Venerdì 15 aprile 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 aprile 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
I termini della legge Gelmini
Ma le Università sono in grave ritardo
di Gaetano Di Chiara
Il 29 luglio scade il termine concesso dalla legge Gelmini alle università per elaborare il nuovo Statuto. Alcune sedi, come Genova e Roma, avevano modificato lo statuto ancor prima dell'approvazione della legge; altre, come Bologna, hanno un progetto organico e un target preciso; altre, invece, procedono a piccoli passi, emendando, articolo per articolo, il vecchio statuto, senza un faro, ma alla luce di una lanterna, ma non per cercare l'Uomo, come Diogene, ma per trovare il modo per mantenere lo status quo e conservare piccoli poteri personali e rendite di posizione. Quanto all'Università di Cagliari, l'unica certezza è che non si trova nella situazione di Genova o Roma.
Una delle innovazioni della legge Gelmini è quella di aver tolto alle Facoltà, trasferendole ai Dipartimenti, alcune funzioni didattiche fondamentali, come il compito di fornire i docenti necessari alla copertura degli insegnamenti dei vari corsi di laurea, la gestione dei dottorati di ricerca e dei master, e infine il reclutamento di nuovi docenti e ricercatori.
L'attribuzione ai Dipartimenti, sede tradizionale della ricerca, di funzioni finalizzate all'attività didattica, pone la ricerca stessa a garanzia della qualità dell'insegnamento e del reclutamento, innescando così un processo virtuoso che tende a migliorare sia la ricerca che la didattica.
Svuotate così di potere decisionale, le facoltà dovrebbero diventare, secondo la legge, semplici scuole, strutture di raccordo tra dipartimenti e corsi di laurea con compiti puramente amministrativi e di coordinamento.
Ma, ci si chiede, può un vero rinnovamento avvenire per mano di quegli stessi che potrebbero subirne le conseguenze negative? Potranno i presidi di Facoltà, per esempio, resistere alla tentazione di far rivivere le Facoltà sotto mentite spoglie (le scuole, per esempio), prevedendo la presenza di loro rappresentanti nel Senato accademico e attribuendo loro funzioni che la legge riserva ai Dipartimenti, come il reclutamento di nuovi docenti? Questa soluzione non è prevista dalla legge ma tra gli accademici esistono fini giuristi che non avrebbero difficoltà ad ammantare di legalità soluzioni sostanzialmente illegali e suscettibili di ricorso. Fortunatamente i destini dell'università non sono solo nelle mani dei suoi organismi rappresentativi, ma dipendono anche dai criteri secondo i quali i docenti si aggregheranno nei dipartimenti, e dall'efficenza dell'Agenzia per la valutazione (Anvur). In base allo spirito della nuova legge i dipartimenti più forti saranno quelli nei quali confluiranno i docenti che appartengono alle stesse discipline e aree scientifiche, e che saranno capaci di produrre ricerca ad alto livello.
Le Università che si doteranno di statuti che non favoriranno questo processo virtuoso non avranno accesso alla premialità e saranno inevitabilmente costrette a darsi statuti adeguati se vorranno sopravvivere. Se questo è il traguardo da raggiungere, non sarebbe meglio cercare di raggiungerlo subito, cogliendo gli aspetti sostanziali della legge, invece di far passare una generazione?
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
Progetto della Tdm 2000
Presentato “Giovani sardi in Europa”: incentivi economici per la mobilità
Scambi culturali e volontariato all'estero per i giovani sardi. Parte a maggio il progetto dell'associazione Tdm 2000 e dell'assessorato comunale alle Politiche scolastiche “Giovani sardi in Europa”. Scambi giovanili, corsi di formazione e servizio di volontariato europeo sono le tre opzioni del progetto, presentato mercoledì in municipio.
«Avrete la possibilità di imparare tante cose e riportarle in città, ma anche di insegnare agli altri tutto ciò che c'è di bello nella nostra isola», ha detto il sindaco Emilio Floris. Le attività all'estero, basate sul concetto di educazione non formale, riguardano i ragazzi fra i 15 e i 25 anni, che potranno approfondire tematiche di integrazione e dialogo interculturale insieme ad altri ragazzi provenienti da tutta l'Europa. Per gli over 18 ci sono anche i corsi di formazione, come hanno spiegato i responsabili di Tdm 2000 Michele Demontis, Federico Gaviano e Luisa Zedda.
Le condizioni sono a dir poco vantaggiose, dato che l'unica spesa è il 30 per cento del biglietto aereo: vitto e alloggio sono a carico dell'Unione Europea con il programma "Gioventù in Azione". Chi ha fra i 18 e i 30 anni e vuole trattenersi più a lungo all'estero (dai 2 ai 12 mesi) può optare per il Servizio di volontariato europeo: completamente pagato dall'Ue, dà diritto ad un rimborso spese e, grazie ad una convenzione con la Facoltà di Scienze Politiche, a 7-10 crediti. Le mete e tutte le altre informazioni sono sul sito www.tdm2000.org.
FRANCESCO FUGGETTA
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
La prossima settimana verrà affidato alla facoltà di Ingegneria il collaudo degli spalti
Meli: «L'Anfiteatro tornerà un rudere»
L'ex sovrintendente del Lirico: «Un grave errore chiuderlo»
«L'Anfiteatro è un luogo di spettacolo straordinario, unico al mondo. E chiuderlo alla musica sarebbe uno sbaglio. Anche le chiese antiche rimangono vive finché vengono usate. Dopo diventano ruderi». Certo, difficile aspettarsi un'opinione da Mauro Meli, da sei anni sovrintendente del Teatro Regio di Parma, che ha guidato il Lirico proprio nel momento in cui si decise di installare le tribune di legno: «Aiutai il Comune a perfezionare l'idea», ricorda.
L'ALTERNATIVA La stagione dei concerti estivi ora invece rischia seriamente di traslocare alla Fiera. La sovrintendenza - è ormai noto - ha annunciato che negherà qualsiasi autorizzazione perché lo stato delle tribune rischierebbe di creare «pericoli a persone o cose», rifacendosi alla relazione dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro. Un documento contestato dal parlamentare Mauro Pili che oggi, durante una conferenza stampa, ribatterà punto su punto agli ispettori del ministero. «Sullo stato della struttura lignea posso dir molto perché è da molto che non la vedo. So solo che esiste un'istituzione per sancire o no l'agibilità di una struttura e questa è la Commissione provinciale. Non è materia né dei giornalisti, né degli archeologi, né dei sovrintendenti. Diverso è il discorso politico: se si vogliono smontare gli spalti, rimarranno i resti di un Anfiteatro importante dal punto di vista archeologico, ma non sarebbe più il luogo magico che è adesso».
I RESTI Anche perché sotto le tribune, dice il Comune, è rimasto solo il 26 per cento del monumento. «E l'Anfiteatro non si è certo deteriorato in questi anni. Si è trasformato da arena a rudere in un millennio, hanno iniziato i pisani a smontarlo per fare le torri della città e la facciata della Cattedrale. Quando decidemmo di montare gli spalti, la condizione che chiedemmo tutti fu quella di non danneggiare il monumento. I danni semmai sono stati fatti prima del 2000, quando le tribune venivano montate perforando la pietra e inserendo direttamente i tubi Innocenti».
Quali saranno i prossimi passi? La prossima settimana il Comune darà ufficialmente alla facoltà di Ingegneria l'incarico di eseguire il collaudo della struttura. E finalmente si potrà conoscere lo stato delle tribune, certificato da un ente fuori dalla battaglia che si è scatenata sull'arena.
MICHELE RUFFI
 
 
4 - L’Unione Sarda / Lettere & Opinioni (Pagina 51 - Edizione CA)
Neo-laureata delusa
I Pip? Impiego mal retribuito
Da neo-laureata, pensavo che Piani di inserimento professionale promossi dalla Regione potessero essere di aiuto a giovani come me, privi di esperienze lavorative importanti. Un inserimento in azienda può essere utile a maturare un'esperienza concreta. Il rimborso spese (309 euro per il part-time e 619 per il full-time) è un ulteriore incentivo. Però sul sito internet www.pipsardegna.net si ricercano conduttori di camion, spazzini e raccoglitori di rifiuti. Nei siti di annunci on line non mancano le aziende che propongono i Pip: quasi tutte richiedono «esperienza». Eppure nelle linee guida si legge che il Pip «è utile per il giovane a cui è data l'opportunità di imparare un mestiere e di metterlo in pratica con la possibilità di valutare se quella tipologia di lavoro sia adatta a lui. Inoltre, il giovane ha l'occasione di creare un network di conoscenze utile nella ricerca attiva del lavoro». L'impressione è che molti stiano usando i Pip per sfruttare un giovane, retribuendolo con un misero rimborso spese per un finto tirocinio.
LETTERA FIRMATA
 
 
5 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 17 - Edizione CA)
Autorità e disciplina per garantire a tutti una scuola migliore
La scuola obbligatoria e unica per tutti è una conquista essenzialmente moderna; ma già si comincia a discutere se come espressione-simbolo dell'ideologia dell'eguaglianza nelle nostre società non sia rimasta indietro coi tempi. Finlandia, Svezia, Norvegia e Danimarca, che risultano ai primi posti nella graduatoria stilata da grandi organismi internazionali, vantano una scuola obbligatoria e unica per tutti più lunga (16-18 anni). È una pura coincidenza, o c'è una connessione tra lunghezza dell'obbligo scolastico e qualità dell'istruzione?
In Francia la questione si è posta contestualmente a una riflessione sulla legittimità del redoublement , cioè della ripetizione dell'anno scolastico in caso di insufficiente profitto. Un dato che viene spesso portato a favore di un allungamento ulteriore della scuola obbligatoria è che, dove esiste, il ricorso a quella che noi chiamiamo “bocciatura” è del tutto escluso. Ma si osserva che non si boccia, per legge, neppure nei Paesi nei quali la scuola dell'obbligo ha una durata normale. Il che vuol dire che una connessione non c'è: la bocciatura è una soluzione che si esclude da sé, per ragioni che sono di ordine psico-pedagogico, oltre che sociale; non consente di venire a capo delle cause all'origine di un cattivo rendimento e, ciò che è più grave, ha effetti che vanno ben oltre la scuola. Il rischio reale è che la vittima arrivi con grave ritardo, o non arrivi per nulla, ai grandi appuntamenti della vita, quando i giochi, almeno per le scelte che contano, sono “già fatti”. Può sorprendere, ma non esagera chi ne parla riferendosi alla situazione della scuola nel suo Paese come di un “vero e proprio genocidio pedagogico”.
Il fatto nuovo è che per la prima volta ad essere chiamata in causa è l'idea stessa di “scuola pubblica e obbligatoria per tutti”. Nata per comporre le diseguaglianze tra ragazzi di diversa classe sociale, di fatto ha già contribuito ad aggravarle e c'è chi si chiede se il triste fenomeno dell'esclusione sociale non abbia inizio da qui. Gli interrogativi sono molti. Per esempio: è pensabile che aiuti a comporre le differenze una scuola che, per dirla con una battuta (Giuseppe De Rita), sembra fatta per “focomelici”, cioè per ragazzi privi dell'uso delle mani e dei piedi, che estromette il corpo, e con il corpo la principale fonte dell'affettività e il principale veicolo dei sensi? Può dirsi davvero di tutti una scuola dove ancora vige il principio napoleonico della gerarchia dei saperi (al primo posto, per monte-ore, lettere e matematiche, poi storia e geografia con lingue moderne, quindi discipline artistiche e infine tecnologia ed educazione fisica); e c'è da sorprendersi se una scuola che gerarchizza i saperi finisce col gerarchizzare anche le persone? C'è da sorprendersi se in una scuola che pone al primo posto il pensiero astratto, il ragazzo cui capita di “pensare anche col corpo” abbia difficoltà a seguire il corso normale di studi?
Dove su questi temi si è già cominciato a discutere, qualche risposta c'è già. In Francia, per esempio, l'idea che il Collège unique, istituito nel 1975, ha già fatto il suo tempo è ampiamente condivisa. Manca la diversificazione dei percorsi, l'opportunità per chi non ha interesse a seguire il normale corso di studi di accedere a un percorso più congeniale, più vicino al mondo delle professioni e del lavoro. In Italia, anche se non mancano segnali di svolta (“esperienza sul campo” e tirocini), l'esigenza di fondo rimane sempre la stessa: disciplina. Che vuol dire: più autorità dei docenti, più rigore agli esami, più severità nella condotta, più bocciature, e così via. Dispiace dirlo, ma non è questa la strada migliore per una scuola che voglia essere veramente di tutti. Un sistema di alternanza “studio-lavoro” sul modello di altri Stati è una prospettiva auspicabile anche da noi. Pur con tutti i rischi che potrebbe comportare, è pur sempre meglio che obbligare una buona parte di alunni a fare per il futuro scelte residuali, imposte da un basso profitto nelle materie che contano di più, o di un buon rendimento nelle materie che contano di meno.
FRANCO EPIFANIO ERDAS
Università di Cagliari
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 30 - Edizione CA)
Casaggì L'idea: un assessorato alla Gioventù e fantasia
La comunità giovanile Casaggì ha elaborato una proposta ai candidati sindaci di Cagliari per cambiare nome al vecchio assessorato alle Politiche giovanili e al decentramento e ridefinirne le competenze. La comunità vorrebbe ribattezzarlo “assessorato alla Gioventù e alla fantasia” e dovrebbe consentire ai cittadini di esprimere le proprie idee sulla città; inoltre, avrebbe la funzione di bandire concorsi per giovani talenti, di sviluppare progetti di impulso alla creatività e di curare l'immagine della città e accreditarla come la capitale della gioventù, in Italia e in Europa. Perché, sostiene Casaggì, “una città fantastica si costruisce anche così. Lavorando di fantasia”.
 

 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 24 - Sassari
«Venti milioni per Piandanna» 
Il rettore annuncia l’avvio del secondo lotto della sede universitaria 
ANTONIO MELONI 
SASSARI. L’università si apre al territorio e lo fa mostrando i gioielli di famiglia. Il rettore Attilio Mastino lo dice durante la cerimonia di saluto alle autorità, presenti alla seconda giornata dell’orientamento, nell’auditorium del polo bionaturalistico di Piandanna.
Affiancato dal prorettore Laura Manca, da Patrizia Patrizi, delegata rettorale per l’orientamento, dall’assessore provinciale all’Istruzione Rosario Musmeci, Mastino ha spiegato il senso della manifestazione: «L’Università è in piena fase di adeguamento alla riforma Gelmini, ma è innegabile l’importanza dell’azione di orientamento». L’obiettivo è affiancare gli studenti e le famiglie nella delicata fase di transizione scuola-università, momento critico in cui è più che mai opportuno il suggerimento spassionato di uno specialista. Nella nuova sede di Piandanna, dove presto sarà trasferita buona parte della facoltà di Scienze e alcuni dipartimenti di Medicina, il rettore ha colto l’occasione per annunciare l’imminente avvio dei lavori del secondo lotto: 20milioni di euro già disponibili che consentiranno di realizzare un’altra ala dell’edificio. Momento buono anche per un rapido bilancio del precedente anno accademico che ha fatto registrare 14mila e 256 iscritti, 1700 laureati, 1068 tra master, specializzati e dottori di ricerca: «è in atto una trasformazione epocale - ha detto il prorettore Laura Manca - che richiede anche da parte nostra l’adozione di nuovi linguaggi». A riprova dell’importanza della fase d’orientamento c’è da dire che le tematiche legate all’accesso all’università saranno al centro di un convegno nazionale di «Almalaurea» in programma a maggio tra l’aula magna del Rettorato e la Porto Conte ricerche. Insostituibile il supporto, non solo logistico, dell’Ersu grazie al quale i visitatori possono sperimentare l’emozione di una giornata in mensa da veri studenti universitari. Dopo la conferenza stampa, il rettore e il suo staff hanno ricevuto le autorità (era presenta anche il prorettore dell’università di Cagliari Francesco Atzeni) nell’auditorium nuovo di zecca. Qui, dopo i saluti, è stato offerto un gradito intermezzo musicale grazie alla partecipazione della Banda musicale della Brigata Sassari.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Cagliari
La Sardegna medioevale, storie di «biddas» 
Domani nella Fattoria di Sa Illetta, la presentazione del libro di Tiziana Pili 
CAGLIARI. “Il Medioevo nella Sardegna Sud-orientale-Storia delle ville o biddas delle curatorie di Sarrabus, Colostrai e Quirra”. È questo il titolo del libro scritto da Tiziana Pili, studiosa di storia medievale e collaboratrice del Cnr per il dizionario storico sardo, che sarà presentato, domani, alle 17.30 nella sala conferenze adiacente alla chiesetta di San Simone, nella Fattoria di Sa Illetta, S.S 195 Km. 3,00 a Cagliari, nell’ambito delle iniziative promosse per l’anno in corso dall’Associazione Culturale Sa Illetta. Saranno presenti, oltre all’autrice, Francesco Cesare Casula, già Professore Ordinario di Storia Moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliar, Roberto Coroneo, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari, Giovanni Serreli dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea Cnr. Il testo è il risultato dei lunghi anni di ricerche sul campo condotte da Tiziana Pili nei comprensori territoriali del comuni di Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu, Tertenia e Perdasdefogu, finalizzate alla ricognizione di chiese e villaggi abbandonati, precedute da un attento lavoro di indagine archivistica e documentaria, che hanno permesso di localizzare ben ventisei biddas ventisette villaggi altomedievali di cui non si conosce il nome, quarantasei chiese campestri, un monastero femminile, due castelli medievali, tutti scomparsi nel nulla. Tra le cause, i ripetuti assalti dei musulmani, le lunghe lotte che si susseguirono tra Pisani e Catalano-Aragonesi per la conquista del territorio ed infine le emergenze sanitarie di carattere endemico, tra cui la malaria che decimò la popolazione, soprattutto nel comprensorio di Castiadas. Emerge dal libro il quadro complesso e articolato della storia Sardegna medievale, inserita nei rapporti di forza del Mediterraneo dell’epoca, con la sua rete di relazioni e di intrecci, che arricchiscono di nuovi dettagli le conoscenze su un’epoca ancora per molti versi da ricostruire e approfondire.


9 - La Nuova Sardegna / Pagina 24 - Sassari
SEMINARIO ALL’UNIVERSITÀ 
«Chiesa e mezzi di comunicazione» 
SASSARI. Domani dalle 9,30 alle 13,30, nell’aula Eleonora d’Arborea dell’università, si terrà un seminario di studio dal titolo: «Chiesa e mezzi di comunicazione in Sardegna: non bastano le notizie per informare». L’incontro si aprirà con i saluti dell’arcivescvo Paolo Atzei, del monsignor Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa e del rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino. Interverranno i giornalisti Gianni Gennari (Avvenire). Francesco Birocchi (presidente dell’Associazione Stampa Sarda). Filippo Peretti, (Nuova Sardegna). Infine ci sarà una tavola rotonda con Paolo Matta (Videolina), Mario Girau (La Nuova Sardegna) Michele Tatti (L’Unione Sarda), Rosario Cecaro (Master di giornalismo). Modera don Antonello Mura.
 

10 - La Nuova Sardegna / Pagina 9 - Cagliari
Martedì, alla Grande miniera di Serbariu 
Gli Stati generali per cambiare la scuola in provincia 
CARBONIA. Verso il «Piano Programmatico della Scuola Superiore del Sulcis Iglesiente». Per studiare le linee generali e riempire di contenuti ciò che ora è solo una bozza si terrà la prima conferenza provinciale degli Stati Generali della Scuola del Sulcis Iglesiente. L’appuntamento è per martedì 19 aprile, alle ore 9, nella sala conferenze della Sotacarbo a Serbariu. I lavori si protrarranno per l’intera giornata. Saranno affrontate diverse tematiche, attraverso quattro tavoli di lavori. Per ragioni sistematiche ogni tavolo si occuperà, rispettivamente, di temi che rientrano nelle seguenti categorie: il fenomeno della dispersione scolastica; la logistica, l’organizzazione ed i trasporti; istruzione, formazione e territorio; qualità dell’offerta formativa. I lavori saranno coordinati da Livia Crobu, presidente della Commissione Consiliare Provinciale della Pubblica Istruzione. La relazione introduttiva sarà affidata a Alessandra Pintus, assessore provinciale all’Istruzione. Nella prima sessione, sono previsti interventi da parte di Alberto Granese, docente di pedagogia generale all’Università di Cagliari; Rosaria Maggio, presidente del Centro di Iniziativa Democratica Insegnanti Cagliari; Marco Simeone, assessore provinciale lavori pubblici; Guido Vacca, assessore ai trasporti; Italo Meloni, professore associato dipartimento di ingegneria di Cagliari. Ancora: Maria Letizia Pruna, docente di sociologia economica e del lavoro facoltà di scienze politiche Cagliari; Claudio D’Alessandro, ricercatore docente di pedagogia generale presso l’Università di Cagliari. L’intervento conclusivo sarà di Salvatore Cherchi presidente della Provincia di Carbonia Iglesias. Il convegno arriva in un momento preoccupante per la scuola superiore sia per l’accentuarsi del fenomeno della dispersione scolastica sia per le problematiche di carattere generali, derivanti dalle scelte del governo: «E’ opportuno - spiega l’assessore provinciale all’Istruzione e Alta Formazione, Alessandra Pintus - attuare interventi di politiche scolastiche per la riduzione delle criticità del sistema didattico, mediante il coinvolgimento di tutti coloro che ruotano attorno al mondo dell’educazione scolastica locale; inoltre, è necessario migliorare il sistema di comunicazione tra scuola e territorio, individuando strumenti e procedure di lavoro condivisi, attraverso l’integrazione di risorse e interventi per contrastare la dispersione scolastica e formativa e ridurre il numero dei giovani che abbandonano i percorsi scolastici e formativi, senza aver assolto il diritto/dovere all’istruzione e alla formazione».(e.c.)


