UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 26 febbraio 2010

Venerdì 26 febbraio 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 febbraio 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 16
44 borse Globus
 
L'Università di Cagliari ha indetto una selezione per il conferimento di 44 borse di formazione di mobilità individuale “Globus placement”, trimestrali, finalizzate alla frequenza di attività di tirocinio pratico in aziende estere, in Paesi extracomunitari. L'ammontare di ciascuna borsa è di 750 euro lordi mensili. Per la copertura delle spese di viaggio tale importo potrà essere incrementato in misura non superiore a 900 euro. Tra i requisiti, i candidati, iscritti all'Università degli studi di Cagliari per l'anno accademico 2009/2010, devono avere un'età non superiore ai 28 anni per gli studenti della laurea specialistica di secondo livello o magistrale a ciclo unico e non superiore ai 24 anni per gli studenti delle lauree triennali. Domande entro il 1° marzo. Bando su www.unica.it. 
 
2 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 14
Finanziamenti Oggi un convegno a Cagliari
Il ruolo del microcredito nello sviluppo locale
 
«In un particolare momento di crisi generalizzata del sistema economico-produttivo, il sistema dell'esclusione finanziaria, intesa come difficoltà di accesso al credito e ai servizi bancari rappresenta, spesso, l'anticamera dell'emarginazione sociale, dando origine a situazioni di profondo disagio». Così Antonello Melis, assessore alla Programmazione e Finanze, presenta il convegno “Microcredito e sviluppo locale: opportunità ed esperienze”, in programma oggi dalle 10.30 a Cagliari, nella sala conferenze di Città dell'Impresa, nell'ex distilleria di Pirri. I lavori saranno aperti dal sindaco Emilio Floris e dal presidente della Regione Ugo Cappellacci. A seguire, la realizzazione introduttiva dell'assessore Melis.
Subito dopo l'intervento più atteso, protagonista l'ex ministro Mario Baccini, presidente del Comitato nazionale per il microcredito. Seguiranno le relazioni del rettore dell'Università di Cagliari Giovanni Melis, dell'assessore regionale al Lavoro Franco Manca, del presidente della Sfirs Antonio Tilocca e del presidente della commissione Programmazione e Finanze del Comune di Cagliari, Salvatore Mereu. Conclusioni affidata all'assessore Antonello Melis. 
 
3 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 51
Il matriarcato nuragico? Una bufala
A smontare l'ipotesi, in un convegno del Soroptimist, è Giuseppa Tanda, docente di preistoria e protostoria all'Università di Cagliari
 
