Martedì 26 ottobre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 ottobre 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 43
Sulla Luna e su Marte le case degli ingegneri sardi
 
La certezza è arrivata a Bordeaux. È qui che gli scienziati cagliaritani del Dipartimento di Ingegneria chimica e Materiali guidati dal professor Giacomo Cao e i ricercatori dell'Agenzia spaziale italiana hanno potuto testare con successo il loro progetto sulla produzione di materiali direttamente nello spazio. “Mattoni” per case ma anche per costruire ripari contro il gelo, le condizioni proibitive dei due pianeti e ancora di più la pioggia di meteoriti che da quelle parti non sono certo rari come sulla Terra.
Gli esperimenti a gravità zero condotti durante la campagna di voli parabolici a bordo di un aereo messo a disposizione dalla società Novespace all'Agenzia spaziale europea, all'Asi, all'Ateneo cagliaritano e all'Aeronautica militare, hanno dimostrato «che il processo per la produzione di elementi strutturali su Luna e su Marte depositato dall'Università e dall'Asi sotto forma di brevetto lo scorso luglio, non è influenzato dalla gravità ridotta». Concretamente - ed è questo l'obiettivo della scoperta firmata da Cao e l'équipe formata da Alessandro Concas (Crs4), Gianluca Corrias (Unica), Roberta Licheri (Unica), Roberto Orrù (Unica), Massimo Pisu (Crs4) e Claudio Zanotti (Det-Cnr) - in vista di future missioni per l'esplorazione umana dello spazio si potranno utilizzare i materiali per la costruzione di ripari e perché no, anche di strutture abitative direttamente su Luna e Marte.
LE PROTEZIONI Case, insomma (o anche schermature per le costosissime apparecchiature esposte alle piogge di meteoriti) costruite con mattoni realizzati servendosi di materiali già presenti sul suolo lunare. In mancanza di materia prima (leggi alla voce terra di Luna o di Marte), gli scienziati cagliaritani hanno usato i cosiddetti simulati (la regolite) dalla composizione minerale analoga a quella dei suoli lunare e marziano. La regolite viene arricchita di ilmenite, un composto in cui sono presenti ferro, titanio e ossigeno, e il gioco è fatto. Mattone su mattone potranno essere costruite, direttamente in loco, le strutture protettive senza essere obbligati a costosissimi trasferimenti dei materiali “edilizi” dalla terra.
«Il brevetto congiunto tra Università e Agenzia spaziale italiana - spiega Giacomo Cao, che insegna Principi di Ingegneria chimica e ambientale - potrà contribuire alla programmazione e alla gestione delle prossime missioni spaziali. Tra l'altro si inserisce a pieno titolo tra i settori di applicazione che la Nasa ha definito con gli acronimi Isfr ( In situ fabrication and rapair ) e Irsu ( In situ resource utilisation ). Settori che hanno come obiettivo esattamente quello di consentire alle missioni nello spazio, con presenza dell'uomo, di estrarre e sfruttare le risorse reperibili sul posto - appunto la Luna o Marte - senza doversi equipaggiare con scorte abbondanti a bordo, oltre a realizzare materiali e strumenti da usare come “cassette degli attrezzi” per intervenire su piattaforme orbitanti senza essere costretti, necessariamente, a ritornare a Terra». Con costi enormi che si aggirerebbero su milioni di euro. Spese spesso così elevate da ritardare gli stessi programmi internazionali.
I RISULTATI Insomma, le idee hanno preso forma e quella scoperta nata nei laboratori dell'Ateneo cagliaritano negli anni scorsi e brevettata la scorsa estate adesso ha conquistato il podio grazie ai test fatti nell'aeroporto di Bordeaux dal 18 al 21 ottobre, durante i voli parabolici con l'Airbus di Novespace che hanno consentito di operare con una gravità ridotta e assenza di gravità per circa venti secondi durante ciascuna delle trenta parabole eseguite in occasione delle tre missioni.
I TEST Alla campagna di Bordeaux, oltre al professor Cao, hanno partecipato gli universitari Roberta Licheri e Gianluca Corrias, Andrea Lorenzoni (l'ingegnere responsabile dell'Asi), Salvatore Pignataro, Mauro Piermaria e Gabriele Mascetti dell'Agenzia spaziale italiana, Walter Villadei, Severino De Luca, Alessandro Scaburri, Raffaele Brescia, Angelo Landolfi e Alberto Autore, dell'Aeronautica militare.
ANDREA PIRAS
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 26
Sassari
La Regione paga l'azienda mista
 
Nei prossimi giorni la Regione dovrebbe provvedere a trasferire nelle casse dell'Azienda Ospedaliero-universitaria contributi che permetteranno di
provvedere ad un ulteriore ripianamento del debito dell'Aou verso la Asl di Sassari, relativo all'annualità 2009: «Se ciò
non dovesse avvenire l'Azienda Ospedaliero Universitaria si impegna a farsi carico del problema, anticipando quanto possibile». È quanto annuncia l'Azienda mista in una nota in cui si specifica che occorre "prioritariamente garantire il livello delle prestazioni nei riguardi degli assistiti. Ciò non può ovviamente avvenire se non si garantiscono le ordinarie erogazioni a favore del personale a qualsiasi titolo dipendente e il mantenimento dei normali flussi monetari trasferiti ai fornitori di materiali.
 
3 – L’Unione Sarda
Commenti - Pagina 12
Uomini buoni e cattivi
Senza lavoro non esiste società civile
 
Si respira un'aria strana e cattiva, in quest'autunno che sembra annunciare un durissimo inverno. La violenza ne è la principale componente: sia essa scatenata da futili motivi privati che per fondamentali ragioni pubbliche. Violenza sotterranea: fatta di pugni in metropolitana e strangolamenti in cantina. Violenza alla luce del sole o nel cuore della notte: in pieno centro a Milano o nelle strade periferiche che portano alle discariche campane. Violenza sbarcata anche in Sardegna: con l'aumento esponenziale delle rapine e l'assedio del Consiglio regionale. Violenza da sempre al centro della riflessione politica: perché dall'intento di combatterla nasce l'esigenza di associarsi per dar vita alla società civile.
Sarebbe a tal proposito opportuno dare una rispolverata ai classici della filosofia politica. In particolare a due autori inglesi del Seicento, il cui pensiero si basa sull'osservazione della natura umana. Per Thomas Hobbes l'uomo è cattivo e mira esclusivamente a soddisfare i propri interessi. In quanto convinto di poter avere tutto ciò che desidera, non esita a usare la violenza per soddisfare quello che ritiene suo diritto. Unico rimedio consiste nell'azzerare le pretese dei singoli, in modo che nessuno si senta autorizzato ad agire con forza. Pertanto, unico detentore di diritti diventa il sovrano. Una situazione simile si è verificata nell'Europa orientale durante l'esperienza del socialismo reale: quando tutto apparteneva allo Stato e nessuno poteva contestarne le decisioni.
Secondo John Locke, invece, l'uomo è fondamentalmente buono. La società si crea spontaneamente, perché non si è convinti di avere diritto a tutto, ma soltanto a ciò che si ottiene col proprio lavoro. Compito del governo è di vigilare affinché quest'ordine non venga turbato. Si tratta, in estrema sintesi, d'impedire a chi non lavora d'impossessarsi - con la violenza o con l'inganno - del frutto dei sacrifici altrui. Questa visione - a parere di Bobbio non priva di punti in comune con il socialismo - sembra più condivisibile della precedente, ed è stata accolta nella nostra Costituzione: dove si legge in apertura che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. In entrambi i casi, se viene meno la fonte del diritto - rispettivamente, il sovrano e il lavoro - viene meno anche la società civile e si torna allo stato di natura: dove la violenza è destinata ad avere il sopravvento.
Sono anche questi motivi, in apparenza astratti ma in realtà densi di ricadute concrete, che rendono non ulteriormente rinviabile la decisione di mettere il lavoro al centro dell'agenda politica.
RICCARDO DELUSSU
(Università di Cagliari)
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Olbia - Pagina 20
Università
Venerdì scade il termine per le tasse
 
Il polo universitario di Olbia ricorda a tutti gli interessati che il termine ultimo per il pagamento delle tasse universitarie è fissato a questo venerdì, 29 ottobre. I pagamenti, che riguardano l'iscrizione, immatricolazione e tasse annuali, dovranno essere effettuati tramite versamento nelle agenzie del Banco di Sardegna. Per tutte le informazioni, il sito web della facoltà è: www.uniolbia.it. ( c.i. )
 
5 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia - Pagina 17
Università
Immatricolazioni in crescita, Comune e Provincia decise al rilancio
 
Il trend di iscrizioni ai corsi dell'università di Nuoro è in crescita rispetto agli anni scorsi. Sono 110 le nuove immatricolazioni per il 2010-2011. Molti più ragazzi quest'anno hanno partecipato alle selezioni per accedere ai corsi di Scienze infermieristiche e Scienze ambientali e forestali. Trend che oggi, assieme ai tanti problemi aperti, sarà al centro della seduta congiunta delle giunte provinciale e comunale. «È un andamento positivo - sottolinea Franca Carroni, consigliere delegata all'Università della Provincia - è evidente che c'è un interesse crescente e una partecipazione convinta intorno alll'università a Nuoro. Già l'anno scorso, grazie anche ai bonus assegnati dalla Provincia ai nuovi iscritti, avevamo registrato un'inversione di tendenza rispetto al calo degli anni precedenti, confermata anche quest'anno con 110 nuove immatricolazioni, più tutti i partecipanti alla selezione che non hanno superato i test d'ingresso per accedere ai corsi a numero chiuso». Il nuovo trend costituisce una spinta in più per il rilancio dell'università, obiettivo di Comune e Provincia.
«Sulla base della decisione della Regione di creare un Consorzio unico delle Province di Nuoro e Oristano, è fondamentale - sottolinea Franca Carroni - proseguire il confronto tra le giunte provinciale e comunale per discutere del tema in tutti i suoi aspetti e riavviare interlocuzioni che ci consentano di presentarci uniti di fronte alla Provincia di Oristano e alla Regione». Franca Carroni rilancia la proposta didattica già radicata in quella attuale, da sottoporre alle università di Cagliari e Sassari, con la riconferma del polo ambientale-forestale, di quello della pubblica amministrazione e la formazione degli adulti, le professioni sanitarie e gli studi antropologico-sociali supportati dall'Istituto superiore regionale etnografico.
 
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano - Pagina 21
Sedilo
Comune e Università per rilanciare l'architettura del territorio
 
Sarà firmato e illustrato mercoledì, alle 17 in biblioteca, il protocollo d'intesa tra il Dipartimento di Pianificazione e Architettura dell' Università di Sassari e il Comune di Sedilo. Parte il laboratorio di architettura che si propone «di produrre e coordinare progetti ed idee sulla trasformazione e la riqualificazione di parti significative del territorio». Per l'occasione il sindaco Umberto Cocco ha invitato i residenti, i partiti, gli studi professionali, le ditte impegnate nel campo delle costruzioni, i sindaci e i tecnici dell'area dell'Omodeo, del Marghine e del Guilcier. ( a. o. )
 
7 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano - Pagina 21
Arborea. Convegno Admo
Cellule staminali: una banca al Binaghi per salvare la vita
 
Banca del cordone ombelicale in Sardegna: una necessità non più rimandabile. A lanciare l'appello è Licinio Contu, docente di genetica medica all'Università di Cagliari e direttore del centro regionale trapianti. Ad Arborea, nel convegno organizzato dall'Admo, Contu, riconosciuto come uno dei massimi esperti delle malattie del sangue, ha fatto il punto: «La Sardegna soffre più di altre regioni di malattie endemiche, in particolare la Talassemia, che possono essere curate grazie alle cellule provenienti dal sangue del cordone ombelicale. Nonostante sia stato già predisposto da tempo la sede della Banca del sangue nel centro trapianti dell'ospedale Binaghi e che già esistano il personale e le attrezzature, purtroppo ancora non si è concluso l'iter burocratico e di formazione». Da tempo il professor Contu promuove le donazioni di tipo “solidale” e “autologa”, mentre boccia (così come tutte le associazioni mondiali) quella “dedicata”. «Le società che se ne occupano promettono a mamme e figli un'assicurazione biologica sulla vita dietro pagamenti dai 2 mila ai 3 mila euro e di circa 300 euro per la conservazione del sangue. Ma il cordone non è più utilizzabile dopo un certo lasso di tempo ed inoltre la legge italiana vieta il rientro nel nostro paese delle staminali. Se invece le mamme scegliessero la donazione solidale, si creerebbe una banca di staminali accessibile a qualunque paziente in caso di bisogno». Nel convegno sono intervenuti anche i relatori Pietro Manca e Rosaria Lai.
ANTONELLO LOI
 
8 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia - Pagina 17
Dall'allattamento agli effetti della contenzione fisica
Nel fine settimana un convegno sulla storia della medicina con quaranta relatori
 
Considerare il medico non solo come scienziato, ma anche come umanista: prende il via con questo proposito il quinto congresso sulla storia della medicina in Sardegna. Il convegno, organizzato dall'Ordine in collaborazione con l'associazione “Clemente Susini”, quest'anno ha un valore particolare perché coincide con il centenario della costituzione degli ordini sanitari. Più di quaranta relatori provenienti da tutta Italia si incontreranno venerdì e sabato nella sala “Pippo Orrù” dell'Ordine dei Medici.
NON SOLO MEDICI Un appuntamento che si ripete ogni due anni, dal 2002. «Conoscere il passato della medicina è basilare per esercitarla al meglio», ha spiegato il presidente dell'Ordine dei medici, Mondino Ibba. «E il numero dei relatori e dei partecipanti è in continuo aumento», ha aggiunto il vice presidente Alberto Puddu. Ma non solo medici: come ha chiarito Enrico Fanni, segretario dell'associazione Clemente Susini, «è un incontro aperto anche a storici, antropologi, studiosi e ricercatori».
I TEMI L'allattamento, l'ippoterapia, la contenzione fisica e i problemi etico-storici in psichiatria, le questioni medico legali del passato e del presente, l'iconografia sacra del parto, gli ex voto, le immagini di Cagliari alla vigilia dell'epidemia di colera saranno fra i temi del congresso. «La storia della medicina è una materia che ha risvolti importanti e utili per osservare l'evoluzione della società», ha fatto notare Alessandro Riva, ordinario di anatomia all'Università di Cagliari e presidente dell'associazione Clemente Susini. «L'Ordine di Cagliari è l'unico che organizza questi convegni, che suscitano sempre un vivo interesse e hanno una risonanza a livello nazionale».
I RELATORI Tanti i nomi di spicco del panorama medico italiano: tra gli altri, parteciperanno ai lavori Bruno Zanobio, decano dei professori di storia della medicina (Milano), Donatella Lippi (Firenze), Massimo Aliverti (Milano), Luigi Cataldi (Roma), Alessandro Riva (Cagliari) e gli specialisti Ugo Carcassi, Enrico Fanni, Maria Giuseppina Gregorio, Gavino Maieli e Ornella Becheroni. Sarà anche l'occasione per celebrare l'ultimo successo di un medico sardo: Marina Del Fiacco, direttore del dipartimento di Citomorfologia e professore di anatomia alla facoltà di Farmacia, è stata eletta presidente del Gisn, il gruppo italiano per lo studio della neuromorfologia, società scientifica che conta oltre duecento soci. E che per la prima volta avrà come presidente uno scienziato sardo.
FRANCESCO FUGGETTA
 
9 – L’Unione Sarda
Economia - Pagina 15
Due tesi di laurea
 
La Camera di commercio di Oristano ha indetto un concorso per premiare due tesi di laurea specialistica o magistrale, laurea breve e/o di dottorato di ricerca o master universitario nelle quali si approfondiscano le prospettive di sviluppo del territorio della provincia. Al vincitore andranno 1.600 euro, e 1.200 euro al secondo classificato. Domande entro il 14 febbraio 2011. Bando su www.or.camcom.it. Info: 0783.21431.

 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Scienziati sardi pronti a costruire case sulla Luna e su Marte
 
CAGLIARI. Un nuovo passo avanti per il futuro «piano casa» sulla Luna e su Marte. La prova in assenza di gravità per la preparazione dei manufatti-mattoni da realizzare sui due pianeti - con un brevetto dell’università di Cagliari e dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) - è andata a buon fine. L’ateneo del capoluogo ha partecipato alla cinquantatreesima campagna di voli parabolici per effettuare esperimenti in assenza di gravità che si è svolta nell’aeroporto di Bordeaux.
 I ricercatori dell’ateneo sardo sono stati a bordo delle missioni aeree (che avvengono realizzando in volo particolari parabole) che consentono di operare in assenza di gravità per una ventina di secondi. I risultati positivi dei test sono stati annunciati ieri da Giacomo Cao (docente nel dipartimento di Ingegneria chimica e materiali dell’università di Cagliari) nel corso di una conferenza stampa tenuta al Cnr di Roma. «Gli esperimenti condotti - spiega Cao, coordinatore del progetto - hanno consentito di dimostrare che il processo per la produzione dei materiali da comporre su Luna e Marte non è influenzato dalla gravità ridotta e potrà essere sviluppato in vista di future missioni spaziali».
 I marziani non fanno più paura e la Luna sembra a portata di fionda. La colonizzazione del satellite della Terra e del pianeta rosso è sempre più presente nei programmi delle agenzie spaziali internazionali (dalla Nasa ai Giapponesi). Da qui l’idea della ricerca su questi materiali, convalidata dal test accennato, iniziata nel 2009 con un finanziamento di 500mila euro e che ha coinvolto, oltre all’ateneo di Cagliari e all’Asi, anche il Cnr e il Crs4, e alcune società specializzate nell’esplorazione spaziale (come l’Esplora Srl e la SpaceLand Srl).
 Una spedizione umana su Marte avrà bisogno di molte cose, ma anche di conoscenze per realizzare delle abitazioni in cui vivere. E difficile però pensare che sia possibile portarsi dalla Terra anche i mattoni o l’acciaio per costruire. Da qui l’idea di «creare una tecnica per realizzare i manufatti di base in loco, sulla Luna o su Marte - spiega Cao - per poi costruire le case». A questo punto il gruppo è partito dall’esame del terreno lunare e marziano (quella che noi chiamiamo terra, prende il nome di regolite) e di alcuni minerali di cui sono ricchi quei pianeti: sulla Luna di ilmenite e su Marte di ossidi di ferro. Ed è lavorando su questi elementi che il gruppo ha inventato una tecnica che, attraverso interventi di arricchimento della regolite con l’ilmenite da un lato e con l’ossido di ferro dall’altro, permette di creare un qualcosa che assomiglia molto a dei mattoncini. Più la tecnica per montare questi manufatti. Nel pianeta degli innamorati, però, l’atmosfera è pressochè inesistente, mentre su quello del Dio della guerra il 98% è composta da anidride carbonica. Da qui un altro studio per predisporre l’utilizzo di questi materiali «in quelle condizioni». Ora i primi esperimenti in assenza di gravità hanno dimostrato che il progetto è realizzabile. I prossimi passi vedranno la realizzazione dei manufatti-mattoncini nel volo sub orbitale e nella stazione spaziale internazionale.
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Nel team un giovane studioso di Tula
Scoperta una proteina che contrasta il cancro
PASQUALE PORCU
 
 SASSARI. C’è anche un ricercatore sardo nel gruppo di scienziati che ha scoperta una proteina anticancro. Si chiama Fabio Sanna, di Tula, 27 anni, liceo scientifico a Ozieri e laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche all’università di Chieti. Lo studio è stato pubblicato sulla autorevole rivista «Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America» (PNAS).
 L’importante lavoro scientifico porta la firma di un team tutto italiano dell’Università «G. D’Annunzio» di Chieti in collaborazione con l’Istituto Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro (Chieti). Sono ricercatori del Gruppo di Regolazione Genica, coordinato da Bartolo Favaloro. Oltre a Favaloro e Sanna il lavoro è firmato anche da Antonella De Luca. Lo studio analizza il rapporto tra la proteina metionina sulfossido reduttasi A (MsrA) e l’aggressività delle cellule tumorali. In particolare si è visto che quanto più è aggressivo il tumore tanto più bassa è la concentrazione della MsrA.
 «Tutto parte nel 2001- racconta Fabio Sanna- quando Favaloro, allora responsabile di un progetto europeo presso il Mario Negri Sud, aveva scoperto che il gene MsrA era attivato nei batteri da condizioni di stress causati da composti chimici tossici. Tali batteri erano studiati poiché capaci di degradare composti nocivi presenti nell’ambiente, come ad esempio pesticidi, esplicando quindi un’azione benefica per l’uomo. Durante tali trasformazioni, si era osservato che nei batteri aumentavano simultaneamente lo stress ossidativo e la quantità di proteina MsrA».
 «Tali risultati - dice Sanna - facevano supporre che la proteina MsrA potesse proteggere i batteri da una possibile morte causata dall’incremento del danno ossidativo».
 Si sapeva già che, in genere, anche nelle cellule umane un aumento del danno ossidativo provoca alterazioni tali da condurre la cellula a morte. Non così nelle cellule tumorali nelle quali, invece, lo stress ossidativo a determinati livelli favorisce la progressione del tumore.
 La domanda alla quale ha cercato di rispondere il gruppo di ricercatori era se nelle cellule tumorali umane potesse esserci un coinvolgimento dell’MsrA. Come? Proteggendo le cellule umane “normali” dal danno ossidativo e ostacolando la crescita delle cellule tumorali. Il team di ricerca del Centro Scienze dell’Invecchiamento (Ce.S.I.), di Chieti, si è posto come primo obiettivo quello di confrontare la quantità di MsrA presente nei tessuti tumorali rispetto ai corrispettivi tessuti sani. Come modello di studio è stato utilizzato il tumore al seno.
 I ricercatori hanno scoperto che nei tessuti esaminati, di 48 pazienti affetti da carcinoma mammario, si riscontravano bassi livelli di MsrA. E i livelli di MsrA erano tanto più bassi quanto più aggressivi erano i tumori. L’ipotesi che a bassi livelli di questa proteina potessero favorire una crescita tumorale ha dunque un fondamento e autorizza ad attribuire un ruolo di potenziale oncosoppressore alla proteina MsrA. Una ulteriore conferma è venuta dallo studio, con tecniche di biologia molecolare, di cellule di carcinoma mammario umane coltivate in laboratorio.
Questo lavoro, dice Favaloro, non rappresenta la soluzione del problema cancro ma aggiunge nuovi elementi per la comprensione dei meccanismi di crescita tumorale.
 
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Via alle lezioni in piazza
I ricercatori universitari della Rete 29 Aprile «Insegneremo in strada, per sensibilizzare»
BETTINA CAMEDDA
 
 CAGLIARI. Prosegue ad oltranza l’indisponibilità dei ricercatori. Stamani le lezioni pubbliche: studenti, ricercatori e docenti di diverse facoltà si riuniranno alle 10.30 in piazza Yenne per fare lezione all’aperto, fuori dall’università che oggi non riconoscono. Una forte volontà da parte dei soggetti coinvolti di mantenere salda l’unione e garantire sempre una maggiore partecipazione di studenti e cittadini. Come spiega Valentina Onnis, referente dell’Ateneo di Cagliari della Rete Nazionale Ricercatori Rete29Aprile: «La scelta di fare lezione in piazza è soprattutto un modo per andare incontro alle esigenze degli studenti ma anche per continuare a dare la giusta visibilità alla protesta». Un segnale di apertura e di condivisione dei saperi dell’università con i cittadini con l’intento di coinvolgere la società civile nella protesta del mondo universitario. «È rivolta agli studenti di tutte le facoltà ma anche alla gente, per questo motivo è stato scelto di fare lezione in una piazza piuttosto trafficata soprattutto in quelle ore, perché l’esigenza che abbiamo noi ricercatori è la stessa che hanno gli studenti - sottolinea la referente della Rete 29 Aprile - si tratta di un altro tipo di manifestazione che punta alla condivisione con la cittadinanza dei problemi dell’università». Nel corso della giornata sarà possibile prendere parte alle lezioni di diverse materie. «Ci sarà una lezione di economia politica, una lezione di chimica che farò io e nella quale esporrò anche l’importanza della materia nella vita di tutti i giorni - spiega Valentina Onnis - e anche una lezione di medicina in cui si affronterà il tema del trattamento dell’obesità. In calendario forse si aggiungerà una lezione di matematica». In mattinata alcuni studenti affronteranno il tema della disabilità e il mancato supporto agli studenti diversamente abili. Questo pomeriggio alle 16 invece si terrà un’assemblea di ateneo presso la facoltà di Scienze Politiche (nella piazza tra l’aula A e B), in viale Fra’Ignazio.
 
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
LA PROTESTA
Docenti pronti a dimettersi
I tagli rischiano di affossare la facoltà di Agraria
Nell’istituto di via De Nicola affollata assemblea contro i tagli della riforma Gelmini
ANTONIO MELONI
 
 SASSARI. I professori sono pronti a dimettersi, gli studenti a trasferire la protesta nelle piazze. L’imminente varo della riforma Gelmini mette a rischio l’accademia italiana con ricadute deleterie sulla capacità di gestione del singolo ateneo. I tagli rischiano di affossare realtà prestigiose come quella di Agraria, uno dei fiori all’occhiello dell’università di Sassari. La tensione si tagliava a fette, ieri, nell’aula magna dell’istituto di via De Nicola, in occasione dell’assemblea voluta dal preside Pietro Luciano per mettere al corrente gli studenti sul possibile destino della facoltà. Timori comprensibili, giustificati dai dati diffusi in apertura nella relazione esposta da Rino Zara, ricercatore 42enne, che ha disegnato uno scenario a tinte fosche sui possibili effetti nel breve e medio periodo. La ricaduta della prossima manovra finanziaria è pesantissima: 1 miliardo e 400 milioni di euro in meno entro il 2012. Un colpo di scure che si tradurrà in riduzione drastica del personale, blocco degli scatti per i prossimi quattro anni e impoverimento complessivo dell’offerta formativa. Tagli che si sommano a quelli già operati negli anni passati se si pensa che la spesa media per studente, in Italia, è di 8mila euro, nettamente inferiore a quella di altri partner europei come la Germania che investe cinquemila euro in più. «Una situazione grave - spiega il preside Luciano - che ci costringerà ad aumentare le tasse per garantire livelli dignitosi con la conseguenza che l’accesso all’università sarà un lusso per pochi». C’è poi il capitolo ricercatori sui quali la riforma si abbatterà in modo brutale. Agraria ne conta più di un terzo del corpo docente, come dire che su ottantadue professori in servizio, trenta sono ricercatori che dopo otto anni di contratto dovranno superare un concorso, pena la fine della carriera. E di fronte alla possibilità, neanche tanto remota, di fermo dell’attività didattica c’è chi annuncia decisioni drastiche: «Sono pronto a dimettermi - ha minacciato ieri Pierpaolo Roggero, presidente del corso di laurea in Scienze e tecnologie agrarie - se arriveremo al punto in cui non sarà più possibile portare avanti i corsi». «L’università esiste perché esistono docenti e studenti - incalza Giuseppe Pulina, direttore della scuola di Scienza dei sistemi agrari e delle produzioni alimentari - qui si vuole impostare una riforma solo sui tagli, a prescindere dalle esigenze delle singole realtà». Altra nota dolente è il destino delle sedi gemmate, Sassari ne ha due, Oristano e Nuoro, che rischiano di vedere vanificati gli sforzi compiuti fino a questo momento. L’università è una delle poche aziende, in un territorio martoriato, capace, malgrado la crisi, di fare girare ancora il volano dell’economia. Quella turritana conta 1500 dipendenti, senza considerare l’indotto. Il rischio che tutto questo possa fermarsi getta ombre inquietanti sul futuro di un’intera regione. Per questo lo stato di agitazione proseguirà anche nei prossimi giorni. Il preside Pietro Luciano, infatti, ha già annunciato altri due incontri, a breve, per fare il punto con le delegazioni delle sedi gemmate.
 
