UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 13 febbraio 2011

Domenica 13 febbraio 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 febbraio 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda /  Cronaca di Cagliari - Pagina 20
Università. La Rete 29 aprile, che riunisce i ricercatori italiani, denuncia i tagli annunciati dal Governo
«Il decreto Milleproroghe uccide gli atenei»
Allarme nel mondo universitario per gli effetti che il decreto “Milleproroghe” potrebbe avere per gli atenei. La “Rete 29 aprile”, un'associazione che riunisce i ricercatori dello Stivale, denuncia “tagli” al fondo di finanziamento ordinario che lo Stato eroga agli atenei, bloccando di fatto ogni tipo di assunzione.
LO SCONTO SSN Il decreto milleproroghe infatti «non conferma gli “sconti” che venivano fatti alle università per il calcolo delle spese del personale», denuncia l'associazione. Fino all'anno scorso lo Stato “scontava” dall'importo del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) erogato annualmente a ogni ateneo un terzo degli stipendi dei medici impiegati nelle strutture accademiche, che invece andava a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn). «Non si tratta di un regalo - affermano i ricercatori - perché le strutture ospedaliere universitarie svolgono un servizio che dovrebbe essere del tutto a carico del Ssn, che invece paga solo un terzo dei costi del personale».
GLI SCONTI DI CARRIERA A questo sconto lo Stato aggiungeva quello per gli aumenti periodici di stipendio di tutto il personale. Sommando le due detrazioni, gli atenei riuscivano a mantenere la spesa per il personale docente e non docente sotto la soglia del 90% del Fondo di finanziamento ordinario. «Se si superasse questo tetto, infatti, le università non potrebbero assumere personale in nessun settore», affermano i ricercatori.
CAGLIARI Ma senza questi sconti l'ateneo cittadino supererebbe abbondantemente la percentuale indicata dal Ministero. Secondo gli ultimi dati forniti dall'associazione, risalenti al 2009, il rapporto tra i costi degli stipendi e le entrate del Ffo era dell'86%, mentre se si fossero applicati i tagli lieviterebbe a oltre il 98%. Situazione simile anche per l'ateneo di Sassari, che passerebbe da un rapporto dell'88% a 97%.
I RICERCATORI Gli effetti dei mancati sconti statali sono elencati con dovizia dai ricercatori: «Moriranno centinaia di corsi di laurea, i giovani ricercatori non diventeranno mai ricercatori a tempo determinato». Oltre il giudizio tecnico, la Rete 29 aprile esprime una critica di tipo politico: «L'alta formazione è un problema per il presente governo: forma cittadini coscienti di sé, informati, partecipi, istruiti. Eliminano il problema: l'università». (m. g.)
 
 
2 - L’Unione Sarda /  Nuoro e Provincia - Pagina 41
la polemica Accuse anche alla Provincia
«L'Università muore: a Iglesias il corso scippato a Nuoro»
Se il Consorzio universitario nuorese è giuridicamente morto (o moribondo), il soggetto istituzionale che dovrebbe succedergli (fondazione o quant'altro) sembra ancora lontano dal nascere. Un clima di incertezza sul futuro dei corsi di studio a Nuoro che desta preoccupazione.
«L'Università non può aspettare», dicono all'Asusc, l'associazione per il sostegno dell'Università nella Sardegna centrale, che fa anche notare come in altre realtà isolane si sia dato vita a corsi ormai consolidati e riconosciuti a livello nazionale. «A Nuoro era stato istituito il corso in Scienze dell'amministrazione, poi soppresso dalla facoltà di Scienze politiche di Cagliari», spiegano Letizia Marchi e Silvana Capelli, presidente e vice presidente dell'Asusc. «Le motivazioni, secondo il preside della facoltà, erano da ricercare nei decreti Mussi prima e Gelmini poi, che avevano imposto dei parametri tali da non rendere possibile riportare il corso di laurea in città. Chiediamo allora come sia possibile che lo stesso corso ora Cagliari lo attivi a Iglesias?». I soci riconoscono al neo commissario del Consorzio Caterina Loi il fatto di essersi attivata per garantire a Nuoro il radicamento dell'Università. «Ma do oggi - sottolineano - non si coglie alcun esito. L'argomento è relegato nel chiuso di riunioni di coalizione ancorate alla disputa giuridica sul futuro del Consorzio. Sicuramente ha la sua importanza, ma nel contempo sta frenando, se non addirittura minando, la realtà universitaria del territorio».
Sulla decisione di sopprimere il Consorzio (di cui fanno parte Comune e Provincia), l'associazione epsrime forti perplessità. «In tutta Italia i consorzi universitari funzionano bene - dicono -, perché a Nuoro deve essere liquidato? Il presidente della Provincia Deriu dice che una normativa non consente a Comune e Provincia di costituire più di un consorzio e dal momento che i due enti fanno già parte di quello della Pubblica lettura “Satta”, quello universitario non può più esistere. Ma questo non corrisponde al vero - sostengono - perché la Finanziaria 2008 parla di consorzi tra comuni e non altri enti locali. Ma in ogni caso, già l'Anci aveva precisato che il divieto è limitato alle forme associative che riguardano servizi e funzioni comunali e questo non è il caso della promozione degli studi universitari».


3 - L’Unione Sarda /  Economia - Pagina 14
l'esperto Il docente Massimo Deiana
«Il matrimonio? Un colpo gravissimo per la Sardegna»
«Un'isola sempre isolata». Se l'operazione di fusione tra Meridiana e Alitalia andasse in porto, la Sardegna perderebbe il ruolo centrale nel trasporto aereo gestito fino ad oggi dalla seconda compagnia italiana. Lo sottolinea Massimo Deiana, docente di Diritto della navigazione e preside della Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari.
I DUBBI Sull'operazione in sé, ovvero se questa sia plausibile o meno, Deiana non vuole esprimersi anche se non può fare a meno di notare come ci siano «fatti concordanti che potrebbero suggerire anche questa lettura». Il problema è se la teoria si traducesse in realtà. «Sarebbe un colpo gravissimo per la Sardegna per due motivi». Prima di tutto non ci sarebbero speranze di rilancio per la società, «fatto che in un momento e in un'economia in crisi come quella sarda peserebbe come un macigno: 900 posti di lavoro persi in un colpo solo è un danno enorme pari alla chiusura di Vynils e Alcoa insieme». Meridiana in questi anni, inoltre, è stata un alleato e un interlocutore delle istituzioni. «La società ha sempre avuto un dialogo privilegiato con la Sardegna», aggiunge. «In questi anni si è fatta carico di oneri e non solo del servizio pubblico ma anche di questioni che non le competevano». Un esempio per capire l'attenzione sempre avuta per i sardi: quando l'Europa ha escluso dalla continuità territoriale i cittadini non residenti, Meridiana ha trovato il modo di continuare ad applicare la tariffa agevolata «di sua spontanea volontà, a differenza di Alitalia».
RISCHI La Sardegna per Meridiana ha rappresentato il suo core business, l'Isola al centro delle rotte sarde. Con una vendita ad Alitalia cambierebbero gli equilibri e in più ci sarebbe il pericolo di un monopolio da parte di un solo grande vettore. «Mi auguro non sia vero, quindi», conclude Deiana. «È già grave il ridimensionamento in quanto tale, e lo sarebbe ancora di più se fosse il preludio a una scalata della società, più o meno ostile». ( an. ber. )
 
 
4 - L’Unione Sarda /  Cronaca di Cagliari - Pagina 22
Unicef
Corsi di educazione allo sviluppo, arriva il presidente nazionale
Il presidente nazionale dell'Unicef Vincenzo Spadafora sarà in città venerdì prossimo per inaugurare l'edizione 2011 del Corso multidisciplinare di educazione allo sviluppo denominato “Un impegno visibile per i bambini invisibili”. L'appuntamento è fissato per le 18 nell'aula magna della Facoltà di Scienze della formazione, a Sa Duchessa. Nella circostanza, Spadafora sarà affiancato dalle responsabili dell'Unicef regionale e provinciale, Paola Manconi e Rosella Onnis. Il corso sarà dedicato quest'anno a 250 tra studenti universitari, neolaureati, educatori e operatori dell'infanzia. Le iscrizioni scadranno martedì 15 febbraio (info: 070/2776034, comitato.cagliari@unicef.it) e le lezioni andranno avanti fino al 27 maggio con cadenza settimanale (ogni venerdì dalle 18 alle 20). Il direttore del corso sarà Sergio Del Giacco. Si parlerà di povertà e minori nei paesi industrializzati e di diritto all'apprendimento per i bambini e gli adolescenti. Interverranno docenti universitari (come Gianni Campus, Gianni Loy, Francesco Pigliaru, Bianca Carcangiu, Rita Fadda, Antonello Arru), giornalisti (Lucia Capuzzi dell'Avvenire), dirigenti scolastici (Valentina Savona), ma anche esponenti del mondo del volontariato, come Vincenzo Castelli (associazione On the road), Lucia Nencioni (Istituto degli innocenti di Firenze) e Massimo Guidotti (Cielo Azzurro). (p.l.)

 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
I RICERCATORI 
«Il milleproroghe blocca il ricambio dei docenti» 
CAGLIARI. Allarme da parte dei ricercatori. Nel decreto «Milleproroghe» non viene infatti confermato quello che era stato promesso: lo sconto che veniva fatto alle università per il colcolo delle spese del personale (legato ad alcune categorie e agli aumenti periodici di stipendio). Il tam tam della protesta è stato lanciato dalla «Rete 29 aprile». E il mancato «sconto» non è di poco conto in quanto proprio grazie a questo gli atenei riuscivano a stare al di sotto del 90 per cento del Fondo di finanziamento rodinario (Ffo). In apparenza una questione burocratica e amministrativa. Di fatto un problema vitale per le università, compresa quella di Cagliari. Secondo le attuali norme, infatti, chi supera la soglia del 90 per cento non può fare nuove assunzioni, nè le promozioni interne per per gli idonei ai posti di professore associato e ordinario. E se si considera che sono diversi i docenti che stanno andando in pensione, l’ateneo si troverà del tutto sguarnito. Così «moriranno centinaia di corsi di laurea - si legge nel comunicato della “Rete 29 aprile” - alcune sedi saranno tecnicamente fallite (le uscite superano le entrate). I giovani ricercatori, quelli per i quali il ciglio del ministro si inumidisce a comando, non diventeranno mai ricercatori a tempo determinato» perché le risorse per qesti provvedimenti non ci saranno. «Allo stesso modo, le migliaia di precari che sono stati illusi sugli effetti salvifici di questa legge, avranno la conferma, nel caso ce ne fosse bisogno, che si trattava di un bluff fatto sulla loro pelle». (r.p.)


 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 0 - Cagliari
L’Ersu paralizzato da ottobre, protestano gli studenti
Ventimila i fuori sede, mille posti disponibili e ormai non vengono presentate neppure più le domande
L’ente è senza presidente, il consiglio di amministrazione non può insediarsi
CAGLIARI. Gli studenti fuori sede sono quasi ventimila, di cui almeno dodicimila risiedono a oltre cinquanta chilometri da Cagliari. Mentre i posti diponibili nelle case dello studente sono 1.027 a fronte di almeno altri millecinquecento universitari col diritto a un alloggio. «Molti universitari fuori sede - afferma Roberto Murru, indicato dalla Regione per il prossimo consiglio d’amministrazione dell’Ersu - non fanno nemmeno la domanda: non ci credono più». Oggi, invece, l’Ersu, l’ente regionale preposto per il diritto allo studio, è fermo da ottobre, senza presidente.

 
7 -  La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
La studentessa: «Poca attenzione ai nostri problemi» 
«Non abbiamo assistenza sanitaria, e abitiamo in posti insalubri e spesso trascurati» 
Gli universitari protestano per il blocco dell’ente 
PIERLUIGI CARTA 
CAGLIARI.La situazione degli universitari fuori sede è sempre critica. Il consiglio degli studenti lamenta, tra l’altro, il mancato riformimento di gasolio per tre case dello studente, con relativo stop per alcuni giorni del riscaldamento; e l’assenza di finanziamenti per il centro sportivo.
L’undici febbraio si è festeggiato il terzo mese dall’elezione di Alice Marras come rappresentante degli studenti nel Cda dell’Ersu. Ma il il consiglio d’amministrazione non è ancora stato ufficializzato perchè manca la nomina di un Presidente. A detta di Marras, studentessa di Filosofia candidata con la lista di «Unica 2.0», tutti premono affinché il nuovo Cda venga ufficializzato. Nel frattempo «l’ente non si accorge di essere estraneo agli studenti, a meno che questi non dispongano di una borsa di studio o di un alloggio in una delle Case dello studente». Mentre l’Ersu «dovrebbe rendere più incisivo il suo intervento anche per gli affitti in nero, la gestione degli spazi di partecipazione o delle associazioni culturali per coinvolgere davvero tutti gli studenti». L’azione che la rappresentante proporrà, come prima istanza, riguarda la condizione dei quasi ventimila fuorisede che arrivano da tutta la Sardegna. «È indispensabile - afferma - offrire anche un medico di base per i fuorisede. È inconcepibile che in un ateneo di queste dimensioni, gli universitari siano costretti a rivolgersi al pronto soccorso o alla guardia medica per ogni evenienza, sobbarcandosi di enormi attese». In alcuni casi gli studenti si rivolgono a medici generici che, però, vanno pagati. Marras sostiene che l’Ersu dovrebbe «preoccuparsi di più della salute e delle condizioni degli alloggi in cui versano i suoi studenti, e fare manutenzioni serie alle case, piuttosto che occuparsi di progetti quali lo Student Job, che esulano dal compito primario dell’ente: il diritto allo studio».


8 -  La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Il diritto allo studio dimenticato 
Del campus universitario non si parla più e i fuori sede sono ventimila 
SENZA ALLOGGIO
L’Ersu è fermo e senza presidente da ottobre Persi i finanziamenti per i precedenti progetti 
ROBERTO PARACCHINI 
CAGLIARI. Gli studenti fuori sede sono quasi ventimila, di cui almeno dodicimila risiedono a oltre cinquanta chilometri da Cagliari. Mentrr i posti diponibili nelle case dello studente sono 1.027 a fronte di almeno altri millecinquecento universitari col diritto a un alloggio.
«Molti universitari fuori sede - afferma Roberto Murru, indicato dalla Regione per il prossimo consiglio d’amministrazione dell’Ersu - non fanno nemmeno la domanda: non ci credono più». Forse perchè negli anni passati ci sono stati due progetti, con relative risorse finanziarie, mai realizzati. Oggi, invece, l’Ersu, l’ente regionale preposto per il diritto allo studio, è fermo da dicembre: il precedente consiglio d’amministrazione è scaduto il 26 ottobre scorso e il 6 dicembre è finita anche la proroga. Ora c’è un funzionario dirigente che sbriga la routine. Nel frattempo sono stati indicati quattro dei cinque componenti che dovranno guidare la struttura (oltre a Murru per l’opposizione di centrosinistra della Regione, anche Alessio Mereu per la maggioranza, il costituzionalista Gian Mario Demuro per l’università e Alice Marras per gli studenti). Ma semza il presidente, da scegliere con un accordo tra Regione e Università, il consiglio d’amministrazione non può essere insediato.
Il che significa che che tutto viene ulteriormente rimandato. Intanto vi sono sano almeno millecinquecento universitari fuori sede che, per censo (il reddito dei genitori) e per merito (la regolarità e gli ottimi voti negli studi), hanno diritto a un posto letto. Il non poterlo avere vuol dire, per molti di loro, non poter più studiare in quanto la famiglia non è in grado di pagare loro una camera a Cagliari. E per la società comporta la rinuncia a parte del suo futuro visto che caccia una fetta degli studenti migliori.
Nel passato c’erano due progetti per la realizzazione di un campus universitario in viale La Plaia, mai realizzati. Quello dell’architetto Mendes Da Rocha (una struttura di 1.008 posti letto più servizi, biblioteca, teatro ecc., per un costo di 105 milioni) è stato respinto (non dando la concessione edilizia) dalla maggioranza del consiglio comunale: la cubatura prevista non aveva gli standard (parcheggi ecc.). In quell’occasione, la minoranza lamentò che il centrodestra aveva bocciato il progetto in quanto voluto da Renato Soru (allora presidente della Regione).
In precedenza, nel 2005, l’amministrazione comunale aveva dato la concessione edilizia per il progetto di Di Marino: 914 posti letto e un costo di 55 milioni, ma senza servizi. Il «sì» del Comune venne poi rinnovato. Intanto nell’aprile del 2008, saltata l’intesa tra Comune e Regione (quella legata all’accordo di programma per il Betile, che prevedeva anche il Campus di Da Rocha e la riqualificazione abitaiva di Sant’Elia), l’Ersu acquistò per 35 milioni dalla società Edilia l’area del campus, con possibilità di realizzare con altri venti milioni l’ipotesi Di Marino, ma a patto di realizzare il campus entro il febbraio del 2009. E questo non è avvenuto.
Nella primavera del 2009 ci sono poi state le elezioni regionali vinte dal centrodestra. Nell’agosto dello stesso anno venne inseerita nella Finanziaria locale (articolo 10) una voce sulla «residenzialià universitaria» di Cagliari in cui si chiedeva all’Ersu di presentare entro 60 giorni un piano straordinario specifico. Sembrò un passo avanti. Il «piano» venne fatto. Ma mai non utilizzato. Nel gennaio del 2010, infine, è stato nominato il nuovo presidente (Daniela Noli). Ma, e nonostante le richieste continue, la Regione non ha dato alcuna indicazione specifica. Ora i fondi Ersu disponibili (al dicembre 2010) sono di circa 15 milioni. Tutto è fermo e i nuovi finanziamenti si allontanano.
 
 
9 -  La Nuova Sardegna / Pagina 6 - Sardegna
Sassari, per partecipare c’è tempo sino al 16 
Ricerca universitaria, 44 borse di dottorato 
SASSARI. Scade il 16 febbraio il bando per ulteriori 44 borse di dottorato di ricerca all’università di Sassari, finanziate nell’ambito del Por Fse 2007-2013 «Obiettivo competitività regionale e occupazione» dall’assessorato sardo alla Pubblica istruzione. Il progetto dell’ateneo di Sassari, curato dalla professoressa Donatella Spano, delegata rettorale per la Ricerca, è stato approvato dalla Regione. Servirà a finanziare corsi di dottorato finalizzati «alla formazione di capitale umano altamente specializzato in particolare per i settori dell’Ict (Tecnologia dell’informazione e della comunicazione), delle nanotecnologie e delle biotecnologie, dell’energia e dello sviluppo sostenibile, dell’agroalimentare e dei materiali tradizionali».
Ecco nel dettaglio il numero delle borse da assegnare: Architettura e pianificazione 2; Riproduzione, produzione, benessere animale e sicurezza degli alimenti di origine animale 4; Scienze biomediche 7; Scienze biomolecolari e biotecnologiche 5; Scienze e biotecnologie dei sistemi agrari e forestali e delle produzioni alimentari 9; Scienze della natura e delle sue risorse 3; Scienze e tecnologie Chimiche 2; Scienze dei sistemi culturali 4; Scienze sociali 2; Diritto ed economia dei sistemi produttivi 3; Storia, letterature e culture del Mediterraneo 3.
I requisiti di ammissione sono: residenza in Sardegna da almeno 5 anni, oppure avere genitori residenti nell’isola da almeno 5 anni o essere figli di immigrati sardi. Per maggiori informazioni accedere al banner sulla homepage del sito dell’ateneo di Sassari (www.uniss.it).
 

10 - La Nuova Sardegna /  Pagina 10 - Cagliari
TORTOLÌ 
Preparazione ai test universitari 
TORTOLI’.A partire da fine mese, anche in Ogliastra si terranno i corsi di preparazione per i test d’ammissione alle facoltà scientifiche a numero programmato di studenti. L’iniziativa dell’associazione culturale Histudentes è patrocinata dalle Province d’Ogliastra e di Nuoro e dall’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri delle stesse aree provinciali. Il corso sarà articolato in 148 ore (8 la settimana) in cui verranno affrontate materie di indirizzo come anatomia e biologia, chimica, logica e interpretazione testi, fisica e matematica. Durante le lezioni verrà affrontata la teoria e, soprattutto, i quiz. Il filo conduttore sarà il programma ministeriale e i compiti proposti negli ultimi anni per le facoltà di Medicina, Veterinaria, Professioni sanitarie e per le facoltà scientifiche in genere (oramai quasi tutte ad accesso programmato di studenti). Sono previste, nell’ottica dell’ orientamento all’Università, diverse simulazioni d’esame in cui verranno sottoposte prove ministeriali (e non) ed in cui verranno spiegate le procedure d’esame e di iscrizione che, a seconda della facoltà scelta, possono cambiare. Le iscrizioni sono già aperte. Per maggiori informazioni e/o iscrizioni, consultare il sito internet www.histudentes.com. Gli interessati possono anche inviare una mail all’indirizzo: info@histudentes.com. Oppure chiamare al numero 338-8540630 (Francesco Deledda). (l.cu.)
 
 
11 -  La Nuova Sardegna / Pagina 3 - Nuoro
UNIVERSITÀ
Borse di studio
Scade il 16 febbraio il bando per ulteriori 44 borse di dottorato di ricerca all’Università di Sassari, finanziate dalla Regione nell’ambito del Por Fse 2007-2013 “Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione”. Ecco le borse da assegnare: Architettura e pianificazione 2; Riproduzione, produzione, benessere animale e sicurezza degli alimenti di origine animale 4; Scienze biomediche 7; Scienze biomolecolari e biotecnologiche 5; Scienze e biotecnologie dei sistemi agrari e forestali e delle produzioni alimentari 9; Scienze della natura e delle sue risorse 3; Scienze e tecnologie Chimiche 2; Scienze dei sistemi culturali 4; Scienze sociali 2; Diritto ed economia dei sistemi produttivi 3; Storia, letterature e culture del Mediterraneo 3. Requisiti: residenza (o genitori residenti) in Sardegna da almeno 5 anni o essere figli di immigrati sardi. Per maggiori informazioni accedere al banner sulla homepage del sito dell’ateneo (www.uniss.it).


12 -  La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Sassari
Coppa Città di Sassari organizzata da Iti e Dipartimento di Scienze   
La gara di matematica a squadre 
SASSARI. La mattina di giovedì 24 febbraio, alle ore 9,30 si terrà la prima edizione della Gara di Matematica a squadre “Coppa Città di Sassari” rivolta agli studenti delle scuole superiori della città e dintorni. La manifestazione si svolgerà nei locali al primo piano del complesso universitario di Piandanna.
L’organizzazione della gara è curata dall’Iti Angioy e dal Dipartimento di Scienze Botaniche, Ecologiche e Geologiche della Facoltà di Scienze. L’attività è inserita nell’evento “Scienza in piazza” coordinato dall’Aif di Sassari. Le scuole superiori che intendono partecipare, con una o al più due squadre composte da sette studenti, possono mettersi in contatto con i docenti Gaetano Cuomo, cuomo.n@tiscali.it; Marina Cazzola, cazzolamarina@tiscali.it; Carlo Pensavalle, pensa@uniss.it entro il sabato 19 febbraio.
Il regolamento è pubblicato sul sito dell’Iti Angioy www.olimath. altervista.org All’interno del sito web è possibile trovare anche materiale utile per eventuali allenamenti di preparazione. Gli organizzatori ricordano inoltre che il giorno 11 marzo è prevista la gara di qualificazione per la finale di Cesenatico.
 
 
13 -  La Nuova Sardegna / Pagina 27 - Sassari
«Marea nera frenata dal freddo» 
Dopo lo sversamento in mare esperti a confronto: «Tolleranza zero» 
Il presidente del Parco e il sindaco di Stintino «Turismo o industria?» 
PINUCCIO SABA 
PORTO TORRES. Per gli esperti lo sversamento di olio combustibile è stato un “episodio minore”, ma la portata mediatica è stata dirompente. Conunque, un incidente simile non dovrà ripetersi mai più.
A dirlo non sono stati nè i tecnici nè i responsabili della termocentrale E.On ma l’ingegner Antonio Lallai, docente di Chimica ambientale all’università di Cagliari che ieri è intervenuto al convegno «Disastro ambientale nel Golfo dell’Asinara: superare l’emergenza», organizzato da Legambiente. «I cinquanta metri cubi sversati a Fiume Santo sono una quantità irrisoria se paragonato alle 600 mila tonnellate di idrocarburi che ogni anno si scaricano nel Mediterraneo - ha detto -. Ma questo non significa che il pericolo corso sia da sottovalutare. Solo le condizioni climatiche hanno limitato al minimo i danni». L’11 gennaio scorso c’era freddo e «la mareggiata, presumibilmente, ha portato a terra quasi tutto l’olio sversato».
Affermazioni che non hanno tranquillizzato più di tanto gli amministratori dei Comuni interessati dallo sversamento seduti nella platea della Sala Filippo Canu, e cioè di Sassari, Stintino, Sorso e Castelsardo, e alla Provincia di Sassari. I lavori del convegno erano stati aperti dal presidente regionale di Legambiente Vincenzo Tiana. Una cosa è certa: E.On non si tirerà indietro davanti alle proprie responsabilità. Lo ha confermato il responsabile dei rapporti con il territorio della multinazionale Paolo Venerucci. «Le colpe le stabilirà qualcun altro - ha detto - ma la responsabilità oggettiva è nostra e per questo abbiamo messo in campo tutte le forze necessarie per un intervento di pulizia radicale. Vogliamo restare nel territorio con la massima trasparenza, con il giusto ristoro per questo territorio, per rilanciare il turismo perché è qui che si è verificato l’incidente». Non sono mancate le critiche al coordinamento degli interventi, come quelli dei sindaci di Sorso e Stintino, con quest’ultimo che si è chiesto se non sia arrivato il momento di fare una scelta di campo fra industria e turismo. Concetto ribadito dal presidente del Parco dell’Asinara Pasqualino Federici al quale hanno risposto il sindaco Benimino Scarpa e il consigliere comunale Angelo Acaccia ricordandogli che «l’Asinara è prima di tutto territorio di Porto Torres e sappiamo cosa dobbiamo fare per tutelare un patrimonio che è soprattutto della città».

    
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

 

Questionario e social

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