Venerdì 29 gennaio 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 gennaio 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 23
Università. Trattative difficili sull’apertura sino alle 22: turni e retribuzione da rivedere
Biblioteche, orario lungo e paga bassa
Gli addetti al servizio: “Un’ora di lavoro non vale un euro”
Non sono previste più ore di lavoro per i dipendenti, ma le biblioteche si potranno frequentare sino alle 22 con i nuovi turni
 
Proposta indecente. E il personale tecnico e amministrativo la rispedisce al mittente. Sull’apertura delle biblioteche universitarie sino alle dieci di sera, svolta molto apprezzata dagli studenti, arriva lo stop dei dipendenti: «Il nostro lavoro non vale certo un euro». Pomo della discordia è la proposta presentata dalla direzione amministrativa sulla retribuzione del nuovo orario: «Le ore dalle 20 alle 22 del turno pomeridiano - si legge nella nota dell’Università - vengono retribuite con un importo aggiuntivo pari a 1 euro per ogni ora». Apriti cielo, non c’è voluto molto a fare i conti: si lavorerà sino alle dieci di notte per 17 euro lordi, cioè due euro in più rispetto all’indennità percepita con il vecchio turno pomeridiano sino alle 20. La grana è ora nelle mani dei sindacati dell’Università che hanno convocato per oggi un’assemblea alle 11.30 nell’aula AB della facoltà di ingegneria.
IL CLIMA. Inutile dire che sarà una riunione infuocata. «La proposta economica è irrisoria, io personalmente la considero uno scherzo di Carnevale», taglia corto Giorgio Mancosu, segretario della Uil di ateneo. «Quel che fa irritare i lavoratori è che l’amministrazione abbia proposto un euro in più a fronte di un carico di disagi sia sul fronte familiare che dei trasporti, visto che molti viaggiano coi mezzi pubblici - spiega il sindacalista - inoltre i soldi provengono dal salario accessorio di questi dipendenti: altri Atenei, per questo stesso scopo, hanno utilizzato altri fondi e dato risorse più ingenti ». In vista dell’apertura sino alle 22 (i turni sono sempre di 6 ore) le biblioteche di Economia, Ingegneria, Lettere e Monserrato dall’11 gennaio stanno già sperimentando la chiusura alle 21. «Stiamo monitorando la situazione - assicura la dirigente del servizi bibliotecari Silvana Congiu - valuteremo le presenze, i prestiti e ogni altro segnale per capire come va». Per i sindacati, in ogni caso, orario e retribuzione devono essere oggetto di contrattazione.
SICUREZZA. Tomaso Demontis (Cisl) chiama in causa anche un altro aspetto: la sicurezza dei dipendenti. «Il problema si pone a Monserrato: bisogna assicurare il controllo dell’accesso vista l’ampiezza dell’edificio. Chiediamo che tutte le sedi, come già avviene nella biblioteca di Economia, siano presidiate da una guardia giurata. Oggi defineremo la posizione dei lavoratori, tasteremo il loro polso cercando di chiarire tutti i punti della vertenza ancora oscuri: al momento il personale si è dichiarato non disponibile all’orario sino alle 22». Nessuna pregiudiziale sulla proposta di apertura prolungata delle biblioteche neppure dalla Cgil, «purché si seguano le regole e si vada avanti correttamente ». Il segretario Emanuele Usai, delegato Rsu, oltre a dare «una valutazione negativa sulla proposta economica» insiste pure sul fatto che l’impiego dei dipendenti sino alle 22 avvenga solo con adesioni volontarie. «Oggi verificheremo la volontà dei colleghi». (c.ra.)

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
L’extra time in biblioteca vale solo un euro 
Protestano i sindacati, oggi assemblea del personale nella facoltà di Ingegneria 
Il compenso è scritto nel protocollo dell’accordo interno 
Università. È quanto spetterà agli impiegati che rimarranno in servizio fino alle ventidue, l’orario di chiusura 
 
CAGLIARI. Quanto vale un’ora di lavoro dalle 20 alle 22 nelle biblioteche dell’università? Poco, molto poco: un’euro. I sindacati lo hanno scoperto da un circolare della direzione amministrativa. Sconcertati, oggi, alle 11.30, saranno in assemblea nell’aula B della facoltà di Ingegneria.
 La scoperta della beffa dell’euro (sarà lordo) non è stata poi così difficile. È tutto scritto nella direttiva, gira da giorni nei corridoi, che disciplina i nuovi orari delle biblioteche universitarie. Che adesso, come chiesto a gran voce dagli studenti e poi deciso dal rettore, resteranno aperte anche dopo le venti. Fino alle ventidue, per l’esattezza.
 Extra time accettato dai sindacati, con turni pomeridiani stabiliti dalle quindici alle ventuno oppure dalle sedici alle ventidue, perché è più che giusto ampliare i “servizi di Ateneo”, come sollecitato tante volte dalle associazioni studentesche.
 Dunque, i sindacati hanno firmato l’accordo, ma la sorpresa è stata grande quando alla voce “indennità di turno” tutti hanno letto, nella circolare, che il quasi notturno “sarà retribuito con un importo aggiuntivo pari a un ero per ogni ora”, così è scritto nella circolare. Qualcuno degli impiegati ha accennato a un sorriso, amaro, altri sono andati su di giri. Per tutti, è stato difficile comunque accettare quel compenso irrisorio. Un euro è davvero poco e non può essere giustificato neanche con le ristrettezze che quest’anno peseranno sull’università dopo i tagli decisi dal governo Berlusconi. Certo, la monetina in più dovrà essere sommata ai quindici euro di indennità per ogni turno pomeridiano (fino alle venti o alle ventidue, secondo i casi) ma resta comunque la beffa dell’euro.
 Di fronte alla rivolta interna, i sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Cisapuni) hanno convocato per stamattina l’assemblea del personale della direzione per i servizi bibliotecari. All’ordine del giorno c’è un solo argomento: gli spiccioli.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Convegno sulla riforma Brunetta 
Partecipa al simposio anche lo studioso Luciano Hinna 
 
 CAGLIARI. Oggi in città Luciano Hinna, componente della commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche istituita dal decreto legislativo detto «Riforma Brunetta». Hinna parteciperà al convegno «L’implementazione della Riforma Brunetta: criticità e Opportunità», organizzato dal dipartimento di Ricerche aziendali, che inizierà alle 9.30 nell’Aula A della Facoltà di Economia. Professore di Economia delle aziende pubbliche e non profit e direttore del Cispa (Centro Interdipartimentale per l’Innovazione nella PA) presso la Facoltà di Giurisprudenza di Roma «Tor Vergata», Hinna è stato in passato consulente anche dei ministri Di Castro, Urbani, Bassanini, Cassese e Andreatta.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
Banche e sviluppo, «basta col rischio Sardegna» 
La Conferenza regionale sul credito: «Il sistema deve rimettere al centro la persona» 
 
 CAGLIARI. La Regione affronta «l’emergenza banche». Lo ha fatto ieri con la Conferenza regionale sul credito che, ha assicurato l’assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa, non rimarrà un episodio isolato: c’è infatti l’intenzione di istituzionalizzare il confronto con le banche. La Conferenza è stata aperta da La Spisa senza tesi precostituite: «Cosa può fare la Regione»? ma con una certezza: «Rimettere al centro la Persona perché alla sua identità e alla sua appartenenza storica è legato il futuro». Poi le relazioni di due docenti dell’Università di Cagliari, (Riccardo De Lisa e Luca Piras) i quali hanno illustrato le caratteristiche del credito nell’isola (resta il rischio Sardegna con tassi di interesse più cari), e le debolezze delle imprese. La parte istituzionale è stata svolta da Mario Bruno (Pd) e Pietro Pittalis (Pdl). «La Regione», ha spiegato Bruno, «può ancora coordinare il processo delle politiche di incentivazione». E infatti lo farà attraverso la Sfirs che è diventata una società in house, interamente partecipata dalla Regione. Bruno ha lanciato anche una proposta: «Lo sportello unico potrebbe essere gestito proprio dalla Sfirs». Pittalis ha rilevato che «è facile fare banca quando tutto va bene. Ora con la crisi, gli istituti avrebbero dovuto mostrare più coraggio». E allora, ha concluso Pittalis, «la Regione selezioni le banche e dica di No a quelle che fanno solo i loro interessi». Il presidente della commissione Bilancio, Paolo Maninchedda, ha spiegato che il sistema delle imprese sarde non percepisce le banche come elemento di sviluppo e ha quindi riaperto la questione della pressione fiscale. «Con il federalismo la Regione dovrà pagare con la sua fiscalità la sanità e l’acqua, sistemi fuori controllo. È a rischio la ricchezza della Sardegna: le imprese sarde, sempre più spesso, non riescono a pagare Equitalia, la banca chiude i rubinetti e si blocca il sistema delle imprese». I Consorzi fidi, poi, hanno posto il problema delle «garanzie» chieste dalle banche.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Fatto del giorno
CON I SINDACATI REGIONALI 
Stamane vertice all’università di Sassari 
Sul rilancio le prime sinergie tra rettore e dirigenti sardi di Cgil, Cisl, Uil «Possibile un nuovo modello di sviluppo» 
 
 SASSARI. Ponti per superare muri. La strategia contro la crisi della chimica elaborata da rettore e senato accademico non è passata in secondo piano. Gli operai Vinyls hanno accolto con favore l’idea. I sindacati regionali hanno chiesto un incontro sulle prospettive. Il vertice si svolgerà stamane a Sassari. A interessare, diversi punti. E in particolare «quel nuovo modello di sviluppo caratterizzato dall’avanzamento delle bonifiche, dal rimodellamento delle filiere produttive, dall’avvio di altre attività» di cui si parla nel documento consegnato agli operai nella torre aragonese. Progetto nel quale si mettono «a disposizione tutte le strutture dell’ateneo turritano e l’intera gamma delle competenze scientifiche dei suoi ricercatori e dipartimenti per collaborare a superare le attuali criticità, contribuire ad accrescere la competitività delle produzioni e l’efficienza degli impianti, potenziare la salvaguardia dell’ambiente, analizzare le dinamiche dei mercati».
 Da qui, «data la totale sintonia di vedute», la mossa dei tre segreteri confederali: Enzo Costa per la Cgil, Mario Medde per la Cisl e Francesca Ticca per la Uil. Invito raccolto dal rettore, Attilio Mastino, che in risposta ai sindacati si è detto già da oggi pronto a contribuire ad avviare «una nuova stagione di sviluppo sostenibile». Il vertice comincerà stamane alle 11 nel palazzo centrale dell’università. Parteciperanno, oltre al rettore, docenti e delegati interessati al tema, oltre a una rappresentanza del Consiglio degli studenti. (pgp)
 
6 - Il Sardegna
Regione – pagina 29
L’inchiesta. Ispezione choc disposta dalla Ragioneria dello Stato: verifiche sull’amministrazione e la contabilità
“Sprechi e incarichi irregolari”
L’Ateneo sassarese nella bufera
Segnalati alla Guardia di Finanza due docenti, Macciocco e Uzzau, con i dirigenti Gaeta e Meloni: “Svolgono attività da liberi professionisti ma sono dipendenti dell’Università
 
Irregolarità, sprechi e una gestione al di là dei limiti della legalità e al di fuori di quelli della corretta amministrazione. Incarichi senza evidenza pubblica e compensi discutibili nella forma e per gli importi. Sono solo alcuni dei rilievi mossi dal dottor Donato Centrone nei riguardi della gestione dell'Ateneo turritano. L'ispettore, spedito a Sassari dalla Ragioneria generale dello Stato, tra il 21 aprile e il 10 luglio 2009, ha passato ai raggi x l'Ateneo.
Quattro professionisti sono stati segnalati all'attenzione della Guardia di Finanza. Sono il professore Giovanni Macciocco, il dottor Erasmo Meloni, l'amministratore della Porto Conte ricerche, professor Sergio Uzzau, e l'ingegnere Giuseppe Gaeta. Il nome del professore Giovanni Macciocco è inserito all'interno dell'interno del corposo fascicolo sull'incompiuta Orto Botanico. Il professionista ha effettuato parte della progettazione ed è docente a tempo pieno dell'Ateneo dal 10 aprile del 2003. «In qualità di dipendente dell'amministrazione committente - l'Università - - scrive il dottor Centrone - non avrebbe potuto svolgere tali attività nemmeno se a tempo definito».
Ma non basta. Il professor Macciocco svolge, per conto del Comune di Alghero, attività di progettazione per i lavori di ristrutturazione del “complesso Santa Chiara”, destinato alla facoltà di Architettura. «Anche da una breve ricerca sul sito dell'Ateneo e sull'enciclopedia Wikipedia - chiosa l'ispettore - è possibile dedurne l'espletamento di attività libero professionale». Altro caso portato all'attenzione delle Fiamme Gialle è quello del professore Sergio Uzzau. L'11 dicembre 2008 il docente ha chiesto all'Ateneo l'autorizzazione per ricoprire l'incarico di amministratore della Porto Conte ricerche - 77mila euro lordi annui -. Il diniego del Rettore è datato 26 gennaio 2009 ma il professore Uzzau risulta amministratore unico del centro ricerche con sede a Tramariglio. «L'incarico è espletato illegalmente e pertanto le somme percepite dall'università dovranno essere restituite e la Porto Conte ricerche dovrà essere sanzionata».
Il dottor Erasmo Meloni è invece sbarcato in Ateneo il 7 febbraio del 2000, dopo il pensionamento dell'allora direttore della ragioneria. Lo 007 del ministero delle Finanze evidenzia che l'Università ha omesso di valutare l'ipotesi di espletamento del concorso pubblico e ha preferito sborsare 120mila euro annui di retribuzione. «Il dirigente già dal 2000 - scrive Centrone - svolgeva l'attività di commercialista e revisore contabile e da verifiche successive risulta svolgere l'attività professionale». Al vaglio della Finanza anche l'incarico all'ingegnere Giuseppe Gaeta. Il contratto risale al 2 settembre 2002 ed è stato rinnovato più volte. La retribuzione è lievitata da 65mila a 98mila euro. L’Università autorizza però Gaeta a svolgere anche la libera professione. «Vietata ai pubblici dipendenti - sentenzia lo 007 - e poi Gaeta faceva il consulente anche se l'Ateneo lo ha preso come dirigente».■
 
 

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