Sabato 18 settembre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 settembre 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
L’UNIONE SARDA
01 - I rettori sardi: "Senza ricercatori corsi a rischio"
02 - Trasporto locale, nuove tariffe. Agevolazioni per studenti
03 - Convegno. Ricerca, Montagnier e la Gelmini a Cagliari 
04 - Provincia Sulcis, progetti formazione con l’Università di Cagliari 
05 - Oristano, l’Università lascerà via Carmine
06 - Olbia, 30 borse di studio di 2.800 euro riservate agli universitari
07 - Alghero, meeting internazionale con l’Università di Cagliari
08 - La Maddalena. L’arcipelago e la Marina: intreccio indissolubile 
09 - Equitazione. Universiadi, buon avvio per la squadra italiana
10 - Calcio a 5. Il Cus Cagliari si scopre campione universitario 
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 - Lettera aperta ai ricercatori "Sospendete la protesta"
 
  
 
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 24
Università. Accorata lettera aperta dei rettori di Cagliari e Sassari alla classe politica
«SENZA RICERCATORI CORSI A RISCHIO»
Melis e Mastino: «La riforma sia più attenta al loro valore»
«Piena solidarietà ai ricercatori che stanno subendo un’ingiustizia e una prevaricazione che non ignoriamo».
Piena solidarietà ai ricercatori precarizzati «che stanno subendo un’ingiustizia e una prevaricazione che non ignoriamo». Preoccupazione «per il difficile avvio dei corsi di laurea 2010-2011» e un appello alla classe politica «perché riveda la riforma universitaria».
È quanto sostengono in una lettera aperta, i rettori dell’università di Cagliari, Giovanni Melis, e di Sassari, Attilio Mastino, che in merito allo stato di agitazione dei ricercatori universitari hanno richiesto loro di sospendere il rifiuto di assumere insegnamenti di titolarità per il prossimo semestre.
«RIFORMA IRRISPETTOSA» «Avremmo desiderato una riforma più rispettosa delle identità e degli specifici profili dei singoli atenei italiani, più consapevole della complessità delle tradizioni accademiche e del valore della diversità e della differenza», hanno scritto i rettori, «soprattutto più attenta al tema dei giovani ricercatori e più sensibile alle esigenze del diritto allo studio. Più attenta a realizzare condizioni di gestione che possano garantire lo sviluppo delle università pubbliche».
Melis e Mastino hanno dichiarato «la riconoscenza dei due Atenei per il senso di responsabilità che ha fin qui ispirato l’azione dei ricercatori. E ciò all’indomani dell’adozione da parte del Governo di severe misure per il risanamento del bilancio dello Stato che hanno bloccato gli aumenti retributivi del personale universitario e gli scatti di anzianità, provvedimenti che colpiscono soprattutto i più giovani; per non parlare delle limitazioni poste nel garantire un minimo di turn over, riducendo i concorsi e le progressioni di carriera, eliminando i ricercatori dagli organi di governo e dalle commissioni di concorso»
«DOCENTI A TUTTI GLI EFFETTI» «Chiediamo alle forze politiche che venga riconosciuto il ruolo dei ricercatori universitari titolari di insegnamento», aggiungono i due rettori, «che sono docenti a tutti gli effetti e che costituiscono oltre il 40% del personale universitario addetto alla ricerca ed alla didattica. Chiediamo che sia valutata in fase concorsuale, in modo esplicito e vincolante per le Commissioni, l’attività didattica ufficiale svolta gratuitamente dai ricercatori su incarico dei Consigli di Facoltà e che sia assicurata la rappresentanza dei ricercatori negli Organi di governo degli Atenei al contrario di quanto previsto nel Ddl in discussione».
I PUNTEGGI «Chiediamo che venga assegnato un peso adeguato ai punti organico da destinare a posti di professore associato», concludono Melis e Mastino, «in modo da consentire ad un numero consistente di ricercatori di essere valutati ai fini dell’immissione nella seconda fascia dei professori, augurandoci che le procedure di abilitazione vengano rapidamente attivate».
Dopo aver espresso «preoccupazione per la riduzione delle risorse destinate dal Governo al sistema universitario» ed in attesa di conoscere «il destino del Ddl Gelmini» i rettori hanno rinnovato la richiesta ai ricercatori «perché per il prossimo semestre sospendano lo stato di agitazione: una serrata dei ricercatori sarebbe una risposta sbagliata ad una serrata che altri vorrebbero per l’università pubblica e per il sistema della ricerca, compromettendo gli investimenti in conoscenza».
I rettori hanno annunciato che inviteranno i presidi «a riaprire le procedure per la copertura degli insegnamenti vacanti, garantendo un giusto riconoscimento per la professionalità dei ricercatori».
 
 
2 - L’Unione Sarda
Economia - Pagina 16
La Regione ha previsto aiuti anche per gli over 65. Riformatori soddisfatti: gli aumenti sono contenuti
TRASPORTO LOCALE, NUOVE TARIFFE
Costi più alti del 20%. Agevolazioni per studenti
La Filt Cgil lancia l’allarme per la riduzione del 10% delle risorse prevista dalla Finanziaria: porterà un taglio ai servizi e al personale.
Aumentano le tariffe del trasporto extraurbano della Sardegna. Da venerdì prossimo saranno infatti disponibili gli abbonamenti con le nuove tariffe stabilite dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore ai Trasporti, Liliana Lorettu. Aumenti soprattutto per le fasce più abbienti mentre si prevedono sconti per studenti e anziani.
L’INTERVENTO In media gli incrementi saranno del 20%. Ma le percentuali variano a seconda della distanza da percorrere e degli utenti (studenti, pensionati e altre categorie). A crescere di più sono gli abbonamenti per il chilometraggio più breve: da 0 a 40 chilometri, ad esempio, il costo del carnet ordinario da 10 biglietti varia dai 7 ai 22 euro a seconda delle fasce di reddito (+27%), con un risparmio crescente nel caso in cui le corse acquistate siano più numerose, mentre gli aumenti per le distanze superiori arrivano al 22% (entro i 130 chilometri) e al 16% (sino ai 350 km).
AGEVOLAZIONI Trattamento particolare per gli studenti e gli anziani. «Dalle nostre indagini abbiamo visto che i maggiori utilizzatori dei mezzi pubblici sono i giovanissimi e gli over 65 anni», ha precisato l’assessore Liliana Lorettu. «Per questo abbiamo cercato di andargli incontro prevedendo tariffe particolari, soprattutto per gli utenti che appartengono a una soglia di reddito bassa». Gli studenti con parametro Isee (l’indicatore della situazione economica) inferiore ai 28 mila euro avranno così diritto a un uno sconto tariffario del 55% sugli abbonamenti mensili. Le altre classi di reddito Isee beneficeranno di una riduzione del 42%. Il reddito terrà conto non solo dello stipendio ma anche di diverse circostanze, come il numero dei componenti della famiglia, di eventuali disabili a carico o dei mutui. Estesa a un anno, inoltre, la validità degli abbonamenti universitari da 52 e 104 corse.
REAZIONI E sulla decisione della Giunta ha espresso soddisfazione il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, che la settimana scorsa aveva presentato una interrogazione sul caro tariffe del trasporto extraurbano: «È importante che la Giunta abbia saputo ascoltare le proteste che si sono sollevate in queste settimane», ha sottolineato, «e le preoccupazioni delle famiglie, che sarebbero state colpite da aumenti che in certi casi andavano oltre l’85%».
L’ALLARME L’assessore assicura che il meccanismo sarà lo stesso anche per gli incrementi del trasporto urbano, dove l’aumento del biglietto è già stato stabilito. Ma la Filt Cgil regionale lancia l’allarme: «I tagli della Finanziaria nazionale rischiano di compromettere servizi e livelli occupativi del trasporto pubblico locale», si legge in una nota. Secondo la sigla, infatti, il taglio del 10% alle risorse che lo Stato trasferirà alla Sardegna nel 2011 si tradurrà in una riduzione di servizi e in licenziamenti. Con la riduzione la Sardegna riceverà 16 milioni di euro in meno (14 milioni secondo i calcoli regionali) all’anno. Niente di certo, invece, sulle risorse del 2012. La Cgil chiede quindi più programmazione. Ma l’assessore sottolinea: «Abbiamo già presentato un piano», ha concluso la Lorettu, «che prevede la riorganizzazione e la razionalizzazione del servizio con l’obiettivo di non licenziare nessuno».
Annalisa Bernardini
 
 
3 - L’Unione Sarda
Cronaca Regionale - Pagina 10
convegno
Ricerca, Montagnier e la Gelmini a Cagliari
Luc Montagnier, premio Nobel nel 2008 per le sue ricerche sull’Aids, il ministro della Ricerca, Mariastella Gelmini e il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, sono alcuni degli ospiti alla conferenza regionale per la Ricerca e l’Innovazione in programma a Cagliari lunedì e martedì. All’evento, organizzato dall’assessorato regionale della Programmazione, si confronteranno esponenti del mondo scientifico, delle imprese e delle istituzioni sui temi della ricerca e dell’innovazione come la rete internazionale della ricerca e il rapporto fra ricerca, territorio e imprese. Previsti interventi di Giuliano Murgia (Sardegna Ricerche), Paolo Savona (Fitd), Alberto Scanu (Confindustria) e i rettori delle Università di Cagliari e Sassari. «I temi legati all’educazione e alla ricerca scientifica sono strategici per superare le attuali difficoltà e costituiscono il fondamento di un nuovo modello di sviluppo - dice l’assessore Giorgio La Spisa - ecco perché la Regione sta incrementando le risorse da destinare alla ricerca, sia quella di base sia quella applicata, per favorire la crescita dei ricercatori sardi e il raggiungimento di livelli di eccellenza. L’obiettivo è quello di far sì che le intelligenze rimangano o tornino in Sardegna per aumentare la capacità produttiva della nostra regione».
 
 
4 - L’Unione Sarda
Sulcis Iglesiente - Pagina 30
Sulcis. La Provincia mette sul tavolo 861 mila euro e un articolato piano di intervento
TRE STRADE PER SCONFIGGERE LA CRISI
Microcredito, formazione e un patto disoccupati-aziende
Tre iniziative della Provincia per aiutare a uscire dalla crisi decine di giovani, ma non solo, alle prese con un lavoro che non si trova.
Un Patto per il lavoro fra disoccupati e aziende, un sistema di microcredito a chi ha una buona idea imprenditoriale ma non i soldi per avviarla e una Scuola per imprenditori fai-da-te che difettano, però, della giusta professionalità. Con questi tre progetti la Provincia mette sul tavolo 861 mila euro dando gambe ad un articolato piano per il lavoro. Tre assi di intervento con cui si tenterà, secondo le intenzioni degli assessori alle Politiche sociali, Luca Pizzuto, e al Lavoro, Alberto Pili, «di contrastare gli effetti della crisi economica nel territorio».
IL PATTO Queste tre contromisure sono molto diverse fra loro. Il finanziamento maggiore, 650 mila euro, serve a far decollare il progetto denominato “Patto per il lavoro”. Per favorire l’occupazione giovanile e ridurre la diffusione del lavoro nero, la Provincia erogherà per sei mesi rimborsi di 600 euro ai giovani disoccupati o inoccupati che frequenteranno corsi di formazione lavorativa o tirocini all’interno di aziende. Le stesse aziende potranno percepire un incentivo di quattromila euro se, al termine del percorso formativo, confermeranno il giovane per almeno un anno, oppure di 6.400 euro se lo assumeranno a tempo indeterminato. A beneficiare del progetto saranno i disoccupati (chi ha perso il lavoro) o gli inoccupati (chi non ha mai lavorato) del territorio dai 17 ai 32 anni (35 anni per chi da almeno due anni è iscritto ai Centri servizi lavorativi). Le aziende ammesse al progetto devono operare nei settori dell’agricoltura, pesca, silvicoltura e nell’industria alimentare.
FORMAZIONE Il secondo progetto, la “Scuola di impresa”, si porta in dote 50 mila euro. È rivolto a quanti hanno buone idee imprenditoriali e la giusta motivazione per portarle avanti ma non la professionalità necessaria per creare un’impresa o continuare a farla. In questi casi interviene la Provincia assieme all’Università di Cagliari organizzando progetti di formazione che seguano e arricchiscano il neo imprenditore offrendogli assistenza, in pratica una sorta di guida manageriale. Questa scuola per imprenditori sarà attivata presso i Centri servizi lavorativi.
MICROCREDITO Il terzo intervento è ancora una volta indirizzato al settore dell’autoimprenditorialità, ma va a beneficio di quanti hanno difficoltà a farsi prestare dalle banche i soldi necessari a portare avanti l’impresa. Ecco, allora, il progetto “Microcredito” dotato di 160 mila euro. La Provincia concederà piccoli prestiti fino a 15 mila euro a persone che hanno buone proposte imprenditoriali ma che non possono accedere al sistema tradizionale del credito perché non hanno garanzie da offrire. Hanno cioè le idee ma non i soldi per realizzarle: li riceveranno in prestito dalla Provincia. Il Microcredito sarà rivolto ai giovani fra i 18 e i 36 anni, alle donne, alle persone a rischio di esclusione sociale. (a. s.)
 
 
5 - L’Unione Sarda
Oristano e Provincia - Pagina 21
Il caso del Csa: 200 mila euro all’anno per gli uffici, i lavori per la nuova sede durano da 20 anni
AFFITTI, GLI SPRECHI DELLA PROVINCIA
Dall’ex Provveditorato ai depositi: ecco le spese
La Provincia versa ai privati 1.500 euro al giorno per gli affitti. L’assessore al Patrimonio Alfonso Marras: «È necessario razionalizzare e risparmiare». Intanto i lavori della nuova sede del Csa non partono per un contenzioso con l’impresa.
Tutti i giorni che Dio li manda, la Provincia mette da parte 1.500 euro per pagare gli affitti. Si tratta di qualcosa come 500 mila euro in un anno che vanno a finire nei conti dei privati proprietari e addebitati a quelli di piazza Carboni. Euro in cambio di centinaia di metri quadrati di appartamenti trasformati in uffici e presi in affitto dall’Amministrazione pubblica che pur avendone parecchi giura di non averne a sufficienza. O se pure li ha non li occupa, perché difetta di quel minimo di sano coraggio amministrativo che porta a fare di necessità virtù, razionalizzando, recuperando spazi, restringendo scrivanie e adattando quel che ha di suo pur di risparmiare.
L’assessore al Patrimonio Alfonso Marras appena messo piede nell’ufficio di via Petri si è preoccupato di avere tutte le carte per poi passare all’azione e «tentare di razionalizzare, risparmiare e assicurare più risorse all’ente». Saggia intenzione, per lui parlano i dati. Oggi la Provincia sborsa fior di quattrini per i locali di via Carducci dell’ex Provveditorato agli studi, per l’ambiente e il deposito attrezzi per i cantonieri in parecchi paesi.
I NUMERI Euro per metri quadrati, sempre che la proporzione regga. L’Agenzia del territorio - quotazione immobiliare Omi - attesta che la media degli affitti per uso uffici in città è di 8 euro a metro quadrato per mese. Il che significa che la Provincia per una spesa di 500 mila euro dovrebbe disporre di 5.200 metri quadrati. Nella realtà i conti non tornano perché dipende dalla zona e perché i contratti risalgono a parecchi anni fa, quando il mercato era diverso. Di sicuro la Provincia spende parecchio senza guardare in casa sua.
Ben 190mila euro per i locali di via Liguria adibiti a sede dell’Ambiente, programmazione e pianificazione territoriale, i 200mila per l’ex Provveditorato agli studi in via Carducci, 13 mila per la struttura operativa in via Mattei, 92 mila per i circoli cantonieri in Allai, Bosa, Narbolia, Neoneli, Riola Sardo, Santulussurgiu, Terralba, Usellus. Non se ne può proprio fare a meno? Forse sì.
IL CASO Riguarda l’ex Provveditorato agli studi, Centro servizi amministrativi scolastici da quando parecchie competenze sono state trasferite. Gli uffici occupano due piani in via Carducci, affitto di 15 mila al mese. «Troppo, costruiamoci il nostro», disse la Provincia. Detto ma per niente fatto. Adesso si ritrova col cantiere fermo per un contenzioso e il mutuo di 2 milioni, contratto venti anni fa, il cui rimborso totale scade fra un anno. Insomma, sono state pagate le rate semestrali (più interessi) ma l’opera non è stata ancora ultimata. Fra l’altro ancora non si capisce bene chi dovrà ospitare, visto che l’idea originaria di destinare l’edificio a sede del Provveditorato è stata abbandonata e sostituita con l’Università che lascerà via Carmine dove dovrebbe andare il polo museale. Dovrebbe. Di sicuro c’è solo il mutuo e l’affitto per l’ex Provveditorato che resterà dunque dov’è a meno che non si decida di mettere mano all’ex istituto geometri di via Lepanto, chiuso dopo l’accorpamento a un altro istituto. L’edificio andrebbe adattato e non è detto che si proceda. E allora sempre meglio pagare.
Antonio Masala
 

6 - L’Unione Sarda
Cronaca di Olbia - Pagina 24
Comune
Trenta borse di studio da 2.800 euro: sono riservate agli universitari
Il Comune di Olbia ha predisposto un bando di concorso per l’assegnazione di trenta borse di studio da 2mila e 800 euro lordi a altrettanti studenti universitari. Al concorso possono partecipare gli studenti italiani residenti a Olbia da almeno tre anni e appartenenti a un nucleo familiare con un reddito Isee pari o inferiore ai 30 mila euro. La data di scadenza per la partecipazione è stata fissata per le ore 13 del 18 ottobre.
I documenti richiesti sono appunto l’attestazione Isee e l’autocertificazione per l’iscrizione a un corso di laurea triennale o specialistica. I criteri di valutazione sono i seguenti: agli studenti impegnati nella laurea triennale di primo livello è richiesto di ave raggiunto, al momento della scadenza del bando, 25 crediti per il primo anno di università; 40 per il secondo; 65 per il terzo e 115 per chi è fuori corso. Per coloro che stanno conseguendo la laurea specialistica di secondo livello, invece, il Comune chiede 25 crediti per il primo anno, 40 per il secondo e 65 per il primo anno fuori corso. Infine, per chi frequenta una laurea specialistica a ciclo unico, sono richiesti 25 crediti per il primo anno, 40 per il secondo, 65 per il terzo, 120 per il quarto, 170 per il quinto, 225 per il primo fuori corso e 280 per i corsi di laurea di sei anni. Lo stanziamento di fondi è stato deliberato dalla Giunta comunale il 15 di settembre. ( c. c. )
 

7 - L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 31
Alghero. Presentato al meeting internazionale organizzato dall’Onu all’hotel Carlos V
UN ROBOT PER PESCARE L’ORO ROSSO
Progetto per i corallari: potranno lavorare senza rischi
Il progetto della robotica applicata nella pesca del corallo è nato ad Alghero per iniziativa di Fausto Troisi, corallaro laureato in ingegneria.
Un robot per prelevare l’oro rosso. In futuro i corallari potrebbero evitare i rischi di una immersione a profondità elevate con l’utilizzo dei Rov, veicoli filoguidati sottomarini, già sperimentati con successo in altri paesi. Macchine dotate di un braccio manipolatore munito di un piccolo spezzone di rete o di una pinza.
Si è discusso anche di questo al meeting internazionale organizzato dalla General fisheries commission for the Mediterranean (organismo che fa capo all’Onu), con la collaborazione della Regione e del dipartimento di Biologia animale dell’Università di Cagliari. Esperti e tecnici provenienti da diversi paesi del Mediterraneo si sono dati appuntamento ad Alghero, capitale del corallo, per parlare della pesca e della gestione della risorsa. «Il corallo in Sardegna non è a rischio di estinzione - spiega Lorenzo Chessa, docente del dipartimento protezione delle piante dell’Università di Sassari - semmai sono i pescatori a essere in pericolo».
INSIDIE Il mestiere è pesante e pieno di insidie, anche se oggi accadono meno incidenti rispetto al passato: sono cambiate le tecniche e le conoscenze. Grazie alla miscele sintetiche si fanno permanenze più lunghe in acqua, circa venticinque minuti di immersione a una profondità di cento metri. Eppure l’errore è sempre dietro l’angolo. Le tappe di decompressione sono affidate a due piccoli quadranti di orologio e il sommozzatore deve essere bravo a compiere una risalita a una velocità il più possibile costante. Il progetto della robotica applicata nella pesca del corallo è nato ad Alghero per iniziativa di Fausto Troisi, corallaro laureato in ingegneria. «Le moderne tecnologie oggi permettono di prelevare le colonie lavorando dalla superficie - dice il pescatore - serve per questo una modifica alla legge che, in Sardegna, risulta essere tra le più severe». La normativa vigente permette di pescare il corallo, a profondità maggiori di ottanta metri, ai soli pescatori subacquei, avvalendosi esclusivamente di piccozza. «Non si possono prelevare più di due chili e mezzo di corallo al giorno - continua il biologo marino Lorenzo Chessa - con un diametro minimo di dieci millimetri. In altri paesi le regole sono sicuramente meno restrittive».
ESPERTI A CONFRONTO Il convegno che si è concluso ieri all’hotel Carlos V, ha visto la partecipazione di delegati provenienti da Italia, Marocco, Grecia e Spagna, assieme a una rappresentanza di cinque operatori della Sardegna.
C. FI.
 
 
8 - L’Unione Sarda
Gallura - Pagina 27
La Maddalena
L’arcipelago e la Marina: un intreccio indissolubile
Giornata di studio, ieri mattina, nell’aula magna della scuola sottufficiali. Tema: “L’arcipelago di La Maddalena e la Marina Militare - Gli ultimi cento anni”. Al centro del confronto, la storia della piazzaforte insulare a partire dagli anni immediatamente antecedenti la Prima Guerra mondiale sino ad oggi. Oltre il comandante delle scuole, Giancarlo Buccilli che ha aperto e chiuso la giornata, sono intervenuti Cosimo Giannotte, direttore degli studi della scuola; Francesco Zampieri, ricercatore all’Istituto di studi militari di Venezia; Gianluca Borzoni, docente di Storia all’università di Cagliari; l’ammiraglio Emilio Foltzer, capoufficio generale del Personale presso la Marina Militare.
Ieri si è tracciato il quadro del potenziamento della base navale in termini di tecnologia, strutture e uomini, specie nel periodo successivo al primo dopoguerra sino alla seconda guerra mondiale. Il ridimensionamento è avvenuto dopo il trattato di Parigi, firmato nel ’47. «Anche nel ventesimo secolo - ha detto Buccilli - l’Arcipelago è stato il termometro delle inquietudini del Mediterraneo e sulla sua storia hanno influito le scelte prese negli ultimi cento anni». ( f. n. )
 
 
9 - L’Unione Sarda
Sport - Pagina 62
EQUITAZIONE
Universiadi, buon avvio per la squadra italiana
SANTA GIUSTA Ottimo esordio per la squadra italiana nella prima giornata di gare del concorso internazionale “Aiec-Srnc Italia (Sardegna) 2010” riservato agli studenti universitari. Una giornata inaugurale dedicata alla prova di “dressage”, la più elegante delle discipline dell’equitazione dove il binomio deve eseguire una serie di movimenti prestabiliti e tre giudici devono assegnarli un voto.
La compagine azzurra, composta da due amazzoni e un cavaliere sardi, Beatrice Penco Sechi, Raffaela Montis e Salvatore Barra, si son classificati ai vertici della classifica provvisoria conquistando l’accesso alle finali di domenica. Oggi è in programma il salto ostacoli, con una manche di mattina, dalle 10, e la seconda nel pomeriggio dalle 15, al termine si conosceranno i binomi qualificati per le finali. Finali in programma domani, al termine delle quali sono previste le premiazioni.
Sono in tutto 13 le nazioni partecipanti, più due squadre composte da cavalieri e amazzoni di diversi Paesi. Organizzato a Santa Giusta dai circoli ippici Usignolo e Grighine, questo concorso è il primo del genere che si disputa in Sardegna. La particolarità è che i cavalieri montano cavalli messi a disposizione dagli organizzatori e non quelli con i quali partecipano di solito alle gare. ( c.m. )
  

10 - L’Unione Sarda
Sport Cagliari - Pagina 30
Calcio a 5. Dopo la squalifica del Cus Viterbo
Il Cus Cagliari si scopre campione universitario
Ci sono voluti tre mesi prima dell’ufficialità: il Cus Cagliari si è aggiudicato lo scudetto di calcio a 5 universitario. I cagliaritani avevano perso la finale contro il Cus Viterbo (1-0 con una rete subita a un minuto dalla sirena) che aveva però schierato un giocatore “sospetto”. Dopo il ricorso presentato dai dirigenti della squadra universitaria di Sa Duchessa, il consiglio federale del Cusi ha avviato le indagini e scoperto che uno degli avversari aveva disputato il torneo dichiarando tre anni in meno rispetto all’età massima consentita. I ragazzi del duo Marfella-Piccoi hanno così potuto festeggiare un successo meritato vista la slealtà degli avversari.
É stato il dirigente del settore calcio a 5 universitario Tonio Rocca, grazie alla sua esperienza, a scoprire che nel Cus Viterbo era presente un giocatore straniero nato nel 1979 (la partecipazione, come previsto dal regolamento, era riservata agli atleti nati a partire dal 1.1.1982 ). Dopo la scoperta della reale età del giocatore il segretario generale del Cus Cagliari, Angelo Zucca, di formalizzare il ricorso, accolto dopo tre mesi.
Così dopo quattro partecipazioni consecutivi, la squadra allenata da Davide Marfella si porta a casa la medaglia d’oro. Nelle precedenti edizioni erano arrivati un bronzo (a Jesolo 2007), un argento (Pisa 2008 e un settimo posto (Lignano 2009). Questa la rosa dei campioni d’Italia: Andrea Siddi (il capitano), Carlo Simbula, Marco Arturo Dessi,Anselmo Sanna, Luca Ruggiu, Davide Bonu, Alberto Corrias, Stefano Zuddas, Stefano Melis, Paolo Concu, Yvan Fadda e Andrea Barbarossa (capocannoniere). Nella prima gara avevano giocato anche Umberto Ticca, Matteo Picciau e il portiere dell’Elmas under 21, Mario Sedda messo ko prima del girone finale da un infortunio alla mano. (m. v.)
 


 
LA NUOVA SARDEGNA

11 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
I RETTORI: «SOSPENDETE LA PROTESTA» 
Lettera aperta ai ricercatori dell’Università che non fanno più lezione Impegno per la riapertura dei concorsi e per i riconoscimenti
CAGLIARI. I rettori delle università sarde Giovanni Melis (Cagliari) e Attilio Mastino (Sassari) rivolgono un appello, in una lettera aperta ai ricercatori perchè sospendano per il prossimo semestre lo stato di agitazione e accettino di assumere insegnamenti di titolarità: «Inviteremo i presidi a riaprire le procedure per la copertura degli insegnamenti fin qui vacanti, garantendo equilibrio e trasparenza e il riconoscimento per la professionalità dei ricercatori» scrivono i due rettori, esprimendo solidarietà ai ricercatori penalizzati dalla riforma Gelmini.
«La loro precarizzazione non è un elemento che possiamo considerare positivo - sostengono Melis e Mastino - sentiamo fortemente il senso di un’ingiustizia e di una prevaricazione che non possiamo ignorare. Chiediamo alle forze politiche di prendere in esame l’opportunità di un sostanziale ripensamento delle linee fondamentali della politica per l’università, in modo che venga riconosciuto il ruolo dei ricercatori universitari titolari d’insegnamento, che vanno considerati docenti a tutti gli effetti e che costituiscono oltre il quaranta per cento del personale universitario addetto alla ricerca e alla didattica». Prosegue la nota: «Chiediamo che sia valutata in fase concorsuale, in modo esplicito e vincolante per le commissioni, l’attività didattica ufficiale svolta gratis dai ricercatori su incarico dei consigli di facoltà e che sia assicurata la rappresentanza dei ricercatori negli organi di governo degli atenei al contrario di quanto previsto nel ddl in discussione».
«Chiediamo - proseguono i due rettori - che venga assegnato un peso adeguato ai punti in organico da destinare a posti di professore associato, in modo da consentire a un numero consistente di ricercatori di essere valutati ai fini dell’immissione nella seconda fascia dei professori». Melis e Mastino esprimono preoccupazione per «la continua riduzione delle risorse destinate dal governo al sistema universitario, che pone in crisi soprattutto le università del Meridione e delle isole e di fatto determina una progressiva contrazione dei servizi a favore degli studenti e dei corsi di laurea attivabili, con un impoverimento complessivo dell’offerta didattica».
 
 

Questionario e social

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