Venerdì 8 ottobre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 ottobre 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
      
L’UNIONE SARDA
01 - Le elezioni non sono così vicine - di Gaetano Di Chiara
02 - Riforma. Per Raffaele Paci ci sono cambiamenti positivi
03 - Paola Piras: "Questa riforma: è un danno per la Sardegna"
04 - Villagrande. Bus gratis per gli studenti universitari
05 - Convegno. Praticare sport aiuta a sconfiggere l’asma
06 - Rover lunare, università in lizza per premio 20 milioni $
07 - Promocamera Sassari. Corsi per manager e imprenditori
08 - Scroccu: «Non si può fare un collegamento con stagioni passate» 
      
LA NUOVA SARDEGNA
09 - Dolianova. Cordi di inglese del Centro Linguistico d’Ateneo
10- Sassari. Prevenzione e igiene orale
    

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

    
  
 L’UNIONE SARDA
 
1 – L’Unione Sarda / Prima Pagina
Fini e la maggioranza
Sorpresa, le elezioni non sono così vicine
di Gaetano Di Chiara
Il fatto politico più importante della settimana non è il battesimo di Fli, il partito di Fini, avvenuto martedì scorso, ma la sua partecipazione, con Bocchino, al vertice dei capigruppo della maggioranza. Il significato di questo evento è che il partito di Fini entra di fatto a far parte della maggioranza di centro-destra. Alla partecipazione di Fli alla riunione dei capigruppo ha fatto seguito, quasi ne fosse una conseguenza, l’allontanamento del fantasma delle elezioni anticipate. Non solo Berlusconi ma lo stesso Bossi hanno infatti dichiarato che per ora non si parla di elezioni.
Ma, in realtà, l’allontanamento delle elezioni anticipate non è l’effetto ma la causa della partecipazione di Fli al vertice di maggioranza, essendo questo, a sua volta, il risultato di una nuova strategia, diversa per i due maggiori partiti di centro-destra.
Nel caso del Pdl può aver giocato il fatto che l’apertura di una crisi di governo e l’eventuale incarico affidato da Napolitano a un nuovo premier, consentirebbe la riapertura del processo Mills, esponendo Berlusconi all’azione della magistratura. A questo pericolo sarebbe da ricollegare l’allusione di Berlusconi alla costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sui magistrati di sinistra, rei di voler attuare una sorta di golpe bianco, rovesciare cioè il risultato del voto popolare utilizzando lo strumento giudiziario. A questo punto, l’esigenza di Berlusconi di evitare una crisi di governo coinciderebbe con quella di Fini di evitare le elezioni, così da consentire al suo partito di costruirsi un’identità e di radicarsi nel territorio. Quanto alla Lega, il fatto che il consiglio dei ministri abbia iniziato l’iter di approvazione dei decreti attuativi del federalismo fiscale fa sì che la meta tanto agognata appaia ormai a portata di mano, con l’effetto di attenuare, almeno temporaneamente, la spinta di Bossi & C verso le elezioni.
A rendere rilassata l’atmosfera del vertice dei capigruppo, nonostante la presenza di Fli, potrebbe aver contribuito anche il fatto che non si sia parlato di argomenti spinosi, cioè di legge elettorale o di giustizia, ma solo di riforma dell’Università.
La Riforma dell’Università, già approvata dal Senato, dovrebbe essere infatti in dirittura d’arrivo, ma lo spostamento della sua discussione alla Camera dal 4 al 14 ottobre, a ridosso dell’inizio della discussione della legge di bilancio, riducendone i tempi del dibattito, ne mette in forse l’approvazione e quindi la sopravvivenza, dato che un rinvio a gennaio potrebbe trovare il governo nel pieno della crisi o impegnato nell’approvazione di altre, più impellenti, leggi.
Sicuramente, l’accantonamento di una riforma come quella dell’Università, sarebbe un pessimo segnale dello stato di salute del governo e della sua capacità legislativa. Forse per questo le opposizioni e i settori più politicizzati dell’Università considerano l’affossamento della riforma Gelmini una vittoria. Una vittoria di Pirro, almeno per gli universitari, dato che la riforma Gelmini , sicuramente migliorabile, è comunque auspicabile per ridare vita ad un settore critico per il futuro della nazione e che rischia altrimenti di morire di inedia e di vecchiaia, cioè, di mancato ricambio.
 
 
2 – L’Unione Sarda / Cagliari e Provincia - Pagina 17
Per il docente Raffaele Paci ci sono cambiamenti positivi
«È un primo punto di partenza per rinnovare il nostro Ateneo»
Non esiste un fronte del “sì”, perlomeno visibile quanto quello del “no”. Tuttavia non è impossibile incontrare, all’interno dell’Ateneo cagliaritano, chi dispensa pareri favorevoli sulla riforma. «In questo caso non esiste il bianco o nero, ma un’infinità di grigi», tiene a sottolineare Raffaele Paci, aspirante rettore nell’ultima competizione elettorale, nonché professore di Economia aziendale nella facoltà di Scienze politiche. Per lui la riforma non è da buttar via, anzi, è la prima risposta ai problemi dell’Università. Ciò non vuol dire che non crei qualche preoccupazione anche a chi la vuole. «Ci sono alcune cose che mancano, di primaria importanza», dice Paci sottolineando di condividere alcune rivendicazioni fatte proprie dai ricercatori nel corso della loro protesta. «Non stanno chiedendo l’impossibile ma un’Università migliore, nella quale poter lavorare e aspirare a una loro carriera. Grazie a loro qualcosa si sta muovendo».
Su che fronte sta professor Paci, sul fronte del sì?
«Io ascolto il dibattito, mi interessa quel che succede, ognuno porta avanti le sue idee: ci sono punti di questa riforma su cui mi trovo d’accordo e altri no, qui non esiste il bianco o il nero ma una gradazione infinita di grigi».
Ma lei spera che venga approvata?
«Sì e anche in tempi rapidi».
Perché?
«Perché è da 20 anni che l’Università attende una riforma: ovviamente non sarà questa a risolvere tutti i problemi, ma se verrà approvata avremo finalmente un punto fermo da cui partire per rinnovare quella che considero l’istituzione più importante del Paese».
Quali sono i cambiamenti che faranno funzionare meglio gli Atenei?
«Cito tre punti. La governance: individuando una struttura unitaria, di base, responsabile sia dell’attività didattica che di ricerca, la riforma introduce una forte semplificazione e razionalizzazione nella pletora di organismi che oggi si sovrappongono con scarsa efficienza».
Gli altri due?
«La modifica del sistema di reclutamento: non sarà più fatto su base locale ma attraverso concorso nazionale, mettendosi fine a favoritismi e localismi. Potranno fare i commissari solo i docenti che dimostrano di svolgere attivamente attività di ricerca, con tanto di pubblicazioni. Infine, terzo punto, l’attenzione rivolta dalla riforma alla valutazione e alla premialità: oggi gli scatti di stipendio sono legati solo all’anzianità, d’ora in avanti anche alla produttività. Si entra in un nuovo meccanismo di valutazione, quello che stiamo chiedendo da anni».
Cosa non va?
«Non si può fare una riforma a costo zero. Manca, e non è di scarsa importanza, la previsione dei fondi e un numero congruo di posti di concorso per professori associati che permetterebbe ai ricercatori di avere un’opportunità. Da questo punto di vista qualcosa si sta muovendo, tramite gli emendamenti presentati anche grazie alla mobilitazione dei ricercatori ai quali si devono i miglioramenti della riforma. Continua a mancare invece, e non se ne parla affatto, un intervento sulla didattica: non esiste una riforma universitaria che non preveda efficienze anche su questo fronte e non definisca i doveri degli studenti, oggi liberi di restare fuori corso e di non dare esami per anni».
Più soldi dopo la riforma?
«Il Governo ha sempre detto: prima la riforma, poi i finanziamenti. È importante che ci sia contestualità tra riforma e risorse e sembra che con un emendamento si sia raggiunto questo intento. Resta da eliminare il blocco del turn-over, ma la modifica è ancora possibile. Gli spiragli per migliorare la riforma ci sono: l’importante è non farla cadere, altrimenti passeranno altri 20 anni». (c.ra.)
 
 
3 – L’Unione Sarda / Cagliari e Provincia - Pagina 17
Paola Piras (Scienze politiche) spiega le ragioni del no
«Non vogliamo questa riforma: è un danno per la Sardegna»
Il fronte del “no” non abbassa la guardia e va avanti nella mobilitazione rivendicando il diritto a una «riforma seria che affronti i veri problemi dell’Università». Paola Piras, da due anni al suo primo mandato di preside di Scienze politiche, già prof di diritto amministrativo, è uno dei docenti che dà voce a chi protesta contro il disegno di legge Gelmini. «C’è il timore che questo braccio di ferro finisca per portare, anziché a un cambiamento, allo sfascio di quel che c’era di buono».
Questa riforma non s’ha da fare, dunque, perché?
«Fondamentalmente perché parte da una logica punitiva: penalizza l’Università pubblica e soprattutto i giovani, sia gli studenti che quelli che hanno fatto una scelta professionale, perché induce i cervelli più brillanti ad andare via».
Chi danneggia e chi premia secondo lei?
«Chi premia ancora non l’ho capito: una scelta che taglia del 20% le risorse, rispetto a quelli che erano i finanziamenti del 2008, già i più bassi d’Europa, mi sembra difficile che possa premiare qualcuno. Più facile dire chi danneggia: tutto il territorio».
E in Sardegna?
«Chi ha le risorse e potrà scegliere di investire all’estero in una formazione di alto livello lo farà, chi non potrà permettersi di andare oltre la Sardegna e i confini nazionali sarà penalizzato».
Volete che le cose rimangano intatte?
«Assolutamente no. Tutti noi che crediamo nell’Università, dai ricercatori ai rettori, sappiamo che ci sono forti criticità rispetto alle quali si deve intervenire, ma non con una riforma che parte da una logica di demonizzazione: se cambiamento vuol dire smantellamento dell’Università pubblica non siamo d’accordo, noi vogliamo un rinnovamento che prescinda da un puro calcolo aziendalistico e un’Università che consenta ai professori di investire nella ricerca, con più risorse e più tempo che invece ci viene sottratto, imponendoci oneri burocratici e organizzativi crescenti a causa del taglio del personale amministrativo».
La riforma non interviene su questi aspetti?
«Non solo non interviene ma incide negativamente nel momento in cui propone il taglio del turn over: ogni 10 pensionamenti possiamo bandire al massimo 5 posti e questo in una situazione in cui il docente non solo deve insegnare ma deve farsi carico della valutazione della didattica e di oneri senza alcun supporto tecnico. Questo vuol dire investire nella cultura? Parliamo da anni di società della conoscenza in un Paese che investe appena lo 0,8% del Pil contro una media europea doppia».
Fannulloni, spreconi, baroni: epiteti gratuiti?
«Ci sono come in tutte le categorie: non si dice però che ci sono tante altre persone che lavorano ben oltre il tetto previsto dalla legge. Vogliono premiare il merito? Anche noi lo vogliamo. Ma senza demagogia: il ddl prevede 350 ore di didattica frontale, come già peraltro avveniva, ignorando che noi ne facciamo molte di più».
Gli emendamenti presentati sono quelli che chiedevate?
«Qualcuno nasce dalla voce interna dell’Ateneo, e in questo senso la mobilitazione è servita ad aiutare l’Università a trovare il coraggio di tirare su la testa e ad aprirsi alla società civile. Ma forti perplessità restano sulla governance: noi chiediamo che non venga snaturato il ruolo politico del Senato accademico e si argini il rischio che la voce dei privati all’interno del cda diventi troppo forte. L’Università deve restare autonoma e, pur collaborando con enti che credono in lei - come la Regione, in controtendenza col Governo nazionale - deve continuare a fare le proprie scelte e a farsi rispettare».
CARLA RAGGIO
  
  
4 – L’Unione Sarda / Prov Ogliastra - Pagina 24
Villagrande
Bus gratis per gli studenti La prima corsa
Sarà inaugurata domenica da Villagrande la prima corsa gratuita per Cagliari del pullman messo a disposizione degli studenti universitari del paese dal Comune. Per l’occasione alle 18.30 nell’ex aula consiliare di Garagiu ci sarà l’incontro con gli amministratori e gli studenti ai quali verranno spiegate le motivazioni dell’iniziativa, voluta dal consigliere di maggioranza Federico Porcu. Hanno già aderito al progetto novanta studenti del paese che portanno usufruirne per tutto l’anno accademico ( r. e. )
 
 
  
5 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 22
Il convegno. Da oggi all’Hotel Mediterraneo due giorni di dibattito sul tema
«Praticare sport aiuta a sconfiggere l’asma»
L’asma è una malattia che può essere tenuta sotto controllo e che non preclude la possibilità di fare sport, anche a livello agonistico. Lo dimostrano, solo per fare qualche esempio illustre, la campionessa di nuoto Federica Pellegrini, il campione di ciclismo Paolo Bettini, il tennista Filippo Volandri, lo sciatore Giorgio Di Centa o il centrocampista del Manchester United Paul Scholes. Cinque grandissimi atleti che sono riusciti a sconfiggere la malattia e a distinguersi nel loro sport.
In Sardegna la patologia respiratoria colpisce soprattutto i bambini (è asmatico il 12% degli under 14), mentre tra gli adulti l’incidenza è del 5%. I bambini affetti da asma sono spesso anche obesi o diabetici e in molti casi non praticano alcun tipo di sport. «Niente di più sbagliato - sostiene l’esperto di asma del Policlinico universitario di Monserrato, Paolo Serra -, perché il loro stato di salute non impedisce affatto l’attività fisica, che al contrario è altamente consigliata». Di asma, dismetabolismo e sport si parlerà diffusamente oggi e domani all’Hotel Mediterraneo nell’ambito di un convegno regionale (collegato alla Maratona della solidarietà di domenica). I lavori si apriranno oggi alle 14,30 con una sessione dedicata all’asma e al dismetabolismo.
Domani pomeriggio, invece, si affronterà il tema: Maratona: il piacere di superare i limiti. Oltre all’allergologo Paolo Serra (presidente del convegno insieme a Stefano Salis e Sergio Mameli), interverranno numerosi esperti, a cominciare da Paolo Emilio Manconi, Sergio Del Giacco e Renato Versace. Il meeting è patrocinato da Comune e Ordine dei Medici di Cagliari, oltre che dalle associazioni Asma Sardegna, Pneumologi ospedalieri, Federazione nazionale degli infermieri e Società italiana di allergologia e immunologia clinica.
( p. l. )

 
6 – L’Unione Sarda / Cultura - Pagina 45
20 milioni di dollari per il rover lunare
In palio ci sono 20 milioni di dollari per chi riuscirà a portare sulla Luna un rover in grado di camminare e scattare immagini.
Il concorso, “Lunar X Prize”, è stato lanciato da Google, il motore di ricerca più usato nel mondo. Tra i 22 partecipanti c’è anche il Team Italia, una squadra nata dalla collaborazione tra varie università, aziende ed enti di ricerca del nostro Paese. Il progetto consiste in un “ragno verde”, un piccolo robot a sei zampe che incorpora una serie di sensori e di videocamere. Per vincere è necessario che il rover riesca ad atterrare sul nostro satellite, a percorrere almeno 500 metri, e a catturare delle immagini ad alta definizione da inviare a Terra. Inoltre è previsto un premio aggiuntivo di 4 milioni se l’astronave riuscirà a sopravvivere e altri 2 milioni se il lancio verrà effettuato in Florida.
Per partecipare c’è tempo fino a dicembre 2012 e i Nostri dovranno scontrarsi con i prototipi studiati da altri team. La Gran Bretagna, per esempio, porta in gara Astrobotic, una specie di cono (esternamente simile al segnale stradale di “lavori in corso”) dotato di quattro ruote; gli Stati Uniti presentano Jurban, a forma di millepiede strisciante; la Spagna concorre con un robot che ricorda un disco volante. Per ora sembra che la squadra favorita sia quella dell’Isola di Man, con l’Odyssey Moon, progettato insieme alla Nasa.
Se nessuno riuscirà ad aggiudicarsi il primo premio, la somma in palio scenderà a 15 milioni di dollari e i termini saranno prorogati per due anni, scaduti i quali la partita verrà considerata chiusa. Chi avesse proposte, idee o suggerimenti, può visitare il sito dell’Agenzia spaziale italiana (http://www.asi.it) per trovare tutte le informazioni e le aree per le quali si cercano esperti.
 
 
7 – L’Unione Sarda / Economia - Pagina 15
Lezioni in programma fino a novembre con docenti provenienti dalle principali università italiane
Corsi per manager e imprenditori
Progetto formativo della Promocamera Sassari
La Promocamera Sassari organizza corsi di formazione fra ottobre e novembre. I destinatari saranno manager, imprenditori e dipendenti del settore pubblico e privato.
Promocamera Sassari, azienda speciale della Camera di Commercio, propone una serie di corsi di formazione manageriale rivolti a imprenditori, impiegati, quadri, dirigenti, dipendenti pubblici e lavoratori del settore privato. Per farlo si avvale di docenti altamente qualificati provenienti dalle principali realtà universitarie e associative italiane.
PA Particolare attenzione a chi opera nella Pubblica amministrazione. Proprio oggi si terrà un corso dal titolo “Gli organi istituzionali degli enti locali: compiti, rapporti e responsabilità”. Obiettivo: fornire elementi per conoscere le funzioni di Consiglio, Giunta, degli altri organi che operano negli enti locali e dei rapporti che intercorrono tra di loro. “La riscossione delle entrate degli enti locali dal 2010”, in programma il 12 ottobre sotto la giuda di Roberto Lenzu, responsabile della Direzione entrate del Comune di Sassuolo, si rivolge a dirigenti e funzionari di Comuni, Province, Regioni, Unioni di Comuni e Comunità montane. Ha un costo di 140 euro più Iva e punta a fornire un aggiornamento sulle principali problematiche poste dall’attuale assetto normativo che regola la riscossione delle entrate locali.
BILANCIO Il 19 e il 20 ottobre appuntamento con “La redazione e la gestione del bilancio negli enti locali” (costo 240 euro più Iva), tenuto da Massimiliano Longo, docente all’Università Luiss Guido Carli di Roma. Diversi i temi trattati: l’autonomia contabile degli enti territoriali, il patto di stabilità, il bilancio di previsione e la relazione previsionale programmata, solo per citarne alcuni.
TURISMO E GASTRONOMIA Promocamera mira anche alla promozione di eventi formativi finalizzati a favorire lo sviluppo di competenze manageriali nei settori enogastronomico e turistico. In questo quadro, si inserisce il corso di degustazione di birra di secondo livello sotto la guida di uno dei massimi esperti italiani, Lorenzo Da Bove. Appuntamento l’11, 12 e 13 ottobre, costo 130 euro più Iva. Poco dopo, i prossimi 26, 27 e 28 ottobre, sarà la volta del percorso di formazione manageriale dedicato al “Marketing del fine food & bevarge” (costo 490 euro più Iva). Le lezioni, tenute da docenti della Scuola di direzione aziendale Sda Bocconi School of management, puntano a favorire nelle imprese una migliore gestione del valore creato per il cliente e rafforzare il made in Italy dal punto di vista della comunicazione e del marketing.
PREZZI Il 12 novembre albergatori, direttori e personale commerciale del settore turistico potranno cimentarsi con il power pricing, ovvero le tecniche per la definizione dei prezzi, un aspetto cruciale per la gestione alberghiera perché influisce sulle scelte di acquisto dei clienti. Il costo è di 120 euro più Iva, i docenti arrivano da TeamWork, Società di marketing e servizi per il turismo di Rimini. Nel sito www.promocamera.it è possibile trovare maggiori dettagli per le iscrizioni le cui richieste devono essere inviate entro dieci giorni precedenti alla data del corso. Informazioni sulla possibilità di usufruire di sconti anche ai numeri 079/2638818-824.
CARLA ETZO


8 - L'Unione Sarda / Primo Piano - Pagina 5
Lo storico. Parla Scroccu
«Ma non si può fare un collegamento con stagioni passate»
«Credo sia necessario sottolineare senza troppi giri di parole la gravità di un gesto che colpisce ancora una volta un rappresentante della magistratura. Il fatto che si sia scelto come obiettivo un familiare è persino più inquietante e subdolo, perché significa dire al destinatario finale possiamo colpirti negli affetti più cari per cui stai attento a quello che fai».
Gianluca Scroccu, ricercatore in Studi Storici per l'età moderna e contemporanea della Facoltà di Lettere di Cagliari, fa un'analisi decisamente poco rassicurante del blitz incendiario messo a segno all'alba di ieri contro la casa della madre del pm della Dda di Cagliari Paolo De Angelis. Anche se sgombra subito il campo da accostamenti spericolati.
«Non penso si possano stabilire analogie con quanto è accaduto negli anni Settanta - è il suo parere -, oggi la situazione in Italia e in Sardegna è profondamente diversa, per cui non mi sembra il caso di fare collegamenti storici improbabili con stagioni ormai finite come quella degli anni di piombo». Il che non significa però che non si avvertano scricchiolii sinistri. «Di certo bisogna prestare molta attenzione a certi segnali - prosegue Scroccu -, evitare di sottovalutarli e ricordarci che anche se la lotta armata è un capitolo quasi chiuso alcune frange molto minoritarie sono sopravvissute e hanno continuato a colpire e a uccidere anche in anni recenti. Inoltre non va sottovalutato il fatto che ci troviamo in un momento molto particolare della vita di questo Paese: c'è una forte crisi della politica e dei partiti, si sono persi molti punti di riferimento, assistiamo alla progressiva liquefazione di soggetti che un tempo erano in grado di canalizzare rivendicazioni sociali e disagio».
Un quadro generale già precario, reso ancora più insidioso dall'inasprimento della lotta politica che ha ormai abbondantemente oltrepassato la normale dialettica democratica. «Certe parole usate da rappresentanti importanti di tutti gli schieramenti politici non aiutano certo a prevenire la recrudescenza di fenomeni eversivi o in generale di ribellismo antidemocratico - conferma Scroccu -, chi ha responsabilità istituzionali o politiche dovrebbe abbassare i toni, è necessario un maggiore senso di responsabilità invece di contribuire con un linguaggio incendiario e spesso persino volgare all'imbarbarimento generale a cui stiamo assistendo. Il problema è che nel nostro Paese non esiste una dialettica seria sul modello europeo, anche se per fortuna in Sardegna certi eccessi da parte della classe politica non si sono visti».
Poi la conclusione: «Quello che appare più grave comunque è che i magistrati in questo Paese continuino a essere sottoposti ad attacchi di tutti i tipi, magistrati come De Angelis che fanno il loro dovere e per questo vengono fatti oggetto di intimidazioni. Ecco, se proprio devo fare una sintesi, la vera anomalia italiana resta questa». ( m. le. )
   
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
9 – la Nuova Sardegna / Pagina 3 - Cagliari
DOLIANOVA 
Corsi di inglese per adulti 
DOLIANOVA. Il centro linguistico d’ateneo dell’università degli studi di Cagliari, nell’ambito del Por “Obiettivo competitività regionale e occupazione. Azioni per il potenziamento dei centri linguistici di ateneo” intende organizzare nella scuola secondaria di primo grado di Dolianova alcuni corsi di lingue straniere. L’iscrizione ai corsi, riservati a residenti in Sardegna di età compresa tra i 18 e i 65 anni, potrà essere fatta tramite procedura online sul sito http://cla.unica.it/ dal 5 ottobre all’11 novembre.(jb)
 
 
10 – la Nuova Sardegna / Pagina 32 - Sassari
Prevenzione e igiene orale
Domani 10 ottobre dalle ore 8,00 alle 20,00, con il patrocinio dall’Universita degli Studi di Sassari e del Comune di Sassari, si terrà a Sassari in Piazza d’Italia, una giornata dedicata alla prevenzione dell’igiene orale in tutte le fasce d’età a cura dell’Associazione Igienisti Dentali Italiani. Sarà allestito uno stand nel quale gli igienisti dentali e gli studenti del Corso di Laurea in Igiene Dentale dell’Università degli Studi di Sassari informeranno il paziente su un argomento delicato e sempre più attuale. La manifestazione è totalmente gratuita.

 

 

Questionario e social

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