Martedì 2 novembre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 novembre 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
L’UNIONE SARDA
01 – Tagliati i fondi per i disabili «Ma io voglio diventare ingegnere»
02 – Economia. Corsi e concorsi
03 – Bocconi, via alle selezioni
04 – Rassegna cinematografica all’Ersu
05 – Sassari. Trasferite senza saperlo dall’Azienda sanitaria
06 – Paleosardo, ecco quali sono le sue origini
07 – Senorbì. Programma di orientamento allo studio e al lavoro

LA NUOVA SARDEGNA
08 – Il campus. Gli studenti senza la nuova «casa» 
09 – Gelmini, la rivolta si accende
10 – Università, banditi concorsi a cattedra ma i soldi non bastano
11 – Cesare Canalis: «Lascio un reparto da rinnovare»
12 – Sassari. A Lettere dibattito con Silvio Lai e Guido Melis
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
    
  
L’UNIONE SARDA
 
1 – L’Unione Sarda / Lettere & Opinioni - Pagina 41
Ridotte le ore del servizio “Prendiappunti” all'Università di Cagliari
Tagliati i fondi per i disabili «Ma io voglio diventare ingegnere»
Sono uno studente di Ingegneria elettronica, affetto da una malattia neurologica chiamata Distonia. Per me, frequentare l'università è una grande conquista. Ma rischio di dovermi ritirare a causa dei tagli della riforma Gelmini.
L'Università di Cagliari mette a disposizione degli studenti disabili due servizi che si chiamano “Prendiappunti” e “Aiuto allo Studio”. Io, purtroppo, non sono in grado di scrivere con le mie mani. Un collega più anziano, che ha già sostenuto l'esame, prende appunti al posto mio. L'anno scorso usufruivo di 150 ore a trimestre. Da quest'anno, ci sono solo cento ore per i cinque disabili più gravi e dovremmo farcele bastare sino alla fine di dicembre. Ma io sono impegnato otte ore al giorno: come potrò seguire le lezioni? Se non cambia qualcosa, sarò costretto a mollare tutto. Vi chiedo di aiutarmi a fare sentire la mia voce. C'è in gioco la mia dignità di uomo, la mia carriera da studente, il mio futuro. E anche quello degli altri universitari disabili. La cosa più semplice, anche per la mia famiglia sarebbe che io mi ritirassi. Ogni giorno è una fatica. Mamma si sveglia alle 6, io alle 6.30. L'assistente arriva alle 7, alle 8 faccio la fisioterapia e devo essere pronto per le 9, quando passa a prendermi il pullmino della facoltà. Non posso buttare via anni di sacrifici. Vorrei che il mio urlo arrivasse al ministro dell'Università. Vorrei che capisse che studiare è un mio - un nostro - diritto. Una sedia a rotelle non ci rende meno uomini di chi può usare le proprie gambe per camminare. Credo che anche gli studenti “normodotati” dovrebbero astenersi dalle lezioni. Non per far vacanza, ma per sostenere il nostro diritto allo studio.
CRISTIAN MARTIS - MONSERRATO
Una laurea è la speranza di una vita autonoma, che non dipenda solo dai sacrifici di una persona cara. Non è forse questo il sogno di tutti gli studenti, qualunque corso frequentino? Ma in questo Paese, dove i servizi più elementari sembrano una gentile concessione e non un diritto, le persone disabili devono sognare con più forza, con più intensità degli altri. Nei giorni scorsi, Cristian ha vinto una piccola battaglia: le sue 150 ore sono state ripristinate. Ma solo sino a dicembre. Poi si vedrà. Viene da chiedersi: se avesse studiato in Italia, che mai sarebbe stato del più illustre astrofisico del mondo, Steven Hawking? Forza Cristian, non si arrenda.
DANIELA PINNA
 
 
2 – L’Unione Sarda / Economia - Pagina 15
Master per docenti. L'Università degli studi di Sassari ha indetto il bando di concorso per l'ammissione al master universitario nazionale di secondo livello per la dirigenza degli istituti scolastici-Mundis, in convenzione con la Fondazione conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui) e con l'associazione nazionale dei dirigenti delle alte professionalità della scuola (Anp), per l'anno accademico 2010/2011. Domande entro il 25 novembre. Info: www.uniss.it, 079.228969, l.mattone@uniss.it.
Trentasei ricercatori. L'Università di Roma “La Sapienza” ha indetta le procedure di valutazione comparativa per la copertura di 36 posti di ricercatore universitario. Domande entro il 25 novembre. Bandi su www.uniroma1.it. (G.u. 85 del 26 ottobre).
Policlinico, 9 medici
L'Azienda ospedaliera universitaria “San Martino” di Genova ha indetto i concorsi pubblici, per titoli ed esami, per nove dirigenti medici (discipline di radiodiagnostica e di ortopedia e traumatologia), a tempo indeterminato. Domande entro il 18 novembre. Bandi su www.hsanmartino.liguria.it. (G.u. 83 del 19 ottobre).
 
 
3 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 25
Università. Il 15 novembre al Siotto si provano i test d'ingresso l'appuntamento
Bocconi, via alle selezioni
La Bocconi incontra gli studenti delle scuole superiori di Cagliari e hinterland. L'iniziativa di orientamento promossa annualmente dall'ateneo milanese è in programma per il 15 novembre, a partire dalle 11,20, nell'aula magna del liceo classico “Siotto”.
Destinatari saranno i ragazzi delle ultime classi (quarte e quinte) degli istituti superiori interessati all'area di studio economico-giuridica e all'università Bocconi in particolare. Tutti i partecipanti avranno la possibilità di cimentarsi in una simulazione del test di selezione per l'accesso alla Bocconi. Ogni anno, infatti, l'ateneo milanese stabilisce il numero di studenti che possono essere ammessi per assicurare le migliori condizioni di accoglienza e di buona riuscita nel percorso di studi e per agevolare l'ingresso dei laureati nel mondo professionale.
Per l'anno accademico 2011-2012 saranno attivate 20 classi di primo anno, per un totale di 2.550 iscritti. Le procedure di ammissione seguono iter differenti a seconda della tipologia dei candidati, distinti in “italiani” e “internazionali”. I primi possono partecipare alle selezioni nella sessione primaverile (il 7 maggio 2011 a Milano e in altre sette sedi italiane) oppure in quella autunnale (il primo settembre 2011 soltanto a Milano). La partecipazione alla selezione primaverile, nella quale viene messo a disposizione circa il 90% dei posti disponibili, è fortemente consigliata dall'ateneo in quanto consente di anticipare la scelta e programmare l'inserimento in università.
È possibile candidarsi per l'ammissione in Bocconi anche attraverso iniziative di orientamento diverse, rivolte a specifici profili di studenti. Per saperne di più è possibile consultare il sito internet www.unibocconi.it/orientamento. (p.l.)
 
 
4 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 23
Rassegna cinematografica all'Ersu
Continua nella Sala Cosseddu della Casa dello studente di via Trentino, la rassegna cinematografica “Cinemamente” a cura dell'associazione Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica Sardegna in collaborazione con l'Ersu e la Cineteca Sarda. Giovedì alle 18 verrà proiettato K-Pax (2001) di Ian Sofley e venerdì, sempre alle 18, Shine (1996) di Scott Hichs.
 
 
5 – L’Unione Sarda / Provincia di Sassari - Pagina 25
Sassari. Denuncia del sindacato
Trasferite senza saperlo dall'Azienda sanitaria, odissea di tre infermiere
Trasferite a loro insaputa dalla Asl all'Azienda ospedaliero universitaria, e all'insaputa della stessa azienda mista.
Un trasferimento tanto avvolto nel mistero che tre infermiere in servizio fino a settembre per la Asl di Sassari, a ottobre hanno lavorato praticamente in nero per l'Aou, senza copertura assicurativa e con busta paga dimezzata.
DIRITTI A denunciarlo è la Federazione sindacati indipendenti di Sassari (Fsi), che per voce del segretario territoriale, Mariangela Campus, punta il dito contro le due amministrazioni sanitarie e annuncia il ricorso al tribunale per tutelare i diritti e il lavoro delle tre infermiere.
La paradossale vicenda inizia con una delibera firmata dal commissario straordinario dell'Azienda sanitaria numero 1, Paolo Manca, del 23 settembre 2010. Il documento dispone il trasferimento di diversi dipendenti dalla Als all'Azienda mista: quattro infermieri, un dirigente medico biologo e due dirigenti medici oncologi.
I setti dipendenti, è spiegato nella delibera, pur appartenendo alla Asl 1, dal primo luglio 2007 lavorano al servizio dell'Azienda ospedaliero universitaria, e sono pagati dalla Asl.
Per risolvere la situazione poco chiara, i dipendenti sono trasferiti d'ufficio all'Aou di Sassari. La delibera spiega che i sette sono costati alla Asl, dal primo luglio 207 al 31 agosto 2010, una cifra pari a 1 milione e 323 mila euro. Nel documento è specificato anche che l'atto di trasferimento sarà notificato anche alla Azienda mista.
Quest'ultimo passaggio si tinge di giallo: «All'Aou, al momento, non risulta nessun atto amministrativo riguardo al trasferimento delle tre infermiere», afferma Mariangela Campus.
CERTEZZE Così per le tre dipendenti passate senza saperlo da un'azienda all'altra, non esiste nessuna certezza sul futuro. Hanno ricevuto la lettera di licenziamento della Asl solo a metà ottobre, e hanno scoperto di avere lavorato dal 23 settembre senza alcuna copertura assicurativa.
Non solo, si sono viste dimezzare lo stipendio, senza capire perché. Non sapendo quale sarà il loro destino, le tre infermiere si dicono pronte a manifestare davanti alla sede dell'Aou, fino a quando non saranno date loro certezze.
Intanto avranno il totale appoggio della Federazione sindacati indipendenti di Sassari, che annuncia il ricorso ai giudici per chiarire la vicenda.
Vincenzo Garofalo
 
 
6 – L’Unione Sarda /  Cultura - Pagina 43
Il libro dello studioso catalano sulle radici linguistiche del neolitico isolano
Paleosardo, ecco quali sono le sue origini
“Paleosardo. Le radici linguistiche della Sardegna neolitica” è il titolo del nuovo saggio di Eduardo Blasco Ferrer uscito in contemporanea a New York e a Berlino (NY/Berlin, de Gruyter, 2010, 260 pp). Nel saggio, il cinquantaquattrenne linguista catalano, docente dell'Università di Cagliari, espone la teoria, già accreditata nella Comunità scientifica internazionale, sull'origine della lingua paleosarda.
La ricerca sul primitivo sostrato della Sardegna ha coinvolto senza successo una legione di studiosi. Le tesi formulate finora si scontravano col carattere del tutto ermetico della toponomastica centrale dell'Isola, che restituiva strutture senza addentellati nelle lingue europee o extraeuropee confrontate. Il deficit principale degli approcci tradizionali consisteva nella mera ricerca casuale di omonimie tra forme, onomastiche e lessicali, sarde e di altre lingue a volte molto lontane.
L'autore, dopo anni di ricerca intensa nelle aree più arcaiche dell'Isola, ha sottoposto quasi un migliaio di microtoponimi, in larga parte conservati nella tradizione orale delle comunità montane, a una rigorosa analisi, derivandone poi una tipologia morfologica e fonologica del Paleosardo. I risultati così ottenuti hanno gettato luce sulla vera natura del sostrato paleosardo, ossia di una lingua di tipo “agglutinante”, che mostra palesi corrispondenze strutturali con le lingue paleoispaniche, in particolare col Paleobasco ricostruito e con l'Iberico. Una rassegna di corrispondenze strutturali, semantiche e onomastiche condotta fra Paleosardo, Paleobasco e Iberico conduce inesorabilmente alla deduzione che il Paleosardo rappresenta l'esito di varie migrazioni paleoispaniche avvenute in età pre-neolitica e neolitica, con uno sviluppo autonomo e privo di ulteriori apporti fino all'età nuragica. Nell'indagine si mettono in evidenza per la prima volta le componenti stratificate del sostrato paleosardo pre-semitico, vale a dire una componente primaria paleobasca e iberica, più due componenti minori, una periindeuropea e una paleoindeuropea.
 
 
7 – L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari - Pagina 29
Senorbì. Il capoluogo della Trexenta si propone come attrattiva grazie a sport e musica
SANTA ALLEANZA IN FAVORE DEI GIOVANI
Patto tra parroco e sindaco: incentivi per lo studio e il lavoro
Il Comune pronto a varare insieme alla Curia un programma di orientamento allo studio e al lavoro contro la disoccupazione.
Senorbì è un paese per vecchi: poche le occasioni di svago e socializzazione a misura di giovani. Così la Parrocchia e il Comune corrono ai ripari. «Stiamo valutando le esigenze dei ragazzi per offrire loro valide alternative alla piazza e alla noia», dice il parroco don Alberto Pistolesi, baby-sacerdote (ha 31 anni).
IL PATTO L'alleanza tra amministrazione comunale e parrocchia di Santa Barbara è di quelle destinate a durare. La prima iniziativa è uno studio dettagliato (con dati e statistiche aggiornate) su problemi, difficoltà ed esigenze dei ragazzi dagli 11 ai 25 anni. Il sindaco Adalberto Sanna firma quasi un assegno in bianco: «Sosterremo tutte le iniziative capaci di ridare entusiasmo al mondo giovanile». Si riparte dall'oratorio, in passato punto di ritrovo irrinunciabile per gli under 25. A Senorbì ci sono le scuole e le società sportive (calcio, pallavolo, basket, arti marziali), ma per queste ultime è necessario pagare. L'oratorio alla don Bosco va ricreato.
LE SCUOLE La ricerca promossa dalla Parrocchia (i dati sono forniti da Istat, Acli, Istituti scolastici e Comune) lascia intravedere margini di intervento tutto sommato rassicuranti. Se si fa un paragone con i paesi del circondario, Senorbì è in una posizione di vantaggio soprattutto riguardo il capitolo istruzione. Un ruolo decisivo, in questo caso, è dato dalla presenza di vari istituti scolastici: infanzia, elementari, medie, liceo scientifico tecnologico, agrario, geometri, ragionieri, programmatori, turistico. L'incidenza di diplomati e laureati nella popolazione d'età superiore ai 29 anni (37,1 per cento), contrasta notevolmente con quello di zona (24,4) attestandosi su valori di poco inferiori a quelli provinciali (40,2). Anche la dispersione scolastica (9,7 per cento) è inferiore rispetto alla Trexenta (12,4) e addirittura alla media provinciale (10,8).
I LAUREATI Tra i diplomati di Senorbì uno su due si iscrive all'Università. Tra questi, è purtroppo inferiore al 50 per cento la percentuale dei laureati. Il dato era ancora più negativo negli anni scorsi, la recente riforma universitaria (lauree triennali e specialistiche) è servita ad aumentare il numero dei ragazzi che terminano il percorso di studi e ha ridotto i fuori corso.
IL LAVORO La disoccupazione è sopra il livello di guardia: 41,38 per cento tra i ragazzi, 68,69 per cento tra le ragazze. La santa alleanza tra Parrocchia e Comune potrebbe fare molto. «Un'idea potrebbe essere quella di promuovere una sorta di orientamento allo studio e al lavoro, indirizzando i più giovani verso quelle che sono le esigenze professionali della società», dice il sindaco.
SEVERINO SIRIGU
  

  
LA NUOVA SARDEGNA 
 
8 – La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
IL CAMPUS
Gli studenti senza la nuova «casa» 
CAGLIARI. C’era una volta il progetto di un campus universitario per viale la Plaia. Poi diventati due. Ma alla fine non ne è stato realizzato nemmeno uno. Il primo era stato progettato da Di Martino per 914 posti letto e un costo di 55 milioni, il secondo dall’architetto La Rocha (premio Prizker) per 1.008 posti più ampi servizi per 105 milioni. Per entrambi c’erano i finanziamenti. Ma il progetto di La Rocha venne respinto dalla maggioranza del Comune in quanto non c’erano gli standard. Mentre il primo aveva avuto il sì. Ma a tutt’oggi anche i soldi del secondo progetto si sono fortemente ridotti. E in questa diatriba a rimetterci sono stati gli studenti fuori sede senza posto letto.
 

9 – La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Cagliari
Iniziative d’ateneo aspettando la discussione alla Camera il 18 novembre 
Gelmini, la rivolta si accende
BETTINA CAMEDDA 
CAGLIARI. La riforma Gelmini il 18 novembre sarà discussa nuovamente alla Camera: l’attesa scalda gli animi di studenti e ricercatori che, per novembre, annunciano importanti novità sul fronte delle mobilitazioni. Gli studenti hanno dimostrato di capire i motivi della protesta dei ricercatori. Un periodo caldo quindi per l’intero sistema universitario che in queste settimane vedrà decidere le sue sorti. «Sul fronte nazionale ci sono delle novità, il 18 la riforma si discuterà di nuovo alla camera quindi prevediamo di organizzare da domani delle nuove manifestazioni - dichiara Valentina Onnis, ricercatrice di chimica e referente dell’ateneo di Cagliari per la Rete 29 Aprile - per il momento però ci sono soltanto idee che dovranno essere prima discusse con la Rete nazionale. Una cosa è certa la settimana dall’11 al 17 novembre sarà piuttosto densa di appuntamenti. Decideremo anche se andare a Montecitorio». Preferisce svelare poco Valentina Onnis che, in veste di referente per la città di Cagliari della Rete 29 Aprile (la rete nazionale dei ricercatori), negli ultimi mesi ha preso parte a numerose proteste, non ultima la lezione pubblica in piazza Yenne. Una protesta ben riuscita a cui hanno preso parte circa un centinaio di studenti. Novembre rigido che vedrà in rivolta anche il personale Ata, i docenti e i precari della scuola pubblica. Intanto per il 17 novembre il sindacato della scuola Flc-Cgil ha organizzato una manifestazione nazionale per difendere la scuola pubblica, per il diritto allo studio e per il lavoro a cui seguirà la grande manifestazione della Cgil organizzata per il 27 novembre.
 
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
SASSARI 
Università, banditi concorsi a cattedra ma i soldi non bastano 
SASSARI. Polemica sugli ultimi concorsi universitari: tutte le facoltà, tranne Farmacia, sforano i budget-assunzioni. Medicina con una cifra che supera addirittura il milione. Il rettore assicura: «Le facoltà potranno chiamare i nuovi docenti solo sulla base dei propri fondi».

Pagina 10 - Fatto del giorno
Università, concorsi senza soldi in cassa 
A Sassari polemica sulle nuove cattedre: Medicina sfora il budget di oltre un milione di euro 
PIER GIORGIO PINNA 
SASSARI. Bagarre sugli ultimi concorsi nella più antica università della Sardegna. Con dubbi, proteste, polemiche. Oltre a parecchi interrogativi. Perché tutte le facoltà, tranne Farmacia, sforano i budget per le assunzioni? E com’è possibile che Medicina lo superi per una cifra che supera addirittura il milione di euro?
Come mai le prove sono state indette nonostante si sapesse che non c’erano abbastanza risorse? Chi ha autorizzato la mancata copertura finanziaria e dato il benestare in fase di revisione dei conti? Ma c’è di più. A Sassari ricambi e ingaggi non si presentano semplici. Da domani vanno in pensione 54 tra docenti e ricercatori su un totale di 760. Nei prossimi 3 anni dovrebbero sostituirli i vincitori di concorso. Ma come? Con quali criteri? E con che priorità? In teoria ogni aspetto è codificato. Nella pratica le perplessità restano. Perché? Le immissioni non si possono ottenere tutte subito per via di complicate procedure sui punti-organico e di un turn over parziale. Nel frattempo dilaga l’incertezza su tempi e precedenze, possibile fonte d’ingiustizie e colpi bassi.
Oggi dunque nelle facoltà che grosso modo hanno rispettato le regole splafonando di poco rispetto al 50% del budget consentito parecchi temono un assalto indiscriminato ai nuovi posti. Quasi una corsa da Far West. Dove chi piazza prima la bandierina sulle cattedre porterà a casa risultati concreti. E dove gli altri, al contrario, rischiano di rimanere a bocca asciutta. O di cominciare a lavorare in ritardo. Semplicemente perché le loro facoltà si sono attenute alle norme. Un boomerang paradossale.
Fibrillazione. Le ennesime tensioni piombano sull’ateneo in un clima scosso dall’agitazione nazionale anti-Gelmini dei ricercatori. Con un giallo nel giallo che riguarda proprio loro: come mai tutti a parole danno la precedenza per i concorsi agli appartenenti a questa categoria, la più debole, ma poi a Sassari i candidati ricercatori sono gli ultimi chiamati per le prove?
Non è finita. Mentre si scatena il totonomine, tanti paventano affari di famiglia legati a trite prassi in stile parentopoli. E così, in un mix esplosivo, il malessere si estende all’intera università sassarese.
Numeri. I concorsi hanno inizio nei mesi scorsi. Interessano 16 posti da ordinario (o docente di prima fascia), 23 da associato (o di seconda fascia), 26 da ricercatore. Alcuni sono terminati e si conosce già il nome degli idonei (spesso esterni, non gli interni per i quali Sassari promuoveva un ruolo). Per altri bisognerà aspettare la fine dell’anno. Tutti i bandi si riferiscono alla prima sessione del 2008, periodo nel quale l’ateneo era guidato da Alessandro Maida. A indirli, come la procedura vuole, a suo tempo sono state le 11 facoltà sassaresi.
Sorprese. Il quadro complessivo della situazione tuttavia è apparso chiaro nella sua interezza solo di recente, quando il nuovo rettore, Attilio Mastino, ha comunicato cifre e dettagli al Senato accademico. C’è una tabella che mostra i concorsi indetti da ogni facoltà e il raffronto con le altre. Si è dunque scoperto che la gran parte ha seguito le norme, andando in qualche circostanza più o meno al di là del consentito, ma restando su parametri accettabili. Il record negativo appartiene a Medicina: ha bandito ben 16 prove (4 per ordinari, 11 per associato, 1 per ricercatore) occupando da sola un quarto del totale dei nuovi posti fissati nell’ateneo. Disponeva di un budget virtuale di 736mila euro, avrebbe dovuto impiegarne 368mila e invece ha indetto concorsi per un «valore» pari a quasi un milione e mezzo di euro. E, come risulta dal sito ufficiale del Miur, sta già «incassando» un primo elenco d’idonei e vincitori. Le altre facoltà più in rosso sulla Voce Concorsi sono Giurisprudenza (splafonamento di 240mila euro), Architettura (-200mila), Scienze politiche (-190mila euro), Scienze (-150mila), Veterinaria (-140). Meno problematiche le posizioni di altre, alcune delle quali vicine al limite «virtuoso».
Presa di servizio. Il problema spinoso che Senato accademico e Consiglio d’amministrazione si troveranno davanti è dunque chiaro: come, con quali esatte priorità, sino a che livello d’impegno delle risorse effettive sarà possibile ratificare le nomine? Rispondere ai quesiti senza violare qualche legge costituirà un rebus. Anche perché, date le premesse, gli strascichi sono assicurati: la copertura economica va garantita non dopo i bandi ma prima. Resta così da chiedersi in che maniera verrà data concreta attuazione alla modalità stabilita dal Senato accademico secondo cui la prima facoltà a chiamare i nuovi assunti dovrà essere Lingue e il fanalino di coda proprio Medicina.
Voci. Analogamente ci si domanda per quale motivo continuino a rimbalzare anticipazioni sui risultati di concorsi non ancora chiusi e in qualche caso s’indichino i papabili in anticipo. Discorso spinoso. Che non riguarda solo Sassari e coinvolge l’intera accademia. Tanto che esiste persino un sito su internet: pronosticailricercatore.blogspot.com.
Oggi tutti i concorsi hanno sì una sede locale di svolgimento ma sono strutturati su base nazionale. Nel senso che accolgono candidati da ogni parte d’Italia e commissari scelti sempre con un criterio non regionalistico. Di recente, per evitare manfrine, il ministro ha imposto regole d’ingaggio più severe per gli esaminatori. Ma il fatto che dal prossimo anno saranno istituiti concorsi e listoni nazionali per materia da cui le università dovranno attingere i docenti idonei per coprire i propri posti, induce parecchi a parlare di ultima spiaggia per evitare la rivoluzione alle porte e una selezione molto più rigida.
Regole. Un’altra scia di polemiche, ancora a Sassari, si sta lentamente spalmando sui pensionamenti. Pare che diversi docenti in uscita abbiano chiesto di continuare a frequentare gli istituti dove hanno lavorato per anni. E sin qui niente di male. Ma qualcuno avrebbe domandato di poter usare laboratori, aule, strumenti. Il che è espressamente vietato da norme ministeriali e interne. Nonostante ciò tanti ex colleghi sarebbero stati chiamati a esprimersi su singole situazioni: quasi una mozione degli affetti, in contrasto però con un’esplicita disposizione del rettore che esclude in maniera tassativa eventualità del genere. Insomma, l’ennesima coda di veleni che non rasserena un’atmosfera generale già tesa.

«OGNI FACOLTÀ ATTINGERÀ AI PROPRI FONDI» 
Il rettore Mastino esclude la possibilità di squilibri e corsie privilegiate 
«Senato accademico e Cda vigileranno con estrema attenzione» 
«L’ateneo può assumere senza problemi, dal governo schizofrenie» 
SASSARI. «Non c’è di che preoccuparsi: lo sfondamento del budget è tecnico, non reale, e ciascuna facoltà farà chiamate sulla base delle effettive disponibilità proprie, non dei fondi d’ateneo». Il rettore, Attilio Mastino, rassicura. E ricorda come, su sua iniziativa, l’università stia per varare un codice etico che vieta comportamenti scorretti.
Oggettivamente quella che arriva oggi è la parte terminale di un’onda lunga nata due anni fa. Era allora che la copertura, secondo norme cogenti, avrebbe dovuto venire assicurata da ogni facoltà.
In sostanza, Mastino lo tsunami legato ai concorsi della prima sessione 2008 l’ha ereditato. Ma a parziale giustificazione dell’accaduto rammenta come Architettura, di recente istituzione, faccia storia a sé perché necessita di altri organici e spiega che alcune norme sui punti-organico e sulle chiamate non erano state emanate prima della fine del 2009 e del 2010. «Il Consiglio d’amministrazione e il Senato accademico comunque vigileranno», sostiene Mastino. Che aggiunge: «Per Medicina va sottolineato che quest’anno vanno in pensione una ventina tra professori e ricercatori (12 al 31 ottobre, ndr): il ricambio andava perciò avviato. Anche perché, tra i criteri da valutare, c’è il funzionamento dei servizi sanitari».
Ma questo punto è esattamente il più temuto in altre facoltà da molti colleghi dei clinici: lo stato d’emergenza brandito come un’arma per ottenere un posto prima degli altri.
Come replica allora Mastino a chi fuori da Medicina ha paura di squilibri e corsie privilegiate? «Lo ripeto: nessuno potrà sfondare i propri punti-organico, andando al di là di chiamate pari al 50% del budget, altrimenti non ratificheremo le prese di servizio - risponde il rettore - Un altro elemento di equilibrio consisterà nel considerare per le assunzioni gli idonei che oggi lavorano a Sassari ma negli ultimi concorsi hanno conseguito il nuovo titolo in altre sedi».
«Per quel che riguarda il discorso più generale - è la conclusione del rettore - voglio porre in rilievo un aspetto positivo: il nostro ateneo può senz’altro continuare ad assumere perché il rapporto tra i fondi fissi e il fondo funzionale ordinario è al di sotto del 90%. Rilevo invece una schizofrenia da parte del governo: da un lato vuole sopprimere i ruoli di ricercatore a tempo indeterminato, dall’altro ci obbliga a spendere il 60% dei punti-organico proprio per le chiamate riservate a questa categoria».  (pgp)

IL TURN OVER DEI DOCENTI.
Molti i bandi privi di copertura finanziaria
tensioni per possibili emergenze e deroghe
COME AVVIENE IL RECLUTAMENTO
Il calcolo dei punti-organico
La chiamata nelle università di nuovi prof e ricercatori dipende dal peso dei punti-organico: in questo schema un ordinario vale 1 punto, un associato 0,7, un ricercatore 0,5. Quando in una facoltà si liberano posti, si calcola a quanto ammonta il totale dei punti e si bandiscono i concorsi di conseguenza. Se i docenti chiamati sono interni si risparmia: si terrà conto del solo scatto di carriera. Esempio: un associato che era già ricercatore peserà per lo 0,2. In generale un professore di prima fascia costa un lordo medio di 114mila euro, uno di seconda 82mila e un ricercatore 54mila. Nelle valutazioni di ogni facoltà si deve quindi tenere conto di questi delta e del quadro complessivo nel quale ci si vuole muovere.
POSTI SOLO PER RICERCATORI
Esodo massiccio a Cagliari
Cagliari: i docenti dell’ateneo sono scesi a 1.111 (35mila gli studenti). Prof e ricercatori erano 1.136 nel 2009 e 1.194 nel 2008. Un centinaio i pensionamenti, perlopiù legati alla volontà di percepire una liquidazione non dilazionata ed evitare i limiti della Finanziaria. «I ricercatori invece sono messi in congedo d’ufficio a 65 anni, anche se non ne hanno 40 di contribuiti», ricorda Valentina Onnis, leader della protesta di categoria a Cagliari. In quest’ateneo come negli altri le risorse vanno usate al 60% per posti di ricercatore, al 10% per gli ordinari, il restante per tecnici-amministrativi e prof associati. Da 3 anni Cagliari non indice concorsi per docenti. Per ricercatore non a tempo ne ha banditi 34 nel 2009 e 17 nel 2008.
 
 
11 – La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Sassari
«Lascio un reparto da rinnovare» 
L’amaro bilancio del professor Cesare Canalis, da ieri in pensione 
PAOLETTA FARINA 
SASSARI. Vado via con il rammarico di non veder rinnovate le attrezzature della clinica, anche se ci sono le promesse di interventi risolutori. Ed è un rammarico che mi accompagnerà negli anni a venire dopo aver speso buona parte della mia carriera battendomi per poter offrire un servizio di alto livello e con le migliori strumentazioni, che invece sono ancora là da venire». Non c’è acredine nella parole del professor Cesare Canalis, ma un velo di amarezza sì.
Da ieri è ufficialmente, a 71 anni, un pensionato. E non siederà più alla scrivania di direttore della clinica di radiologia dell’Azienda universitaria ospedaliera che ha guidato dagli anni Ottanta. Nato a Tresnuraghes, in una famiglia di medici (lo erano il nonno e il bisnonno, anche il figlio ha percorso la stessa strada, mentre la figlia Elisabetta ha scelto il mondo dello spettacolo), dice di aver indossato il camice bianco «perché ci credevo». E la sua è stata una lunga vita professionale, ricca di soddisfazioni personali. Ma con quel nodo mai sciolto, nel periodo in cui è stato a capo di radiologia, di un organico di reparto sottodimensionato e di un apparato tecnologico sempre insufficiente, spesso obsoleto. Inefficienze che hanno prodotto liste d’attesa lunghissime per una mammografia e viaggi dei pazienti in altri centri sanitari per ottenere la radioterapia o una risonanza magnetica. E che il direttore Canalis ha sempre denunciato nei ripetuti carteggi con le alte sfere dell’Asl prima e dell’Aou adesso.
Per riassumere, ora la situazione della clinica è la seguente. «La macchina per la risonanza, acquistata quattro anni fa con fondi dell’Unione europea a fini di ricerca, nell’ambito di un progetto nostro e dei colleghi della neurologia - comincia ad elencare Canalis - ha bisogno di aggiornamenti tecnici. La nuova Tac multistrati è ancora in arrivo. Occorrono ecografi e apparecchiature per la senologia, c’è da sostituire il vecchio mammografo analogico e anche l’angiografo. Ora l’Aou ha promesso un intervento finanziario di tre milioni e mezzo per le nuove strumentazioni - afferma -. Spero che questa volta la promessa si realizzi, anche se io non ci sarò. Perché ci sono a disposizione fior di professionisti che con mezzi più moderni potranno garantire ai pazienti un’assistenza migliore. Ci consola il fatto che abbiamo avuto sempre riconoscimenti e apprezzamenti, io e i miei collaboratori, per il nostro lavoro, e che continuiamo a essere un punto di riferimento per tutta la sanità isolana». Il professore oramai pensionato non si vuole arrendere. «Non per me, ma per i pazienti - sottolinea -. Nell’era in cui potremmo offrire la migliore tecnologia ai nostri assistiti, siamo invece costretti a leggere sui giornali o a sapere dalla tv che altrove possono contarci. Ed è ancora più grave se si considera che la clinica sassarese di radiologia fu la prima ad offrire, nell’isola, il servizio di radioterapia».
E con orgoglio cita i numeri della radiologia universitaria: «Sono di tutto rispetto e nel raffronto con altre realtà ci collocano, in una fascia medio-alta per fatturato e prestazioni offerte». Nel 2009, cita il radiologo, la clinica universitaria ha fatto incassare all’azienda mista 5 milioni e mezzo di euro, di cui circa 4 milioni per la radiodiagnostica (ecografia, tac, risonanza, angiografia ecc.) e un milione e mezzo per la radioterapia. Sempre lo scorso anno, sono state 80mila le prestazioni erogate, di cui 54.567 per la diagnosi strumentale. «Ora io lascio il lavoro avendo vissuto soprattutto di speranze e promesse. Ma Sassari si meriterebbe una sanità che dia certezze».
 
 
12 – La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Sassari
Alla facoltà di Lettere dibattito con Silvio Lai e Guido Melis 
Università e riforma Gelmini, domani un incontro con il Pd 
SASSARI. Il viaggio del Partito democratico nell’accademia italiana prosegue a Sassari, portando il dibattito su università e ricerca negli atenei, per parlare con gli studenti e con tutti i cittadini dello stato di crisi in cui versa l’istruzione universitaria, stretta tra i tagli della riforma del ministro Mariastella Gelmini che, è la protesta, rischia di danneggiare soprattutto le realtà più piccole.
Il tema dell’incontro a cui sono invitati a partecipare insieme a tutti gli studenti e i ricercatori, i docenti e le istituzioni, è «Sì a una vera riforma, no al ddl Gelmini. Le proposte del Pd», si terrà domani alle ore 18, nell’aula magna della facoltà di Lettere, in via Zanfarino, 62. Interverranno Silvio Lai, segretario regionale del Pd, il deputato Guido Melis e Marco Meloni, responsabile Università e ricerca nella segreteria nazionale del partito.

 

 

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