Lunedì 27 dicembre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 dicembre 2010

QUOTIDIANI NAZIONALI
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
L’UNIONE SARDA

L’Unione Sarda / Provincia di Sassari - Pagina 39
Sassari Nuove iniziative in vista
Il rettore Mastino guida la protesta delle Università
Ha guidato la protesta dei rettori contro la riforma Gelmini, ha rivolto appelli ai parlamentari per affossare la legge, ha avuto parole di elogio per il movimento studentesco. Ora che la battaglia campale è in archivio e non lo vede certo tra i trionfatori, il rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, non si dà per vinto e promette nuove iniziative.
«Il patrimonio di un Ateneo che vanta 450 anni di vita non sarà certamente messo in discussione da una riforma universitaria che avremmo voluto profondamente diversa», dice Mastino, da un anno Magnifico a Sassari.
La legge voluta dal ministro Gelmini proprio non gli va giù: soprattutto, spiega, per «la scomparsa dei consigli di Facoltà, che fino a oggi rappresentavano uno strumento fondamentale di democrazia».
Soltanto pochi giorni fa, Mastino, appoggiato dal personale tecnico amministrativo e da tutti i docenti dell’Ateneo sassarese, ha preso carta e penna e ha scritto ai senatori eletti in Sardegna sollecitando la bocciatura del ddl: «Vi chiediamo di votare contro perché sia preservato il patrimonio pubblico plurisecolare rappresentato dalle nostre due Università sarde, perché non si riducano ulteriormente i finanziamenti destinati allo studio e alla ricerca che vedono la nostra Isola fanalino di coda in tutta Europa, perché i giovani non siano ulteriormente costretti ad emigrare anche per studiare, perché non sia favorita la perdita di centinaia di persone qualificate che lavorano come precari nelle nostre Università».
Per gli studenti, che da Sassari hanno spedito al ministro Gelmini un regalo di Natale con un pacco pieno di carbone, il rettore ha parole di stima: «Hanno dimostrato grande maturità, mobilitandosi con iniziative e proposte intelligenti contro una riforma che non spende una parola per la didattica e l’offerta formativa».
    
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Nazionale
Niente case e servizi per gli studenti fuori sede il Rettore lancia l’allarme 
Diciottomila giovani in balìa degli affitti in nero: la città è matrigna e la Regione dissangua l’Ersu 
CAGLIARI. I servizi dell’Ersu, case dello studente e mense da 10 anni sono gli stessi, l’ateneo trattiene i 5 mila meritevoli a colpi di borse di studio, che foraggiano il mercato degli affitti visto che tutti i fuori sede sono 18 mila. Cosa fa Cagliari? Incassa e tace. La denuncia viene dal rettore, Giovanni Melis, che conclude la lettera con un appello alla città. Finora matrigna verso gli studenti.
La lettera mette a fuoco la realtà cagliaritana, dove tanti ricavano parecchio dai fitti agli studenti. Cinquemila sono i ragazzi fuori sede che, per l’alto merito scolastico abbinato al basso reddito familiare, hanno diritto all’alloggio e alla mensa. Siccome l’ateneo non può offrire più di mille posti letto e 500 posti mensa, ecco che esercita il dovere di far studiare i meritevoli con le borse di studio. Con questi soldi gli studenti ci pagano l’affitto, il vitto e tutto il resto, come fanno gli altri studenti non residenti a Cagliari (13 mila) ma che alle spalle hanno redditi superiori alla soglia minima per l’accesso nelle case dello studente. Il rettore sottolinea che «il 2010 si chiude con le manifestazioni di protesta degli studenti e dei ricercatori che esprimono il disagio profondo sul loro futuro...», qui a Cagliari nella protesta c’è una nota in più: «Si chiede che il capoluogo si organizzi meglio - scrive il rettore - per ospitare gli studenti e garantire il diritto allo studio... Le speranze, nate dalla proposta di fare un campus di viale La Playa (600 posti), non si sono concretizzate. E’ forte la preoccupazione - sottolinea il rettore - che sulle esigenze degli studenti prevalga l’indecisione, che si debba continuare a fronteggiare l’emergenza degli oltre 5 mila fuori sede aventi diritto all’alloggio e alla mensa, con borse di studio, peraltro in numero non adeguato, senza investire sulle strutture». Ma il rettore sottolinea anche qualcos’altro: la mancanza di strutture a Cagliari per gli studenti universitari fuori sede rende difficile e costosa la frequentazione universitaria, ma incide in molto negativo sul rendimento dei ragazzi: chi ha una famiglia che supera di poco il minimo col quale si accede alla borsa di studio, è costretto a viaggiare: così «non si favorisce la frequenza alle lezioni e anche i risultati nello studio, contribuendo ad incrementare il numero dei fuoricorso». La mancanza di strutture provoca una grave condizione: non si possono incentivare gli scambi internazionali, vero lievito di formazione e ricerca. E Cagliari si trova in coda alle classifiche universitarie che stabiliscono l’ammontare del fondo di funzionamento. Il rettore ribadisce che nell’ex clinica medica ci sarebbero gli spazi fisici per la foresteria da dedicare agli scambi internazionali fra studenti e docenti. Il punto: nel 2011 Cagliari «deve» decidere di investire nella residenzialità degli studenti.
 

 

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