Sabato 30 gennaio 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 gennaio 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell'Ufficio stampa e web
1 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 21
Biblioteche universitarie. Affollata assemblea sindacale ieri mattina a Ingegneria
Orario lungo, i dipendenti dicono no
«Per l'apertura fino alle 22 non basta un euro all'ora» 
Affollata assemblea dei dipendenti delle biblioteche universitarie per discutere del prolungamento dell'orario serale di apertura
 
I bibliotecari bocciano la proposta del rettore: per il momento le quattro biblioteche universitarie di Lettere, Ingegneria, Economia e del polo di Monserrato non potranno restare aperte sino alle 22. Ieri pomeriggio, al termine di un'affollatissima assemblea convocata da tutti i sindacati in un'aula del dipartimento di Ingegneria, i lavoratori hanno votato, rimandando al mittente la richiesta di estendere l'apertura alla notte.
LA PROPOSTA «L'assemblea del personale», chiarisce Emanuele Usai della Cgil, «concorda con le richieste degli studenti per un miglioramento dei servizi al pubblico, anche con un'apertura prolungata. Ma rifiuta questa variazione del contratto integrativo che introduce una flessibilità senza garanzie e senza il necessario rispetto delle regole e delle esigenze dei lavoratori». Erano un'ottantina i bibliotecari e gli addetti presenti (in totale nelle biblioteche lavorano circa 120 persone) che ieri hanno risposto all'appello dei sindacati, presenti con tutte le sigle: Greta De Filippo (Rsu), Tommaso Demontis (Cisl), Girgio Mancosu (Uil), Emanuele Usai e Pino Caredda (Cgil), Mario Agus (Cisal) e Antonello Strazzera (Cisapuni). Rigettata soprattutto la contropartita economica offerta dall'Università per restare aperti sino a tardi: un euro (lordo) in più all'ora. Tante proteste, ma anche qualche segnale di disponibilità. «Faremo una proposta al Rettore», prosegue Usai, «per inquadrare il progetto nell'insieme, tenendo conto delle necessità e della sicurezza dei lavoratori e del patrimonio librario. Bisognerà valutare se i locali sono idonei per il servizio notturno e ci dovrà essere una vigilanza con guardia giurata estesa a tutte le biblioteche (ora esiste in viale Fra Ignazio, dipartimento di Economia)». Dubbi, poi, sull'effettiva utilità: «Ma siamo sicuri che l'apertura prolungata serva agli studenti?», si sono chiesti alcuni bibliotecari, «oppure serve all'Università per avere punti e aumentare il proprio ranking nazionale? Ai ragazzi serve magari la disponibilità delle aule lettura dove andare a studiare, e non delle biblioteche».
L'ORARIO La proposta stilata dall'Università per dilatare l'orario prevedeva che le ultime due ore di apertura, dalle 20 alle 22, fossero retribuite con un importo aggiuntivo di un euro all'ora. Facendo due conti, bibliotecari e addetti lavorerebbero sino alle 22 per 17 euro lordi, ovvero due ero in più rispetto all'indennità percepita sino a oggi per prolungare il turno pomeridiano sino alle 20. Proposta bocciata e ora la palla torna nelle mani del Rettore.
FRANCESCO PINNA
 
2 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 21
riforma brunetta
«Opportunità per la Regione»
  
«Puoi portare un cammello alla fonte, ma non puoi pretendere che beva». È questa la metafora, tratta da un antico proverbio arabo, utilizzata da Luciano Hinna per spiegare quanto sia complessa l'applicazione della “Riforma Brunetta”.
LA RIFORMA Il docente dell'Università Tor Vergata e componente della Commissione nazionale per la valutazione delle Pubbliche amministrazioni, ha partecipato ieri mattina al convegno organizzato dal dipartimento di Ricerche aziendali della facoltà di Economia, snocciolando non solo le difficoltà e i nodi ancora irrisolti della riforma, ma anche i grandi cambiamenti che può portare nel rendere più efficienti gli enti pubblici. «Nel nostro Paese», ha spiegato Hinna nel suo intervento, «l'introduzione degli standard qualitativi stenta a decollare e deve essere imposta per legge, a differenza di altre nazioni. La valutazione dei pubblici dipendenti, pure prevista dalle norme, è rimasta per troppo tempo nei cassetti, ma la pubblica amministrazione mostra difficoltà anche nella pianificazione per obiettivi».
LA REGIONE Al convegno hanno partecipato anche il docente Armando Buccellato, padrone di casa assieme all'associato Alessandro Spano (Economia aziendale). «Significativo è il lavoro svolto dalla Regione sul proprio sistema informatico, uno dei principi cardine su cui si basa la riforma», ha detto Spano, «rimangono da attuare in modo sistematico le regole sulla valutazione della qualità delle prestazioni erogate, situazione peraltro comune ad altre amministrazioni. Indirettamente, inoltre, le nuove norme consentiranno di valutare anche l'azione dei politici».
Tra i relatori, anche Sandro Mameli (studioso sardo che ora lavora nell'ufficio di Gabinetto del ministro per l'innovazione). «Tutto dipenderà», ha ribadito Mameli, «da come le nuove norme sono state recepite dai responsabili di ciascuna amministrazione». «Una valutazione corretta», ha detto invece Ketty Corona, assessore regionale agli Affari generali e al personale, «si basa su obiettivi misurabili, che devono essere pianificati e comunicati in modo che il personale stesso possa verificare se sta realizzando i risultati attesi». Indispensabile una rivoluzione culturale: «Oggi», ha concluso, «si rivolge maggiore attenzione al processo piuttosto che agli obiettivi. In ogni caso la riforma Brunetta è un'opportunità per promuovere lo sviluppo delle persone che lavorano nell'amministrazione regionale e per soddisfare le esigenze dei cittadini sardi». ( fr. pi. )
 
3 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 21
ateneo
Selezioni Master&back, riaperti i termini
  
Sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande per la partecipazione alle selezioni per l'individuazione dei candidati da inserire mediante assegni di ricerca, tirocini, contratti di collaborazione coordinata e continuativa o contratti a tempo determinato, secondo la procedura prevista dal programma “Master and back 2009 della Regione Sardegna, pubblicato il 29 ottobre scorso. Nelle strutture dell'Università sono disponibili complessivamente 79 inserimenti. I bandi per gli inserimenti proposti sono disponibili sul sito www.unica.it/concorsi/. La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è il 3 febbraio.
Per informazioni: 070.675.2375 o 2075 o 2055 o 2419, e-mail concorsi@amm.unica.it.
 
4 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 23
Scienze
I successi dell'istituto di Anatomia
Le cere di Susini sul Journal of Anatomy
  
Per la prima volta il Journal of Anatomy , la più importante rivista del settore, ha dedicato la sua copertina a una cera anatomica e a un museo italiano. Sardo, per la precisione. Perché l'immagine che appare nel numero di febbraio della rivista fa parte della collezione di cere anatomiche dell'artista fiorentino Clemente Susini, realizzate fra il 1801 e il 1805, che si trovano in esposizione permanente nella Cittadella dei musei di piazza Arsenale. E il Journal of Anatomy , diretto dalla professoressa di genetica e anatomia Gillian Morriss-Kay, è una pubblicazione che nell'ambiente conta parecchio: organo ufficiale della Anatomical Society of Great Britain and Ireland , è in pubblicazione dal 1867.
Non può che essere soddisfatto il responsabile della collezione, il professor Alessandro Riva, ordinario di Anatomia alla facoltà di Medicina di Cagliari, che nel 1991 ne curò il trasferimento dall'istituto di Anatomia di via Porcell. «Si tratta di un grandissimo riconoscimento per il museo e per la città. In questo numero della rivista è stato pubblicato un articolo, che ho scritto su specifico invito in occasione di un simposio a Oxford dedicato all'iconografia scientifica, nel gennaio 2008. Fra gli altri, era presente anche Martin Kemp, il più importante storico dell'arte al mondo».
E gli attestati di stima e di ammirazione non finiscono qui: un'altra occasione di vanto viene da oltreoceano. La National Library of Medicine, con sede a Bethesda, nel Maryland, ospita la più grande collezione di storia della medicina esistente. Di recente ha effettuato un censimento dei musei di anatomia in tutto il mondo: nell'elenco delle collezioni di storia della medicina, l'unico italiano citato è quello delle cere di Susini.
FRANCESCO FUGGETTA
 
5 – L’Unione Sarda
Sassari – pagina 28
La gestione allegra dell'Università
Sassari. Rapporto choc di un ispettore del Ministero: trentanove i capi d'accusa
 
Irregolarità, contratti a cuor leggero, spese eccessive, attività esterne dubbie: il ministero delle Finanze passa al setaccio i conti dell'Università di Sassari e stende una relazione da brividi. L'ispettore Donato Centrone muove trentanove punti d'accusa spalmati in 150 pagine, e chiama in causa nomi eccellenti dell'Ateneo turritano. Dal preside di Architettura, Giovanni Macciocco, all'ex assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Elisabetta Pilia, all'amministratore della Porto Conte ricerche, Sergio Uzzau. Contestazioni relative alla gestione fino al luglio 2009, quando a guidare l'Ateneo era il rettore Alessandro Maida. Da novembre il titolo di Magnifico è passato nelle mani di Attilio Mastino, ed è proprio lui a far da cuscinetto ad accuse e sospetti: annuncia una replica punto su punto ai rilievi avanzati dal Ministero, e assicura che sarà fatta piena luce su eventuali errori o irregolarità. L'ispettore della Ragioneria dello Stato contesta al professor Macciocco, docente a tempo pieno dell'Ateneo dal 15 marzo 2003, di avere progettato per conto dell'Università l'Orto botanico di Piandanna, e di avere progettato ed essere direttore dei lavori nel recupero del complesso Santa Chiara, ad Alghero (destinato a diventare sede della Facoltà di Architettura), su commissione del Comune catalano. Secondo la relazione Macciocco non avrebbe potuto ricoprire quegli incarichi da libero professionista in quanto dipendente dell'Università. Le accuse sono rispedite al mittente dallo stesso Macciocco: «C'è stato un problema di mancata informazione. Sarebbe stato sufficiente che il dottor Centrone mi contattasse e avrei subito spiegato come stanno le cose», replica il preside di Architettura. «L'incarico per l'Orto botanico mi è stato assegnato nel 1995, quando ero docente a tempo determinato all'Università di Cagliari, e il committente non era l'Ateneo di Sassari ma la società Proger», spiega. «L'incarico di Alghero risale al 1996, ero sempre docente a tempo determinato a Cagliari, e sono tuttora direttore dei lavori perché la legge mi consente di mantenere gli incarichi da libero professionista acquisiti prima di diventare dipendente a tempo pieno». All'ex assessore Elisabetta Pilia l'ispettore contesta una nomina a dirigente (per un anno) fatta senza concorso pubblico. Stesso discorso per l'ingegner Giuseppe Gaeta, dirigente dell'edilizia, con contratti rinnovati di volta dal 2002 allo scorso anno. Per Sergio Uzzau, è contestato il suo ingresso nell'amministrazione del Porto Conte ricerche. Mastino spiega che da novembre la musica è cambiata e che la parola d'ordine adesso è trasparenza: «Uzzau non era stato autorizzato dall'Ateno, e per le nomine a tempo, da novembre non sono più state confermate e d'ora in avanti si procederà con concorsi pubblici».
VINCENZO GAROFALO
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
SCIOPERO GENERALE
L’università si schiera con i sindacati
 
CAGLIARI. L’università non farà mancare il suo contributo di idee e proposte alla difficile sfida che attende la Sardegna. Lo ha detto il rettore Giovanni Melis ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil (Enzo Costa, Oriana Putzolu e Francesca Ticca) che l’altro giorno hanno presentato al Senato accademico e al Consiglio degli studenti la piattaforma per lo sciopero generale del 5 febbraio. I sindacalisti hanno confermato che “il ruolo dell’università è e sarà indispensabile per scegliere il modello economico su cui investire per uscire dal pantano della crisi”.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
Clamorosi risultati dell’ispezione ministeriale durata tre mesi. Mastino: faremo chiarezza
Università, conti irregolari
Consulenze, affitti, incarichi e acquisti al setaccio
 
 SASSARI. Un tornado ha investito l’università di Sassari. In una relazione ministeriale svolta ad aprile del 2009 e appena recapitata sulla scrivania del rettore Mastino, innumerevoli contestazioni sull’amministrazione dell’ateneo. Incarichi irregolari, stabili presi in affitto mentre altri di proprietà sono inutilizzati, spese ingiustificate e attività svolte in regime si incompatibilità. Sono diversi i nomi eccellenti citati dall’ispettore che adesso attende risposte credibili.
 
Pagina 21 - Sassari
Terremoto travolge l’Università
Contestate irregolarità amministrative. Il rettore: «Faremo chiarezza»
GABRIELLA GRIMALDI
 
SASSARI. Una bomba a orologeria quella che nei giorni scorsi è stata depositata sulla scrivania del rettore: la relazione ministeriale relativa a una ispezione sull’attività amministrativa e contabile dell’ateneo che un solerte ispettore arrivato da Roma ha svolto dal 21 aprile al 10 luglio del 2009. Attilio Mastino ha assicurato che sarà fatta chiarezza. «All’insegna della trasparenza, individueremo gli errori. E, se ci sono stati, porremo rimedio».
 Una manciata di mesi in cui il funzionario, come un monsieru Poirot dei nostri giorni, ha spulciato tutti i documenti degli uffici universitari. Atti notarili, contratti di compravendita, lettere di incarico, rinnovi di consulenze esterne, verbali del consiglio di amministrazione da cui è emerso un polverone di irregolarità. In sostanza, dalla relazione ministeriale viene fuori una generale inefficienza nell’impiego delle risorse economiche e nell’utilizzo del patrimonio immobiliare dell’università (stimato attorno ai 92 milioni).
 In più, si tirano in ballo «pezzi grossi» tra consulenti esterni, funzionari e docenti dell’ateneo che avrebbero ricoperto incarichi in base a rapporti fiduciari (non previsti dalla legge) o svolto attività incompatibili con il loro ruolo. In alcuni casi, come ha fatto notare l’ispettore ministeriale Donato Centrone in uno dei suoi quesiti, compensi per «direzione lavori» sono stati attribuiti «due volte», nel senso che non era giustificato ricorrere a consulenti esterni, come nel caso dell’ingegner Barbara Manos che si è occupata, fra l’altro, del nuovo reparto di malattie infettive.
 E molta attenzione viene data agli incarichi, definiti irregolari, affidati all’ingegner Gino Manca, nominato come consulente esterno alla progettazione per diverse opere e per 5 anni consecutivi. «Sono elementi su cui indagheremo - ha tenuto a precisare ieri il rettore nel corso di una conferenza stampa - mentre alcuni provvedimenti sono già stati presi». Il riferimento è ai contratti di locazione relativi a immobili di proprietà di privati che sono stati repentinamente disdetti. Uno dei quesiti infatti si riferiva all’immobile che ospita il master di giornalismo, in viale Umberto, per cui l’università ha stipulato un contratto troppo oneroso.
 Inoltre l’ispettore Centrone si chiede perchè l’università abbia sentito l’esigenza di affittare vasti locali quando aveva già acquistato edifici che non utilizza (come l’Estanco). Oppure perchè gli edifici di Porto Conte Ricerche a Tramariglio, di proprietà dell’università, siano stati dati in comodato (e perciò gratuitamente) per ben 18 anni a una società privata, la Porto Conte Ricerche.
 Si rileva anche che alcuni stabili di via Torre Tonda, presi in affitto e di proprietà di Maria Grazia Piras (direttrice in proroga dell’Ersu) sono stati scelti per sistemarvi il dipartimento di Economia, senza tenere conto del fatto che nei pressi si trovano altri edifici dell’università non utilizzati.
 Adesso l’ateneo dovrà predisporre le sue controdeduzioni con cui ribatterà punto per punto ai rilievi mossi dal ministero.
 
Pagina 21 - Sassari
L’architetto Maciocco si difende: «I miei? Incarichi compatibili»
 
 SASSARI. Sarà pure mezza pagina della relazione dell’ispettore Centrone, ma l’architetto Vanni Maciocco, preside della facoltà di Architerruta di Alghero, ha sentito il colpo. Lo si accusa in pratica, di aver assunto incarichi incompatibili con il suo rapporto di lavoro a tempo pieno con l’ateneo. Così lui pretende di dire la sua sulla questione.
 «Mi si contesta di aver svolto attività professionale pur essendo impegnato a tempo pieno come preside di Architettura e si citano l’incarico della progettazione dell’oto botanico, la ristrutturazione del complesso di Santa Chiara ad Alghero e poi una serie di incarichi di progettazione pubblici ma ci sono dei particolari di fondamentale importanza: quando sono stato incaricato di progettare l’orto botanico non ero affatto a Sassari perchè si parla del 1996, periodo in cui lavoravo all’università di Cagliari e non a tempo pieno. Stesso discorso vale per il complesso di Santa Chiara. I lavori sono partiti nel 1996, sempre quando ero a Cagliari. Vorrei ricordare che io ho accettato il tempo pieno a Sassari soltanto nel 2003, passaggio obbligatorio per assumere l’incarico di preside».
 In più il famoso architetto Maciocco aggiunge che quando il personale a tempo pieno ha particolari competenze può essere autorizzato dall’università a svolgere determinate attività di consulenza. «Mi è successo ad esempio per il parco paleobotanico dell’Anglona».
 Infine, un accenno alla società spin off di Architettura: «È una società i cui utili, per i primi tre anni, saranno destinati alla facoltà di Architettura per il miglioramento della didattica». (g.g.)
 
Pagina 21 - Sassari
La saga dell’Orto botanico al centro della relazione
 
 SASSARI. Come era prevedibile l’Orto Botanico, eterna incompiuta di Sassari, occupa una parte centrale nella relazione dell’ispettore ministeriale. Avviata la progettazione nei primi anni Novanta, al momento il gigante di vetro e acciaio di Piandanna, è stato completato per meno della sua metà. Il curioso Centrone non poteva non essere attratto da un simile intreccio di date, affidamenti di lavori, interruzioni dei lavori e spendite enormi di danaro pubblico.
 Soprattutto a giudicare dall’ancora incerto risultato finale che i sassaresi stentano a metabolizzare.
 In almeno dieci fitte pagine della relazione ci si perde fra una impressionante serie di «varianti» che si sono susseguite nel tempo, ciascuna delle quali ha fatto lievitare, a colpi di milioni di euro, i costi della faraonica costruzione che dovrebbe ospitare, alla fine, e dopo una spesa complessiva di 60 milioni di euro, il polo naturalistico dell’università.
 Un capitolo è dedicato alla transazione con la società Proger, che inizialmente aveva avuto l’incarico di progettare ed eseguire i lavori. Nel 2003, una transazione con l’impresa, dopo un lungo contenzioso, era costata quasi un milione e mezzo di euro all’università, già guidata all’epoca dal rettore Alessandro Maida.
 I lavori sono ripresi a fatica ma attualmente mancano i fondi per completare l’opera. L’ispettore Centrone si chiede se l’università abbia operato virtuosamente e se abbia correttamente impiegato i fondi per creare l’ormai celebre serpentone.
 Toccherà adesso all’attuale rettore Attilio Mastino, erede di unan situazione non proprio idilliaca, dare le risposte giuste. (g.g.)
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Fatto del giorno
Sassari, il rettore incontra i sindacati
«L’università per il rilancio»
 
UNIVERSITÀ e sindacati insieme per lo sviluppo e contro la crisi del petrolchimico e dell’industria sarda. Ieri vertice nell’ateneo turritano con il rettore Attilio Mastino e i segretari regionali della Cgil, Enzo Costa, e della Uil, Francesca Tilocca, e Oriana Putzolu per la Cisl, oltre a docenti e una rappresentanza del Consiglio degli studenti. Il senato accademico si è già impegnato a mettere a disposizione le proprie competenze.

Questionario e social

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