Lunedì 26 aprile 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 aprile 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
 
L’UNIONE SARDA
1 - Fermiamo il declino della lingua italiana
2 - “Essere maschi”, incontro con Ciccone
3 - Carbonia. Alla ricerca dell’uomo di ottomila anni fa
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 - Parla Gianmarco Gometz docente di Informatica giuridica
 
IL SARDEGNA
5 - Università. Corso in lingua sarda oggi i primi risultati
9 - L’Ateneo cerca fondi: “A noi il 5 per mille” 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
  
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda
Errori e superficialità
Fermiamo il declino della lingua italiana
di Giuseppe Marci  
Il linguista Massimo Arcangeli (che è il preside della mia Facoltà), intervistato da Roberto Gervaso per Il Messagero ha parlato dello stato della lingua italiana e del modo in cui la adoperano alcune categorie. Una valutazione severa, che lo ha portato ad attribuire un secco 4 alla lingua dei politici e un 5 a quella dei giornalisti. L’intervistatore, forse per ragioni di opportunità, non gli ha chiesto che voto darebbe alla lingua dei professori universitari. Personalmente, come si dice da queste parti, timu e tremu al pensiero che nel mio stile linguistico egli possa individuare le mende derivanti dalla doppia natura accademica e giornalistica. Confido nella sua benevolenza e miro al 5 e mezzo di incoraggiamento che ai tempi eroici del liceo era, da noi studenti non proprio esemplari, considerato un buon voto: rimediabile.
Ma non è di questo che volevo parlare, quanto di una delle ragioni che inesorabilmente portano all’impoverimento della lingua di tutti noi, non solo dei politici, giornalisti, accademici e via elencando. La fretta e la mancanza di visioni progettuali: pensateci, non è un problema stilistico ma riguarda la sostanza della nostra vita.
Quando dico agli studenti che Alessandro Manzoni ha iniziato a comporre I promessi sposi nel 1821, e ancora nel 1840, mentre dai torchi uscivano le pagine stampate della sua redazione definitiva, continuava a correggere (con gran gioia dei tipografi, immagino!), quando dico questo, i giovani trasecolano. Provo a spiegare che lo scrittore aveva in mente molto più di un progetto letterario: intendeva proporre una lingua per lo Stato al quale pensava, che ancora non esisteva e che si sarebbe fatto, anche per il suo contributo, nel 1861. Capiscono, ma ho l’impressione di non convincerli del tutto; mi sembra di veder aleggiare nella loro mente la domanda inespressa: ma valeva la pena di giocare vent’anni della propria vita per un simile motivo?
Di sicuro pensano agli scrittori che oggi sfornano un libro al semestre e godono di gloria, fama, comparsate televisive e diritti d’autore in proporzione. O anche a ciascuno di noi, tutti costretti mille volte al giorno a predisporre una nota riassuntiva, una relazione sintetica, un curriculum vitae (abbreviato C. V., che si pronuncia Si Vi , all’inglese): all’ortografia ci pensa il correttore automatico, della proprietà linguistica e delle qualità stilistiche dobbiamo necessariamente farne a meno. Abbiamo fretta.
Il punto è che, con tutta questa fretta, a poco a poco abbiamo perso il progetto e nessuna mente è più sfiorata dalle domande fondamentali: perché lo fai? in quale prospettiva d’assieme? per quale generale vantaggio?
Non stiamo più parlando di grammatica ma di vita. Della vita politica nel nostro Paese, in Europa e, viene il dubbio, nell’intero mondo.  
 
 
2 - L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 58
Agenda. A Cineworld “Storie di emigrati sardi”. Via al concorso Cartabianca
 “Essere maschi”, incontro con Ciccone
Oggi alle 17 nell’Aula degli Specchi (corpo aggiunto) della facoltà di Scienze della formazione di Cagliari incontro con Stefano Ciccone, dell’Associazione Maschile Plurale, autore del volume “Essere maschi. Tra potere e libertà”, Rosenberg & Sellier. Interviene Rita Fadda, direttore del Dipartimento di Scienze pedagogiche e filosofiche. Introduce Salvatore Deiana, ricercatore di Pedagogia generale.
 
 
3 - L’Unione Sarda
Prov Sulcis - Pagina 49
Carbonia. Interessanti scoperte sugli abitanti del riparo sotto roccia del Neolitico di Su Carroppu
Alla ricerca dell’uomo di ottomila anni fa
Una vitaccia quella dell’Uomo del Sulcis: periodicamente doveva camminare sino al Monte Arci, Oristanese, per procurarsi l’ossidiana con cui ricavare gli utensili di vita quotidiana. Ma non è da escludere che gli uomini che vissero 5.500 anni prima di Cristo a due passi dall’attuale Carbonia, nel rifugio sotto roccia di Su Carroppu, tra le colline di Sirri, disponessero anche di ossidiana importata “dall’estero”, magari da Lipari. E non è neppure detto che quell’insediamento risalente a sette millenni e mezzo orsono non sia molto più antico: sarà la nuova campagna quinquennale di scavi a dimostrare se occorrerà portare indietro di un altro mezzo millennio l’orologio della preistoria isolana. Ogni ipotesi si regge sullo studio paziente e faticoso condotto dall’équipe di Carlo Lugliè, archeologo, uno dei massimi esperti di ossidiana, responsabile del Museo di Pau e direttore della nuova stagione di scavi a Su Carroppu cui è stato autorizzato il Centro interdipartimentale per la Preistoria e la Protostoria del Mediterraneo diretto da Giuseppa Salvi. A 32 anni dall’ultima campagna, queste nuove ricerche saranno fondamentali, partendo dalla revisione critica dei reperti già trovati e dall’acquisizione di nuovi, per conoscere l’origine e lo sviluppo delle prime fasi del Neolitico sardo. L’archeologo non teme di poter affermare che «la ricerca potrebbe rilevare una frequentazione del riparo sottoroccia più antica di quella documentata al 5.500 avanti Cristo, ciò ci permetterebbe anche di allargare il fronte di indagine e capire la qualità e il tipo di insediamento». Una cosa è certa: a Su Carroppu la presenza umana dei cavernicoli non era occasionale. Ora si cercherà di capire se era abituale anche qualche centinaio di anni prima, nel Neolitico antico. «La presenza di armature di freccia e di schegge di ossidiana - sottolinea Lugliè - conferma come il sito fosse significativamente frequentato, non stupirebbe trovare poi ossidiana non sarda: sarebbe un altro indicatore della colonizzazione in Sardegna dell’uomo». Parallelamente alla campagna di scavi, nei giorni scorsi il Comune ha organizzato assieme all’Università di Cagliari, alla Paleoworkinhg e alla coop Mediterranea due giornate di studio: la prima dedicata alla lavorazione dell’ossidiana e all’illustrazione delle ricerche, la seconda per una visita guidata al riparo sotto roccia.
ANDREA SCANO 
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

4 - La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Cronaca
Parla Gianmarco Gometz docente di Informatica giuridica
Film pirata: la legge non basta più per proteggere il diritto d’autore 
ALESSANDRA SALLEMI 
CAGLIARI. Chiuso linkstreaming, il sito che piratava film mentre ancora questi venivano proiettati nelle sale cinematografiche, il giorno dopo sul web ce n’erano almeno altri dieci. Con gli internauti che attraverso vari blog si passavano le informazioni su dove altro andare per trovare le stesse cose. Gianmarco Gometz, docente di Informatica giuridica nella facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, conosce bene il camaleontico mondo del web perché è giovane, ma è pratico anche di più dei nuovi problemi giuridici causati dal libero mondo della Rete perché li studia. «Il 50 per cento di ciò che viene scaricato da internet - spiega - è protetto da un diritto d’autore, è un fenomeno di massa, ed è percepito come eticamente corretto, non come una lesione del diritto d’autore, c’è una discrasia palese tra la previsione di legge e la condotta della maggior parte degli internauti. Negare questo è quasi ingenuo, credo che si debbano predisporre incentivi culturali a non violare questo diritto e non affidare la sua tutela soltanto ai disincentivi di tipo penale che vengono vissuti come un nuovo proibizionismo. Bisogna far capire agli internauti che danneggiano un bene importante come l’inventiva che invece va protetta perché deve ricevere un riconoscimento di tipo economico. Il dibattito sulla proprietà intellettuale c’è, tutti sono al corrente del limite dell’azione penale. Il problema è trovare il modo di retribuire l’autore dell’opera senza limitare l’accesso attraverso il web. Ci vuole un rapporto diretto tra autore e utenti, bisogna trovare il modo e ci sono esperimenti noti, come quello del gruppo Elio e le storie tese, che fa a meno delle case discografiche, il prodotto viene venduto direttamente agli internauti. Questa situazione viene percepita come equa, perché il costo finale si abbassa visto che ognuno si masterizza il suo pezzo, senza perdere in qualità grazie alla digitalizzazione. Per pensare a una remunerazione differente del prodotto intellettuale si deve mettere in discussione un’affermazione che viene fatta: l’equazione per cui ogni opera scaricata illegalmente non è stata comprata e quindi è una perdita economica può essere vista con una prospettiva diversa se si pensa che larga parte degli utenti che se la scaricano non se la sarebbero potuta permettere se l’avessero dovuta comprare. Insomma, è senz’altro un tema sul quale bisogna studiare. Sul piano internazionale esistono già esperienze interessanti, come quella di Lawrence Lessig che pubblica le sue opere soltanto on line, con alcune clausole una delle quali è, per esempio, che tutta l’opera può essere riprodotta ma bisogna riconoscere il soggetto che l’ha ideata e realizzata come suo autore. Qualche via comincia a vedersi - conclude il docente - per questo è ormai indispensabile stimolare il dibattito».
 
