Venerdì 3 dicembre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 dicembre 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina      
Gli associati e la legge del 1980
Università, la paura di un nuovo tsunami
di Gaetano Di Chiara
 
Molti avrebbero scommesso che, dopo l’approvazione alla Camera, il percorso della legge Gelmini sull’Università sarebbe stato in discesa, considerando la discussione entro la settimana prossima in Senato, dove l’approvazione era data per sicura. Invece, il colpo di scena: la Gelmini approderà in Senato solo dopo la data fatidica del 14 dicembre, quando il capo del governo chiederà la fiducia a Camera e Senato. Una fiducia sulla quale, come del domani, non v’è certezza.
Sui motivi di questo rinvio esistono varie teorie, ma il motivo reale è che i lavori del Senato sul ddl Gelmini, prima in commissione e poi in aula, avrebbero interferito con quelli sulla legge finanziaria, la cui discussione in aula è prevista per i primi giorni della prossima settimana. Tuttavia, non si esclude che, una volta messa in salvo la finanziaria, la riforma Gelmini possa essere discussa in commissione e approvata entro mercoledì 13 dicembre.
Tutto questo dà un’idea di quali strettoie politiche e procedurali si dibatta la vita politica di questo Paese.
Ma la riforma Gelmini oltre che finire nel tritacarne della crisi politica, è stata vittima di una propaganda tendenziosa. Un’accusa rivolta al ddl è di voler mettere le Università nelle mani della politica e delle imprese private, dato che il Consiglio di amministrazione sarebbe composto da membri in larga misura non universitari. Ora, si dà il caso che il ddl preveda una rappresentanza minima nel Cda di tre membri esterni su undici, da selezionare sulla base di modalità stabilite da ciascuna università, cosa che esclude il pericolo di eterodirezione dell’università.
Un’altra accusa è che solo i professori ordinari faranno parte delle commissioni di concorso. Anche questo è falso, visto che il ddl prevede il voto anche dei professori associati per la selezione di un professore associato da parte di ciascuna università.
Ma l’argomento principe dell’opposizione alla Gelmini è che il ddl è da riscrivere, cosa che naturalmente implica un nuovo governo. Tuttavia, basta guardare alla storia dell’Università per essere molto pessimisti sulla possibilità che un altro governo possa fare una legge migliore. Ci riferiamo in particolare alla legge 382 del luglio 1980, frutto di un governo di coalizione Dc, Psi, Pri presieduto da Cossiga, che inondò di professori associati assunti senza concorso l’università italiana. Con la 382 bastava aver insegnato per tre anni all’università, anche a titolo gratuito o essere tecnici laureati, curatori di orto botanico, tecnici di osservatorio astronomico e avere svolto qualche attività didattica e scientifica per poter diventare, dopo un giudizio di idoneità facile facile, professore associato di ruolo. Fu un vero e proprio tsunami che saturò per anni i posti di docente, impedendo a nuove energie l’accesso all’università. Ora i figli dello tsunami stanno raggiungendo l’età della pensione ed esiste il serio pericolo che, se la Gelmini non venisse approvata, un nuovo governo, con la scusa di rimediare alla conseguente penuria di docenti, finisca per riproporre un’ope legis simile a quella del 1980. Possiamo solo augurarci che questa nuova catastrofe non succeda.
 
Politica Italiana - Pagina 4
rinvio
Università, voto in Senato dopo la fiducia
 
ROMA Mentre non si ferma la protesta degli studenti, con iniziative in tutta Italia e scontri a Bologna, l’esame in Senato della riforma dell’università slitta a dopo il voto di fiducia del 14 dicembre, per la ferma opposizione delle minoranze contro ogni ipotesi di calendarizzare il ddl prima del dibattito. Gli studenti esultano («è stata una vittoria della piazza, Gelmini già sfiduciata») come esulta il Pd, mentre al contrario il ministro Gelmini si dice ottimista sul varo della riforma entro fine anno, anche perché «Berlusconi avrà la fiducia il 14». Intanto, gli studenti di Roma Tre hanno chiesto al presidente della Repubblica, in visita all’ateneo, di non «abbandonarli» e gli hanno consegnato una lettera. Pronta la replica di Napolitano a margine dell’incontro: «Risponderò dopo averla letta e riflettuto».
SENZA REGOLE Sullo sfondo il rischio, paventato da Andrea Lenzi, presidente del Consiglio universitario nazionale, che il mondo universitario divenga una sorta di “far west” senza più regole. Timore fatto proprio dalla Crui ma anche da decine di singoli rettori, preoccupati per il blocco dei concorsi per ordinari, associati e ricercatori, oltre che per il mancato arrivo dei fondi premiali previsti dalla riforma.
Timori propri anche dal ministro Gelmini: «L’opposizione, per motivi di pura propaganda politica, mette a rischio provvedimenti urgenti e indispensabili per l’università italiana. Senza l’approvazione rapida del ddl non si potranno bandire posti da ricercatore, non potranno essere garantiti gli scatti di stipendio, non saranno banditi nuovi concorsi. Sono comunque fiduciosa: il 14 dicembre il governo Berlusconi incasserà la fiducia del Parlamento e il ddl diventerà legge entro l’anno». Ma dal versante politico c’è da registrare la posizione del deputato finiano Fabio Granata: «La decisione di rinviare la riforma universitaria a dopo il 14 dicembre è una buona notizia. Serve serenità e stabilità politica, sia per migliorare la riforma, sia per dare voce e ascolto alle imponenti manifestazioni di questi giorni», conclude l’esponente Fli.
 
Cronaca di Cagliari - Pagina 25
Università
La protesta su Youtube: 15.000 accessi In programma nuove azioni
 
La pioggia li ha fermati, solo per un giorno. Necessario per riprendere le forze e organizzare al meglio le prossime iniziative. La mobilitazione contro la riforma dell’Università prosegue nei presidi della facoltà di Magistero e del Palazzo delle Scienze, che continuano a essere occupati. Intanto il video sulla protesta degli studenti pubblicato su Youtube in due giorni è stato cliccato 15.000 volte.
Ieri ci sono state assemblee nei due quartieri generali della protesta (alle 19 e alle 20), per decidere le azioni future. Per razionalizzare i lavori, gli studenti si sono divisi in commissioni: per fare i volantini, gli striscioni e ripercorrere la storia della riforma degli atenei. «Perché il Disegno di legge Gelmini non nasce oggi ma è il punto conclusivo di un percorso di un decennio», spiega Enrico Puddu, studente 22enne di Scienze politiche. «Tutto nasce con la riforma Berlinguer», prosegue l’universitario, «che istituì il 3+2. Un percorso fallimentare sotto il profilo formativo». Gli studenti hanno annunciato azioni nei monumenti cittadini e di appoggio alle vertenze dei lavoratori Geas e del Lirico da svolgersi nei prossimi giorni.
 
Provincia di Sassari - Pagina 31
Alghero. Provocazione on line
Architettura su eBay, offerte milionarie per comprare la facoltà
La quotazione su eBay è già arrivata a quota dieci milioni di euro.
 
La facoltà di Architettura di Alghero, in vendita per provocazione sul sito di aste online, continua a ricevere una valanga di proposte di acquisto.
Segnali di solidarietà che giungono da ogni parte d’Italia.
«Nel caso in cui le condizioni dell’usato non fossero di mio gradimento - chiede un potenziale acquirente - con quale mezzo dovrei rispedire il tutto, visto l’ingombro?». E ancora: «Se mi aggiudico l’asta e la facoltà diventa mia la porto subito a Cagliari», avverte un anonimo compratore.
La singolare forma di protesta contro la riforma Gelmini è stata decisa da studenti, docenti, ricercatori e collaboratori precari. Due studenti, Cristian Cannaos e Attilio Baghino, si sono resi disponibili per gestire l’asta online.
«Se l’università deve diventare una merce - hanno spiegato - allora ci mettiamo noi sul mercato». Detto, fatto. La campagna di vendita è iniziata tre giorni fa e sta già dando ottimi risultati.
Sono oltre cento le offerte pervenute per accaparrarsi la prima facoltà di Architettura in Italia (indagine Censis anni 2009 e 2010), «come nuova, luogo ideale per coltivare passioni con sede in Alghero in prestigiosi immobili storici recentemente restaurati, vista mare, inclusi arredi d’autore».
Nel pacchetto sono inclusi «laboratori di ricerca, numerosi contratti, opportunità di tirocinio e relazioni internazionali». Compresi nel prezzo «trentacinque docenti strutturati; trentotto tra docenti a contratto, esperti e visiting professors; trentasei assistenti alla didattica, quindici dottorandi, sessanta cultori della materia, staff di tredici persone, venti collaboratori a vario titolo e, soprattutto, oltre seicento studenti».
Astenersi perditempo.
Nel frattempo si è riunito il Consiglio di facoltà in seduta permanente. C’era da approvare una mozione contro la riforma, che rimarrà ferma al Senato, almeno per il momento, fino a quando non verrà votata la fiducia, «con la speranza che almeno Palazzo Madama blocchi l’abominevole disegno di legge», commenta il preside Vanni Maccioco.
Una assemblea generale è stata fissata per lunedì alle nove, «per decidere forme e modalità della mobilitazione», che ovviamente proseguirà ad oltranza.
CATERINA FIORI
 
2 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia - Pagina 23
nominata caterina loi
Un commissario politico per il Consorzio universitario
 
Il Consorzio universitario dato per morto risorge improvvisamente e passa da un tecnico, il commercialista Salvatore Cocco, a un politico. L’assemblea del Consorzio Universitario Nuorese, due soli componenti, il sindaco di Nuoro Sandro Bianchi e il presidente della Provincia Roberto Deriu, sono infatti finalmente riusciti a riunirsi e - come informa una nota - a indicare come commissario al posto del revocato Cocco, il consigliere provinciale dei Democratici Caterina Loi.
«Il nuovo commissario - si legge nel documento - dovrà garantire la prosecuzione di tutte le attività in essere, salvaguardando gli interessi di tutti i soggetti coinvolti, fermo restando l’impegno dei soci nell’individuazione delle strade e degli strumenti che conducano ad una successione, senza soluzione di continuità, delle attività oggi svolte dall’Ente.
«Auspico - ha fatto sapere a sua volta Caterina Loi, sindaco di Dorgali dal 1997 al 2001 e gà presidente, nella scorsa legislatura in Consiglio provinciale della commissione che si era occupata dell’Università nuorese - che si trovino tutte le sinergie con coloro che hanno a cuore il rilancio dell’Università: spero che questo sia soltanto l’inizio di un percorso di valorizzazione dell’Ateneo». Secondo Bianchi e Deriu, invece, la nomina del nuovo commissario conferma la volontà di rilancio e rappresenta, stando alla nota congiunta di sindaco e presidente della Provincia, «il primo passo al quale ne seguiranno altri, perché l’Università rappresenta l’asse portante di una politica tesa a rendere più forte Nuoro e l’intero territorio».
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari - Pagina 37
monserrato Manifestazione in Consiglio
Integrazione, giornata dedicata al Senegal
 
«Una giornata all’insegna della pace, della cooperazione e dell’ospitalità». Così ieri mattina Serigne Mame Mor Mbaké, guida spirituale della confraternita senegalese muride nell’ambito dell’Islam, la più vasta presente in Sardegna, ha ringraziato le istituzioni e gli abitanti di Monserrato, al termine della giornata di visita alla città gemellata dal 2004 con Sant Luis, capitale storica del Senegal. In mattinata ha presenziato al Consiglio comunale, poi l’incontro con i sacerdoti delle parrocchie e col pro-rettore dell’Università.
Accompagnato dal console generale senegalese in Italia, Abdou Lahad Sourang, la guida spirituale dell’Islam ha anche sfatato l’idea di violenza si è diffusa in Occidente attorno alla sua religione. «Jihad non vuol dire armi o violenza», ha detto. «La fede deve essere sempre rivolta al bene». Assieme al sindaco Marco Sini è poi stato firmato il decreto che riconosce il 22 giugno quale giornata dedicata a Cheik Cheik Ahamadou Bamba, fondatore della Confraternita mouride, comunità religiosa proveniente dalla zona di Tuba e da cui proviene quasi il 90 per cento dei senegalesi che vivono nell’Isola. «Questa giornata», ha assicurato Sini, «oltre a diventare un appuntamento per tutti i senegalesi di religione mussulmana, sarà anche l’occasione per un tavolo di confronto e riflessione sull’integrazione, della legalità e del dialogo». La manifestazione tra le due comunità, quella monserratina e quella africana, si è chiusa all’insegna di una fratellanza rinsaldata. «Il dialogo anche interreligioso», ha concluso il sindaco, «pur nel rispetto delle singole specificità, può aiutare i popoli a vivere e convivere meglio".
FRANCESCO PINNA
 
4 – L’Unione Sarda
Lettere & Opinioni - Pagina 50
I migliori atenei
La classifica? È superata
 
Lo aspettavamo da mesi, noi studenti. Se ne vociferava dalla primavera e non importa se è passato anche l’autunno. Finalmente, il 22 novembre l’assessore regionale al Lavoro Franco Manca ci ha consegnato il nuovo, attesissimo bando del Master & Back 2010-2011. «Il voto di laurea, l’età del richiedente, il percorso di studi compiuto e soprattutto la qualità del percorso formativo prescelto saranno le discriminanti per selezionare i giovani laureati sardi più meritevoli e permettere loro la frequenza di eccellenti percorsi di alta formazione e di preparazione professionale da realizzare fuori dalla Sardegna»: così si è espresso l’assessore.
Sulle corde rassicuranti di tanto inno alla meritocrazia, dalla mia stanza a Londra inizio a sfogliare le 40 pagine di aspettative, col sorriso sereno e sicuro di chi ha alle spalle un curriculum universitario quasi impeccabile, valso l’ammissione a un Master in International Journalism alla City University of London, uno dei migliori d’Europa nel suo campo.
Già dalle prime pagine però qualcosa non torna… Stando al bando, a decretare se un Master vale la borsa di studio non saranno più le sue peculiarità (monte ore, modalità di selezione, inserimento di tirocini o eventuali esami); il criterio dominante diventa il «prestigio» dell’Università offerente. Come riconoscerlo? Scorrendo l’elenco delle presunte migliori 300 università del mondo, autorevolmente selezionate dal Times Higher Education. Ma allora dov’è l’accurata valutazione qualitativa dei percorsi, se il bando attribuisce a priori zero punti a qualunque Master che si svolga presso altre università?
Non mi resta che fare uno sforzo d’immaginazione e provare a convincermi che ciò che ai miei occhi pare una scelta superficiale e ingiustamente discriminatoria, in realtà sia davvero il tentativo di offrire l’eccellenza agli studenti sardi. Poi però rileggo più attentamente: la classifica ufficiale cui è vincolata la sorte degli aspiranti, è datata 2009! Ma come, si vogliono privilegiare i Master purché abbiano la firma delle migliori università mondiali, sulla base di una valutazione di un anno fa? Quella classifica è ormai stata superata da una più recente, pubblicata dalla stessa autorevolissima fonte, nel settembre 2010, ben due mesi prima della pubblicazione del bando regionale.
L’università che offre il mio Master non è tra le 300 selezionate dal Times 2009, però compare nella classifica aggiornata del 2010, cioè quella cui - a rigor di logica - dovrebbe far riferimento la valutazione dei master correnti…
Mi chiedo se non sia arrivato il momento, al di là delle promesse, di valorizzare davvero il merito degli studenti e la qualità degli specifici percorsi formativi, anziché rimbalzare la responsabilità di una valutazione seria a una preconfezionata gerarchia obsoleta di università.
CARLOTTA COMPARETTI – LONDRA
 

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Notte Bianca per la Cultura lo shopping sposa la protesta
Grande happening martedì prossimo, coinvolte scuole e Università
PAOLETTA FARINA
 
SASSARI. Sarà una Notte Bianca a sostegno della Cultura quella che l’amministrazione comunale ha messo in campo coinvolgendo per l’occasione l’università, l’Accademia delle Belle Arti, il Conservatorio di musica, le scuole e gli operatori del settore che si sono prestati gratuitamente. Martedì 7 dicembre, per la nona edizione, le luminarie dei commercianti si accenderanno, nella cerimonia di apertura in piazza Azuni prevista per le ore 18, non solo sullo shopping prenatalizio: faranno luce anche su una partecipazione che si annuncia già da record e sulla numerosa serie di eventi di intrattenimento (musica, danza, mostre, installazioni, degustazioni) che vivacizzeranno il centro storico, organizzati con lo scopo di «far riflettere - hanno detto il sindaco Gianfranco Ganau e l’assessore alle Culture Dolores Lai presentando il programma con tutti i protagonisti - sul periodo critico che cultura e istruzione stanno vivendo, per i tagli della riforma Gelmini e la riduzione degli stanziamenti per il Fondo unico dello Spettacolo».
 Un grande happening, quello di «C’era una notte... la cultura», che avrà le piazze come sfondo con performance a tema. E che vedrà piazza Università - dove continua la protesta degli universitari - trasformata in piazza del Sapere e centro principale dell’iniziativa, con le facoltà mobilitate insieme con gli insegnanti e studenti di scuole medie e superiori (n. 3, liceo Azuni e Scientifico Marconi), Ute e gli artisti dell’Ex Q, in tutta una serie di vivaci iniziative, alcune a «sorpresa». Danza, invece, in piazza Azuni con le compagnie Estemporada e Arabesque. Teatro in piazza Tola con Theatre en Vol, Meridiano Zer, S’Arza, Teatro Sassari e La Quinta. In piazza del Comune stupiranno le installazioni scenografiche e i costumi dell’Accademia delle Belle Arti. Dedicate alla musica piazza Sant’Antonio e piazza Castello dove le «Ragazze Terribili» proporranno i giovani artisti di Poliss, ma ci saranno anche gli storici Bertas, il Francesco Spina Blues Trio e l’orchetsra della scuola media Salvatore Farina. Tutto sotto le regia della «Container» di Chicco Cadoni, mentre si punta a bissare il successo dello scorso anno con migliaia di persone nelle strade. Altri appuntamenti: musica itinerante con l’Orchestra Jazz della Sardegna e Mastros de Sonos, set teatrale all’Archivio storico comunale con i ragazzi del liceo Canopoleno e la Botte e il Cilidro. E ancora, sotto l’egida dei commercianti, intrattenimenti per i piccoli in via Torre Tonda e via Enrico Costa, musica in piazza Fiume e largo Sisini, degustazione di vini in via Carmelo e mercatino dell’Associazione collezionisti olmedesi in largo Cavallotti. «Anche questa sarà un’occasione per il centro storico e il commercio - hanno detto Alberto Cossu (Confcommercio) e Gianni Simula (Confesercenti) -, se entrambi non sono forti si muore».
 
Pagina 6 - Nuoro
Occupata l’università nuorese
Protesta a Sa Terra Mala, lunedì assemblea con il preside
Gli studenti contro la riforma Gelmini: se dovesse passare, i nostri corsi sparirebbero
MARIA GIOVANNA FOSSATI
 
 NUORO. Niente lezione, cancelli sbarrati, universitari, ricercatori e prof in sciopero: ieri gli studenti dell’ateneo nuorese hanno deciso di dare corpo alla protesta come in tutte le università d’Italia.
 Un sit-in nei locali di “Sa terra mala” della facoltà di Scienze forestali ha aperto la strada alle manifestazioni di protesta che continuerà oggi ed evolverà in un’assemblea pubblica lunedì mattina alla quale parteciperanno anche il preside della facoltà di Agraria di Sassari Pietro Luciano e il preside del corso di Scienze forestali di Nuoro Antonio Franceschini. Dopo l’approvazione del decreto Gelmini nel primo ramo del parlamento, per le facoltà gemmate si profila un periodo di vaste incognite. «Abbiamo informazioni molto sommarie, non sappiamo come funzionerà per le sedi gemmate - dice Giovanni Ragaglia, presidente dell’Auss (associazione universitaria studenti forestali) - Non si capisce ancora quali siano i requisiti per tenere aperto il corso e per l’accesso allo stesso corso. Se il decreto del ministro passasse, taglierà ulteriormente fondi all’università pubblica, cancellerà corsi di laurea come quello di Nuoro e per noi sarebbe la fine visto che stiamo andando avanti con i soldi del Comune e della Provincia e pochissimi fondi ministeriali. Per le nostre università non ci sarebbe un futuro. Per non parlare dei problemi di lavoro se uno volesse intraprendere la carriera accademica: per assumere un ricercatore devono andare in pensione almeno 6 professori ordinari. Una cosa è certa: la carriera universitaria diventa off limits».
 All’interno dell’università di “Sa terra mala” 70 studenti si confrontano e preparano l’assemblea pubblica di lunedì. Negli ultimi giorni hanno proclamato lo stato di agitazione, con lezioni a singhiozzo per lo sciopero dei ricercatori. Ragaglia nel suo intervento chiede anche un confronto più diretto con gli amministratori locali e spiega: «Con questa protesta, vogliamo ribadire ulteriormente i nostri problemi anche ai livelli politici locali. Aspettiamo il campus universitario in viale Sardegna nei locali dell’ex artiglieria che risolverebbe la carenza cronica di strutture. A Nuoro manca una casa dello studente, un problema a cui si ovvia con gli appartamenti presi in affitto dall’Ersu. Ma queste soluzioni sono ben lontane dall’idea di università con casa di studente adeguata e sede centrale nella città di Nuoro. Per noi rimangono invece i locali in periferia a Carta Loi e a Sa Terra mala, inadeguati sotto tutti i punti di vista. Attendiamo con trepidazione la struttura dell’ex convento che ci dovrebbe essere consegnata a breve».
 Per gli studenti di scienze forestali se il decreto dovesse passare è certo un peggioramento della situazione. «Combatteremo a fianco dei nostri colleghi di Sassari - dice ancora Ragaglia - dove è occupato il rettorato. Per il momento continuiamo l’occupazione a Sa Terra mala. Con i colleghi organizziamo il dibattito che verrà incentrato sugli aspetti più deleteri della riforma Gelmini per l’Università di Nuoro. Faremo l’analisi dei punti della riforma che ci riguardano e porremo i quesiti anche a professori, ricercatori e allo stesso preside. In ogni caso siamo disposti a lottare con i colleghi di tutta Italia per impedire che questa riforma passi».
 
Pagina 13 - Attualità
Ancora occupate un centinaio di facoltà
Cortei, assemblee e sit-in in tutta Italia. Incidenti a Bologna, 80 denunce a Firenze
 
 ROMA. Manifestazioni, occupazioni e sit-in. Non si ferma la protesta di studenti medi, universitari e ricercatori contro la riforma Gelmini: sono circa cento le facoltà occupate in tutta Italia. Il 14 giornata di mobilitazione nazionale.
 A Bologna un corteo di duecento giovani è venuto a contatto con le forze dell’ordine che presidiavano l’ingresso principale del Mortor show. Dopo il lancio di qualche uovo gli studenti hanno tentato l’ingresso da un’entrata secondaria ma sono stati bloccati dai carabinieri: un contatto rapido dove sono volate numerose manganellate. Ferita una ragazza alla bocca. Gli stessi studenti nel pomeriggio hanno occupato una piccola stazione ferroviaria periferica.
 Ottanta studenti sono stati denunciati a Firenze per le proteste dei giorni scorsi nel capoluogo toscano che hanno visto migliaia di studenti nelle piazze. Ai denunciati vengono contestati il blocco nella stazione di Rifredi e i tafferugli scoppiati ad un’iniziativa con il sottosegretario Santanchè. Duecento studenti hanno raggiunto in corteo la prefettura di Pisa dove una delegazione ha consegnato un documento. Gli studenti di architettura di Napoli hanno occupato la presidenza della facoltà. Tafferugli davanti al teatro San Carlo. I loro colleghi di Reggio Calabria hanno bloccato l’ingresso alla facoltà. Nell’università centrale si è svolta un’assemblea generale. Mille in corteo a Padova ieri sera mentre in mattinata era stato occupato il liceo Tito Livio, dove ha studiato il presidente Napolitano.
 In città sono già una decina gli istituti superiori in assemblea permanente. Manifestazioni anche a Genova e Ancona, iniziative a Sassari e Cagliari. Gli studenti dell’Accademia di belle arti di Brera si sono raccolti in piazza della Scala a Milano. Molti di loro hanno ritratto i poliziotti che sbarravano l’ingresso nella galleria Vittorio Emanuele. (v.l.)
 
Pagina 13 - Attualità
Università, slitta la riforma Gelmini
Per il ministro ora a rischio i concorsi. Lettera degli studenti a Napolitano: il ddl è contro la Costituzione
Passa la linea dell’opposizione: al Senato solo dopo il voto di fiducia del 14
VINDICE LECIS
 
 ROMA. La riforma dell’Università sarà discussa in Senato dopo il voto di fiducia di martedì 14 dicembre. In conferenza dei capigruppo è passata la linea dell’opposizione contraria all’ipotesi di calendarizzare la discussione prima della fiducia. Il Pdl ne ha preso atto a malincuore mentre esulta il Pd. Il ministro avverte: così si bloccano i concorsi, serve «senso di responsabilità».
 «Presidente, almeno tu non ci abbandonare», si legge nello striscione con cui gli studenti dell’Università Roma tre hanno accolto Giorgio Napolitano che partecipava a un convegno sull’economista Piero Sraffa nell’aula magna della facoltà di Economia. Al Capo dello Stato è stata consegnata una lettera nella quale gli studenti contestano la riforma perchè «nei suoi contenuti e nei suoi passaggi fondamentali» va contro «i principi cardine della nostra Costituzione e dunque non può diventare legge». Per questo motivo gli studenti chiedono di difendere la Carta «e i valori in essa racchiusi poiché il giorno in cui essa si svuoterà di tali significati, allora anche del nostro futuro non resterà altro che una bolla di sapone vuota pronta ad esplodere al primo soffio di vento». Napolitano ha assicurato che risponderà alla lettera «dopo averla letta e riflettuto».
 La giornata si era aperta con nuove agitazioni e proteste in molte città e università e anche con la sicurezza della Gelmini di una rapida approvazione della legge. Ma lo slittamento della discussione al Senato a dopo il voto di fiducia ha modificato radicalmente la situazione. Quali siano gli intendimenti dell’opposizione lo ha spiegato la presidente dei senatori del Pd, Finocchiaro: «Dopo il voto di fiducia ci sarà una capogruppo che deciderà quando e come il Senato discuterà la riforma Gelmini. Se il presidente Berlusconi e il suo governo non avranno la fiducia allora non se ne discuterà più». Gasparri, capo dei senatori Pdl si era battuto perché il provvedimento approdasse in aula il 10 dicembre. Per il finiano Granata è «una buona notizia» lo slittamento della discussione.
 Non è dello stesso parere Emma Marcegaglia che ha commentato in modo negativo il rinvio della riforma: «E’ una decisione molto grave, avrebbe dovuto essere calendarizzata subito, una scelta incomprensibile perché si tratta di una riforma strutturale che va nella direzione giusta e premia il merito». Per Susanna Camusso, segretario generale Cgil, il disegno di legge va semplicemente ritirato «perché peggiora la condizione dell’Università e non la migliora. I Giovani Democratici parlano di «una grande vittoria delle piazze e delle opposizioni parlamentari» poichè «è fallito miseramente il tentativo del governo di approvare con un blitz una non riforma». L’Unione degli universitari plaude al «risultato di un anno di mobilitazione».
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Convegno dell’associazione De Gasperi
Pubblica amministrazione, in città magistrati ed esperti per parlare di lealtà
 
 SASSARI. «La lealtà della pubblica amministrazione» è il titolo di un convegno organizzato dall’associazione «Alcide De Gasperi» e in programma oggi e domani nell’aula magna dell’Università. Per parlare del tema arriveranno in città rappresentanti delle istituzioni e magistrati della Corte dei Conti. Il presidente emerito del Senato Nicola Mancino presiederà e concluderà la prima giornata dei lavori che oggi alle 15,30 sarà presentata da Simonetta Sanna, dell’associazione De Gasperi. In programma relazioni del docente universitario Alberto Azzena, del sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, di Alberto Stancanelli della presidenza del Consiglio dei ministri, dell’avvocato dello Stato Giulio Steri. Domani dalle 9,30 i lavori saranno coordinati da Mario Scano, presidente della Corte dei Conti della Sardegna. Interventi di Marina Gigante; Nicola Leone, magistrato della Corte dei Conti; Loredana Martinez. Le conclusioni del convegno sono state affidate a Paola Piras, preside della facoltà di Scienze politiche dell’università di Cagliari.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Nuoro
UNIVERSITÀ
Caterina Loi nuovo commissario del Consorzio
 
 NUORO. L’Assemblea del Consorzio universitario nuorese, composta dal sindaco di Nuoro Sandro Bianchi e dal presidente della Provincia Roberto Deriu, ha nominato Caterina Loi nuovo commissario dell’Università, in sostituzione di Salvatore Cocco.
 Il nuovo commissario - spiega un nota - dovrà garantire la prosecuzione di tutte le attività in essere, salvaguardando gli interessi di tutti i soggetti coinvolti, fermo restando l’impegno dei soci nell’individuazione delle strade e degli strumenti che conducano a una successione, senza soluzione di continuità, delle attività oggi svolte dall’Ente.
 Caterina Loi, già sindaco del comune di Dorgali dal 1997 al 2001, è stata anche dirigente amministrativo dello stesso comune.
 È alla seconda legislatura come consigliere provinciale e nel precedente mandato è stata presidente della commissione che si era occupata dell’Università nuorese.
 «Auspico - ha dichiarato Caterina Loi - che si trovino tutte le sinergie con coloro che hanno a cuore il rilancio dell’Università di Nuoro e spero che questo sia soltanto l’inizio di un percorso di valorizzazione dell’ateneo».
 «La nomina del nuovo commissario - hanno detto il sindaco Bianchi e il presidente Deriu - conferma la volontà di rilancio dell’Università nuorese con i due enti in prima linea per il definitivo radicamento dell’Università nel territorio. La nomina del nuovo commissario rappresenta il primo passo al quale ne seguiranno altri, perché l’Università rappresenta l’asse portante di una politica tesa a rendere più forte Nuoro e l’intero territorio».
 
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie