Martedì 26 gennaio 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 gennaio 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
1 - Ma il processo breve è ancora troppo lungo, editoriale di Leonardo Filippi
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 - Con i «bamboccioni» le scorciatoie non servono, un commento di Antonietta Mazzette

1 – L’Unione Sarda
Prima pagina
Il caso Giustizia
Ma il processo breve è ancora troppo lungo
di Leonardo Filippi*  
 
Sì, lo confesso. Io sono per un processo breve perché, come scriveva Carnelutti, il processo è già una pena e quindi in un Paese civile deve avere una "durata ragionevole". Piuttosto deve anche raggiungere il suo risultato, che è quello di assolvere l’innocente o condannare il colpevole. Mi meraviglio perciò di quanti si oppongono a un processo breve, visto che, in Italia, un processo lungo c’è già (si pensi all’ultimo caso, quello dell’onorevole Mannino, assolto dopo 18 anni di processi e lunghi mesi di detenzione) ed è stato ripetutamente condannato dalla Corte europea proprio per la sua eccessiva durata.
Si paventa ora il rischio di un’eccessiva estinzione dei processi in corso, ma secondo i dati del ministero della giustizia solo l’1% dei processi pendenti correrebbe il pericolo di estinzione, per cui sono timori infondati ma che comunque non possono scandalizzarci, dato che già oggi una gran parte dei reati si prescrive durante la fase delle indagini preliminari e che nelle corti d’appello italiane il 50% dei processi cade per prescrizione del reato.
Occorre dire, piuttosto, che questo processo non sarà tanto breve, perché, a seconda della gravità del reato, si prevede una durata di sei anni e mezzo, sette anni e mezzo e, per i reati di criminalità organizzata, di dieci anni, oltre l’eventuale giudizio di rinvio e in questo caso è possibile pure una proroga fino ad un terzo, per cui si superano i quindici anni. Se si pensa che a tali termini devono essere aggiunti quelli per le indagini (cioè un altro anno o due), e che inoltre possono essere anche sospesi e quindi di fatto protrarsi, in media, tra i dieci e i quindici anni, ci si rende conto che siamo ben lontani dalla durata che la Corte europea considera "ragionevole".
Anche a livello mondiale si impone la necessità di garantire una durata ragionevole, visto che il rapporto Doing Business 2009, realizzato dalla Banca mondiale, confrontando l’efficienza del sistema giudiziario, colloca l’Italia al 156° posto su 181 Paesi esaminati (dopo Uganda, Costa d’Avorio, Senegal e Repubblica del Congo). D’altra parte termini massimi di durata sono già stabiliti sia nella Costituzione (per la convalida del fermo e dell’arresto, con la liberazione di fermati e arrestati in flagranza in caso di superamento dei termini stessi), sia nel codice (per le indagini preliminari, con l’impossibilità per il pubblico ministero di procedere oltre nelle indagini, ed anche per la durata della custodia cautelare, con la scarcerazione dell’imputato).
Poiché la disposizione transitoria potrebbe trovare applicazione anche nei procedimenti a carico del presidente del Consiglio, si è parlato di legge ad personam, ma ci si dovrebbe domandare se una legge che ha una giusta finalità deve essere bocciata solo perché, tra gli altri cittadini, ne potrebbe eventualmente beneficiare anche il presidente del Consiglio: allora sì che sarebbe davvero una legge contra personam. Piuttosto, a tutela sia della vittima sia dell’imputato, devono essere garantite all’amministrazione della giustizia risorse idonee a far marciare il processo appunto con tempi ragionevoli e il fondo unico per la giustizia, istituito dal Governo, ha proprio questo fine, per cui vi sono le premesse perché l’estinzione del processo sia l’eccezione e non la regola. In fondo, mi sia consentita una domanda: ma davvero è troppo chiedere di essere giudicati entro dieci o quindici anni di processi?
* Ordinario di Diritto processuale penale Università di Cagliari
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 49
San Basilio. Al ministro
Lettera di Lombardo: «Subito chiarezza sul radiotelescopio»
 
Si allarga a macchia d’olio la protesta contro i tagli del governo sulla ricerca che potrebbero mettere a rischio il futuro del Sardinian Radio Telescope, il mega impianto in costruzione nella vallata di Pranu sanguini di San Basilio. Dopo quella dei sindaci del Gerrei (oltre a San Basilio, sono interessati al radiotelescopio Sant’Andrea Frius, Goni, San Nicolò, Silius, Villasalto, Armungia e anche Escalaplano) e dei ricercatori dell’Istituto nazionale di Astrofisica, eri a prendere posizione è stata la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. Sua la lettera inviata al ministro della Ricerca, Maristella Gelmini, per chiedere informazioni sui lavori del Sardinia Radio Telescope.
L’impianto di Pranu Sanguini, per il quale sono stati già investiti oltre 70 milioni di euro (una decina a carico della stessa Regione), rischia, infatti, di non entrare in servizio a causa dei tagli dei fondi governativi. Una decisione che preoccupa la Sardegna ma anche gli studiosi italiani e del mondo intero visto che molte sono le nazioni (Stati Uniti compresi) che sfrutterebbero le eccezionali capacità tecnologiche del radiotelescopio “sardo” per le loro ricerche scientifiche. Un’opportunità che nessuno vuole lasciarsi sfuggire, anche se il possibile stop denunciato dal presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica Tommaso Maccacaro e dal collega Nichi D’Amico, direttore del progetto, responsabile dell’Osservatorio astronomico di Poggio dei Pini e docente di Astrofisica all’Università di Cagliari, potrebbe diventare realtà se il governo non dovesse far marcia indietro assicurando quei tre, quattro milioni di euro all’anno per far funzionare il super radiotelescopio.
«La struttura di San Basilio dovrebbe essere completata ma, secondo alcune notizie riportate dalla stampa, i fondi stanziati dal Governo sarebbero insufficienti. Poic la realizzazione e l’attivazione di questo importante strumento scientifico - ha sottolineato la presidente Lombardo nella lettera al ministro Gelmini - può costituire una grande opportunità di sviluppo per il territorio, chiedo di avere le opportune informazioni in merito, con la speranza che le stesse possano rassicurare gli enti locali e le popolazioni interessate sul completamento della struttura e sulla sua prossima entrata in attività». Da Roma, insomma, si attendono risposte sul più sofisticato impianto dell’Europa e tra i più tecnologicamente avanzati al mondo. I cui lavori sono stati appaltati nel 2003, iniziati l’anno successivo e quasi ultimati. 
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 4
Consiglio, oggi la prova della campanella
L’Aula riapre alle 10, attesa dopo la serrata per assenze della Lombardo. Sanità, via libera alle nomine per i due direttori dell’Azienda mista
 
 Il Consiglio regionale riparte oggi e non sarà una seduta come le altre. In aula, la campanella suona alle 10 e dopo la clamorosa decisione della presidente, che giovedì scorso ha chiuso la seduta del mattino per le troppe assenze, oggi spetta ai consiglieri dar prova di puntualità. Vigilia, questa, caratterizzata dall’annuncio di Claudia Lombardo di un giro di vite proprio sul tema delle assenze, e dalla dura replica dell’opposizione, firmata da Chicco Porcu (Pd). In attesa della pubblicazione on line del registro delle presenze, si torna dalle 10 sul tema della funzione sociale degli oratori, proposta di legge del Pd che assegna circa 5 milioni di euro alle parrocchie.
LA MAGGIORANZA Doveva essere la giornata della resa dei conti, dentro il gruppo del Pdl. Proprio il capo della Giunta, Ugo Cappellacci, aveva chiesto un incontro con gli altri trenta consiglieri per un chiarimento sul malessere interno e per affrontare i punti portanti del documento diffuso dai dieci “ribelli” quindici giorni fa. Ma la trasferta romana del governatore (il vertice di oggi sull’Alcoa) ha convinto tutti a un rinvio di sette giorni. Il dissenso sulla gestione del partito e del gruppo, manifestato pubblicamente da un terzo dei consiglieri del Pdl, aveva generato la dura replica del coordinatore regionale Mariano Delogu, aprendo ufficialmente la questione delle assenze. I dieci consiglieri del dissenso (Ladu, Rassu, Petrini, Artizzu, Bardanzellu, Rosanna Floris, Sanjust, Pitea, Paolo Terzo Sanna e Alberto Randazzo) secondo indiscrezioni sarebbero diventati undici, forse dodici, elementi che avrebbero convinto i vertici del partito a un chiarimento di gruppo, appunto.
LA GIUNTA Oggi l’esecutivo regionale è convocato alle 9, in anticipo rispetto all’orario originale (le 12) per permettere al presidente di volare a Roma. All’ordine del giorno, una serie di conferme per i commissari straordinari delle agenzie regionali dell’agricoltura. Ma non solo.
LE NOMINE Oggi la Giunta ufficializzerà le due nomine che chiudono il cerchio all’Azienda mista ospedaliero-universitaria. Il commissario Ennio Filigheddu potrà contare su Gianbenedetto Melis alla direzione sanitaria e Attilio Murru a quella amministrativa. Melis, area Udc, è il responsabile della Clinica ginecologica ostetrica del San Giovanni. Murru, area Pdl, ogliastrino, è un imprenditore del settore dolciario. L’Azienda sanitaria mista Regione-Università comprende il Policlinico universitario di Monserrato,l’ospedale San Giovanni di Dio e la clinica pediatrica Macciotta.
Daniela Noli, ex assessore comunale a Cagliari per le Politiche giovanili, va a presiedere l’Ersu. Per il Crs4, ci sono sette curriculum sul tavolo del presidente Cappellacci, il dopo Rubbia non è ancora cominciato.
LE COMMISSIONI Intanto, tornano al lavoro le commissioni del Consiglio, compatibilmente - viste anche le recenti polemiche - con i lavori dell’Aula. La Prima commissione (Autonomia), presieduta da Mario Floris (Uds) è convocata per mercoledì alle ore 10 per l’esame del disegno legge “Norme in materia di organizzazione del personale”. La Seconda commissione (Politiche comunitarie), guidata da Silvestro Ladu (Pdl), è convocata per oggi (15,30), mentre la Quarta (Urbanistica), presieduta da Matteo Sanna (Pdl), è convocata per domani alle 10 per proseguire l’esame del ddl 93, con le modifiche al Piano casa. La Quinta commissione (Agricoltura e ambiente), presieduta da Mariano Contu (Pdl), si riunisce domani alle 10,30 per una serie di audizioni: l’assessore regionale all’Ambiente, il presidente dell’Ente foreste e i commissari straordinari dell’Argea e di Laore. ( e. p. )
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Casa studente, nuove regole
Università. Revoca degli alloggi se i titolari non vi risiedono
 
SHOAH Domani, in occasione della Giornata della memoria, si terrà una manifestazione dal titolo “La Shoah e il Lager nella storia del ’900”. Si inizierà con il saluto del Rettore. A seguire gli interventi di Enzo Collotti su “Auschwitz nella conoscenza storica e nella memoria pubblica del 1900” e di Micaela Procaccia su “La vita offesa delle donne: la deportazione politica e razziale”. L’appuntamento è fissato nell’aula magna del corpo aggiunto delle facoltà umanistiche in Piazza d’Armi, alle 16.
LINGUE Inizieranno nei prossimi mesi i corsi di lingue del Centro linguistico d’Ateneo. L’iniziativa, che coinvolge anche l’Università di Sassari, è finanziata dall’assessorato regionale alla Pubblica istruzione ed è rivolta a studenti universitari, dottorandi e laureati residenti in Sardegna. I corsi di inglese, francese, tedesco, russo, cinese, arabo, portoghese e spagnolo, sono completamente gratuiti per gli iscritti e hanno una durata di 100 ore ciascuno. Inoltre, verranno attivati ulteriori corsi da 50 ore, di inglese, francese, spagnolo e tedesco, che permetteranno di ottenere la certificazione internazionale.
CASA DELLO STUDENTE Con la delibera numero 45bis/2009, il Consiglio di amministrazione dell’Ersu ha modificato il Regolamento delle Case dello studente per l’anno accademico 2009/2010. Le variazioni riguardano: orario di accesso degli ospiti (chiusura prorogata dalle 23 alle 24); decadenza dal posto alloggio, nel caso di superamento del limite di 36 giorni di assenza in tre mesi consecutivi. Per il conteggio delle assenze ogni studente dovrà firmare un registro una volta al giorno, con orario compreso tra le ore 7 e le ore 23.50. 
 
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 25
«Subito chiarezza sul radiotelescopio»
Incertezza sui fondi destinati alla gestione dell’impianto
San Basilio. Il presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo al ministro Gelmini
Lettera del presidente del Consiglio regionale al ministro Gelmini dopo la notizia del taglio dei fondi destinati alla ricerca scientifica
 
Si allarga a macchia d’olio la protesta contro i tagli del governo sulla ricerca che potrebbero mettere a rischio il futuro del Sardinian Radio Telescope, il mega impianto in costruzione nella vallata di Pranu sanguini di San Basilio. Dopo quella dei sindaci del Gerrei (oltre a San Basilio, sono interessati al radiotelescopio Sant’Andrea Frius, Goni, San Nicolò, Silius, Villasalto, Armungia e anche Escalaplano) e dei ricercatori dell’Istituto nazionale di Astrofisica, eri a prendere posizione è stata la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. Sua la lettera inviata al ministro della Ricerca, Maristella Gelmini, per chiedere informazioni sui lavori del Sardinia Radio Telescope.
L’impianto di Pranu Sanguini, per il quale sono stati già investiti oltre 70 milioni di euro (una decina a carico della stessa Regione), rischia, infatti, di non entrare in servizio a causa dei tagli dei fondi governativi. Una decisione che preoccupa la Sardegna ma anche gli studiosi italiani e del mondo intero visto che molte sono le nazioni (Stati Uniti compresi) che sfrutterebbero le eccezionali capacità tecnologiche del radiotelescopio “sardo” per le loro ricerche scientifiche. Un’opportunità che nessuno vuole lasciarsi sfuggire, anche se il possibile stop denunciato dal presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica Tommaso Maccacaro e dal collega Nichi D’Amico, direttore del progetto, responsabile dell’Osservatorio astronomico di Poggio dei Pini e docente di Astrofisica all’Università di Cagliari, potrebbe diventare realtà se il governo non dovesse far marcia indietro assicurando quei tre, quattro milioni di euro all’anno per far funzionare il super radiotelescopio.
«La struttura di San Basilio dovrebbe essere completata ma, secondo alcune notizie riportate dalla stampa, i fondi stanziati dal Governo sarebbero insufficienti. Poic la realizzazione e l’attivazione di questo importante strumento scientifico - ha sottolineato la presidente Lombardo nella lettera al ministro Gelmini - può costituire una grande opportunità di sviluppo per il territorio, chiedo di avere le opportune informazioni in merito, con la speranza che le stesse possano rassicurare gli enti locali e le popolazioni interessate sul completamento della struttura e sulla sua prossima entrata in attività». Da Roma, insomma, si attendono risposte sul più sofisticato impianto dell’Europa e tra i più tecnologicamente avanzati al mondo. I cui lavori sono stati appaltati nel 2003, iniziati l’anno successivo e quasi ultimati. Il cantiere di Pranu Sanguini, salvo imprevisti, dovrebbe chiudere i battenti entro dicembre 2010. Inaugurazione imminente, insomma, ma con gli occhi puntati su un portafoglio non certo rigonfio di quattrini. Di quei fondi per garantire il funzionamento del Sardinian Radio Telescope e l’attività di trenta ricercatori impegnati direttamente nella struttura di San Basilio.
A presentare un’interrogazione al ministro è stato nei giorni scorsi anche il deputato Mauro Pili. Mentre c’è attesa da parte dei sindaci del Gerrei per un incontro con l’assessore regionale alla Programmazione. «Incontro che dovrebbe essere imminente - ha detto il sindaco di San Basilio Pino Cogodi», che ha anche chiesto l’intervento del presidente Cappellacci e del responsabile dell’assessorato all’Industria Sandro Angioni.
ANDREA PIRAS
 
