Lunedì 28 febbraio 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 febbraio 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 13
Università. Il sodalizio favorirà gli scambi culturali per le scienze umanistiche
Siglato l'accordo tra gli atenei di Cagliari e Rabat
Nonostante i paesi dell'Africa mediterranea ardano nel fuoco della rivolta e delle repressioni, c'è chi dalla Sardegna varca il Mare nostrum per stringere un sodalizio culturale con un paese del Maghreb. È Nicola Melis, ricercatore di Storia della Turchia di Scienze politiche, che ieri è partito alla volta di Rabat, in Marocco, per siglare un accordo con l'università Mohammed V per le scienze umanistiche. Una convenzione che darà la possibilità a studenti e ricercatori di svolgere periodi di studio nel Marocco. E ai ricercatori marocchini l'opportunità di venire nell'Isola.
Quello che Melis oggi firma a Rabat, è solo l'ultimo di una serie di accordi tra l'Università di Cagliari e i paesi della sponda sud del Mediterraneo. Come quello concluso dalla sociologa Aide Esu con l'Università di al-Quds di Gerusalemme e quello con la Tunisia, sospeso in attesa che la situazione nel paese torni alla normalità. Altri, come quelli con la Turchia, sono in procinto di essere siglati.
«In un momento in cui si parla di Maghreb e mondo arabo solo in termini di oppressione violenta», afferma Melis, «l'obiettivo dell'ateneo è quello di incrementare la conoscenza tra i cittadini della sponda nord e quella sud del Mediterraneo. Una forma di legame tra popoli». (m. g.)
 
 
2 - L’Unione Sarda / Primo Piano - Pagina 5
Quirra, sigilli nel deposito radioattivo
L'Aeronautica: pezzi di radar, non armi all'uranio impoverito
di PAOLO CARTA
Le cassette altamente radioattive sono rimaste dove erano state trovate sabato dagli inquirenti della Procura di Lanusei, cioè nel deposito per il materiale speciale a Capo San Lorenzo, frazione di Quirra. Un magazzino ritenuto dai consulenti del pubblico ministero Domenico Fiordalisi assolutamente non idoneo: chiunque poteva avere accesso e venire a contatto con radiazioni dannose per la salute, senza segnale di pericolo. In quel deposito due soldati in servizio nel poligono di Perdasdefogu con le mansioni di magazzinieri si sono ammalati di linfoma.
LA PERICOLOSITÀ Per adesso il contenuto, che ha fatto registrare valori di radioattività cinque volte superiori alla norma, ritenuto altamente pericoloso dal fisico nucleare dell'Università di Cagliari, Paolo Randaccio, resta incerto. Ieri l'Aeronautica militare, dopo mesi di silenzio, ha diffuso un comunicato ufficiale: «Si tratta di componenti elettronici, per lo più valvole di tipo commerciale, che equipaggiano i radar del poligono. Ed erano conservati secondo legge. Nessun armamento di alcun genere, si esclude la presenza di uranio impoverito».
Di parere opposto gli inquirenti, che con il conforto di esperti scelti dalla procura sono sicuri di aver messo sotto sequestro componenti all'uranio, isotopo 238, in base a documenti e ai parametri rilevati dalla speciale apparecchiatura.
Lo stesso comunicato dell'Aeronautica smentisce la presenza di uranio impoverito, non di uranio 238.
I SIGILLI Ieri, giornata festiva, nessuno si è avvicinato ai depositi maledetti di San Lorenzo. Neppure il professor Randaccio, che anche ieri ha comunque lavorato per organizzare il trasporto del materiale pericoloso. Il docente universitario non ha voluto aprire le cinque cassette metalliche radioattive sul posto: troppo pericoloso. Si è messo alla ricerca di un mezzo di trasporto idoneo che possa consentire di spostare il materiale nel laboratorio bunker della facoltà di Fisica di Cagliari. Dove, con tutte le cautele possibili e in assoluta sicurezza, sarà possibile aprire le cassette altamente radioattive. Oggi probabilmente verrà effettuato il trasporto, domani l'analisi del contenuto.
L'URANIO La sicurezza degli inquirenti di aver trovato a Quirra l'uranio arriva dai controlli effettuati immediatamente a ridosso del ritrovamento e del sequestro, nella notte tra sabato e domenica, alla presenza degli uomini della Squadra mobile di Nuoro, degli esperti dei vigili del fuoco del capoluogo barbaricino, dei consulenti scelti dalla procura ogliastrina per il supporto scientifico alle indagini. L'esame delle schede tecniche del materiale presente nei depositi avrebbe accertato la presenza dell'elemento altamente radioattivo, uranio 238, scarto delle centrali nucleari per la produzione di energia elettrica e smaltito a bassi costi dalle industrie belliche per la preparazione di particolari attrezzature oppure di munizionamento in grado di perforare anche le corazze più resistenti. Materiale perfetto per le guerre del terzo millennio? Forse. Ma il rovescio della medaglia è la pericolosità, i danni alla salute. Non per niente le forze armate americane, quando decisero di utilizzarlo in Kosovo, nelle guerre del Golfo, in Somalia e Afghanistan, aveva sempre avvertito i vertici militari dei paesi alleati come per esempio l'Italia, suggerendo di dotare i propri soldati di particolari misure di protezione.
LE SENTENZE Consigli ignorati dall'Italia, secondo le sentenze che hanno riconosciuto risarcimenti record. Disposizioni di sicurezza disattese, stando a quanto riscontrato sabato dagli inquirenti della Procura di Lanusei, anche nel deposito di stoccaggio del materiale speciale a Quirra.
Il procuratore Domenico Fiordalisi attende di conoscere nel dettaglio il contenuto delle cassette metalliche radioattive. Si tratta evidentemente di una svolta decisiva nell'inchiesta aperta sull'eventuale correlazione tra le attività del poligono e l'alta incidenza dei tumori registrata a Quirra.
L'INCHIESTA Indagine partita dopo la pubblicazione dei risultati di un controllo dei veterinari delle Asl di Cagliari e Lanusei. negli stessi ovili in cui sono nati agnelli sventrati, senza bocca o con sei zampe, dieci pastori su diciotto si sono ammalati di leucemia. Tutto questo in un arco di 2,7 chilometri dal poligono.
I TESTIMONI L'apertura da parte della magistratura di un'inchiesta per omicidio plurimo, disastro ambientale, omesso controllo e uso e detenzioni di armi illegali, ha convinto tanti malati a collaborare con il procuratore Domenico Fiordalisi e con la Squadra mobile di Nuoro, diretta da Fabrizio Mustaro. Tra questi, anche due soldati colpiti dalla stessa patologia, il linfoma di Hodgking, dopo aver prestato servizio negli stessi magazzini di Capo San Lorenzo.
I VERDI «Le notizie che arrivano da Quirra - dice il parlamentare dei Verdi Angelo Bonelli - sono allarmanti e riaprono una questione rimasta oscura. Chiediamo una commissione d'inchiesta aperta ai familiari delle vittime dei tumori nelle forze armate. E un'indagine epidemiologica».
 
 

 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
3 - La Nuova Sardegna / Pagina 11 - Sardegna
LAVORO
Primo corso di Finanza etica,
un caso di «Alta formazione»
CAGLIARI. Il 5 marzo i 24 allievi selezionati (su 105 candidati) daranno vita al master di primo livello in «Finanza etica per la cooperazione e lo sviluppo». È il primo esempio di alta formazione attivato dall’assessorato regionale del lavoro, in partnership con la Facoltà di Economia di Cagliari, con la Caritas, con Sardegna Solidale, con l’associazione «Piccoli progetti possibili» e con il Comitato nazionale microcredito. «Il master è il primo di una serie di corsi post lauream finalizzati alla creazione di professionalità qualificate», ha spiegato l’assessore Franco Manca, «solo rendendo altamente specialistica la domanda di lavoro, si può aspirare a incidere sul sistema economico».
 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 3 - Fatto del giorno
«Niente uranio», dicono i militari. Ma i tecnici confermano i sospetti 
PERDASDEFOGU. La smentita dei Comandi reca la firma del colonnello Achille Cazzaniga, Ufficio pubblica informazione dell’aeronautica militare. «È doveroso precisare che il materiale rinvenuto è costituito da componenti elettronici - per lo più valvole di tipo commerciale - che equipaggiano i radar in servizio, del tutto simili a quelli disponibili sul mercato e in uso anche sui radar civili», scrive l’ufficiale. «Fra i materiali non ci sono componenti di armamento - precisa ancora il colonnello - Le valvole possono contenere filamenti di torio e trizio in piccolissime quantità. Si esclude invece la presenza di uranio impoverito. I componenti - già oggetto d’ispezione del Centro studi applicazioni militari - sono temporaneamente custoditi in un apposito magazzino del Pisq sulla base dei criteri previsti dalle norme a tutela della sicurezza dei lavoratori, in vista dello smaltimento secondo le procedure previste dalle leggi».
Nel sottolineare l’assenza di qualsiasi pericolo, nella nota si sottolinea come militari attendano «con fiducia» i risultati degli accertamenti giudiziari. «Nella certezza - si rimarca infine - di poter avere presto accesso alle determinazioni del Comitato d’indirizzo che valuta i dati dell’indagine sulle aree del poligono, per cui la Difesa ha investito circa 2,5 milioni».
Da parte degli inquirenti, nessun commento sulla nota stampa. All’ispezione, sabato, oltre al procuratore, hanno partecipato la Mobile di Nuoro, lo speciale nucleo radiologico dei pompieri, i due consulenti della magistratura, Antonietta Gatti e Paolo Randaccio. Sono stati gli strumenti di quest’ultimo, fisico nucleare all’università di Cagliari, e le apparecchiature dei vigili a rilevare la presenza di Uranio 238 (stessa dicitura indicata sulle 5 cassette). C’è dunque una prima discrasia rispetto al comunicato dei militari. Pochi dubbi ci sarebbero infine sul rispetto delle norme di custodia: nel deposito, aperto a tanti soldati, non sarebbe stata trovata traccia di segnali d’avvertimento. (pgp)   


5 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Cultura e Spettacoli
UNIVERSITA’ E UNICEF 
Un corso per approfondire 
SASSARI. Promosso dall’Università di Sassari e dall’Unicef, ha preso il via la scorsa settimana il 18º Corso multidisciplinare universitario di «Educazione allo sviluppo» rivolto a studenti universitari. «Tutti uguali nei diritti» è il tema attorno al ruotano relazioni e incontri, in programma ogni lunedì previa iscrizione (info 079 278981) che oggi alle 15,30 nell’Aula A della Facoltà di Lettere vede la Presentazione del Rapporto Unicef «La condizione dell’infanzia nel mondo». Ne parleranno Silvana Pinna, presidente del comitato Unicef di Sassari, e Eleonora Baltolu, del Gruppo Younicef. Pubblichiamo qui accanto un articolo sui diritti umani del professor Paolo Fois, menbro del comitato scientifico dei corsi.
 
     

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie