Venerdì 16 luglio 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 luglio 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Pagina 9 – Cronaca italiana
Misure/1. Gli statali
Stipendi bloccati, pensione a 65 anni anche per le donne
   
ROMA Stop ai rinnovi contrattuali e agli stipendi degli statali, tagli ai costi della politica ma anche alle Regioni, nuove norme sulle pensioni: ecco le misure principali contenute nella manovra correttiva, aggiornata con il maxiemendamento che ieri ha incassato il voto di fiducia al Senato.
CONTRATTI E STIPENDI P.A Stop al rinnovo dei contratti, agli aumenti degli stipendi degli statali e al turn-over. Limitazioni per i contratti a termine. Fanno eccezione poliziotti, vigili del fuoco e enti di ricerca.
PROFESSORI E MAGISTRATI Bloccati gli automatismi stipendiali per il personale non contrattualizzato, tra cui i professori universitari. Per i diplomatici proroga dei trattamenti in servizio. Per le toghe il taglio tocca le indennità. Sì a 61,3 milioni per assunzioni di giovani magistrati.
PROCESSI Arrivano una serie di mini-aumenti delle tasse processuali.
TAGLI MINISTERI E AUTO BLU La sforbiciata è del 10%. Arriva anche un giro di vite sulle auto blu.
COSTI POLITICA Riduzioni di spesa per Palazzo Chigi. Taglio del 10% alle buste paghe dei ministri e sottosegretari che non siano membri del Parlamento. Sforbiciata anche per la politica locale e economie in vista per gli organi costituzionali.
TAGLI AI PARTITI Si riducono i rimborsi elettorali.
MANAGER PUBBLICI La quota di stipendio che supera i 90.000 euro è ridotta del 5%, quella che supera i 150mila del 10%.
PENSIONI Donne della pubblica amministrazione in pensione a 65 anni dal 2012. Dal 2015 età anagrafica collegata all'aspettativa di vita. Previste le cosiddette finestre mobili, che ritardano la possibilità di lasciare il lavoro.
PIÙ CONTROLLI SU INVALIDI Torna al 74% la soglia per gli assegni di invalidità. Salgono a 250 mila le verifiche Inps.
TAGLI FAI-DA-TE REGIONI La sforbiciata resta di 8,5 miliardi ma sarà la Conferenza Stato-Regioni a decidere come ripartirli seguendo criteri di virtuosità. Tagli anche a Comuni (4 miliardi) e Province (800 milioni).
COMUNI E LOTTA EVASIONE I Comuni che collaboreranno incasseranno il 33% dei tributi statali recuperati.
 
2 – L’Unione Sarda
Prima pagina
Iglesias. Wei Xiao Zhou, 18 anni, 100 e lode, alla Bocconi senza esame
Super-studentessa ma senza cittadinanza italiana
   
È nata a Cagliari, ha vissuto a Iglesias praticamente tutta la vita ed è uno dei migliori studenti della città (maturità con 100 e lode, andrà alla Bocconi senza fare l'esame d'ammissione), ma non ha la cittadinanza italiana: è Federica Wei Xiao Zhou, 18 anni, figlia di cinesi. La sua è una storia di integrazione («Iglesias è la mia città e, a parte certe scritte poco simpatiche sui muri, la amo»), di studio («È bravissima», dice la sua prof) ma anche di burocrazia: «Devo continuamente rinnovare il permesso di soggiorno».
 
Pagina 19 – Provincia Sulcis
Iglesias. È una dei migliori studenti della città: andrà alla Bocconi senza fare il test
Federica Zhou: 100 e lode e un sogno
È nata a Cagliari ma non ha ancora la cittadinanza italiana  
Figura tra i migliori studenti (100 e lode), ha gli occhi a mandorla e genitori cinesi: «Devo sempre rinnovare il permesso di soggiorno».
 
Ha lunghi capelli corvini, profondi occhi orientali ed è stata la migliore fra i diplomati iglesienti di quest'anno scolastico. Anche fra i “cento e lode”: accederà alla Bocconi senza dover sostenere l'esame di ammissione. Si chiama Federica Zhou e il suo secondo nome è Wei Xiao, che in cinese vuol dire “portafortuna”. Le servirà: l'ex studentessa dello Scientifico è in attesa di ricevere la cittadinanza italiana. Nonostante sia nata a Cagliari e abbia trascorso a Iglesias praticamente tutta la vita, per lo Stato italiano è registrata ancora fra i cittadini della Repubblica Popolare cinese.
CARTE «È una questione di burocrazia», spiega Federica Zhou. «Prima del 1990 c'erano delle regole e delle leggi diverse: per esempio non era richiesta nemmeno la dichiarazione di residenza». Nel quotidiano, questa situazione si traduce col doversi confrontare con una marea di certificati e documenti: «Ogni volta devo rinnovare il permesso di soggiorno».
LA FAMIGLIA La famiglia Zhou si è trasferita in Sardegna per ragioni legate al lavoro più o meno quando è nata Federica, 19 anni fa, ma stava già in Italia da un po' di tempo. Dopo la nascita della bambina, primogenita di tre fratelli, gli Zhou hanno sempre vissuto a Iglesias a parte qualche breve parentesi al paese d'origine, vicino a Shanghai.
CURRICULUM Federica è stata la prima della sua famiglia a frequentare tutte le scuole in città: «Alle elementari, all'inizio, avevo qualche difficoltà con la grammatica». Superate eccellentemente, a giudicare dalle sue pagelle perfette, fino all'ingresso al Liceo Scientifico “Giorgio Asproni”. Qui Federica ha lasciato un segno e non solo nel corso A: a scuola la conoscono (e la apprezzano) tutti dai collaboratori al preside. «Federica - racconta Cinzia Siddi, sua prof di lettere - spicca fra gli altri. È veramente dotata, in particolare per le lingue. Ne parla tre ed è eccezionale anche in latino. Il bello è che non fa pesare queste sue qualità».
ALL'UNIVERSITÀ Che abbia una marcia in più si vede a prima vista: l'hanno riconosciuto anche all'università Bocconi dove studierà Economia dall'anno prossimo. La differenza è che lei accederà ai corsi direttamente a settembre, senza sostenere l'esame. Ha già superato il problema del numero chiuso al quarto anno di liceo. «Fino alla quarta - spiega Federica Zhou - non avevo proprio idea di dove potessi iscrivermi. Poi, su internet, ho visto il sito della Bocconi: c'era la possibilità di frequentare cinque giorni di orientamento. Ci ho provato». Qualcosa riservato a solo a due candidati da ogni istituto d'Italia: ragazzi che, come la Zhou, hanno costantemente mantenuto negli anni una media altissima. La stessa che le ha fatto guadagnare la lode alla maturità. «A Milano ci hanno fatto lezione come se fossimo matricole. Poi, l'ultimo giorno, c'è stato un esame su quanto avevano spiegato». Federica, naturalmente, ha passato anche quello a pieni voti.
INTEGRATA In attesa di partire per la Lombardia la ragazza si gode il meritato riposo a Iglesias: «Mi piace molto la mia città, la sua storia e soprattutto la gente. Non ho mai avuto problemi di integrazione, non più di un normale adolescente». Ammette, però, che ogni tanto può essere in agguato qualche parola di troppo (anche se non riferita direttamente a lei) come «certe scritte sui muri poco simpatiche, per essere diplomatici» (in via Valverde, per esempio: non sarebbe il caso di provvedere?, ndr) . Quanto al resto: «Sono come tutti i ragazzi della mia età: esco, frequento in piazza Sella, vado al cinema, ascolto musica. Ho più amici italiani che cinesi, anche perché qui ci sono solo poche famiglie. E ora aspetto di iniziare una nuova avventura a Milano».
MIRIAM CAPPA
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 18
bando
Autorità portuale, due assunzioni
   
Scade il due agosto il bando di mobilità intercompartimentale dell'Autorità portuale per l'assunzione di due quadri, uno per l'area tecnica e uno per quella economica.
Pubblicato sul sito internet dell'Authority (www.porto.cagliari.it), sul Buras e sulla Gazzetta ufficiale, il bando è rivolto a quadri in servizio in altri enti pubblici che vogliano trasferirsi all'Autorità portuale. La prima figura da assumere è un ingegnere. Attualmente nell'ufficio tecnico dell'Authority, alla vigilia dell'entrata in vigore del Piano regolatore portuale, lavorano tre ingegneri, uno dei quali dirigente, l'altro responsabile della sicurezza. L'altro è un economista. Deve essere esperto, tra l'altro, in studi di fattibilità tecnica ed economica e in project financing per occuparsi della Free zone, la cui entrata in vigore è imminente, e di distretti industriali, entrambi fondamentali per lo sviluppo del porto.
 
4 – L’Unione Sarda
Sassari – pagina 36
Sassari. In tilt l'impianto di condizionamento dell'Azienda universitaria
Canicola in sala operatoria: saltano gli interventi
   
Una settimana fa i rubinetti a secco, ieri il caldo torrido. Nuovo stop per le sale operatorie dell'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari: ieri e oggi resteranno inattive (salvo i casi d'urgenza) a causa di un guasto all'impianto di refrigerazione.
«La direzione medica di presidio, in accordo con il commissario, per preservare l'incolumità dei pazienti e del proprio personale medico e infermieristico nella giornata di oggi ha acconsentito esclusivamente allo svolgimento degli interventi chirurgici in regime di urgenza e ha dato disposizione che l'attività operatoria nella giornata di domani venga ridotta del 50 per cento, esclusivamente nel caso in cui si dovesse permanere in questa condizione di disagio», spiegava ieri con un comunicato l'Azienda.
«I tecnici dell'AOU stanno lavorando senza sosta per cercare di arginare il guasto». Oggi sarà sostituito uno dei grandi motori centrali che alimentano l'impianto di rete, e salvo inconvenienti, la situazione dovrebbe tornare alla normalità. Pochi giorni fa l'attività delle sale operatorie era rimasta bloccata a causa della mancanza di acqua. Mezza città era rimasta a secco per colpa della rottura di una nuova condotta collegata all'impianto di sollevamento Abbanoa di Truncu Reale, e nelle cliniche e negli ambulatori dell'Azienda ospedaliero-universitaria le scorte di acqua si erano esaurite in una notte.
La mattina seguente al guasto nelle condotte, quando alle cliniche si erano resi conto di essere a secco, era stata subito creata una task force con Comune, Protezione civile e Vigili del fuoco per rifornire con le autobotti i serbatoi dell'Azienda. Intanto però tutti i reparti avevano dovuto affrontare forti disagi. In molte corsie per lavare i pazienti ricoverati avevano dovuto usare le bottiglie di acqua minerale.
Senza acqua corrente era stato impossibile mettere in funzione le sale operatorie: tutti gli interventi in calendario erano stati sospesi. Tutto era tornato alla normalità all'ora di pranzo e nel pomeriggio le sale operatorie erano rientrate in funzione recuperando anche gli interventi sospesi in mattinata. ( v. g. )
 

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Brevi
CAGLIARI. Anche la facoltà di Scienze politiche di Cagliari ha aderito alla prova nazionale per la valutazione della preparazione iniziale degli studenti che intendono immatricolarsi a questi corsi di studio in vari atenei. «Si tratta - si spiega in una nota - di un’importante novità» perchè «consente agli studenti di partecipare alla prova in una qualunque delle sedi aderenti chiedendo poi il riconoscimento del punteggio ottenuto. Ciascuna sede stabilisce comunque in piena autonomia, come già accade per altre facoltà, il livello richiesto per il superamento della prova, per cui può accadere che una prova sufficiente per una sede non lo sia per un’altra». La prova è obbligatoria ma non selettiva, e indipendentemente dall’esito l’immatricolazione è possibile, eventualmente con qualche obbligo formativo aggiuntivo (Ofa). Al progetto, si spiega, aderiscono già 19 facoltà di Scienze politiche su 35.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
BANDO 
Cercansi nuovi professionisti
Due assunzioni per il porto 
 
CAGLIARI. All’autorità portuale servono un ingegnere civile possibilmente con esperienza in opere portuali e un laureato in Economia. Ma non ragazzi alle prime armi, bensì professionisti in grado di entrare subito nei meccanismi dell’organismo che si trova ad affrontare molti problemi ingegneristici, economici, finanziari e giuridici con un organo ridotto. E’ l’ora di assumere due «quadri», vale a dire due figure predirigenziali da destinare all’ufficio tecnico e all’amministrazione. Al laureato in Economia si chiede esperienza nella gestione, nella cura degli aspetti finanziari di una progettazione, nella preparazione delle gare d’appalto, nella messa in moto di entità strumentali, come, nel caso del porto di Cagliari, la Free Zone, società che deve avviare la zona franca. Ecco perché serve una figura che sappia condurre con mano sicura e competente tutti i passaggi di spettanza dell’autorità portuale. L’autorità portuale è un ente pubblico quindi, nella ricerca delle due figure professionali, deve seguire una serie di procedure in più. Ma è già abbastanza avanti: in questa fase si è chiusa la mobilità, vale a dire il capitolo del bando in cui si rende possibile il trasferimento di un professionista da altra autorità portuale. Adesso è il momento in cui il dipendente di un ente pubblico diverso può chiedere il passaggio all’autorità portuale, fase che si chiuderà il 2 agosto. Poi comincia la ricerca sul mercato aperto, attraverso un concorso pubblico. Il bando è sul sito dell’autorità portuale.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
Senza aria condizionata bloccate le sale operatorie 
L’attività è stata interrotta e continuerà a ritmi ridotti fino a quando non sarà risolto il problema 
Nelle Cliniche universitarie disagi e caos nell’attesa che i tecnici riparino il guasto 
 
SASSARI. L’emergenza condizionatori ha messo in ginocchio anche le otto sale operatorie delle cliniche universitarie delle «stecche». Ieri il lavoro di chirurghi e infermieri è stato interrotto: impossibile resistere a una temperatura di 30 gradi - contro i 18-20 previsti di norma - e mettere a rischio la salute dei pazienti. Sono stati quindi eseguiti solo gli interventi urgenti. E oggi l’attività verrà ridotta del cinquanta per cento, a meno che non si riesca a far funzionare il vecchio e obsoleto impianto di climatizzazione, provato dall’eccezionale afa di questi giorni.
 
Pagina 19 - Sassari
Bloccate le sale operatorie 
Condizionatori in tilt, alle cliniche solo interventi urgenti 
Crescono i disagi nelle «stecche» di viale San Pietro
Tecnici al lavoro per cercare di eliminare il guasto all’impianto 
PAOLETTA FARINA 
 
 SASSARI. L’emergenza condizionatori ha messo in ginocchio anche le otto sale operatorie delle cliniche universitarie delle «stecche». Ieri il lavoro di chirurghi e infermieri è stato interrotto perché non era possibile resistere a una temperatura di 30 gradi - contro i 18-20 previsti di norma - e mettere a rischio la salute dei pazienti. Sono stati quindi eseguiti solo gli interventi urgenti. E oggi l’attività verrà ridotta del cinquanta per cento, a meno che non si riesca a far funzionare il vecchio e obsoleto impianto di climatizzazione, provato dall’eccezionale afa di questi giorni.
 Si aggravano quindi i disagi che hanno già colpito i ricoverati, da giorni in apnea per il caldo insopportabile che ha arroventato le corsie. E si consuma un altro episodio emblematico della situazione sanitaria sassarese, sconfitta anche dalla calura dopo essersi ritrovata pian piano ai margini della sanità sarda. Anni e anni di mancati investimenti e programmazione stanno dirottando l’assistenza verso il collasso. Un declino che sembra al momento inarrestabile - rileva chi nella sanità ci lavora e nutre ancora qualche speranza che le cose possano cambiare - frutto della scarsa volontà e dell’incapacità politica di dare a Sassari e al suo territorio quei servizi efficienti che in un tempo ormai lontano venivano offerti ad alti livelli di qualità.
 Ritornando al guasto dell’impianto di condizionamento nel blocco operatorio, l’Azienda ospedaliero universitaria in un comunicato ha fatto sapere che «i tecnici stanno lavorando senza sosta per arginarlo e oggi sostituiranno uno dei grandi motori centrali che alimentano l’impianto di rete».
 All’Aou prevedono che nella giornata odierna si dovrebbe tornare alla normalità, ma il condizionale è d’obbligo, perché non è ancora certo che la climatizzazione possa davvero ripartire.
 È però un effetto domino quello che si è scatenato nelle «stecche» di viale San Pietro. Ieri, per cercare di mantenere una temperatura accettabile per le équipe chirurgiche costrette a sudare sette camiche, sono stati lasciati senza condizionamento i «biologici», cioè gli istituti dove non ci sono degenti.
 E comunque se la situazione non si risolverà in breve tempo ci saranno effetti a catena anche per gli interventi programmati. Ci sono reparti che prevedono chiusure per ferie nei prossimi giorni, e gli operati non possono essere mandati a casa prima di aver completato la degenza.
 Nelle sale chirurgiche i disagi per i climatizzatori in tilt sono cominciati lunedì scorso. La temperatura è salita al di sopra dei livelli consentiti. Appunto quei 18-20 gradi che consentono al personale medico di operare senza stress, e che rappresentano una sicurezza anche per il paziente. Non solo durante l’intervento chirurgico, ma anche nel post operatorio. Con il caldo, infatti, è più facile che si possano sviluppare infezioni, perché microbi e funghi proliferano.
 La squadra di tecnici dell’Azienda universitaria che ieri ha compiuto ieri i rilevamenti della temperatura si è dovuta arrendere all’evidenza. Troppo caldo, si chiude.
 
 
 
 

Questionario e social

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