6 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 5
Zedda (Sel)
«Ritardi sugli assegni per gli studenti: prorogare il bando 2009»
 
Sinistra all’attacco sul bando per gli assegni di merito agli studenti universitari, pubblicato lo scorso 31 dicembre: secondo il consigliere regionale di Sinistra, ecologia e libertà Massimo Zedda, autore di un’interrogazione all’assessore alla Pubblica istruzione (firmata anche dai colleghi del gruppo Comunisti-Sinistra-Rossomori Luciano Uras, Carlo Sechi e Claudia Zuncheddu), sono molti gli aspetti da correggere.
In base al bando, i giovani diplomati nell’anno scolastico 2007/2008 e iscritti all’università nell’anno accademico 2008/2009 possono ottenere contributi di 6mila euro se studenti fuori sede, 3mila se in sede. La domanda va compilata on line entro le 13 del 5 febbraio, ma fino a ieri non era «ancora stato pubblicato il form (modulo, ndr ) on line» del bando 2009: sul sito c’è «solo una comunicazione di problemi tecnici». Zedda chiede perciò una proroga dei termini: per altro, la società che ha avuto l’incarico di definire la graduatoria non ha ancora completato le procedure relative al bando del 2008.
Sotto accusa anche il fatto che, ai fini del limite del contributo, si considerino «in sede» anche «gli studenti fuori sede beneficiari del contributo per il fitto casa, il quale può raggiungere al massimo la cifra di 1.800 euro all’anno e viene attribuito, a differenza del bando in oggetto, anche in virtù di parametri legati al reddito familiare». Una condizione che i consiglieri del gruppo Csr considerano «penalizzante» per chi usufruisce di quel contributo, anche in base al reddito: che anziché concorrere per la somma di 6mila euro «rischia di poterne avere soltanto 4.800». Un tetto che potrebbe essere considerato «vessatorio per gli studenti provenienti da famiglie meno abbienti».
Inoltre, prosegue l’interrogazione, per le diverse categorie il bando 2009 fissa «criteri d’età e di prima immatricolazione non previsti» in precedenza. Né, per questi criteri, si fa distinzione per i disabili»: da qui la richiesta di «stabilire criteri più flessibili e graduatorie separate per gli studenti colpiti da gravi disabilità».
 
7 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 10
Formazione
Agenzia Entrate, accordo con l’Università
 
Accordo tra l’Agenzia delle entrate e l’Università di Cagliari per la formazione del personale. Ieri, il direttore regionale dell’Agenzia, Libero Angelillis, e Giorgio Sangiorgi, il direttore del master universitario di secondo livello in Gestione dei processi di sviluppo umano e organizzativo, proposto dalla facoltà di Scienze della formazione, hanno siglato una convenzione con l’obiettivo di formare professionisti con elevate competenze nell’ambito della gestione e dello sviluppo delle risorse umane.
INTESA In particolare l’accordo permetterà ai due enti di collaborare per l’organizzazione congiunta di convegni e visite guidate all’interno delle proprie strutture, nonché di accogliere gli iscritti al master per un periodo di tirocinio formativo, alternando così periodi di studio a periodi di esperienza pratica. Si consolida in questo modo la collaborazione tra l’Agenzia delle entrate e il mondo universitario. L’iniziativa di ieri si aggiunge, infatti, alle altre collaborazioni già avviate in passato. Tra questi anche gli accordi con il Centro orientamento d’ateneo e con le facoltà di Economia di Cagliari e Sassari che, in tre anni, hanno consentito a 240 laureandi e neo dottori in Giurisprudenza, Scienze Politiche ed Economia di maturare un’esperienza professionale in materia fiscale.
INIZIATIVE Le realtà a cui l’Agenzia delle entrate della Sardegna si rivolge in alcuni casi superano i confini regionali. Dopo l’esperienza con l’Università di Firenze, è stata sottoscritta dalla direzione regionale anche la convenzione con l’Università di Ferrara, di Siena e con “La Sapienza” di Roma.
 
8 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 12
Energie rinnovabili
Un concorso a premi per scuole e università
 
Avvicinare i giovani al mondo delle energie rinnovabili: questo lo scopo del concorso a premi “Energeticamente”, bandito da Sardegna Ricerche. Saranno premiati elaborati ed oggetti sul tema. Sono previste due distinte sezioni: una nelle scuole e una nelle università.
Singole classi o gruppi di studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Sardegna possono partecipare presentando elaborati di varia natura sul tema delle energie rinnovabili. L’istituto primo classificato riceverà un premio di quattro mila euro da destinare all’organizzazione di un viaggio studio per la classe o il gruppo di studenti vincitori o, in alternativa, all’acquisto di materiale didattico o strumenti di laboratorio sul tema delle energie rinnovabili.
Quanto alle università, possono partecipare singoli studenti o gruppi di studenti delle università sarde che presentino un progetto dettagliato di un dispositivo mirato all’impiego dell’energia rinnovabile. La migliore idea progettuale sarà premiata assegnando al primo classificato due mila euro e finanziando la realizzazione fisica del dispositivo (fino ad un massimo di 12 mila euro Iva inclusa), che dovrà essere completata dal vincitore entro il 30 giugno 2010.
Gli elaborati e i progetti devono pervenire entro le 12 di venerdì 26 febbraio 2010. La locandina, la modulistica e il regolamento del concorso, contenente tutte le informazioni sugli ulteriori premi in palio e sulle modalità di partecipazione, sono scaricabili nel sito web di Sardegna Ricerche www.sardegnaricerche.it. Per ricevere maggiori delucidazioni è possibile contattare Michela Sergi, ufficio Ricerca e Sviluppo, al numero di telefono 070.92432204 o inviare un’e.mail all’indirizzo di posta elettronica: ric@sardegnaricerche.it. ( al. co. )

 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Sassari
Studenti di Architettura: niente «Casa» e mensa, solo affitti salati e in nero 
GIANNI OLANDI 
 
 ALGHERO. Gran parte degli studenti della facoltà di Architettura, circa 500, proviene dall’esterno, alcuni anche dalla Penisola. L’istituzione rappresenta, non solo per Alghero ma per il territorio, un riferimento di tipo culturale e professionale di particolare prestigio ma anche di rilevanza economica. Ma per gli studenti e le loro famiglie, non residenti in città, frequentare la facoltà significa vivere ad Alghero e tale condizione costituisce un pesante sacrificio in termini di costi per la mancanza di una Casa delo Studente o di impianti similari.
 Il problema dell’alloggio espone centinaia di studenti alle logiche perverse del mercato degli affitti e succede così che per un mini appartamento siano necessari 400/500 euro al mese, per una stanza con bagno in comune da dividere con altri studenti (almeno 300). Il tutto rigorosamente in nero, ad alimentare quel gigantesco sommerso che abitualmente si registra durante la stagione estiva con migliaia di appartamenti che diventano alloggi per le vacanze. Ora anche la stagione invernale, grazie alla facoltà di Architettura, scopre il business delle abitazioni destinate agli studenti e secondo la ferrea logica della domanda e dell’offerta, le pigioni mensili tendono anno dopo anno ad aumentare, favorendo così una pesante speculazione sulle spalle degli studenti e delle loro famiglie. Fin dall’istituzione di Architettura della Casa dello studente si è soltanto parlato, tutti si sono dichiarati d’accordo sull’esigenza di dotare la popolazione studentesca universitaria di un riferimento certo, con alloggio e mensa. E come spesso avviene da queste parti alle parole non sono seguiti i fatti. Addirittura c’è stato perfino un gruppo imprenditoriale che, grazie alla latitanza delle istituzioni, comprese quelle specifiche e destinate a tale scopo, ha presentato un progetto per la realizzazione di una Casa dello studente che è stato bocciato. Non c’è stata neanche discussione. Così per gli studenti l’unico modo per poter soggiornare ad Alghero e frequentare la sua prestigiosa università è quello di sottostare ai balzelli delle pigioni, incontrollati e perfino defiscalizzati visto che avvengono nel più profondo sommerso. Il prestigio della facoltà si è costituito nel corso degli anni non soltanto per la qualità delle docenze o il contesto storico architettonico unico che la ospita, ma anche, qualcuno direbbe soprattutto, per il “premio” di gradimento attribuito da centinaia di studenti che sono corsi a iscriversi. Ebbene per questi ultimi non si è mossa una foglia per favorire il loro soggiorno, rendere meno costosa la permanenza e quindi aiutare le famiglie con interventi strutturali di ordine sociale che da altre parti sono stati realizzati. Sulle sponde catalane d’Italia di Casa dello studente si è solo parlato, nessuna manifestazione, scioperi, prese di posizione. Chiacchiere, soltanto chiacchiere.
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Professionisti del fisco, il tirocinio all’Agenzia 
 
CAGLIARI. Il direttore regionale dell’Agenzia delle entrate, Libero Angelillis, e Giorgio Sangiorgi, direttore del Master universitario in Gestione dei processi di sviluppo della facoltà di Scienze della formazione, hanno siglato una convenzione, per formare professionisti con elevate competenze nella gestione e nello sviluppo delle risorse umane. In base all’accordo, l’Agenzia e l’Università orgnizzeranno insieme convegni e visite guidate. Inoltre, l’Agenzia accoglierà gli iscritti al master per un tirocinio formativo destinato a perfezionare e integrare le conoscenze acquisite nel corso di studi.
 Il nuovo accordo si aggiunge agli altri già siglati dalla Direzione con il Centro Orientamento d’Ateneo e con la facoltà di Economia, che, in tre anni, hanno consentito a 240 laureandi e neodottori in Giurisprudenza, Scienze Politiche ed Economia di maturare un’esperienza professionale in materia fiscale.
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Chirurgia e computer
Denti nuovi in poche ore 
FABIO FRESU 
 
SASSARI. Una dentatura nuova di zecca in appena un paio d’ore, con un intervento minimamente invasivo grazie all’ausilio della computer grafica. E con nuove prospettive anche per pazienti sui quali fino a poco tempo fa era quasi impossibile intervenire. Sembra fantascienza, invece è realtà. Le nuovissime tecniche di impianto di protesi dentarie, con uno speciale riferimento a pazienti che hanno subito l’asportazione di parte della mandibola, sono state analizzate a Sassari nel convegno «Nuove prospettive in implantologia orale avanzata», organizzato dalla Unità Operativa di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Università di Sassari e svoltosi all’Hotel Grazia Deledda. Con un nuovo tipo di trattamento, chiamato carico immediato, permesso dai nuovi strumenti ora a disposizione, è possibile ridurre i tempi di intervento nell’installazione di una prima protesi provvisoria a due ore, contro i sei mesi necessari fino a qualche anno fa. E questo senza dover intervenire sul paziente, perché la protesi viene preparata partendo da una visione tridimensionale del luogo di intervento ottenuta con la tecnica della “chirurgia computer guidata”, cosicché l’installazione avviene praticando solamente pochi buchi per i perni. Tecniche nate sui pazienti normali, ma che proprio a Sassari sono state sperimentate in persone che hanno subito la ricostruzione della mandibola o della mascella, per l’asportazione di tumori o perdita di tessuto per gravi traumi. Pazienti che di solito restano senza denti o utilizzano protesi mobili, con evidenti difficoltà nella funzione. Il progetto, il primo del genere a livello mondiale, è stato condotto da Silvio Meloni, borsista all’interno della Unità Operativa di Chirurgia Maxillo Facciale e cofinanziato dall’Università e dalla Nobel Biocare, azienda leader nel settore degli impianti dentali. I pazienti coinvolti sono stati novanta, dai quali sono stati scelti quattro candidati, post-oncologici o traumatici. Nella fase di realizzazione del progetto è stato poi coinvolto Gavino Cattina, odontoiatra, esperto nel trattamento di pazienti portatori di protesi totali attraverso la tecnica della chirurgia computer guidata. «Ma bisogna dire che questo appena completato era solo un primo studio preliminare - ha dichiarato Gavino Cattina - dal quale abbiamo potuto trarre diversi spunti per ulteriori lavori, che ci auguriamo di poter affrontare in futuro, se ci saranno ulteriori finanziamenti».
 
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Fatto del giorno
I RAGAZZI SEMPRE A CASA 
Con i «bamboccioni» le scorciatoie non servono 
Le provocazioni di Brunetta sono inutili, necessarie politiche che risolvano problemi strutturali gravi e complessi 
di Antonietta Mazzette
 
Il ministro Brunetta negli ultimi giorni ha dichiarato prima la necessità di obbligare per legge i figli ad andare via da casa al compimento dei 18 anni, poi di destinare 500 euro mensili ai giovani, sottraendoli alle pensioni. C’è un’evidente strumentalità in queste provocazioni, il cui unico risultato politico continua ad essere il nulla. Ma se non si vuole continuare a cogliere l’epifenomeno senza entrare nel merito della sostanza, urge un’attenta riflessione su almeno tre punti. Vediamoli.
 1. Chi sono i giovani? È bene ricordare che non sono una categoria sociale, ma sono rappresentativi, anch’essi, di un universo altamente differenziato: per età, perché un diciottenne esprime desideri ben diversi da un trentenne; per appartenenza sociale e preparazione, perché un dottore di ricerca riuscirà comunque a muoversi nel mondo più agevolmente di quanto non possa fare un analfabeta; per collocazione territoriale, perché un giovane di Bergamo troverà un lavoro più facilmente di un suo coetaneo di Cosenza.
 2. In quale realtà sociale si collocano? Mi limito a un esempio: l’attuale crisi economica sta colpendo soprattutto le fasce più deboli, dentro le quali vanno collocati i giovani e le donne che, come ben si sa, hanno meno tutele e hanno raramente contratti a tempo indeterminato rispetto agli altri lavoratori. C’è un problema di estensione dei diritti e non di contrazione e c’è la necessità di riflettere sull’efficacia, in termini di agevolazione dell’occupazione, di tutti gli ultimi provvedimenti in materia di lavoro.
 3. Quali sono i progetti di vita dei giovani? Sembrerebbe nessuno di lunga durata. E ciò primariamente perché i giovani sono consapevoli che il loro futuro, allo stato attuale delle cose, sarà peggiore del presente costruito dai loro genitori.
 La «scarsa» predisposizione dei giovani ad essere autonomi va di pari passo con un’altra difficoltà, quella di considerarsi soggetti mobili: si vuole avere tutto «sotto casa e a portata di mano». Ma le ragioni della «scarsa» indipendenza sono anche altre e quasi nessuna di esse è attribuibile direttamente ai giovani. Vi sono, anzitutto, ragioni di tipo culturale: i giovani sono percepiti e trattati come una categoria a sé stante, e non invece come donne e uomini che abbisognano di una base minima di certezze sulla quale essi possano fondare i loro progetti di vita. In secondo luogo, fa comodo un po’ a tutti dilatare temporalmente la condizione di giovani perché in questo modo gli adulti continuano ad occupare tutti gli spazi e i ruoli, da quelli interni alla famiglia a quelli lavorativi e politici, e i giovani così si sentono autorizzati ad essere de-responsabilizzati; in terzo luogo, vi sono ragioni di tipo materiale: trovare un lavoro e un’abitazione in Italia è diventata un’aspirazione ardua se non impossibile. Non a caso, sono sempre più numerosi i giovani che vanno in altri Paesi europei ed extra-europei alla ricerca di ciò che appunto viene negato loro in Italia.
 In questo quadro, dove sta la Politica? Al di là di facili slogan del ministro di turno (ricordo che un altro ministro di altro segno politico aveva definito i giovani dei bamboccioni). Continuare ad avere una logica punitiva o paternalistica e comunque densa di sfiducia nei confronti dei giovani, è davvero l’unico approccio possibile? E’ responsabilità anzitutto della Politica e degli adulti aver messo su una generazione di giovani che non sarebbero in grado di conservare neppure quel che i loro genitori hanno faticosamente conquistato, a partire dall’abitazione, ma gli esempi di buone politiche sopra citati sono praticabili anche da noi? Se sì, per favore, smettiamola di dar retta alle dichiarazioni ad effetto del ministro di turno e chiediamo loro di presentarci programmi organici che cambino lo stato delle cose dei giovani e, così, anche degli adulti.
 
 
 
 
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie