Lunedì 8 novembre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 novembre 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 14
università
Napolitano risponde alla studentessa
 
A metà ottobre ha scritto al presidente della Repubblica. Per informarlo che i tagli ai fondi dell'università vanificavano parte dei suoi sforzi di studentessa universitaria modello. Il problema che Domenica Farci, secondo anno di Biologia, segnalava al Capo dello Stato era che due degli esami previsti nel suo piano di studi, zoologia e anatomia comparata, non li potrà dare perché due ricercatori che garantivano la docenza non ci sono più. Il 5 novembre il segretariato generale della presidenza, Michele Maria Morabito, le ha risposto: «Posso dare assicurazione che questo ufficio ha sottoposto quanto da Lei rappresentato all'attenzione del Ministero dell'università per un approfondito esame». Un segno di rispetto che, tuttavia, difficilmente condurrà a un risultato concreto.
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 13
convegno
L'economia sociale e civile e il Terzo settore
 
Oggi alle 17 in via Lanusei, 23 , al Centro Italiano Femminile Comunale si terrà una lezione sul tema: “L'economia sociale e civile di mercato e il Terzo settore”, finalizzata alla preparazione al convegno, rivolto agli studenti universitari, che il Cif terrà il 6 dicembre alle 16 nell'aula A della facoltà di Economia. Relatore sarà Stefano Zamagni.

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Sardegna
Cultura, un’industria negata
Parlano i sovrintendenti: «Non abbiamo né mezzi, né personale»
MARIO GIRAU
 
 CAGLIARI. Beni ambientali e culturali risorsa paracadute contro una disoccupazione giovanile che viaggia verso quota 45%. Più che una proposta quella del sindacato è stata un appello, immediatamente attuabile, al presidente della Regione perché un piano straordinario per il lavoro giovanile parta dalla «Sardegna-museo a cielo aperto». Sarebbe il miracolo della Finanziaria.
 «Siamo una delle regioni italiane con la più alta concentrazione di beni culturali e ambientali - dice Gabriele Tola, sovrintendente ai beni artistici e architettonici per le province di Cagliari e Oristano e ad interim per le province Sassari-Nuoro - ma con organici largamente deficitari nelle nostre strutture statali e quindi impossibilitati a spalancare le porte dell’immenso patrimonio artistico-storico sardo». In questo settore lo Stato apre le piste, che pubblico e privato sono chiamati ad esplorare.
 Invece il ministero dei Beni Culturali taglia. Nelle sovrintendenze artistiche sarde gli organici sono fermi al 1997. «Di questo passo - annuncia un funzionario - tra otto anni chiudiamo. Non siamo più in condizioni di svolgere il nostro lavoro: non la tutela, non la conservazione, forse neppure l’esposizione al pubblico». Altra miniera di nuovo lavoro è il settore archivistico. Nei quattro archivi di Stato provinciali operano poco più di 80 persone, come a metà degli annì’90, quando le unità necessarie erano 250. Dal 1978 in certi uffici non si fa turn over. «Ogni comune - dice Carla Ferrante dell’Archivio di Stato di Cagliari - è tenuto ad avere un archivio storico, curato da professionisti. Se si escludono i grandi municipi, tutti gli altri navigano nel buio. Non hanno risorse? Potrebbero consorziarsi. Per non parlare di altre categorie di enti pubblici dove l’organizzazione archivistica lascia a desiderare». «Anche i dieci archivi diocesani - aggiunge monsignor Tonino Cabizzosu, direttore di quello cagliaritano - richiedono la presenza continua di esperti nella catalogazione e conservazione, conoscitori di paleografia e diplomatica». L’accesso alle fonti documentali, ancora inesplorate, custodite dalle chiese potrebbe modificare parti sostanziali della storia della Sardegna così come oggi conosciuta. Nel 1994 negli undici uffici periferici del ministero dei Beni Culturali - archivi, sovrintendenze, biblioteche universitarie - operavano oltre 800 addetti, oggi diminuiti a quota 600. I sindacati rivendicano un organico di dimensioni almeno doppie.
 Marco Minoja, sovrintendente archeologico per Cagliari e Oristano, insiste sulla necessità di nuovi stanziamenti. «La Regione ha già fatto, ma deve continuare a investire nella tutela e valorizzazione dei beni culturali. Per il nostro patrimonio abbiamo bisogno di esperti in catalogazione, in valorizzazione del bene artistico, in archeologia preventiva: professionisti in grado di esercitare un controllo ex ante sui lavori pubblici. Infine - conclude Minoja - sono necessarie figure idonee ad assicurare conservazione e manutenzione alle nostre grandi emergenze archeologiche, come Nora e Tharros, per citare le più conosciute». Solamente il recupero e il restauro di chiese e centri storici potrebbe dare lavoro a centinaia tra muratori, architetti, restauratori, falegnami, stuccatori, etc. Di importanza strategica, non solamente nel contesto culturale, ma anche in quello dello sviluppo economico, il sistema regionale dei musei. «Il nostro Michelangelo - dicono gli studiosi - è il patrimonio etnografico» raccolto in circa 50 musei, poco meno di un terzo dei circa 170 istituti museali sardi censiti, esclusi gli statali. Tra i restanti, 35 sono archeologici, 28 scientifico-naturalistici, 19 artistici, 31 storico-biografici e di arte sacra. Se tutti funzionassero al meglio, organizzati secondo quanto previsto dal “Piano di razionalizzazione e sviluppo” messo a punto dalla Regione”, insieme costituirebbero la prima grande industria della Sardegna. Ogni museo o raccolta museale deve prevedere figure professionali qualificate per svolgere funzioni direttive, curatoriali, educative e didattiche, comunicative e promozionali, amministrative, di sorveglianza e accoglienza, gestione della sicurezza.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Sardegna
RICERCA
Università sarde premiate
 
Tre progetti d’impresa elaborati dalle Università di Cagliari e Sassari partecipano al premio nazionale per l’innovazione. I partecipanti sono 60. I progetti sardi sono: 1)BreadCumb (Cagliari) che prevede la realizzazione di un applicativo per smartphone; 2) SmartUav (Sassari) che prevede soluzioni per veicoli senza pilota; 3) Seaver (Sassari) un sistema georeferenziato capace di rilevare situazioni di emergenza per imbarcazioni leggere. La finale si terrà il 3 dicembre a Palermo.
 
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie