Lunedì 18 ottobre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 ottobre 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
      
L’UNIONE SARDA
01 - Concorso di giornalismo, premiata tesi di laurea cagliaritana
02 - Sassari. Viaggio nello spazio per lo sbarco sul pianeta Marte
03 - Sassari. Università non paga: fuori da progetto ex mattatoio
04 - Sabato notte concerto all’anfiteatro romano di Cagliari
05 - Archistar, dal Betile a Tuvixeddu, dal campus a Sant’Elia
06 - Congresso diabete: 80mila a rischio, ma molti non lo sanno
 
LA NUOVA SARDEGNA
07 - Protesta anti-Gelmini. I ricercatori "Restiamo indisponibili"
08 - Formazione, ambiente, campagne: la svolta non c’è
09 - Concerto di star da Murru a Neffa e Rei, Turci e Consoli
10 - Olbia. 30 borse di studio per studenti universitari
    
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

    
  
 L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda / Prov Medio Camp - Pagina 50
Guspini. Menzione speciale al concorso internazionale di giornalismo Maria G. Cutuli
PREMIO-CORAGGIO A UNA STUDENTESSA
La sua tesi di laurea sui diritti negati agli armeni in Turchia
Il premio intitolato alla giornalista del Corriere della sera uccisa in Aghanistan. Tre mesi in Turchia per preparare la tesi
Che fosse brava lo sapevano amici e familiari, e il ricercatore Nicola Melis, relatore della sua tesi in Scienze politiche. Ricevere la menzione speciale del Premio internazionale di giornalismo Maria Grazia Cutuli, (la giornalista del Corriere , assassinata in Afghanistan nel 2001, ndr ), sezione tesi specialistiche, conferma che Laura Tocco, ventiseienne di Guspini, è stata una eccellente studentessa, con una particolare predisposizione per la ricerca internazionale.
PREMIO La giovane guspinese riceverà la menzione speciale perché nella sua tesi ha approfondito il tema della libertà e dei diritti umani in Turchia. Laura spedisce il suo elaborato a settembre. «Mancava poco alla scadenza ma ho voluto tentare lo stesso», afferma. Martedì riceve la telefonata da Catania, sede del premio. «Non me l’aspettavo», afferma timidamente, ma in realtà sua sorella maggiore Manuela confessa: «Non crede mai in sé stessa». Parteciperà, accompagnata da sua sorella, alla cerimonia di premiazione, tra Catania e Santa Venerina, il 19, 20 e 21 novembre.
TESI La sua tesi è stata premiata per aver approfondito lo stato della libertà di stampa e dei diritti umani in Turchia attraverso l’analisi del caso del giornalista di origine armena e militante per i diritti umani, Hrant Dink, “colpevole” di aver riacceso il dibattito in Turchia sul genocidio degli armeni del 1915. Una “colpa” ingiustificabile per i gruppi ultranazionalisti turchi, che dopo una campagna di odio, lo assassinano nel gennaio del 2007. Ma Dink era anche sotto processo in tribunale per “attentato alla turchità”.
ALTRI PREMI La tesi di Laura, nel dicembre del 2009 ha anche ricevuto il premio di cinquecento euro dall’Unione degli armeni d’Italia, e l’elogio del professore di letteratura armena all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Boghos Levon Zekiyan.
IL DOCENTE Chi ha sempre creduto in lei è Nicola Melis, ricercatore di Storia e istituzioni della Turchia contemporanea nell’ateneo cagliaritano. «Sono orgogliosissimo, perché quando non si fa una semplice tesi compilativa, si possono ottenere risultati importanti come questo». Laura infatti ha vissuto tre mesi nella capitale turca per fare le interviste e le ricerche per la sua tesi.
PERCORSO Parla spagnolo, francese, inglese «e un po’ di turco. Ora studio arabo». Ha fatto l’Erasmus a Madrid, svolto un tirocinio presso l’ambasciata italiana di Città del Messico e all’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza europea di Parigi e due viaggi nei campi profughi palestinesi. In futuro? «Vorrei fare la ricercatrice», conclude, «Gelmini permettendo».
Mario Gottardi
 

2 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari - Pagina 55
Sassari Ricercatori sassaresi
Viaggio nello spazio per lo sbarco sul pianeta Marte
Missione nello spazio, ultimo atto. La Soyuz Tma-01M lanciata l’8 ottobre dal Cosmodromo russo di Baikonur, in Kazakistan, ha portato sulla Stazione spaziale internazionale un esperimento messo a punto dai ricercatori del Dipartimento di scienze fisiologiche, biochimiche e cellulari dell’Università di Sassari (Maria Antonietta Meloni e Angela Saba), dello Space Biology Group del Politecnico di Zurigo (Isabelle Walther e Stephane Richard) e del Vamc di San Francisco.
Scopo dell’esperimento, che è già stato eseguito il 12 ottobre dagli astronauti ma i cui risultati potranno essere verificati solo al ritorno della Soyuz, previsto per il 30 novembre, è accertare se le responsabilità del calo delle difese immunitarie riscontrate negli astronauti in assenza di gravità siano da attribuire ai monociti, le cellule del sangue che interagiscono con i linfociti T e collaborano alla loro attivazione consegnando importanti segnali stimolatori. Nello spazio questo non avviene, o meglio, la risposta è più lenta, come se le cellule si fossero impigrite. Precedenti esperimenti eseguiti sugli Shuttle, con i ricercatori sassaresi sempre in primo piano, hanno già consentito di individuare nell’Interleuchina 2 e nel suo recettore un ruolo negativo nella depressione immunitaria dei linfociti T.
L’esperimento in corso vuole andare oltre: indagare il meccanismo con tre diversi sistemi di attivazione dei linfociti. Ciò per scoprire quello più efficace nel determinare la risposta immune in assenza di gravità e cercare così di vincere la depressione immunitaria che si verifica nello spazio.
«L’esperimento vero e proprio viene eseguito sulla Stazione spaziale internazionale dagli astronauti che devono iniettare l’attivatore della camera di coltura e, a tempo debito, il fissativo che immortala le cellule come si trovano dopo l’attivazione fino al rientro» precisa la ricercatrice Maria Antonietta Meloni che ha partecipato a tutte e quattro le missioni spaziali finora effettuate prima con gli Shuttle e poi con la Soyouz. «Un identico esperimento viene eseguito a terra per valutare la differenza nella risposta immunitarie tra le cellule che hanno volato e quelle rimaste a gravità terrestre».
I ricercatori tengono a precisare che il calo delle difese immunitarie nello spazio non può essere considerato un vero e proprio stato patologico «ma è senz’altro un segnale d’allarme e costituisce un problema biomedico di importanza vitale per il prosieguo dell’attività umana nello spazio soprattutto in vista delle missioni di lunga durata, come quelle sulla Stazione spaziale internazionale, e i viaggi interplanetari che dovrebbero durare degli anni».
GIBI PUGGIONI
 
 
3 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari - Pagina 55
Sassari
L’università non paga: fuori dal progetto dell’ex mattatoio
L’università di Sassari si tira fuori dal progetto di recupero dell’ex mattatoio comunale di via Zanfarino, e il «Villaggio della cultura e della scienza» in costruzione, cambia fisionomia. Visto che l’Ateneo non ha messo un solo centesimo per lo sviluppo del progetto, l’aula magna prevista dal piano iniziale lascia il posto a un teatro con 300 posti a sedere, utilizzabile anche come sala congressi e come sala di proiezione cinematografica.
Il punto della situazione sul progetto della cittadella culturale in costruzione nelle strutture di fine 1800, è stato fatto ieri mattina a Palazzo Ducale dalla commissione Cultura, presieduta da Sergio Scavio. La commissione lavorerà nelle prossime settimane per stabilire come il Comune dovrà utilizzare le strutture, una volta ultimati i lavori. Il progetto di recupero e conservazione, realizzato dagli architetti Sandro Roggio, Luigi Gavini, Gian Vito Passaghe, Alberto Breschi e Domenico Rassu, è stato finanziato con oltre 6milioni di euro, per la maggior parte messi a disposizione dalla Regione. Inizialmente il piano era stato presentato come un partenariato d’eccezione, che metteva assieme Comune (capofila del progetto), Provincia, Università, Soprintendenza e Accademia di Belle arti. Poi l’Università si chiamata fuori. La Provincia invece ha confermato la sua partecipazione, anche se in misura molto limitata: secondo gli accordi dovrebbe versare 100mila euro. Poco ma abbastanza per garantire uno spazio all’Accademia di Belle arti, che dovrebbe realizzare all’interno del Villaggio un laboratorio di arti decorative. I lavori, eseguiti dalla Ati Cosaco, sono iniziati da circa un anno, e per contratto dovrebbero essere ultimati fra altri due. Ma il traguardo potrebbe essere molto più vicino.
Oltre al piccolo teatro troveranno posto negli 8mila metri quadrati dell’exma (3 mila al coperto), sale multimediali, laboratori artistici, area ristoro, punti vendita per gadget e libri, sedi di associazioni culturali, e uffici. (v. g.)
 
 
4 - L’Unione Sarda / Spettacoli e Società - Pagina 59
Musica. Marcello Murru, Marina Rei, Paola Turci, Neffa e Carmen Consoli sabato notte in scena all’Anfiteatro Romano di Cagliari
UN CONCERTO PER CINQUE (pensando a De André)
Il finale sarebbe dovuto essere un altro, con Carmen Consoli e compagni, Paola Turci, Marina Rei, Neffa, Marcello Murru, insieme sul palco impegnati a rileggere Il pescatore di Fabrizio De André.
Una broncopolmonite tiene però lontano dal palco Cristiano De André, annunciato fino al giorno prima tra gli ospiti del concerto Ti saluto dai paesi di domani allestito sabato all’Anfiteatro romano di Cagliari, e così quella che doveva essere la sorpresa conclusiva rimane solo una bella idea spazzata via dal vento gelido della serata.
A mettere il sigillo sull’happening musicale che chiude il meeting “Sardegna under 30”, voluto dall’assessorato regionale alla Pubblica Istruzione e dall’Anci Sardegna, ci pensa la cantantessa catanese, che durante il set cambia spesso chitarra (tutte di marca Maton, compresa quella che mette in mostra una pietra lavica nella cassa), regalando qua e là qualche momento in solitudine.
Zigzagando tra passato e presente, consegna undici brani dai testi sempre intensi, alternando melodia e ritmo, passione e intimismo. Una scaletta che non tralascia i successi di ieri e le canzoni del nuovo album Elettra . Non mancano Parole di burro e L’ultimo bacio , Mandaci una cartolina e Il pendio dell’abbandono . Non manca ’A Finestra , omaggio alla grande Rosa Balistreri. E neanche un brano sulla violenza in famiglia, Mio zio, attuale come non mai anche nel titolo.
Una serata di musica densa e appassionante dove le canzoni di Neffa fanno ballare e accarezzano con temi come Prima di andare via , Cambierà , Nessuno , Come mai , Fiori , Passione , Mondo nuovo , Lontano dal tuo sole .
Mentre quelle di Paola Turci e Marina Rei regalano sferzate rock e riusciti sodalizi. Tra il ricordo di Modugno, la stima per Paolo Benvegnù, e la solidarietà espressa agli studenti all’apparire di uno striscione che dalle gradinate recita, senza università nessun futuro , le due cantanti incrociano voci, chitarra e batteria, sprigionando emozioni in pezzi che appartengono all’altra canzone italiana, che fa a meno delle classifiche e dei circuiti radiofonici che contano.
Una zona franca nella quale si muove da tempo anche Marcello Murru, cantattore di Arbatax a cui viene dato il compito di aprire l’evento. Songwritter raffinato e introspettivo, voce roca e spezzata, veleggia tra le composizioni del recente album La mia vita galleggia su un petalo di giglio e quelle più antiche: Testaccio , Ogni tanto mi perdo . Salutato dal calore dei propri concittadini, dei vecchi fan, e di chi lo scopre in quel momento.
Carlo Argiolas
 
 
5 - L’Unione Sarda /
Cronaca Regionale - Pagina 6
Archistar, il sogno mancato
Dal Betile a Tuvixeddu, dal campus a Sant’Elia
Gli urbanisti di fama internazionale chiamati da Soru hanno consegnato progetti poi mai realizzati. Così la città e la Regione hanno sprecato tempo e soldi, anche a causa di veti ideologici contrapposti.
di ANTHONY MURONI
Zaha Hadid, Gilles Clement, Mendes da Rocha, Rem Kohlaas. Nomi di prima grandezza nel panorama dell’urbanistica internazionale, effimeri protagonisti di una stagione che anche in Sardegna, con epicentro Cagliari, si è consumata all’insegna di tanti progetti e nessuna realizzazione. Triste destino per le archistar che si sono alternate sul palcoscenico cagliaritano nel periodo nel quale al governo della Regione c’era Renato Soru. I loro elaborati, che tanti applausi hanno strappato al popolo della Festarch (la kermesse di livello internazionale che Soru organizzò per un paio d’anni alla Manifattura tabacchi), non si sono poi tradotti in realizzazioni.
NESSUN RISULTATO Tutti i progetti, le avveniristiche mega-strutture che erano state pensate per cambiare il volto di Cagliari, sono rimaste sulla carta. Partendo dal Betile, che continua a costare nonostante sia ormai stato accantonato, proseguendo con campus universitario, Tuvixeddu e la riqualificazione di Sant’Elia. Ognuno dei progettisti ha vissuto il suo momento, producendo proposte (quasi tutte pagate dai sardi) senza avere la soddisfazione di un ritorno in materia di realizzazione. Motivo? Mancanza di fondi, di convinzione, di vera utilità e di intese con il Comune. Che pure in un primo momento, con la firma di un accordo di programma, aveva approvato le proposte della giunta regionale targata Soru.
BETILE L’architetto anglo-iraniano Zaha Hadid vinse la gara per la progettazione del museo dell’arte nuragica e contemporanea, che sarebbe dovuto sorgere sul litorale di Sant’Elia. Le forme avveniristiche avrebbero dovuto racchiudere al loro interno reperti, percorsi multimediali e culturali. Un milione di euro, tra parcelle e altri adempimenti burocratici, la cifra che è stata fin qui spesa per un progetto che resterà sulla carta. Gli oltre 100 milioni che sarebbero serviti per il Betile non sono mai stati finanziati.
TUVIXEDDU La consulenza del francese Gilles Clement è stata ancora più "volatile". La giunta Soru lo chiamò per un progetto di valorizzazione del parco archeologico, alternativo a quello del costruttore Cualbu: lo studio venne affidato all’architetto francese nel giugno 2007, due mesi prima che una delibera dichiarasse il notevole interesse pubblico paesaggistico dell’area. Il professionista d’oltralpe sollecitò alla Regione il pagamento di 150 mila euro ma soltanto un terzo di quella somma gli venne effettivamente versato, attraverso la Fondazione Banco di Sardegna. Sulla vicenda c’è stata anche un’inchiesta giudiziaria, poi archiviata.
CAMPUS UNIVERSITARIO La giunta regionale e quella comunale nell’aprile 2008 si accordarono sul progetto da 1008 posti-letto (nell’ex Semoleria di viale La Plaia) realizzato da Paulo Mendes da Rocha, brasiliano, big dell’architettura mondiale, per un costo complessivo di 105 milioni, mentre misterioso è sempre rimasto l’ammontare della parcella. L’accordo non venne ratificato dal Consiglio comunale, che denunciò un eccesso di cubatura.
SANT’ELIA Rem Kohlaas, l’architetto olandese che ha elaborato il progetto di restyling di Sant’Elia per conto della Regione, aveva grandi idee. Nel suo studio prevedeva anche la costruzione di una striscia di abitazioni che si sarebbe dovuta estendere in direzione via Rockefeller sino al confine con lo stagno di Terramaini, perfino su parte dell’area attualmente occupata dallo stadio. Un’idea che confliggeva con quella del Comune. E che, nonostante numerosi incontri e persino una presentazione ai residenti del complesso Del Favero, non ha mai visto la luce.
L’OPPOSIZIONE Eppure c’è chi rimpiange quella stagione di incompiute: il consigliere regionale del Pd Marco Espa, in occasione dell’attribuzione di un premio internazionale al Maxxi di Roma progettato da Zaha Hadid, è tornato a rimpiangere il museo del Betile. E lo ha fatto elogiando la giunta Alemanno, non risparmiando bacchettate a quella guidata da Emilio Floris. «A Cagliari molti amministratori del centrodestra ci sono andati giù duro contro la "straniera usurpatrice" per il museo del Betile, fino ad affossarlo», ha sostenuto Espa. «Quello poteva essere il riscatto di Sant’Elia, il primo passo verso l’integrazione della zona più emarginata di Cagliari. Pensiamo alla spagnola Bilbao, una città che dopo una fase di declino legato alla crisi delle sua economia industriale, ha ricostruito una propria vocazione e un percorso di crescita e di nuova immagine internazionale grazie al museo Guggenheim realizzato da Frank Gehry».
LE CRITICHE Una posizione che molte forze del centrosinistra hanno fatto propria e che sembra essere un refrain molto usato anche in altre parti d’Europa, dove le archistar trovano problemi ad affermarsi. Ad analizzare il caso-Cagliari, criticando la moda degli urbanisti di grido, è il matematico australiano Nikos Salingaris, che ha notato un modus operandi che sembra essere comune a livello internazionale: «Per far funzionare questo prodotto bisogna avere un gruppo di promotori locali che agisca come il coro dell’opera, cantando un inno d’elogio per l’architetto e i suoi progetti - sostiene, citando diversi esempi - un’altra arma è quella di dare al progetto un respiro internazionale e far passare l’idea, in sé giusta, che realizzando quell’opera la città acquisterà una risonanza oltre i confini nazionali. I cittadini si domandano se l’edificio, una volta costruito in totale disprezzo per il disegno urbano a scala umana, si dimostrerà un disastro ecologico, urbanistico, per il consumo d’energia della città. Le archistar rispondono con promesse di un futuro luminoso, splendido, che supera il passato provinciale mentre ci dichiarano un grande amore per il passato culturale. Le immagini si mostrano bellissime, sono così scintillanti e attraenti: una visione convincente di un futuro tecnologico puro. Contraddizione? Non fa niente: la propaganda non deve essere né sostanziale né logica, ma soltanto efficace nel suscitare emozioni». Sarà anche quello che è successo a Cagliari?
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 14
Congresso
Diabete: nell’Isola 80mila a rischio, ma molti non sanno di averlo
Sarebbero 80 mila i sardi affetti da diabete di tipo 2. Il condizionale è d’obbligo perché a detta degli specialisti sarebbero numerosi anche i diabetici che non sanno di esserlo e che scoprono di essere malati solo quando ormai è troppo tardi, nel senso che si sono già manifestate le prime gravi complicanze.
«Nella maggior parte dei casi», afferma Marco Baroni (nella foto), docente di Endocrinologia dell’università di Cagliari, «se ne accorgono nel momento in cui subentrano una serie di disturbi che interessano soprattutto occhio, rene e cuore». L’incidenza della malattia è distribuita equamente tra i due sessi. «La fascia di età più colpita è dai 50 anni in su», riprende l’esperto, «anche se sono in aumento le persone che si ammalano precocemente». Sabato al T-Hotel si è svolto un incontro di aggiornamento sul diabete, sotto l’egida della cattedra di “Endocrinologia e metabolismo” dell’ateneo cagliaritano, al quale hanno partecipato 150 specialisti. «Per prevenire il diabete è fondamentale uno stile di vita sano», ha sottolineato Baroni (responsabile del meeting insieme al collega Efisio Cossu), «Le regole da seguire sono: non fumare, fare attività fisica almeno tre volte a settimana e seguire una dieta equilibrata. Il più delle volte è sufficiente ridurre le porzioni. In generale si consiglia di fare attenzione ai lipidi e al sale che fa male alla pressione». (p.l.)
   
 
LA NUOVA SARDEGNA 
  
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 19 - Cronaca
La protesta anti-Gelmini 
I ricercatori «Restiamo indisponibili» 
BETTINA CAMEDDA 
CAGLIARI. Slitta la riforma ma l’indisponibilità dei ricercatori continua ad oltranza. La Rete 29 aprile, con più di 10mila ricercatori iscritti, dopo la riunione dei coordinatori (due per ogni ateneo d’Italia) avvenuta a Roma il 14 ottobre, ribadisce la strategia iniziale di indisponibilità e precisa: la rete non vuole che i ricercatori vengano promossi ope legis. Un punto importante questo su cui preme anche la coordinatrice della Rete 29 aprile di Cagliari Valentina Onnis: «La Rete 29 aprile ha chiesto all’audizione presso la Commissione Cultura della Camera che venissero stabiliti dei criteri validi per la partecipazione ai concorsi. È stato presentato il documento programmatico della Rete con all’interno alcuni emendamenti in cui non vi è alcuna richiesta di promozione per tutti eppure questo concetto è stato travisato volutamente da alcuni giornali nazionali». Una vena polemica in risposta alle accuse fatte in questi mesi di voler tutelare solo gli interessi dei ricercatori: «Noi non stiamo protestando per tutelare i nostri interessi - spiega Valentina Onnis - anche perché non vogliamo che accada come nel 1980, quando è stata immessa un’infinità di gente fino a qualche anno fa, tagliando così le gambe a tutti i giovani. Chi ha i requisiti deve poter accedere». Intanto venerdì la Rete ha redatto una petizione “per non rinunciare al futuro” (disponibile anche sul sito www.rete29aprile.it) il cui primo firmatario è Dario Fo, in cui si chiede “una riforma del sistema universitario condivisa e ragionata” e la “tutela della professionalità e il riconoscimento dei meriti con l’adeguamento delle retribuzioni ai livelli degli insegnanti e ricercatori dei Paesi dell’Unione europea”. «Nella petizione - continua Valentina Onnis - si chiede il giusto riconoscimento del valore della formazione a cominciare dalla scuola materna fino all’università e anche il corretto finanziamento della scuola che in Italia purtroppo non avviene». E in attesa della discussione sul ddl alla Camera (dicembre), la Rete 29 aprile dichiara di volere parlare con tutti i soggetti interessati, deputati di ogni schieramento e anche col Ministero, per mettere in evidenza quali sono i punti da modificare e fare delle proposte. «Noi - conclude la Onnis - le proposte le abbiamo già fatte».
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 3 - Fatto del giorno
Formazione, ambiente, mondo delle campagne: la svolta non c’è 
CAGLIARI. Università e scuola soffrono in Sardegna una crisi più grave che altrove. E non è certo un caso che nelle ultime settimane, impegnati nella lotta contro i «tagli» della Gelmini, gli studenti siano tornati a marciare al fianco degli operai delle aziende in crisi. Sono due facce della stessa crisi. Tutti dicono che gli investimenti in cultura sono decisivi non solo per il destino di ciascuno ma anche per il futuro dell’economia di una regione. L’isola è in forte ritardo e non sta facendo quello che dovrebbe per ridurre il divario dalle realtà più sviluppate del Paese. E, soprattutto per questo, la giunta è stata messa sotto accusa dalla sua stessa maggioranza per aver subìto la penalizzante riforma della pubblica istruzione: non è stata sfruttata la possibilità di governare la situazione con i poteri affidati alla Regione. E le risorse finanziarie per incidere ci sarebbero state.
La crisi dell’università e della scuola è anche emblematica del dramma del precariato, che ormai riguarda tutti i settori, dalla sanità al commercio, dalle imprese di trasformazione a quelle dei servizi. Con la Finanziaria 2010 la giunta ha messo in campo norme per contrastare il fenomeno, ma gli effetti ancora non si vedono. Anche perché la cosiddetta «ripresina» nell’isola non si vede e le assunzioni sono poche persino con i contratti a termine.
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Cultura e Spettacoli
Un concertone di star da Murru a Neffa e Rei, Turci e Carmen Consoli 
WALTER PORCEDDA 
CAGLIARI. Concertone di fine stagione. Per la musica en plein air chiusura di classe sabato all’anfiteatro romano con un pool di musicisti e cantanti provenienti dal nostro miglior pop qualità. Cantautori e strumentisti che hanno scaldato i cuori di circa quattromila giovani sardi, provenienti da tutta l’isola per il progetto «Sardegna Under 30» promosso dalla Regione in collaborazione con l’Anci, l’associazione dei comuni italiani. Sono Marcello Murru, Paola Turci, Marina Rei, Neffa e Carmen Consoli (assente Cristiano De Andrè che ha dato forfait all’ultimo minuto inviando un certificato medico), presentati e introdotti dalla brava e brillante Paola Maugeri. Interpreti e autori di solido mestiere e classe che hanno costruito una festa perfetta per questi giovani sardi - età media sulla ventina - giunti da tutta l’isola. Giovani spettatori reattivi dotati di grande calore. E figli anche della nostra epoca difficile dal futuro incerto, segnalato sia dalla comparsa nel secondo anello di uno striscione polemico nei confronti della Riforma Gelmini («Università senza futuro») che da una pioggia di piccoli volantini con la scritta «Università in vendita». Un sentimento di contestazione condiviso anche da qualche artista. Come Marina Rei ad esempio («La cultura apre le menti e forse per questo fa paura. Perchè non aiutare i giovani ad inventare il nostro futuro?»). Una combattiva Paola Turci come è suo solito, più franca e diretta si è chiesta senza mezzi termini «quale cultura propone questo governo? Solo promesse vuote da non credere».
 Ma la vera sorpresa è stata osservare con quale calore questi giovanissimi hanno seguito con applausi il primo difficile set del cantautore sardo Marcello Murru, autore di un raffinato repertorio. Uno chansonnier dalla voce calda e dai bassi profondi, cioè non di immediato e facile ascolto che invece ha colpito al cuore con la poesia forte e dolorosa delle sue canzoni (dalla prima «Bocca di birra» alle nuove «Voglio sparire», «Facile di questi tempi» e le classiche «Testaccio» e «Ogni tanto mi perdo»).
 Un set che ha fatto da apripista a una serata ricca di momenti coinvolgenti, come il successivo di Marina Rei aperto da «Noi», la splendida «Mare verticale» e «Un inverno da baciare», in tandem anche con Paola Turci - che solitaria aveva offerto una bellissima versione di «Dio come ti amo» - in «Mani giunte» e «Il cielo sopra di noi». Scontato il successo raccolto da Neffa con le sue hit radiofoniche, da «Prima di andare via», a «Cambierà», «Mondo nuovo» sino a «Lontano dal tuo sole». Ma la vera first lady è stata naturalmente una straordinaria Carmen Consoli con una performance impeccabile di circa un’ora aperta in solitario con la chitarra in una acustica e intensa «Parole di burro». Un set dai profumi mediterranei e dai suoni semi acustici (oltre alle numerose chitarre della Consoli, anche un violinista e un mandolinista) di forte presa. Da «Mandami una cartolina» a «Mio zio», «Fiori d’arancio», «A Finestra» e due bis da standig ovation: «In bianco e nero» e Venere».
 
 
10 - La Nuova Sardegna /  Pagina 16 - Cronaca
UNIVERSITÀ
Borse di studio
Olbia. Il Comune ha pubblicato il bando per l’assegnazione di 30 borse di studio (anno 2009/2010) a studenti universitari, cittadini italiani e residenti a Olbia da almeno tre anni. I moduli sono a disposizione sul sito internet del Comune, negli uffici del provveditorato (tel: 0789.52104) e nell’ufficio dei servizi per il cittadino (0789.24800). Le domande dovranno essere presentate entro oggi. (al.pi.)
 

 

Questionario e social

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