Sabato 1 maggio 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 maggio 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Carbonia - Pagina 23
appuntamento
Seminario per futuri operatori turistici
 
Potrebbero essere gli operatori turistici del futuro: è per prepararli a questa sfida che si terrà martedì il seminario organizzato dall'Istituto tecnico “Beccaria”, nell'ambito del progetto Iter (indirizzo turistico). È rivolto ai giovani che si accingono ad affacciarsi nel mercato del lavoro in un settore in cui il Sulcis ripone molte ambizioni: il turismo. Organizzato col patrocinio dell'assessorato comunale alle Politiche giovanili, il corso non a caso è intitolato “Carbonia futura all'orizzonte”. Si svolgerà dalle 9 al Museo del Carbone. Interverranno le docenti Ivana Frau e Marina Lembo, l'assessore Pietro Morittu, i responsabili del Servizio turistico locale Nicola Lenzu, Roberta Ventura e Giovanna Amorino, il docente universitario Giuseppe Melis. (a. s.)
 
2 – L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 49
Mario Segni e quel biglietto perduto
 
Questo libro è la storia di un perdente. Centocinquanta pagine di sconfitta. È la storia dell'uomo che ha «perso il biglietto della lotteria; perso il treno; sbagliato alleanze; uno specialista della sconfitta». Ce ne sarebbero altre di definizioni che la politica gli ha riservato, ma sono vietate ai minori. Eppure questa storia, la storia di Mario Segni il referendario, era iniziata nel modo migliore: con 27 milioni di voti (9 giugno 1991). Una valanga di sì, il 95 per cento dei votanti. A quasi vent'anni da quando gli italiani girarono le spalle a Craxi e invece di «andare al mare», fecero la file nei seggi elettorali per votare il referendum abrogativo di Segni e compagni, quella esperienza non ha più il gusto del trionfo. Un po' una mezza sconfitta, un po' una mezza vittoria.
Nel libro-saggio del giurista sassarese Niente di personale. Solo cambiare l'Italia (Edizioni Rubbettino - 150 pagine - 14 euro) il bilancio del ventennio di tentate riforme è solo amaro. Per un percorso interrotto, per il tramonto del voto referendario (sconfitta del giugno di un anno fa), per la malaparata della politica. «L'Italia delle regioni e dei comuni, dove la riforma si è completata, è cambiata e sono cambiati gli italiani».
Non è cambiata la politica delle convention nazionali, delle segreterie, delle tessere. «È la politica che si oppone al cambiamento» incalza il leader referendario. È la politica che tiene in casa una legge elettorale che definisce Porcellum (copyright del ministro Roberto Calderoli): «La verità brutale - sostiene Segni - è che il Porcellum va bene a tutti, maggioranza e opposizione: tutti i capi partito, destra e sinistra, vogliono conservare un meccanismo che assicura un ferreo controllo sul gruppo parlamentare».
Addio maggioritario, addio preferenza, addio ai sogni di riforma.
Settanta anni, cattedra di Diritto civile all'Università di Sassari. Battaglie elettorali con radicali, cattolici, ex comunisti. Alleanze trasversali, ma sempre in una unica direzione: un sistema elettorale maggioritario che si incammina verso il presidenzialismo. E Mario Segni nelle sue lotte a colpi di referendum, di compagni di viaggio, interlocutori, avversari ne ha avuti tanti.
Ad alcuni di loro dedica sferzanti ritratti. Perché se Mario Segni è il grande sconfitto, in tanti hanno perso con lui l'occasione di cambiare l'Italia.
Il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana: «È troppo intelligente per non capire che il passaggio al maggioritario metterebbe comunque a repentaglio l'unità della Dc. Nella sua visione, il movimento referendario è quindi uno dei nemici più pericolosi. Perciò i nostri rari incontri sono a dir poco glaciali. La prima volta che trovandoci a una cerimonia ufficiale, gli chiedo un incontro in vista del referendum del nove giugno mi risponde di telefonargli alla fine di giugno».
Alla fine di giugno del 91, 27 milioni di italiani avevano già votato Mario Segni e i suoi referendum. In un amen.
Su Antonio Di Pietro: «Uomo di assoluta spregiudicatezza e attento più alle sue ambizioni personali che agli obiettivi politici».
Infine un passaggio al Pd: «Quando il candidato della sinistra in Sardegna Renato Soru acquista l'Unità in violazione delle norme statutarie e nessuno si alza a dire che è lo stesso conflitto di interessi di Berlusconi, è chiaro che il contagio si è diffuso».
Un contagio che impedisce a Segni di credere in una riforma del sistema elettorale in Parlamento: «Ne uscirebbe solo una schifezza».
Non si è arreso Mario Segni anche se rimane l'amarezza: «per quello che si poteva fare». Quelle 150 pagine non sono il testamento di uno sconfitto. Forse «ha perso il treno e anche il biglietto della lotteria». Forse quel treno non lo voleva prendere, quel biglietto non lo ha mai acquistato. Perché nella storia politica di Mario Segni c'è Niente di personale. Solo cambiare l'Italia .
MAURIZIO OLANDI
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari - Pagina 65
monserrato
Progetto del Comune: gli studenti coabiteranno con i sofferenti mentali
 
Facilitare l'inserimento nella società di persone affette da disagi psichici: è l'obiettivo del Comune di Monserrato con il progetto “Abitare condiviso”. L'iniziativa punta a far coabitare in un appartamento studenti universitari e sofferenti mentali in un “gruppo di convivenza” composto da circa sei persone. Il bando è stato predisposto dall'assessorato ai Servizi sociali: chi lo vincerà dovrà fornire locali vicini alle sedi universitarie e forniti di tre camere con due posti letto singoli ciascuna, ambienti comuni, due servizi igienici e arredi adeguati. Obbligatorio anche predisporre uno staff di specialisti in grado di offrire assistenza generica e domiciliare e sostengo educativo. A disposizione ci sono 150 mila euro, la convivenza durerà un anno. Affitto e costi di gestione sono interamente a carico di chi vincerà l'appalto. Il bando è destinato a sei o otto persone con disagio psichico. Potranno essere accolte anche persone attualmente ospiti di strutture socio-sanitarie per le quali è possibile predisporre uno specifico percorso di reinserimento. Saranno i Servizi sociali del Comune e il Centro di salute mentale a decidere chi coinvolgere. Gli studenti offriranno la disponibilità a condividere momenti di vita quotidiana con i sofferenti mentali e a diventare un punto di riferimento per gli ospiti e i servizi coinvolti. Chi vuole partecipare può rivolgersi al Municipio di via San Lorenzo o visitare il sito www.comune.monserrato.ca.it. Le domande vanno presentate all'ufficio Servizio sociale in via San Lorenzo per l'11 maggio.
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari - Pagina 34
Monserrato. Varato il bando: la coabitazione durerà un anno, pronti 150 mila euro
Studenti in aiuto dei sofferenti mentali
Progetto del Comune: la convivenza aiuta il reinserimento
Il progetto si chiama “Abitare condiviso” e coinvolge tutti i Comuni del Plus 21 (Monastir, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro e Ussana)
 
Facilitare l'inserimento nella società di persone affette da disagi psichici: è l'obiettivo del Comune di Monserrato che, nonostante un precedente e infelice tentativo, ripropone quest'anno il progetto “Abitare condiviso”. L'iniziativa, che coinvolge tutte le amministrazioni del Plus 21 (l'offerta di servizi alla persona: sono coinvolti anche Monastir, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro e Ussana, l'Asl e l'Ersu), punta a far coabitare in un appartamento studenti universitari e sofferenti mentali in un “gruppo di convivenza” composto da circa sei persone.
IL BANDO Il bando è stato predisposto dall'assessorato ai Servizi sociali: chi lo vincerà dovrà fornire locali vicini alle sedi universitarie (ovviamente nel territorio dei Comuni coinvolti nel progetto) forniti di tre camere con due posti letto singoli ciascuna, ambienti comuni, due servizi igienici e arredi adeguati. Obbligatorio anche predisporre uno staff di specialisti in grado di offrire assistenza generica e domiciliare e sostengo educativo.
GLI OSPITI A disposizione ci sono 150 mila euro, la convivenza durerà un anno. Affitto e costi di gestione sono interamente a carico di chi vincerà l'appalto. Il bando è destinato a sei o otto persone con disagio psichico, privi di famiglia o che vivono in contesti familiari estremamente conflittuali o non adeguati alle loro condizioni. Potranno essere accolte anche persone attualmente ospiti di strutture socio-sanitarie per le quali è possibile predisporre uno specifico percorso di reinserimento. Saranno i Servizi sociali del Comune e il Centro di salute mentale a decidere chi coinvolgere sulla base di un piano individualizzato di intervento che terrà conto, in particolare, del grado di autonomia personale e sociale e delle abilità.
LO SCOPO Gli studenti offriranno la disponibilità a condividere momenti della vita quotidiana con i sofferenti mentali e a diventare un punto di riferimento per gli ospiti e i servizi coinvolti. Secondo le intenzioni del progetto, grazie a questo metodo di condivisione quotidiana di spazi e tempo le persone disagiate otterranno maggiore autonomia e potranno costruire un'immagine di sé positiva.
TERMINI Chi volesse partecipare al bando può rivolgersi al Municipio di via San Lorenzo o visitare il sito internet del Comune all'indirizzo www.comune.monserrato.ca.it. Le domande dovranno essere presentate all'ufficio Servizio sociale in via San Lorenzo 1 entro l'11 maggio.
SERENA SEQUI
 

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Nuoro
Maggio culturale con l’università
Nel capoluogo un mese di avvenimenti tra musica e seminari
L’iniziativa è curata dall’Associazione degli studenti forestali
GIOVANNI MELIS
 
 NUORO. Un mese ricco di appuntamenti culturali, nato per far conoscere il mondo studentesco universitario e creare aggregazione. Questo il significato del Maggio universitario nuorese, celato dietro l’acronimo di Mun. L’iniziativa è dell’Associazione universitaria degli studenti forestali di Nuoro, Ausf, in collaborazione con gli studenti dei corsi di laurea in Scienze ambientali, Infermieristica e Amministrazione ed organizzazione. Assieme a loro anche la scuola civica di Musica Chironi di Nuoro, il liceo musicale e il conservatori Canepa di Sassari. Le manifestazioni si svolgeranno tutti i giovedì di maggio. I temi analizzati saranno uguaglianza, oceano, racconto ed origine. Tra i relatori docenti universitari e professionisti. Poi la musica che, a partire dalle 19 animerà un percorso culturale fatto di jazz, etnica e classica. Le discussioni avverranno al teatro Eliseo, con inizio programmato per le 17. Dopo le 21, tutti in centro storico con iniziative a tema. L’associazione organizzatrice è nata qualche anno fa e si propone di portare avanti l’diea che l’università non è solamente un luogo per ricevere istruzione, ma anche un tempio di saperi da trasmettere all’esterno. Altro tema importante è quello di far conoscere l’università in citta e favorire il confronto tra studenti. «Attraverso lo scambio di esperienze - dice Luca Goddi, 22 anni studente di Aritzo - abbiamo la possibilità di migliorare il nostro bagaglio culturale, non solo da studenti ma di cittadini». Ne è presidente Cristian Fadda, Simona Tidu la vice, mentre Agata Provenzano è il cassiere. Il segretario è Mauro Loi e Gian Mario Mou dirige la commissione di lavoro. Patrocinano l’ateneo di Sassari, il Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale, la Provincia di Nuoro, Camera di commercio e Comune. «Contiamo sulla partecipazione di molti studenti e della cittadinanza - afferma la segretaria Simona Tidu - per favorire momenti di aggregazione che coinvolgano studenti nel nome della cultura». Informazioni all’indirizzo mail ausfnuoro@gmail.com.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Gallura
La Gallura dei centenari, gli studiosi alla scoperta dei segreti della longevità
Al lavoro l’equipe di ricerca Akea guidata da Luca Deiana Impiegato il nuovo laboratorio mobile
TIZIANA SIMULA
 
OLBIA. Sardegna, terra della longevità. Da oltre dieci anni, Akea studia i centenari dell’isola, alla scoperta dei segreti che allungano la vita. Akea, è l’acronimo di “A kent’annos”, l’augurio sardo per antonomasia, un modo di dire tramandato di generazione in generazione, a testimonianza che nell’isola, i centenari, ci sono sempre stati. Attualmente, sono 350, con una media di 22 ogni 100 mila abitanti.
 Giuseppina Deidda, di Birori, è la più vecchia, ha 110 anni. Il giorno del suo compleanno, il 25 gennaio, ha preso il via il viaggio del “Laboratorio mobile della longevità”, con cui il professor Luca Deiana, direttore della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Sassari, scuola di specializzazione in Biochimica clinica e la sua equipe di medici e biologi, sta girando i paesi dove vivono i centari. Ieri, i ricercatori ne hanno incontrato due a Olbia e altrettanti a Telti. Con loro, anche la Tv francese “Scienze Tv” che sul progetto Akea sta realizzando un documentario. «In questa terra tutto parla di longevità. Anche la natura con le sue rocce granitiche modellate dalla pioggia e dal vento, e gli alberi, come l’olivastro di oltre 3 mila anni che sorge maestoso sul lago del Liscia», commenta il professore. Sono 1.800, finora, i centenari (tra vivi e morti) certificati attraverso il progetto Akea: la Sardegna, è ai primi posti come longevità con l’indice di 22 centenari ogni 100 mila abitanti (l’altra grande realtà mondiale è Okinawa). Ma l’isola è l’unica al mondo ad avere il rapporto 1 centenario uomo ogni due donne, record tutto sardo.
 Il laboratorio mobile ha fatto tappa prima a Olbia, dove i ricercatori hanno eseguito i prelievi ad alcuni ultra ottantenni e novantenni: Antonio Manunta, Elio Bigi e Cosimino Sechi, che hanno aderito al progetto. Il loro sangue è stato subito centrifugato per separare cellule, plasma e siero. La seconda fase dell’indagine riguarderà la ricerca proteomica e genomica, verranno, cioè, studiati i geni legati alla longevità e le proteine particolari che possono essere coinvolte nell’allungamento della vita. Poi, la visita a Raimonda Corda che a ottobre compirà 103 anni e che, ancora oggi, mangia le cozze crude, e a Maddalena Satta-Gallittu, 100 anni, madre di dieci figli, una nonnina elegante e in buona forma, che continua a leggere il giornale senza occhiali. I ricercatori itineranti hanno raggiunto anche Telti, «paese di poco più di 2 mila abitanti dove vivono 2 centenari e 3 ultranovantenni, a conferma che quì, si vive bene», dice con soddisfazione il sindaco Matteo Sanna, che ha accolto l’equipe del professor Deiana. Gli studiosi si sono fermati a casa di zia Marianna Ferreri, 101 anni, madre di 9 figli e una memoria di ferro, con la passione per i racconti e la poesia, infine, la visita a Liberato Ruiu, anche lui 101 anni. Alla fine una domanda: ma qual è l’elisir di lunga via? «Sono tanti i fattori che concorrono alla longevità - spiega il professor Deiana -: genetico, sociale e antropologico. L’ambiente in cui si vive e l’alimentazione sono importanti, determinante è poi l’affetto familiare che produce grande serenità».
 
 

Questionario e social

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