Lunedì 29 novembre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 novembre 2010
Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 13
piazza costituzione
Università, oggi la fiaccolata di docenti, ricercatori e studenti
 
“L'università non si spegne”. È lo slogan della manifestazione con sit-in e fiaccolata con corteo nelle vie cittadine in programma oggi a partire dalle 17,30 per protestare contro la riforma Gelmini. Presidi, studenti e ricercatori delle università di Cagliari e Sassari saranno uniti nella contestazione.
L'iniziativa partirà con un sit-in in piazza Costituzione da dove i manifestanti si muoveranno, fiaccole in mano, per raggiungere il Palazzo delle Scienze nel cui tetto dall'inizio della protesta si alternano decine di studenti e docenti. Ogni partecipante al corteo è stato invitato a portare con sé, oltre alla fiaccola o il lumino, un libro di particolare significato per il proprio percorso formativo. Nel Palazzo delle Scienze, alle 21, comincerà la “veglia funebre per l'Università” durante la quale sarà trasmessa in diretta la trasmissione “Vieni via con me” di Fabio Fazio e Roberto Saviano dedicata alla Riforma dell'Università. Da mezzanotte ci saranno momenti musicali, letture e spazi di confronto in attesa dell'inizio della seduta della Camera che sarà seguita nelle facoltà di Ingegneria, Lingue e Cittadella universitaria.
 
2 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società - Pagina 59
Teatro
Se Paolo Rossi sale in cattedra all'Università di Cagliari
 
Cosa succede se in cattedra salgono il professor Paolo Rossi e il suo collega Alessandro Bergonzoni? È una stretta forma di collaborazione quella nata tra il Teatro Stabile della Sardegna e la facoltà di Lettere e filosofia dell'università di Cagliari. Attraverso un ciclo di seminari e lezioni di teatro che mirano a far luce su tutto ciò che concorre allo studio, alla preparazione e alla messinscena di uno spettacolo, lo Stabile - parallelamente all'inizio della stagione di prosa al teatro Massimo e con il supporto dell'assessorato al Turismo della Provincia di Cagliari - ha avviato un percorso formativo per avvicinare gli studenti al linguaggio teatrale.
Una porta sempre aperta alla curiosità dei giovani che vogliono scoprire il processo creativo e tecnico che conduce alla nascita di uno spettacolo e un importante coinvolgimento diretto che passa tramite il rapporto costante con i protagonisti della scena. È accaduto con Serena Sinigaglia, regista di Nozze di sangue di Lorca e con Guido De Monticelli, regista di Storie a mare! e direttore artistico dello Stabile. E accadrà ancora.
Mercoledì sarà la volta del grande Paolo Rossi che alle ore 17 nell'aula magna del corpo aggiunto della facoltà di Lettere e filosofia parlerà a ruota libera con gli studenti, partendo dai temi affrontati durante lo spettacolo Il Mistero buffo di Dario Fo - nell'umile versione pop (in scena domani alle 21 al teatro Massimo e in replica il giorno dopo alla stessa ora).
Martedì 7 alle 17 nell'aula magna Motzo a salire in cattedra sarà invece uno dei più originali artisti contemporanei: Alessandro Bergonzoni (sul palco del Massimo il 7 e l'8 alle 21 con il suo nuovo spettacolo Urge ).
Ingresso libero per tutti gli appuntamenti. Info sul sito www.teatrostabiledellasardegna.it, tel.0706778121-28.
 
3 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società - Pagina 59
Televisione. Si chiude stasera alle 21.05 su Raitre il programma dei record e delle polemiche
 “Vieniviaconme”, arrivederci con Dario Fo
Il premio Nobel protagonista dell'ultima puntata dello show sbanca-auditel di Fazio e Saviano
 
Niente mezzanotte per l'ultima puntata di Vieniviaconme che si chiude nell'orario consueto con gli elenchi del Nobel Dario Fo, della giornalista Milena Gabanelli, del procuratore antimafia Piero Grasso e di Don Luigi Ciotti e le orazioni civili di Saviano, dedicate questa volta al terremoto dell'Aquila e al voto di scambio. Dopo la scia di polemiche e di record (ascolti mai raggiunti prima da Raitre), che ha trasformato il programma nell'evento televisivo dell'anno, si arriva quindi all'ultima pagina delle piccole e grandi storie del paese raccolte da Fabio Fazio e Roberto Saviano in onda oggi alle 21.05 su Rai Tre.
Non ci sarà il prolungamento dell'orario come aveva chiesto Fazio e accordato il direttore di Raitre Paolo Ruffini, mancando però alla fine il via libera dell'azienda. Uno stop senza polemica dovuto forse anche alla concomitanza in seconda serata su Raiuno del Porta a Porta che deve fare da traino alla Filumena Marturano in onda la sera di martedì.
Per l'ultima puntata del programma, realizzato in collaborazione con Endemol Italia, Fo leggerà un elenco con il quale si rivolge alla classe politica. Si parlerà, poi, di volontariato, di legalità - con gli elenchi letti da Piero Grasso e don Luigi Ciotti - ma anche molto di scuola e università. Mentre le proteste contro la riforma Gelmini sono al centro delle cronache di questi giorni, Vieniviaconme metterà in scena le ragioni di insegnanti, genitori, studenti e ricercatori attraverso la lettura di elenchi che raccontano da diversi punti di vista la situazione della scuola italiana oggi.
E proprio gli studenti nei giorni scorsi hanno utilizzato la forma linguistica dell'elenco di Vieniviaconme nella protesta davanti a Montecitorio e questa sera a Cagliari il programma sarà seguito dalla piazza.
Milena Gabanelli leggerà un elenco autobiografico. Antonio Cornacchione si esibirà in un pezzo comico in forma di elenco.
In chiusura dopo l'elenco dei «desideri impossibili» della scorsa settimana, in questa puntata Fabio Fazio elencherà «le cose che ho imparato facendo questa trasmissione», che si chiude con il consueto gioco a due insieme a Saviano «vado via perchè/resto qui perchè», diventato un tormentone anche sul web. La scenografia è di Francesca Montinaro.
Il fenomeno di Vieniviaconme non è solo televisivo. L'idea innovativa di Fazio, Saviano e degli autori del programma di dar voce a tante testimonianze, dagli artisti alla gente comune, attraverso gli elenchi creando una nuova grammatica del linguaggio televisivo, è diventata un fenomeno di costume e ha conquistato anche il web.
Dall'inizio del programma, l'8 novembre scorso, sono oltre 11 milioni le pagine viste tra il sito ufficiale www.vieniviaconme.rai.it, Rai.tv e Rai su YouTube. Sul sito ufficiale, inoltre, gli internauti hanno postato quasi 8.000 contributi, tra elenchi e motivi di «vado via» -«resto qui».
Quasi 200.000, in costante crescita, i fan della pagina ufficiale di Facebook. Sul social network, inoltre, impazza la forma dell'elenco come mezzo di comunicazione. Moltissimi utenti, non solo condividono i video della trasmissione sulle loro bacheche, ma aggiornano i loro status con alcune frasi degli elenchi letti dagli ospiti in studio, postano elenchi su qualsiasi argomento, e chiedono agli amici di scrivere opinioni sui temi più vari in forma di elenco scrivendo esplicitamente «in stile Vieniviaconme ». I principali fatti quotidiani, inoltre, vengono spesso commentati facendo riferimento a un possibile elenco da leggere nel corso del programma. Questo succede anche in altri spazi di dialogo online, mentre su diversi siti la forma dell'elenco diventa modalità per scrivere pezzi di commento alla trasmissione, oppure vengono stilati degli elenchi in riferimento ai personaggi che partecipano al programma.
Dal punto di vista degli ascolti Vieniviaconme , nelle prime tre puntate, ha battuto ogni record per Raitre, superando se stesso di lunedì in lunedì. Gli oltre sette milioni e seicentomila spettatori (7.623.000) che hanno guardato la prima puntata (già miglior risultato di sempre per Rai Tre) sono diventati oltre nove (9.031.000) alla seconda - con un picco superiore ai 10.400.000 spettatori - e quasi 10 alla terza, con picchi superiori agli 11 milioni di spettatori.
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 13
L'intervento. Mathieu
Reumatologia, perché non serve un altro reparto
 
Da Alessandro Mathieu, professore ordinario di Reumatologia dell'Università, riceviamo e pubblichiamo
Smentisco l'affermazione secondo cui in questa regione non sono mai esistiti protocolli di screening e di diagnosi precoce in reumatologia: nel 2007 ha preso avvio un programma da me elaborato e selezionato dalla Regione sulla sorveglianza dello sviluppo di neoplasie nei pazienti che utilizzano gli agenti biologici che sta fornendo indicazioni utili ad aumentare la sicurezza dei pazienti e a migliorare la prevenzione di eventi in corso di malattia. Inoltre dal 2008 ho introdotto uno specifico progetto sulla diagnosi precoce delle forme di Artrite all'esordio che viene svolto nella Struttura di Reumatologia del Policlinico e che ha permesso diagnosi e interventi terapeutici tempestivi.
PIÙ MALATI? FALSO Si afferma inoltre che in Sardegna ci sono più malati con malattie reumatiche delle altre regioni: ciò non risulta dagli studi disponibili, anzi può essere vero il contrario. La prevalenza dell'artrite reumatoide è pari a quella nazionale, mentre per motivi genetici quella della spondilite anchilosante potrebbe essere anche inferiore. I dati propagandati riguardano probabilmente dati Istat che non definiscono la frequenza di sicure condizioni di malattia se derivano da autovalutazione degli intervistati, o se si utilizzano i numeri del passato su invalidità per affezioni reumatiche, elemento che non costituisce un criterio epidemiologico affidabile, ma talvolta il segnale di anomalie.
GLI STUDI Infine, si legge che non esistono iniziative di studi epidemiologici? Non proprio: su mia iniziativa nel marzo 2010 ha preso avvio, col Prof. Paolo Contu, una serie di indagini epidemiologiche sulle malattie reumatiche. Fatto più importante per la tematica in corso, è stato riportato che nel 2009 sono stati effettuati oltre 4000 ricoveri per malattie reumatiche (compresi quelli fuori regione) ma senza distinguere tra quelli medici e chirurgici: ciò sarebbe opportuno perché oltre 2500 di essi hanno la diagnosi principale di artrosi, che difficilmente giustifica un ricovero che è invece necessario per interventi di protesi. Senza questa quota e senza le cardiopatie croniche restano 1000 ricoveri: considerando tale quota, la tendenza alla riduzione dei ricoveri rispetto al 2008 (-15%) e alla giusta appropriatezza, e agendo per limitare i ricoveri ripetuti con una migliore assistenza e grazie alla maggiore efficacia delle terapie, il numero si ridurrebbe sotto il migliaio di ricoveri reumatologici appropriati.
I POSTI AL POLICLINICO Di tutti questi la struttura di reumatologia del Policlinico di Cagliari potrà coprirne oltre la metà (otre 500): la struttura complessa di Reumatologia ha avuto infatti alcuni giorni fa il completamento della dotazione di letti (14) che già stanno consentendo un pieno regime di ricoveri.
Dei 500 ricoveri fuori regione a spese del Ssr oltre la metà risultano essere per artrosi: è verosimile che anche questi siano di ambito chirurgico. Inoltre il numero dei malati che emigrano per malattie reumatiche sistemiche con l'autorizzazione del Ssr è invariato da anni: è presumibile che siano le stesse persone che continuano a farsi curare in strutture extra-regione dove si sono rivolti diversi anni fa quando a Sassari l'attività reumatologica era molto inferiore a quella attuale. Quindi attivando i letti previsti a Sassari il bilancio dell'offerta assistenziale di ricoveri reumatologici potrebbe essere già in pareggio; in ogni caso solo la sede di Nuoro appare la sola logicamente e logisticamente giustificabile.
UN'ALTRA STRUTTURA Chi poi sostiene l'utilità di un'altra struttura di degenza a Cagliari si ricrederebbe analizzando i dati dell'esperienza fatta nel passato nella clinica Aresu e al Policlinico prima maniera. Inoltre il Policlinico non è più universitario ma è in una Azienda Ospedaliero-Universitaria: i suoi letti sono dotazioni ospedaliere a tutti gli effetti e richiedere una nuova struttura ospedaliera costituisce una distinzione improponibile e anacronistica utile solo a fini speciali. Il giudizio dell'inopportunità di un nuovo reparto è quindi su base oggettiva, e le propensioni personali non devono essere superiori al buon senso e all'interesse dei malati di tutta l'Isola. E se poi si ritenesse che per sostenere l'inesistente necessità della creazione di un altro reparto per malati reumatici a Cagliari occorra passare attraverso l'omissione (o peggio) del lavoro di specialisti impegnati a dare il meglio, confido che questo giornale tutelerà la possibilità di far conoscere la verità completa delle cose. Quindi rinvio ad una prossima nota una analisi su liste d'attesa, attività intramoenia e altro, per completare il commento su quanto è giunto all'attenzione dei lettori.
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Cronaca
La veglia dell’Ateneo
Sit-in contro la Gelmini e diretta tv su Saviano mentre il Parlamento decide sulla riforma
BETTINA CAMEDDA
 
