UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 5 gennaio 2011

Mercoledì 5 gennaio 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 gennaio 2011

 

ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 20
Università
Bando per un contratto da ricercatore
È disponibile sul sito Unica.it il bando per la procedura di valutazione comparativa finalizzata alla stipula di un contratto triennale per lo svolgimento di attività di ricerca e di didattica integrativa.
Il settore è quello scientifico-disciplinare Med/16 - Reumatologia, facoltà di Medicina e dipartimento di Scienze mediche dell’Università di Cagliari.
Le domande devono essere presentate entro le 13 del 28 gennaio. L’incarico è da assegnare nell’ambito del progetto “Diagnosi precoce e monitorizzazione a lungo termine delle artriti croniche progressive e delle connettiviti sistemiche mediante utilizzazione combinata di indici biologici, clinici e di imaging morfologico e funzionale, finalizzate a indagini patogenetiche, diagnostiche, terapeutiche”.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 17
Università. La protesta dei sindacati: «L’unico non declassato è il capo di Gabinetto»
Bonus ai funzionari, monta la polemica
Aumenti solo a 24 dipendenti: «Così si creano disparità»
Il provvedimento, immediatamente esecutivo, è stato firmato dal direttore amministrativo il 30 dicembre.
Sindacati dell’Università sul piede di guerra per la decisione del direttore amministrativo dell’ateneo che, poco prima di Capodanno, ha aumentato l’indennità di responsabilità a 24 funzionari, in alcuni casi arrivando anche a raddoppiarla.
«Peccato che i funzionari siano circa trecento», spiega Giorgio Mancosu, segretario Uil di ateneo: «Adottare un provvedimento di questo tipo necessita un confronto preventivo con i sindacati e questo non è avvenuto. Così si crea disparità: ci sono persone che hanno incarichi simili ma che non sono stati presi in considerazione, altri hanno avuto un incremento annuo del 105 per cento».
LA DECISIONE Il provvedimento, immediatamente esecutivo, è stato firmato dal direttore amministrativo Fabrizio Cherchi il 30 dicembre, scatenando la reazione immediata delle organizzazioni dei lavoratori. «Un atto per il quale ventiquattro lavoratori, su circa settecento che operano in ateneo», scrive Emanuele Usai, segretario provinciale della Flc Cgil, «percepiranno una quota di indennità ulteriore per una rivalutazione delle posizioni organizzative resasi necessaria - chiarisce citando l’atto dirigenziale - in seguito a mutati assetti organizzativi e alle recenti normative che richiedono il perseguimento dell’incentivazione alla produttività e all’efficienza. C’è da notare che si procede a un’assegnazione aggiuntiva di indennità per personale D, a fronte del rifiuto dell’Amministrazione di concederla a quello tecnico che tuttora non la percepisce».
L’INDENNITÀ Per comprendere la questione è necessario chiarire che l’indennità di responsabilità (divisa in cinque fasce da 1033 a 5165 euro l’anno, oltre al normale stipendio) è una risorsa aggiuntiva che viene assegnata ai funzionari responsabili di settore, proprio per via del loro particolare incarico. La maggior parte dei funzionari di categoria “D” (nell’università sono poco meno di 300) percepisce un’indennità compresa tra 1300 a 1700 euro l’anno (fascia C e D). «Tutti i funzionari che nel 2009 erano in fascia A, il top, sono stati declassati in fascia C, con la sola eccezione del capo di gabinetto del rettore Francesco Luigi Sotgiu», aggiunge Mancosu. «Ora, con questo atto immediatamente operativo, approvato a fine anno, solo alcuni funzionari hanno ricevuto un aumento e non si capisce il criterio seguito dall’amministrazione. La temerarietà dell’operazione sta nel presumibile impatto negativo del provvedimento sui reali assetti organizzativi dell’Ateneo. Se fino ad ora molte strutture, pur con la costante diminuzione di personale, hanno mantenuto e spesso incrementato la loro produttività, grazie al sacrificio di lavoratori zelanti e responsabili d’ora in avanti crediamo sarà difficile che l’ateneo possa contare su un simile spirito di abnegazione».
LA LETTERA Stesse critiche piovono dalla Cgil che, ieri mattina, ha inviato una lettera al rettore Giovanni Melis, al direttore amministrativo e, per conoscenza anche, all’ufficio relazioni sindacali. «Se è vero che alcuni settori sono stati interessati da processi di riorganizzazione», protesta Emanuele Usai, «la gran parte delle strutture non ne risulta coinvolto ed è impossibile anche solo intuire le differenze tra posizioni promosse e il resto dell’organizzazione confermata dall’Amministrazione, cosa che individua una inaccettabile difformità di trattamento ed una banalizzazione delle professionalità in Ateneo».
FRANCESCO PINNA
 

3 - L’Unione Sarda / Prov Medio Camp - Pagina 25
gonnosfanadiga
Itinerari attrezzati per visitare la montagna
Anche per il 2011 l’amministrazione comunale di Gonnosfanadiga intende promuovere una serie di iniziative per far conoscere la montagna del Linas. Dopo l’accordo tra il Comune e l’Università di Cagliari per la conservazione delle biodiversità, la realizzazione di itinerari botanici e di interventi per tutelare e promuovere il patrimonio ambientale, si continua a investire sulla valorizzazione dell’aree del Linas. La giunta comunale ha approvato il piano di interventi che comprendono: la festa della montagna, il completamento del museo naturalistico, attività didattiche ed escursioni e la realizzazione di nuove brochure. Per realizzare il progetto che coinvolge numerose associazioni locali ed enti pubblici la spesa prevista è di 47 mila euro. (s.p.)
 
 
3 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari - Pagina 23
Alghero. Metà degli alloggi verrà ceduta in locazione, con riscatto dopo 25 anni
Architettura progetta le Case sociali
Affitti agevolati, entro quest’anno verranno avviati i cantieri
L’intervento si rivolge a una fascia di popolazione che non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno abitativo per ragioni economiche.
Alloggi a canone agevolato progettati dalla facoltà di Architettura: la sistemazione perfetta per coloro che non possiedono i titoli per accedere alla graduatoria delle case popolari e nemmeno possono permettersi di acquistare immobili agli attuali prezzi di mercato, ormai arrivati alle stelle.
Entro il 2011 potrebbero essere avviati i cantieri.
AGEVOLAZIONI Il Comune di Alghero ha partecipato al bando della Regione presentando in tempo da record il proprio progetto pilota del cosiddetto Housing sociale.
Si tratta di un innovativo e sperimentale intervento urbanistico-edilizio basato sul principio del mix-sociale abitativo, dove il 51% degli alloggi verrà ceduto in locazione a canone agevolato, con l’opportunità del riscatto dopo venticinque anni. L’impresa che si accollerà la spesa, quindi, potrà vendere meno della metà delle residenze a tariffe di mercato. Il resto delle volumetria dovrà essere offerto a canoni agevolati.
Il programma del Comune, in collaborazione con il dipartimento di Architettura, prevede di realizzare appartamenti in due differenti siti: a Santa Maria La Palma (un’area che è di proprietà dell’agenzia regionale Laore) e in via De Gasperi (che invece è un lotto comunale).
NUOVI ALLOGGI Nella borgata agricola, secondo il progetto della Facoltà, sorgeranno ottanta alloggi e nel centro urbano ulteriori ventisei. «Fondamentale - precisa l’assessore all’Urbanistica Maurizio Pirisi - è stata l’adesione al progetto pilota dello stesso Laore in qualità di partner locale.
FASCIA GRIGIA L’intervento - aggiunge - si rivolge a una fascia di popolazione cosiddetta "grigia" che non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno abitativo per ragioni economiche o per mancanza di un’offerta abitativa adeguata, composta da tutte quelle persone che non rientrano nelle liste delle case popolari ma che nello stesso tempo non hanno condizioni economiche che permettano l’acquisto della prima casa nel libero mercato».
LA BORGATA RIVIVE L’intervento edilizio consentirà anche di rivitalizzare la borgata di Santa Maria La Palma che, insieme alle nuove costruzioni, vedrà realizzati anche tutti i servizi necessari per il miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti.
CATERINA FIORI



 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Prima Pagina
UNIVERSITÀ 
Il rettore Mastino: sulla sanità Sassari è penalizzata 
SASSARI. Dopo scossoni politici e sostituzioni ai vertici continua il confronto sulla sanità nel nordovest sardo, a rischio marginalizzazione. Il rettore dell’università di Sassari chiede che la Regione faccia la sua parte sino in fondo, ospedalieri e medici di base continuità gestionale e rispetto degli impegni.
 
Pagina 2 - Fatto del giorno
«L’ateneo valorizza la sanità, la Regione faccia la sua parte» 
Parla il rettore Da correggere la costante tendenza a concentrare risorse verso Cagliari 
PIER GIORGIO PINNA 
SASSARI. Scossoni politici sulla sanità e sostituzioni ai vertici delle aziende non ne hanno turbato l’abituale flemma. Ma il rettore dell’università di Sassari ora chiede alla Regione di fare sino in fondo la sua parte: certo com’è che l’ateneo contribuisca già a valorizzare l’assistenza in un Nord Sardegna a rischio marginalizzazione.
«Con nostri fondi stiamo consegnando chiavi in mano tre importanti complessi clinici, altri sono in fase di rilancio grazie alla nostra sola autonomia finanziaria e nel frattempo l’ateneo paga stipendi per 4 milioni all’anno a 80 operatori che lavorano per l’azienda ospedaliero-universitaria - dichiara Attilio Mastino, dal novembre 2009 alla guida dell’accademia turritana - Francamente non riesco a comprendere allora come mai l’Aou, dove manca sempre la figura del direttore sanitario, sia in deficit. Oggi il commissario, di rinnovo in rinnovo, non ha neppure la possibilità di elaborare una programmazione adeguata. Credo perciò sia giunto il momento di un altro protocollo d’intesa con la Regione. E comunque va corretta la tendenza a concentrare risorse su Cagliari. La possibile nascita al sud di un’unica macroarea per la sanità di tutta l’isola mi pare una scelta sbagliata: noi avevamo suggerito che ce ne fosse una seconda a Sassari».
A chi ricorda come sulla sanità il centrodestra in Regione resti spaccato e rammenta le diverse valutazioni fatte dal centrosinistra Mastino replica richiamando subito uno dei nodi cruciali: «Si parla sempre di una questione data per preliminare: l’Asl 1 e l’Aou devono fondersi o no? Bene, io penso che il cammino verso una sola grande azienda possa venire percorso gradualmente. Ma da subito si possono evitare duplicazioni nei servizi. È il caso dei ticket, del pronto soccorso, del centro di prenotazione. Più in prospettiva immagino che sia indispensabile trovare un dialogo costruttivo con gli ospedalieri: medici che hanno quasi tutti studiato nella nostra università, che sanno quanto è possibile far risaltare le professionalità di ciascuno, senza tensioni e contrasti, riconoscendo a ciascuno il proprio ruolo. Fra l’altro molte argomentazioni avanzate in ambito ospedaliero, a cominciare dall’esigenza di far crescere la produttività dell’assistenza in alcune aree universitarie, sono fondate. Credo a ogni modo che, con il dialogo, equivoci e malintesi possano venire superati».
A preoccupare il rettore è inoltre la futura sovrapposizione dei problemi locali con quelli nazionali legati al varo della Riforma Gelmini. «Anche da noi si andrà verso l’eliminazione della facoltà di medicina e la nascita di 4 dipartimenti - dice - Ma è da vedere come questi dipartimenti interagiranno con i servizi e le innovazioni annunciati nel disegno di legge predisposto dall’assessore regionale».
S’intravedono poi altre nubi da far diradare all’orizzonte. «La politica dei commissariamenti non può proseguire - sostiene infatti Mastino - L’ossatura di una azienda può essere tratteggiata solo da un direttore generale. E c’è bisogno di continuità gestionale. Così come del mantenimento degli impegni sui Fas per completare gli interventi edilizi ed eliminare condizioni di grave criticità». Altro tema rilevante, per il rettore, è che «Sassari possa nel territorio operare ad armi pari con nuove strutture sanitarie che tra breve sorgeranno nella Sardegna Nord-Orientale, con occasioni di sviluppo e di efficaci sinergie». Chiaro il riferimento all’apertura in marzo a Olbia del San Raffaele (110 posti letto iniziali che forse raddoppieranno presto).
«Per il rettore «Sassari deve riacquistare il proprio ruolo storico di polo regionale di riferimento, in grado di offrire prestazioni in linea con i livelli di eccellenza europea». «Ma ciò richiede investimenti adeguati a superare il gap tecnologico che dura da anni e rischia di dequalificare sia le strutture universitarie sia quelle ospedaliere - afferma il Magnifico - Strumento essenziale, a questo fine, è dunque un progetto di gestione della formazione e dell’assistenza che permetta l’uso appropriato delle risorse e la creazione di centri d’eccellenza che ne aumentino la competitività».
Anche da qui le considerazioni finali di Mastino: «Si deve rapidamente arrivare alla nomina dell’Organo di indirizzo: il suo compito sarà di proporre iniziative e misure per assicurare la coerenza generale dell’attività assistenziale con la programmazione didattica e di verificarne la corretta attuazione».
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 7 - Sardegna
Supertecnologico ma senza personale 
Pronto il radiotelescopio di San Basilio costato 66 milioni 
I dipendenti dell’osservatorio sono 20 in meno 
ROBERTO PARACCHINI 
CAGLIARI. Il radiotelescopio di San Basilio è pronto: a dicembre sono stati montati gli oltre mille pannelli del paraboloide. E la Regione ha stanziato l’ultima trance di finanziamento, un milione e mezzo, che permetterà il trasferimento degli strumenti all’interno dell’osservatorio.
Ma c’è un problema: per funzionare l’impianto ha bisogno di circa trenta persone tra astronomi, tecnici e informatici, «ma attualmente - informa Nicolò D’Amico, direttore del progetto dell’osservatorio e professore nell’università di Cagliari - abbiamo solo una decina di persone disponibili. Il blocco delle assunzioni pubbliche ha coinvolto anche noi. «Inizialmente saremo costretti a fare delle assunzioni a tempo - continua D’Amico - sempre in numero minore e col problema che le persone formate e cresciute scientificamente col radiotelescopio, dopo alcuni anni, dovranno andare via».
Il Sardinia Radio Telescope (Srt) è stato realizzato a Pranu Sanguni, nel comune di San Basilio e dovrebbe diventare operante a partire dalla fine del prossimo mese, «appena arrivati tutti gli strumenti». La scelta del luogo nasce dal fatto che il Srt, assieme allo strumento astronomico di Noto (in Sicilia) e di Medicina (in Emilia Romagna) forma un ideale triangolo in grado di mettere in sinergia le tre strutture facendole funzionare come se fossero un’unica potentissima antenna. Complessivamente il radiotelescopio è costata 66 milioni di euro. Ma tutto nell’osservatorio di San Basilio è gigantesco, a partire dalla parabola, di 64 metri di diametro, che per essere montata (nel maggio scorso) ha avuto bisogno di una enorme gru venuta appositamente dall’Olanda e trasportata con venti tir.
A metà dicembre è stata terminata la sistemazione dei 1.064 pannelli che costituiscono la fodera interna del gigantesco cestello. Ed è proprio questo sistema di lamine che rende il Srt all’avanguardia in campo internazionale: permette infatti alla parabola di mantenere sempre il suo assetto geometrico ottimale, correggendo le alterazioni che derivano sia dalla gravità, che dalle deformazioni termiche in apparenza impercettibii, ma significative per le alte frequenze.
L’importanza di un telescopio a onde radio deriva dal fatto che la nostra vista percepisce solo alcune lunghezze d’onda, mentre l’universo parla soprattutto attraverso quelle ad alta frequenza, con lunghezza d’ona ridotta, invisibili a occhio nudo. Per la scala del nostro mondo gli avvenimenti dell’universo sono fatti catastrofici, con potenze inammissibili sulla terra e che emettono raggi particolari in grado di viaggiare per miliardi di anni luce, e che i radiotelescopi leggono. Da qui i racconti che parlano di collisioni di galassie, di formazione di buchi neri, di collassamento di stelle e di formazione di pulsar, corpi che ruotano su se stessi a una velocità inimmaginabile, solo per fare alcuni esempi. Per molti, però, l’astronomia resta un’arte per «iniziati», importante perchè ci dice da dove viene e come nasce l’universo, ma che non incide sulla vita di tutti i giorni. Mentre proprio da questo tipo di studi sono venute «alcune delle innovazioni tecnologiche con cui viviamo come quella dei wi-fi, delle connessioni senza fili», precisa quasi con orgoglio D’Amico.
 
 
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

Questionario e social

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