UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 17 febbraio 2010

Mercoledì 17 febbraio 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 febbraio 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 23
Università. Successo dell'iniziativa di due docenti di ingegneria elettrica e industriale
L'azienda dei prof conquista il mercato
Sparisce la carta nella trasmissione di atti e documenti
 
Assunti 15 dipendenti, tutti laureati all'Università di Cagliari. Fatturato di 500 mila euro.
«Abbiamo anticipato il ministro Brunetta». Michele Marchesi e Giulio Concas sono due professori del dipartimento di Ingegneria elettrica e industriale della facoltà che si muovono nel cosmo della dematerializzazione come due razzi a propulsione nucleare. La traduzione è più semplice della lettura del termine: eliminare la carta nella trasmissione di atti e documenti nella pubblica amministrazione e nelle aziende. Insomma, un dialogo tra enti, cittadini, società, clienti e fornitori fatto di megabite. Che non inquinano e fanno risparmiare un sacco di soldi, visto che non si paga certo il costo della raccomandata. Per non parlare della velocità e, quindi, del miglioramento dei servizi offerti. Un'iniziativa che i due professori hanno deciso, questa volta sì, di materializzare creando la Flosslab, una società che funziona con roba fatta in casa : i dipendenti sono per la maggior parte laureati nell'Università di Cagliari e assunti a tempo determinato.
L'INIZIATIVA Nell'ufficio di tre metri per quattro al terzo piano della palazzina del Dipartimento, Michele Marchesi si muove nel caos d'ordinanza. Con il collega Giulio Concas racconta come è nata la loro creatura , come funziona e che obiettivi ha. «L'iniziativa è partita circa dieci anni fa da un gruppo di ricerca specializzato nell'ingegneria del software, nella tecnica per produrre un programma in grado di funzionare su un elaboratore». Un collettivo affiatato composto dai due docenti universitari, da quattro borsisti e quattro dottorandi che ben presto ha varcato i confini nazionali, impegnati nell'elaborazione di un sistema per sviluppare programmi che coinvolge il destinatario del software. «A Cagliari abbiamo organizzato la prima conferenza mondiale sulle metodologie agili. L'abbiamo fatto anche l'anno scorso, nel 2010 sarà in Norvegia».
LA SOCIETÀ L'Università entra nel mondo del lavoro. «Tre anni fa abbiamo deciso di mettere sul mercato le nostre competenze fondando la Flosslab, una società a responsabilità limitata, sorta su progetto ministeriale». Alla srl partecipano l'Università con il 10 per cento, la Sfirs con il 19,5 per cento, il resto diviso in parti uguali tra i due docenti. Una società che produce lavoro e utili. «Per noi l'etica è fondamentale», precisa Concas. «Nella sede di viale Elmas lavorano 15 dipendenti. Dieci sono assunti con contratti a tempo indeterminato e solo cinque con contratti a progetto». Di più. «Tutti i ragazzi sono laureati nell'ateneo del capoluogo. Sono il nostro fiore all'occhiello».
UTILI IN RICERCA Marchesi sostiene con orgoglio che la loro azienda è il primo spin off dell'Università di Cagliari, cioè una realtà che prima faceva parte dell'ateneo, ma che ora si muove con forze proprie. «Il nostro giro d'affari è stato nel 2008 e nel 2009 di 500 mila euro», spiega Giulio Concas. Sufficienti? «Paghiamo regolarmente gli stipendi e tutte le spese e produciamo utili». Ecco che, come nella descrizione della tipologia dei contratti, i due professori si illuminano. «I profitti della Flosslab non finiscono nelle tasche dei soci, ma vengono reinvestiti in ricerca. Nel 2008 ne abbiamo impiegato 120 mila euro, l'anno scorso 180 mila».
DEMATERIALIZZAZIONE Niente carta e spese, dunque, e più velocità e precisione. «Con la dematerializzazione intendiamo la possibilità di far viaggiare i dati tra le amministrazioni e i cittadini con documenti perfettamente legali. Risparmio e trasparenza». A chi vi rivolgete? «A tutti i Comuni, soprattutto fuori dalla Sardegna. Il 70 per cento del nostro fatturato è oltre il mare». Quanto costa? «Il sistema base parte da 8 mila euro. Poi ci sono le personalizzazioni».
ANDREA ARTIZZU
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 23
Ateneo. In palio borse di formazione nei Paesi dell'Unione europea
Stage nelle imprese estere, martedì due incontri
 
Il settore Mobilità studentesca e fund raising della Direzione per le relazioni ed attività internazionali dell'Università ha organizzato una Giornata informativa sugli stage aziendali all'estero.
L'iniziativa si terrà martedì 23 febbraio in due appuntamenti, alle 12 e alle 16, nell'aula seminariale “Thomas Laurent” del Centro linguistico d'Ateneo, in Viale San Vincenzo.
La partecipazione è obbligatoria per gli studenti interessati ad utilizzare i programmi del settore. È inoltre opportuno, ricorda una nota dell'ufficio stampa dell'Università, portare un curriculum vitae aggiornato.
Come si ricorderà, nei giorni scorsi l'Ateneo aveva bandito “Globus Placement”, una selezione finalizzata ad assegnare borse di formazione per tirocini in aziende di paesi extracomunitari (per le domande c'è tempo fino al primo marzo). L'iniziativa di martedì si riferisce alle esperienze che gli studenti di Cagliari possono fare all'interno di imprese localizzate nei Paesi dell'Unione Europea.
Per maggiori informazioni contattare: Settore mobilità studentesca - Palazzo Cugia - Via Santa Croce 67 - 09124 Cagliari - Italia - telefono +39 70 675 5381 fax +39 70 675 5380; email : erasmus@unica.it.
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
«Il campus universitario affossato per favorire gli interessi dei privati» 
Il Pd: le intercettazioni su Tuvixeddu mostrano «sodalizi trasversali» che bloccano le iniziative 
 
 CAGLIARI. In città vi sono troppi «sodalizi trasversali che bloccano qualunque dinamismo economico e sociale», lo denunciano Ninni Depau, capo gruppo del Pd in consiglio comunale e Yuri Marcialis, segretario cittadino dello stesso partito. E tutto questo emerge, sottolinea la denuncia del Partito democratico, anche «dalle intercettazioni» telefoniche nate all’interno di un’indagine della magistratura sulla vicenda di Tuvixeddu (che ha fatto seguito a una denuncia della Coimpresa per presunte irregolarità di alcuni amministratori della passata giunta regionale).
 Secondo il Pd diventa chiaro «quali fossero le forze in campo, politiche ed economiche, che avevano tutto l’interesse che fallisse l’accordo di programma siglato fra la Regione, l’Ersu ed il Comune di Cagliari». Depau e Marcialis si riferiscono alle intercettazioni che mostrano Gualtiero Cualbu (a cui fa capo la Coimpresa) che conversa con Massimiliano Tavolacci, presidente della commissione Urbanistica del consiglio comunale; e che il primo stimola a intervenire contro il progetto del campus universitario dell’architetto Mendes Da Rocha (voluto dall’allora governatore della Sardegna) a favore di quello precedente di Di Martino.
 Per il Pd «l’inadeguatezza della giunta Floris, che non ha ratificato l’accordo da lei stessa sottoscritto» nel marzo del 2008, «ha aperto la strada alla prospettiva di utilizzare per la residenzialità studentesca degli immobili privati con esborso di diverse centinaia di milioni». Depau e Marcialis sottolineano, infatti, che non si trattava di un problema di «eccesso di volumetria (per il campus di Da Rocha - ndr) come, con scarso senso del ridicolo, aveva dichiarato la Giunta Floris per giustificare la bocciatura dell’accordo di programma già firmato: si trattava semplicemente di bloccare le volumetrie pubbliche per favorire le private». In base a queste premesse «si capisce perché si possano realizzare abitazioni il cui costo sarà di 5.000 euro a metro quadro e non si riesce a realizzare abitazioni a prezzi popolari». E si «capisce infine perché molte abitazioni restino inabitate e si cerchi di scaricarle sull’erario pubblico».
 In rapporto a Tuvixeddu, il Pd ribadisce l’impegno «per salvaguardare una necropoli di enorme valore storico-culturale, per la quale non si può pensare che sia sufficiente salvare le tombe e costruirci tutt’intorno una corona di palazzi». Nello stesso tempo, però, il Pd sottolinea che oggi «ci sono tutte le condizioni per un accordo di più alto livello fra Stato, Regione, Comune e privati che, tenendo conto delle nuove sensibilità, delle nuove normative di tutela ambientale, dei nuovi beni a disposizione della città, blocchi definitivamente le costruzioni a Tuvixeddu anche con eventuali compensazioni per gli attuali proprietari e individui altre zone per lo sviluppo di un’edilizia abitativa che vada incontro ai diversi strati sociali della città». (r.p.)
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Martedì all’università 
Stage all’estero, istruzioni per l’uso 
 
CAGLIARI. L’università ha organizzato martedì prossimo due appuntamenti - alle 12 e alle 16, nell’aula “Thomas Laurent”, in viale San Vincenzo, due incontri per informare gli studenti sugli stage nelle aziende all’interno dell’Unione Europea.
 Scadano invece il primo marzo le domande per partecipare al progetto “Globus placement”, che prevede tirocini di formazioni prezzo aziende di paesi extracomunitari.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
RICORDO DI ELISA NIVOLA.
La facoltà di Scienza della formazione ha organizzato sabato, ore 9, in aula nagna, un convegno in memoria della pedagogista e scrittrice Elisa Nivola. 
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Sassari
Un convegno sui centri di calcolo alla Porto Conte Ricerche 
 
 ALGHERO. “Infrastrutture di calcolo e tecnologie Ict a Porto Conte Ricerche” è il tema di una conferenza che si terrà oggi. Si comincia alle 9,30, a Tramariglio cui seguirà una tavola rotonda e la visita ai laboratori Ict.
 L’evento è organizzato dalla Porto Conte Ricerche in partnership con l’università di Sassari, il progetto Cybersar e il Laboratorio AIMA, Advanced Imaging and Movement Analysis.
 La realizzazione di piattaforme avanzate per il calcolo e l’analisi di grandi moli di dati costituiscono un supporto essenziale per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica e industriale.
 Negli ultimi anni Porto Conte Ricerche ha accolto alcune tra le più importanti infrastrutture Ict dell’Università di Sassari e dell’intero Nord Sardegna. Un corretto utilizzo di queste infrastrutture sta alla base di una nuova stagione di sviluppo per l’Università e il tessuto industriale locale, che possono così contare su competenze e professionalità di altissimo livello. Interverranno docenti universitari, rappresentanti di Confindustria Nord- Sardegna, aziende ed enti localizzati nel Parco scientifico e tecnologico e titolari di imprese.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Gallura
«Portiamo l’università nel cuore di Arzachena» 
La proposta del leader dell’opposizione Alberto Ragnedda per rivitalizzare il centro storico 
Ma nel pacchetto per arginare la fuga dalla città anche parcheggi, una ztl, palazzi restaurati, attività culturali e la sede del liceo scientifico 
SERENA LULLIA 
 
ARZACHENA. Il necrologio del centro storico lo scrive una mano bipartisan. Maggioranza e minoranza certificano in modo ufficiale che il cuore della città non batte più. Lo dice nel summit sul turismo l’assessore Rino Cudoni, lo confermano i negozianti. Lo ribadisce il leader di minoranza Alberto Ragnedda che propone però un farmaco miracoloso a base di parcheggi, università, restyling, scuole.
 «La crisi del centro si trascina da anni - dice Ragnedda -. È una malattia cronica che richiede una cura lunga e complessa, non interventi estemporanei, perfettamente inutili. Ho visto la ricetta della maggioranza. Non si cura un male grave con l’aspirina. Il punto non è quanto si spende, ma come lo si fa, su quali progetti. Il centro storico va ripensato, reso moderno pur nel rispetto della tradizione». Ragnedda chiede infrastrutture, parcheggi prima di tutto, la stessa richiesta arrivata dal Consorzio Arzachena viva.
 «Ai parcheggi bisogna abbinare una revisione della viabilità e una ztl - aggiunge -. Servono poi interventi sui palazzi per migliorare l’impatto visivo. È poi necessario ripopolare il centro, immaginarlo come centro vitale e culturale della comunità. Ecco perché penso che sarebbe utile individuare proprio nel cuore della città la nuova sede del liceo scientifico». Ma Ragnedda si spinge oltre e ipotizza la trasformazione di Arzachena in città universitaria. «Si potrebbe lavorare per portare in città o creare ex novo la sede dell’università del turismo - propone -. Una struttura che nascerebbe proprio dove è nato il turismo. La Costa Smeralda è nata ad Arzachena e ad Arzachena è legata in maniera indissolubile. Si potrebbe pensare anche a corsi universitari specializzati di lingua inglese di livello internazionale da tenersi tutto l’anno. A Malta questo sistema muove migliaia di studenti da tutto il mondo». Ragnedda “offre” la sua ricetta alla maggioranza, certo che non si tratti di fantaprogetti ma di programmi di ampio respirto su cui la classe politica deve impegnarsi. «Pensiamo a un centro storico in cui è facile arrivare, si può trovare parcheggio - prosegue Ragnedda -, in cui le vie sono curate, i palazzi antichi ristrutturati, ci sono giovani e studenti che lo attraversano per andare a scuola o all’università. Si potrebbe invertire anche la tendenza di cercare casa lontano dal paese. Come opposizione ci rendiamo conto che un progetto così complesso richiederebbe grande capacità e competenza, e che la completa attuazione richiederebbe alcuni anni per accedere ai finanziamenti e alle aree oggi dei privati. Ma siamo convinti che oggi Arzachena debba pensare al futuro, senza ulteriori ritardi o esitazioni».
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
La mostra sarà inaugurata sabato alla Cittadella dei musei 
C’è «Vietato non toccare» per abbattere le barriere 
 
 CAGLIARI. «Vietato non toccare»: è il titolo della mostra (intelligente) su come possono essere abbattute le barriere architettoniche e aumentare la qualità della vita per i portatori di handicap. La mostra sarà inaugurata sabato, alle 16.30, alla Cittadella dei musei, in piazza Arsenale, e resterà aperta da domenica, ore 9-13 e 15-19, fino al 28 marzo.
 Il percorso «Vietato non toccare» è frutto del progetto voluto e realizzato dall’ufficio di disabilità dell’università, in collaborazione con l’ateneo di Siena. L’obbiettivo della mostra è dimostrare che possono essere azzerate non solo le barriere architettoniche ma anche quelle sensoriali ed emotive. Con la partecipazione diretta dei visitatori all’effetto che fa non vedere: sarannno bendati e poi accompagnati dalla guida in un percorso al buio da esplorare con il tatto e da perceperire con l’olfatto e l’udito.
 
 
 
 

Questionario e social

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