Domenica 10 aprile 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 aprile 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda / Cronaca Italiana - Pagina 13
Dai ricercatori ai cervelli in fuga, dai giornalisti invisibili ai giovani dei call center
«SONO LAUREATO E HO FAME»
Precari in piazza. In Italia oltre 4 milioni
ROMA Dai ricercatori ai cervelli in fuga, dai giovani laureati in cerca disperata di occupazione stabile ai vincitori di concorso mai assunti, ai giornalisti che ogni giorno, da invisibili, raccontano l'Italia. L'esercito dei precari italiani (la Cgia di Mestre ne conta quasi 4 milioni, in aumento del 4 per cento negli ultimi due anni) è sceso in piazza in tutto il Paese per far sentire la sua voce e per rivendicare il futuro di una generazione a cui ogni prospettiva di vita viene interdetta dall'assenza di stabilità e tutele.
LA VITA NON ASPETTA Dietro gli striscioni con lo slogan il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta , migliaia di ragazzi hanno sfilato a Roma, a Napoli, Palermo, Milano, Torino, Firenze e nelle altre grandi città italiane. In cortei vivaci e colorati, dove non si sono registrati disordini (tranne qualcuno a Padova causato dai no global) ma tanti flash mob più o meno improvvisati, i lavoratori precari e gli studenti universitari hanno gridato tutto il loro malessere e reclamato i loro diritti. «Sono laureato con 110 e lode e ho fame», recitavano i cartelli di Vicenza, mentre decine di ricercatori travestiti da anziani lamentavano per le vie di Roma che «quando saremo assunti saremo già dei vecchi».
FUTURO DEL PAESE «Il tema del precariato è il tema del futuro del nostro Paese. Non si può immaginare che ci sia un futuro se ci sono intere generazioni che pensano che questo Paese non li vuole e non gli dà nessuna prospettiva», ha sottolineato il segretario della Cgil, Susanna Camusso, che ha animato il corteo della capitale. Il sindacato di Corso Italia è l'unico tra le organizzazioni dei lavoratori a essersi schierato a fianco del comitato promotore, insieme a Pd, Idv e Sel. Al corteo di Roma ha partecipato anche Nichi Vendola: «Sono venuto qui per respirare aria pulita in un Paese in cui dalle classi dirigenti si promana cattivo odore. Avere 4 milioni di precari in Italia - ha osservato - significa che quasi in ogni famiglia c'è un inquilino scomodo, un essere umano in lista d'attesa, nelle sabbie mobili». «Metà della gente che è a casa adesso o in cassa integrazione o licenziata, erano quelli considerati garantiti. Oggi i padri e i figli, quelli che lavorano, sono tutti nei guai», ha commentato il segretario del Pd, Pierluigi Bersani.
SACCONI A smontare la protesta è invece il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, secondo il quale a scendere in piazza «non sono i precari, sono solo alcune associazioni: anzi la Cgil è l'unica organizzazione che appoggia», sottolinea sollecitando «una stagione simile a quella degli anni '50 e degli anni '60», in pratica «una nuova ricostruzione» dell'impresa e del lavoro dopo la recessione.
La crisi economica si è infatti abbattuta sul mondo del lavoro colpendo innanzitutto proprio i giovani, denuncia la Confartigianato. Negli ultimi due anni la riduzione del numero degli occupati sotto i 35 anni è stata di quasi un milione (934.600 unità in meno tra il III trimestre 2008 e il III trimestre 2010) con una flessione, calcola la confederazione degli artigiani, del 13,1%.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 27
Immigrati e leggi di tutela
La condizione giuridica dello straniero e l'immigrazione in Italia, temi di strettissima attualità, saranno al centro di un ciclo di conferenze organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza (aula A), dalla Caritas diocesanae dalla Caritas italiana nelle giornate del 15 e 16 aprile, del 6 e del 20 maggio.

 
3 - L’Unione Sarda / Cultura - Pagina 56
NUCLEARE ITALIANO
“Il Nucleare italiano: passato presente e futuro” è il tema del seminario che si apre domani alle 17 nella Cittadella universitaria di Monserrato. Con Saverio Altieri, Dipartimento di Fisica nucleare e teorica, dell'Università di Pavia.
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cultura - Pagina 56
TRADIZIONI
IL PROGETTO. L'iniziativa di Cherimus Con Multimedi-Art
i suoni uniscono il Sulcis e il Senegal
In un groviglio di umanità dolente, la stessa umanità che rischia la morte per arriva in Italia, hanno ritrovato un pezzo di Sardegna. Qui la chiamano is istrumpas, a quelle latitudini diventa lamb. È la lotta libera, sport nazionale del Senegal che l'isola dei nuraghe conosce assai bene. Ma Sardegna e Senegal, anzi Sulcis e Senegal, per essere più precisi ancora Carbonia-Perdaxius e Dakar, saranno legati dalla musica, oltre che da tradizioni identiche nonostante i tremila chilometri di distanza.
Si intitola Multimedi-Art il progetto internazionale che un'associazione di Perdaxius, Cherimus, ha prodotto anche grazie ai 100 mila euro della Regione e all'appoggio del Dipartimento di studi storici e geografici dell'Università di Cagliari. Progetto semplice e affascinante: musicisti isolani e senegalesi realizzeranno un cd-dvd e un libretto artistico i cui proventi andranno a Ker Thiossane, l'associazione senegalese che favorisce la crescita dei musicisti africani. È un aiuto concreto portato a domicilio, la cui tappa iniziale è stata alcune settimane fa il viaggio nel Continente Nero dell'équipe sarda di musicisti e organizzatori. Una trasferta servita ad allacciare i rapporti con la realtà di Dakar per cominciare a dare forma al progetto basato sulla promozione del dialogo culturale e sul reciproco rafforzamento delle potenzialità artistico- culturali.
In missione, con chitarre e pentagramma, sono andati il chitarrista di Santadi Alberto Balia, il presidente di Cherimus Emiliana Sabiu, gli organizzatori ed esperti Guido Bosticco e Marco Colombaioni. Al rientro, hanno raccontato una sorprendente Africa: «Un groviglio umano - testimonia Balia, leader dell'équipe musicale che si andrà a costituire - dove l'amore e la passione per le cose più semplici spiazzano: sono atteggiamenti che noi avevamo forse mezzo secolo fa e che abbiamo inesorabilmente perduto». A rinfrescare la memoria agli isolani ci hanno pensato gli abitanti di Dakar, metropoli di un milione di abitanti che ha accolto la delegazione del Sulcis: «La povertà è diffusa - racconta Emiliana Sabiu - ma la disponibilità lì è pane quotidiano».
Il progetto, che si concretizzerà questa estate a Carbonia anche con il concerto di apertura del tour, non solo è decollato con la scelta dei cinque musicisti senegalesi esponenti della tradizione etnica, ma si è sviluppato all'insegna della conservazione di importanti testimonianze musicali che rischiavano di andare perdute per sempre: «In una capanna in uno sperduto villaggio fra baobab secolari - rivela il presidente di Cherimus - abbiamo incontrato alcuni percussionisti e cinque donne, le ultime della loro etnia capaci di riprodurre un canto e una danza la cui memoria è quasi del tutto smarrita».
È con loro che Balia ha duettato in un pomeriggio torrido «dove le nostre sonorità isolane hanno trovato una sponda nella millenaria tradizione della giungla africana». E a proposito di tradizioni, ha colpito la sfida a istrumpas che ha visto i senegalesi prevalere sui sardi. Fra un mese missione in terra d'Africa. Stavolta l'équipe si trasferirà a Dakar per registrare i brani del cd, girare il dvd e organizzare il lancio di un appuntamento che potrebbe volare ben oltre la limitatezza del progetto: «La formazione sardo-senegalese», conclude la Sabiu, «si candida a diventare una sorta di social club capace di reggersi da solo».
ANDREA SCANO
 
 
5 - L’Unione Sarda / Commenti - Pagina 17
Le teorie di Carol Gilligan
“Yes, we care” in versione maschile
di Franco Epifanio Erdas - Università di Cagliari
La nozione di “care”, che nel linguaggio anglo-sassone sta ad indicare ciò che in lingua italiana può essere reso con un verbo (“aver cura di”, “preoccuparsi di”, “avere a cuore”, ecc.), o con un sostantivo (“premura”, “attenzione”, “sollecitudine”, ecc.), è da alcuni decenni materia di studio (inizialmente negli Stati Uniti, ma oggi anche in Europa), in forza di un interesse nato per lo più all'interno del movimento femminista. La circostanza non dovrebbe sorprendere. In effetti, fa ancora capo ad uno stereotipo la convinzione che essere gentili, amorevoli, ecc. siano tratti squisitamente femminili, e facciano parte della natura originaria soprattutto delle donne. Lo stereotipo risulta ancora molto diffuso se la relazione madre-bambino costituisce il modello a cui si ispirano gli asili nido, dove il personale è quasi tutto femminile, e se le Scuole per l'infanzia, almeno da noi in Italia, sono ancora note come “materne”.
Neppure dovrebbe sorprendere se l'interesse, in quel movimento, non è di difesa di una propria specificità: il riferimento non è a ciò che distingue dall'uomo e rende unici, ma a ciò che accomuna e rende simili. In realtà, c'è pur sempre un intento riabilitativo anche dell'uomo nel tentativo di riscattare le mansioni comprese nel “care” da quello stato di marginalità e invisibilità sociale di cui ancora soffrono, forse perché considerate mansioni per lo più femminili: con l'attribuire anche all'uomo, soprattutto nelle professioni che comportano un più alto grado di responsabilità, doti e qualità considerate di natura femminile, si riabilita la donna nel momento stesso in cui si riabilita l'uomo.
Ma la questione è diventata, oggi, più complessa, e ha ragione chi, all'interno dello stesso movimento femminista, si chiede se si possa venirne a capo, senza rinnovare i modi di pensare l'etica e di fare politica. Uno dei meriti che vengono riconosciuti a Carol Gilligan, autrice di uno dei primi libri sul tema apparsi negli Stati Uniti, In a Different Voice , è di aver contribuito a smontare molti dei pregiudizi che resistono in quel Paese nei confronti delle donne, avanzando la tesi che, al di là dei principi di giustizia astratti e imparziali, ci sono atti il cui valore va ben al di là del semplice rispetto di una norma, sia pure ispirata ai più nobili principi. Se la relazione con un proprio allievo minaccia di spezzarsi in seguito ad un giudizio negativo sul profitto, l'“avere a cuore” che la relazione continui è da quel momento l'unico fattore che rimane in piedi per salvarla. Se i bisogni concreti dei propri alunni non corrispondono a quelli previsti dai programmi ufficiali, “avere a cuore” i progressi dei propri alunni significa fare qualcosa di più perché possano rimediare ad un loro deficit; e così via.
La Gilligan difende i caratteri squisitamente femminili del “care”, ma spinge questa difesa fino a prefigurare un'etica tipicamente femminile, di contro a una giuridica, tipicamente maschile. E questo fatto spiega perché, all'interno dello stesso femminismo, la sua posizione sia stata fortemente avversata, in quanto fondata su una visione essenzialista e differenzialista della donna, funzionale, in sostanza, agli interessi degli uomini. Ma l'aver elevato il “care” a livello di etica è comunque un fatto importante. È a questo livello che le attività di cura, attenzione, dedizione, sollecitudine per gli altri possono essere sottratte al rischio di essere “naturalizzate” e persino “etnicizzate” (come nel caso delle badanti immigrate), spesso assimilate a mansioni puramente domestiche e comunque relegate “al rango di sentimenti privati, privi di spessore morale e politico”.
Sta di fatto che, anche grazie a studi più recenti, è cresciuta la consapevolezza che il “care” rappresenti qualcosa in più di “un di più” insignificante, non strettamente necessario nell'esercizio delle funzioni pubbliche, quali possono essere quelle dell'insegnante nella scuola, delle infermiere e dei medici negli ospedali, della madre e del padre in seno alla famiglia, e così via. Il fatto dirimente è che le attività di “care” corrispondono ad esigenze oggettive del mondo di oggi, che non sono più quelle di individui “disincarnati” (Rawls) che fissano le regole del loro vivere civile e a queste si attengono, ma sono quelle delle persone ordinarie che vivono la vita di ogni giorno, che al di là dei bisogni che le accumunano agli altri hanno interessi, aspirazioni, necessità, bisogni, ecc. che sono loro propri, che richiedono anch'essi di essere soddisfatti, ma non possono senza quel “di più” che la “giustizia scolastica”, da sola, non può assicurare.
 
6 - L’Unione Sarda / Cultura - Pagina 57
Giro d'Italia su Adriatica
Nove istituti sardi e cento studenti: è “Fisica in barca”
Approda per la prima volta a Cagliari, dopo cinque anni dalla sua nascita, “Fisica in barca”, un giro di Italia didattico-divulgativo in sette tappe con la barca a vela Adriatica, quella dei “Velisti per caso” di Patrizio Roversi e Siusi Blady. La manifestazione, organizzata dall'Istituto nazionale di Fisica nucleare, è rivolta a studenti e docenti di scuole secondarie di secondo grado e ha come finalità di avvicinare il mondo scolastico alla cultura scientifica, in particolare alla fisica, tramite il naturale collegamento delle tecniche della navigazione a vela e dei principi fisici su cui essa si basa. Si parte da Genova, e si prosegue per Civitavecchia, Napoli, Cagliari, Bari, Rimini, Trieste.
La sosta di Adriatica nel porto cagliaritano è prevista il 4 e 6 giugno, ma già da subito i ricercatori dell'Infn della sezione cittadina avvieranno un ciclo di presentazioni nelle nove scuole coinvolte. Sono i Licei scientifici Alberti, Michelangelo e Pacinotti e il Liceo classico Siotto di Cagliari, l'Istituto di istruzione superiore Brotzu di Quartu, il Liceo scientifico Pitagora di Selargius, l'Istituto istruzione superiore Einaudi di Senorbì, il Liceo scientifico Mariano IV d'Arborea di Oristano, il Liceo Emilio Lussu di Sant'Antioco. I migliori cento studenti verranno poi selezionati per le attività in porto, al Terminal Crociere, messo a disposizione dalla Autorità Portuale e presso l'ormeggio nella Marina di Portus Karalis, dove sosterà “Adriatica”. Verranno quindi selezionati sei ragazzi che partiranno in crociera sulla barca da Cagliari a Olbia. Durante la traversata avranno modo di partecipare alla attività di navigazione, apprendendo il funzionamento delle apparecchiature di bordo e di un rivelatore di raggi cosmici istallato sul veliero.
L'iniziativa è organizzata a Cagliari dalla sezione dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare in collaborazione con la Lega Navale otaliana, ed è patrocinata dal Dipartimento di Fisica, dal Comune di Cagliari, dalla Guardia costiera e da “Vento di Sardegna”, la famosa barca di Andrea Mura. Referente Corrado Cicalò (Infn sez. Cagliari, corrado.cicalo@ca.infn.it).
 

 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
Università, si parte con l’orientamento 
In via Piandanna stand informativi allestiti da enti e organizzazioni dedicati alle migliaia di studenti provenienti dalle scuole superiori 
SASSARI. Si aprirà martedì 12 aprile l’edizione 2011 delle «Giornate dell’Orientamento: studiare a Sassari e in Europa». Quattro giorni, organizzati dal centro Orientamento dell’Università di Sassari, dedicati alle migliaia di studenti provenienti da più di cento istituti superiori della Sardegna che dovranno scegliere il percorso formativo dopo il diploma. Sarà il Polo bionaturalistico della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (via Piandanna 4) a ospitare l’intera manifestazione. Quest’anno, oltre alle undici facoltà dell’Ateneo sassarese, allestiranno i loro stand informativi tanti enti e organizzazioni. Anche l’Università di Cagliari avrà un suo spazio espositivo per ampliare le possibilità di scelta dell’offerta formativa. Nel corso dei quattro giorni sono previsti nel programma diversi momenti d’incontro: esposizioni dell’offerta formativa delle facoltà, confronti con professionisti di vari settori lavorativi, tavole rotonde, dibattiti, eventi artistici rivolti, che saranno rivolti non soltanto agli studenti delle scuole superiori ma anche agli universitari e alla cittadinanza. I temi individuati per le tavole rotonde sono: salute e benessere, territorio e ambiente, impresa e lavoro, bellezza e memoria.
Parteciperanno alla manifestazione anche gli altri istituti cittadini di alta formazione: l’Accademia delle Belle Arti, che esporrà pannelli con immagini che raccontano la storia dell’istituzione e il Conservatorio di Musica, che proporrà esibizioni del Jazz Ensemble e dell’Orchestra dei docenti e degli allievi. La Banda della Brigata Sassari si esibirà con brani di celebrazione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Le Associazioni studentesche dibatteranno con le/i futuri studenti Istruzioni d’uso per “sopravvivere” all’Università.
Il servizio OrientAzione dell’Ateneo sassarese presenterà inoltre la sua offerta di counseling psicologico e di coaching, un nuovo servizio dell’Università di Sassari pensato per facilitare le risposte ad alcune principali domande. Le attività permanenti della manifestazione sono rappresentate dai 31 stand informativi, aperti nelle giornate dal 12 al 14 aprile dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 18 e nella giornata del 15 aprile dalle 9.30 alle 13.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
Ospiti illustri parteciperanno al convegno in programma per venerdì 15 aprile 
Alla Camera di commercio si parlerà di globalizzazione e crisi finanziaria 
SASSARI. Venerdì 15 aprile alle 16 nella sala conferenze della Camera di commercio di Sassari si parlerà di «processo di globalizzazione in atto, avanzate tecnologie, tensioni internazionali, crisi finanziarie ed economiche». Tutte questioni che stanno modificando sensibilmente i tradizionali assetti economico-sociali, con conseguenti difficoltà per le imprese, le classi sociali più deboli e con drammatiche ricadute sull’occupazione.
Nell’ambito del progetto sulla globalizzazione dei mercati e sulla internazionalizzazione delle imprese, la Camera di commercio del Nord Sardegna, accogliendo la proposta prospettata e la collaborazione dei Rotary Club della Città di Sassari, ha organizzato una tavola rotonda con il professor Paolo Savona e con esponenti qualificati del Sistema Camerale e dell’Università.
Interverranno tra gli altri Nicola Martino, presidente del Rotary club Sassari, Giuliano Mannu, Paolo Savona (che affronterà il tema “L’economia della Sardegna oltre la crisi: quali prospettive?”), il presidente della Camera di commercio del Nord Sardegna Gavino Sini, il vice Massimo Putzu e il rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino.
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 27 - Sassari
Due studenti cinesi i migliori alunni in matematica 
Premiazioni al Liceo Castelvì per i Giochi d’autunno Unibocconi con ragazzi di tutte le scuole 
SASSARI. Sono cinesi gli alunni più bravi in matematica. Hu Elena e Zhang Jiahao della scuola media numero 7 di Sassari si sono piazzati ai primi posti nella selezione preliminare per i campionati internazionali, la cui finale italiana si svolgerà il 14 maggio a Milano. Buone performance anche per i liceali del Margherita di Castelvì. I partecipanti ai Giochi d’Autunno Unibocconi 2010, Giochi d’Archimede, Olimpiadi della Matematica e Coppa Città di Sassari sono stati premiati il primo aprile.
La celebrazione è avvenuta al Liceo Margherita di Castelvì, con i ragazzi del liceo, della scuola media 2+7 e dei bambini della elementare II Circolo “San Giuseppe”. Il 14 maggio prossimo si svolgerà a Milano la finale italiana dei Campionati internazionali per studenti di vari ordini scolastici. Nella selezione preliminare dei candidati si è distinta la studentessa Hu Elena, classe I A della media statale nº 7, I classificata: ha risolto correttamente tutti i quesiti proposti, «compiendo una performance che la pone in una posizione di indubbia eccellenza» (Università Bocconi). Nella semifinale del 19 Marzo si era classificato I Zhang Jiahao, sempre della IA.
La manifestazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra i tre livelli di scuola: elementari, medie e superiori, che da diversi anni, hanno attivato un progetto sulla didattica della matematica, pensato da Carlo Pensavalle, docente dell’Università di Sassari. Il progetto riunisce gli insegnanti di matematica in modo verticale, affinché ci sia continuità tra scuola elementare, scuola media inferiore e superiore. I dirigenti e i docenti di matematica, in sinergia, hanno creato un gruppo operativo, con lo scopo di colmare le numerose lacune degli alunni e di rendere più sicuro il passaggio fra un livello e l’altro nella scuola. Ma poi, sotto sotto, l’obiettivo che si prefiggono è rendere questa disciplina più appassionante. Da qui è nata l’idea di far partecipare gli studenti di ogni ordine ai vari concorsi matematici ed il risultato è stato eccellente.
