Giovedì 7 ottobre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 ottobre 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
     
L’UNIONE SARDA
01 - Studenti UxS: «Si continua a far lezione, protesta resa vana» 
02 - Sassari. Lingue, gli studenti occupano l’università
03 - San Giovanni di Dio, pazienti in corsia
04 - Pochi ingegneri donna, Architettura facoltà in rosa
05 - Oristano. Università, archeologi alla scoperta del porto Korakodes
06 - La squadra del Genoa è materia universitaria
07 - Gonnosfanadiga. Oggi convegno sulla Sla e il progetto Eugenio
08 - Risorgimento oltre il mito Così è nato lo Stato nazione
09 - Fecondazione eterologa, conflitto tra ordinamento e regole Eu
10 - Wim Wenders a Siracusa architetto honoris causa
11 - Congresso regionale di pediatria: presenti pneumologi e allergologi
       
LA NUOVA SARDEGNA
12 - Università, sale la protesta degli studenti
13 - Nuoro. Denuncia del circolo Marx «La politica tace sull’università»
14 - Nuoro. Corsi all’Ailun
15 - Sassari. AIDI domenica in piazza per l’igiene dentale
16 - Sassari. Cardiologia, rettore ribatte: «È solo una delle emergenze»
17 - Storici. Congresso sullo Stato-nazione
   

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

    
  
 L’UNIONE SARDA
 
1 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 22
Università. Gli studenti UxS denunciano il comportamento di presidi e rettore
«Si continua a far lezione, protesta resa vana»
«Non riusciamo a comprendere quale sia la reale posizione del nostro Ateneo nei confronti di questa riforma distruttiva». Gli studenti di UxS, una delle liste dell’Università, in una lettera al rettore e ai presidi delle facoltà chiedono lumi su ciò che sta accadendo in questi giorni, dopo la decisione del Senato accademico di posticipare la data di inizio dell’anno «di pochi giorni» e non sine die.
«Come può succedere che si decida all’unanimità di rinviare l’inizio dell’anno accademico, come forma di protesta, e il giorno dopo alcuni presidi non solo permettano che una parte dei docenti non rispetti la decisione del Senato ma facciano da capofila presentandosi regolarmente in aula per fare lezione, contraddicendo loro stessi. Ci chiediamo dunque che senso possa avere questo slittamento delle lezioni se non quello di dare un piccolo contentino a ricercatori e studenti, e avere più tempo per ricoprire gli incarichi lasciati scoperti».
Gli studenti di UxS, sottolineando la confusione che si sta creando tra i banchi dell’Università, chiedono a presidi e rettore «di impegnarsi a fare fronte comune con gli studenti e i ricercatori in difesa del diritto allo studio, della qualità della didattica, della libertà di ricerca e per la presenza di tutte le componenti all’interno della governance». Propongono, inoltre, che le prossime riunioni degli organi accademici siano pubbliche e svolte in piazza e che il rinvio dell’anno non sia solo posticipato ma che si protragga ad oltranza, o in alternativa che le lezioni vengano svolte in piazza in segno di protesta.
 
 
2 – L’Unione Sarda / Provincia di Sassari - Pagina 27
Sassari. Impossibile andare avanti con le lezioni dopo il taglio dei ricercatori
GLI STUDENTI OCCUPANO L’UNIVERSITÀ
La riforma provoca la paralisi della facoltà di Lingue
 Le lezioni sono sospese, l’inizio è stato posticipato di una settimana. Si studia un sistema indolore per spostare tutti i corsi.
Se e come far salire il livello della protesta lo decideranno martedì, dopo l’assemblea degli Stati generali dell’Università di Sassari. Per ora la mobilitazione dei ricercatori contro la riforma universitaria targata Gelmini, tiene ingessata l’attività dell’Ateneo sassarese: inizio delle lezioni rinviato di una, due settimane in otto Facoltà su undici (avvio regolare ad Architettura, Economia e Giurisprudenza), assemblee permanenti in diverse sedi e fronte unico fra ricercatori, studenti e docenti. Come nella Facoltà di Lingue, diventata fulcro del malumore che affligge il braccio operativo dell’università, i ricercatori.
ASSEMBLEA Nell’aula magna di via Roma da quattro giorni studenti e ricercatori sono riuniti in assemblea permanente per analizzare assieme i motivi della protesta. E non solo soli. Con loro ci sono i docenti e perfino il preside, Giulia Pissarello. Le lezioni sono sospese: su decisione del Consiglio di Facoltà, l’inizio è stato posticipato di una settimana, è stato dato il placet all’assemblea permanente e si sta studiando un sistema indolore per spostare al secondo semestre tutti i corsi che dovrebbero essere condotti dai ricercatori.
Dovrebbero, perché i ricercatori come primaria forma di protesta hanno deciso di astenersi dall’attività di docenza. È così in tutto l’Ateneo, o quasi: su 250 ricercatori che, di fatto, reggono le sorti dell’Università di Sassari, circa il 90 per cento ha dichiarato la propria indisponibilità a sobbarcarsi la docenza di interi corsi di studio, che non alla fine non sarà loro riconosciuta. Si limiteranno a lavorare secondo quanto prevede il loro contratto: faranno ricerca, nei limiti del possibile. La protesta ha trovato l’appoggio di molti professori, che hanno deciso di non coprire i corsi lasciati vacanti dai ricercatori.
IN PANNE E per questo molte Facoltà rischiano di restare in panne, almeno per il primo semestre. Se la protesta non dovesse rientrare prima di dicembre, l’Ateneo potrebbe essere costretto a reclutare docenti con bandi d’urgenza. Nell’aula magna di Lingue, hanno messo in conto ogni possibile sviluppo, ma i ricercatori sembrano decisi a non fare nemmeno mezzo passo indietro: «Abbiamo voluto quest’assemblea permanente per spiegare agli studenti quello che sta accadendo all’Università italiana, al loro futuro», spiegano le ricercatrici Linda Brodo e Alessandra Cattani.
L’aula è semivuota, ma l’ora di pranzo e il sole splendente possono essere un buon alibi per allentare la morsa un paio d’ore. «Molti studenti non avevano compreso la portata della riforma che dovrà essere discussa in Parlamento nei prossimi giorni, e in tanti ci stanno appoggiando». Gli studenti hanno preparato un volantino pieghevole con cui espongono le ragioni della protesta e sostengono le preoccupazioni dei ricercatori. Matteo Bellu, Erica Mura e Federica Diletta Peloso stringono i volantini e citano addirittura Piero Calamandrei: «La scuola di Stato deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè la scuola di partito».
SOLIDARIETÀ La preside arriva trafelata nell’aula e conferma la preoccupazione e la solidarietà piena del corpo docente nei confronti dei ricercatori: legge un comunicato preparato dagli studenti, annuisce, e dà la sua benedizione al documento. L’assemblea continua fino a domani, e intanto ha contagiato anche la vicina Facoltà di Lettere e filosofia: anche lì ricercatori e studenti sono riuniti a oltranza per dare corpo alla protesta.
VINCENZO GAROFALO
 
 
3 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari Pagina 1023
Pesanti disagi soprattutto per i malati più anziani. Melis: problema cronico, servono fondi
SAN GIOVANNI DI DIO, PAZIENTI IN CORSIA
I 68 posti letto di Medicina I e II non bastano per i ricoveri
La denuncia della figlia di una pensionata 81enne affetta da insufficienza renale. Problema risolvibile con 4 milioni di euro.
Emergenza sovraffollamento al San Giovanni di Dio e disagi pesanti per i pazienti. I sessantotto posti letto complessivi dei reparti di Medicina I e II non bastano, col risultato che spesso i malati vengono ricoverati in corsia. Nell’ultimo mese la situazione è peggiorata e negli anditi sono finiti anche pazienti gravi.
LA PROTESTA È il caso, ad esempio, di una pensionata cagliaritana di 81 anni affetta da insufficienza renale. «Mia madre entra ed esce dall’ospedale da settimane», riferisce la figlia, «e ogni volta che torna al San Giovanni viene sistemata in un andito anziché in una stanza. Stessa sorte per altri anziani». Non si tratta di episodi isolati dovuti a situazioni di emergenza, ma di una prassi consolidata. «Come se ciò non bastasse», riprende la donna, «nell’ospedale si registra una cronica carenza di personale che non aiuta. L’impegno degli operatori sanitari presenti è encomiabile, su questo non ci piove, ma non si può garantire un’assistenza adeguata quando i reparti traboccano di pazienti e di turno c’è soltanto un medico con due infermiere». I disagi sono stati confermati da Gian Benedetto Melis, direttore sanitario dell’Azienda mista universitaria-ospedaliera alla quale fanno capo sia l’ospedale San Giovanni di Dio che il Policlinico di Monserrato.
LA DIREZIONE «Il sovraffollamento esiste da dieci anni ma di recente è diventato cronico», denuncia. «Il tasso annuo di occupazione dei letti nei due reparti di Medicina del San Giovanni supera il 110% e ai periodi di tranquillità si alternano quelli di emergenza dovuti a picchi di influenza o malattie infettive». Una situazione che costringe il personale a un superlavoro. «I medici e gli infermieri che abbiamo sono sufficienti per operare a pieno regime», riprende Melis, «ma quando il numero dei ricoverati supera quello della capienza massima dell’ospedale il personale non basta più». Le possibili soluzioni sono state individuate, ma non hanno mai trovato attuazione.
SOLUZIONI «Servirebbe innanzitutto un maggior filtro da parte dei medici di base per evitare i ricoveri non necessari», sostiene Melis, «ma ciò non avviene nonostante i nostri ripetuti appelli. Bisognerebbe, inoltre, raddoppiare il Pronto soccorso dell’Azienda Mista realizzando una struttura per le urgenze anche al Policlinico, in modo tale da far respirare quella del San Giovanni, ma ormai sono anni che lo chiediamo e nessuno ci ha mai dato retta. Ci è stato sempre risposto che non ci sono i denari per un’operazione di questo tipo». Un’altra soluzione impercorribile per mancanza di fondi è l’uso del Padiglione Q del polo sanitario di Monserrato. «Si tratta di un palazzo a 5 piani», rivela Melis, «che l’Università ci ha consegnato quasi finito all’inizio dell’anno dopo aver sostenuto i costi di edificazione. Date le notevoli dimensioni della struttura, si potrebbero ricavare almeno altri 200 posti letto per la nostra azienda, ma non ci sono i soldi (circa 4 milioni di euro) per finire i lavori».
PAOLO LOCHE
 
 
4 – L’Unione Sarda / gliari e Provincia Pagina 1017
Le scelte di 1035 studenti: le preferenze femminili sono per Biologia e Farmacia
Pochi ingegneri donna, Architettura facoltà in rosa
Le facoltà di Fisica, Informatica e Ingegneria non piacciono alle donne. Che preferiscono di gran lunga Architettura, Biologia e Farmacia. Oltre che dalle inclinazioni personali, però, le loro scelte sono influenzate anche dai condizionamenti della famiglia e dalla scarsa autostima. Lo rivela un’indagine sull’orientamento agli studi delle ragazze, commissionata dall’ufficio della consigliera di parità della Provincia al Centro interdipartimentale per la ricerca didattica (Cird).
UNIVERSITÀ Le studentesse che a settembre si sono immatricolate nel corso di laurea triennale in Fisica sono appena 10, contro 29 maschi. La forbice aumenta in Informatica, dove il rapporto è di 13 femmine contro 71 maschi, ma anche in Ingegneria civile (75 a 137) ed elettronica (13 a 102). La scelta per le facoltà tecnico-scientifiche in genere è piuttosto scarsa: lo testimonia il fatto che nel 2009 nessuna donna ha conseguito la vecchia laurea in Ingegneria elettronica, mentre soltanto 5 in Ingegneria meccanica, a fronte di 34 uomini.
LE SCELTE Questo non significa che alle donne manchino le capacità intellettuali per affrontare quelle materie: la ricerca, nata con l’obiettivo di contrastare la discriminazione di genere, ha sottolineato invece che a determinare la scelta sono anche i condizionamenti socio-culturali, nell’ambito dei quali la famiglia gioca un ruolo di primo piano. Si tratta di fenomeni di “segregazione universitaria”, che prefigurano future forme di segregazione nel mondo del lavoro. «Ci sono condizionamenti socio-culturali che dissuadono le donne dal seguire certi percorsi, inoltre le ragazze hanno scarsa autostima e non sono convinte di seguire percorsi non tradizionali», ha spiegato la consigliera di parità Tonina Dedoni che ieri ha presentato l’indagine. «I due terzi dei laureati sono donne. Si laureano prima e con risultati migliori», ha aggiunto la consigliera, «a studi conclusi, però, l’inserimento nel lavoro è più difficile, hanno retribuzioni inferiori e meno possibilità di avanzare di carriera».
SCUOLA La ricerca, condotta su un campione di 1.035 studenti che frequentano l’ultimo anno di 18 scuole superiori della provincia, dimostra anche che s’iscrivono ai licei classici i giovani provenienti soprattutto da famiglie con redditi medio-alti, a quelli scientifici i ragazzi i cui genitori hanno redditi medi e agli istituti tecnici-professionali quelli con minori possibilità economiche. (n. p.)
 
 
5 – L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano - Pagina 19
Università. Su Pallosu
Archeologia sub, alla scoperta del porto Korakodes
Fondali di Su Pallosu passati al setaccio alla ricerca dei segreti della storia. Gli studenti di Archeologia subacquea dell’Università di Oristano tornano nelle profondità del mare del Sinis per verificare le linee di costa sommerse negli approdi di Korakodes portus. Le ricerche sono iniziate nei giorni scorsi e andranno avanti fino a venerdì 15 ottobre. Le indagini saranno coordinate, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari e Oristano, dai professori Raimondo Zucca e Pier Giorgio Spanu, da Emanuela Solinas, Ivan Lucherini, dal manager didattico Adriana Scarpa e dalla tutor del corso Luciana Tocco.
Nel corso della prima parte degli studi (effettuati nel 2005) nell’area circostante l’isolotto di Sa Tonnara, erano stati individuati 13 distinti giacimenti «anche se considerata l’eterogeneità dei materiali non si pensa all’esistenza di relitti, quanto ad aree in cui sono presenti numerosi frammenti».
Gli unici giacimenti riferibili presumibilmente a distinti relitti sono due. Uno si trova all’imboccatura del canale tra la punta e l’isola di Sa Tonnara. «Dal giacimento sono stati prelevati frammenti appartenenti ad anfore olearie che confermano le indicazioni orali di subacquei relative al rinvenimento di anfore andate disperse» si legge sul sito del Consorzio Uno. Sono stati prelevati, inoltre, otto frammenti di anfore greco-italiche. « Si pensa che i materiali provengano dallo stesso relitto da cui furono tratti i materiali che si trovano nella collezione custodita all’Antiquarium Arborense». ( v. p. )
 
 
6 – L’Unione Sarda / Sport - Pagina 52
IL GENOA MATERIA UNIVERSITARIA
Il recente processo di trasformazione aziendale del Genoa, la più antica società di calcio italiana, sotto la guida del presidente Enrico Preziosi, diventa materia di studio universitario, con tanto di crediti formativi. L’evento, primo in Italia, si chiama Genoa University e prevede un vero e proprio corso di studi che inizierà nel secondo semestre presso la Facoltà di Economia dell’Università di Genova.
 

7 – L’Unione Sarda / Prov Medio Camp - Pagina 28
Gonnosfanadiga
Oggi convegno sulla Sla e progetto Eugenio
La sclerosi laterale amiotrofica miete sempre più vittime nel Medio Campidano con un numero di casi che supera di gran lunga la media regionale e nazionale. Una malattia ormai temuta che non risparmia sofferenze atroci ai pazienti e alle famiglie. Se ne parlerà ancora con medici e professori esperti in materia nell’incontro di sensibilizzazione sulla Sla organizzato per oggi, alle 16,30, nella Fiera Mercato di Gonnosfanadiga, dal circolo culturale Incontri, l’Associazione Aisla Sardegna e il Comune. Durante il convegno sarà presentato il progetto "Eugenio", in memoria di una vittima della Sla scomparsa due anni fa, ma ancora nel cuore dei gonnesi. Sarà inoltre consegnato il ricavato della vendita del libro di Giuliana Zurru "il Muro della Vita" che racconta proprio la storia di Eugenio Concas. La somma di 11 mila euro sarà devoluta al Dipartimento di Scienze mediche e Internistiche dell’Università di Cagliari, così come voluto da Giuliana Biasoli, vedova di Eugenio, dal circolo Incontri, dalla scrittrice e da Mario Melazzini, medico che si occupa di Sla. Un contributo raccolto grazie alla solidarietà di tanti cittadini per contribuire alla ricerca sulla Sla e per ricordare un uomo che ha dato esempio di coraggio non arrendendosi mai.
STEFANIA PUSCEDDU
 
 
8 – L’Unione Sarda / Cultura - Pagina 44
Risorgimento oltre il mito Così è nato lo Stato nazione
Oggi alle 15, al T-Hotel di Cagliari, si apre il congresso nazionale della SISSCo con la partecipazione dei maggiori storici italiani di storia contemporanea e del Risorgimento. Pubblichiamo l’intervento del professor Romanelli, uno dei soci fondatori della SISSCo, autore di importanti volumi sulla storia d’Italia dall’Unità ad oggi. Il congresso continuerà sino a sabato.
Tre anni fa, in uno dei suoi congressi che si svolgeva a Marsala - luogo quanto mai evocativo delle vicende di cui parliamo - la Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea, che raccoglie una larga rappresentanza degli studiosi del settore, accademici e non, decise che non poteva sottrarsi alle celebrazioni del centocinquantenario.
Libera da affiliazioni politiche o istituzionali di sorta, la Società ha sempre coltivato l’ambizione di informare, aggiornare e promuovere la discussione tra i ricercatori e perciò di rappresentare un punto di riferimento, di incontro delle ricerche nuove, meglio se di giovani studiosi. Quale poteva dunque essere l’incontro tra SISSCo e la riflessione attorno all’unificazione italiana, al Risorgimento, un tema che di primo acchito non pare l’ultima delle novità? Forse per questo a Marsala qualcuno era scettico sull’iniziativa.
C’era un tempo in cui la storia del Risorgimento era una robusta disciplina accademica, rappresentava anzi il cuore portante della storia contemporanea, disciplina che per molto tempo non ha avuto dignità accademica alcuna, anzi non era insegnata affatto nelle università italiane. A suo danno infatti operava l’adagio per il quale, se è vero che crocianamente ogni storia è contemporanea, delle vicende recenti non si può far storia con quel minimo di distacco delle passioni che la scienza richiede. Col paradosso che dunque, lasciata fuori dalle mura dell’università la storia contemporanea in quanto tale ne facevano le veci due discipline, la "storia dei partiti e dei movimenti politici" e per l’appunto la "Storia del Risorgimento", che per loro natura esprimevano massimamente la vocazione politica degli studi.
RISORGIMENTO Nel caso della Storia del Risorgimento farne l’essenza stessa della contemporaneità stava a significare che in Italia la storia contemporanea si identificava con la storia patria, e la storia patria a sua volta si identificava in tutto e per tutto nelle vicende che avevano portato alla costruzione dello stato nazionale italiano. Siffatta assoluta concentrazione sul momento germinale della patria aveva un forte significato pedagogico e tradiva uno dei caratteri dell’unificazione stessa, che per essere un evento straordinario, in larga parte non previsto e auspicato da pochi, dovette essere fissato nell’immaginario culturale delle generazioni a venire, dipinto e ridipinto, monumentalizzato e celebrato senza soste perché si consolidasse come patrimonio comune sul quale si sarebbe più tardi potuta costruire la storia della nazione.
NAZIONALISMO Per i più questa è una vicenda archeologica, è materia di scavi eruditi . Nei fatti, in età repubblicana la centralità del Risorgimento è andata attenuandosi fino a scomparire. Le cause sono molteplici. Sullo sfondo, una certa saturazione per i riferimenti retorici di cui il nazionalismo fascista aveva fatto eccessivo consumo (basti pensare alla strana sorte del tricolore, che per decenni è stato accantonato con imbarazzo), ma poi anche un ritrarsi della "risorgimentistica" di fronte ad altri miti necessari (la Resistenza, ad esempio) nonché un avanzare delle grandi questioni del Novecento che hanno sopraffatto la stessa nazione, dalla Shoah al comunismo alla decolonizzazione. Stemperandosi la passione civile attorno al Risorgimento la sua storia è stata trascurata dalla ricerca storica. Le due cose si tengono: da tempo non sentiamo come cosa viva le vicende patrie ottocentesche, come patrimonio attuale e vivente, come può essere ad esempio in paesi di forte impronta repubblicana. Come in Francia ad esempio, o come negli Stati Uniti, dove i padri fondatori, o il partito del tè, sono riferimenti quotidiani e vitali.
CELEBRAZIONI Eppure su di noi si riversano celebrazioni e recuperi, omaggi alla memoria e rivisitazioni risorgimentali. Non diversamente è avvenuto all’epoca del primo centenario, nonché del cinquantenario, nel 1911: anche allora l’enfasi pronunciata delle celebrazioni ha segnalato uno scarto forte con la vita vissuta, con il tessuto quotidiano delle relazioni e con i gravi problemi che il paese aveva di fronte.
RIPRESA STUDI Forse perciò a Marsala - dove con qualche rammarico del sindaco della città nelle tantissime relazioni e rapporti di studio non una era dedicata allo sbarco, ai garibaldini, alle vicende dell’epoca - ci fu chi si domandò se davvero valeva la pena di tornare a quelle vicende. Ma i più compresero la possibile attualità del tema, perfino la sua urgenza. Non a caso, da qualche tempo, forse proprio per l’avvenuta catarsi del distacco sono ripresi gli studi sul Risorgimento. E un punto di partenza ed insieme un oggetto nuovo di studi è offerto proprio dal carattere retorico, dall’enfasi discorsiva, dalla sua non immediata attinenza ai fatti. Che efficacia hanno avuto tante retoriche astrattezze, che pure hanno portato migliaia al sacrificio e alla morte, all’epoca della prima guerra mondiale non diversamente che nel Risorgimento (e si noti, non più dopo di allora)?
L’unità è stato un capolavoro diplomatico di Cavour, una genialità strategica di Garibaldi, ma in ultima analisi ha avuto successo grazie allo slancio corale di gente che ci credeva.
L’ATTUALITÀ A porsi oggi siffatti interrogativi contribuiscono tra l’altro alcuni tratti estremamente attuali. Tra questi, ad esempio, la forte tensione religiosa che mosse i volontari all’azione e che ci porta a interrogarci sulla natura dei sentimenti patriottici d’ogni tempo,e sulle dinamiche sociali e culturali che producono i mutamenti storici. Oppure la radicale ostilità che, un secolo e mezzo dopo quelle vicende, l’unificazione del paese è capace di suscitare in significativi settori dell’opinione pubblica. Le opinioni ancora una volta attingono non tanto a dati materiali, quanto a dati storico-culturali del tutto fantasiosi (come i miti del Carroccio e di Pontida, o la rivendicazione di specificità linguistiche locali o regionali), con una singolare commistione di storicismo e di analfabetismo storiografico, di storia e di incultura.
IL CONVEGNO Il centocinquantenario si concentra poi sul delicato crinale che separa - o unisce - il prima, il durante e il dopo, la natura del moto e il suo repentino risultato. Già, perché finché le poesie ci infiammano e ci muovono all’azione, nulla contamina il sogno. Ma quando per avventura i sogni si avverano, si scontrano con la complessa realtà dei fatti. Ed è questo, se si guarda il programma del convegno SISSCo, il laboratorio più pensoso a cui si accingono gli storici che arrivano a Cagliari: capire meglio e fuori di retorica con che materiale fu costruito allora, in quel magico tornante, il manufatto Italia, e dunque che eredità ci ha lasciato.
RAFFAELE ROMANELLI
Università di Roma La Sapienza
 
 
9 – L’Unione Sarda / Cronaca Italiana - Pagina 9
I legali rilevano un conflitto tra l’ordinamento e le regole comunitarie
«Ma l’Italia è in Europa?»
Il 1 aprile la Corte europea dei diritti dell’uomo condanna l’Austria perché nel suo ordinamento prevedeva il divieto della fecondazione eterologa. I verdetti della Corte di Strasburgo dovrebbero trovare diretta applicazione anche nel nostro ordinamento, di conseguenza la legge 40 dovrebbe subire l’inevitabile modifica. Con questa chiave gli avvocati Gianni Baldini e Filomena Gallo, che coordina il collegio legale dell’associazione Luca Coscioni alla quale si è rivolta la coppia di Firenze, hanno aperto la prima porta verso il ricorso. Che cosa è accaduto? «Il giudice del Tribunale di Firenze - spiega l’avvocato Gallo - ha evidenziato il contrasto tra legge 40 con la Carta Costituzionale che invece predilige un principio di uguaglianza (articolo 3), il diritto alla salute (articolo 32), il diritto alla famiglia (articolo 29)». Il giudice ha fatto un passo in più: «Ha messo in luce anche il contrasto della legge 40 con la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha condannato l’Austria». Il giudice di Firenze ha preso atto di questi conflitti tra le diverse norme e ha sottoposto il problema alla Corte Costituzionale. «La legge 40 torna di nuovo al vaglio della Corte e siamo fiduciosi che ci sia un ulteriore verdetto di incostituzionalità. La Corte potrà quindi applicare le norme comunitarie che sono fonte principale nel nostro Paese e dire se l’Italia è o no un paese comunitario».
In realtà non è scontato che la Corte su questo punto si pronunci appellandosi al precedente, rappresentato dalla sentenza di condanna nei confronti dell’Austria.
«Un’interpretazione della Corte Costituzionale attraverso un precedente di una Corte internazionale non è automatico», spiega Giammario Demuro, docente di diritto Costituzionale all’Università di Cagliari. «Abbiamo esempi che vanno in direzioni opposte. Un caso è il matrimonio tra gay, giudicato dalla Corte di Strasburgo legittimo ma nel nostro ordinamento vietato. Al contrario, un precedente in materia di esproprio è stato recepito». «La Corte Costituzionale - aggiunge ancora il professor Demuro - applica il diritto internazionale e comunitario nel significato delle Corti che lo devono interpretare, in altre parole riconosce la sovranità di Corti sovraordinate».
«Da giurista - conclude - penso che lo Stato non si debba occupare di queste cose. Uno Stato di diritto non deve fare scelte per gli altri: essere genitori è un fatto privato. Credo che la legge 40 sia incostituzionale». ( c.p. )
 
 
10 – L’Unione Sarda / Cinema e teatri - Pagina 49
Sabato terrà la sua lectio doctoralis
Wim Wenders a Siracusa architetto honoris causa
Sabato Wim Wenders riceverà la laurea honoris causa in Architettura dalla sede siracusana dell’Università di Catania. Il regista tedesco, che del rapporto tra cinema, città e paesaggio ha fatto uno dei cardini della sua opera, terrà nell’aula magna dell’ateneo di Catania una lectio doctoralis. «Ci dev’essere per me una necessità per raccontare una storia, e questa necessità non l’ho mai trovata altrove se non in un luogo, una città, un paesaggio», afferma Wenders, rimandando ai suoi titoli più conosciuti, da “Alice nella città” a “Il cielo sopra Berlino”. «Credo che noi siamo i prodotti dei luoghi in cui abitiamo - ha aggiunto - molto di più di quanto ci piacerebbe pensare».
 
 
11 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 23
Domani all’Hotel mediterraneo
Congresso regionale di pediatria: presenti pneumologi e allergologi
Importante momento di studio e confronto per la pediatria sarda che si ritrova a Cagliari, domani e sabato al Mediterraneo, per il congresso regionale di Pediatria e Allergologia, organizzato dal dottor Umberto Pelosi e dalla Asl 7 di Carbonia.
Le due giornate, aperte a pediatri, pneumologi ed allergologi, si avvarranno del contributo scientifico di tre presidenti nazionali: Alberto Ugazio (Società italiana di Pediatria), Luciana Indinnimeo (Società italiana di allergologia ed immunologia infantile) e Giovanni Rossi (Società italiana delle malattie respiratorie infantili).
Il convegno tratterà gli aspetti clinici delle malattie invalidanti in età pediatrica come i disturbi degli elettroliti nel neonato (Vassilios Fanos), l’artrite idiopatica giovanile (Marzia Duse), le neutropenie (Renzo Galanello) e l’enuresi (Giuseppe Masnata), offrendo alcune possibili risposte alle più frequenti patologie.
In particolare, l’edizione 2010 del congresso concentrerà la sua attenzione domani sull’allergia al latte che colpisce circa il 2,5 - 7,5% dei bambini. Previste due letture magistrali, una sulla genetica (Antonio Cao) e l’altra sull’immunologia (Alberto Ugazio).
    
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
12 – La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Università, sale la protesta degli studenti 
Domani la manifestazione, disaccordo anche con la decisione di avviare i corsi 
BETTINA CAMEDDA 
CAGLIARI. Il gruppo di rappresentanza studentesca Università per gli studenti non ci sta e chiede ancora una volta di conoscere la reale posizione di Presidi e Rettore di fronte alla “riforma distruttiva della scuola”. Lo fa sapere attraverso una lettera in cui invita i maggiori esponenti dell’ateneo cagliaritano a “non confondere la difesa dell’Istituzione con la difesa delle proprie cariche”. In vista della manifestazione nazionale studentesca che si terrà domani anche a Cagliari, con incontro in Piazza Garibaldi alle 9, l’UxS ribadisce il disaccordo con il posticipo delle lezioni ad una data già definita, quella dell’11 ottobre, e non invece sine die. Un’azione che, a detta del gruppo, vanifica quanto fatto fino ad oggi limitandosi a “dare un piccolo contentino a ricercatori e studenti”. Azione deleteria per l’ateneo anche la decisione di due facoltà, Giurisprudenza ed Economia, di proseguire con le lezioni nonostante il rinvio dell’inizio dell’anno accademico stabilito dal Senato Accademico. Sulla base di tali fratture che gravano sulla protesta generale, il gruppo Università per gli studenti, presieduto da Andrea Deidda, formalizza una serie di richieste a partire dall’idea di rendere pubbliche le prossime riunioni di tutti gli organi accademici e soprattutto che l’impegno nella protesta non sia solo di studenti e ricercatori. Tra le altre richieste l’UxS propone inoltre un ulteriore rinvio dell’inizio dell’anno accademico ma questa volta ad oltranza. In alternativa e come segno di protesta chiede che, qualora la ripresa delle lezioni avvenisse l’11 ottobre, che queste vengano svolte in piazza. Per gli studenti tuttavia è necessario che “nella difesa e salvaguardia del sistema Universitario vengano coinvolti coloro che sono stati delegati dal nostro popolo a rappresentarci nelle istituzioni”.
 
 
13 – La Nuova Sardegna / Pagina 5 - Nuoro
La denuncia del circolo Marx «La politica tace sull’università» 
NUORO. Le giunte provinciale e comunale oggi si riuniscono per discutere, tra l’altro, di università. E sul futuro dell’università nella Sardegna centrale interviene il Circolo Marx del partito della Rifondazione comunista che, prendendo spunto dal boom di iscrizioni ai corsi di Scienze Forestali e Ambientali, sottolinea come la notizia sia stata accolta dalla politica nuorese con «uno strano silenzio». Le iscrizioni per il 2010 dimostrano che «la realtà universitaria nuorese non è affatto scomparsa, anzi ritrova una capacità attrattiva che fa ben sperare per il futuro». Per il circolo oggi «la situazione rischia di sprofondare in una condizione di totale precarietà non solo per i noti problemi di carattere logistico e strutturale, ma anche per i continui e inaccettabili ritardi nell’erogazione dei fondi regionali». Infatti non sono state ancora riscosse le risorse per il 2009, e per il 2010 si aspetta la suddivisione prevista nel fondo unico per le sedi gemmate. «E ancora non si sa che fine ha fatto quell’impegno politico, assunto con un emendamento alla finanziaria, che prevedeva la costituzione di un polo universitario della Sardegna centrale, con il coinvolgimento delle province di Nuoro e Oristano». Per questo il Circolo Marx invita Provincia, Comune e Regione «a elaborare e approvare un nuovo protocollo d’intesa che preveda finanziamenti adeguati e certi nel corso degli anni».
 
 
14 – La Nuova Sardegna / Pagina 7 - Nuoro
NUORO. Corsi all’Ailun
Ecco il calendario autunnale dei corsi dell’Ailun: domani, ore 9,30-14, Giovanni Comandè (Scuola superiore Sant’Anna di Pisa) parlerà di “L’evoluzione della responsabilità sanitaria nella recente giurisprudenza”. Nel pomeriggio, ore 15-19, Carlo Pilia (Università di Cagliari) spiegherà “Strumenti conformativi e rapporto di lavoro in sanità: sanzioni e licenziamento del personale responsabile?”. Il 15 ottobre, ore 9-13, Luca Nocco (Scuola superiore di Pisa) affronterà il tema “Nesso causale e responsabilità sanitaria”; ore 14-18, Simona Cacace (Università degli studi di Brescia) spiegerà “Il consenso informato del paziente al trattamento sanitario”. Il 16 ottobre è il turno di un Seminario itinerante sull’argomento “Percorsi di consenso informato e tutele giuridiche”. Calendario: 9.30-13-30 presso l’ordine dei medici Nuoro; 6 novembre 9.30-13.30 sede ordine dei medici Sassari. Il 22 ottobre ore 9-12 Giovanni La Rocca, presidente della sezione civile del Tribunale di Nuoro, affronterà il tema “La responsabilità civile contabile delle strutture sanitarie”; ore 14-18, Maria Antonietta Foddai (Università di Sassari) e Luigi Arru (presidente dell’ordine dei medici di Nuoro) parleranno di “Scelte terapeutiche tragiche” e responsabilità. Il 29 ottobre, ore 9-13, Maria Angela Zumpano (Università di Pisa) e Natale Giallongo (Università di Firenze) disquisiranno su “Natura della responsabilità e distribuzione dell’onere probatorio”; alle ore 14-18 sarà il turno degli avvocati Giovanni Maria Uda e Luigi Nonne (Università di Sassari) che spiegheranno ai corsisti “La responsabilità delle strutture e gestione del contenzioso nelle aziende ospedaliere”. (mgf)
 
 
15 – La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
AIDI 
Domenica in piazza per l’igiene dentale 
SASSARI. Domenica 10 ottobre giornata dedicata alla prevenzione dell’igiene orale in tutte le fasce d’eta. Dalle 8 alle 20, con il patrocinio dell’Università e del Comune, in piazza d’Italia l’Associazione Igienisti Dentali Italiani (Aidi) sarà a disposizione per effettuare dimostrazioni gratuite pratiche e teoriche di igiene orale, distribuzione di brochure informative e di materiale promozionale. Sarà allestito uno stand dove ci saranno igienisti dentali e studenti del corso di laurea in Igiene dentale dell’Università che informeranno il paziente su un argomento delicato e sempre attuale.
 
 
16 – La Nuova Sardegna / Pagina 23 - Sassari
SANITÀ Il dissesto delle cliniche 
Aou: «Nessun rischio per Cardiologia» 
Ma il rettore ribatte: «È soltanto una delle emergenze» 
GABRIELLA GRIMALDI 
SASSARI. Battibecco fra il rettore Attilio Mastino e la direzione dell’azienda ospedaliero universitaria dopo l’allarme lanciato dal magnifico sul rischio di chiusura del servizio di Cardiologia delle cliniche diretto da Antonello Ganau. Alle affermazioni di Mastino sul mancato rinnovo del contratto a due medici e sulla conseguente impossibilità di soddisfare livelli essenziali di assistenza cardiologica l’azienda ha risposto che «attualmente il servizio di Cardiologia può contare su quattro specialisti, oltre al responsabile del Servizio, Antonello Ganau, operativi quotidianamente, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20». La direzione aggiunge anche che due specialisti si occupano esclusivamente di esami ecocardiografici mentre gli altri si occupano delle visite e delle cardiografie. Il servizio è disponibile per i pazienti ricoverati nelle strutture Aou, per gli esterni, per chi deve effettuare le visite in prericovero e in caso di dimissione protetta.
«Quello di Cardiologia - risponde il rettore -, segnalato innumerevoli volte e con crescente apprensione dal direttore Antonello Ganau, è solo uno dei tanti esempi di disservizi all’interno delle strutture dell’azienda mista. Basti pensare che adesso ci troveremo davanti all’esodo, per pensionamento, di parecchi direttori che sarà difficile rimpiazzare in tempi e in quantità accettabili». E Mastino snocciola una serie di nomi «eccellenti». Andranno a breve o sono appena andati in pensione Mario Maioli, direttore di Diabetologia, Giulio Cesare Canalis (Radiologia), Giuseppe Susini (Anestesia e Rianimazione), Francesco Carta (Oculistica), Antonio Dessanti (Chirurgia pediatrica), Pier Paolo Bacciu (Chirurgia vascolare) e Domenico Gallisai (Peditria).
«Tutte figure - continua il rettore - che, a causa del blocco delle assunzioni, potremo rimpiazzare tra due anni e per il 50 per cento. La verità è che si doveva programmare già dalla nascita dell’azienda mista per non trovarsi oggi in questa situazione».
Ma la direzione aziendale incalza dicendo che l’Aou può contare sulla presenza di Nicola Glorioso, specialista in cardiologia che, quotidianamente dirige un progetto assistenziale, attivato presso i locali della Clinica Medica in attesa di ottenere, da parte dell’assessore Liori, il riconoscimento ufficiale come Centro di Riferimento regionale per l’Ipertensione Arteriosa e Malattie Correlate. «Per la specialità cardiologica, l’Aou nel primo semestre del 2010 ha eseguito complessivamente 17.493 prestazioni, di cui 4941 svolte dal professor Glorioso e 12.552 dal Servizio di Cardiologia.
Su una cosa sono tutti d’accordo: l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (Utic) è pronta dal 2003 e non è mai decollata per le difficoltà connesse al reperimento di un idoneo organico. Inoltre, la struttura in cui è stato scelto di far nascere l’Unità di Terapia Intensiva nel 2003 si trova in una posizione sfavorevole, perché isolata dal dipartimento di Emergenza e dalla Cardiochirurgia e poi non può garantire sufficiente sicurezza.
 
 
17 – la Nuova Sardegna / Pagina 2 - Cagliari
STORICI
Congresso sullo Stato-nazione
Si apre, oggi alle 15, nella sala conferenze del THotel, piazza Giovanni XXIII, il convegno annuale della Sissco (Società italiana per lo studio della storia contemporanea) su “La costruzione dello Stato-nazione in Italia”. I lavori si concluderanno sabato 9 ottobre. Tra gli ospiti anche Giuliano Amato.

 

 

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