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Cultura e Spettacoli
Medicina, la storia della salute in un dagherrotipo
Eccezionali documenti fotografici e relazioni al Congresso storico dei medici
PABLO SOLE
 
 CAGLIARI. L’evoluzione storica delle implicazioni etiche in psichiatria, i pregiudizi duri a morire sulle donne medico, le questioni legali connesse alla professione e l’impiego della contenzione fisica.
 Sono solo alcuni dei temi che saranno trattati durante i lavori del «Congresso di storia della medicina in Sardegna», promosso dall’Ordine e dall’associazione «Clemente Susini» e in programma nella sede di via dei Carroz - sala Pippo Orrù - il 29 e 30 ottobre. L’appuntamento, con cadenza biennale, è giunto alla quinta edizione e conterà oltre 40 relatori che illustreranno gli argomenti più disparati, dall’iconografia sacra del parto alla vita in manicomio, senza tralasciare documenti fotografici come i primi dagherrotipi che raccontano la vita cagliaritana alla viglia dell’epidemia di colera che colpì la città nella seconda metà dell’ottocento. «Conoscere il passato della medicina è basilare per esercitarla al meglio - ha affermato il presidente dell’Ordine dei medici Mondino Ibba -. Approfondire e dibattere su problematiche, esperienze, personaggi, evoluzione e sviluppo della medicina è un patrimonio di inestimabile valore non solo per i giovani laureati ma anche nella pratica, nella cura e nell’assistenza quotidiana». Particolarmente interessante - visti gli ultimi casi di cronaca - appare la relazione dello psichiatra Gavino Maieli, componente dell’associazione «Susini» e psichiatra all’azienda ospedaliera «Bolognini» di Seriate, in provincia di Bergamo. Nocciolo centrale dell’intervento sarà l’uso della contenzione fisica, definita come «uno dei trattamenti nei quali sono pesanti i vissuti di stress e di dolore per i pazienti, i familiari e gli operatori stessi. Riflettere sull’argomento - si legge nella presentazione - è di grande importanza in quanto costituisce un punto di incontro irrisolto tra il compito di custodia e di controllo sociale e quello di cura, che grava sulle istituzioni psichiatriche». Molto atteso anche il contributo del professore emerito di Storia della medicina all’università di Milano Bruno Zanobio, che di fatto aprirà i lavori del congresso con un intervento sulle «Rimembranze sarde di un continentale, barbaricino onorario». Infine, di sicuro interesse le «prime immagini sanitarie di Cagliari», come le ha definite il segretario della “Susini” Enrico Fanni parlando dei dagherrotipi sull’epidemia di colera che colpì il capoluogo intorno al 1854.
 
15 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Incontro Comune-Provincia
Vertice sull’ateneo per mettere fine al commissariamento
 
NUORO. Superare il regime commissariale dell’università nuorese: è il tema al centro di una nuova seduta congiunta delle giunte comunale e provinciale, convocate dal sindaco Sandro Bianchi e dal presidente della Provincia Roberto Deriu per le 9 di oggi. Intanto aumentano le iscrizioni ai corsi nuoresi. Molti più ragazzi - spiega la Provincia - quest’anno hanno partecipato alle selezioni per accedere a Scienze infermieristiche e a Scienze ambientali e forestali. «Un andamento positivo - dichiara soddisfatta Franca Carroni, consigliere delegata all’Università della Provincia - C’è un interesse crescente e una partecipazione convinta. Già l’anno scorso, grazie anche ai bonus assegnati dalla Provincia ai nuovi iscritti, avevamo registrato un’inversione di tendenza rispetto al calo degli anni precedenti, confermata anche quest’anno con 110 nuove immatricolazioni, più tutti i partecipanti alla selezione che non hanno superato i test d’ingresso per i corsi a numero chiuso. Alla luce di questo si pone sempre più l’esigenza di riavviare il percorso virtuoso, già intrapreso da Provincia e Comune, per la creazione del polo universitario della Sardegna centrale».
 
16 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Start Cup, quando l’idea diventa impresa
Ecco i tre vincitori della fase regionale: per loro la finale a Palermo
SILVIA SANNA
 
SASSARI. Come il sentiero di Pollicino, tracciato con le briciole di pane: stessa idea applicata alla tecnologia, per localizzare persone e oggetti e navigare in un ambiente prestabilito. Un’idea vincente, secondo il comitato di esperti: BreadCrumb, letteralmente briciole di pane, ha vinto la finale regionale della Start Cup Sardegna.
 Primo posto e assegno da 5mila euro. Ma è solo l’inizio: Breadcrumb stacca di diritto il biglietto per il Pni, il Premio nazionale dell’innovazione in programma a Palermo il 3 dicembre. Una vetrina che alla Sardegna porta bene, visto che un anno fa furono i sassaresi di Bioecopest (pesticidi biologici) a salire sul gradino più alto del podio e a portarsi a casa, oltre all’assegno da 60mila euro, un lungo elenco di contatti con investitori pronti a scommettere sulla loro idea.
 Succede alla Start Cup, competizione tra idee d’impresa che anno dopo anno conquista adesioni e consensi. Al punto che si fa strada un’ipotesi prestigiosa: potrebbe essere Sassari, l’anno prossimo, a ospitare il Premio nazionale dell’innovazione. La proposta la fa Donatella Spano, delegata alla Ricerca e al trasferimento tecnologico dell’Università e la lancia agli assessori comunali Nicola Sanna e Gianni Carbini, seduti in prima fila. Loro sorridono, hanno appena detto che in un periodo di crisi economica come quello attuale «le idee vincenti e competitive danno una speranza per il futuro». Dunque, si vedrà. Per ora l’obiettivo è fare bella figura a Palermo. Dove a rappresentare i due atenei sardi ci saranno tre gruppi e altrettante idee.
 Innanzitutto BreadCrumb, dell’università di Cagliari, team capitanato dall’ingegnere elettronico Matteo Cantarelli. Ecco il progetto: realizzare un applicativo per smartphone e web client che consentirà all’utente di localizzare persone e oggetti e navigare in maniera guidata. «A casa, come quando non si trovano le chiavi dell’auto - spiega Matteo - o in un centro commerciale, quando nostro figlio si allontana all’improvviso».
 Secondo posto (e 3mila euro) per SmartUAV, l’idea proposta dal gruppo sassarese guidato dall’ingegnere Paolo Fallavollita: in cantiere soluzioni per velivoli senza pilota, attraverso l’installazione di sensoristica specifica rispetto alle esigenze del cliente. «Un’idea applicabile in diversi contesti - spiega Paolo - dalla cartografia alla fotogrammetria, ma anche nella gestione di calamità naturali, come terremoti e alluvioni. Un grande vantaggio è legato alla spesa: un velivolo senza pilota costa 3 euro al minuto, un velivolo normale circa 30». Da Cagliari arrivano i terzi classificati (2mila euro per loro): si tratta del gruppo Seaver, che propone la realizzazione di un sistema capace di rilevare situazioni d’emergenza per le imbarcazioni leggere e inviare un messaggio di soccorso alla centrale operativa. «Ogni anno si verificano migliaia di incidenti in mare - spiega Carmine Barbato, l’ingegegnere che guida il team -, e la maggior parte riguarda imbarcazioni leggere. Un sistema di sicurezza indipendente e autonomo troverebbe una vasta applicazione».
 Niente Pni per i quarti classificati alla fase regionale, ma tanti complimenti da parte della giuria, che ha sottolineato la differenza di valutazione appena percettibile tra i progetti finalisti. Ed è facile prevedere che il gruppo Theoretical Cafe non si farà scoraggiare: l’idea, spiega Alberto Pintus, è quella di fornire «un simulatore di traffico stradale da sviluppare con sistemi di calcolo scientifico e simulazioni molecolari attraverso l’uso di algoritmi paralleli». Attraverso la copia virtuale di ciò che si desidera studiare, il simulatore potrà essere applicato a vari campi: alla viabilità come allo sviluppo tumorale, alla diffusione degli incendi o delle epidemie.
Nell’incontro di ieri pomeriggio alla Camera di commercio, tutti i progetti presentati hanno meritato applausi generosi. Molto soddisfatti il rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino e la dirigente dell’area ricerche dell’ateneo cagliaritano Silvana Congiu. Ed entusiasti Francesco Meloni e Giuseppe Demuro, i responsabili del Liaison Office dell’ateneo sassarese: dal 2007 sono loro a seguire passo dopo passo quella che all’inizio aveva tutta l’aria di una scommessa difficile da vincere. Tre Start Cup, un Pni vinto e 9 imprese spin-off dopo, ora tutti hanno capito che vale la pena di continuare.
 
 
 

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