 



E POLIS - IL SARDEGNA
 
 
5 - E Polis / Il Sardegna
Pagina 18 - Grande Cagliari
UNIVERSITA’
Corso in lingua sarda oggi i primi risultati
Oggi alle 9, nell’aula 10c della Facoltà di Scienze politiche, nei locali dell’ex Istituto ciechi di viale Sant’Ignazio, verranno presentati i risultati del corso di diritto del lavoro e di diritto sindacale in lingua sarda. Il progetto, coordinato dal prof. Gianni LoY, ordinario di Diritto del Lavoro e realizzato con il contributo della Provincia, ha consentito negli ultimi due anni accademici lo svolgimento di un’iniziativa che segna un passo avanti rispetto all’utilizzo della lingua sarda in ambito accademico.
 
 
6 - E Polis / Il Sardegna
Università
Tagli all’università, rettore in campo: «Donate all’ateneo i soldi del 5 per mille».
Pagina 21 - Grande Cagliari
L’iniziativa. Lettera del rettore al personale dell’Università
L’Ateneo cerca fondi “A noi il 5 per mille”
Più che un invito, suona quasi come un appello. “Caro collega, contribuisci alla ricerca scientifica del tuo ateneo”, se il ministero dell’Università infierisce con la politica dei tagli. È la lettera “aperta” che il rettore Giovanni Melis ha trasmesso via sito Internet a tutto il personale dell’Ateneo, missiva nella quale suggerisce di destinare il cinque per mille dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche alla stessa università, vessata da tagli ministeriali e continua esiguità di forze in un mondo sempre più competitivo. “Con la prossima dichiarazione dei redditi hai l’occasione di contribuire a sostenere l’Università indicando il Codice Fiscale dell’Ateneo e firmando la casella del 5 per mille nell’apposito riquadro del Modello 730-1, redditi 2009, oppure del Modello Unico”, si legge sul primo post della homapage del sito www.unica.it.
La possibilità è offerta dalla stessa normativa in materia, che consente di destinare una quota di imposte per la ricerca sanitaria e scientifica, oltre che alle organizzazioni no profit. Tutto, senza alcun costo per il contribuente perché è lo Stato che si fa carico della percentuale calcolata in base ad ogni dichiarazione dei redditi. “Non costa nulla e può rappresentare un contributo importante per la ricerca, che a Cagliari ha un grande istituto”, spiega Melis, che per la prima volta ha pensato di rendere pubblica e sfruttare questa possibilità. “Mi auguro che tutto il personale docente e non docente, e perché no anche le famiglie degli studenti, si ricordino di mettere una firma”. A quel punto, sebbene con un po’ di ritardo, l’amministrazione tributaria farà tornare la percentuale di Irpef nelle casse dell’università. Ecco come fare: Nella seconda parte del Modello Unico, quella dal titolo “Scelta per la destinazione del cinque per mille”, nel riquadro “Finanziamento della ricerca scientifica e della università” basta firmare e indicare il Codice Fiscale: 80019600925. E il contributo alla ricerca è automaticamente versato. Nel 2010 il fondo nazionale tra trasmesso all’ateneo Cagliaritano 122 milioni, 12 in meno del 2009.
 
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie