UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 22 giugno 2011

Mercoledì 22 giugno 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 giugno 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Giunta rosa, dieci tecnici
Sei donne nella squadra di governo presentata da Massimo Zedda:
Paola Piras vicesindaco, Frau all’Urbanistica, Puggioni alla Cultura
 
Massimo Zedda è, per ora, riuscito a mantenere tutte le sue promesse elettorali. Il 60 per cento di donne in Giunta e nessun consigliere comunale nella squadra di governo. Ma si è addirittura superato, visto che è riuscito a nominare dieci assessori non iscritti ai partiti, della metà dei quali nessun organo di informazione aveva parlato sino a ieri. Segno che l’esecutivo è unicamente riconducibile al sindaco e che la maggioranza consiliare («almeno per ora», dice qualcuno, rigorosamente a microfoni spenti) ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco.
PRESENTAZIONE E TENSIONI Dopo una mattinata all’insegna dell’intercettezza, con forti manifestazioni di insofferenza che trapelavano soprattutto dal gruppo Pd, ieri pomeriggio l’insediamento del Consiglio è filato liscio, secondo le migliori aspettative del nuovo sindaco. Emozionatissimo, dopo le procedure iniziali, Massimo Zedda ha letto in maniera asciutta la composizione della squadra di governo, partendo dalle sei donne e scegliendo per tutti il titolo di signora (o signore) e non quello accademico. La prima a sfilare è stata il vicesindaco Paola Piras (56 anni, preside di Scienze politiche), alla quale è stata affidata la delega agli Affari generali. Poi, a seguire, Barbara Argiolas (42 anni, imprenditrice), che si occuperà di Turismo e Attività produttive, Luisa Sassu (51 anni, funzionario della Questura), nuovo assessore al Personale, Susanna Orrù (38 anni, dipendente di Sviluppo Italia), Servizi sociali, Enrica Puggioni (32 anni, studiosa dell’European patent Academy di Monaco), nuova titolare di Cultura, Pubblica istruzione, Sport e Spettacolo e Luisa Anna Marras (59 anni, dirigente regionale), assessore ai Lavori pubblici. A seguire gli uomini: Pierluigi Leo (64 anni, ex direttore generale della Presidenza ai tempi della giunta Palomba), Servizi tecnologici, Gabor Pinna (52 anni, dirigente Sfirs), Bilancio e Patrimonio, Mauro Coni (46 anni, docente universitario), Trasporti e viabilità e Paolo Frau (59 anni, libraio), Urbanistica e verde pubblico. Il sindaco Massimo Zedda ha invece deciso di tenere per sé, tra le altre, le deleghe alle Politiche giovanili, alla Polizia municipale e ai rapporti istituzionali.
I PARTITI Come detto non ci sono espressioni dirette da parte dei gruppi consiliari, che hanno visto così respinte in toto le richieste da loro presentate. Tutti, tranne forse l’Italia dei valori, che rivendica l’indicazione di Pierluigi Leo, l’uomo certamente più esperto nell’esecutivo di Zedda, da sempre legatissimo all’ex presidente della Regione e attuale deputato Federico Palomba. Resta fuori, invece, il segretario cittadino del Pd Yuri Marcialis, sul quale il partito si era espresso in maniera chiara. Sugli assessori nominati è partita la corsa alla rivendicazione politica, pur essendo tutti tecnici d’area, sprovvisti di tessera. Paola Piras ha amici nell’Idv ma anche nel Pd e nella sinistra democratica, Paolo Frau è stato consigliere dei Ds e ora è indicato come molto vicino a Sel, Barbara Argiolas ha lavorato per anni a strettissimo contatto con l’ex governatore Soru, mentre Luisa Sassu è identificabile come espressione dell’area del Pd che fa riferimento al consigliere regionale Francesca Barracciu. Vicino al Pd (ex compagno di scuola del presidente della Provincia Graziano Milia) è anche Gabor Pinna.
LE TENSIONI Per capire se le scelte di Zedda lasceranno strascichi all’interno della maggioranza occorrerà attendere qualche settimana. Certo ieri il gruppo Pd in aula si è mostrato granitico, anche se in mattinata era persino stata ventilata l’ipotesi (subito smentita) di un possibile appoggio esterno. Per capirne di più occorrerà attendere la nomina delle commissioni consiliari: già oggi Ninni Depau convocherà l’ufficio di presidenza per calendarizzare la prossima seduta, nel corso della quale verranno costituiti i gruppi e inizierà a delinearsi la geografia degli altri organismi di governo, chiamati a coadiuvare la Giunta.
Anthony Muroni
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 11 - Edizione IN)
Ecco “I Padri di pietra”
 
Il libro “Padri di pietra. Storie sui Giganti di Monti Prama”, primo volume della collana Segni nel tempo, edito dalla editrice h_demia.ss/press dell’Accademia di Belle Arti della Sardegna, sarà presentato domani alle 18,30 negli spazi del Masedu (bookshop Biennale Sardegna) con un reading musicale curato da Lorenzo Sabattini e Maria Antonietta Azzu dell’associazione Laborintus. Parteciperanno gli autori dei racconti: Giulio Angioni, Rossana Copez, Francesco Enna, Giovanni Follesa, Paolo Maccioni, Tonino Oppes, Mariangela Sedda e Gianni Zanata. Saranno presenti il direttore dell’Accademia Antonio Bisaccia, curatore del volume, Marcello Madau, docente di Beni culturali e ambientali, e Alberto Moravetti, direttore del dipartimento di Storia dell’Università di Sassari. L’iniziativa è promossa dall’Accademia di Belle Arti della Sardegna, dalla libreria Koinè di Sassari, dall’associazione e presidio del libro “Coilibrì” e da Laborintus.
“Padri di pietra” è un libro di storie. Protagonisti i Giganti di Monti Prama, statue antichissime ancora senza nome. Otto scrittori hanno lavorato per dar loro un’identità. E gli studenti dell’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari, guidati da Sisinnio Usai, docente d’Illustrazione, hanno interpretato e punteggiato con le immagini questi racconti. Il risultato è un volume che scava nella leggenda e nella storia più remota della Sardegna per riscriverne il mito. Il lettore viaggerà in mondi fantastici per riportare alla luce un pezzo di realtà. Fino a scoprire che la Sardegna è avvolta in un mistero antico più del tempo.

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
La giunta di Zedda: giovani e volti nuovi alla sfida del governo
Giuseppe Andreozzi (Rossomori) e Sandro Vargiu (Riformatori) eletti vicepresidenti dell’assemblea
 
 CAGLIARI. E alla fine è nata la giunta che aveva annunciato il sindaco. Giovane, competente e rappresentante della società civile. Se poi sarà anche la giunta di svolta lo diranno i fatti. Ieri Massimo Zedda ha presentato la sua squadra, con tante sorprese e qualche conferma. Una giunta apparentemente non legata ai poteri forti che sino a ieri controllavano il consiglio comunale; una giunta espressa volontà del sindaco che ha piegato, nonostante i gossip di palazzo lo neghino, le resistenze di molti assessori e di qualche esponente dei partiti di maggioranza, come il consigliere Cugusi.
 La prima seduta della consiliatura inizia con venti minuti di ritardo, alle 18 e 20, e si concluderà poco più di due ore dopo. Sulle gradinate superiori, parenti e amici dei consiglieri, quelli che non volevano mancare al primo giorno in aula, tanti ragazzi e molti genitori che vedevano i loro figli, là sotto, sedersi sui banchi della maggioranza. Vestiti casual e qualche cravatta a sinistra, abiti più classici a destra.
 Pian piano i consiglieri prendono posto: le balaustre si riempiono, anche i lati dell’aula sono tutti occupati. Si vedono consiglieri regionali di entrambi gli schieramenti, ma soprattutto si vedono giovani, i protagonisti della cavalcata vittoriosa di Zedda. Si parte con la convalida delle elezioni di sindaco e giunta e il Pdl alza subito il tono del confronto. Prima il consigliere Giuseppe Farris sporge reclamo contro la convalida dell’elezione del sindaco, «non si è ancora dimesso da consigliere regionale, bisogna sospendere la seduta e attendere questo atto», poi l’intero gruppo presenta una analoga interrogazione. Il sindaco risponde, ma non gioca in difesa, rilancia con un colpo di teatro che strappa l’applauso della già ben disposta platea. «Le osservazioni di Farris sono corrette, e per aiutare il regolare svolgimento dei lavori, comunico che non da oggi ma per tempo ho rassegnato le mie dimissioni dal consiglio regionale. Per cortesia e rispetto alla massima assemblea sarda, mi è stato chiesto di ribadirle in aula, cosa che farò appena possibile, eventualmente anche nella seduta di domani (questo pomeriggio per chi legge, ndr), e pur potendo attendere 90 giorni per formalizzare le mie dimissioni ho deciso di renderle esecutive da subito, senza aspettare di maturare i tempi per il vitalizio: insomma, mi dimetterò dal consiglio prima di poter raggiungere i requisiti per la pensione. Credo sia giusto dare un piccolo esempio». C’è ancora tempo per piccole scaramucce tra Farris e Piras da una parte e Ballero e Cugusi dall’altra, poi il sidnaco presenta la sua giunta. Un esecutivo nato a pezzi, ma composto solo lunedì, quando Zedda ha ricevuto le ultime disponibilità. Gli assessori sono rimasti fuori dalla porta del consiglio e dopo che i solerti commessi hanno creato il passaggio tra la folla, hanno compiuto quei pochi passi che li separano dai loro seggi, solo alla chiamata del sindaco. Così vuole la tradizione.
 La prima ad essere chiamata, è stata una emozionatissima Paola Piras. Preside di Scienze Politiche e docente di diritto amministrativo, si occuperà di Affari Generali, decentramento e pari opportunità. Sarà anche vicesindaco. A seguire Barbara Argiolas, libera professionista, esperta in gestione e sviluppo dei sistemi turistici, già consulente della giunta Soru; per lei Turismo e Attività Produttive. Chi invece seguirà la delicata pratica del Personale è Luisa Sassu, 51enne dirigente Cgil e funzionaria amministrativa della Questura. La giovane Susanna Orrù, 38 anni, fondatrice della società Eutropia, esperta in formazione e sviluppo di piccole imprese si occuperà di Servizi Sociali. Appena arrivata da Monaco di Baviera dove lavorava all’Ufficio Europeo dei Brevetti, settore cultura, è invece Enrica Puggioni, 32 anni, con laurea a Venezia e post dottorato in italianistica a Stoccarda: si cimenterà con la Cultura, la Pubblica Istruzione, lo Sport e lo Spettacolo. Luisa Anna Marras, invece, dirigente regionale ai beni culturali, già assessore a Carbonia e Selargius, si occuperà di Lavori Pubblici. Ai Servizi Tecnologici invece un dirigente regionale di lungo corso, da poco in pensione, come Pierluigi Leo, già coordinatore degli affari legislativi della Presidenza e capo di gabinetto nella giunta Palomba. Il 52enne Gabor Pinna, dirigente Sfirs andrà al Bilancio e al Patrimonio, mentre il docente universitario Mauro Coni, 46 anni, si occuperà di Trasporti. Da ultimo Paolo Frau, 59 anni, libraio, nella seconda giunta Delogu e nella prima Floris, consigliere comunale Pd avrà il delicato incarico di seguire l’Urbanistica.
 Una giunta con diverse peculiarità: maggioranza di donne, come da promessa, età media bassa, competenze in qualche caso elevate e dirette, non tutta riconducibile ai partiti. Se Leo è espressione diretta dell’Idv, Frau, Pinna, Sassu e Argiolas fanno riferimento al Pd, pur in maniera diversa per ciascuno, mentre la Orru è vicina al partito del sindaco. Per altri l’appartenenza è più al sindaco che a uno schieramento politico. Un primo elemento utile per capire che consiglio sarà, è stato dato dall’elezione del presidente del consiglio. Il candidato del Pd, Ninni Depau alla prima votazione ha avuto 27 voti, uno in più della sua maggioranza, mentre 4 sono andati all’altra Depau Marisa, e dieci sono state bianche. Nella seconda votazione, quando bastava la maggioranza semplice Depau ha avuto 35 voti, con cinque bianche, probabilmente i consiglieri del Pdl, che non hanno partecipato al voto per l’immediata esecutività delle nomine di sindaco e giunta, e la sua astensione. Nel suo breve intervento di saluto, il presidente Depau ha ricordato il ruolo centrale del consiglio, «a maggior ragione mi sento di affermarlo, dopo che nei cinque anni trascorsi abbiamo assistito allo svuotamento delle funzioni dell’aula», e il suo voler essere garante di tutti i consiglieri. Conferme delle decisioni assunte in maggioranza anche per i vicepresidenti. Giuseppe Andreozzi (Rossomori) vicario con 24 voti, mentre Sandro Vargiu, Riformatori, ne ha avuto 14. Il verdetto di questa prima seduta è netto: l’opposizione è divisa, perde qualche pezzo, come il consigliere sardista Paolo Casu che ha già dichiarato di sentirsi a disagio nel centrodestra e di aver apprezzato i criteri di nomina della giunta, e non ha una chiara e univoca strategia al suo interno. Non a caso i consiglieri del Pdl non hanno votato sia per l’immediata esecutività che per la seconda votazione per Depau come i loro colleghi di minoranza. La maggioranza ha dimostrato ieri di essere compatta pur con i naturali maldipancia post-nomine. La serata si è conclusa con la foto di rito nell’ufficio del sindaco e le prime prese di contatto degli assessori con i dirigenti dei settori. Oggi Zedda accompagnerà i suoi collaboratori in giro per gli uffici, e domani riunirà l’esecutivo per le prime delibere.
 
Pagina 9 - Sardegna
Cagliari, ecco la squadra «rosa» di Zedda
Solo quattro maschi su dieci assessori, come promesso in campagna elettorale
 
 CAGLIARI. Alla fine ha manutenuto tutte le promesse: e il primo ostacolo l’ha superato senza difficoltà. Massimo Zedda ha presentato una giunta di sua diretta espressione, senza dirigenti politici, ma pescando dalle professioni, dalla società civile, con una componente giovanile importante. Certo, diversi nomi rimandano ai partiti, soprattutto il Pd, ma non si tratta di dirigenti. E sulla componente rosa nessun cedimento. L’aveva annunciato in campagna elettorale, durante il faccia a faccia tv su Sky con il rivale Massimo Fantola: «la mia giunta avrà almeno un 40% di uomini». Impegno, questo, mantenuto. Ridotti a 10 gli assessori, il sindaco ha ieri ufficializzato la sua giunta con sei donne e quattro uomini, nel corso della prima seduta della consiliatura che ha provveduto anche a eleggere i vertici dell’assemblea. Presidente del consiglio è stato eletto Ninni Depau (Pd), già capogruppo del partito nella scorsa consiliatura, suoi vice Giusepe Andreozzi (Rossomori) e Sandro Vargiu (Riformatori). Ma l’attesa era tutta per la giunta, presentata subito dopo la proclamazione ufficiale degli eletti. Il vice sindaco è Paola Piras, preside della facoltà di Scienze Politiche di Cagliari, che avrà la delega agli affari generali, decentramento, pari opportunità e cimiteri. Gli assessori sono Barbara Argiolas al Turismo e Attività Produttive: 42 anni, imprenditrice, con esperienza di dirigente a Tiscali, già consulente della Giunta regionale guidata da Renata Soru. Luisa Sassu al Personale, 51 anni, proviene dalla Cgil di Cagliari, oltre a essere funzionaria amministrativa della questura. Enrica Puggioni, 32 anni, alla Cultura Sport e Pubblica Istruzione, laureata in Filosofia. Paolo Frau, 59 anni, andrà all’Urbanistica: per per 10 anni è stato componente della Commissione urbanistica. Gabor Pinna, 52 anni, dirigente Sfirs andrà a Bilancio e Patrimonio. Mauro Coni, 46enne, docente alla facoltà di ingegneria, si occuperà di Trasporti, Susanna Orrù, 38 anni lavora per Sviluppo Italia Sardegna ed è socia fondatrice della società Etropia. andrà alle Politiche sociali. Pierluigi Leo, 64 anni, ex capo di gabinetto del presidente della Regione Federico Palomba e direttore affari legislativi della Regione andrà ai Servizi Tecnologici, mentre Anna Luisa Marras, 59enne dirigente regionale andrà ai Lavori Pubblici. Dopo le formalità iniziali, di apertura dei lavori e conferma di sindaco ed eletti, primi scaramucce con l’opposizione che chiedeva il rinvio della seduta a dopo l’ufficializzaione delle dimissioni di Zedda da consigliere regionale. «Lo farò oggi - ha detto il sindaco - così mi è stato chiesto per rispetto verso l’assemblea regionale, in ogni caso lo farò prima di aver maturato i requisiti per il vitalizio, così da non prendere la cosiddetta pensione da consigliere. È un piccolo segno, ma andava dato». (g.cen.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Sassari
I dati sul Calik per risolvere il problema
Per l’allarme marea gialla in campo anche il Parco
 
ALGHERO. La direzione del Parco naturale di Porto Conte è pronta a mettere a disposizione i propri dati sul Calik per la soluzione della cosiddetta «marea gialla». Si tratterebbe di una specie di dossier frutto di oltre due anni di continui monitoraggi sulle acque dello stagno, dunque rilievi fatti prima e dopo l’effetiva messa in funzione del depuratore di San Marco, che attraverso il Rio Filubertu versa i propri reflui di acqua dolce e calda nel sito salmastro tutelato dall’Unione europea. «L’area umida rientra nei confini e nelle nostre responsabilità - spiega il direttore del Parco Vittorio Gazale - ed è anche una zona di protezione speciale. Per questo - aggiunge - abbiamo l’obbligo di fare monitoraggi ambientali costanti, non solo sulle acque, ma anche sull’ecosistema». L’Ente di Casa Gioiosa, dunque, non sarebbe rimasto immobile davanti al problema che interessa la fascia costiera da Fertilia aall’ospedale marino di Alghero. Anzi, stando a quanto affermano i responsabili del Parco, avrebbe moltiplicato i controlli e le analisi relazionando il tutto in maniera scientifica grazie a un protocollo di azione attuato con il Dipartimento di Scienze botaniche, ecologiche e geologiche dell’Università di Sassari. «I dati in nostro possesso confermano lo stato di alterazione delle acque - spiega ancora Gazale - ma non descrivono una situazione eccessivamente allarmante per l’ecosistema. A questo proposito, occorre precisare che a differenza di altri sistemi lagunari sardi, nel Calik non si è mai registrata alcuna moria di pesci. Tuttavia il problema della colorazione del mare, dovuto a un carico di nutrienti eccessivo e a uno spostamento di acque verso l’esterno, esiste e bisogna affrontarlo partendo da una verifica di tutti gli sversamenti che arrivano dall’intero bacino idrografico». (a.m.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Fatto del giorno
LINGUA A RISCHIO
Identità, scatta l’allarme rosso: rafforzare subito l’uso del sardo prima che sia troppo tardi
La famiglia ormai non basta più, urge un intervento della scuola e dell’Università per invertire la rotta
 
