Domenica 30 gennaio 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 gennaio 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA
    
1 - L’Unione Sarda / Cagliari e Provincia - Pagina 18
Scienze politiche. Gli studenti dell'ateneo cagliaritano impegnati in un esperimento su un circuito nazionale
A SCUOLA DI SONDAGGI TRA LE CABINE ELETTORALI
Gli studenti dell'università di Cagliari sondaggisti per un giorno. È questa la sfida della facoltà di Scienze politiche per le primarie del centrosinistra. Un appuntamento che, coinvolgendo migliaia di cagliaritani, oggi porta nell'Isola, a poche settimane dalle tappe di Bologna e Milano, una ricerca che da mesi impegna docenti e studenti di tutta Italia. E che per essere fruttuosa, anche a Cagliari, dovrà contare sulla collaborazione degli elettori che parteciperanno alla consultazione.
LA RICERCA Il meccanismo è molto semplice: durante le votazioni, dalle 8 alle 20, un gruppo di ottanta futuri scienziati politici sarà sguinzagliato nei quattordici seggi allestiti in città e proverà a intervistare il maggior numero possibile di elettori appena usciti dalle cabine. L'unico strumento a disposizione dei ragazzi, oltre alla faccia tosta, sarà un breve questionario che rimarrà in forma anonima e non servirà a stabilire vincitori e vinti. O almeno non solo a quello: un quesito sul contenuto del voto ci sarà, ma gli studenti cercheranno di capire dagli elettori di centrosinistra soprattutto il perché del voto (caratteristiche del votante, motivazioni, atteggiamento rispetto alle primarie).
LE TECNICHE «Non puntiamo ad anticipare il vincitore con un classico exit poll, non ci interessa e neppure ci compete», spiega Fulvio Venturino, docente di Scienza politica a Cagliari, esperto di primarie e coordinatore nazionale della ricerca. «Per noi è importante capire chi partecipa alle primarie, le ragioni per cui lo fa e perché gli esiti del voto tendano ad andare più in una direzione o in un'altra, premiando un candidato piuttosto che un altro. Vorremmo anche capire se chi vince le primarie poi riesce sul serio ad avere il sostegno di tutto il partito nelle elezioni comunali. A Napoli, ad esempio, non sembra che questo stia avvenendo».
LA RILEVAZIONE Gli studenti cagliaritani, che lavoreranno in coppia e a turni, sono stati addestrati durante un seminario che si è svolto nei mesi scorsi e sanno bene quello che devono fare. «Vedranno da vicino un momento importante della vita politica, che esige una grande organizzazione e produce una serie di effetti a catena - aggiunge Venturino -. Servirà molta cura nel trattamento dei dati e un po' di disponibilità da parte dei votanti, ma i ragazzi sono pronti per questa piccola impresa». Prossima tappa, le primarie di fine febbraio a Torino. Meta finale, un libro da scrivere a più mani e dare alle stampe nel 2012.
LORENZO MANUNZA
 
 
2 - L’Unione Sarda / Prov Gallura - Pagina 48
LA MADDALENA
Associazione garibaldini: isolani in prima linea
Alla presenza diretta e per delega dei soci sardi, si è svolta domenica 16 gennaio, la nomina del Direttivo per il triennio 2011/2013 dell'Associazione Volontari e Reduci Garibaldini, con grande evidenza dei maddalenini. Presidente onorario è stato confermato il reduce garibaldino Gino Sotgiu di Ortueri. I maddalenini Antonello Tedde e Gianluca Moro sono stati designati rispettivamente Presidente della Sezione Sarda il primo, e la carica di Segretario- Vicepresidente con rapporti col Compendio Garibaldino di Caprera il secondo. A essi sono stati affiancati Maria Giuseppina Madrau in qualità di membro della Direzione Nazionale e delegata ai rapporti con le Associazioni, quindi Marco Poggi responsabile del sito Web e comunicazione, Marco Murgia all'Organizzazione e promozione. Coordinatori delle aree territoriali sarde sono stati indicati Giuseppe Zichi, per Sassari ed Università di Sassari, Aldo Borghesi dell'Istituto Sardo per la Storia della Resistenza e dell'Autonomia per Oristano e Nuoro, Giuseppe Continiello per Cagliari ed Università di Cagliari, Paolo Lisca per la Gallura.
F.N.


3 - L’Unione Sarda / Oristano e Provincia - Pagina 40
zorro
NANNA E TITTI CONTRO FRIEDREICH
Conservo ancora la copia di “Uno, nessuno e centomila” che nel '26 Luigi Pirandello mi regalò con questa dedica: «All'unica essenza mascherata in un mondo di assenze mascherate da essenze». Questa frase allora mi parve solo un gioco letterario, oggi mi appare profetica.
In un mondo che per esistere cerca solo di apparire, infatti, io non ho problemi d'identità: sono chiunque indossi la mia maschera e non mi lascio condizionare dalle apparenze.
Nanna e Titti Cappai, per esempio, sembrano due giovani donne dall'aria gentile ma sono in realtà due guerrieri tosti e coraggiosi che stanno battendosi per liberare l'umanità da un mostro famelico chiamato Atassia di Friedreich, una malattia genetica rara. Avantieri, per dirne una, mentre nella taverna di Eligio provavamo i tamburi nuovi, mi hanno detto che per il 5 febbraio hanno organizzato un convegno a Monserrato, nella sala congressi della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Cagliari, convocando da Bruxelles anche Massimo Pandolfo, il formidabile medico italiano che, di questo mostro, ha individuato il gene. Credo che, se le cronache surreali di questi tempi trovassero uno spazio per raccontare ciò che il 5 accadrà a Monserrato, ci regalerebbero un appassionante reportage di guerra.
 
 
4 - L’Unione Sarda / Prov Sulcis - Pagina 38
Emergenza. Isolati i container sospetti, scattano le verifiche: nessun rischio per i lavoratori. Accertamenti a Brescia
PORTOVESME SRL, ALLARME RADIOATTIVITÀ
Valori anomali rilevati dall'azienda nei fumi d'acciaieria
Livelli anomali di radioattività sono stati rilevati dalla Portovsme srl in alcuni container pieni di fumi d'acciaieria destinati agli impianti dello zinco. I contenitori sono stati isolati e sono scattati i controlli.
Da Brescia arrivano Tir container con fumi di acciaieria e alla Portovesme srl scatta l'allarme radioattività: a rilevare per ben tre volte un livello superiore al fondo naturale è stato nei giorni scorsi il “portale radiometrico” dello stabilimento del polo industriale di Portoscuso.
L'ALLARME La scoperta che ha messo in moto tutti i protocolli di sicurezza è avvenuta sia lunedì scorso, con l'arrivo del primo Tir, che giovedì quando, attraverso il portale, sono transitati altri due camion container. Tutti provenivano dalla Alfa Acciai di Brescia. Identico il risultato: la lancetta del rilevatore della radioattività ha cominciato a muoversi e a spostarsi velocemente verso i valori di guardia.
L'allarme è stato istantaneo: Arpas, carabinieri del Noe, il reparto radiochimico dei Vigili del fuoco di Cagliari e gli stessi tecnici della Portovesme srl sono intervenuti attivando le procedure previste in questi casi. Ora i tre container sono confinati in un'area di sicurezza dello stabilimento che produce zinco e rame. La situazione, ad una settimana di distanza dal primo episodio, viene considerata sotto controllo: «Per i lavoratori e la popolazione - tiene a precisare il direttore dell'Arpas, Giorgio Tore - non c'è alcun pericolo sia per la tempestività degli interventi sia perché, sulla scorta delle prime indicazioni, i valori radioattivi risulterebbero molto bassi». In base alle contro verifiche effettuate con il misuratore portatile e poi facendo ripassare i container sotto il portale radiometrico, il livello di contaminazione sarebbe di sicuro superiore al fondo naturale della radioattività, ma ben dentro i limiti di legge.
I CAMPIONI Per domani si attendono dalla Facoltà di Chimica e Fisica dell'Università di Cagliari i risultati degli esami sui campioni prelevati. Ma sino a ieri non era dato sapere quali siano stati gli elementi chimici (e soprattutto in che percentuale) che hanno fatto scattare l'allarme. In attesa dei riscontri, all'Arpas ipotizzano la presenza di radon o cesio.
Intanto, per precauzione, sono stati bloccati nei porti di Genova e di Cagliari altri quattordici container con fumi di acciaieria destinati alla Portovesme srl. In base ai primi accertamenti, sarebbero “puliti”. Ma la vicenda rischia di avere uno strascico legale perché, benché si tratti di un atto dovuto, oltre ai carabinieri del Noe la Portovesme ha avvertito di quanto accaduto anche l'autorità giudiziaria di Brescia.
L'ACCIAIERIA Ci si pone, infatti, un interrogativo: come mai all'Alfa Acciai non si sono accorti che sono usciti tre container con un carico radioattivo superiore al fondo naturale? Quesito che i dirigenti della Portovesme srl faranno domani ai colleghi dello stabilimento lombardo, convocati per un incontro urgente: «Ci preme sottolineare - afferma Gianmario Callai, dell'Ufficio legale della Portovesme - che questa azienda otto anni fa è stata lungimirante nel decidere di installare il portale radiometrico». Dalla Rsu di fabbrica trapela comunque preoccupazione: «L'importante è che il sistema di controllo abbia funzionato - ribadisce Tore Cappai - anche se questo contrattempo arriva in un momento delicato per il polo industriale che punta al rilancio».
Fabio Enne, segretario della Cisl, sottolinea che sono stati gli stumenti di controllo installati dall'azienda su richiesta dei sindacati a neutralizzare qualsiasi pericolo perché «la sicurezza dei lavoratori e dell'ambiente è ormai tra le nostre priorità». Analogo il commento del segretario della Uil Mario Crò. «Tutto quello che entra nello stabilimento è assolutamente controllato».
ANDREA SCANO
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale - Pagina 8
Duro attacco di Uras e Zedda, del gruppo Comunisti-Sinistra-Rossomori, all'apparato: «Le Agenzie costano troppo e sono inefficienti»
«LA MACCHINA REGIONE NON FUNZIONA»
L'apparato della Regione è fermo e non funziona. A cominciare dalle Agenzie regionali, che «hanno costi enormi e non producono nulla». Lo sostiene il gruppo consiliare Comunisti - Sinistra Sarda - Rossomori, che ha presentato un quadro generale defininendolo «allarmante». Secondo il gruppo consiliare d'opposizione «bisogna riflettere sull'utilità di molte strutture regionali, soprattutto sulle Agenzie regionali che avrebbero dovuto attuare politiche di assoluto rilievo in materia ambientale, di protezione civile, della salute pubblica, dell'economia e del lavoro. Invece la realtà è diversa e preoccupa la generale inefficienza, condite da ricorrenti pratiche clientelari e da uno spreco inaccettabile di risorse pubbliche».
IL CAPOGRUPPO Luciano Uras ha una sua ricetta per un monitoraggio costante del lavoro: «Una task force di una quarantina di persone, individuate negli organici regionali, pronta a intervenire dove ci siano particolari criticità. Questo gruppo non avrà quindi nessun costo aggiuntivo per l'amministrazione e si riunirà solo in caso di effettiva necessità». Nelle nove agenzie regionali superstiti», ha sottolineato con ironia Uras, «la più efficiente è quella della Sanità che non ha mai funzionato». Uras ha anche fornito alcune cifre: «Nelle Agenzie lavorano 3 mila dipendenti che costano 130 milioni di euro l'anno solo di stipendi e gli esempi di inefficienza sono tanti. L'Agenzia regionale del Lavoro, per esempio, con 57 dipendenti, non ha ancora predisposto il Piano regionale dei servizi per il lavoro e per l'occupazione e quello per la sicurezza. Si dedica invece con solerzia ad attivare convenzioni». La Prima commissione - aggiunge Uras - «su mandato unanime del Consiglio regionale avrebbe dovuto avviare già il processo di riforma che riguarda il funzionamento dell'apparato pubblico regionale, la legge statutaria e quella elettorale, oltre la revisione dell'autonomia speciale e dello Statuto: ma è tutto fermo e la Commissione non ha neanche un presidente».
ERSU E AREA «Tutto l'apparato che vive intorno alla macchina regionale», ha spiegato Massimo Zedda, consigliere regionale di Sel e candidato alle primarie del centrosinistra a Cagliari, «è in una situazione di difficoltà. L'Ersu per esempio, cura le pratiche intorno al mondo dello studio dando risposte agli studenti su molteplici argomenti. Ma per l'assegno di merito si è pensato di dare il servizio all'esterno, poi portato di nuovo in parte all'interno. Questo invece di sfruttare le professionalità interne». Le Agenzie, sostiene Zedda, «devono fare quello per cui sono state create, cercando il loro massimo utilizzo mentre oggi la loro produzione è fortemente limitata».
Uras e Zedda hanno puntato l'indice anche su Area, con 155 dipendenti e 18 dirigenti che si occupa di edilizia residenziale pubblica, ritenuta un altro esempio di inefficienza: «Area non ha fatto altro che creare 130 milioni di residui anziché spenderli per sistemare il patrimonio edilizio pubblico e costruire case». «Gli esempi di inefficienza delle agenzie sono tanti», hanno sostenuto i due consiglieri regionali, «e rivedere il loro funzionamento è un dovere ma anche un obbligo. A queste Agenzie si devono aggiungere gli Enti strumentali e le spa controllate dalla Regione così il quadro diventa tragico per costi e inefficienze».
SENZA PRESIDENTE Per i consiglieri del gruppo Comunisti - Sinistra Sarda - Rossomori anche il fatto che la Prima commissione non abbia un presidente rappresenta un costo aggiuntivo e uno spreco, oltre che un esempio di inefficienza: «Un apparato pubblico non può non avere una chiara missione e non può non essere privato della necessaria motivazione. Su questo terreno la Giunta è immobile e la maggioranza divisa e incapace di trovare un senso a questa legislatura che passerà alla storia come la più inutile».
SERGIO ATZENI

   

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 9 - Sardegna
I NUMERI 
I dipendenti regionali sono circa 7.000 con 145 dirigenti. Il sistema delle Agenzie. (escluse le Asl), conta 3000 dipendenti e 141 dirigenti.
ERSU. Costo annuo: 3.746.792 euro; impiegati a tempo indeterminato 104. L’Ersu di Sassari ha 71 dipendenti, l’Ersu di Cagliari 104.
ISRE. Costo nel triennio di circa cinque milioni e mezzo; 36 impiegati a tempo indeterminato e poi cinque consulenze (21 mila euro) e nove contratti Co.co.co (in tutto 6728 euro).
SARDEGNA PROMOZIONE. Costo del 2009 un milione con 21 unità a tempo indeterminato.
CONSERVATORIA. Per l’organismo di tutela delle coste sono stati spesi nel biennio 636 milioni. Vi lavorano 6 impiegati.
ENAS. L’Ente acqua, già Ente Flumendosa, ha un costo del personale nel triennio di 43 milioni e 977 mila euro. Gli impiegati sono 307 cui si aggiungono 32 Cococo e ben 104 consulenti.


7 - La Nuova Sardegna / Pagina 3 - Cagliari
BIBLIOTECA REGIONALE, OLTRE TREDICIMILA VISITATORI L’ANNO 
Settantamila volumi, e ducentocinquanta periodici a disposizione 
MARIO GIRAU 
CAGLIARI. Tra le biblioteche in attività quella regionale è tra le più funzionali. Con un vantaggio logistico eccezionale: al centro della città, in viale Trieste 137, a pochi decine di metri dal palazzo della Giunta e dai più importanti assessorati.
Forse anche per questa sua “location” ogni giorno (da martedì a venerdì) è frequentata da non meno di 50 utenti (30 al mattino e 20 circa nel pomeriggio), per consultare, chiedere in prestito, esplorare un patrimonio di circa 70 mila volumi, attingere le ultime novità da 250 testate di periodici, ricercare i segreti della scienza e della cultura generale in 50 opere varie (enciclopedie, dizionari, repertori generali), frugare nelle annate dei due quotidiani pubblicati nell’isola. Ogni anno, dunque, non meno di 13500 persone passano per questi moderni locali, recentemente arricchiti da una sala conferenza in breve tempo diventata centro di partecipati incontri culturali. «Circa l’80% degli utenti - dice Cecilia Lilliu, dirigente del servizio beni librari, biblioteca e archivio storico regionali - è formato da studenti universitari, provenienti da facoltà giuridiche, umanistiche, attratti principalmente dal materiale della sezione Sardegna, e tecniche (ingegneria e architettura). Il 10% circa pensionati e professionisti interessati alla consultazione della stampa quotidiana, delle banche dati giuridiche, delle Gazzette Ufficiali e del Buras. Il restante 10% da dipendenti regionali alla ricerca di atti normativi o della manualistica per concorsi».
Come si vede una biblioteca che non si limita a supportare l’attività amministrativa della Regione, ma mette il suo patrimonio a disposizione dei cittadini che, sempre più numerosi, beneficiano del servizio. Nei primi dieci mesi dell’anno scorso sono stati prestati 7.105 libri (6767 nel 2009, quasi 6900 nel 2009), richiesti da 1958 utenti attivi (nuovi iscritti 1222), a significare che intorno alla biblioteca regionale ruota anche un piccolo nucleo fisso di lettori che, scoperta questa risorsa culturale di facile accesso, vi attinge volentieri. Ai 70 mila libri immediatamente disponibili - pronta richiesta - se ne aggiungono oltre 2.600.000 archiviati nelle 253 biblioteche sarde aderenti al Servizio bibliotecario nazionale (Sbn).Basta il click del mouse per individuare la biblioteca che conserva la monografia richiesta. L’anno scorso la “regionale” ha attivato 217 prestiti interbibliotecari: 163 come biblioteca prestante e 54 in qualità di richiedente.
Che cosa cercano i lettori che si rivolgono alla Biblioteca della Regione? Prima di tutto conoscere un po’ meglio storia e geografia della Sardegna (l’anno scorso 1490 prestiti, il 21% del totale). Il 15% dei lettori ricerca codici e manuali di Diritto. Le altre materie più richieste sono Economia (4,3% dei prestiti), informatica (6%), Management e gestione aziendale (5,3%).
C’è un altro fiore all’occhiello della biblioteca regionale: nell’utilizzo delle postazioni del Centro per l’accesso pubblico ai servizi digitali avanzati (Capsda) in soli due anni ha scalato la classifica sarda di questo tipologia di attività. Con 3104 utenti è passata, tra le biblioteche isolane, dalla novantacinquesima posizione del 2008, alla quarta dell’anno scorso. Un bel record che fa il paio con le edizioni rare, antiche e di pregio di storia minore, cultura popolare, usi e costumi stampate tra il 1544 e il 1830.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 11 - Cagliari
Consorzio Uno in tour per l’offerta formativa
ORISTANO. Il Consorzio Uno anche quest’ anno si apre alle domande degli studenti in procinto di diploma con un tour di due mesi che partirà il 1º febbraio da Oristano e porterà manager didattici e tutor esperti nelle scuole superiori di tutta la Sardegna.
La Campagna “Be different” nasce per invogliare i giovani ad essere protagonisti del proprio futuro. Sono previsti circa 45 incontri con gli studenti delle classi quarte e quinte, cui verranno illustrate caratteristiche disciplinari e sbocchi occupazionali dei 4 corsi di laurea di primo livello attivi presso la sede universitaria oristanese: Economia e gestione dei servizi turistici, Biotecnologie industriali, Tecnologie alimentari, Viticoltura e enologia.
Quest’anno il progetto di orientamento si avvarrà di un supporto multimediale, dando spazio oltre che alla descrizione dell’offerta formativa e delle attività didattiche, all’illustrazione di servizi, opportunità e agevolazioni.
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 5 - Sardegna
Fermati all’ingresso della fabbrica tre camion carichi di fumi di acciaieria 
ALLARME RADIOATTIVITÀ ALLA PORTOVESME SRL 
Rilevata una contaminazione da Cesio 137. L’azienda ha fatto subito intervenire Noe e Arpas Rapporto alla Procura 
PORTOVESME. Hanno viaggiato da San Polo, in provincia di Brescia, fino a Portovesme, passando indenni per i porti di Genova e Porto Torres: nessuno si è accorto che dentro quei sacchi in similpelle pieni di fumi d’acciaieria c’erano sostanze radioattive. Solo il portale della Portovesme Srl, ultimo strumento abilitato al controllo, ha rilevato venerdì che un camion con fumi di acciaieria partito tre giorni prima dalla Lombardia attivava il contatore geiger installato all’ingresso dello stabilimento di piombo e zinco. Identico allarme si è registrato per due camion arrivati subito dopo. E così a Portovesme sono piombati i carabinieri del Noe e i tecnici dell’Arpas. Tutta la zona circostante l’area di parcheggio dei tre automezzi è stata interdetta.
I tecnici dell’azienda metallurgica, nonostante le bolle di accompagnamento attestassero valori nulli di radioattività, hanno bloccato il mezzo per sottoporlo, secondo le disposizioni aziendali, a un ulteriore accertamento con un dispositivo radiometrico a mano che ha confermato che il materiale in ingresso (complessivamente settanta tonnellate) era contaminato presumibilmente da Cesio 137. Per scrupolo le verifiche sono state ripetute fino alla nausea, ma i picchi riportati dai videoterminali del sistema di controllo non hanno modificato i valori iniziali ed è scattato l’allarme. Camion e carico sono stati trasferiti immediatamente nell’area riservata, mentre altri due articolati provenienti da San Polo, con la bolla d’accompagnamento immacolata dello stabilimento Alfa Acciai, si sono presentati all’ingresso del settore materie prime facendo vibrare il contatore geiger. I tre mezzi scortati sono finiti in un cantuccio della fabbrica per ulteriori controlli. I primi ad arrivare a Portovesme sono stati i carabinieri del Noe di Cagliari, coordinati dal capitano Angelo Murgia, seguiti dai tecnici dell’Arpas, dipartimento del Sulcis Iglesiente. Sono stati prelevati campioni dai tre mezzi e sottoposti ad analisi chimico-fisiche. L’azienda ha immediatamente nominato come consulente il professor Antonio Sollai, dell’Università di Cagliari, per avere indicazioni sui possibili pericoli che potrebbero verificarsi anche con il solo stazionamento a lungo termine dei materiali contaminati dal cesio. Intanto l’amministratore delegato della Portovesme Srl ha imposto la presenza di tecnici dell’Alfa Acciai, la ditta fornitrice dei fumi di acciaieria, e non è escluso che la società sarda ricorra ad azioni legali a tutela dell’immagine. «In tutta questa vicenda - ha spiegato Giorgio Tore, direttore dell’Arpas del Sulcis Iglesiente - emergono alcuni aspetti positivi: il primo riguarda l’attenzione della fabbrica sarda alla qualità delle materia prime utilizzate nello stabilimento. La Portovesme Srl ha sistemato all’ingresso della fabbrica un portale radiometrico tarato per rilevare anche bassi valori di radioattività. Il secondo aspetto positivo è la tempestività con cui l’azienda e gli enti preposti hanno agito, e ciò ha consentito di mettere in moto le operazioni di messa in sicurezza riducendo a zero i rischi. Lunedì mattina si faranno ulteriori accertamenti con i tecnici di Alfa Acciai, ma mi preme affermare che si tratta di materiali con bassi tassi di radioattività».
In fabbrica e soprattutto negli ambienti sindacali si punta il dito contro le istituzioni della penisola e sulla fabbrica di San Polo che hanno consentito che i tre carichi radioattivi potessero giungere a Portovesme senza alcun sospetto. Il rigore che la Portovesme Srl si era imposta anni addietro ha evitato di inviare nei forni Waeltz fumi radioattivi per settanta tonnellate contaminate da Cesio 137.
«È un fatto gravissimo - ha commentato Francesco Carta della Cgil - perché nessuno si è accorto, nella penisola, della pericolosità del carico. Spero che dietro questa spedizione non ci sia un complotto per danneggiare la Portovesme Srl. Se quel carico fosse passato indenne anche al cancello della fabbrica qualcuno avrebbe potuto mettere in conto che inviare sostante radioattive in Sardegna è un gioco da ragazzi».
I carabinieri del Nucleo operativo ecologico e di Cagliari e i tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente hanno preso in mano la vicenda e hanno già inviato alla procura della Repubblica di Cagliari un rapporto informativo.


10 - La Nuova Sardegna / Pagina 39 - Sassari
LA PROTESTA DEI GIOVANI UNIVERSITARI 
Sos casa dello studente ma gli spazi non ci sono 
ALGHERO. Sta assumendo proporzioni decisamente allarmanti il problema della mancanza di una casa dello studente in città. A dare una spallata al disagio di tanti contribuisce la situazione complessiva di crisi economica che colpisce soprattutto le fasce sociali meno abbienti.
In una località che vuole vivere di turismo, quindi di posti letto, che ha addirittura previsto il raddoppio della ricettività nello strumento urbanistico in corso di approvazione, non si riesce a individuare, o realizzare ex novo, una struttura capace di disporre di 150/200 posti letto in grado di soddisfare un’esigenza sentita quale è quella di alloggio degli studenti universitari che non risiedono nell’ambito locale e che frequentano i corsi lontano da casa.
La carenza di una casa dello studente di fatto favorisce una consistente speculazione sul fronte degli affitti che vengono gestiti secondo le regole del mercato. Niente di illegittimo sia chiaro, ma sul piano sociale non si capisce per quale ragione gli studenti e le loro famiglie, in barba al tanto decantato diritto allo studio, debbano essere affidati alla legge economica della domanda e dell’offerta con tutte le conseguenze che una situazione del genere comporta.
L’aspetto che più preoccupa è che dell’argomento in questione nessuno sembra preoccuparsi, non c’è traccia di iniziative messe in campo per affrontare il problema nonostante sia stato segnalato più volte.

  

QUOTIDIANI NAZIONALI
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