Durante la giornata di premiazione svoltasi presso il Liceo Castelvì, in presenza dei dirigenti scolastici Cristina Piazza e Angelo Fara, oltre che di Carlo Pensavalle, sono stati consegnati riconoscimenti a tutti i partecipanti. L’atmosfera era di grande entusiasmo. Tutto è avvenuto con il coordinamento delle docenti Adriana Diana, Lidia Sussarellu, Maddalena Asara, Sonia Stella, Silvana Tramontana, Lucia Fontani e Lara Cipullo. Gli alunni del Castelvì si sono comunque classificati tra i primi posti grazie al loro impegno ed entusiasmo, supportati dalle insegnanti di matematica dell’istituto che si sono preparate ad accogliere ogni iniziativa che coinvolga la loro disciplina.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 8 - Sardegna
Marta ha sconfitto la sindrome di Lyell ed è tornata a Oristano «Si può ricominciare a vivere»
La reazione allergica a un farmaco antinfiammatorio aveva causato ustioni al 75 per cento del corpo, tanto da far temere per la sua vita
MICHELA CUCCU 
ORISTANO. Sulla maglietta una scritta nel segno della speranza: «Bentornata Marta: io corro per te». Nel cuore il ricordo vivissimo di Marta Fantacci, quella giovane paziente che, per settimane fra la vita e la morte, non ha mai perso coraggio e ce l’ha fatta.
Tito Sedda, oncologo del San Martino, domenica era fra i partecipenti alla mezza maratona Pischeredda-Nurachi organizzata dal Marathon Club in onore di Marta.
Marta Fantacci è una diciannovenne oristanese, studentessa in Giurisprudenza a Cagliari, anche lei atleta del Marathon Club. Tutto ha inizio poco più di un mese fa quando, dopo aver assunto un comune farmaco per il mal di testa, ha avuto una reazione allergica. Per i medici dell’ospedale Brotzu di Cagliari, che l’avevano visitata, non c’erano stati dubbi sulla diagnosi: sindrome di Lyell, malattia rara e molto grave, che determina la morte delle cellule cutanee e delle mucose, una sorta di ustione generalizzata che si è estesa sul 75% del suo corpo.
Da Cagliari la giovane era stata trasferita d’urgenza con un volo militare al Centro grandi ustionati di Cesena, dove i medici l’hanno tenuta in coma farmacologico per una settimana e assistita fino alla sua ripresa. Una bella vittoria della medicina e della volontà. Si pensi soltanto che la sindrome di Lyell procura danni speso irreversibili e i casi di mortalità vanno dal 25 all’80% a seconda dell’estensione cutanea dell’infiammazione.
Oggi Marta è tornata a casa, nella sua Oristano, ha ripreso gli studi all’università e presto potrà tornare ad allenarsi e a correre la maratona. In attesa del suo rientro in pista, domenica è stato l’oncologo Tito Sedda a correre per lei.
«Ho scelto di partecipare per questa giovane atleta che è tornata alla vita dopo gli effetti collaterali legati al farmaco - ha spiegato l’oncologo - perché quasi sempre si commemora chi non ce l’ha fatta a sopravvivere a una malattia o a un trauma e troppe poche volte si dà rilievo al fatto che, invece, ce la si può fare. Oggi Marta rappresenta tutte le persone che ce l’hanno fatta: un messaggio di speranza per chi sta lottando tra la vita e la morte o meglio per la malattia in generale. Si può guarire, si può ricominciare a vivere, anche dopo un’esperienza drammatica come questa».
Marta, ancora convalescente, domenica non ha rinunciato ad assistere alla gara. Ha atteso gli atleti al traguardo per premiare i primi classificati. Insieme a da Tito Sed ha ringraziato il Marathon Club di Oristano e la sua presidente Adriana Muscas. «Quello che vorrei dire, in particolare ai miei coetanei che attraversano momenti difficili - ha detto Marta felice e commossa - è che con la forza di volontà, con lo sforzo e l’impegno, oltre che con l’aiuto dei familiari e dei medici, ricominciare a vivere è possibile».
     
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

Questionario e social

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