CAGLIARI. Sono ore di fuoco quelle che precedono la giornata di domani, in cui è prevista la discussione del disegno di legge Gelmini alla Camera. E non sarà la pioggia a fermare la mobilitazione di studenti, “erasmus”, ricercatori indisponibili e associati che in questi giorni si sono alternati nella lunga maratona sul tetto del Palazzo delle Scienze. “Contro questa riforma per una vera riforma”. Lo assicurano gli studenti che stanno provvedendo al volantinaggio itinerante, la distribuzione di volantini in tutte le facoltà dell’ateneo cagliaritano. E se una delegazione tra studenti e ricercatori è già partita alla volta di Roma, direzione Montecitorio, qui a Cagliari non si molla la presa. Sempre in mattinata, dalle 9, l’aula 12 del Magistero sarà occupata da un’assemblea permanente in attesa della lunga veglia funebre dell’università che partirà questo pomeriggio alle 17.30 da Piazza Costituzione. Una fiaccolata per “l’università che non si spegne”, alla quale ogni partecipante è invitato a portare, oltre alla fiaccola o lumino, un libro di particolare significato per il proprio percorso formativo. Il corteo proseguirà fino al Palazzo delle Scienze. Qui alle 21 verrà trasmessa la diretta di “Vieni via con me”, il programma di Fazio e Saviano, nel corso del quale sarà affrontato il problema della riforma. È prevista infatti la partecipazione di una delegazione di ricercatori e studenti che leggeranno un breve elenco, di cui non è previsto il contraddittorio. A notte inoltrata seguiranno mostre fotografiche, momenti musicali, letture e spazi di confronto fino alla giornata di domani quando tutti insieme, alla facoltà di Ingegneria, quella di Lingue e la Cittadella Universitaria, seguiranno a partire dalle 9 la diretta della discussione alla Camera per l’approvazione della Riforma. “Stroncata da riforma epocale è venuta a mancare l’Università pubblica”: è il messaggio di commiato di una generazione che chiede di essere ascoltata. «Non vogliono fiori ne appelli su YouTube ma voti contrari».
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Cultura e Spettacoli
L’INCONTRO
Uno sguardo sul Giappone contemporaneo domani alla facoltà di Scienze Politiche
 
SASSARI. Un paese sospeso tra passato e futuro, fra tradizione e modernità. Una nazione che riesce a trasmettere un fascino unico, con le sue caratteristiche e le sue contraddizioni: il Giappone. Del paese del sol Levante si parlerà domani a Sassari, alle 16 nell’aula blu di via Mancini, nel corso della lezione dal titolo «Introduzione agli studi sul Giappone contemporaneo» con il consigliere dell’ambasciata Giapponese in Italia: Seiichiro Takahashi. Una conferenza organizzata nell’ambito del corso di Storia e istituzioni dell’Asia della facoltà di Scienze Politiche, dell’università di Sassari, tenuto da Paolo Puddinu che in passato ha anche insegnato a Kyoto, l’antica capitale del Giappone, la città che meglio conserva il patrimonio artistico nazionale perché scampata ai bombardamenti americani durante la Seconda guerra mondiale. Una lezione aperta che punterà ad analizzare le caratteristiche della cultura e della società giapponese,l’internazionalità di un paese insulare nell’Estremo Oriente qual è il Giappone, la società contemporanea e la diplomazia giapponese. Durante la conferenza sarà presentato inoltre un dvd con immagini di reperti che fanno parte del tesoro dello Shosoin. La ricchissima collezione che contiene molti resti dell’ottavo secolo, il periodo in cui fu costruito il grande tempio in legno a Nara, e non solo. (fabio canessa)
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
«Custodire i nostri villaggi» La lezione di Pira è valida anche nel Terzo millennio
La memoria comunitaria, il rapporto tra il globale e il locale: l’antropologo bittese ricordato a Trento
 
 TRENTO. È ancora attuale la metafora delle anime morte creata da Michelangelo Pira nel romanzo “Sos sinnos” per bollare uomini politici e burocrati delle città, così come di attualità torna ad essere oggi in una Sardegna colpita da una crisi industriale forse mai vista - a trent’anni dalla sua scomparsa prematura (Pira nel 1980 aveva 52 anni) - l’appello del grande antropologo di Bitti a riappropriarsi dei cicli vitali perenni indicati dalla natura. In sostanza sembra questo il messaggio principale del convegno organizzato a Trento dal circolo dei nostri emigrati intitolato a Giuseppe Dessì.
 Nell’aula magna del Museo delle scienze naturali ne hanno discusso gli antropologi Bachisio Bandinu e Giovanni Kezich (direttore del Museo degli usi e costumi della gente tridentina di San Michele all’Adige), lo storico Michele Nardelli (consigliere della Provincia di Trento impegnato in una battaglia tenace - parole sue - “a favore di un recupero della natura in questa epoca di inganni”) e il presidente delle Pro Loco sarde Raffaele Sestu. Un incontro ricco di spunti, difficile da riassumere compiutamente ma sintetizzabile in un percorso schematico di per sé, necessariamente riferito agli anni Duemila. Di necessità virtù? Lo si spera.
 Dopo i saluti del presidente del circolo Salvatore Dui e dell’assessore comunale alla Cultura Lucia Maestri, il relatore-moderatore Giovanni Kezich (figlio del compianto Tullio, per decenni firma eminente del Corriere della Sera) ha tenuto un discorso di ampio respiro rivelando una conoscenza puntuale dell’etnografia e della letteratura di Sardegna. “Vorrei ricordare - ha detto Kezich - che le prime prove letterarie di Grazia Deledda sono resoconti etnografici: la giovane narratrice nuorese li inviava ad alcune riviste. Da trentino non posso dimenticare che nella nostra terra si è distinto, come combattente e soprattutto come narratore, con un capolavoro del livello di ‘Un anno sull’altopiano’, un certo Emilio Lussu”. Giovanni Kezich ha parlato con ammirazione del ruolo svolto finora dall’Istituto superiore regionale etnografico: “L’Isre è una realtà di assoluta eccellenza - ha rimarcato - soprattutto in materia di antropologia visiva, grazie al lavoro di gente come Paolo Piquereddu e il grande presidente storico Giovanni Lilliu che ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere di persona”. Kezich, assiduo visitatore della nostra isola, ha poi “cucito” in maniera esemplare gli interventi degli altri relatori.
 “Noi abbiamo il compito di custodire i nostri villaggi”, ha esordito Raffaele Sestu, il medico di Arzana che oltre a quella del suo paese guida le Pro loco dell’isola intera. “In Sardegna gli iscritti alle Pro loco sono oggi trentacinquemila. Custodire i villaggi significa non solo salvare la memoria comunitaria, ma renderla feconda nel tempo aggiornandola alle necessità del presente come avrebbe voluto Michelangelo Pira. La Sardegna è la risultante di una serie innumerevole di piccoli villaggi, ma anche l’Italia lo è: dunque il discorso può assumere un ambito più vasto”.
 Vivendo in un paese di centenari come Arzana, da tempo al centro di una ricerca genetica coordinata dal professor Luca Deiana dell’Università di Sassari, Raffaele Sestu, si riferisce spesso alla “memoria comunitaria vissuta felicemente e talvolta perfino con il sano condimento dell’ironia”. In altre parole, “i saperi consolidati da un’esperienza che si declina nei millenni valgono enormemente di più se diventano forza vitale per il domani”. Il dottor Sestu ha citato una battuta di Luca Goldoni nel recente incontro novembrino ad Arzana quando il famoso giornalista di Bologna ha contrapposto al supercitato Pil (prodotto interno lordo) il male comune della politica attuale sintetizzabile in una sigla di sua invenzione: Cin (casino interno netto).
 L’intervento di Bachisio Bandinu ha ripercorso la complessità dell’insegnamento di Michelangelo Pira, da ‘La rivolta dell’oggetto’ a ‘Il villaggio elettronico’ in una lucida analisi del rapporto tra il locale e globale e nella necessità di difendersi dalla globalizzazione ottusa attraverso una connotazione locale virtuosa che si nutre anche della tutela e della valorizzazione della lingua degli antenati. “Soltanto così si può passare - ha detto Bandinu - dalla rivolta dell’oggetto Sardegna alla coscienza del soggetto, rivitalizzando in pieno le potenzialità della dimensione identitaria”. In questo discorso possono tornare utilissime le tecniche del villaggio elettronico, “una rivoluzione profeticamente annunciata da Michelangelo Pira negli anni Settanta”. Un discorso di alto profilo, quello di Bachisio Bandinu, che suggerirà poi al pubblico una serie di contributi di notevole interesse.
 Sul tema dell’identità condivisa l’intervento di Michele Nardelli: una conquista che non può prescindere dal recupero della memoria storica - compreso il periodo dell’impero austroungarico - per trovare sbocco nel recupero del pieno rapporto con la propria terra, in tutti i sensi, ad iniziare dai prodotti di eccellenza per trovare sostegno e linfa nei valori di riferimento. Ha concluso il presidente delle Pro loco di Trento e provincia Armando Pederzoli che da anni collabora con la Sardegna senza soluzione di continuità.
 Annotazione minima di cronaca: il circolo sardo di Trento è stato l’unico a ricordare l’antropologo di Bitti. In Sardegna silenzio assoluto, una sola occasione marginale ad Ales. Tema: il pensiero di Gramsci in Michelangelo Pira. Sic transit gloria mundi.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sassari
Protesta degli studenti, stanotte «veglia funebre» nel rettorato
 
SASSARI. Prosegue a oltranza il presidio degli studenti nel rettorato dell’ateneo. Stanotte si celebra la veglia funebre dell’università pubblica, un rito simbolico durante il quale un folto gruppo di studenti resterà sveglio in attesa della ripresa dei lavori parlamentari, previsti per domani, dal cui esito potrebbe scaturire l’approvazione o il ritiro della proposta Gelmini.
 Domani sarà il giorno più lungo della contestazione contro il disegno di riforma dell’Università. Alla ripresa dei lavori dei parlamentari, gli studenti risponderanno in modo teatrale. Due altoparlanti, sistemati all’ingresso del rettorato, collegati con il sito del Parlamento, diffonderanno in stream, su piazza Università, l’audio della seduta da Montecitorio. La giornata sarà un susseguirsi di iniziative di cui nessuno ha voluto dare anticipazioni. Si parla di una manifestazione forte, probabilmente una rappresentazione teatrale dai toni drammatici in cui saranno rievocati personaggi della cultura sarda come Emilio Lussu, Antonio Gramsci e Grazia Deledda a difesa delle università dell’isola. «Il nostro obiettivo - hanno spiegato gli studenti - è quella di richiamare il più possibile l’attenzione sul caso Sardegna». (a.me.)
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sassari
Prestigioso incarico nazionale
Il prof. Giuseppe Pulina docente di Agraria vicepresidente dell’Aissa
 
 SASSARI. Giuseppe Pulina, professore ordinario di Zootecnica speciale della facoltà di Agraria e direttore del Dipartimento di Scienze zootecniche dell’Università di Sassari, è stato eletto vicepresidente nazionale dell’Aissa (associazione italiana società scientifiche agrarie). Il professor Pulina è stato eletto a Udine nel corso del convegno nazionale dell’associazione. Il docente sassarese ha presentato una relazione su: “Come sfamare 9 miliardi di persone nel 2050”.
 L’Aissa è composta da 19 società scientifiche ed è nata a Firenze il 20 aprile 1999, dove ha anche la sede, nella Loggia degli Uffizi all’Accademia dei Georgofili.
 
 

Questionario e social

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