. Il 21 aprile di quell'anno, con una solenne cerimonia, fu collocata sopra un piedistallo di cinque metri sul molo d'ingresso al porto così che potesse essere vista dalle navi in avvicinamento. Negli anni Novanta fu spostata in seguito ai lavori portuali e alla fine sistemata dove si trova oggi. La custodia è stata affidata ai circoli degli emigrati sardi.
LA STORIA La statua bianca è il simbolo di una storia che Roberto Porrà ricostruisce minuziosamente pezzo a pezzo: «La presenza nella spedizione di Mendoza di due frati mercedari - racconta lo studioso, - di un buon numero di marinai liguri, di molti militari iberici che avevano combattuto nel Mediterraneo contro i corsari barbareschi o nelle guerre della penisola italiana, giustifica e comprova la derivazione del nome in catalano o in castigliano dal culto della Vergine venerata nel santuario cagliaritano. Il porto di Cagliari, infatti, fu frequentato nel XVI secolo da navi e marinai di diverse nazionalità, animato da traffici commerciali diretti anche verso porti oceanici come Siviglia».
Da questo scalo partirono anche gli isolani che si recarono poi nel Nuovo Mondo. Leonardo Gribeo, fu probabilmente il primo, ma non l'unico. Ai marinai e ai commercianti seguirono numerosi missionari sardi. Porrà sottolinea che i sardi di allora erano a tutti gli effetti spagnoli, per lingua e cultura, perché l'isola faceva parte dell'impero castigliano. Da qui il dibattito e le polemiche che a lungo hanno diviso gli storici (come per le origini di Colombo) riguardo all'italianità o all'ibericità di un personaggio.
«Merito di Porrà- afferma nella prefazione il ricercatore del Cnr Luciano Gallinari esperto di viaggi della scoperta - è nel confutare correttamente le teorie interpretative del nome di Buenos Aires che lo storico spagnolo Miguel Herrero Garcìa tendeva invece a ricollegare a un grande retablo dedicato alla Virgen del Buen Aire in vista sin dal 1530 nella Casa de Contrataciòn di Siviglia». Il dipinto, la presenza di una cofradìa di naviganti intitolata alla stessa Madonna cagliaritana e un convento dei padri mercedari nella città andalusa, sono elementi - secondo Porrà - che potrebbero aver influito su Pedro de Mendoza, ma che comunque si ricollegano indirettamene come fonte primaria di ispirazione alla Madonna isolana.
Carlo Figari
 
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Zainetti, il sovrappeso della scuola
I risultati di uno studio condotto in tre elementari cagliaritane e presentato a San Francisco
 
Va bene il peso della cultura, ma con equilibrio. Lo dicono le analisi effettuate sul campo da un gruppo di ricercatori dell'Università di Cagliari coordinati da Massimiliano Pau su un campione di 359 bambini di età compresa fra 6 a 10 anni. In Italia non esistono normative specifiche in merito al peso massimo trasportabile da un bambino: sono valide due “raccomandazioni” del Consiglio Superiore di Sanità del 1994 e del 1999 che fissano nel 15% del peso corporeo l'entità del carico massimo trasportabile. Lo studio, condotto nelle scuole elementari di via Stoccolma, Garavetti e Don Milani Sant'Elia, mostra chiaramente che oltre la metà dei bambini è sopra la soglia del 15%. E se si considera quella più prudenziale del 10% il numero dei bimbi fuori norma supera l'80%.
Lo zaino pesa in media più di quattro chili e mezzo. E i trolley, in costante crescita, spesso sono anche più pesanti. La ricerca, pubblicata sulle riviste internazionali Ergonomics e Gait and Posture, è stata presentata lo scorso settembre a San Francisco al convegno HFES (Human Factors and Ergonomic Society). Ne abbiamo parlato con uno degli autori, Massimiliano Pau.
Cosa avete osservato?
«Il nostro studio ha dimostrato che esiste una relazione diretta tra incremento delle oscillazioni spontanee del corpo, il cosiddetto sway posturale, e peso dello zaino trasportato. Dato che lo sway posturale è indice delle capacità di equilibrio del corpo, è chiaro che lo zaino troppo pesante aumenta anche se solo indirettamente il rischio di perdite di equilibrio e di cadute accidentali, in una fase della vita nella quale le capacità di equilibrio del bambino, così come altre caratteristiche psico-fisiche, sono in piena evoluzione. Abbiamo osservato anche un consistente aumento delle pressioni plantari, specie nell'avampiede e uno spostamento del baricentro corporeo in avanti causato dalla caratteristica flessione del tronco che i bambini mettono inconsciamente in atto quando il carico tende a sbilanciarli all'indietro».
Esiste un legame diretto tra zainetto pesante e patologie dell'apparato muscolo scheletrico?
«In letteratura ancora si dibatte sul fatto che possa esistere una chiara relazione. Appare più ragionevole pensare che il trasporto ripetuto e continuativo di carichi eccessivi, specie se per periodi di tempo elevati, rappresenti un co-fattore che, insieme allo stile di vita sedentario o a posture scorrette assunte in altre fasi della giornata, può promuovere l'insorgere di problemi a carico della schiena».
Cosa studierete ancora?
«In questo momento stiamo valutando l'esistenza di effetti specifici provocati dal trasporto dello zaino sui bambini obesi e sovrappeso, che rappresentano più del 20% del totale. Vorremmo capire se l'equilibrio di questi bambini, che già di per sé sopportano un sovraccarico a causa della loro condizione, è più sensibile alla presenza dello zaino. In un prossimo futuro, se continueremo a ricevere supporto dalle scuole così come è stato finora, pensiamo di studiare anche il trasporto con il trolley, che se non impegna continuamente la schiena come lo zaino classico, pone altri problemi, specie quando si affrontano rampe di scale, gradini, o altri tipi di ostacoli».
Andrea Mameli

 LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Sos per la giustizia: giù le mani dal Csm
Tavola rotonda di magistrati, avvocati e giornalisti
DOMANI A SASSARI Convegno all’università
DANIELA SCANO
 
L’influenza della politica sulla magistratura e la sua autonomia. Sono i temi centrali della tavola rotonda «Verso un’altra giustizia: riforma o controriforma?» in programma domani alle 16,30 nell’aula magna dell’Università. Per discutere su un argomento che negli ultimi mesi ha arroventato il dibattito politico, il comitato L Egalité (senza accento, per coniugare le parole legalità e uguaglianza) ha chiamato magistrati, avvocati e giornalisti. Perché ciascuno porti, dal proprio angolo di osservazione della società, un contributo al dibattito sul futuro della giustizia. La tavola rotonda vuole anche sensibilizzare la società civile «sul pericolo che attraverso la riforma (o controriforma?) della giustizia diventi concreto, in un prossimo futuro, il controllo della politica sulla magistratura».
 Gli assalti alla diligenza della giustizia sono uno spettacolo al quale gli italiani hanno fatto l’abitudine, eppure negli ultimi tempi gli operatori del settore (i magistrati soprattutto, ma non solo loro) si sentono sempre più assediati. «Fino a che punto può spingersi l’influenza della politica sulla magistratura senza lederne l’autonomia e l’indipendenza dagli altri poteri dello Stato? - chiedono gli organizzatori -. Senza, cioé, che sia pregiudicata la libertà di decidere secondo legge anziché secondo la pressione della maggioranza politica?».
 La tavola rotonda, coordinata da Franco Pilo di L Egalité, si svilupperà intorno agli interventi di Gianni Caria, magistrato; Maria Francesca Chiappe, giornalista e segretaria nazionale dell’Unione cronisti; Giuseppe Conti, avvocato e vice presidente nazionale dell’Unione delle Camere penali; Marco Lillo, giornalista del «Fatto Quotidiano» e scrittore; Elias Vacca, avvocato ed ex deputato del Pdci.
 Il comitato L Egalité non ha certo la pretesa di dare risposte definitive sul futuro rapporto delle istituzioni e tuttavia, come fa da anni, anche con questa tavola rotonda intende stimolare il dibattito sulle questioni legate alla Costituzione. «L’attuale assetto costituzionale non prevede una completa autonomia della magistratura - spiegano i promotori della tavola rotonda - perché nel delicato equilibrio tra i poteri è stato previsto che l’organo di autogoverno dei magistrati, il Csm, sia composto da un terzo di componenti eletti dal Parlamento e che sia presieduto dal Presidente della Repubblica o dal vice presidente eletto tra i componenti di nomina politica».
 «Questo equilibrio non piace all’attuale maggioranza - proseguono a L Egalité - che propone di aumentare sensibilmente il peso della politica sulla magistratura».
 Segue l’elenco dei nodi costituzionali che aggrovigliano la riforma della giustizia del Consiglio dei Ministri. «Un progetto - scrive L Egalité - che rende di fatto preponderante la componente politica nei due Csm, frutto della tanto agognata separazione delle carriere; rimette i procedimenti disciplinari contro i magistrati a un organo esterno del Csm di cui non è precisata neppure la composizione; limita le funzioni dell’organo di autogoverno dei magistrati; garantisce costituzionalmente un ordine autonomo e indipendente solo ai giudici, mentre per il pm, che muove la macchina del processo, prevede garanzie affidate solo alla legislazione ordinaria, quindi al volere della maggioranza politica del momento».
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Spostarsi in metro e non in auto: ricerca bis
Lo studio del Centro per la mobilità sostenibile sugli stili di viaggio dei passeggeri del trenino leggero
 
CAGLIARI. Seconda parte del progetto Casteddu Mobility Style. Un gruppo di passeggeri abituali della metropolitana leggera è stato invitato a partecipare a un lavoro approfondito sugli stili di viaggio e sulle necessità che spingono le persone a scegliere la metropolitana leggera in alternativa all’auto. Lo scopo della seconda parte della ricerca promossa dal Crimm, il centro di ricerca universitario per la mobilità sostenibile, è quello di accertare quali opzioni possono essere offerte per invogliare i passeggeri a moltiplicare gli spostamenti con mezzi alternativi all’auto. In sostanza si proporranno itinerari per lo shopping, il tempo libero, il fitness sempre utilizzando la metropolitana leggera e in aggiunta il bus oppure la bicicletta. La ricerca del Crimm nasce sia per capire che tipo di persone ha scelto di viaggiare ogni giorno con la metropolitana leggera di Cagliari e poi quali condizioni bisogna creare perché l’uso di mezzi alternativi all’auto cresca sia fra le persone che già hanno fatto questa scelta sia fra quelle che ancora non l’hanno fatta. La ricerca del Crimm aveva accertato che i 5 mila passeggeri del metrò leggero sono in larga parte persone tra i 25 e i 40 anni che hanno un’auto propria però preferiscono viaggiare sulla metropolitana perché evitano lo stress della ricerca del parcheggio, arrivano comunque prima a destinazione, tengono in qualche considerazione il problema dell’inquinamento e quindi riconoscono che usando la metropolitana anziché l’auto riescono a dare un contributo al disinquinamento della città. La metropolitana è vista come un mezzo veloce, sicuro, gradevole sul piano estetico. E’ definitivamente tramontata insomma la stagione di coloro che si opponevano alla metropolitana di superficie perché abbruttiva le strade (la via Roma in particolare). Quasi tutti gli intervistati hanno dichiarato che userebbero di più la metropolitana se questa avesse un tracciato più ampio dell’attuale (che è soltanto piazza Repubblica-Monserrato).
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
Corso di progettazione europea
Organizzato dall’associazione Tdm 2000 si terrà al T-Hotel
 
CAGLIARI. L’associazione Tdm 2000 ha attivato un corso in «Progettazione europea», della durata di 30 ore, rivolto a varie figure professionali fra le quali dirigenti, funzionari e impiegati della pubblica amministrazione degli enti locali, professionisti, lavoratori autonomi, studenti universitari, responsabili e membri di Organizzazioni di volontariato, sindacali e di categoria. Com’è noto, la capacità di ideare, realizzare e gestire un progetto attraverso fondi europei, rappresenta una delle competenze tra le più ricercate da istituzioni e aziende.
 Per tale ragione è fondamentale essere in possesso di strumenti adeguati ad affrontare un mercato estremamente competitivo. Il nostro Corso intende quindi fornire le competenze necessarie a operare efficacemente nel campo della Progettazione Europea.
 Sviluppato da docenti internazionali di comprovata esperienza teorica e pratica, il corso avrà tra gli obiettivi, sviluppare competenze nei campi di “Project management” e “Fund raising”, trasferire conoscenze tecniche sul ciclo di progettazione e sulla valutazione dei progetti, definire i passaggi che portano alla redazione di una domanda di finanziamento ammissibile e di qualità, fornire competenze sulla corretta gestione di un progetto e delle risorse in esso impiegate e migliorare le capacità di team work, problem solving e time management. Il corso, aperto a 35 partecipanti, si svolgerà il 27/28 maggio, 4 e 10 Giugno presso le sale del T-Hotel di Cagliari. Per studenti universitari e dottorandi sono previste condizioni agevolate di partecipazione. La facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari riconoscerà inoltre tre crediti formativi ai propri iscritti che prenderanno parte al corso.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
«Aiutare le imprese a creare innovazione con le rinnovabili»
Nel progetto InnoLabs Camera di commercio, Provincia e Università
 
ALGHERO. L’innovazione nei settori chiave dell’economia: ambiente, trasporti, agricoltura e turismo. Strumenti per lo sviluppo sostenibile nel territorio. Se ne è parlato nella sala congressi del Quartè Sayal durante il seminario promosso dalla Provincia.
 In una sala con oltre un centinaio i partecipanti, molti gli imprenditori, dirigenti pubblici tra i quali rappresentanti della Catalogna, Malta, Corsica e Toscana, si è entrati nel merito del progetto InnoLabs, piattaforma realizzata in collaborazione con Commissione Europea e Regione, che guarda alla strategia comunitaria Europa 2020. La presidente della Provincia, Alessandra Giudici, ha evidenziato che l’ente da lei presieduto «ha antecipato un’esigenza sostenuta dall’Unione Europea: l’area comunitaria, a livello locale, si deve adeguare sul piano del metodo alla capacità innovativa dei temi che affronta ogni processo di sviluppo». Il principio dell’innovazione nell’ambito locale potrà contare ora su un riferimento costituito oltre che dalla Provincia, da Università e Camera di Commercio, rappresentati dal rettore Attilio Mastino e dal presidente Gavino Sini. Tutti insieme per una verifica dei progetti, l’individuazione per le imprese dei meccanismi economici a disposizione in Europa, per una azione di stimolo sul fronte della ricerca. Ganslandt Conrad, svedese, dirigente della Commissione Europea, ha presentato gli strumenti finanziari destinati alla ricerca e all’innovazione. Meccanismi di facilitazione alle imprese, compresa la garanzia del rischio per i finanziamenti concessi dalle banche. Riferimenti istituzionali restano Provincia, Università e Camera di Commercio.
 Un ruolo dai contenuti rilevanti e dal quale sono attese strategie utili alle imprese del territorio per lo sviluppo sostenibile. I programmi Ue sono stati esposti da Valentina Pinna, dirigente della Commissione Europea su ricerca e innovazione, che ha ricordato l’importanza della partecipazione delle autonomie locali nel piano strategico. Nel corso del seminario si sono svolte quattro sessioni di lavoro moderate da Salvatore Masia, dirigente della Provincia di Sassari; Gianluca Cadeddu, dirigente del Centro regionale di programmazione; Sergio Uzzau, amministratore della Porto Conte Ricerche ed Enrico Daga, assessore provinciale alla Programmazione. In tema di innovazione, dal seminario è emersa l’opportunità di investimenti richiamati dal comparto delle fonti energetiche alternative, dal fotovoltaico all’eolico. Orizzonte che si è allargato soprattutto oggi che il nucleare è stato messo in archivio e in Sardegna cancellato dal referendum.
 

Questionario e social

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