11 - La Nuova Sardegna / Pagina 43 - Cultura e Spettacoli
A CAGLIARI
In mostra fino al 12 i disegni di Laurent Jacqua
CAGLIARI. L’Alliance française di Cagliari con l’associazione Chourmo, in collaborazione con la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari hanno organizzato la mostra di disegni: «Vu de prison» («Sguardi dal carcere») di Laurent Jacqua. La mostra aperta ieri nel chiosco della facoltà di Scienze politiche, si protrarrà fino a martedì 19. Lo scrittore e disegnatore francese incontrerà il pubblico per parlare della sua esperienza carceraria e delle sue opere. Oggi alle 20,30, nel caffé Savoia, Laurent Jacqua sarà intervistato dal giornalista Walter Porcedda. In contemporanea ci saranno le proiezioni di disegni inediti e lettura a cura di Nicola Adamo. Assaggi di cucina a cura dei Cucinieri della Filibusta.
OGGI ALLE 17
Convegno su Gramsci e l’unità d’Italia
CAGLIARI. «Gramsci e l’unità d’Italia. Contraddizioni di una biografia nazionale». Se ne parlerà oggi alle 17 nella facoltà di Lettere e filosofia di Cagliari. Il convegno è organizzato dall’associazione culturale e circolo Ficc Antonio Gramsci e dalla Società Umanitaria - Cineteca Sarda. Alla conferenza parteciperanno Raul Mordenti, (Università di Roma Tor Vergata), e Gianni Fresu (Università di Cagliari). Coordina Laura Stochino (Associazione Culturale Antonio Gramsci Cagliari).
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 8 - Sardegna
Donna di Pabillonis 
Si laurea al posto del figlio morto di leucemia 
NOVARA. «Se mio figlio fosse qui vorrei potergli dire grazie, perchè solo impegnandomi a realizzare il suo sogno sono sopravvissuta all’immenso dolore provocato dalla sua scomparsa»: con queste parole Cesarina Cossu, di Pabillonis, madre di Gian Pasquale Cossu, morto a 21 anni di leucemia mieloide cronica, ha commentato la propria laurea in Tecnologia farmaceutica, conseguita a Novara, alla Facoltà di Farmacia dell’Università del Piemonte orientale, al termine di un lungo percorso finalizzato proprio a portare a termine quegli studi che il figlio, gravemente malato, non era riuscito a ultimare.
Nativo del piccolo centro del Medio Campidano, Gian Pasquale Cossu era stato il primo caso in Italia di paziente affetto da favismo e da leucemia mieloide cronica. Il 26 ottobre 2000, a vent’anni, era stato sottoposto a un trapianto da lui accettato dopo soli 15 minuti di riflessione, ritenendo che se non fosse stato utile a salvargli la vita quantomeno sarebbe potuto servire alla ricerca scientifica.
Da allora fino al decesso, il 12 gennaio 2002, il giovane aveva dovuto sopportare, in nome della scienza, terapie molto dolorose. Alla sua memoria nel 2006 l’allora ministro della Salute, Livia Turco, aveva conferito un’attestazione al merito della sanità pubblica.
 
 
13 - La Nuova Sardegna / Pagina 24 - Sassari
EPIGRAFI MEDIEVALI
Oggi alle 18 nella Biblioteca universitaria di piazza Università presentazione del volume «Saxa tvrritana loqvvntvr», epigrafi a Sassari nel periodo medievale e moderno. Accompagnamento musicale del Liceo scientifico Marconi: Angelo Addis, Angela Castiglia, Anita Cherveddu, Roberta Ghisu, Michela Ladinetti, Claudia Marini, Roberta Paone, Antonio Pisanu, Nicole Rotundo, Alessia Ruiu, a cura di Caterina Gaddia, Luisa Cabras e Ida Rita Candrian
   
    

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link:
rassegna stampa CRUI
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rassegna stampa MIUR
 

Questionario e social

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