Il successo del referendum antinucleare in Sardegna ha evidenziato una convinta preoccupazione dei Sardi per la propria sopravvivenza fisica. Altrettanto preoccupati si dimostrano della propria identità. Il 70% degli adulti, infatti, conosce o continua a parlare il sardo. È tutta gente comune, in generale, che per farlo deve superare complessi di inferiorità linguistica, il discredito che ha finora gravato sull’uso del sardo da parte della scuola, della chiesa, dei mezzi di informazione, da parte della cultura “alta” in genere, che da secoli lavora contro il sardo. Gli intellettuali, grandi e piccoli, dentro e fuori i partiti, non sono stati certo di aiuto ma, semmai, spingono l’acceleratore dell’assimilazione linguistica, salvo rare eccezioni. Sono ormai tante anche le occasioni che mostrano la convinzione di un numero sempre maggiore di giovani sardi che la lingua e l’identità siano il motore dello sviluppo, confortati anche dai successi di altre nazionalità come la solita Catalogna, il Galles, il Paese Basco, la Galizia, la Scozia. Si fa strada il convincimento che si possa preservare e sviluppare meglio il territorio, e rispondere meglio alle crisi, quanto più il governo (con una miscela di identità, risorse materiali e immateriali, cementate dalla lingua “propria”) sarà fisicamente e culturalmente vicino alla comunità che lo abita.
 È ormai evidente, però, il rischio che il motore della nostra identità si possa guastare o smettere di funzionare, mancando la trasmissione intergenerazionale del sardo.
 La famiglia non basta più. Senza l’aiuto della politica, degli intellettuali, delle imprese, dell’amministrazione pubblica, della sanità, della scuola non possiamo fare un intervento di politica linguistica che cambi il nostro destino linguistico.
 A parole abbiamo fatto molto e le leggi in materia linguistica (la sarda 26/97 e la statale 482/97) lo testimoniano. Ma, nella pratica, non tutti fanno ciò che gli compete. Per esempio, la politica, che fa regole e leggi ma poi le rispetta poco (da decenni è possibile usare il sardo in consiglio regionale ma poi nessuno lo fa). È vero, però, che gli ultimi governi, compreso l’attuale, hanno creato condizioni linguistiche, tecniche e finanziarie per avviare una qualche politica linguistica. È stato appena avviato un piano triennale (preceduto da un altro appena concluso), con il parere favorevole dell’Osservatorio della lingua e cultura della Sardegna, che in modo innovativo, sfuggendo alla logica solo conservazionista e mummificatrice che aveva prevalso in passato, ha capito che occorre prendere il toro per le corna e ha quindi programmato di spendere i soldi per rafforzare l’uso della lingua sarda (e delle varietà alloglotte) in tutti gli ambiti possibili, nell’informazione, nell’editoria e nella Scuola fondamentalmente, impiegando il sardo come lingua veicolare, per insegnare tutte le materie, coerentemente con tutte le indicazioni didattiche europee e internazionali.
 Occorre perciò formare esperti, operatori. E l’Università è stata giustamente chiamata (e finanziata!) per farlo. Quella di Cagliari ha risposto con il progetto Fils (Formazione insegnanti lingua sarda). Quella di Sassari ancora no, sembra. Una delle difficoltà che hanno i docenti universitari è che, in generale, non sanno il sardo (o altre varietà alloglotte) o non vogliono fare didattica in sardo, e perciò, come è avvenuto in passato, hanno forse la tentazione di fare solo cultura, tradizioni, letteratura, tutto fuorché usare “il” sardo per formare insegnanti “in” sardo. Ma così non servono al futuro della nostra lingua.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Cagliari
Gherradores in cattedra
Lezione di Istrumpa all’università di Cagliari
Il professor Frau ha spiegato la storia della lotta agli studenti della facoltà di Scienze motorie
 
 OLLOLAI. «S’Istrumpa» la tradizionale lotta praticata dagli antichi abitanti delll’isola, per la prima volta sale in cattedra all’università di Cagliari. E lo fa per merito di Piero Frau, presidente della federazione S’Istrumpa, docente e anche lottatore. È stato proprio Frau a riportare la lotta sarda nelle palestre, a partire da Ollolai fino a quelle del resto dell’isola e dell’Europa.
 E ora anche nei corsi universitari degli studenti di Scienze Motorie, dove è stato invitato dal docente di Storia delle discipline sportive con lo scopo di illustrare “l’origine e l’evoluzione dell’antica lotta dei sardi che ancor oggi è nota con il nome di S’Istrumpa”. Il professor Piero Frau, naturalmente, non si è fatto pregare e ha tenuto due lezioni: la prima per gli studenti del triennio, e la seconda dedicata ai ragazzi che frequentano il biennio di Scienze motorie.
 «La lotta - ha tenuto subito a precisare Frau - fu certamente una delle più remote forme di attività motoria atte ad assicurare alla specie umana la sopravvivenza nel mondo primordiale, ostile e irto di gravi difficoltà e pericoli d’ogni sorta».
 Le due relazioni del presidente Frau, arricchite anche da immagini e filmati, hanno magistralmente passato in rassegna le varie forme di lotta in uso nell’antichità, raffrontandole con quella originalissima praticata nella Sardegna nuragica. Frau ha anche eseguito un breve excursus storico su antiche forme di “lotta a braccia” ancor oggi praticate da un buon numero di popoli europei fieri delle proprie origini: Frau ha citato tra gli altri il Back-hold (praticato in Inghilterra, Scozia e Irlanda), il Gouren (Bretagna), le lotte Cantabria e Leonesa (Spagna), la Canaria (Isole Canarie), il Glima (Islanda), lo Schwingen (Svizzera), il Ranggeln (Austria, Alto Adige, Sud Tirolo e Baviera).
 Interessante è stato il raffronto fatto dal professor Frau tra le lotte ancora presenti in Europa e S’Istrumpa, con la sottolineatura delle molte affinità e diversità. Un’analisi che ha suscitato l’interesse dei tanti studenti, i quali, al termine della relazione, hanno dato vita a un vivace e partecipato dibattito accademico.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
Immigrazione un premio alla Provincia
 
 CAGLIARI. Premiato dal ministero dell’Interno il progetto della Provincia di Cagliari «Immigra.t.i. - Tecnologie per l’integrazione». Presentato nei mesi scorsi al Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione di Roma per concorrere all’assegnazione delle risorse del Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi, il progetto si è classificato quarto.
 La Provincia è capofila del progetto. Partner sono le Province di Carbonia-Iglesias e Olbia-Tempio, oltre a Unitel Sardegna (Consorzio per l’Università Telematica) e alla Fondazione San Saturnino (Caritas Diocesana di Cagliari).
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Sassari
SASSARI. Per far fronte alla difficile situazione che si è creata all’Ersu di ...
 
SASSARI. Per far fronte alla difficile situazione che si è creata all’Ersu di Sassari che si ripercuote sugli studenti, il presidente Gianni Poggiu ha deciso di intervenire con un decreto presidenziale per garantire agli studenti universitari il diritto alle borse di studio e agli alloggi. «È passato ormai un anno da quando il direttore generale Maria Grazia Piras ha concluso il suo incarico - si legge in una nota - e tuttora la poltrona della dirigenza è vacante. Dal 1 gennaio 2011 con il pensionamento di Gianni Ippolito l’Ente Regionale per il Diritto allo studio Universitario è privo di dirigenti e non sono presenti in organico figure professionali che possano legittimamente esercitare i poteri di sostituto del direttore generale. Gravissime - si legge ancora nella nota - le conseguenze che nascono da questa carenza istituzionale in cui, di fatto, il Consiglio di Amministrazione è impossibilitato a deliberare». «Questa situazione - spiega il presidente Gianni Poggiu - impedisce all’Ente di poter gestire i capitoli di spesa di competenza della direzione. Ma l’attuale emergenza nasce sopratutto dal fatto che è sempre la direzione che dovrebbe attivare le procedure per l’approvazione del bando borsa di studio e servizi abitativi per l’anno accademico 2011/2012. Intanto ieri sulla vicenda è intervenuto l’assessore regionale all’istruzione Sergio Milia che si è detto solidale con Gianni Poggiu e ha assicurato che porterà la questione all’attenzione della Giunta regionale.

Questionario e social

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