Domenica 3 aprile 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 aprile 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web

 LA NUOVA SARDEGNA
1 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
Diciottomila universitari fuori sede e senza diritti
Cagliari, oltre un decimo dei residenti non possono votare e sono relegati ai margini della città
Nelle case dello studente mancano almeno 1.500 posti letto per i più meritevoli
 
CAGLIARI. Sono circa diciottomila gli universitari fuori sede dell’ateneo cagliaritano, oltre il dieci per cento dei residenti. Ma questi studenti non hanno alcuno strumento per far sentire la loro voce. Eppure contribuiscono all’economia della città: vi vivono e sostengono tante piccole botteghe (dai bar alle copisterie). Nello stesso tempo abitano per lo più in case fatiscenti con affitti in nero. In città mancano infatti almeno millecinquecento posti letto per i fuori sede meritevoli. In passato, per motivi politici, il centrodestra ha affossato due progetti di campus universitari da mille posti.
 
Pagina 2 - Cagliari
Diciottomila studenti una ricchezza non valorizzata
Gli universitari danno molto alla città ma ricevono poco
 
CAGLIARI. Il futuro sindaco di Cagliari, se vorrà dare una svolta alla politica comunale, dovrà occuparsi anche di quel dieci per cento di abitanti politicamente invisibili, gli studenti fuori-sede. Si tratta di persone che abitano in case senza riscaldamento, nè elettrodomestici e mobilio adeguato, e senza contratto, ma con le loro spese sostentano botteghe, negozi, bar, locali e copisterie. Eppure non hanno alcuna voce in capitolo nel governo del Comune.
 Queste “presenze” vivono tra i banchi delle università e delle biblioteche cagliaritane e cercano faticosamente di far sentire la loro voce. Tra queste c’è «Unica 2.0», il comitato studentesco più rappresentativo della realtà universitaria dei fuori-sede che, tra le altre cose, non possono esprimere il loro voto alle amministrative. Si tratta di un gruppo politico disomogeneo che ancora non si è espresso ufficialmente sull’appoggio ad un eventuale candidato sindaco. Ma Enrico Lallai, il coordinatore del comitato, afferma che «il futuro sindaco dovrà riuscire a sanare le storture amministrative che rendono la vita degli studenti - soprattutto dei fuori-sede - complicata e antieconomica». Le politiche relative agli studenti, a detta del coordinatore «sono state bruscamente tralasciate dagli ultimi rappresentanti e già dai tempi del sindaco Mariano Delogu è mancata una vera programmazione». A Cagliari ad esempio non si è ancora deciso se costruire un campus localizzato in un posto preciso, oppure una struttura diffusa sull’intera area urbana, cosa che aiuterebbe a rivitalizzare interi quartieri, sia dal punto di vista sociale che da quello economico.
 Il tessuto urbano è composto anche dai famosi negozi «di vicinato», che lottano (anche con successo) contro la concorrenza dei grandi centri commerciali proprio grazie alla presenza degli studenti. Per quanto riguarda i trasporti, pare che la metropolitana leggera arriverà fino alla cittadella di Monserrato e questo è un buon segno. Secondo gli studenti il trasporto pubblico funziona, ma le strade sono spesso intasate dagli ingorghi e i costi sono alti. In città inoltre i bus hanno orari in controtendenza rispetto alle altre città europee. Dopo le 23,30 diventa difficile tornare a casa, l’ultimo pullman per la casa dello studente di Mulinu Becciu arriva alle 23,20. Quindi lo studente: o torna a casa a mezzanotte o investe 10-20 euro per un taxi. Mentre una adeguata programmazione servirebbe appunto per superare tutti questi problemi.
 L’università è una ricchezza. Stando alle dichiarazioni del rettore di Torino, che afferma che «gli studenti fuori-sede nell’ultimo anno, hanno portato alla città un indotto economico di 2 miliardi di euro», si può valutare che anche per Cagliari la cifra sia considerevole. In città si contano 34.000 studenti, di cui 18.000 fuori sede, più del 10 per cento dei residenti.
 
Pagina 2 - Cagliari
Insufficienti gli alloggi dell’Ersu
Mancano almeno 1.500 posti letto
 
 CAGLIARI. Gli studenti fuori sede sono diciottomile, di cui almeno dodicimila risiedono a oltre cinquanta chilometri da Cagliari. Mentre i posti diponibili nelle case dello studente sono 1.027 a fronte di almeno altri millecinquecento universitari col diritto a un alloggio. A questo punto molti universitari fuori sede non fanno nemmeno la domanda: non ci credono più. Forse perchè negli anni passati ci sono stati due progetti, con relative risorse finanziarie, ma mai realizzati. Intanto vi sono - come accennato - almeno millecinquecento universitari fuori sede che, per censo (il reddito dei genitori) e per merito (la regolarità e gli ottimi voti negli studi), hanno diritto a un posto letto. Il non poterlo avere vuol dire, per molti di loro, non poter più studiare in quanto la famiglia non è in grado di pagare loro una camera a Cagliari. E per la società comporta la rinuncia a parte del suo futuro visto che caccia una fetta degli studenti migliori. Nel passato c’erano due progetti per la realizzazione di un campus universitario in viale La Plaia, ma non costruiti per motivi politici esterni all’Ersu. Uno aveva 1008 posti letto e molti servizi (105 milioni), l’altro 914 senza servizi (55 milioni), volatilizzati.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Una ruota spaziale nata a Monserrato per far camminare il primo robot operaio
 
CAGLIARI. Nei laboratori di Monserrato del dipartimento di ingegneria meccanica è stata studiata una ruota che sarà la gamba del robot operaio necessario per costruire una base terrestre sulla Luna. Per spingere la ruota «sarda», il Politecnico di Torino ha messo a punto il sistema che darà energia al rover operaio, un sistema da guardare con attenzione in questo pianeta Terra affamato di energie pulite, non inquinanti e prodotte da impianti silenziosi. Finora i robot lunari e marziani sono stati costruiti per esplorare, adesso si chiede di più perché la stazione internazionale orbitante cui partecipano americani, canadesi, giapponesi, italiani e inglesi va verso la dismissione a favore di una base terrestre sulla Luna. Questo e altro spiega Andrea Manuello, docente di meccanica applicata alle macchine all’università di Cagliari, che collabora con Paolo Maggiore del dipartimento di aeronautica spaziale del Politecnico di Torino. Maggiore, coordinatore del progetto, il 25 marzo scorso a Torino ha presentato alle aziende il prototipo dimostrativo ideato e costruito a Cagliari. Per costruire una ruota adatta alla Luna bisognava scordarsi gli pneumatici, fare i conti con una sabbia sottile e molto abrasiva (la regolite), difendersi da un’escursione termica fortissima. La ruota inventata a Cagliari ha anche un sistema di sospensioni incorporato: quattro di queste ruote sono le gambe del robot che ha quindi un telaio libero di ospitare la pinza di presa o gli altri attrezzi che serviranno di volta in volta per spostare massi, spianare terreni, costruire edifici, anche raccogliere e compattare la regolite che è abrasiva ma ha una proprietà eccezionale: respinge le radiazioni. L’altro importante problema da risolvere per far muovere una ruota sulla Luna era quello energetico: come si produce l’energia elettrica necessaria alla vita del robot? La questione è stata risolta a Torino (nel corso della collaborazione ottima con Cagliari) attraverso un’unità energetica a idrogeno, che si comincia a proporre adesso anche per usi terrestri come l’alimentazione dei sistemi aeroportuali. «La ricerca su questo deve continuare - spiega Manuello - il sistema per ora è costoso, ma è destinato a creare molto interesse perché ha un alto rendimento e non provoca inquinamento». (a.s.)
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Casa marziana made in Cagliari
Fare mattoni sulla Luna o su Marte: brevetto di Cao e del suo gruppo
ALESSANDRA SALLEMI
 
 CAGLIARI. Si potranno costruire caseggiati su Marte e sulla Luna con una tecnologia made in Cagliari. Il sistema per plasmare una sorta di mattoncino resistentissimo con materiali raccolti direttamente su quei pianeti è stato inventato da Giacomo Cao e dai suoi collaboratori.
 Ordinario di principi di ingegneria chimica all’università di Cagliari, Cao e il suo staff sono titolari del progetto Cosmic, finanziato dall’Agenzia aerospaziale europea «con l’obbiettivo specifico di sviluppare in un anno - spiega il professor Cao - nuove tecnologie per l’esplorazione umana nello spazio. L’interesse per questo campo nasce dall’intenzione confermata anche dal presidente degli Stati Uniti Obama nell’aprile del 2010 di colonizzare Luna e Marte. E tra le molte cose di cui si avrà bisogno, ci saranno schermi e superfici protettivi perché là gli ambienti risultano ostili, anche a causa dei meteoriti che cadono continuamente ad altissima velocità e quindi possono distruggere qualunque apparecchio». Cao assieme a Roberta Licheri, Gianluca Corrias, Roberto Orrù, Massimo Pisu e Alessandro Concas hanno inventato il modo per comporre un materiale estraendo l’ilmenite sulla Luna e gli ossidi di ferro su Marte, dall’una e dagli altri si ricava un elemento strutturale che può essere assemblato fino a costruire una grande superficie di protezione o un edificio in cui si possa abitare. Cao, per semplicità, accetta di chiamare l’elemento strutturale «mattoncino» e in effetti al blocchetto terrestre somiglia parecchio. Il progetto sta avendo il suo momento di notorietà fra il pubblico dei non addetti a questo genere di lavori con la mostra per l’Unità d’Italia organizzata a Torino dove sono stati selezionati alcuni dei progetti che guardano all’Italia del futuro (la mostra s’intitola: Stazione futuro, qui si rifà l’Italia). Per andare sulla Luna ci vogliono 3 giorni, per Marte 6 mesi, uno dei problemi degli scienziati coinvolti nei progetti spaziali (Usa, Canada, Giappone, Gran Bretagna e in modo poco coordinato l’Italia) è quello di limitare il sovraccarico dei mezzi di trasporto verso gli altri pianeti. Da qui l’impegno a cercare un modo per sfruttare quel che i terreni alieni offrono. Il metodo che ha un brevetto con la contitolarità dell’università di Cagliari e dell’Agenzia spaziale italiana, è stato sperimentato: il macchinario di circa 200 chili nel quale avviene il processo di estrazione del materiale e la realizzazione dei mattoncini è stato testato con un volo parabolico. Su un aereo partito da Bordeaux sede dell’Agenzia spaziale europea, gli ingegneri Roberta Licheri e Gianluca Corrias hanno accompagnato il macchinario nel volo parabolico col quale si sale a 10 mila metri e, su rotte specifiche (spiega Cao), per 30 volte l’aereo esegue una parabola, durante ciascuna di queste per i 20 secondi in cui ci si trova in assenza di gravità è stata accertato: il mattoncino si fa.
 
Pagina 1 - Cagliari
Task force fra le stelle
Come lanciare l’Italia nei progetti di esplorazione umana
 
 CAGLIARI. L’esplorazione umana dello spazio è un mercato stimato in decine di miliardi di dollari, il potere delle decisioni ce l’hanno la Nasa, l’Agenzia spaziale canadese, la Giacsa (giapponese), in parte anche gli inglesi, in Italia ci sono soggetti che non sono coordinati, soprattutto perché non esiste un obbiettivo nazionale nel settore aerospaziale: lo spiega Giacomo Cao che, valutando da tempo le potenzialità del «sistema Italia», coltiva un progetto di ampio respiro. Cao: «Sto lavorando per avere un finaziamento nazionale, 10 milioni di euro in tre anni, con lo scopo di coagulare una task force italiana che si occupi di esplorazione umana nello spazio. Per il momento l’Italia si può sedere ai tavoli internazionali senza poter dire molto. Sarebbe utile invece all’intero sistema Paese puntare sullo sviluppo di questo settore». Cao spiega di aver avviato le azioni necessarie per cercare e possibilmente ottenere il consenso su questo progetto. E’ bello dire: da Cagliari alla Luna. (a.s.)
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Camera di Commercio: si parla di innovazione
 
È in programma per martedì prossimo l’incontro organizzato dalla Camera di Commercio e dall’Università di Sassari sui programmi internazionali per il finanziamento delle piccole e medie imprese per le attività di trasferimento tecnologico e innovazione. Il seminario ospitato dalla sede dell’ente camerale in via Roma, inizia alle 10: sarà introdotto da Gavino Sini, presidente della Cciaa di Sassari, Attilio Mastino, Rettore dell’Ateneo, Nicola Sanna, assessore comunale alla Programmazione e da Sergio Ledda, il delegato del Programma quadro comunitario 7 per conto dell’Università.

Questionario e social

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