UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 20 gennaio 2010

Mercoledì 20 gennaio 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 gennaio 2010
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
a cura dell’ufficio stampa e redazione web

  
L’UNIONE SARDA                                                      
1. Medici sardi con il Codacons: «Lo Stato ci deve restituire 18 milioni»
2. Telescopio di San Basilio. Protesta Margherita Hack
   
LA NUOVA SARDEGNA
3. Master universitario. Professionisti del benessere 
4. Corso Unicef. Cooperazione internazionale per lo sviluppo 
5. Cagliari. Medici contro politica, proteste e volantinaggio in tre ospedali 
6. Sassari. Ieri mobilitazione di medici e infermieri
7. Margherita Hack difende il radiotelescopio sardo 
8. Università di Sassari. Lezione del procuratore Fiordalisi 
 

 
L’UNIONE SARDA 
 
1. L’Unione Sarda
Economia - Pagina 11
l’azione legale
Medici sardi dalla parte del Codacons: «Lo Stato ci deve restituire 18 milioni»
Sono 602 in Sardegna i medici e i laureati in Medicina, specializzati e specializzandi, che hanno aderito all’azione legale del Codacons volta ad ottenere il pagamento dei compensi loro spettanti.
LE RETRIBUZIONI La questione riguarda sia il mancato versamento delle retribuzioni e dei contributi previsti dalla legge in favore dei medici e relativi al loro periodo di specializzazione (e si tratta di tutti gli specializzati del periodo dal 1982 al 1991 e dal 1994 al 2006), sia le scuole di specializzazione di area sanitaria frequentate da laureati non medici i quali, pur essendo assoggettati agli stessi obblighi e impegni dei medici specializzandi, non hanno percepito e non percepiscono alcuna remunerazione e non hanno alcuna copertura previdenziale.
I SOLDI «Ciascuno di loro», spiega l’associazione, «ha diritto in base alla direttiva europea n. 82/76 (confluita poi nella direttiva n. 93/16) ad una somma mediamente pari a 30.000 euro, per un totale di oltre 18 milioni di euro solo per i medici della Sardegna. Soldi che sono stati chiesti dinanzi al Tribunale di Roma allo Stato, responsabile dei mancati pagamenti. E tantissimi hanno già denunciato lo Stato italiano alla Commissione europea per inadempienza alle leggi comunitarie».
 
 
2. L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari - Pagina 49
San Basilio. Protesta Margherita Hack
Una mobilitazione sul web e Facebook per il telescopio
Cinque anni di lavoro, una montagna di denaro già speso, la promessa di trenta posti di lavoro e un pericolo incombente. Sardinia Radio Telescope, la parabola realizzata a San Basilio rischia di restare per sempre spenta. I tre-quattro milioni di euro (costi stimati annuali) che dovrebbero garantire il suo funzionamento, dopo l’imminente inaugurazione, sono svaniti nel nulla. Cancellati per colpa dei tagli fatti dal governo ai fondi destinati all’Istituto nazionale di Astrofisica. Un rischio, quello di un’ incompiuta annunciata , che sta scatenando numerose reazioni. Sul web, su Facebook. Tutte a favore dell’immenso radiotelescopio, il più grande e più sensibile impianto per spiare stelle a pianeti.
«È veramente vergognoso che dopo avere speso 67 milioni di euro per costruire la grande parabola, parte essenziale della grande rete italiana per la radioastronomia, non ci siano i fondi per farla funzionare». A dichiararlo è stata l’astrofisica Margherita Hack, tra i primi ad aderire ad un comitato spontaneo per il salvataggio del più grande telescopio d’Europa. Una mobilitazione nata contro i tagli governativi per l’Inaf, il quale non potrà pagare i costi, stimati appunto in tre, quattro milioni di euro l’anno per la gestione dell’impianto di San Basilio. «Questa è un’altra delle assurdità masochiste del governo italiano, le cui università spendono per formare ricercatori e poi farne dei precari costretti a andarsene all’estero». Questa parabola dovrebbe essere collegata elettronicamente alla Croce del Nord e alla parabola di Medicina di Ferrara, ma anche alla parabola di Noto in Sicilia. «Tutta la rete, che costituisce uno dei più grandi complessi europei per la radioastronomia, deve entrare a far parte di una ancora più grande rete internazionale che è equivalente a un radiotelescopio di diametro pari a quello di tutta la terra e consentirà di studiare galassie lontane 13 miliardi di anni luce e indagare la struttura che aveva l’universo tredici miliardi di anni fa, quando le stelle e le galassie stavano cominciando a formarsi». Per la ricercatrice triestina «questo disinteresse per la scienza è segno di una colpevole ignoranza da parte di chi ci governa e che farà retrocedere l’Italia a paese del terzo mondo».
La mobilitazione su web e Facebook è stata organizzata da Max Cordeddu, noto per la sua battaglia per diventare “signorino buonasera”, e la sorella gemella Graziella, specializzanda in psiconeurobiologia all’Università di Cagliari. Hanno creato un comitato di cittadini per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema e un gruppo su Facebook. «Il comitato nasce con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica - spiega Cordeddu - per evitare che rimanga inutilizzato il telescopio. La mancanza di fondi per l’osservatorio astronomico rappresenta un danno alla scienza».
Andrea Piras
 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
3. La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
MASTER UNIVERSITARIO 
Professionisti del benessere 
CAGLIARI. Razionalizzare il benessere organizzativo, oppure gestire i processi di innovazione- sono queste alcune delle competenze che saranno insegnate nel master di secondo livello in «Gestione dei processi di sviluppo umano e organizzativo», organizzato dal dipartimento di Psicologia, in collaborazione con Aidp, Confindustria, Api Sarda e Inpdap. Informazioni all’indirizzo http://people.unica.it/master o allo 070/6757514.
La Nuova Sardegna
 
 
4. La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
CORSO UNICEF 
Cooperazione internazionale per lo sviluppo 
CAGLIARI. L’Unicef ha organizzatoi anche quest’anno il corso multidisciplinare di «Educazione allo sviluppo», in collaborazione cpn la facoltà di Scienze della formazione. Il corso è rivolto agli studenti universitari e ai neo laureati, ma le lezioni sono aperte anche a chiunque voglia approfondire le problematiche legate all’educazioni allo sviluppo, ai diritti dell’infanzia e alla cooperazione internazionale. Gli interessati possono chiedere informazioni e iscriversi al corso nella sede cagliaritana dell’Unicef presso l’istituto superiore «Deledda», in via Sulcis.
 
 
5. La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Assemblee. Proteste e volantinaggio in tre ospedali 
Medici contro la politica 
CAGLIARI. I medici di tutti i sindacati di categoria hanno organizzato assemblee ieri mattina aperte negli ospedali, al San Giovanni di Dio, al Businco e al Brotzu, dal titolo chiaro e forte: «Fermiamoli». A essere fermati, dicono le varie sigle, “devono essere i politici, che hanno ridotto sul lastrico la sanità pubblica”. Durante la protesta, sono stati distributi volantini dove tra l’altro c’è scritto: «Non lasciateci in balia di amministratori incapaci».
Intanto, in Sardegna sono 602 i medici e i laureati in Medicina, specializzati e specializzandi, che hanno aderito all’azione legale del Codacons, per ottenere il pagamento degli stipendi arretrati. La questione riguarda sia il mancato versamento delle retribuzioni e dei contributi previsti in favore dei medici e relativi al loro periodo di specializzazione (e si tratta di tutti gli specializzati dal 1982 al 1991 e dal 1994 al 2006), sia le scuole di specializzazione frequentate da laureati non medici, i quali, pur essendo assoggettati agli stessi obblighi ed impegni degli specializzandi, non hanno percepito e non percepiscono alcuna remunerazione e non hanno copertura previdenziale. «Ciascuno di loro - spiega il Codacons - ha diritto in base a una direttiva europea ad una somma intorno ai trentamila euro, per un totale di oltre 18 milioni di euro solo per i medici della Sardegna. Soldi che sono stati chiesti davanti al Tribunale di Roma allo Stato, responsabile dei mancati pagamenti».
 
  
6. La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Ieri mobilitazione generale di medici e infermieri. Allarme su disorganizzazione e strutture decadenti 
In lotta contro lo sfascio della sanità 
In programma ulteriori incontri e probabilmente uno sciopero a marzo 
SASSARI. Strutture fatiscenti, assenza totale di un qualunque percorso assistenziale, demotivazione al lavoro nei reparti e rischio concreto che la facoltà di Medicina chiuda i battenti trascinando la sanità sassarese ai suoi minimi storici.
Sono queste le preoccupazioni e i problemi che hanno portato, ieri, a una mobilitazione generale del settore. Svariate assemblee, convocate dalla principali sigle sindacali dei medici, degli infermieri e degli amministrativi, si sono svolte nelle sedi del Santissima Annunziata e dell’azienda mista.
L’intento comune è quello di portare un deciso contributo al miglioramento della sanità del territorio con la consapevolezza che la situazione è davvero critica e alla fine è stato proposto di organizzare un incontro sindacale congiunto (Asl e Aou) per raggiungere una posizione unitaria riguardo alla proposta regionale contenuta nella legge 3 dell’agoso 2009 e di proseguire le azioni di protesta nazionale che tra le altre forme (assemblee, dibattiti) prevedono uno sciopero entro la prima quindicina di marzo.
Grande malumore, dunque, e opinioni divergenti. Soprattutto per quanto riguarda la questione del possibile accorpamento delle cliniche e dell’ospedale civile in un’unica azienda. «Un mostro da 1100 posti letto difficilissimo da gestire - hanno detto soprattutto i dipendenti della Asl che lavorano in ospedale - con un numero di posti letto per acuti in costante diminuzione e con tagli inaccettabili ai servizi alla persona che di fatto impoveriscono ancora di più l’assistenza domiciliare rendendo arduo collocare nelle strutture ospedaliere chi non può contare sull’aiuto del sistema sanitario a casa».
Ma c’è anche chi considera l’accorpamento delle aziende oggi presenti e la creazione di un unico ospedale un percorso logico. «D’altronde oggi assistiamo a un viavai fra viale San Pietro e il Civile a dir poco disagevole per i pazienti che si vedono costretti a orientarsi fra innumerevoli passaggi da un reparto all’altro, da uno specialista all’altro mentre in tanti stanno assumendo la consapevolezza che in diversi centri della Sardegna c’è la possibilità di essere presi in carico dai medici e che il sistema di cura ruoterà attorno a loro».
Ma non bisogna tralasciare il fatto che sulla questione dell’opportunità di costituire una o più aziende pesano i delicati equilibri degli incarichi fra medici ospedalieri e universitari. Una guerra sottotraccia che a parere di molti ha impedito negli ultimi anni una reale sviluppo della sanità.
Non poteva non essere affrontato il tema dell’edilizia che a Sassari rappresenta l’emblema della decadenza. «L’edilizia va vista complessivamente e nel quadro di una programmazione generale della sanità a Sassari. Il rischio è che si investano ingenti somme su progetti che poi non saranno realizzabili o quantomento non saranno adeguati».
In altre parole, se si dovesse arrivare alla costituzione di un’azienda unica, anche le ipotesi fatte fino ad oggi sulla realizzazione (urgente) del nuovo blocco materno infantile potrebbero rivelarsi controproducenti.
Insomma tanta carne al fuoco con in mezzo anche le difficili trattative per il rinnovo contrattuale della categoria medica. C’è da aspettarsi un periodo di protesta e ulteriori disagi da sommare alle croniche carenze della sanità cittadina.
Gabriella Grimaldi 
 
  
7. La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
Nasce un comitato nazionale per garantire i fondi alla struttura di San Basilio che sarà completata entro questa estate 
Margherita Hack difende il radiotelescopio sardo 
CAGLIARI. Formato un Comitato in difesa del Sardinia Radio Telescope di San Basilio, a cui ha aderito anche l’astronoma Margherita Hack. L’impianto sarà uno dei più avanzati in campo mondiale.
La costruzione del radiotelescopio sarà terminata entro l’estate. «Ma a tutt’oggi il ministero non ha ancora messo in bilancio la somma che servirà per farlo funzionare», spiega Nicolò D’Amico, docente di astronomia nell’università di Cagliari e direttore dell’osservatorio astronomico. Il che significa che l’Inaf non potrà pagare i costi, stimati in 3-4 milioni di euro l’anno, per la gestione del radiotelescopio. Da qui la costituzione di un Comitato contro i tagli ai fondi dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) da parte del governo centrale. Max Cordeddu (originario di San Basilio), meglio noto come il Signorino Buonasera e la sorella Graziella, specializzanda in psiconeurobiologia a Cagliari, hanno deciso di creare un gruppo su Facebook e un Comitato di cittadini per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema.
«È veramente vergognoso - ha dichiarato la Hack, professore emerito dell’università di Trieste e socia dell’Accademia dei Lincei, che ha aderito al Comitato - che dopo avere speso 67 milioni di euro per costruire la grande parabola, parte essenziale della grande rete italiana per la radioastronomia, non ci siano i fondi per farla funzionare. Questa è un’altra delle assurdità masochiste del governo italiano, le cui università spendono per formare ricercatori e poi costringerli ad andarsene all’estero». Tra questi, ad esempio, potrebbe esserci anche Paola Castangia, ricercatrice a di Cagliari, diventata di recente nota nella comunità scientifica internazionale per il suo articolo su Nature in cui rende conto delle più «vecchie» particelle d’acqua individuate nell’universo, a undici miliardi di anni luce di distanza. Senza il nuovo impianto Castangia potrebbe trovarsi costretta, per continuare i suoi studi iniziati a Bonn, a dover emigrare.
Il radiotelescopio di San Basilio, una volta terminato, «dovrebbe essere collegato elettronicamente alla Croce del Nord, alla parabola di Medicina (Ferrara) e alla parabola di Noto in Sicilia - ha precisato la Hack - Questa rete, che costituisce uno dei più grandi complessi europei per la radioastronomia, deve entrare a far parte di una ancora più grande rete internazionale che è equivalente a un radiotelescopio di diametro pari a quello di tutta la Terra. E questa consentirà di studiare galassie lontane 13 miliardi di anni luce ed esaminare la struttura che aveva l’universo 13 miliardi di anni fa, quando le stelle e le galassie si stavano appena cominciando a formare». Ma tutto questo rischia di restare un libro dei sogni non realizzato se il ministero non stanzierà i finanziamenti necessari. «Questo disinteresse per la scienza e la ricerca - ha sottolineato la Hack - è segno di una grande colpevole ignoranza da parte di chi ci governa».
Sul problema è intervenuto ieri sera l’assessore regionale alla Programmazione, Giorgio La Spisa che ha affermato che la Regione è «disponibile a incontrare gli amministratori e i rappresentanti della ricerca, e farsi portatrice delle loro istanze al ministero».
Roberto Paracchini 
 
 
8. La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
L’appuntamento è per domani alle 11 al Quadrilatero 
Una lezione sulla legalità del procuratore Fiordalisi 
SASSARI. Giustizia e legalità: due temi vitali al centro di una lezione aperta che il procuratore della Repubblica a Lanusei, Domenico Fiordalisi, terrà giovedì alle 11 al centro didattico universitario del “Quadrilatero”, in viale Mancini.
L’appuntamento è particolarmente indirizzato agli iscritti delle facoltà di Scienze Politiche e di Giurisprudenza dell’ateneo sassarese.
A promuovere l’iniziativa sono l’Asp (Associazione studenti di Scienze Politiche) e l’Elsa (Associazione degli studenti della facoltà di Giurisprudenza), con il supporto di Simone Campus, “senior” della sezione “Alumni” di Scienze Politiche.
«Il procuratore Fiordalisi ha subito diverse minacce in seguito alle indagini da lui compiute sulla criminalità in Ogliastra, - ricorda Simone Campus assieme a Giampiero Saporito e Flavio Burrai, rispettivamente presidenti dell’Asp e dell’Elsa -. È purtroppo affiorata una certa ostilità nei confronti di un servitore dello Stato, che con pochi mezzi si confronta con avversari criminali divenuti potenti e capaci di nascondersi per poi riaffiorare vigliaccamente, con minacciose scritte sui muri rivolte al diretto interessato ma anche e alla società civile».
I promotori dell’incontro con il magistrato Domenico Fiordalisi vogliono ulteriormente valorizzare le istanze di giustizia, legalità e libertà che si stanno manifestandosi in modo sempre più evidente nel sostegno alle istituzioni direttamente impegnate sul fronte della lotta alla criminalità.
«Abbiamo scelto di ascoltare queste istanze - sottolinea lo studente Gian Michele Sanna, consigliere di amministrazione dell’ateneo -, invitando a Sassari il procuratore Fiordalisi che, facendo semplicemente il suo lavoro, è diventato personificazione di questa lotta per la legalità, trasformandosi in un simbolo».
(m.d.)
 

 

Questionario e social

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