Il matriarcato sardo? Una bufala. Che le donne nuragiche detenessero il potere, in un sistema sociale che unirebbe il Neolitico al mondo pastorale moderno, è solo una favola. Una bella favola immaginata e raccontata dagli archeologi quando, a corto di informazioni scritte, hanno dovuto dare un significato alla moltitudine di dee che trovavano nei loro scavi. A smontare l'ipotesi della presunta preminenza femminile nella società sarda è Giuseppa Tanda, docente di preistoria e protostoria all'Università di Cagliari che in un incontro organizzato dal Soroptimist Club di Cagliari, mercoledì all'hotel Mediterraneo, ha esposto al sua teoria. Un epitaffio al femminismo preistorico. «Sino all'Età del Rame non c'era nessun matriarcato, ma solo una divisione di ruoli che ponevano uomo e donna in una condizione assoluta di parità. Dal terzo millennio a.C. in poi, invece, la donna passa a un ruolo di subalternità», racconta la docente, spiegando che sono state la scoperta dei metalli e le innovazioni tecnologiche a cambiare le cose. «Prima la donna, oltre al tradizionale ruolo di cura dei bambini, di filatura e tessitura, aveva un ruolo determinante nelle società orticole: aveva inventato e praticava l'agricoltura. Con la scoperta dell'aratro, del carro, la lavorazione e il traffico dei metalli, il suo apporto diventa marginale, perché sono tutte attività che gestivano gli uomini, così come l'allevamento di mandrie numerose». Tutto si riduce alla produzione del cibo? «No», afferma l'archeologo Enrico Atzeni che, a sostegno del matriarcato, si richiama all'arte. «La predominanza delle rappresentazioni femminili dal neolitico all'Età del Rame sono la prova che il perno della società era la donna. La maggiore rappresentatività numerica testimonia la superiorità sociale». Una tesi, questa tradizionale, che un'acritica pigrizia avrebbe radicato nella tradizione storiografica. «Non mi fermo al predominio numerico delle statuette. Vado a vedere l'economia e a come era strutturata la società», ribatte Tanda sottolineando che sino al terzo millennio a.C. non ci sono elementi per presupporre l'esistenza di ceti sociali che dominassero su altri perché non c'erano squilibri di ricchezza. L'età dell'oro dei rapporti umani. A scandire l'esposizione della docente e a condurre in questo viaggio nel tempo e nella cultura nuragica, sono le statue, i bronzetti e i disegni su ceramiche che raccontano di donne curatissime, che intrecciavano i capelli in modo complesso e vestivano abiti sorprendenti, con balze, scialli e organze d'ortica. Immagini che vanno dalla più antica rappresentazione di una donna sarda, ai rari bètili femminili di Tamuli. La prima è la Venere di Macomer. Ritrovata in un anfratto sulle sponde del rio S'Adde, questa dea dell'amore dagli enormi glutei e una sola mammella, ha una testa a forma di animale, il roditore estinto prolagus sardus. Per la docente, segno inequivocabile di sciamanesimo e testimonianza del ruolo nei riti magico-religiosi che le donne hanno sempre ricoperto. Anche nell'epoca in cui la società le relegava a ruolo marginale. La dea madre, tranne nelle forme stilizzate delle figure cruciformi come la dea di Turriga e certi disegni nelle ceramiche, è spesso rappresentata come un essere nudo e carnoso. Le rotondità del corpo servono a dare prosperità per effetto di magia e la nudità consente alla forza vitale di meglio propagarsi. E le statue, quindi, sia che servissero nei rituali, sia che accompagnassero nel viaggio all'aldilà o che raffigurassero concubine o semplici ninnoli, rappresentavano della donna ciò che in un linguaggio ancestrale da sempre la sua immagine richiama. Fertilità e felicità.
CRISTINA MUNTONI
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Olbia Pagina 23
Nuovi manager made in Gallura
Tutte donne le 9 neolaureate in Economia del turismo
 «In Italia ci sono 107 province. La Gallura è la 106esima, cioè la penultima, per numero di laureati rispetto alla popolazione»
 
Giovani, carine e laureate. Per troppo tempo hanno fatto le commesse, le cameriere, le bariste. Ora è tempo di iniziare a lavorare per raggiungere l'obiettivo che sognano da una vita: fare parte della nuova leva di dirigenti made in Gallura che dovranno sviluppare il settore turistico del terzo millennio. Valentina Langiu, Sara Marcetti, Mariangela Pilo, Valentina Piras, Federica Saba, Teresa Campus, Manuela Frau, Veronica Atzeni e Maria Paola Pintus ieri mattina si sono laureate a Olbia nel Corso di Economia del turismo. La cerimonia si è tenuta nelle aule al primo piano dell'aeroporto Costa Smeralda. Sono nove ragazze: rari esemplari di inserimento in un territorio che scarseggia penosamente di giovani laureati, giovani manager. Il responsabile dell'università olbiese, Carlo Marcetti, spiega: «I numeri purtroppo parlano chiaro. In Italia ci sono 107 province. La Gallura è la 106esima, cioè la penultima, per numero di laureati tra i 24 e i 35 anni rispetto alla popolazione residente. Il dato è agghiacciante». Per le nove donne in attesa di cominciare una (è lecito sperarlo) brillante carriera, lavorare in Gallura è dura: migliaia di posti da cameriere, pochissimi per giovani dirigenti. Marcetti però è molto fiducioso: « Io credo che ci siano spazi - ed esigenze - da colmare, e i nostri ragazzi devono farsi trovare in prima fila per occuparli. È ora che i giovani sardi si mettano a capo delle aziende che lavorano in Sardegna». La sessione di esame è stata dunque sostenuta da nove ragazze. La preminenza di laureate rispetto ai colleghi maschi è una caratteristica ben precisa del corso di studi gallurese e si è manifestato -in termini numerici - anche altre volte. Maria Paola Pintus ha 23 anni, è di Olbia e durante gli studi ha lavorato in un bar. Ha preso il voto finale più alto, 103 su 110: «Nel futuro prossimo seguirò un master di direzione aziendale a Sassari». Manuela Frau , 25 anni, è di Orosei e in estate lavora nel locale di famiglia. Per lei, gli studi continuano, probabilmente a Sassari. Sara Marcetti ha sempre lavorato. È contabile nell'ufficio dello zio commercialista. Si è laureata ieri con 95 su 110. «Per ora rimarrò dove sono - dice - ma è chiaro che prima o poi punterò a un lavoro ancora più qualificante». Veronica Atzeni ha 22 anni, è olbiese e ieri si è meritata un 103, come la Pintus. Anche per lei, master a Sassari. «Ho lavorato per due stagioni estive, e l'anno scorso per 9 mesi come contabile». Teresa Campus è di Arzachena, ha 22 anni e si è laureata con 92. Farà la specialistica a Sassari. Durante gli studi ha lavorato part - time per 8 mesi come guida turistica. Federica Saba , 24 anni di Bottida, paese del Goceano, ieri si è laureata con 96 su 110. «Spero di iniziare a lavorare subito ma potrei optare per un master». Come lei, Valentina Piras , voto 94, olbiese di 24 anni, non ha mai lavorato ed è ancora incerta sul suo futuro. Valentina Langiu , voto finale 88, 24 anni di Olbia, vorrebbe trovare subito un lavoro e nel frattempo si iscriverà a un corso di specializzazione nell'università di Sassari. Negli ultimi 4 anni si è pagata gli studi facendo la commessa. Mariangela Pilo , anche lei 24 anni, voto finale 85, farà un master di marketing a Milano. «Non ho mai lavorato - ammette - sono stata aiutata molto dai miei genitori».
CLAUDIO CHISU
 
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 27
Ladri in azione nell'orto botanico
Furto senza ostacoli nel nuovo complesso universitario dell'orto botanico, a Piandanna.
Sassari. Rubati computer e altro materiale informatico: bottino di 30 mila euro
 
BUIO La scorsa notte i ladri sono entrati senza difficoltà e senza scassinare nemmeno una serratura nei laboratori telematici del Dipartimento di scienze botaniche, ecologiche e biologiche della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, e si sono portati via sette computer portatili (con tanto di stampanti, scanner, webcam, altoparlanti, masterizzatori, hard disk esterni, cuffie e microfoni), una macchina fotografica digitale, e un'infinità di software e altro materiale informatico.
BOTTINO Da una prima stima il valore del materiale rubato si aggirerebbe intorno ai 30 mila euro.
Il danno più rilevante è il furto di un programma informatico altamente sofisticato, utilizzato dai ricercatori per monitorare lo stato di salute delle acque costiere e dei corsi d'acqua in tutto il nord Sardegna. L'intrusione e il furto sono stati scoperti ieri mattina quando il personale che lavora nel laboratorio ha aperto gli uffici.
BLITZ I ladri sono stati abili a non far scattare l'impianto di allarme e a eludere il sistema di videosorveglianza. Le telecamere sono piazzate nei punti strategici del complesso, ma pur captando le immagini all'interno e all'esterno della struttura, non sono collegate a un sistema di registrazione.
SORVEGLIANZA Le videoriprese appaiono in diretta su quattro monitor controllate dalla vigilanza, ma è sufficiente che l'addetto si allontani anche per pochi istanti dai videoterminali per permettere a chiunque di passare inosservato davanti agli obiettivi.
E così deve essere successo la scorsa notte, dato che la vigilanza non ha notato nulla di strano durante le ore notturne. Il furto è stato denunciato alla Compagnia dei carabinieri di Sassari, che stanno svolgendo le indagini.
INDAGINI Ieri mattina i militari della Sezione investigazioni scientifiche del Reparto operativo provinciale hanno svolto tutti i rilievi nella sede di Piandanna, alla ricerca di impronte digitali o altri elementi utili per risalire ai colpevoli.
LAVORI Il complesso di Piandanna non è ancora ultimato, i laboratori e altri uffici, compresi locali dedicati alla didattica, sono entrati in funzione dall'autunno scorso, e già un paio di mesi fa si erano verificati dei furti: erano scomparso un computer portatile e una macchina fotografica dall'ufficio di un professore.
Piccoli danni rispetto al colpo messo a segno la scorsa notte, senza lasciare tracce: con un bottino davvero niente male.
VINCENZO GAROFALO
 
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 26
Scienze dell'educazione
Stasera dibattito sulla tutela dei minori
 
Quale tutela per i minori non accompagnati, cioè quegli adolescenti che si trovano in territorio italiano, senza documenti, privi di familiari, che arrivano nella nostra terra e commettono reati penali? È questo il tema che stasera verrà trattato da Gianluigi Ferrero (ex presidente del Tribunale dei minorenni e ora Garante provinciale per la tutela dei minori) e da Laura Baldassarre (dell'Unicef nazionale ed esperta di diritto internazionale), nell'aula magna della facoltà di Scienze dell'educazione (appuntamento alle 18) nell'ambito del corso universitario promosso dal Comitato provinciale Unicef. Il dibattito è complesso: l'affluenza di minori non accompagnati risulta essere in aumento e il loro rimpatrio non sempre è possibile.

 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
«Open day», le matricole alla scoperta dell’università 
Cinquemila studenti in fila alla Cittadella: com’è difficile scegliere fra undici facoltà 
 
CAGLIARI. Cinquemila studenti in fila per capire di più sul loro futuro: questo è stato finora «Unica open day», inaugurata martedì alla Cittadella universitaria e che domani chiuderà i battenti.
 In tre giorni, un esercito di prossime matricole ha affollato gli stand e le aule del campus. Volti curiosi e tante domande sui percorsi che presto diventeranno la professione di una vita.
 L’università così, con questo happening, si è presentata agli studenti delle scuole superiori, con itinerari sulla didattica, la formazione avanzata, le facoltà, i piani di studio, le prospetive d’ingresso nel mondo del lavoro.
 In passerella, come è ovvio che fosse, le undici facoltà cagliaritane. Da Architettura a Ingegneria passando per Lingue e letterature straniere, Lettere, Scienze della formazione, Giurisprudenza, Economia, Scienze politiche, Farmacia, Scienze e Medicina. Con un’appendice niente male: simulazioni in diretta su quello che è diventato il vero scoglio, i test per accedere ai corsi di laurea a numero chiuso. Un assist imperdibile per gli studenti del penultimo e ultimo anno delle scuole superiori. Alla Cittadella l’univerità ha organizzato anche conferenze e visite guidate ai musei di antropologia ed etnografia, fisica e chimica. Di fatto, «Unica open day» agli studenti è servita oggi per chiarisi le idee e in futuro su quali possono essere le migliori prospettive professionali. Su questo fronte, oltre ai docenti, l’univesità ha messo a completa disposizione delle scolaresche tutor e manager didattici. Con la Direzione Orientamento che ha allestito lo sportello dove è possibile avere informazioni sui profili più richiesti dal mercato e sulle professionalità emergenti.
 Infine, il “piatto” ricco di informazioni per quanto riguarda le borse di studio, la casa dello studente, i posti letto, i contributi e il servizio mensa.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
Orto botanico nel mirino dei ladri: furto da 30mila euro 
Nella notte di domenica rubati computer e fotocamere: preoccupazione per la scarsa vigilanza 
Il dipartimento dell’Università è stato svaligiato da qualcuno che conosce i sistemi d’allarme 
 
SASSARI. Sono entrati senza forzare alcuna porta, non hanno fatto scattare l’allarme perché a quell’ora precisa era spento, hanno anche evitato di essere inquadrati dalle varie telecamere a circuito chiuso, nonostante siano «invisibili», e il custode non si è accorto di nulla. Per i ladri «fantasma», entrare nel complesso dell’Orto botanico e portare via otto computer portatili, tre macchine fotografiche, un sistema gps da ricerca e vari hard disk esterni, è stato un gioco da ragazzi. Il furto è stato messo a segno la notte tra domenica e lunedì: danni per 30 mila euro.
 
Pagina 21 - Sassari
Orto botanico, assalto dei ladri 
Domenica notte rubati computer e fotocamere per 30 mila euro 
FEDERICO SPANO 
 
SASSARI. Sono entrati senza forzare alcuna porta, non hanno fatto scattare l’allarme perché a quell’ora precisa era spento, hanno anche evitato di essere inquadrati dalle varie telecamere a circuito chiuso, nonostante siano «invisibili», e il custode non si è accorto di nulla. Per i ladri «fantasma», entrare nel complesso dell’Orto botanico e portare via otto computer portatili, tre macchine fotografiche, un sistema gps da ricerca e vari hard disk esterni, è stato un gioco da ragazzi. Il furto è stato messo a segno la notte tra domenica e lunedì.
 Tutto il materiale rubato, per un valore di circa 30 mila euro, faceva parte delle apparecchiature in dotazione ai docenti e ai ricercatori del dipartimento di Scienze botaniche dell’università di Sassari, che dallo scorso maggio ha sede proprio nella nuova struttura di via Piandanna.
 L’ultimo professore ad avere lasciato gli uffici, domenica sera, ricorda di essere andato via verso le 23. L’indomani mattina i primi ad arrivare hanno varcato le porte di ingresso intorno alle 8 e dalle scrivanie di alcune stanze dei professori mancavano già i computer. Sul posto è intervenuta la polizia, per fare i primi accertamenti ed è emerso subito un fatto: aprire una qualsiasi delle porte antipanico del dipartimento è semplicissimo. Un esperto potrebbe aprirle anche usando una banale carta di credito.
 «Ancora non abbiamo un quadro completo di tutto ciò che hanno rubato - spiega il direttore del dipartimento, il professor Nicola Sechi -. Alcuni docenti, infatti, dal giorno del furto non sono ancora rientrati al lavoro e dovranno verificare se dalle loro stanze manchi qualcosa».
 In uno dei computer rubati era installato un costosissimo software per la gestione di apparecchiature oceanografiche. Una licenza costa 15 mila euro. Per il dipartimento è un danno enorme e per i ladri questo programma è del tutto inutile, visto che funziona solo con gli strumenti di ricerca. «Siamo molto preoccupati - aggiunge il direttore -. Qui abbiamo strumenti costosissimi, da centinaia di migliaia di euro, e nelle condizioni attuali chiunque potrebbe entrare e provocare danni. L’università, a questo punto, potrebbe avviare un’altra procedura per la gestione della sicurezza dell’edificio».
 
Pagina 21 - Sassari
INCOMPIUTE
L’odissea del polo naturalsitico
 
 SASSARI. Piove sempre sul bagnato. Anche nella sfortuna. Sì, perchè la struttura dell’Orto botanico, o meglio del polo bionaturalistico dell’università, è al centro di polemiche per la lentezza con cui sono stati portati avanti i lavori. E adesso, per gli stessi motivi, è oggetto di una verifica contabile del ministero che chiede conto all’università dei soldi pubblici spesi dal momento in cui il progetto è stato avviato.
 I lavori erano cominciati nel 1992 ma ben presto sopraggiunsero problemi con la società concessionaria dei lavori, contenzioso che portò l’università a chiudere la questione con un ulteriore esborso di danaro che infatti è stato contestato dall’ispettore della Ragioneria Generale dello Stato.
 Oggi, fra mille traversie, la struttura è stata terminata soltanto per un terzo e, alla fine di questo lunghissimo iter, sarà costata attorno ai 60 milioni di euro. Sempre che l’università riesca a reperire i fondi necessari. La Regione per il momento preferisce attendere e l’Orto resta bloccato.
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
UNIVERSITÀ
Un concorso sulla disabilità
 
 La Commissione per le problematiche degli studenti disabili dell’università organizza, in collaborazione con le scuole superiori, una giornata dedicata alla disabilità, durante la quale gli studenti frequentanti gli ultimi due anni saranno invitati a compilare un elaborato scritto, grafico (fotografia, disegno) o musicale, sui problemi della disabilità. Agli studenti che avranno svolto i due migliori elaborati sarà assegnato un premio di mille euro ciascuno. Gli elaborati dovranno pervenire all’ateneo (indirizzati al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Sassari, piazza Università, 21, 07100 Sassari) entro il 31 marzo.
 
 

Questionario e social

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