UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 27 ottobre 2010

Mercoledì 27 ottobre 2010

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 ottobre 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 20
università
Tesi di laurea su Molentargius: nasce un premio
 
Un programma per incentivare la ricerca e lo studio su una delle zone umide più interessanti d’Europa, con una particolare attenzione per i progetti di recupero di edifici e di aree dismesse. Il presidente del Consorzio del parco di Molentargius, Mauro Contini, e il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, hanno siglato un protocollo per istituire i “Premi tesi Molentargius” per le tesi di laurea, laurea specialistica o tesi di dottorato, incentrate sul compendio del parco di Molentargius - Saline, discusse in qualsiasi università italiana nel periodo tra l’anno accademico 2004/2005 e il 2010/2011. «Con l’Università abbiamo ipotizzato di creare un vero e proprio laboratorio per gli studenti che sono intenzionati a proporre tesi di laurea incentrate sul recupero dei diversi capannoni ed edifici da reimpiegare come aree di ristoro e palestre». Entusiasta per il protocollo anche il rettore: «Il parco di Molentargius rappresenta un’importante patrimonio ambientale la cui valorizzazione e fruizione potrà sicuramente trarre vantaggio dalla creatività del contributo di idee dei giovani laureandi e ricercatori».
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 23
Università. Singolare forma di protesta di 80 studenti
A lezione in piazza Yenne contro la riforma Gelmini
 
Gli studenti: «Portiamo il sapere tra la gente per renderlo fruibile a tutti». Insieme ai ragazzi ci sono i ricercatori: «La riforma rimette il potere in mano a chi ha rovinato l’università».
All’ombra degli alberi di piazza Yenne si è svolta, ieri mattina, la prima lezione all’aperto dell’anno accademico. Una iniziativa singolare che si inserisce nel filone delle proteste contro la riforma dell’Università voluta dal ministro Gelmini.
GLI STUDENTI Presenti circa ottanta studenti di varie facoltà (meno dei cinquecento che su Facebook avevano preannunciato la partecipazione), insieme ad una decina di ricercatori e ai rappresentanti di Unica 2.0, gli organizzatori del corteo che, tre settimane fa, portò un migliaio di persone in cammino dal Rettorato fino al Comune. «Il nostro intento - afferma Marco Meloni, presidente del Consiglio degli studenti - è far conoscere le nostre ragioni alla società civile, trasferendo il sapere dal chiuso delle aule all’aperto delle strade, rendendolo in questo modo fruibile a tutti».
LA LEZIONE Nella cattedra virtuale, posizionata al centro della piazza, si sono susseguiti tre ricercatori dell’Università che hanno tenuto le loro lezioni tra lo sguardo curioso dei tanti, tra turisti e passanti, che affollavano la zona. «Siamo qui» spiega Valentina Onnis, docente di Farmacia e referente per l’ateneo cittadino della Rete nazionale dei ricercatori «per dare voce a tutto quel mondo accademico che vede, nella riforma, l’inizio della fine per l’università pubblica». E aggiunge: «Siamo d’accordo che la situazione italiana non sia buona ma, di fatto, verrà rimesso il potere in mano a chi questa situazione ha contribuito a generarla, cioè chi ha comandato in questi anni», e - fa notare - «tra loro ci sono molti dei professori ordinari».
I RICERCATORI Sulla stessa linea il collega di Economia Rinaldo Brau: «Qualcuno dice che la legge garantirà maggiore meritocrazia ma vorrei che questi mi spiegassero come è possibile che ciò succeda bloccando i concorsi e fossilizzando i ruoli esistenti». E lancia una sfida: «Invito tutti a fare un raffronto tra i curriculum di noi ricercatori e quelli degli ordinari: scommetto che i nostri sono decisamente più validi». «Dov’è, dunque, la ricerca del merito se non si guarda alla preparazione di ognuno?», chiede ancora Brau. Pieno il sostegno da parte degli studenti, schierati al fianco dei ricercatori contro «una riforma che, colpendo loro, colpisce direttamente la nostra preparazione», dice Francesco Loddo, iscritto al terzo anno alla facoltà di Lingue. Gli fa eco Jacopo Cadoni, anch’egli in Lingue: «Sono loro che tengono il maggior numero dei corsi, lo sa questo la Gelmini?».
DANIELE GAMBERINI
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 23
ateneo
Facoltà di Lingue, il nuovo preside è Giuseppe Marci
 
Giuseppe Marci è il nuovo preside della facoltà di Lingue e letterature straniere. Lo ha eletto ieri mattina il Consiglio di facoltà. Succede a Massimo Arcangeli, dimessosi il 7 ottobre scorso.
Il nuovo preside è ordinario di Filologia Italiana. Laureato in Lettere nel 1970, è partito dallo studio della letteratura ottocentesca e, specificatamente, dall’opera foscoliana, per poi approfondire le tematiche relative alla costruzione della storiografia letteraria. Ha partecipato, fin dall’avvio, al progetto di ricerca proposto dall’Istituto bibliografico editoriale sardo (Isbes, 1977), e alle successive fasi di sviluppo promosse dalla Cuec editrice e dal Centro di studi filologici sardi.
Dal 2004 è direttore del Centro di studi filologici sardi e, in tale veste, segue la collana “Scrittori sardi” che fino ad oggi ha pubblicato 28 volumi. Svolge attività pubblicistica operando nel campo del giornalismo letterario. È stato redattore e condirettore della rivista “Rinascita sarda”.
 
4 – L’Unione Sarda           
Cultura - Pagina 45
Tre incontri, il primo a Cagliari
Contra moros y turcos: si presenta il volume sugli atti del convegno
 
Dal convegno internazionale di studi “Contra moros y turcos” che ebbe luogo a Villasimius, Baunei e Santa Maria Navarrese dal 20 al 24 settembre 2005, al volume che lo sintetizza. Racconta le politiche e i sistemi di difesa degli Stati mediterranei della Corona di Spagna in età moderna ed è curato da Bruno Anatra, Maria Grazia Mele, Giovanni Murgia e Giovanni Serreli. Sarà presentato stasera a Cagliari nella sede dell’Isem Cnr di via Tuveri 128; sabato verrà proposto a Gonnostramatza, dove esiste un interessante museo (“Turcus e Morus”) dedicato alle incursioni barbaresche che colpirono anche il Regno di Sardegna tra XVI e XIX secolo. Domenica infine sarà Maracalagonis a ospitarlo: nel suo territorio sorge una delle torri del sistema di difesa delle coste. Il libro (850 pagine) verrà presentato da Emilio Sola Castaño dell’Universidad de Alcalá de Henares e da Franco Angiolini, dell’Università di Pisa.
Interverranno alla presentazione il direttore del Dipartimento di studi storici di Cagliari, Francesco Atzeni; il direttore dell’Isem Cnr, Luca Codignola Bo, e Antonella Pellettieri, responsabile del progetto Cnr “Insediamento e Territorio” nel Dipartimento patrimonio culturale. Gli atti del convegno, editi nella collana dell’Istituto, si compongono di due volumi (il primo a carattere prevalentemente storico; il secondo raccoglie gli interventi riguardanti gli studi tipologico-architettonici e archeologici).
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Olbia - Pagina 19
Tasse universitarie in scadenza
 
È in scadenza il termine ultimo per il pagamento delle tasse universitarie. La data è fissata a questo venerdì, 29 ottobre. I pagamenti, che riguardano l’iscrizione, immatricolazione e tasse annuali, dovranno essere effettuati tramite versamento nelle agenzie del Banco di Sardegna. Per tutte le informazioni, il sito web della facoltà è: www.uniolbia.it.
 
6 – L’Unione Sarda
Iglesias - Pagina 24
Monteponi. Iscrizioni bloccate dall’anno scorso, nuovi studenti dirottati a Monserrato
Università: ultime lezioni, poi si chiude
«Che tristezza: qui, dopo le nostre lauree, finirà tutto»
All’Università di Monteponi sono iniziate le lezioni: quelle dell’ultimo anno. Poi, salvo improbabili sorprese dell’ultima ora, si chiude.
 
C’è aria di smantellamento a villa Bellavista. Nella sede dell’Università del Sulcis, nel villaggio minerario all’ingresso di Iglesias, da una settimana è iniziato il terzo e ultimo anno del corso di studi in Scienza dei materiali. Venti studenti iscritti, quasi la metà frequentanti: sanno bene che con la loro laurea si chiuderà per sempre l’esperienza per l’Università del Sulcis. A meno di improbabili colpi di scena in grado di cambiare un epilogo che appare scontato.
STOP Già dall’anno scorso non c’è più la possibilità di accogliere nuove iscrizioni, dirottate alla cittadella universitaria di Monserrato e il terzo anno porta a conclusione l’esperienza iniziata nel 1997. Tra gli studenti c’è un sentimento di profondo rammarico. «È desolante constatare che questa esperienza formativa sta per finire», commenta Nicola Occhiati, 20 anni: «Le lezioni sono iniziate martedì scorso e già si percepisce questo brutto clima di smantellamento». Nicola, che conta di fare la specialistica in Chimica dei materiali e sogna di diventare insegnante, è un convinto sostenitore del ruolo formativo e culturale della sede universitaria di Monteponi.
«UN DANNO» Il suo collega Marco Sanniu la pensa allo stesso modo e riflette sulle ripercussioni positive che l’Università ha per l’intero territorio: «Se questa esperienza andrà a esaurimento sarà un danno per tutti, non soltanto per gli studenti che ancora avrebbero potuto frequentare qui».
TRASLOCO Monteponi, prima del corso di Scienza dei materiali, aveva perso anche Ingegneria ambientale e Informatica. Tra un anno il sipario calerà definitivamente. Anna Musinu, presidente del corso di laurea, non era riuscita a trattenere le lacrime quando, nel 2009, aveva annunciato la decisione di trasferire Scienza dei materiali alla cittadella universitaria di Monserrato. Decisione sofferta, arrivata al termine di una lunga vertenza con la Regione, che qualche anno prima aveva deciso di ridurre i finanziamenti. I tagli da parte del Governo centrale hanno fatto il resto. «Ho provato un dispiacere enorme - conferma la docente - anche perché ho incontrato studenti bravissimi che si sono impegnati molto. Purtroppo devo dire che non ci sono i presupposti per invertire la rotta e pensare di ripristinare il corso di laurea a Monteponi. È un momento assai difficile per l’Università tutta: ci sono tagli su tagli anche nelle sedi centrali, non c’è ricambio generazionale tra i docenti».
SPERANZA MASTER Una nuova prospettiva si potrebbe aprire con i master, alcuni già attivi. «È all’esame del Senato accademico il master in beni culturali», fa sapere Anna Musinu: «L’attenzione verso Monteponi da parte nostra c’è sempre: speriamo possa portare a sviluppare progetti interessanti».
CINZIA SIMBULA
 
Iglesias - Pagina 24
La storia
Didattica per tredici anni
 
Un’esperienza durata 13 anni. L’Università di Monteponi era stata istituita nel 1997, con l’intento di dare un’opportunità ai giovani del territorio e rivitalizzare il settore formativo e culturale cittadino. La presenza dell’Università, in particolare per quanto riguarda il corso di laurea in Scienza dei materiali, è sempre stato ritenuto particolarmente attinente alle caratteristiche ambientali e storiche del Sulcis Iglesiente, per il suo passato minerario e per la presenza industriale.
Numerosi studenti hanno avuto l’opportunità di fare stage in aziende, anche del territorio, e per qualcuno ci sono stati anche sbocchi occupazionali.
Nella palazzina Bellavista erano ospitati anche gli studenti di Informatica e Ingegneria per l’ambiente e il territorio.
Il numero dei laureati è stato sino all’anno scorso di circa 200, i più numerosi in Scienza dei materiali, una cinquantina tra Informatica e Ingegneria. L’attività universitaria è supportata economicamente da contributi regionali (dimezzati nel corso degli anni e scesi fino a 399 mila euro) e dal Consorzio Ausi, di cui fanno parte la Provincia (Tore Cherchi presiede il cda), i Comuni di Iglesias e Carbonia, il Parco Geominerario, le società Igea e Carbosulcis. La Provincia interviene con 50 mila euro l’anno, Comuni e Parco geominerario con 30 mila, Igea e Carbosulcis con 10 mila euro ciascuna. ( c. s. )
 
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro - Pagina 19
formazione
Comune e Provincia d’accordo: «Cambiare prospettiva all’Università»
 
Convocate dal sindaco Sandro Bianchi e dal presidente della Provincia Roberto Deriu, le giunte dei due enti si sono riunite ieri in seduta congiunta nel salone municipale. Al centro della discussione, l’Università nuorese. L’idea è di portare in città una stabile e radicata offerta formativa. Spetterà alla politica attuare il necessario cambio di passo, affrontando il nodo del commissariamento per creare il Consorzio Universitario, definendo la forma giuridica che gestirà il progetto e il rapporto con gli atenei di Cagliari e Sassari, con la Regione e con Oristano. In questa nuova fase sarà compito di Comune e Provincia indicare un percorso che risponda alle nuove prospettive dell’Università. Fra le priorità, il reperimento delle risorse finanziarie, indispensabili per portare avanti una scelta ed un investimento strategico. Durante la riunione è stata analizzata la possibilità di una nuova espansione della Università che permetterebbe l’apertura di nuovi corsi.
«L’Università è asse portante di una politica per rendere più forte Nuoro e la provincia - ha detto Deriu - dobbiamo progettarla con più corsi e più docenti».
«Superare il commissariamento è necessario - ha aggiunto Bianchi - il progetto dovrà essere gestito direttamente dalla politica. Servirà ragionare seriamente sulle nuove prospettive».
 

 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Siglato un protocollo d’intesa per incentivare la ricerca
Intesa tra università e consorzio sull’area Molentargius-Saline
 
CAGLIARI. Un programma per incentivare la ricerca e lo studio sul compendio Molentargius-Saline, una delle zone umide più interessanti d’Europa, con una particolare attenzione per i progetti di recupero di edifici e di aree dismesse.
 Il presidente del Consorzio del Parco di Molentargius-Saline, Mauro Contini, e il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, hanno siglato ieri mattina uno specifico protocollo d’intesa in tal senso.
 Oggetto del protocollo è l’istituzione dei “Premi tesi Molentargius” per le tesi di laurea, laurea specialistica o tesi di dottorato, incentrate sul compendio del parco di Molentargius - Saline, discusse in qualsiasi università italiana nel periodo tra l’anno accademico 2004/2005 e l’anno accademico 2010/2011.
 Per il primo anno i premi saranno intitolati alla memoria del prof. Giancarlo Deplano, stimato docente recentemente scomparso.
 «Questo protocollo d’intesa - spiega il presidente del Consorzio del Parco, Mauro Contini - rappresenta l’avvio di una collaborazione con l’Università di Cagliari. Un evento di particolare rilievo perché fornisce al parco un autorevolissimo sostegno scientifico e perché ci permette di stimolare studi e ricerche sul compendio. In particolare, con l’Università abbiamo ipotizzato di creare un vero e proprio laboratorio per gli studenti che sono intenzionati a proporre tesi di laurea incentrate sul recupero dei diversi capannoni ed edifici da reimpiegare come aree di ristoro e palestre».
 Il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, ha dichiarato: «Il Parco di Molentargius rappresenta un’importante patrimonio ambientale la cui valorizzazione e fruizione potrà sicuramente trarre vantaggio dalla creatività del contributo di idee dei giovani laureandi e ricercatori».
 
9 – La Nuova Sardegna
Prima pagina - Cagliari
 
La protesta dei ricercatori: fare lezione in piazza
Ieri un centinaio di universitari e molti passanti hanno assistito a un corso all’aperto
L’obiettivo è la sensibilizzazione ai problemi che penalizzano la ricerca e la didattica
 
CAGLIARI. «Noi vogliamo un’università migliore in cui si studi e si faccia sempre più ricerca», hanno affermato un gruppo di ricercatori dell’ateneo. Complice una bella giornata di sole, ieri circa un centinaio di studenti universitari ha preso parte a una lezione pubblica in piazza Yenne. Tra i passanti frettolosi, che incuriositi si avvicinavano con le buste della spesa e gli studenti seduti a terra, tre ricercatori hanno spiegato l’importanza della loro disciplina applicata alla società civile e all’evoluzione degli usi e costumi e dei saperi dell’uomo. La protesta mira ad aprire l’ateneo alla cittadinanza.
 
Pagina 2 - Cagliari
La chimica si impara in piazza
Un centinaio di studenti alle lezioni all’aperto per protestare contro la riforma
BETTINA CAMEDDA
 
 CAGLIARI. Complice una bella giornata di sole, ieri circa un centinaio di studenti universitari ha preso parte a una lezione pubblica in piazza Yenne. Tra i passanti frettolosi che incuriositi si avvicinavano con le buste della spesa e gli studenti seduti a terra, tre ricercatori indisponibili hanno spiegato l’importanza della loro disciplina applicata alla società civile e in rapporto all’evoluzione dei usi e costumi e dei saperi dell’uomo.
 Una protesta aperta a tutti ma anche un’esperienza per aprire l’Università alla cittadinanza. Per alcuni, non è la prima volta. Barbara Batetta, ricercatore di base sulle patologie metaboliche che insegna da quasi vent’ anni, ricorda un precedente: «Due anni scendemmo in piazza per la legge 133. Oggi parlerò di obesità, anche perché credo che il nostro Governo sia riuscito a trovare un sistema per limitare questo problema: oltre il 30 per cento degli italiani oggi non riesce ad arrivare alla fine del mese». Rinaldo Brau, ricercatore, punterà sulla Politica economica, la sua disciplina: «La lezione introduce alla conoscenza della politica economica - spiega - Siamo in piazza a malincuore, ma dimostreremo anche qui di saper fare il nostro lavoro con professionalità, diversamente da alcuni sostituti che vengono utilizzati come toppe».
 Tra gli studenti c’è anche Matteo Quarantiello, rappresentante del consiglio di facoltà di Ingegneria elettronica della lista “Unica 2.0”, che invita a sensibilizzare sulla carenza di fondi per gli studenti diversamente abili. La “terza ora” di lezione è invece riservata a Valentina Onnis, ricercatore di Chimica farmaceutica, iscritta a Farmacia: «Analizzeremo l’importanza della chimica e le ripercussioni che può avere sull’economia. La società chimica italiana che è una delle più grandi in Europa - sottolinea Valentina - ha lanciato un appello per la rivalutazione dello studio della chimica contro la riforma che non consente l’ingresso di forze giovani, cervelli in fuga che scelgono di andare a lavorare all’estero dove si investe di più».
 
Pagina 2 - Cagliari
I PROBLEMI
Aule affollate e insegnamenti drasticamente ridimensionati
Maria Del Zompo «Nonostante i tagli la ricerca tiene»
 
CAGLIARI. L’anno accademico è iniziato, ma in modo claudicante. La maggior parte dei ricercatori è tornata a fare quello che compete al loro ruolo e che esclude la didattica. Una reazione alle indicazioni della riforma del ministro Mariastella Gelmini, che non dà alcun riconoscimento a queste persone e, anzi, le pone in via di esaurimento. Creando in tal modo un danno grave alla didattica, svolta a Cagliari (ma non solo) proprio dai ricercatori, pur gratuitamente. Ma la situazione di questa figura è solo una parte del problema. «La linea è del governo - hanno lamentato tutti, dai presidi di facoltà al rettore Giovanni Melis - è la non considerazione dell’università, come luogo in cui si fa ricerca e si formano i professionisti di domani». Intanto l’anno accademico è cominciato ma con classi, come in Ingegneria, anche di tre-quattrocento studenti, con molti insegnamenti non attivati e l’amarezza generalizzata. «Non si capisce - spiega Maria Del Zompo, direttore del dipartimento di neuroscienze - il ragionamento dei nostri governanti. In tutta Europa si investe sulla ricerca. Da noi, no. Eppure e nonostante i tagli vivono ancora i centri d’eccellenza». (r.p.)
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
ATENEO
Giuseppe Marci è stato eletto preside
della facoltà di Lingue straniere
 
CAGLIARI. Giuseppe Marci è il nuovo preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Cagliari. Lo ha eletto ieri mattina il consiglio di Facoltà. Marci succede a Massimo Arcangeli, dimessosi il 7 ottobre scorso. Il nuovo preside è ordinario di Filologia Italiana.
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Deriu e Bianchi insieme per rilanciare la sfida del consorzio universitario
 
 NUORO. La priorità per salvare e rilanciare l’università nuorese? «Reperire le risorse finanziarie, indispensabili per portare avanti una scelta ed un investimento strategico, per la città e per tutto il territorio». È quanto emerso ieri mattina dalla riunione in seduta comune delle due giunte comunale e provinciale, convocate dal sindaco Sandro Bianchi e dal presidente della Provincia Roberto Deriu per cercare di superare il regime commissariale dell’ateneo barbaricino. Durante la riunione è stata analizzata la possibilità, esistente nella «Riforma Gelmini», di una nuova espansione della università che permetterebbe, in accordo con l’ateneo di Sassari, l’apertura di nuovi corsi a Nuoro. «L’università è asse portante di una politica più generale per rendere più forte Nuoro e, insieme al capoluogo, tutta la provincia - ha detto Roberto Deriu -. Con l’università ricostruiamo la possibilità di avere a Nuoro servizi moderni per tutto il territorio».
 «Dobbiamo progettare una università di Nuoro con più corsi e più docenti, servono quindi più soldi. Risorse - ha concluso il presidente della Provincia - che devono arrivare necessariamente anche dai bilanci della Provincia e del Comune».
 «Il superamento del commissariamento è necessario - ha detto il sindaco di Nuoro Sandro Bianchi -. Tutto il progetto dovrà essere gestito direttamente dalla politica. Servirà ragionare seriamente sulle nuove prospettive, considerando che il problema delle risorse è legato indissolubilmente ad una proposta forte e credibile. Sarà ora nostro compito elaborarla e portarla all’esame delle forze politiche che governano la città e il territorio».
 Spetterà alla politica, insomma, attuare il necessario cambio di passo, in primo luogo affrontando dal punto di vista giuridico il superamento dell’attuale commissariamento del consorzio universitario.
 
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
«Acquistare l’Istituto dei ciechi»
L’Università intende investire 3,6 milioni
IL RETTORE MASTINO Un polo delle identità col «parco» dell’ex mattatoio
VANNALISA MANCA
 
SASSARI. Il progetto era nell’aria da qualche tempo, ma adesso il rettore Attilio Mastino sembra intenzionato a concretizzare l’idea di acquistare dal Comune lo stabile dell’Istituto dei ciechi.
 «Proporrò al consiglio di amministrazione di comprare dal Comune l’Istituto dei ciechi per 3,6 milioni di euro», afferma Mastino nel precisare che l’Università di Sassari non ha rinunciato al progetto del Comune sul restauro e il riutilizzo dell’ex mattatoio. Anzi, l’Ateneo vuole mettere in cantiere un progetto ancora più ampio che si sposa perfettamente con il restauro del complesso monumentale dell’ex mattatoio. L’Università, infatti, avrebbe dovuto edificare sui parcheggi di via Diaz per realizzare la nuova biblioteca delle facoltà umanistiche, che comprende circa 100mila volumi. Ma ha deciso di utilizzare diversamente le sue risorse, acquistando un edificio di pregio, l’Istituto dei ciechi in via Diaz, proprio in prossimità del Parco della cultura e della scienza che sorge nell’Ex-Ma e del parcheggio interrato che nascerà nell’area tra via Diaz e viale Dante. «Dopo il completamento del Centro Linguistico di via Zanfarino - afferma il rettore Mastino -, proporrò al Cda che si concluda la lunga trattativa per l’acquisto dell’ex Istituto dei ciechi dal Comune, con un investimento di 3 milioni e 600 mila euro. Un impegno economico ben più importante dei 250mila euro previsti per la partecipazione dell’Ateneo nel progetto dell’ex mattatoio».
 Lunedì mattina la commissione comunale Cultura ha fatto un sopralluogo nel cantiere del «parco» e nel pomeriggio il rettore, il direttore amministrativo dell’Università, Guido Croci, e il preside della facoltà di Lettere e Filosofia, Aldo Morace, hanno incontrato il presidente della stessa commissione, Sergio Scavio, e Isidoro Aiello, capogruppo consiliare di Italia dei Valori. Nel corso della riunione è stata chiarita la posizione dell’Università riguardo al progetto di restauro e riutilizzo dell’ex mattatoio comunale.
 «Abbiamo spiegato - dice Attilio Mastino - che l’Università non si è mai rifiutata di pagare la sua quota prevista nel protocollo d’intesa firmato nel 2006, che prevede la realizzazione della fabbrica della creatività nell’area dell’ex mattatoio, con attività musicali, cinematografiche e di spettacolo. Semplicemente non siamo stati informati al momento di concretizzare l’impegno preso. Restiamo quindi fortemente interessati al progetto, perché pensiamo che si tratta di un’iniziativa in cui la presenza dell’Ateneo è indispensabile, anche alla luce del progetto del Polo delle identità che proprio la Commissione cultura del Comune aveva sostenuto nella passata legislatura». Di conseguenza l’Ateneo non rinuncia ad investire e soprattutto chiede l’utilizzo dell’aula magna del mattatoio, che si sta realizzando come vero e proprio spazio teatrale e chiede di abbattere gli steccati e le mura in modo da collegare piazza Conte di Moriana con il giardino comunale con il mattatoio e via Diaz, per un unico grande spazio pubblico aperto alla fruizione dei circa 4mila studenti delle facoltà di Lingue e Lettere, degli studenti dell’Accademia e dell’intera città.
 
 

Questionario e social

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