UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 13 gennaio 2010

Mercoledì 13 gennaio 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 gennaio 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L'UNIONE SARDA
1 - La subalternità? Se non c'è cultura, editoriale di Giuseppe Marci 
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 - La Chiesa parla ai cuori, editoriale di Mario Segni 
 

1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina
Lussu, Gramsci, Joyce
La subalternità? Se non c'è cultura
di Giuseppe Marci
 
Loceri ha celebrato, nei giorni scorsi, uno dei suoi figli, Egidio Pilia, ricordandone l'altezza d'ingegno e la virtù politica.
Se il nome non dice molto al lettore, ciò è un segnale della situazione nella quale si trova la nostra terra, a parole custode della memoria di sé, della storia, delle tradizioni, eccetera; in effetti lietamente ignara di tutto, distratta e inconsapevole. Un peccato, perché quella di Pilia è figura di primo piano, protagonista, negli anni venti del Novecento sardo, del ricco laboratorio di pensiero politico che portò alla nascita del Psd'A e al confronto di due delle menti più acute nel panorama italiano: quelle di Emilio Lussu e di Antonio Gramsci. Ragionavano di contadini sardi e di operai del nord, del riscatto di una terra e di un popolo dalla situazione di subalternità nella quale erano stati per millenni. Che fare? La ricetta offerta da Egidio Pilia era quella della cultura: non può esistere riscatto senza conoscenza e consapevolezza di sé.
Sarà forse un caso, ma mentre di questo si discuteva, a Loceri, quasi nello stesso momento, dall'altra parte del mondo, nell'Università di Notre Dame (Indiana, Usa), il professor Joseph Buttigieg spiegava il medesimo concetto citando il nome di due autori sardi. Anche lui parlava di consapevolezza: "Una forte consapevolezza di qualcosa che poi Gramsci formula in termini più compiuti e profondi: qualcosa che interessa tutte le popolazioni oggi storicamente considerate postcoloniali. Il presentarsi come vittime da parte del minore e della minoranza come gruppo non serve a nulla, serve piuttosto modificare il rapporto con il dominatore o, comunque, affrancarsi con metodo critico dai dominatori a lungo o breve termine. Mi pare sia quello che in Sardegna ha fatto Umberto Cardia con un itinerario personale che ha qualcosa di simbolico anche nelle sue tappe geografiche: partire dall'estrema periferia per poi conoscere l'Italia e l'Europa e quindi tornare al luogo di origine con strumenti affinati da questo tragitto culturale. Rinegoziare i termini di un rapporto significa vera autonomia, altrimenti tante forme di indipendenza si rivelano contenitori vuoti.
Un'operazione culturale, in primo luogo. Si tratta di qualcosa che Joyce aveva capito benissimo e messo in atto con un'appropriazione della lingua che veniva strappata con maestria dalle mani del potere egemone. Può dunque parlare il subalterno? Sì, può parlare, ma non per presentarsi come vittima, quanto per articolare un genuino messaggio di cambiamento, sovvertendo i termini della sua subordinazione".
Ci dovremmo pensare, talvolta: solo con la conoscenza si ha la possibilità di "rinegoziare i termini di un rapporto", altrimenti le parole "autonomia" e "indipendenza" sono solo contenitori vuoti. E rimarremo subalterni in eterno.
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 29
Appelli da tutto il mondo per salvare Architettura
Alghero Mobilitazione internazionale per la facoltà algherese minacciata dai tagli
 
Gli studenti di Alghero pagano i contributi di laboratorio tre volte tanto rispetto alle altre facoltà di Architettura. Uno sforzo richiesto per mandare avanti il corso di laurea nato otto anni fa e che adesso si trova in gravi difficoltà per mancanza di fondi. Lo ha spiegato il preside Vanni Maccioco, in apertura dell'assemblea generale convocata nella sede dell'ex Asilo Sella per protestare contro i tagli dei fondi regionali. L'aula al primo piano era affollatissima di studenti, docenti, collaboratori e laureati. Ma c'erano anche i rappresentanti istituzionali, invitati a prendere parte alla battaglia che deve essere di tutto il territorio. L'Università di Alghero non è più considerata una sede decentrata, non gode quindi di finanziamenti extra da parte della Regione, come invece accade per Nuoro.
La delibera dello scorso quattro dicembre ha escluso la Riviera dalla ripartizione delle risorse. «Noi risultiamo sede suburbana di Sassari - ha detto Maccioco - e quindi dobbiamo attingere dal fondo unico ministeriale». Una classificazione che rischia di affondare la scuola risultata prima nella graduatoria stilata dal Censis tra le migliori facoltà a indirizzo scientifico in Italia. Trentacinque docenti di ruolo (pagati dal Ministero), più di cinquecento studenti e quattro filoni disciplinari: architettura, urbanistica, design e paesaggio. «Siamo una realtà complessa, con laboratori di ricerca da cui nascono brevetti internazionali - ha continuato il preside - e una rete di relazioni internazionali molto estesa». Su centotrenta studenti stranieri arrivati quest'anno all'Università di Sassari con il progetto Erasmus, quasi un terzo ha scelto di frequentare Architettura ad Alghero. Presto, con il trasloco nel complesso di Santa Chiara, la facoltà disporrà anche di una delle più prestigiose sedi universitarie. Un capitale di reputazione maturato in anni di duro lavoro «di cui abbiamo avuto prova anche in questi giorni, con la petizione lanciata online e sottoscritta da migliaia di persone». Non ultimo il vice preside della facoltà di Architettura di Harbin, in Cina, uno degli istituti più autorevoli: non solo ha firmato, ma ha anche scritto due righe anche alla Regione Sardegna. Servono 800 mila euro per salvare il corso di studi di Alghero.
CATERINA FIORI
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro Pagina 16
«Serve maggiore collaborazione»
Università. Appello del consigliere provinciale Loi
 
«La Provincia è da tempo impegnata per rivitalizzare l'università nuorese ed ha più volte chiamato a raccolta i Comuni e gli altri enti. La dimostrazione dell'interesse per la crescita dell'ateneo sta anche nello sforzo economico di 500 mila euro stanziati nel bilancio 2009». Lo sottolinea Caterina Loi, presidente della commissione Cultura del consiglio provinciale, in prima linea assieme all'assessore Franca Carroni nel difficile percorso di rilancio dei corsi nuoresi. «Durante questi due anni di dibattito sull'università, la Provincia ha avanzato diverse proposte che potranno avere un seguito solo se condivise dagli altri soggetti, primi fra tutti i Comuni e in particolare il capoluogo», sottolinea Caterina Loi che a suo tempo ha proposto di rivedere il consorzio universitario ampliandolo ai Comuni. Il consiglio provinciale ha proposto di sostituirlo con una Fondazione di partecipazione che, riunendo istituzioni e forze economiche e sociali. «Ribadisco il nostro sostegno agli obiettivi del Comitato che - dice - non si differenziano da quelli perseguiti dalla Giunta e dal consiglio provinciale ed auspico una fattiva collaborazione fra i soggetti interessati nell'unico ed esclusivo interesse del nostro territorio». 
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Ersu: «Cappellacci nomini il presidente»
 
«Il presidente della Regione nomini con urgenza il Presidente dell'Ersu di Cagliari». A chiederlo è Carlo Sanjust, consigliere regionale del Pdl, che ha presentato una interrogazione alla Giunta, sottoscritta anche dai colleghi di partito Ignazio Artizzu, Gianfranco Bardanzellu, Rosanna Floris, Silvestro Ladu, Onorio Petrini, Antonio Pitea, Alberto Randazzo, Nicolò Rassu e Paolo Terzo Sanna.
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 17
Concorso per 250 “studenti collaboratori”
Università. Domande entro il 1° febbraio. A marzo un nuovo master
 
L'Università di Cagliari ha pubblicato il bando di concorso per 250 collaborazioni studentesche nel prossimo anno accademico. L'iniziativa è rivolta agli studenti iscritti dal secondo anno e sino al primo fuori corso, in qualsiasi facoltà e corso di laurea dell'Ateneo. La selezione è fondata su requisiti di merito scolastico, di reddito, di composizione del nucleo familiare e distanza della residenza. Gli studenti collaboratori possono essere impiegati presso facoltà, aule di lezione, biblioteche, segreterie studenti, al fine di migliorare i servizi rivolti all'utenza studentesca.
Le attività di collaborazione verranno retribuite con un importo orario di 10 euro e avranno la durata massima di 150 ore.
Le domande di ammissione al concorso dovranno essere effettuate on line sul sito www.unica.it sezione orientamento e occupazione alla voce collaborazioni studentesche, entro le ore 12 del primo febbraio.
MASTER L'Università organizza un Master di II livello in “Gestione dei processi di sviluppo umano e organizzativo”, con l'adesione di Aidp Confindustria, Api Sarda e Inpdap. Iscrizioni entro il 15 febbraio. Il master è destinato a laureati che aspirano a una carriera nell'area del personale e dello sviluppo organizzativo e a persone già inserite nel mondo del lavoro che intendono consolidare la propria professionalità. Le lezioni inizieranno a marzo per una durata complessiva di un anno accademico. La frequenza è obbligatoria, ogni venerdì e sabato. Info: http://people.unica.it/mastertt/ Tel. 0706757514 Mail: risorseumane.master@yahoo.it

 
6 – La Nuova Sardegna
Prima Pagina
IMMIGRATI 
La Chiesa parla ai cuori 
MARIO SEGNI 
 
Nella drammatica questione dell’immigrazione c’è un nuovo interlocutore: la Chiesa. La posizione della Chiesa è sempre stata netta e chiara. Ma finchè il problema era circoscritto e toccava solo alcune parti o alcuni ceti del paese, questa posizione rimaneva nell’ambito dei principi, e quindi rilevante ma lontana dal dibattito concreto. Ma adesso che il problema è diventato di tutti, e anzi è diventato uno dei più complessi del nostro futuro, la Chiesa non solo ha riaffermato la sua posizione, ma l’ha ribadita esplicitamente in relazione alle drammatiche vicende di questi giorni. Il cardinale Bagnasco sabato, il Papa in prima persona domenica, l’Osservatore Romano lunedì, non ci hanno detto solo che esiste in generale un problema di carità, di rispetto della vita umana. Ci hanno detto che questo tema fondamentale è in gioco tutti i giorni, a Rosarno come in migliaia di altri luoghi, che il problema riguarda oggi le nostre case, le nostre famiglie, il nostro lavoro. Ci hanno detto che la politica, le istituzioni, la società non possono prescinderne perché vi sono coinvolti milioni di persone. Certo il messaggio della fratellanza e dell’amore è antico come la Chiesa; ha duemila anni di storia. Ma oggi è tornato attuale e ha una forza dirompente perché l’Occidente si era illuso che i progressi economici e le sue politiche sociali avessero risolte per sempre il problema, che ormai non ci fosse più una questione di diseguali, che non fossero più necessari sacrifici per i più umili delle nostre società. L’Italia, che non conosceva il razzismo perché non aveva problemi razziali, guardava con una certa superiorità i paesi che avevano reagito in modo barbaro, come gli Stati Uniti con il Klu Klux Klan o la Francia con Le Pen. La globalizzazione ha spazzato queste illusioni e ci ha brutalmente posti di fronte alla realtà, che è quella di un mondo in cui la distanza tra ricchezza e miseria è immensa. E di fronte alla immigrazione anche da noi, come altrove, nascono la violenza, il razzismo e la intolleranza. È ai cittadini di questo paese incerto e spaventato che la Chiesa lancia un messaggio semplice ma fortissimo: ricordati che anche l’ultimo di questi diseredati è uguale a te, e se sei cristiano devi agire di conseguenza.
 Rispetto a Ruini, che aveva come interlocutori le istituzioni e i poteri, e riteneva la Chiesa forte solo se ascoltata e rispettata da questi, la svolta è radicale. Il messaggio di oggi parla direttamente ai cuori, indica i valori, non cerca alleanze, sfida la impopolarità, perché la spinta alla xenofobia sarà crescente. Non so se la Chiesa parli diversamente perché sono cambiati gli uomini o sono diversi i tempi. Ma l’importanza del cambiamento è enorme, e non ne è stata colta l’importanza. Perché un mondo cattolico che riprende un messaggio universale non aiuta solo su questo tema, ma può essere una luce e una guida in un paese sempre più povero di valori ideali.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Sardegna
Architettura, Alghero si mobilita 
Contro i tagli ai fondi regionali solidarietà da tutto il mondo accademico 
«Struttura di qualità che ha ottenuto in 8 anni risultati eccezionali» 
DALL’INVIATO PIER GIORGIO PINNA 
 
 ALGHERO. È vero: per un punto (nell’ortografia) il monaco Martìn perse la cappa da priore (simbolo di potere). Ma qui nessuno è disposto a credere che per un formalismo burocratico Architettura possa perdere 800mila euro. Soldi indispensabili per pagare tutor, staff, docenti a contratto. Così Sassari e Alghero si mobilitano per difendere l’unica facoltà sarda che non ha sede in una delle due città universitarie storiche. Sì, perché l’equiparazione con i corsi gemmati, all’origine dei tagli, non piace a nessuno. Anzi: è fonte di equivoci pericolosi. Di più: alimenta sospetti.
 Fin dalla sua nascita Architettura non è mai stata una struttura distaccata. Piuttosto un centro a sé. E sicuramente non suburbano. Come invece viene indicato nei documenti che hanno determinato il blocco degli stanziamenti da parte della Regione e hanno dato vita ai malintesi. Quegli stessi malintesi che in un’assemblea superaffollata ieri pomeriggio politici, imprenditori, prof e studenti hanno tentato di sgombrare. Almeno dal campo delle ultime sforbiciate fatte nell’isola sul denaro pubblico destinato a didattica e ricerca.
 In un luogo d’incontro come l’Asilo Sella, che con la sua architettura razionalista stile anni Trenta evocava precise atmosfere, è stato il preside a chiarire subito i motivi dell’assemblea: «Questa non è una riunione contro - ha sottolineato Vanni Maciocco -. Siamo qui semplicemente per esprimere disappunto per la cancellazione degli stanziamenti destinati alla facoltà catalana. E sperare che la soluzione possa venire trovata nel nuovo protocollo d’intesa che sarà presto siglato tra la Regione e i due atenei sardi».
 Se infatti la gran parte dei fondi destinati ad Alghero arriva dall’università sassarese e dal ministero, lo stop a quel poco meno di un milione all’anno che dal 2002 la Regione ha garantito minaccia adesso di compromettere attività sostanziali. E di farlo in una struttura che in breve tempo ha ottenuto risultati eccezionali, arrivando a collocarsi al primo posto in Italia nelle classifiche Censis.
 Vertiginoso lo sviluppo: dai 120 iscritti e dai 10 docenti iniziali si è passati agli oltre 500 studenti e a 35 prof di ruolo attuali. Con una sessantina d’insegnamenti e un unico dipartimento. Tre corsi triennali e due quinquennali. Convenzioni stabili con prestigiose facoltà, come l’Iuav di Venezia, Girona, Lisbona, Montpellier.
 E organici che vedono tra le file del corpo docente il paesaggista tedesco Stefan Tischer, il ticinese Luigi Smozzi, urbanisti del calibro del sardo-milanese Bernardo Secchi e del veneto Francesco Indovina. Nomi e numeri che da soli mostrano come la perdita d’immagine della Regione che non finanzia sia superiore quel fabbisogno di 800mila necessario per far ruotare al meglio gli ingranaggi.
 Risultati ieri messi in rilievo da tutti gli intervenuti. Che non hanno mancato di osservare come, dietro apparenti formalismi, potrebbe nascondersi il solito cagliaricentrismo, «che nella giunta guidata da Cappellacci tira a promuovere il sud penalizzando le altre aree dell’isola e soprattutto il nordovest». Così il sindaco di Villanova Monteleone, Bastiano Monti, si è dichiarato pronto a ogni forma d’aiuto. L’assessore all’Urbanistica di Alghero, Maurizio Pirisi, in rappresentanza del sindaco Tedde, si è detto convinto che occorra trovare una soluzione immediatamente. «Magari», come ha suggerito il consigliere regionale pd Mario Bruno, «attivando in supporto il Consorzio catalano per i servizi accademici e facendo in modo che i finanziamenti arrivino in maniera diretta alle facoltà meritevoli, come appunto Architettura».
 La presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, ricordando le mazzate subite dal suo territorio su chimica, trasporti, turismo, ha sollecitato strategie unitarie in difesa del settentrione isolano. Mentre il presidente dell’Assoindustriali del nord, Stefano Lubrano, ha definito «inconcepibile», per le stesse ragioni, il cancellamento dei fondi.
 Milleseicento firme già raccolte da Architettura per scongiurare i tagli dimostrano come le preoccupazioni siano fondate. Ma fanno riflettere soprattutto il ruolo e il peso di molti dei docenti che hanno sottoscritto la petizione. Si va dal docente emerito dell’ateneo di Birmingham Tom Muir a Oriol Nello, professore universitario a Barcellona e assessore all’Urbanistica della Catalogna. Dal genio della progettazione nei trasporti Michael Wegener all’insigne architetto italiano Stefano Boeri. Senza dimenticare una quantità di politici sardi (a cominciare dall’ex presidente della Regione Mariolino Floris), sociologi come Guido Martinotti, i presidi di tantissime facoltà della penisola e persino luminari cinesi.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Indicati Serra, Canu e Barranu 
Fondazione Banco, i nomi della Regione 
 
 CAGLIARI. Indicati tre nomi per la Fondazione del Banco.
 Antonio Serra, docente di diritto commerciale all’Università di Sassari, Salvatore Canu, entrambi indicati dalla maggioranza, e l’ex manager dell’Asl di Cagliari Benedetto Barranu, scelto dal centrosinistra, sono i tre nomi espressi dal Consiglio regionale nel comitato d’indirizzo della Fondazione Banco di Sardegna.
 Questo il risultato delle votazioni: Antonio Serra ha ottenuto 40 voti, Salvatore Canu 19 e Benedetto Barranu 18 voti, mentre Alberto Cocco Ortu ha avuto 13 preferenze. Spetterà poi alla Fondazione scegliere una delle tre indicazioni del Consiglio regionale.
 Dopo la votazione, la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo ha sospeso i lavori e convocato una conferenza dei capigruppo.
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Atti illegittimi all’Ersu 
Il Pdl chiede la nomina del presidente 
 
CAGLIARI. «Il presidente della Regione deve nominare con urgenza il presidente dell’Ersu e ripristinare così i poteri del consiglio di amministrazione». A chiederlo è Carlo Sanjust, consigliere regionale del Pdl, che ha presentato una interrogazione. «L’attuale presidente, facente funzioni, è stato nominato, a seguito delle dimissioni dell’allora presidente, dalla precedente giunta regionale di centrosinistra con una delibera di dubbia regolarità, visto che è stato scelto il consigliere di amministrazione più anziano - si legge nell’interrogazione - e nonostante questa incertezza e con un CdA in carica composto da 3 sui 5 consiglieri assegnati dalla legge, il neo presidente avrebbe varato diversi provvedimenti e altrettanti atti amministrativi, tra l’altro il nuovo statuto, in violazione della legge istitutiva dell’ente stesso».
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Bando per gli studenti 
Università, le collaborazioni sono 250 
 
CAGLIARI. L’università ha pubblicato il bando di concorso per 250 collaborazioni studentesche, rivolto agli iscritti dal secondo anno e sino al primo fuori corso in qualsiasi facoltà e corso di laurea dell’ateneo. La selezione è fondata su quattro requisiti: merito scolastico, reddito, composizione del nucleo familiare e distanza della residenza. Gli studenti collaboratori saranno impiegati nelle facoltà, nelle aule, nelle biblioteche, agli sportelli delle segreterie, sempre con l’obbiettivo di migliorare i servizi. Le attività di collaborazione saranno retribuite con un importo orario di 10 euro e avranno la durata massima di 150 ore. Le domande di ammissione dovranno essere effettuate on line sul sito www.unica.it sezione orientamento e occupazione alla voce collaborazioni studentesche, entro le ore 12 dell’1 febbraio.
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
UNIVERSITÀ
Conferenza del professor Antonello Malavasi
 
Il 19 gennaio, alle 17,30 nell’aula Eleonora d’Arborea dell’Università centrale, si terrà la conferenza del professore in medicina interna Antonello Malavasi sul tema: «Razionalità e verità in Michael Polany». L’incontro è organizzato dall’associazione sassarese di Filosofia e Scienza.
 
 
 
 
 

Questionario e social

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