Lunedì 6 dicembre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 dicembre 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
      
L’UNIONE SARDA
1 - In Italia è vietato riformare l’Università
2 - Monteponi. Il Parlamento riapre l’Università
3 - Carbonia. Al Paleontologico sono in arrivo antichissimi reperti 
4 - Alghero. Architettura progetta la Casa dei gatti
5 - Bergonzoni domani alle 17 nell’aula magna Motzo di Lettere
      
LA NUOVA SARDEGNA
6 - Dal basco al sardo, le lingue tagliate parlano a «Babel»
7 - Giappone. Un Paese dove succedono cose dell’altro mondo
8 - Creazione di una filiera dello sviluppo preclinico in Sardegna
9 - Olbia. Borse di studio per studenti universitari
   
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
    
  
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda / Prima pagina
Il Paese degli intoccabili
In Italia è vietato riformare l’Università
di Giuseppe Marci  
Devo dire che troppi conti non tornano, se cerchiamo di riflettere con mente sgombra da pregiudizi sugli avvenimenti di questi giorni: politica e cronaca che si mescolano per impensabili cortocircuiti.
L’iter della riforma universitaria e le relative proteste hanno avuto l’onore delle prime pagine; perfino il New York Times ha pubblicato la foto di un giovane italiano intento a sferrare calci a un poliziotto, durante una manifestazione.
La riforma, lo hanno detto molti e autorevoli commentatori, come è stata pensata non va; in certi casi la Camera l’ha perfino peggiorata rispetto al testo già approvato al Senato. Ad esempio, restituendo al finanziamento dei partiti somme che ne erano state distolte per destinarle ai ricercatori. Una beffa.
Ma dobbiamo anche dire, con profonda amarezza, che nessuna ipotesi di riforma ventilata negli ultimi decenni è stata gradita, e sempre nell’Università si è levato in armi il variegato e interpartitico fronte del diniego, graniticamente opposto a chiunque volesse provare a far funzionare una macchina che non procede come potrebbe e dovrebbe. Poco importa se il progetto fosse stato elaborato dalla sinistra, dalla destra o dal centro. E tutto ciò è stato fatto anche in nome degli studenti, profittando di una loro giovanile propensione all’assoluto, di un’ingenua mancanza di logica.
Avete mai visto un utente che invochi l’interruzione del servizio di cui usufruisce? Che so, un pendolare che, protestando per l’affollamento dei treni, chieda la sospensione della corsa di cui si serve ogni giorno per le sue necessità? Nel nostro caso, invece, ascoltiamo, puntualmente proposta anche questa volta, la richiesta di interrompere le lezioni. Piace: è un argomento forte, radicale, rivoluzionario.
Ecco, qui sta il cortocircuito che ha coniugato le lotte studentesche con la morte del povero Mario Monicelli. Un tempo il senso della pietas, che accomunava gli uomini al di là delle ideologie, avrebbe steso un velo di silenzio su quella terribile fine. Oggi se ne fa bandiera di opposti (e, a mio parere: feroci) intendimenti nell’aula del Parlamento. Nelle vie e nelle piazze ha sfilato, invece, uno striscione su cui i ragazzi avevano scritto: «Ciao Mario, la faremo ’sta rivoluzione». Un messaggio tenero e rabbioso. Sostanzialmente inconsapevole. Altro che sospendere le lezioni! Ce ne vorrebbero di ore di insegnamento, di storia e di filosofia, di educazione civica, come la si chiamava un tempo quando ancora si leggeva in classe la Costituzione. Per capire tutti insieme, studenti e docenti, che non è contrapponendosi con la forza, pensando di imporre la propria opinione sugli altri che la si vincerà mai la partita della democrazia e del progresso e che in questo modo l’Università e l’Italia resteranno, come sono, in uno stato di paralisi.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Prov Sulcis - Pagina 51
Iglesias. L’ordine del giorno prevede l’inclusione di Monteponi in progetti internazionali
Il Parlamento riapre l’Università
Il voto della Camera impegna il Governo a riavviare i corsi
 Un ordine del giorno approvato dalla Camera impegna il Governo a riattivare i corsi nell’Università del Sulcis-Iglesiente.
Un ordine del giorno che impegna il Governo a sostenere l’Università di Monteponi. Alla Camera dei deputati, nell’ultima seduta prima della pausa, è stato approvato il documento proposto dal deputato del Pdl Mauro Pili per scongiurare la morte dell’importante progetto universitario nato nel 1996, quando il parlamentare era sindaco della città mineraria. L’ordine del giorno impegna il Governo a “promuovere, definire e sostenere nell’ambito di appositi accordi con la Regione autonoma della Sardegna e l’Università di Cagliari tutte le iniziative utili al perseguimento degli obiettivi fondamentali del progetto universitario nel villaggio minerario di Monteponi con l’inserimento dello stesso in eventuali progetti internazionali legati alle Scienze dei Materiali”.
CORSO AD ESAURIMENTO Proprio questo è il corso di studi arrivato ormai al capolinea, dopo Ingegneria ambientale e Informatica: due anni fa è stato deciso il trasferimento a Monserrato, causa mancanza di fondi, e a Monteponi sono rimasti solo gli studenti dell’ultimo anno. Il documento ripercorre le fasi dell’esperienza, con particolare riferimento agli importanti risultati ottenuti sia dal punto di vista didattico, sia sotto l’aspetto della ricerca, anche con risvolti internazionali. Un progetto che, ha ottenuto l’appoggio di altre istituzioni, tra cui Provincia, Comune di Carbonia, Consorzio del Parco geominerario, Igea, Carbosulcis, tutti componenti del Consorzio Ausi.
NIENTE CONTRIBUTI “Negli anni 2007-2009 - prosegue l’ordine del giorno - le scelte politiche regionali hanno ridotto, sino a cancellarli, i contributi indispensabili per il prosieguo di quell’ambizioso progetto di rilancio dell’intero territorio, portando verso la chiusura”. In tempi più recenti, in effetti, le cose non sono cambiate. I docenti, spiegando il perché dello spostamento a Monserrato, hanno in realtà puntato il dito anche contro le scelte del Governo. Ma ora cosa cambia?
IL PARLAMENTO «L’approvazione dell’ordine del giorno - commenta Mauro Pili - è un atto rilevante e decisivo che ha ottenuto il parere favorevole del ministro Gelmini, nell’ambito dell’esame della riforma universitaria. Si tratta di un indirizzo del Parlamento molto chiaro e netto sulle prospettive future dell’Università del Sulcis Iglesiente». Il deputato evidenzia come l’approvazione segni «un passaggio rilevante con il quale riprendere un percorso che in questi ultimi anni è stato duramente segnato dalle nefaste scelte della giunta Soru». Oggi, a Monteponi, sarà presentato il comitato promotore a sostegno dell’Università.
CINZIA SIMBULA
 
 
3 - L’Unione Sarda / Prov Sulcis - Pagina 51
Carbonia. Lavori al museo
Al Paleontologico sono in arrivo antichissimi reperti
Nuovi reperti, nuove attrezzature multimediali, nuovi supporti didattici. Il Museo Paleontologico di Carbonia pensa in grande e si prepara ad affrontare le sfide con i più grandi Musei nazionali del settore. A lanciare la sfida sono il Comune e la Direzione scientifica del museo affidata all’Università di Cagliari. Il primo ha stanziato 22 mila che andranno ad aggiungersi ai 200 mila di un bando regionale che, praticamente, si è già aggiudicato considerata l’entità del cofinanziamento e dato che non sono molti in Sardegna i musei paleontologici in gara. Ma anche la direzione scientifica farà la sua parte integrando il museo di nuovi reperti che deriveranno da collezioni private e da pezzi che fornirà l’Università di Cagliari. È top secret sulla tipologia di testimonianze che potrebbero arricchire il “Paleoambienti sulcitani Martel” (così si chiama il museo che da due anni ha sede nella Grande miniera di Serbariu), ma uno dei reperti potrebbe essere un fossile di Diplopodi risalente ad almeno cinqua milioni dui anni fa. La direzione scientifica, dopo averlo acquisito e catalogato, potrebbe donarlo al “Martel” ai primi del 2011 affinché venga esposto nelle teche che già ospitano preziosi reperti frutto di donazioni.
Di pari passo con l’ampliamento dell’offerta scientifica del museo Paleontologico, procederà il miglioramento tecnologico: «Con il bando da 200 mila euro - spiega l’assessore alla Cultura Maura Saddi - intendiamo perfezionare soprattutto il percorso didattico nella parte grafica anche tramite l’installazione di sussidi multimediali e la messa a punto dell’illustrazione video delle ere e dei reperti, verrà inoltre riqualificato un ambiente interno con nuovi arredi». Il Comune intende valorizzare ulteriormente il “Martel" facendone un museo all’avanguardia: ha trovato finalmente una casa degna dopo che per quasi trent’anni l’esposizione dei reperti è rimasta confinata in un locale angusto di via Campania. Al contempo, l’esecutivo ha dato organicità anche alla gestione dei siti e dei musei di Carbonia. Il Consiglio comunale ha infatti approvato, nel corso dell’ultima seduta, il regolamento di gestione del sistema museale cittadino (Simuc) che comprende il museo Archeologico di villa Sulcis, i parchi archeo di Monte Sirai, Cannas di Sotto e Nuraghe Sirai, e il museo Paleontologico. Ora esiste un insieme dettagliato di norme che regolano ogni aspetto inerente la gestione di tutti i siti della città. (a. s.)
 
 
4 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari - Pagina 56
Alghero. Una struttura irregolare formata da diversi cubi di cemento colorati
Architettura progetta la Casa dei gatti
Una cittadella per felini sotto le mura del porto turistico
Una soluzione che permetterà di fare piazza pulita di coperte e scatoloni portati con generosità dagli amanti degli animali.
Una cittadella dei gatti sotto le antiche mura del porto turistico. È stata progettata dalla facoltà di Architettura e presentata l’altro ieri ai volontari muniti di patentino che ogni giorno accudiscono i mici abbandonati portando loro acqua e cibo. Dopo il vademecum del corretto comportamento a tutela di cani, gatti e uccelli, adottato all’unanimità dall’assemblea civica lo scorso anno, il Comune pensa adesso alla riqualificazione del Solaio, un angolo degradato del porto turistico a ridosso del molo di sopraflutto occupato da una nutrita colonia di felini, probabilmente la più numerosa della città.
CASA COLORATA La bozza di elaborato ipotizza una struttura formata da cubi di cemento colorati, pesanti blocchi che verrebbero posizionati seguendo un movimento irregolare, in modo da creare cunicoli e nascondigli al riparo dal freddo.
Una soluzione che permetterà di fare piazza pulita di coperte e scatoloni portati con generosità dagli amanti degli animali, oggetti sicuramente utili ma che deturpano il paesaggio, facendolo assomigliare a un immondezzaio.
Entro il mese verrà convocata una conferenza di servizi per discutere dell’iniziativa alla presenza dei delegati di tutte le istituzioni competenti, a cominciare dalla Soprintendenza che dovrà dire la sua in merito all’installazione delle casette cubiche in cemento in una zona del centro storico soggetta a severi vincoli. La cittadella dei gatti, voluta dall’assessorato all’Ecologia e Lavori pubblici, ha subito scatenato una gara alla solidarietà.
GARA DI SOLIDARIETÀ Diverse aziende del territorio si sono offerte di procurare la materia prima, in modo che all’ente pubblico il progetto risulti praticamente a costo zero. Alla fine dei lavori verrà addirittura eretta una statua, ovviamente a forma di gatto, per indicare a residenti e turisti che in quel punto sorge il quartiere felino della Riviera. Continua così l’impegno del Comune di Alghero per gli animali abbandonati. Il regolamento sulla tutela degli animali da affezione contempla un corpo di norme sul rispetto delle colonie feline e qualifica come benemerita la categoria dei gattari. Un piccolo esercito di volontari ha già ricevuto il patentino: si tratta di impiegati, commercianti e pensionati che, a proprie spese, garantiscono la sopravvivenza delle colonie sparse per la città. Entrano nei giardini pubblici o condominiali, riempiono le vaschette di cibo e controllano che i mici siano in salute. Capita a volte che si presentino dei problemi, soprattutto nelle proprietà private, dove pure è consentito che i gattari esercitino. Ci sono persone, infatti, per niente amanti degli animali o semplicemente allergiche al pelo di gatto che non gradiscono ricevere nel proprio cortile gli avanzi del pranzo.
Inconvenienti che al Solaio non potranno verificarsi, dal momento che quella zona è isolata rispetto al contesto urbano.
CATERINA FIORI
 
 
5 - L’Unione Sarda /  Spettacoli e Società - Pagina 59
In breve dall’Isola
Bergonzoni
Per la stagione di prosa del Teatro Stabile della Sardegna domani e dopo (ore 21) in scena al Massimo di Cagliari Alessandro Bergonzoni con “Urge”. Domani alle 17, nell’aula magna Motzo della facoltà cagliaritana di Lettere e filosofia, Bergonzoni incontrerà gli studenti. L’ingresso è gratuito.
    
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
6 -La Nuova Sardegna /  Pagina 21 - Cultura e Spettacoli
Dal basco al sardo Le lingue tagliate parlano a «Babel» 
Nella sede della Società Umanitaria fino a sabato le opere in concorso, quelle invitate e gli incontri con autori 
GIANNI OLLA 
«Babel film festival». Il titolo indica il caos linguistico che dovrebbe pervadere le cinematografie di tutto il mondo e che, di questi tempi, si potrebbe tradurre come ricchezza culturale. Lasciando perdere ogni discussione specialistica, il titolo è semplicemente e ambiziosamente (sia detto in senso positivo) un festival competitivo, con tanto di premi, dibattiti, incontri con autori, che si aprirà oggi (6 de Nadale, come precisa con etncica correttezza politica la «brochure» della manifestazione), con la presentazione pubblica e con le prime proiezioni, tra le quale spiccano alcuni titoli in concorso: alle 21, «Amona Putzli» del basco Telmo Esnal, «Keats Earth» dell’olandese Willem Witts, «Earth» di Tzema Uribarri, catalano. A seguire un film fuori concorso, «Un mondo perfetto», dell’italiano Diego D’Innocenzo, già famoso per essere stato girato tra le comunità mennonite del Messico e della Bolivia (i mennoniti sono la più numerosa tra le chiese riformate cristiane di dottrina anabattista).
Come si può capire da questi primi titoli, il senso del festival sta tutto nel tracciare una mappa del cinema (o dei film) che hanno in comune l’adozione di una lingua minoritaria (dal basco al sardo, per citare quelle più conosciute) sommersa dai ceppi linguistici maggiori e dominanti. Quindi una mappa che punta a fare emergere ciò che viene ignorato o addirittura cancellato.
La tendenza, che non è mai stata considerata importante in un mezzo di comunicazione universale come il cinema (che, non a caso, è nato senza il parlato), si è affermata - senza mai esplodere nel cinema commerciale - in questi ultimi 10-15 anni, in parte per la possibilità di fare a meno della macchina cinema di tipo industriale (i mezzi elettronici e poi digitali ne sono stati lo strumento tecnico), in parte per la perdita d’importanza delle cinematografie nazionali propriamente dette (ad esclusione di quella statunitense), e infine perché la circuitazione di ciò che ancora chiamiamo «film» (ovvero qualsiasi tecnica di registrazione audiovisuale che racconti storie, documenti, o che immagini poeticamente il mondo) è affidata a molteplici strumenti, dalla tv a Internet, spesso saltando a piè pari proprio la sala cinematografica.
Comunque, in questo caso la sala ci sarà: è la sede della Società Umanitaria-Cineteca Sarda, dove fino a sabato 11, verranno presentate le opere in concorso e quelle invitate, si terranno gli incontri con autori noti e meno noti (da non perdere, il 7, alle 11.30, l’incontro con il pugliese Edoardo Winspeare, e il 10, alla stessa ora, con Giorgio Diritti), le conferenze e i convegni su argomenti che sfiorano appena il cinema, ma si concentrano sull’uso delle lingue minori, tra le quali il sardo.
La Cineteca Sarda è anche il terminale di una vasta compagnia di promotori e organizzatori, guidati da Antonello Zanda, Tore Cubeddu, Paolo Carboni, che ha dato gambe all’idea iniziale, sostenuta dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune e dall’Università di Cagliari e dalla Fondazione Banco di Sardegna. La giura ha un prestigio indiscutibile, essendo guidata dal regista Giorgio Diritti, autore di due capolavori parlati nelle lingue locali (occitano per «Il vento fa il suo giro» e dialetti emiliani per «L’uomo che verrà») che hanno circolato con successo nelle sale italiane.
Non resta dunque che immergersi nella lunga serie di proiezioni previste dal cartellone di «Babel», augurandosi che il festival, come quasi mai accade in Sardegna, si stabilizzi e si apra anche a paesi più lontani.
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Cultura e Spettacoli
Un Paese dove succedono cose dell’altro mondo 
A Sassari il consigliere dell’ambasciata giapponese in italia 
«In Asia la guerra fredda non è mai finita e ci si dimette per una gaffe» 
FABIO CANESSA 
SASSARI. In un bel film tedesco di qualche anno fa, «Goodbye Lenin», il protagonista faceva credere alla madre risvegliatasi dal coma diversi mesi dopo la caduta del muro di Berlino che niente era cambiato. Non si tratta di quella che è stata definita ostalgia, come nel film, ma in una parte del mondo c’è chi pensa che in fondo quel muro non sia mai stato buttato giù: «In Asia la guerra fredda continua».
Parole di Seiichiro Takahashi, consigliere dell’ambasciata giapponese in Italia, che martedì ha tenuto all’università di Sassari una lezione sul suo paese organizzata nell’ambito del corso di Storia e istituzioni dell’Asia, della facoltà di Scienze politiche, tenuto da Paolo Puddinu. Una conferenza dal titolo «Introduzione agli studi sul Giappone contemporaneo» nella quale ha cercato di chiarire le caratteristiche della cultura e della società giapponese, l’internazionalità, la diplomazia del paese del Sol Levante.
Politica estera che - può sorprendere - dalla parole di Takahashi si capisce continua a basarsi su modi di pensare da guerra fredda. Il mondo visto da lì sembra insomma ancora diviso in blocchi, in pericolosi nazionalismi, e la via da seguire per il Giappone obbligatoriamente sempre la stessa: quella dell’America. «L’importanza dei rapporti con gli Stati Uniti - ha sottolineato il diplomatico - deriva anche dalla difficoltà di alleanze con gli altri paesi asiatici, dalla situazione in Estremo Oriente. Ci garantisce una maggiore sicurezza nazionale». Vicini “instabili” come la Corea del Nord, la paura mai sopita della Cina, questioni ancore irrisolte con la Russia (le isole Kurili) sembrano portare il Giappone a non disfarsi dell’abitudine di pensare il mondo in termini di guerra fredda, sebbene il muro di Berlino sia caduto da oltre vent’anni.
«E anche nella diplomazia - ha evidenziato Takahashi - gioca un ruolo importante la nostra formazione morale che si basa sul bushido, il codice di condotta dei samurai. Sincerità e lealtà grazie alle quali il Giappone gode di molta fiducia nel mondo».
Strano quanto affascinante il paese del Sol Levante. Slanciato verso il futuro come pochi, ipertecnologico, ma anche con lo sguardo sempre rivolto al passato. Tradizione e modernità sembrano coesistere in perfetta armonia, parola chiave per spiegare il Giappone come ha ripetuto più volte Seiichiro Takahashi. Armonia cercata nell’assimilare aspetti di altre culture, nel rapporto con la natura a volte anche spaventosa (pensare ai terremoti così frequenti nell’arcipelago giapponese) con la quale bisogna convivere e non provare a dominarla. Un’armonia che viene da lontano, codificata nelle regole della cerimonia del tè, dell’ikebana (la composizione floreale), nella pace di un popolo che lavora e corre come nessun’altro, ma sa fermarsi a godere della bellezza effimera dei ciliegi in fiore.
Un altro mondo, tanto diverso dal nostro quanto lo sono la lingua e il modo di scrivere, che il consigliere dell’ambasciata giapponese in Italia ha provato a illustrare nel corso della sua lezione. Un paese dove i treni sono sempre in orario, dove tutti leggono i giornali, dove un ministro, quello della Giustizia (notizia di pochi giorni fa), si dimette per una gaffe, per una battuta offensiva. Già, proprio un altro mondo.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 7 - Sardegna
RICERCA
Nuovi farmaci
Pubblicato l’invito a manifestare interesse per la creazione di una filiera dello sviluppo preclinico in Sardegna. L’invito è di Sardegna ricerche e le manifestazione di interesse per i nuovi farmaci dovranno essere presentate entro il 14 gennaio del nuovo anno. Possono partecipare oltre agli enti pubblici, le Fondazioni, le organizzazioni onlus e le Università anche le piccole e medie imprese e i laboratori privati.
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 16 - Cronaca
OLBIA
30 borse di studio
L’assessore alla Pubblica istruzione, Paolo Calaresu, informa che sono state pubblicate le graduatorie sul bando per l’assegnazione di 30 borse di studio, per il 2009/2010, per studenti universitari. Info: sito del Comune (www.comune.olbia.ot.it), uffici del Servizio Provveditorato (0789.52104) e ufficio polifunzionale per il cittadino (0789.24800). (al.pi.) 

 

Questionario e social

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