Sabato 19 febbraio 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 febbraio 2011

 

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 24
università
«Ristrutturate la casa dello studente»
 
La casa dello studente dell’Ente regionale per il diritto allo studio (Ersu) di via Montesanto «dall’anno di inaugurazione (1990) non subisce una seria ristrutturazione né interventi di miglioramento». È la denuncia di Alice Marras, rappresentante degli studenti eletta con lista Unica 2.0 nel Consiglio di amministrazione dell’Ersu. Le pareti dello stabile, affermano gli inquilini, sono caratterizzate dalla «copiosa presenza di muffa» e dall’usura degli impianti, come quello elettrico e di videosorveglianza, che sarebbero da cambiare. Così come le 13 lavatrici (le 5 funzionanti sono difettose). Per queste ragioni gli universitari fuori sede hanno raccolto «131 firme tra i 202 abitanti della Casa, sollecitando l’intervento immediato dell’Ente». I ragazzi, sottolinea la rappresentante degli studenti, «hanno diritto ad un alloggio dignitoso, sicuro e salubre».
L’esponente di Unica 2.0 punta il dito contro la precedente amministrazione, «rimasta sorda di fronte alle molteplici sollecitazione di intervento», e ricorda «la gravità della mancanza attuale di un referente istituzionale quale dovrebbe essere il Consiglio di amministrazione», che ancora non è stato nominato.
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Olbia - Pagina 20
università
Tesseramento al Cus: i vantaggi
 
Sono aperti i tesseramenti al Cus Olbia, il centro universitario sportivo. La tessera offre vantaggi e agevolazioni agli studenti universitari che vogliono praticare sport ad Olbia. Il Centro universitario comunica inoltre che chi si iscriverà entro il 7 marzo avrà il servizio medico gratuito in aeroporto. Le iscrizioni si possono effettuare nel punto Cus del polo universitario, all’aeroporto Costa Smeralda. Orari ufficio: da lunedi a venerdi dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Per info: 0789 642184 - Fax 0789 646108, e-mail: uniolbia@uniss.i ( c.in. )
 
3 – L’Unione Sarda
Prov Ogliastra - Pagina 25
Tortolì
Il vescovo cinese
 
Oggi alle 17,30 nella sala della biblioteca comunale di Tortolì sarà presentato il romanzo “Il vescovo cinese” di Enzo Giacobbe. Coordinano l’incontro i docenti dell’Università di Cagliari Gonaria Floris, Carlo Ricci e Tito Orrù. Organizza l’appuntamento l’assessorato alla Cultura del Comune di Tortolì. (r.e.)

 LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
L’area vasta soffocata dal traffico
Ogni giorno 120mila persone entrano nel capoluogo con l’automobile
CONI Sulla 554 c’erano progetti e fondi per togliere i semafori e costruire svincoli e varie rotatorie
ALESSANDRA SALLEMI
 
 CAGLIARI. Uno sciupìo di idee, di progetti e di soldi: sulla statale 554 c’erano 60 milioni di euro pronti da spendere su progetti che avevano raccolto il consenso dei comuni e per il metrò leggero c’era un altro accordo faticosamente raggiunto e 300 mila euro per il necessario studio di fattibilità. Invece 120 persone continuano a portare l’auto dentro Cagliari.
 I tecnici chiamati a parlare sulla «mobilità nell’area vasta» ieri non lo hanno fatto a un tavolo istituzionale per arrivare a scelte e quindi a soluzioni per la vita quotidiana dei 500 mila abitanti della grande Cagliari. Al livello istituzionale questo è un argomento scomparso dall’agenda di assessori e dirigenti, della Regione, ma anche della Provincia. Ieri l’occasione è stato il dibattito promosso nella DomusArt ex casa Angioni di Quartucciu dall’associazione «Bentu Nou». Neppure gli accordi firmati, i progetti avviati, i soldi stanziati sono riusciti a restituire alla statale 554 il suo ruolo di strada extraurbana. Che non è una definizione qualunque, ma chiarisce la vera natura di una via non concepita per sopportare un traffico disordinato e pericoloso, senza regole e di un’intensità paragonabile solo ai momenti di punta del temuto viale Marconi. Anzi, peggio. Se è vero (come diceva Mauro Coni docente universitario di costruzioni di porti, aeroporti e strade) che nello svincolo di Monserrato ogni giorno passano 60 mila auto. Lo svincolo di Monserrato non è un esempio a caso: era quello sul quale, assieme a Pezzu Mannu, il 28 gennaio 2009, giorno della presentazione del progetto di massima, si poteva avviare il progetto definitivo sul quale bandire la gara e spendere 30 milioni già nelle casse della Regione. Per capire: c’è già uno svincolo pronto che non si può usare («intercluso») con grave pericolo per la circolazione perché sussiste un’arcaica reticella di semafori e stradette tutt’attorno. Coni: «La progettazione delle opere necessarie sulla 554 si concluse in 10 mesi, 60 milioni di euro vennero stanziati e si cominciò la ricerca degli altri 95 necessari per liberare la 554 da quasi tutti i semafori. Il 28 gennaio 2009 si doveva avviare la valutazione d’impatto ambientale, cosa che fu fatta ed è arrivata nel 2010: è il progetto definitivo di cui invece non si sa più nulla. Il progetto di massima prevedeva anche 2 svincoli e 2 rotatorie col risultato di ‘sturare’ la 554». Carlo Mannoni ex assessore ai Lavori pubblici della giunta Soru ha spiegato che anche la strada sulcitana oggi è ferma e, dato il fatto che c’erano tutte le carte necessarie per andare avanti, è chiaro che «oggi manca la cura quotidiana dei procedimenti».
 Sulla metropolitana leggera la storia somiglia. La giunta Soru se ne andò lasciando stanziati 300 mila euro per lo studio di fattibilità su una rete di metrò per l’intera area vasta. Un’opera molto richiesta dai comuni e guardata di traverso solo dall’amministrazione comunale di Cagliari che finora, quando ha parlato di metropolitana, lo ha fatto solo a favore di un’opera interrata, una grande linea unica. Italo Meloni, docente universitario, ha spiegato ancora una volta perché a Cagliari ci sono le caratteristiche per una metropolitana che sia leggera: bassa densità di popolazione, residenzialità estesa, insediamenti diffusi, i sistemi produttivi non sono concentrati, insomma ci vuole una fermata ogni 300 metri, mentre con una linea «pesante» le fermate devono avere almeno 700 metri di distanza una dall’altra. Infine: coi soldi di una linea pesante se ne fanno 50-60 di leggera, la rete di cui parlano gli esperti e che consegnerebbe ai 120 mila automobilisti ogni giorno in ingresso a Cagliari di scegliere tra code, costi di benzina e inquinamento e un collegamento veloce il cui impatto ambientale è compatibile con la sopravvivenza del pianeta.
 
Pagina 1 - Cagliari
Metropolitana, test agli utenti
 
CAGLIARI. Arrivano i primi risultati della ricerca Casteddu Mobility Styles ideata dal Crimm, centro ricerche universitarie sui modelli di mobilità, per capire le ragioni dei 5 mila viaggiatori che ogni giorno affollano la piccola tratta piazza Repubblica- Monserrato. La prima fase della ricerca vuol capire le motivazioni di chi trova utile servirsi del «tram moderno», la seconda fase vorrà comprendere perché, chi abita lungo il tracciato, magari a un massimo di 500 metri dal trenino, non ci sale. Un sito web guiderà gli internauti verso la scoperta degli usi del metrò: per esempio con l’elenco dei luoghi vicino alle fermate dove trovare farmacie, negozi specializzati, servizi pubblici oppure le fermate dei bus Ctm o Arst. Arst che ora gestisce anche le ex ferrovie in concessione ha annunciato di di aver presentato un piano di sviluppo in cui si chiede alla Regione il finanziamento del prolungamento fino a piazza Matteotti da una parte e dal policlinico a Sestu dall’altra. Italo Meloni direttore del Crimm e sostenitore da sempre del tram moderno spiega: è l’ora di guardare al problema della mobilità considerando le situazioni oggettive, non le visioni personali. (a. s.)
 
5 – La Nuova Sardigna
Pagina 2 - Cagliari
Un seminario universitario promosso dall’Unicef
Per ridare il sorriso agli invisibili, l’impegno coi bambini emarginati
BETTINA CAMEDDA
 
CAGLIARI. L’attenzione e l’assistenza verso la salute e la qualità della vita dei bambini è il segno della civiltà di un popolo. Da qui il seminario dal titolo “Un impegno visibile per i bambini invisibili”, la diciassettesima edizione del corso multidisciplinare inaugurato ieri nella facoltà di Scienze della Formazione. L’iniziativa è organizzata dall’Unicef in collaborazione con l’università ed è stata presentata dal direttore del corso Sergio Del Giacco, da Rossella Onnis, presidente provinciale comitato Unicef di Cagliari e dalla responsabile regionale Unicef Paola Manconi. Tredici gli incontri: uno ogni venerdì, per analizzare il processo di evoluzione dei diritti dell’infanzia nel mondo a a ventuno anni dalla convenzione Onu approvata il 20 novembre 1989. Diverse le tematiche che si affronteranno durante le lezioni a partire dal diritto all’apprendimento per i bambini e gli adolescenti, la stampa e i minori, fino alla condizione di povertà, sempre più allarmante, che investe i minori dei paesi industrializzati. Una condizione che non aiuta le città “a misura di bambino” e incide pesantemente sul diritto all’apprendimento dei minori di ogni etnia ed estrazione sociale. Problemi presente seppure in modalità differenti anche nella città di Cagliari. Perché per «povertà - come ribadito dall’Unicef - non si intende solo una mancanza di reddito ma essenzialmente una mancanza di opportunità che taglia fuori dalla vita sociale coloro che ne rappresentano il presente e il futuro: le giovani generazioni». Opportunità che vengono meno quando si chiudono gli asili o le scuole e si accorpano più classi in una negando così inevitabilmente l’istruzione. Altrettanto difficile è l’inserimento dei bambini stranieri nella società ai quali spesso viene negato il diritto allo studio: su questo fronte lavora da anni la scuola Media G.Manno-F.Alziator che vanta la più alta presenza di bambini stranieri che, attraverso diverse iniziative, vengono aiutati nell’inserimento in una città sconosciuta. Durante il corso si parlerà anche di minori e marginalità sociale in Italia senza dimenticare la drammatica situazione dei bambini del Mozambico dove vi è un’altissima percentuale di mortalità infantile.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
La catapecchia dello studente
Raccolta di firme per chiedere all’Ersu di risanare la Casa di via Montesanto
PIERLUIGI CARTA
 
 CAGLIARI. Soffitti ricoperti dalle muffe, finestre rotte, tavolette del water spaccate e bidet fuori uso, intonaco che cade sopra i fornelli, corridoi intonati agli slum metropolitani; questo è solo un assaggio di ciò che offre la Casa dello Studente di via Montesanto. La struttura, acquisita dall’Ersu nel 1990, non ha mai subito alcuna ristrutturazione né un intervento di miglioramento.
 Gli inquilini, spronati dall’esasperazione per le loro condizioni abitative, sono passati all’azione, stilando una raccolta di 133 firme (per 202 abitanti) per sollecitare l’intervento immediato dell’ente.
 Il comunicato della rappresentante degli studenti al CdA Ersu, Alice Marras, ci ha spinto a testimoniare le indecorose condizioni nelle quali sono costretti a vivere i beneficiari dell’alloggio di is Mirrionis. L’abitazione fornita dall’Ersu non è gratis, ad ogni studente vengono trattenuti dalla borsa di studio circa 1.000 all’anno per l’utilizzo dell’alloggio, e se in certe Case dello Studente le condizioni sono accettabili, nell’edificio in questione la situazione invece si fa più pesante. Delle 13 lavatrici in dotazione, solo 5 restano funzionanti; i materassi non vengono sostituiti da otto anni (il regolamento prevede una sostituzione ogni quattro) le porte tagliafuoco, rotte quasi tre anni fa, non sono ancora state ripristinate; le muffe aggrediscono gli stipiti delle finestre e le sale bagno interne, creando nidiate di moscerini; le cucine son fornite di due piastre per venti studenti e qualcuna è sempre fuori uso; il servizio di videocontrollo all’ingresso manca da diversi anni, e ci son stati diversi episodi di effrazione all’interno dei parcheggi. La Responsabile dell’Ufficio Alloggi di via Montesanto, Rita Boero, è esasperata, gli studenti imputano a lei le colpe della mala amministrazione, ma la Responsabile ha aperto gli archivi, e effettivamente le richieste da lei indirizzate all’Ersu, di manutenzione urgente e di acquisto di nuova fornitura, sono verificabili, e molte di esse risalgono al 2007-2008. Trovare una camera senza danni diventa difficile: le ante degli armadi sono divelte, alcune ventole di areazione dei bagni sono fuori uso, dagli infissi filtra un’umidità che arriva a bagnare i materassi.
 Il segretario della Casa, Antonello Pinna, denuncia la mancanza di un investimento telematico, i computer coi quali lavorano sono a dir poco macchinosi e col recente blocco del turnover, da 156 dipendenti, il personale si è ridotto a 98 unità. Stando al nuovo contratto, la maggior parte degli interventi di manutenzione è stata riversata sugli unici manutentori assunti direttamente dall’Ersu, due per cinque strutture abitative, sgravando la Sinam, la nuova impresa vincitrice dell’ultimo appalto. Ogni giorno fioccano diverse richieste di manutenzione e i risultati si trovano nei pozzetti di scarico otturati, nella mancanza di pulizia, nei controsoffitti sventrati e nelle finestre divelte. Il problema però è generalizzato, e tocca anche la Casa di via Roma, che presenta impianti fatiscenti, ma non sfiora via Trentino, il fiore all’occhiello delle strutture Ersu.

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