Martedì 30 marzo 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 marzo 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  

 
L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Sassari – Pagina 39
Alghero
In corteo per salvare la facoltà di Architettura
Tremila firme raccolte in pochi giorni e centinaia di messaggi di sostegno da parte di rappresentanti istituzionali, politici e del mondo accademico. La solidarietà alla facoltà di Architettura di Alghero, a corto di fondi, non viaggia solo tramite il web e i social network: ieri un lungo corteo di studenti, docenti e semplici cittadini ha sfilato per le vie della città fino ad arrivare in piazza Sulis, per una assemblea generale straordinaria. I
Il preside Vanni Maccioco ha moderato il dibatto, introducendo gli interventi di professori, tutor e allievi. C’erano alcuni consiglieri regionali del territorio, Mario Bruno e Franco Cuccureddu, la presidente della Provincia Alessandra Giudici, il presidente di Confindustria Stefano Lubrano e del consiglio comunale Antonello Muroni. Sono in molti a volere che il corso di laurea continui a esistere con i livelli qualitativi che da sempre l’hanno distinto in questi otto anni di vita, tanto da risultare primo nella classifica stilata dal Censis tra le facoltà a indirizzo scientifico d’Italia del 2009.
Una leadership che fa a pugni con la decisione del governo regionale di non considerare la facoltà di Alghero come sede gemmata decentrata, ma suburbana di Sassari. Significa che dovrà attingere dal fondo unico ministeriale per le Università, quando invece avrebbe necessità di ulteriori risorse per mantenere un modello formativo efficace. Un appello è stato inviato al presidente della Regione Ugo Cappellacci che ha già fissato un incontro con i rappresentanti della facoltà, come spiega Nicolò Ceccarelli, del dipartimento di architettura e pianificazione, uno dei promotori della mobilitazione. «Il governatore ha contattato telefonicamente il nostro preside Vanni Maccioco per fissare un appuntamento - ha detto - un segnale di apertura che ci fa sperare sul buon esito della vertenza». Servono 800 mila euro per salvare il corso di studi di Alghero e l’auspicio è che la somma possa arrivare attraverso il nuovo protocollo d’intesa tra Regione e Università.
(c. fi.) 
 
  
2 - L’Unione Sarda
Commenti - Pagina 45
l’impronta umana sull’ambiente
Il pensiero ecologico nella culla d’argento
Il libro Dalla culla alla culla di William McDonough, architetto, e di Michael Braungart, chimico, vuole essere una vera innovazione nel campo del pensiero ecologico. Gli autori, con la loro posizione critica nei confronti del pensiero ecologico tradizionale, non si collocano nel solco delle raccomandazioni volte al contenimento degli effetti inquinanti e distruttivi che l’attuale sistema di produzione crea nei confronti dell’ambiente, ma, fedeli a un aforisma di Albert Einstein (“Il mondo non uscirà dal presente stato di crisi se non abbandonerà il modo di pensare che lo ha generato”), formulano un approccio ai problemi della tutela dell’ambiente che è, ad un tempo, filosofico e metodologico. Filosofico perché colgono nei processi inquinanti e distruttivi un modello orientato linearmente a muovere “dalla culla alla tomba”, nel senso che esso, sin dall’origine della rivoluzione industriale, ha contenuto in sé alcuni difetti sostanziali che hanno lasciato in eredità alle generazioni contemporanee esiti mortali. Metodologico perché, anziché proporre tecniche per ridurre l’impronta negativa dell’uomo, considerate inefficienti, propongono un cambiamento del paradigma al quale informare l’attività produttiva: non più processi inquinanti e distruttivi dell’ambiente orientati linearmente, come si è detto, “dalla culla alla tomba”, bensì processi sicuri e creativi nei confronti dell’ambiente e tali da permettere all’uomo di lasciare sull’ambiente stesso un’impronta creativa e orientata esponenzialmente “dalla culla alla culla”, cioè dalla vita alla vita.
Ovviamente, le conseguenze negative delle attuali forme di produzione non erano nelle intenzioni di coloro che hanno contribuito alla Rivoluzione industriale; le prime attività produttive potevano contare su un capitale naturale apparentemente inesauribile e quando, tra il XVIII e il XIX secolo, si sono affermate le prime attività industriali, l’equilibrio ambientale non costituiva una preoccupazione diffusa. Al tempo stesso, però, i Paesi che per primi hanno vissuto l’emergere delle nuove attività rinvenivano nella natura una forza brutale che andava sottomessa. Oggi, la visione che l’uomo ha interiorizzato della natura è profondamente mutata; ciò nonostante, poiché il modello della produzione industriale e il pensiero che la sottende non sono mai stati messi in discussione, anche i movimenti che vorrebbero opporvisi hanno finito con l’incorporare gli stessi difetti.
Per gli autori, una prospettiva di azione che implichi la riconciliazione dell’uomo con la natura rappresenta una profonda innovazione, in quanto accantona le vecchie forme di produzione che non rispettano l’autonomia necessaria ai due distinti metabolismi esistenti sul nostro pianeta: quello biologico, appartenente al ciclo della natura, e quello tecnico, delle attività industriali. Se progettati e utilizzati correttamente, tutti i prodotti delle attività industriali e tutti i materiali naturali utilizzati alimenterebbero senza rischi entrambe le forme di metabolismo. I prodotti, se composti da materiali biodegradabili, circolerebbero solo all’interno dei processi biologici, mentre i materiali naturali, se conservati nell’ambito dei cicli tecnici, circolerebbero solo all’interno delle attività industriali. Perché i due metabolismi rimangano sani, e non siano dannosi per l’uomo, occorre evitare che si contaminino l’uno con l’altro; nel senso che ciò che circola all’interno del ciclo delle attività produttive non deve contenere sostanze dannose per i processi biologici, così come ciò che circola all’interno dei cicli biologici deve essere estraneo ai cicli naturali. Fin quando, perciò, il paradigma che ha sinora informato l’attività produttiva e che ha sacrificato l’autonomia dei cicli biologici e dei cicli naturali non sarà sostituito da un nuovo paradigma che garantisca la non contaminazione degli uni con materiali degli altri, non sarà possibile difendere l’ambiente e arginare l’esaurimento delle risorse naturali per salvaguardare la vita e il benessere dell’uomo.
Il libro di McDonough e Braungart, per quanto innovativo possa risultare sul piano del dibattito ecologico, soffre, tuttavia, di un grave difetto: manca di considerare il problema della pressione demografica sull’ambiente. Se non si stabilisce un limite all’incremento demografico del pianeta, come si può salvaguardare l’autonomia dei cicli biologici e dei cicli naturali, senza ignorare che il continuo aumento della popolazione può inceppare i tempi di svolgimento dei cicli tecnici con la conseguente compromissione della difesa dell’ambiente? Senza il controllo della variabile demografica a livello planetario, i problemi ecologici che ci si illude di poter cacciare dalla porta sono destinati a rientrare prepotentemente dalla finestra.
di Gianfranco Sabattini, Università di Cagliari


 
LA NUOVA SARDEGNA

3 - La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Sassari
Ieri mattina la manifestazione di studenti e docenti in difesa della facoltà 
In piazza per Architettura 
Oggi il preside Macciocco potrebbe incontrare Cappellacci 
Necessarie risorse finanziarie per la sopravvivenza 
ALGHERO. Oltre un centinaio di studenti hanno partecipato ieri mattina a una manifestazione in difesa del ruolo della facoltà di Architettura e soprattutto delle risorse finanziarie per sostenerne il funzionamento. Un corteo si è mosso dalla facoltà sul lungomare Barcellona e ha raggiunto piazza Sulis dove è stato allestito il palco. Insieme agli studenti, ai docenti, ai tutor e al personale della facoltà, al preside Vanni Macciocco, c’erano in rappresentanza dell’amministrazione comunale il presidente del Consiglio, Antonello Muroni, l’assessore all’urbanistica Maurizio Pirisi, la presidente della Provincia, Alessandra Giudici, Mario Bruno, capogruppo in consiglio regionale del Partito Democratico, e Franco Cuccureddu, il presidente di Confindustria Nord Sardegna, Stefano Lubrano, il sindaco di Mores, Pasquino Porcu e l’assessore alla Pubblica istruzione di Sennori, Tonia Uggias. Recentemente a dare supporto alla forte richiesta in difesa dell’autonomia finanziaria della facoltà è intervenuto anche il consiglio comunale con un ordine del giorno votato all’unanimità che si è dichiarato contrario alla legge regionale che degrada da sede gemmata a sede suburbana la facoltà di Architettura chiedendo il varo di norme che la reintroducano nell’ambito dell’Università diffusa. La legge regionale ha escluso l’istituzione universitaria che ha sede ad Alghero dalla ripartizione dei fondi, facendo gravare i costi sul fondo per l’ateneo di Sassari. Provvedimento assunto dalla giunta guidata da Renato Soru nel 2008. E’ infine possibile, l’incontro potrebbe svolgersi già oggi, che il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, riceva il preside della facoltà Macciocco per affrontare nel merito l’argomento e individuare le soluzioni più adatte a risolvere il problema e consentire in tal mondo alla facoltà di proseguire nello svolgimento delle attività ordinarie che l’hanno portata ai vertici delle 25 università di architettura italiane. La facoltà, a margine degli aspettiti didattici, costituisce per la collettività locale un punto di riferimento importante non soltanto sotto l’aspetto culturale, ma anche economico. Non a caso il Comune ha messo a disposizione importanti dotazioni del proprio patrimonio storico. Un motivo in più per difendere l’istituzione e la sua storia.
GIANNI OLANDI 
  
 
4 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Nuova caserma, slitta la consegna 
Il Comune prende tempo per l’acquisizione dei terreni a Pratosardo e chiede verifiche per l’«occupante» abusivo di un capannone 
NUORO. Slitta il passaggio di mano tra esercito e Comune dell’area di Pratosardo dove è prevista la costruzione della nuova caserma (con la contestuale consegna dell’attuale caserma Loi dove verrà costruito il campus universitario).
La scorsa settimana infatti funzionari dell’agenzia del Demanio e della Regione, vertici della Difesa e amministratori locali si sono incontrati per definire il passaggio dell’area. Ma a quanto pare il Comune ha chiesto ulteriori verifiche (uno dei locali di Pratosardo sarebbe infatti occupato abusivamente da un pastore) e rinviato la firma di tutte le carte a data da destinarsi.
Sulla base dell’accordo siglato nel 1997 e aggiornato qualche anno fa, il Comune di Nuoro dovrà costruire la nuova struttura militare in cambio dell’area di viale Sardegna dove attualmente c’è la caserma Loi per costruire poi il Campus universitario. Il finanziamento a disposizione dell’amministrazione per l’operazione è di 12,3 milioni di euro.
Il primo accordo di programma per la realizzazione del campus universitario a Nuoro e la contestuale costruzione di una nuova caserma a Pratosardo, risale al 1997. Da allora si sono dovute affrontare diverse difficoltà, legate prima al recupero del finanziamento regionale e poi alla modifica delle esigenze dell’esercito dovuta all’abolizione della leva e alla mutata organizzazione del corpo militare.
Circa un anno fa si era giunti ad una modifica dell’accordo: la caserma da realizzare infatti sarà destinata non più a base logistico-addestrativa ma ospiterà il Centro documentale del Comando militare della Sardegna.
Nel presidio nuorese in particolare si svolgerà un lavoro di raccolta dati per la digitalizzazione completa di tutti gli archivi militari che attualmente sono in formato cartaceo.
Una volta costruita la nuova caserma, a Pratosardo verrà invece costituita un’unità operativa a livello di Compagnia con una presenza dai 200 ai 300 soldati. Le 40 unità civili continueranno a prestare lo loro opera all’interno dell’attuale struttura amministrativa.
 
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Sassari
BREVI
Università
All’Università sono aperti i termini per le domande di ammissione al primo anno delle Scuole di specializzazione per laureati in Medicina. La domanda (il modulo è disponibile sul sito www.uniss.it/studenti) deve essere indirizzata al magnifico rettore dell’Università degli Studi di Sassari e inviata a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, sulla busta dovrà essere apposta la dicitura: “Domanda di partecipazione al concorso di ammissione alle Scuole di specializzazione mediche”, piazza Università 21, 07100 Sassari. Oppure presentata direttamente all’Ufficio protocollo dell’università in piazza Università 21. Le domande dovranno pervenire entro le ore 12 del 31 marzo. Bando di concorso nel sito dell’Università: www.uniss.it/studenti.
 
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 42 - Cultura e Spettacoli
OGGI A LETTERE 
Bologna e Rocchi, incontro a Sassari 
SASSARI. La Libreria internazionale Koinè e Elleti Libri, organizzano un incontro con gli insegnanti, e non solo sul tema «La letteratura come visione del mondo», con Corrado Bologna e Paola Rocchi, autori del testo di Letteratura italiana Rosa fresca aulentissima (Loescher). L’incontro si svolgerà oggi dalle ore 15,30 alle 17,30 nell’aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia, in via Zanfarino.
Il volume di Bologna (docente di Filologia e linguistica romanza nella Facoltà di Lettere dell’Università di Roma III) e di Rocchi (insegnante di Italiano e Latino a Roma) è una storia e una antologia della letteratura italiana che focalizza la sua analisi sulla centralità del testo letterario e sulla letteratura vista come dialogo fra i testi.
 
 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
SOCIALMEDIARES 
Cig e Asinara: dibattito a Lettere 
SASSARI. Incontro dibattito domani, mercoledì, alle 17, su «L’isola dei cassintegrati», nella facoltà di Lettere. Lo promuove il gruppo di studenti Socialmediares. Si parlerà della singolare forma di protesta che i cassintegrati stanno portando avanti all’Asinara. All’appuntamento che si tiene nell’aula Umanistica, saranno presenti anche Andrea Spanu e Emanuele Manca della Vinyls di Porto Torres. Per info: socialcom10@gmail.com
 
 



E POLIS - IL SARDEGNA
  
8 - E Polis / Il Sardegna
Grande Cagliari - Pagina 19
Università. Presentato il programma per i soggiorni di studio all’estero
Oltre mille posti per l’Erasmus
Sono 1.124 le borse di studio messe a disposizione dall’Erasmus per andare a studiare in giro per l’Europa, dal Belgio alla Turchia. A disposizione ci sono oltre mille opportunità, ma le domande, lo dicono i numeri degli anni scorsi, saranno probabilmente molte di meno. «Bisogna sfatare alcuni pregiudizi», ha spiegato ai ragazzi la responsabile del progetto Anna Loi, «ad esempio quella del tempo: molti studenti vogliono laurearsi in fretta e sono convinti che, partendo, si perda tempo. Senza considerare, però, che grazie all’Erasmus si ha modo di acquisire competenze indispensabili non solo per il percorso di studi, ma anche per l’inserimento nel mondo del lavoro ». I soggiorni di studio sono finanziati con circa 600 euro a studente: 230 dalla Comunità europea, 300 dalla Regione e 70 dal ministero dell’Istruzione.
 
 

Questionario e social

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