UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 10 settembre 2010

Venerdì 10 settembre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 settembre 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari - Pagina 22
Pula
Mostre e convegni su Nora
 
Un mese di mostre, convegni e manifestazioni culturali per accompagnare la campagna di scavo di Nora, condotta dalle Università di Milano, Genova, Padova e Viterbo. Ha preso il via PulArchàios, la serie di eventi collaterali organizzata dall'assessorato alla Cultura che sino al 3 ottobre avvicinerà turisti e residenti all'archeologia. Oggi alle 20,30 al Museo Patroni, il professor Giorgio Bejor dell'Università di Milano, presenterà il convengo intitolato "Il meglio deve ancora venire". Domani alle 11, grazie alla visita guidata organizzata dalla cooperativa Coptur, sarà possibile ammirare la Torre di Coltellazzo. Giovedì prossimo alle 20,30 al Museo Patroni, il professor Felice Di Gregorio del Dipartimento Scienze della Terra dell'Università di Cagliari, presenterà un incontro intitolato "Valutazione del rischio d'erosione costiera nell'area archeologica di Nora". Il cartellone di eventi organizzato dal Comune col la collaborazione delle Università che conducono gli scavi, la Provincia di Cagliari e la Soprintendenza Archeologica delle Province di Cagliari e Oristano, terminerà il 3 ottobre con il Romanum Convivium, il consueto pranzo romano.
IVAN MURGANA

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Universitari, tempi duri per i fuori sede
Duecentocinquanta euro il costo minimo di una camera, forti aumenti nei trasporti
A fronte di dodicimila iscritti che abitano fuori dalla provincia, solo novecentosedici posti nelle case dello studente
La Carta verde del Ctm passa da 17 a 21 euro e arriva sino a 26
BETTINA CAMEDDA
 
CAGLIARI. A fronte di circa dodicimila fuori sede, i posti disponibili nelle case dello studente cittadine sono 916. Sono state pubblicate ieri le graduatorie provvisorie.
 Per gli studenti presenti nella graduatoria definitiva, disponibile dal 30 settembre, è disposto un totale di novecentosedici posti alloggio. Di fatto però sono migliaia gli studenti che ogni anno fanno richiesta per i servizi abitativi. Ed è per questo che con la diminuzione dei posti alloggio nella casa di via Trentino (a causa dei lavori di manutenzione), si è deciso di assegnare un contributo di 1.500 euro a coloro che pur essendo in graduatoria non potranno disporre di un posto. E si tratta di altre mille universitari. Sono altrettanto numerosi gli studenti tagliati fuori dalla selezione perché residenti nei comuni limitrofi quali Assemini, Capoterra, Decimomannu, Dolianova, Elmas, Maracalagonis, Monastir, Monserrato, Quartu S. Elena, Quartucciu, San Sperate, Sarroch, Selargius, Serdiana, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Soleminis, Ussana, Uta, Villa S. Pietro. Sebbene anche loro possano fare domanda per la borsa, gli studenti non beneficiari del servizio alloggio si trovano di fronte due scelte: viaggiare ogni giorno o prendere una stanza in affitto.
 Decisione, quest’ultima, non agevolata dalla Regione Sardegna che da questo anno ha disposto l’aumento degli abbonamenti per i trasporti pubblici di Arst e Ctm. Stessa decisione per l’Università che di anno in anno sottopone lo studente al continuo aumento delle tasse. Spese che incidono fortemente sul bilancio familiare e che colpirà non solo gli studenti universitari ma anche quelli delle scuole medie superiori. Un esempiio è anche la carta Verde Ctm (abbonamento mensile per studenti) che passa da 17 euro degli scorsi anni a 21. La novità, oltre la spesa aggiuntiva, è l’inserimento del reddito come criterio di valutazione: per chi ha un reddito superiore a 28muila e 540 euro, il costo della carta sale a 26 euro. Resta invece invariato quello dell’abbonamento mensile Arst da 52 corse, valido dal lunedì al sabato, ma aumenta il prezzo dei biglietti giornalieri cioè quelli più utilizzati dagli studenti universitari che non hanno necessità di viaggiare ogni giorno. Un esempio? Uno studente residente in un paese distante da Cagliari dai 15 ai 20 chilometri (tratta 3) pagherà un biglietto di andata e ritorno 3,50 euro anziché 2,50 come negli anni precedenti.
 Se è troppo stancante viaggiare, allora è possibile prendere in affitto una stanza: prezzo minimo, in una zona neanche vicina alle facoltà, 250 euro. Naturalmente nel prezzo non è compresa la garanzia che il proprietario dell’immobile fornisca anche il contratto. C’è sempre la possibilità di lavorare e studiare soprattutto se fra tanti precari che stanno lottando per riavere il proprio posto si ha la fortuna di trovarlo, un lavoro: unico (ma quasi sicuro) rischio una durata del corso di studi maggiore rispetto a quella prevista. Come dire, in un Paese dove anche l’accesso alla cultura sta diventando a numero chiuso, «si sa quando si inizia e non quando si finisce».
 I problemi da affrontare sono tanti e far lo studente universitario, soprattutto se fuori sede, diventa sempre più difficile e oneroso, oltre che dequalificante.
 
Pagina 3 - Cagliari
Rincaro tariffe: ora la protesta dilaga
Il sindaco di Serrenti si affianca ai pendolari dopo la stangata sui trasporti
 
SERRENTI. Il caro trasporti imposto dalla Regione con il piano di ridefinizione del sistema tariffario dei servizi di trasporto pubblico urbano ed extraurbano regionale sta scatenando anche nei paesi dell’interno un’ondata di indignazione e di proteste. A Serrenti lavoratori e studenti pendolari con rispettive famiglie sono sul fronte di guerra e l’amministrazione comunale è scesa in campo a loro sostegno. In municipio, nell’ufficio del sindaco Luca Becciu, è un continuo alternarsi di pendolari che lamentano l’aumento indiscriminato delle tariffe. Soprattutto da parte delle famiglie che hanno figli che studiano a Cagliari, San Gavino, Serramanna e Sanluri c’è un fortissimo disagio e forte preoccupazione per il caro biglietti, con aumenti che partono dal 20% cento e raggiungono in certi casi anche il 125%. Gli effetti degli aumenti sono ancora più gravosi nel caso in cui si sia costretti a utilizzare sia il trasporto extraurbano che quello urbano, così come avviene per lavoratori e studenti che si recano quotidianamente a Cagliari e poi devono raggiungere il posto di lavoro, gli istituti scolastici e le facoltà universitarie. «In un momento critico per l’economia delle famiglie con reddito medio-bassi - sostiene il sindaco Becciu - non è possibile far fronte a spese e rincari improvvisi e di entità ingiustificata. Chiediamo all’assessore regionale ai Trasporti l’immediato blocco degli aumenti tariffari e una ridefinizione adeguata e che gli eventuali aumenti siano giustificati da inflazione e aumento dei costi». (l.on)
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
«Azienda unica, Liori ci ricatta»
Il sindaco contro l’assessore che insiste sulla fusione forzata tra Asl e Aou
Regione pronta a finanziare il nuovo ospedale a patto che le due aziende si integrino
LUIGI SORIGA
 
SASSARI. Doveva essere una traversata nell’inferno della sanità sassarese. L’ultima visita dell’assessore Liori invece si è trasformata anche in una sfida col sindaco Ganau, in una sorta di braccio di ferro tra il Comune e la Regione, che più o meno suona così: o fate come diciamo noi, oppure i soldi ve li scordate.
 E infatti il sindaco non l’ha presa affatto bene e parla di ricatto bello e buono: «L’affermazione dell’assessore alla sanità - dice Ganau - è inaccettabile. Le condizioni poste sono queste: o procedete alla riunificazione dell’Asl con l’Azienda Mista, oppure la Regione non è più disponibile a finanziare la costruzione del nuovo ospedale». E’ una presa di posizione netta che va contro la volontà dell’amministrazione e del territorio. «Liori, a suo tempo, aveva chiesto il nostro parere sull’azienda unica - prosegue Ganau - non solo il Comune si era detto contrario alla fusione, ma tutti gli altri livelli istituzionali si erano espressi allo stesso modo, a partire dalla Provincia sino agli esponenti locali della sanità». Il motivo di tanto pessimismo è dettato dall’esperienza: c’è voluto così tanto tempo e spreco di risorse per creare l’Azienda ospedaliero universitaria, struttura che ancora va avanti con enormi difficoltà gestionali e organizzative, che cancellare questi anni di sacrifici sarebbe molto azzardato. «Sarebbe una scelta non condivisa che peggiorerebbe la qualità dei servizi dei cittadini». Ma la linea della Regione sembrerebbe orientata alla razionalizzazione delle prestazioni e al risparmio: «Anche questi principi sono discutibili - spiega Ganau - l’assessore dovrebbe spiegare perché quel che vale per il resto d’Italia non va bene per Sassari. Ovunque si cerca di separare le gestioni, perché così si riducono i costi e si migliora l’efficenza. Invece da noi si impone l’accorpamento, quando è risaputo che sarebbe una soluzione antieconomica e ben poco sostenibile». Basti pensare alle difficoltà, solo all’interno dell’Azienda Mista, di scardinare certe contrapposizioni tra ospedalieri e universitari, e certe guerre intestine tra medici o professori per conservare intatti i propri spazi di azione. Un’altra trasformazione così drastica, peraltro imposta dall’alto, cotringerebbe a una convivenza forzata due pianeti ancora distanti come l’Asl e l’Aou. Meglio dunque vivere da separati in casa: «La realizzazione di un nuovo ospedale unico - dice il sindaco - all’interno del quale riportare le funzioni sanitarie delle due aziende, pur in autonomia, sarebbe un obiettivo condiviso dal territorio». Oltretutto la scelta di creare l’azienda unica, metterebbe in discussione diversi progetti che in questi anni hanno preso corpo. Tipo: che fine farebbe l’ampliamento dell’ospedale civile con i nuovi padiglioni? E l’allargamento delle cliniche di San Pietro? «Mi chiedo se questi progetti siano ormai superati dai nuovi indirizzi scelti dalla Regione - dice Ganau - e se esistano davvero le risorse per costruire il nuovo ospedale». E conclude: «Mi sarei aspettato dall’assessore Liori, durante la visita alla struttura più fatiscente della sanità sassarese, ovvero la clinica materno infantile, una sensibilità maggiore e un interessamento reale alle criticità da risolvere, come l’inadeguatezza degli edifici, la carenza di macchinari e via dicendo. E’ su questi punti che dovrebbe dare risposte chiare, senza porre la questione in termini di ricatto».
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Oristano
Bosa. Documento contro il commissario Asl
I sindaci chiedono la cacciata di Panichi
Intanto l’Università tende la mano all’ospedale a rischio
ALESSANDRO FARINA
 
 BOSA. Si inasprisce la battaglia per l’ospedale Mastino. I sindaci incassano sostegno dai colleghi dei distretti sanitari di Ghilarza-Bosa e Ales-Terralba, ma soprattutto chiedono all’assessore la revoca del Comissario straordinario della Asl, Giovanni Panichi. Il documento è stato firmato da tutti i sindaci dell’Unione dei Comuni Planargia-Montiferru Occidentale.
 È il colpo d’ala più significativo della giornata in cui il rettore dell’Università, Attilio Mastino, ha annunciato per sabato un incontro per discutere delle prospettive di collaborazione dell’ospedale proprio con l’ateneo di Sassari.
 Facendo un passo indietro, la riunione convocata mercoledi sera nei gazebo che fungono da campo base per l’occupazione dell’ospedale di Bosa è stata presieduta dall’assessore provinciale Alessandro Murana, che ha sostituito il presidente della provincia Massimiliano De Seneen, che si è dovuto assentare per impegni istituzionali.
 «Un incontro positivo - afferma il presidente dell’Unione dei Comuni Planargia-Montiferru, Francesco Angioi - nel quale abbiamo spiegato le ragioni della protesta e raccolto la solidarietà ed il pieno sostegno dei presidenti delle conferenze dei sindaci dei distretti sanitari di Ghilarza e Ales-Terralba».
 In particolare Stefano Licheri, primo cittadino di Ghilarza, riferisce Angioi: «Ha ricostruite le vicende che hanno caratterizzato l’ospedale Delogu nel reparto di Ostetricia e Ginecologia. Le stesse motivazioni adottate per il punto nascite bosano. Fatto che lascia pensare al preludio per la chiusura definitiva del servizio. A cui noi - sottolinea Angioi - ci opporremo con ogni mezzo». Domani poi i gazebo ospiteranno un’altra importante riunione. Il rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino rende noto infatti che ha organizzato un incontro in ospedale «Al fine di discutere delle prospettive di collaborazione con l’Università, in tema di tirocini e convenzioni per le scuole di dottorato e di specializzazione».
 Il rettore ha poi annunciato la presenza dell’assessore regionale Antonello Liori, del direttore generale dell’assessorato alla sanità Massimo Temussi, dei consiglieri regionali Paolo Maninchedda, Nanni Campus e Sergio Obinu, del commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria Gianni Cavalieri, del direttore amministrativo dell’Università Guido Croci e dell’AOU Piero Tamponi, del Prorettore dell’Università Laura Manca e del delegato per l’edilizia dell’Università Sergio Coda.
 
 

Questionario e social

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