Sabato 16 gennaio 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 gennaio 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e redazione web

  
L’UNIONE SARDA                                                      
1. Fonti rinnovabili, c'è un accordo tra Isola e Navarra
2. Violante: «Riforme entro la fine dell'anno»
3. Tirocinio a Villanovaforru
 
LA NUOVA SARDEGNA
4. Ersu di Cagliari, «centrodestra all’arrembaggio» 
5. Oristano. Lunedì il via alle lezioni in teleconferenza 
6. Avvocatura. La nuova riforma penalizza i giovani
7. Università di Nuoro, impegni disattesi 
   

   
L’UNIONE SARDA
   
1. L’Unione Sarda
Economia - Pagina 11
Energia Cappellacci in Spagna
Fonti rinnovabili, c'è un accordo tra Isola e Navarra
Sardegna e Navarra intensificano i contatti e presto firmeranno un accordo che prevede, tra l'altro, una stretta collaborazione tra le università. Obiettivo: rafforzare il progetto sulle energie rinnovabili. L'occasione è stata offerta dalla missione economico-culturale guidata dal presidente della Regione Ugo Cappellacci, accompagnato dagli assessori Giorgio La Spisa (Programmazione) e Angelo Carta (Lavori pubblici).
LA SINERGIA La Navarra, provincia spagnola con capoluogo Pamplona, tra i Paesi Baschi e la Francia, ha una produzione da solare/eolico, avviata negli anni '80, che copre il 70% del fabbisogno energetico di una popolazione di 630 mila abitanti. L'obiettivo è arrivare entro il 2015 al 100%. «Mentre affrontiamo le emergenze ereditate dal passato, pensiamo anche alla Sardegna del futuro. Cerchiamo soluzioni adeguate per chi oggi rischia di essere travolto dalla crisi e progettiamo un nuovo modello di sviluppo per la nostra Isola, coniugando il rispetto dell'ambiente e la creazione di nuova occupazione», ha detto Cappellacci incontrando con le autorità della Navarra. «La cooperazione tra regioni, come quella che stiamo mettendo in atto tra la nostra Isola e la Navarra, rientra», aggiunge Cappellacci, «tra le linee strategiche volute dall'Unione europea che premia, finanzia e incentiva progetti pilota che risaltano le eccellenze sul fronte della ricerca e dell'innovazione».
«ZERO EMISSIONI» La visita della delegazione regionale ha offerto anche l'occasione per presentare le eccellenze della Sardegna, come il Crs4. «Molte realtà hanno deciso di programmare investimenti nel campo dell'energia pulita nelle diverse varianti», ha detto ancora Ugo Cappellacci, «e noi abbiamo l'obiettivo di avviare quanto prima il programma Sardegna CO2.0 Zero emissioni, per rendere la nostra regione un modello da imitare, puntando alla produzione di energia da fonti rinnovabili con impianti all'avanguardia e a basso impatto ambientale. Se ce ne fosse bisogno», ha detto ancora il presidente della Regione sarda, «questa è un'ulteriore riprova che la strada intrapresa è quella che punta sullo sfruttamento delle energie alternative e non certo sull'ipotesi di realizzare in Sardegna centrali nucleari». Prima di rientrare dalla Spagna, Cappellacci ha incontrato a Madrid la comunità degli emigrati sardi.
 
  
2. L’Unione Sarda
Politica Italiana - Pagina 8
L'intervista
Violante: «Riforme entro la fine dell'anno»
«Per rialzarsi l'Italia ha bisogno di riforme costituzionali. Anche per questo motivo il Governo deve chiudere la legislatura». Luciano Violante - ex presidente della Camera, responsabile per le riforme del Pd - scansa subito i fraintendimenti: «L'Esecutivo è sostenuto da una maggioranza solida. Ha una grossa responsabilità: tirar fuori il Paese dalla crisi. Nei prossimi tre anni dobbiamo discutere di ammortizzatori sociali, lavoro e competitività».
Onorevole Violante, la parola che manca è per caso modernizzazione?
«L'idea è creare un Parlamento forte e un Governo forte, ma nel rispetto dei ruoli».
Facile a dirsi.
«Infatti è tempo agire. Il sistema sta franando: la legge elettorale in vigore ha svuotato il Parlamento della sua capacità di rappresentare la nazione, visto che a decidere chi debba sedersi in Parlamento sono i partiti».
Quindi?
«Dico che con l'abuso di decreti legge, con articoli composti da centinaia di commi, di leggi delegate e di ordinanze emesse con poteri di Protezione civile non si va lontano».
La bozza Violante introduce importanti novità.
«Senz'altro garantisce certezza di attività. Riduce il numero dei parlamentari, con la Camera che dà l'indirizzo politico e il Senato federale che garantisce il raccordo con le Regioni».
Aumentano anche i poteri del premier.
«Certo. La bozza prevede la fiducia solo per il presidente e non al governo. Per sfiduciare un ministro, il premier deve chiedere l'intervento del Capo dello Stato. Inoltre, prevede il voto a data fissa dei provvedimenti che fanno parte del programma di governo».
Lei è per una Camera con 500 deputati. Non si può tagliare ancora?
«È meglio non scendere sotto 450. Il numero dei parlamentari corrisponde alla capacità di rappresentanza anche delle periferie del Paese».
E il Senato federale?
«Sarà espressione delle Regioni. E il governatore sarà senatore di diritto. Qui la riduzione suggerita è da 315 a 200».
Proprio sul Senato c'è chi sollecita ritocchi.
«Si può discutere di tutto. Magari si potrebbe far coincidere l'elezione diretta dei senatori con quella del Consiglio regionale».
Per Fini la sua bozza può essere approvata in pochi mesi.
«Spesso le riforme costituzionali sono state iniziate, il problema è finirle».
Ha in mente una data?
«Fine anno, se ci sarà la volontà».
Riforma della Giustizia. Si pensa a ripresentare per via costituzionale il Lodo Alfano. È d'accordo?
«Non escludo che si possa varare una norma costituzionale per equilibrare il rapporto tra giustizia e politica. Ma sia ben chiaro: non siamo d'accordo con le leggi privilegio. Se il centrodestra intende approvare una norma generale di questo segno proporremo un referendum e, considerato che in questo caso non sarebbe previsto il quorum, vinceremo».
Non tutti, nel Pd, vogliono le riforme.
«Ma le vuole Bersani, che in questa direzione ha ricevuto un mandato ben preciso».
È possibile un accordo con il centrodestra?
«Sulla giustizia e sulla legge elettorale si deve discutere seriamente. Sul Senato federale non penso che la Lega abbia da ridire. Chissà».
Ieri Luciano Violante ha partecipato alla facoltà di Giurisprudenza di Cagliari a una tavola rotonda dal titolo "Quali riforme della Costituzione?". Oggi alle 9,30 interviene al Thotel al convegno organizzato dagli ex parlamentari sardi su “Centralità del Parlamento nelle riforme istituzionali”.
Lorenzo Piras
 
 
3. L’Unione Sarda
Prov Medio Camp - Pagina 22
Tirocinio
Villanovaforru
Il Comune ha attivato un tirocinio formativo in collaborazione con il Placement Office dell'Università degli studi di Siena. Roberta Carboni, laureata in conservazione dei beni culturali, lavorerà nel settore culturale e collaborerà con il museo archeologico ed il laboratorio di restauro.
(an.pin.)
 
 

 
 LA NUOVA SARDEGNA
 
4. La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Il consiglio regionale del Pd, Marco Espa, stigmatizza la recente interrogazione sull’ente 
Ersu, «centrodestra all’arrembaggio» 
CAGLIARI. «La guerra per bande da tempo in atto nel centrodestra sardo ha trovato nella nomina del nuovo presidente dell’Ersu di Cagliari un nuovo campo di battaglia». Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Partito democratico, Marco Espa, riferendosi «ai cosiddetti dieci dissidenti del Pdl che, dopo la pubblicazione di un documento che ha sancito un profondo conflitto all’interno del loro partito, hanno sottoscritto un’interrogazione rivolta al presidente Cappellacci, in cui si dice che il Cda dell’Ersu (definito non si sa in base a cosa «privo della pienezza delle funzioni») assume atti illegittimi e forse addirittura illegali, per poi intimare allo stesso Cappellacci di provvedere immediatamente alla nomina di un nuovo Presidente dell’ente».
«Leggendo l’interrogazione - osserva Espa - risulta incomprensibile come gli stessi consiglieri regionali che l’hanno sottoscritta abbiano potuto votare nello scorso mese di agosto l’articolo 10 della legge regionale 3, attribuendo all’Ersu - che allora era guidato dallo stesso Cda e dall’attuale presidente - un compito che andava ben al di là della ordinaria amministrazione, come quello di redigere un Piano straordinario per la residenzialità universitaria nella città di Cagliari. Compito peraltro portato a termine dall’Ersu attraverso un lavoro condotto in collaborazione con la stessa Regione, con il Comune di Cagliari e con l’Università di Cagliari, ma a cui ancora non è stato dato alcun seguito per l’inerzia innanzitutto della giunta e della maggioranza di centrodestra. Se da un lato appare dunque evidente la strumentalità delle motivazioni su cui si basa l’interrogazione, dall’altro appare altrettanto chiaro come negli ultimi giorni sia salito il livello dello scontro interno al centrodestra sia per l’accaparramento di incarichi nel sistema dell’amministrazione regionale sia per la conquista della candidature più ambite - conclude il consigliere Espa - nella imminente tornata di elezioni amministrative».
  
 
5. La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Oristano
Lunedì il via alle lezioni in teleconferenza 
Due i corsi di laurea grazie alla convenzione dell’Unione dei Comuni 
TERRALBA. Dopo una serie di false partenze dovute a intoppi logistico-organizzativi, finalmente l’Università in teleconferenza darà avvio alle sue attività. Da lunedì infatti sarà possibile assistere alle lezioni universitarie tenute nell’Ateneo di Sassari per i corsi di Laurea Magistrale e di Laurea triennale in Diritto delle Amministrazioni e delle imprese pubbliche e private. Questo grazie alla convenzione stipulata con l’Università dall’Unione dei Comuni del Terralbese. Un progetto che è stato ufficializzato nell’ottobre del 2009 ma che ancora non aveva avuto concretizzazione. E ora dopo le iniziali difficoltà organizzative vede la luce. Le lezioni “teletrasmesse” si terranno nei locali dell’ex mercato civico, in piazza Libertà, nelle stanze inutilizzate all’interno dello stabile che attualmente ospita l’Ufficio servizi Lavoro. Successivamente, quando saranno disponibili tutte le attrezzature e potranno essere proitettate diverse lezioni contemporaneamente la sede potrebbe essere spostata all’interno del nuovo Istituto polivalente o delle scuole superiori di via Napoli.
Comunque tutti coloro che fossero interessati, perché iscritti a qualsiasi anno del corso di laurea o come semplici uditori, possono chiamare in municipio (al numero 0783-8530) rivolgendosi all’assessorato Cultura e Pubblica istruzione, per comunicare le lezioni alle quali sono interessati e richiedere tutte le informazioni.
Per quanto riguarda il programma di lunedì verrà trasmessa dalle 8.30 alle 10.30 la lezione di diritto penale, e dalle 15 alle 17 la lezione di diritto privato.
(c.d.)

  
6. La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari
AVVOCATURA
La nuova riforma penalizza i giovani
La proposta di legge di riforma dell’ordinamento giuridico allo studio in Parlamento, se approvata segnerà grandi cambiamenti. Composta di vari articoli, desta curiosità la radicale riforma dell’avvocatura che diventerebbe una professione a numero chiuso, come già lo è il notariato. Il pretesto è quello del sovraffollamento dell’Albo degli avvocati nel nostro paese, nonostante stiano aumentando le difficoltà dell’esame per conseguire il titolo. Comprensibile, viste le difficoltà a cui si incorre nel districarsi in un ordinamento ricco, complesso e a tratti disorientante. Esaminando a fondo il Ddl ci si accorge che si propone di introdurre il numero chiuso già nell’accesso alle facoltà di Giurisprudenza, ma il timore di una sovrapproduzione di avvocati o semplici giuristi non pare sensata, è infatti il normale corso del mercato a stabilirne il numero, senza che intervenga la mannaia della riforma dall’alto. Avere un numero eccessivo di avvocati (di gran lunga maggiore in proporzione a paesi come Regno Unito, Francia e Stati Uniti) è il risultato di un Sistema giuridico impantanato tra inutili lungaggini e molta burocrazia, unite a un forte garantismo proprio dei nostri padri costituenti. Il tutto crea rapporti avvocato-cliente di durata eccessiva e che da luogo però a parcelle più cospicue, ragion per cui l’ambizione della maggioranza degli iscritti alle facoltà è appunto l’Avvocatura, anche perché le rimanenti due branche giuridiche (Magistratura e Notariato) si rivelano strade a mio avviso ben più tortuose della prima. Un ulteriore particolare del disegno di legge discorda con i valori del Governo che li ha proposti e cioè il liberismo del mercato proprio dell’ideologie politiche tipiche di centro-destra, ponendo sbarramenti all’ accesso delle facoltà e stabilendo il numero chiuso degli albi questo principio viene palesemente meno. Se davvero il problema fossero i troppi avvocati non credo si debba ricorrere alle porte chiuse ma a un Sistema giuridico più fluido e dotato di strumenti all’altezza. Dotandolo di apposite risorse sarebbero sufficienti a mio avviso due soli gradi di giudizio e il tutto sarà possibile solo con finanziamenti adeguati in modo da garantire i mezzi e in contempo tenendo fede al garantismo ormai consolidato del nostro sistema.
Graziano Satta / Studente / Macomer
 
 
7. La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Nazionale
Università, impegni disattesi 
Il sindaco ricorda a Cappellacci il «tavolo promesso» 
Il Governatore nel convegno dei magistrati assicurò che la Regione avrebbe svolto un suo ruolo 
NUORO. Università, Cappellacci rispetti gli impegni assunti nei confronti del Nuorese. Con il garbo che impone il protocollo il sindaco Mario Zidda ricorda al Governatore regionale di aver promesso di mettere attorno a un tavolo tutti i soggetti (comprese le due università) in vista di un confronto con lo Stato.
«Già dalla sua prima visita a Nuoro, in qualità di presidente della Regione, per il convegno dell’Associazione nazionale magistrati, Cappellacci aveva accolto il mio invito, assicuradomi che avrebbe preso in mano la questione dell’ateneo nuorese. Invece fino ad oggi nulla». Per questo il sindaco rinnova l’invito al Governatore ponendo apertamente alcune questioni di fondo.
Ministero. La prima riguarda i decreti ministeriali, di Mussi o di Gelmini, che hanno fatto scattare delle «posizioni rinunciatarie» da parte di mezza classe dirigente sull’ateneo nuorese. Mentre «partiva Alghero con Architettura», nonostante le difficoltà palesate. «E partiva anche con grande merito - sottolinea il sindaco - ma lasciando al palo il Nuorese per inerzia politica».
Regione. Ora dunque occorre una «fase nuova» - ed eccoci alla seconda questione - con un ruolo nuovo da parte della Regione che, secondo Zidda, potrà dire la sua, anche davanti allo stato. «Intanto può decidere subito di entrare come socio di maggioranza nell’organismo di gestione - continua il sindaco - non importa se consorzio o fondanzione. Anche se non può essere assolutamente una fondazione partecipazione come ha sostenuto la consigliera provinciale Caterina Loi.
Le due università. Ma anche i due atenei sardi per Zidda possono coprire un ruolo diverso dal passato: se è vero che i decreti ministeriali ora possono creare un certo numero di cattedre. Anche nel Nuorese, quindi.
Ersu. Altro punto importante è quello sull’Ersu, per i servizi da dare agli studenti. A Nuoro non c’è ancora. Quindi ci deve pensare la Regione con le due università sarde.
La nuova alleanza. Il sindaco affronta poi anche la proposta sostenuta da Roberto Capelli (Udc) e inserita in Finanziaria, nella quale si afferma che dal 2010 Nuoro e Oristano daranno vita all’Università della Sardegna centrale. «E’ una proposta agibile - sostiene Zidda - ma bisogna procedere nella chiarezza, perchè l’ateneo di Nuoro nasce da un presupposto diverso. Detto questo, credo che spetti sempre alla Regione dare senso a questa prospettiva».
Il Campus. Tutta la parte finale il sindaco di Nuoro la dedica poi al Campus e a tutte le strutture, che Esercito o Demanio, devono ancora sbloccare.
«Anche qui siamo arrivati a buon punto - attacca - perchè a giorni ci sarà la fine dei lavori e la consegna dei locali nell’ex convento delle Carmelitante. Locali che costituiranno una delle componenti del Campus». Un’altra componente importante potrebbe essere anche l’ex befotrofio, che potrebbe ospitare l’Ersu. Ma i nodi più importanti restano la Caserma a Pratosardo e la Caserma Loi in città. «Per quanto riguarda la prima caserma, la Regione deve riapprovare il progetto preliminare, dopo le osservazioni fatte dall’Esercito - afferma il sindaco - mentre sulla seconda si può dire già partita la gara per gli incarichi di manutenzione uffici, con il progetto di frazionamento. Quindi tra poco partirà la gara d’appalto».
Infine il Campus vero e proprio: «Manca solo solo che il demanio ci consegni l’immobile», conclude Zidda.
Nino Bandinu


Questionario e social

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