Mercoledì 16 marzo 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 marzo 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 20
Il cinque per mille premia Mondo X
Oltre 83 mila euro a Morittu, il contributo più alto nell'Isola
Benefici anche alla ricerca scientifica e alle società sportive: alla Ferrini 20 mila euro
 
La più ricca è Mondo X che porta a casa 83.039 euro (frutto di 2.243 scelte), la più povera è l'associazione di volontariato Sardegna e cultura a cui un solo contribuente dà 16,24 euro (senza contare, ovviamente, quelle associazioni che non hanno ricevuto alcuna sottoscrizione). Sono i due estremi della classifica del 5 per mille, il meccanismo per il quale i cittadini possono vincolare una parte dell'Irpef (il 5 per mille, appunto) sostegno di enti che svolgono attività socialmente rilevanti (non profit, ricerca scientifica e sanitaria).
I DATI La comunità fondata da Salvatore Morittu è quella che riceve più denaro anche se non è quella che ha ricevuto il maggior numero di scelte: a fronte dei 2.243 contribuenti che hanno deciso di finanziare Mondo X, ce ne sono 3.286 che, invece, hanno scelto Anteas , l'associazione di volontariato legata alla Cisl (che incassa 57.288 euro). Cifre apparentemente importanti. Briciole se paragonate a quella accumulate da realtà nazionali: in vetta alla classifica, c'è Medici senza frontiere che incassa oltre nove milioni di euro. Sopra il milione di euro anche Emergency , Unicef , Associazione per la ricerca sul cancro e, addirittura, Radio Maria (che prende 2.256.935 euro).
LA CLASSIFICA Per i sardi, solo briciole. Basti pensare che Mondo X occupa il 273° posto. Difficile, in realtà, stilare una classifica. Perché i dati vengono forniti solo su scala nazionale e non locale. E perché gli ammessi sono divisi in cinque gruppi (volontariato, ricerca scientifica, ricerca sanitari, comuni, associazioni sportive). Proprio alla ricerca scientifica spetta il terzo posto isolano: l' Università di Cagliari , scelta da 753 contribuenti, incassa 44.166 euro. Sul quinto gradino (dopo l' Associazione diabete mellito a cui vanno 28.983 euro), c'è la prima società sportiva: nelle casse della Ferrini finiscono 20.020 euro, frutto di 514 scelte. Arriva denaro alla fondazione del Teatro lirico : la decisione di 363 contribuenti frutta 17.889 euro.
I BENEFICIATI Arriva denaro, tra gli altri, anche anche all Abc , a Sardegna-Palestina , a L'Aquilone e al Volontariato vincenziano . Tra gli sportivi, sopra i mille euro anche la Scuola basket , l' Union rugby e la Sardinian mountain bike . Nell'elenco relativo alla ricerca scientifica il Sardinian mediterranean research imaging group porta a casa 5.925 mentre il Comune incassa 37.548 euro.
LE CURIOSITÀ Ottengono denaro anche i circoli dei sardi nella Penisola. Anche se uno di questi, il Sebastiano Satta di Verona è scelto da un unico contribuente e incassa 4,05 euro. Ai trapiantati di Vita nuova vanno 3.358 euro mentre il teatro Akroama incassa 1.139 euro. Tra i beneficiati anche l' Assotziu consumadoris (27 scelte per 801 euro), il Movimento omosessuale sardo (24 per 543 euro) e l' Accademia de sa lingua sarda campidanesa (11 per 549 euro).
MARCELLO COCCO
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari – pagina 23
Sassari
Via al Master in diritto e economia dell'arte
 
La facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Sassari, insieme al Consorzio universitario di Nuoro, ha attivato un master in Diritto ed economia dell'arte. L'obiettivo è cogliere le opportunità di crescita economica offerte da un settore che rappresenta una delle risorse del nostro Paese.
Durante il corso di specializzazione gli studenti acquisiranno le conoscenze giuridiche ed economiche necessarie per inserirsi nei settori della gestione, tutela e valorizzazione dei patrimoni artistici e dell'organizzazione di eventi culturali. In particolare, il master formerà professionisti capaci di organizzare mostre ed eventi e di fare da consulenti per istituzioni culturali, pubbliche o private. Le iscrizioni al master scadono il prossimo 28 marzo. Alla selezione si può accedere con un diploma di laurea in qualsiasi disciplina. Saranno ammessi al corso venti allievi che dovranno seguire per un anno un piano di studio con ventidue insegnamenti: dalla politiche per l'arte e la cultura al diritto dei sistemi museali e dell'editoria, fino al marketing. Sono previsti laboratori con esperti qualificati del settore e un tirocinio formativo di 3 mesi al termine delle lezioni presso enti e istituzioni sia pubbliche che private.
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sardegna
Costituzione tradita su uguaglianza, istruzione e lavoro
Il sindacalista Incrinato il patto tra Stato e Regione Il cassintegrato Libertà teleguidata
PIER GIORGIO PINNA
 
 SASSARI. Lavoro, giustizia, istruzione, autonomie locali. La Costituzione è stata ignorata in molti punti: nel Paese resta forte il divario tra i principi fissati dalla madre di tutte le leggi e i dati negativi delle sue applicazioni. In Sardegna il gap appare di particolare evidenza. Così, per i 150 dell’Unità d’Italia, «La Nuova» ha chiesto di affrontare questo tema d’attualità a operai, sindacalisti, imprenditori, magistrati, avvocati, professori, politici. I loro giudizi sono spesso critici. Le voci polemiche. I commenti duri. Soprattutto per il parziale tradimento del patto sociale nato nel secondo dopoguerra.
 OCCUPAZIONE E PROGRESSO. La prima analisi arriva da Tino Tellini. È uno dei cento tecnici Vinyls impegnati per la ripresa produttiva della chimica a Porto Torres con le manifestazioni sulla Torre Aragonese e all’Asinara, da oltre un anno trasformata nell’isola dei cassintegrati. «L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, dice l’articolo 1 della Costituzione, ma almeno dal governo quest’articolo è stato relegato in fondo alla lista delle cose possibili - sostiene Tellini, uno dei leader della protesta - Berlusconi si preoccupa solo di fare leggi ad personam, indegne di una Costituzione cosiderata tra le migliori del mondo. E, come nel suo caso, il lavoro non sembra interessare a gran parte della politica».
 «Quanto all’uguaglianza tra cittadini, altra delle norme-cardine della Carta, quel che succede oggi in Italia appare un’anomalia rispetto alla vita nei Paesi democratici: parlamento ed altre istituzioni sono assoggettate ai voleri di un unico individuo», prosegue il tecnico della Vinyls.
 «In effetti la nostra è una libertà controllata, teleguidata: l’80% delle tv è nelle mani del premier e la gente vota in larga misura basandosi sull’informazione dei tg tra le 20 e le 21 - afferma il cassintegrato - Quel club dei 5 milioni che legge i quotidiani, cerca notizie su internet e compra libri non è in grado d’influire più di tanto».
 Mario Medde, segretario regionale della Cisl, ricorda innanzitutto i numeri dei senza lavoro nell’isola: un giovane su tre a caccia di un posto qualsiasi, disoccupati più di 12 sardi ogni 100. «Assistiamo a una incrinatura del patto tra Stato e Regione - spiega poi - Il nostro Piano di rinascita è una norma costituzionale, eppure viene violato. E in questo modo rende impossibile il recupero dello svantaggio da noi accumulato nei decenni». «Manca inoltre il riconoscimento dello status d’insularità: la Sardegna è l’unica vera isola d’Italia ma la continuità territoriale per le persone e per le merci è ancora di là da venire».
 Sotto l’ultimo profilo la pensa esattamente come lui Massimo Putzu, presidente regionale di Confidustria. «Questo fattore di deficit va eliminato - puntualizza - Altrimenti non recuperemo mai il costo aggiuntivo derivante dai trasporti». Nel sostenere «come la nostra Costituzione abbia generalmente un impianto ancora valido», l’imprenditore di Olbia aggiunge che però una modifica almeno andrebbe fatta, all’articolo 41. «Le nostre aziende piccole e medie, che pure hanno tanto contribuito alla sviluppo, sono messe in secondo piano - osserva - Ecco, noi vorremmo un maggiore sostegno alla libertà d’impresa per contribuire di più e meglio al progresso generale».
 SCUOLA E UNIVERSITÀ. «Per quel che concerne l’istruzione, tenendo conto che sospendo per ora il giudizio sulla Riforma Gelmini, in teoria i princìpi costituzionali sono salvaguardati ma nella pratica ciò non succede», afferma Luigi Gallucci, professore e preside per 40 anni negli istituti dell’isola. E fa un esempio: i costi dell’istruzione. «Per i libri s’interviene con i prestito d’uso in favore dei meno abbienti - rimarca - Però le risorse sono poche. Così tanti alunni si trovano in difficoltà. Insomma, nella realtà le situazioni critiche appaiono molto chiare».
 «E intanto assistiamo a Regioni come la Lombardia che nei fatti incentivano i privati - continua Gallucci - Invece da noi, tra una dispersione scolastica che supera il 20% e lo spopolamento delle zone interne, il diritto allo studio rischia davvero di venire compromesso».
 Piero Sanna, all’università di Sassari docente di Storia moderna nella facoltà di Scienze politiche, intravede forti sofferenze. «Per gli atenei sardi la Regione negli ultimi 10 anni ha fatto parecchio, a prescindere dalle colorazioni politiche delle Giunte, in particolare nel sostegno delle iniziative per l’internazionalizzazione», spiega il professore. «Ma lo Stato non è in grado d’investire in maniera adeguata - incalza - E di fronte ai continui tagli ministeriali le difficoltà rimangono, anzi crescono. Così la scuola non funziona come ascensore sociale. Per gli studenti, nelle possibilità di affermazione, contano sempre di più gli ambienti di provenienza, economico e familiare. Dunque, uno dei diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione viene leso».
 AUTONOMIE E FEDERALISMO. Il presidente della Provincia Sulcis Iglesiente, Tore Cherchi, del Pd, ex leader regionale dell’Associazione dei Comuni italiani, adesso nell’Anci fa parte dell’Ufficio di presidenza nazionale e sulla questione resta critico. «Mai come in questo periodo si è parlato tanto di federalismo e mai come in questo periodo l’autonomia degli Enti locali è tanto calpestata - rileva - I Comuni e le Province non possono usare le risorse proprie, non possono dotarsi del personale strettamente necessario, non possono gestire il proprio territorio, non possono investire il cultura».
 «Manca un corpo di coerenti leggi attuative dei principi fondamentali e specifici del Titolo V della Costituzione - sostiene ancora Cherchi - Nel frattempo si sono sedimentati un groviglio di norme e una pratica di comportamenti invasivi, che svuotano l’autonomia e ribadiscono il centralismo dell’amministrazione statale».
 Diversa la posizione di Marco Tedde, Pdl, sindaco di Alghero e avvocato: «I criteri di un federalismo basato sulle spese storiche delle Regioni sono sicuramente datati. Ci si dovrà fondare oggi sulle spese effettive con adeguati criteri di perequazione». La professione di legale dà quindi al sindaco l’assist per passare all’ultimo degli argomenti oggi decisamente al centro del dibattito politico.
 GIUDICI E PROCESSI. «La Costituzione non è un monolite, un tabù intoccabile - dice infatti l’esponente del Popolo della libertà - Come tutte le norme, va aggiornata ai tempi. Certo, i princìpi assoluti non devono venire modificati. Ma, se c’è la necessità di uno svecchiamento, questo riguarda proprio la giustizia, a cominciare dalla separazione delle carriere tra pm e giudici e dal cambiamento della struttura del Consiglio superiore della magistratura. Cittadini e pubblici ministeri ora non sono sullo stesso piano: bisogna riequilibrare il rapporto».
 L’avvocato nuorese Giovanna Angius rammenta come nelle aule dei tribunali figuri, sempre in evidenza, il monito «La legge è uguale per tutti». «Ma nella realtà non è così - dice - Al gratuito patrocinio, per esempio, possono accedere solo persone con un reddito inferiore a 12mila euro. Il che significa dire a un impiegato o a un operaio che prende 1.400 euro al mese di avviare una pratica di mutuo per pagare le spese legali: non riuscirà a pagare il suo legale neppure se gli sarà applicato il minimo tariffario».
 «La lentezza della giustizia penale e civile è un altro grosso problema - sostiene l’avvocato Angius - Non tutela i deboli: né dal punto di vista economico né sul piano psicologico. Le parti offese, se manca la certezza del diritto e delle pene, non vedranno ristorato il danno subìto. E nel caso delle donne questa situazione tende a rivelarsi ancora più mortificante, fonte di nuove potenziali violenze. Basti pensare ai maltrattamenti e ai casi di stalking che, dopo le prime denunce, potrebbere vederle ancora nel ruolo di vittime». E gli imputati? «Anche loro in linea di massima avranno sempre interesse a liberarsi dalle lungaggini processuali», afferma la professionista. «Oggi invece la nostra giustizia fa acqua un po’ da tutte le parti - conclude - Bisognerebbe però assegnarle mezzi adeguati. E intanto concentrare le sedi giudiziarie per razionalizzare l’intero sistema. Invece noto che è all’esame del governo un progetto di riforma che rischia di portarci indietro verso il fascismo: sottoporre l’operato dei pm al ministro della Giustizia, impedire l’indipendenza della magistratura, non rendere più obbligatorio l’esercizio dell’azione penale è l’esatto contrario di quanto volevano fare i nostri padri costituenti dopo la dittatura».
 Invita a un’attenta riflessione sull’andamento delle svolte politiche il presidente della sezione penale della Corte d’appello di Sassari, Mariano Brianda, esponente di Magistratura democratica, tesi di laurea con l’ex presidente della Consulta Gustavo Zagrebelsky, che a lungo insegnò nell’isola. «L’articolo 3, nel fissare il diritto d’uguaglianza, stabilisce un principio che non ammette eccezioni: oggi invece si vuole introdurre una deroga senza capire che, consentendone una soltanto, quel principio non esisterà più - afferma Brianda - Quando poi sento ricordare che la sovranità appartiene al popolo, sulla base di quanto previsto dalla nostra Carta, vorrei che non ci si dimenticasse come quell’articolo a proposito della sovranità continua così: che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». «Il discorso, in definitiva, è semplice: quel nostro testo fondamentale di riferimento va letto nella sua armonia complessiva ed è perciò che è soggetto al controllo dei giudici anche chi fa le leggi», è l’analisi conclusiva del magistrato.
 EQUILIBRI E REGOLE. Insomma, malcontento e disagio sono diffusi, estesi nei settori più esposti della società sarda. È la dimostrazione di come avesse visto giusto Costantino Mortati, uno dei giganti del moderno Diritto pubblico. Fu lui a parlare per primo di Costituzione formale per riferirsi all’insieme teorico delle norme contenute nella Carta. E di Costituzione materiale per indicare al contrario le disposizioni fatte attuare in concreto da quelle che Marx avrebbe definito le classi dominanti: quelle stesse che ora chiamiamo, variamente, lobby o gruppi di potere. Riferimento a schieramenti che non coincidono con gli interessi collettivi. E che, in forme più o meno scoperte, contribuiscono al tradimento del patto costituzionale.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Cagliari
Le ricerche su funghi e licheni
Il mese della cultura, sabato il terzo appuntamento nella sala riunioni della xiloteca di Badde Salighes
 
BOLOTANA. Proseguono nel villaggio montano di Badde Salighes, nella sala riunioni della xiloteca, gli incontri culturali del ciclo di convegni intitolato «Il mese della cultura» promosso dall’associazione naturalistico-culturale Passiflora e dall’Unione dei comuni del Marghine, in collaborazione con l’università di Sassari. Scopo dell’iniziativa, che si concluderà il 26 marzo, è coinvolgere i giovani ricercatori dei dipartimenti scientifici dell’ateneo sassarese nella divulgazione degli studi e delle ricerche effettuate sul campo e nei laboratori dell’università su ambiente, botanica, ecologia, zoologia e biodiversità. Tutte le ricerche sono state incentivate con i contributi della legge regionale 7 del 2007. Sabato alle 10, il tema dell’incontro saranno i funghi e i licheni. Prevista anche un’escursione archeologica aperta a tutti che si terrà il giorno dopo. Mariano Corda guiderà gli escursionisti lungo i sentieri dei siti nuragici della montagna di Bolotana. Lo scorso fine settimana, il filo conduttore è stato lo studio di alcuni habitat naturali della Sardegna. Hanno esposto le loro ricercche Stefania Pisanu, Maria Carmela Caria, Anna Maria Bazzoni, Daniela Casu, Maria Antonietta Mariani, Giuseppina Lai, Stefania Pinna, Loredana Dessena e Irene Camboni, tutti giovani ricercatori dei dipartimenti di Scienze botaniche e di Economia e sistemi arborei dell’università di Sassari. (f.s.)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
DIAGNOSI PRECOCE
Screening delle malattie ereditarie nel neonato
 
CAGLIARI. Una diagnosi precoce che consenta una cura immediata per alcune malattie ereditarie che nel neonato possono manifestare i sintomi dopo giorni, settimane o qualche mese dalla nascita provocando anche gravi danni mentali. Anche in Sardegna, grazie ad un progetto pilota, nato dalla collaborazione tra l’Unità operativa Malattie del Metabolismo e Screening Neonatale della II Clinica Pediatrica dell’Università di Cagliari e il Laboratorio Screening Neonatale dell’Istituto Gaslini di Genova, sarà possibile scoprire subito le malattie, che interessano un bimbo su 3000 in Italia. Il progetto di «Screening Neonatale Allargato in Sardegna» è stato presentato, ieri, al Microcitemico alla presenza del direttore sanitario Maria Gabriella Nardi, di Franco Lilliu dell’Unità Malattie del metabolismo del Microcitemico, dei responsabili dei centri nascita del «Brotzu» e del presidio di San Gavino.
 
6 – La Nuova Sardegna
Prima Pagina
Olbia, una cozza australiana minaccia l’ecosistema del Golfo
 
OLBIA. Ecosistema in pericolo nel mare del golfo di Olbia. È stata infatti avvistata da un gruppo di ricercatori dell’università di Pisa la cozza australiana. Si tratta di un mitile più piccolo di quello nostrano, ma è molto aggressivo. La conferma della presenza della “cozza-killer” è arrivata dal naturalista Benedetto Cristo.
 
Pagina 10 - Sardegna
Olbia, arriva dall’Australia la super cozza che minaccia gli allevamenti del golfo
È più piccola di quelle locali, ma molto aggressiva Il biologo: si moltiplica ovunque e modifica gli habitat
 
 OLBIA. L’invasione di mostri alieni minaccia il delicato ecosistema del golfo. Nessun serial di fantascienza. Il nuovo nemico arriva da lontano. È la pericolosa cozza australiana avvistata nelle acque davanti alla città da un gruppo di ricercatori dell’università di Pisa. La conferma è arrivata dal naturalista marino Benedetto Cristo. Lui è il signore del golfo, l’uomo che vive in ammollo dentro il catino iperaffollato tra cantieri, traghetti, yacht e coltivatori di cozze.
 Difficile capire come sia arrivata nel golfo. Forse dentro la pancia di una nave, o con qualche carico di cozze spagnole messo a svernare tra i filari. Cristo ha confermato la clamorosa scoperta. A vederla sembra una banale cozza, più piccola di quella che finisce nel piatto. In realtà è un serial killer. Uno sterminatore di ecosistemi. Questo mitile, è molto aggressivo. È un ingegnere d’ambienti. Ha la capacità di modificare in profondità gli habitat in cui si presenta. In altre parole se dovesse trovare un clima favorevole, come la fascinosa Gallura, potrebbe moltiplicarsi fino a mettere a rischio la sopravvivenza delle altre specie. Comprese quelle che vengono allevate. Una specie di nemico pubblico. Per gli amanti della scienza si chiama Xenostrobus securis, è un bivalve mitilide diffuso negli ambienti salmastri dell’Australia sud-occidentale e della Nuova Zelanda. In Italia è presente in alcune zone dell’Adriatico, ma in Sardegna non era mai stata avvistata. A confermare la presenza nel Golfo, dopo il primo rinvenimento da parte di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa coordinati da Alberto Castelli, è stato biologo marino Benedetto Cristo, che da anni collabora col Dipartimento di zoologia e genetica evoluzionistica, dell’Università di Sassari. «Ho trovato questo bivalve nel golfo - spiega Cristo -. Il profilo genetico ha confermato il sospetto. Si chiama Xenostrobus securis, è una cozza australiana, una specie molto pericolosa. Perché modifica in profondità gli habitat in cui si radica. Si moltiplica ovunque. In pratica si potrebbe attaccare a tutto anche ai filari delle cozze». Una sorta di gramigna dei mari. Per Olbia la cozza australiana è una novità. Un segnale che qualcosa continua a cambiare all’interno del golfo. «È chiaro che le modificazioni che l’uomo ha apportato in questi decenni nel golfo ha fatto perdere una certa immunità - continua -. Questo segnale ci deve far riflettere dei rischi che corriamo quando interveniamo su un organismo delicato». A partire dagli anni’90 la specie è stata segnalata nel nord dell’Adriatico e in Galizia. «Xenostrobus securis è capace di colonizzare vaste aree e può avere effetti negativi sulla comunità autoctona. È considerata tra le 100 peggiori specie invasive del Mediterraneo. Questa è una “specie ingegnere dell’ecosistema”, che altera i fattori ambientali biotici e abiotici. Modifica e crea nuovi habitat. Si teme l’invasione per questo sono stato incaricato dall’Università di Pisa di monitorare l’area. Il Golfo con le violenze subite in questi anni non riesce più a difendersi. Bisogna salvarlo».
 

Questionario e social

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