Lunedì 28 dicembre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 dicembre 2009

 

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

Pagina 9 – cronaca di Cagliari

San Giovanni di Dio. Trattenuti in ospedale alcuni pazienti operati di cataratta

Clinica oculistica, infezioni sospette

Chiusa la sala operatoria. Il direttore: normale precauzion

 

 

Secondo altre fonti la chiusura della sala operatoria sarebbe stata causata da un germe e ci sarebbero alcuni casi di endoftalmite tra i pazienti.

Quattro pazienti operati di cataratta contagiati da un virus, la sala operatoria della clinica oculistica del San Giovanni di Dio chiusa per quattro giorni per rilievi «microbiologici e ambientali». La versione ufficiale dice che le persone coinvolte dal passaggio dell’infezione sarebbero tutte donne, ricoverate nella stessa stanza dopo gli interventi portati a termine il 9 dicembre scorso. Una semplice (ma preoccupante, visto che tutto questo si svolge all’interno di un ospedale) trasmissione di congiuntivite, che ha costretto i vertici dell’Azienda mista a sigillare la camera operatoria.

L’ALTRA VERSIONE Ma i numeri potrebbero essere diversi: ad aver contratto il virus, secondo altre fonti, sarebbero undici dei quattordici pazienti operati nella stessa sessione di interventi. Con un’altra variante nella sostanza: avrebbero contratto una più preoccupante endoftalmite, che attacca il bulbo oculare, solitamente dopo operazioni chirurgiche in sale operatorie infette.

IL PRIMARIO Una ipotesi decisamente più pesante, smentita categoricamente dal direttore della clinica Maurizio Fossarello, che però conferma contagi e chiusura della sala: «Le pazienti coinvolte sono quattro, tutte compagne di stanza. È probabile che dopo gli interventi di cataratta, una delle donne abbia trasmesso una congiuntivite virale alle altre, con il semplice contatto fisico. Basta una stretta di mano o un abbraccio per gli auguri di Natale. Nessuno strumento infetto: la camera operatoria è stata chiusa dopo una settimana, durante la quale si è lavorato e abbiamo operato altre persone. Dunque se il problema fossero stati i ferri, avremmo infettato tutti e così non è stato».

LE ANALISI La sala è stata chiusa dal 17 al 20 dicembre: quattro giorni durante i quali sono stati portati a termine i rilievi, risultati tutti negativi, richiesti dal protocollo dell’Azienda mista. Gli esami non avrebbero evidenziato né la presenza di virus, né quella di batteri. «È stata eseguita la disinfezione di tutti gli strumenti, come prevede la normativa in questi casi. Anche se il contagio avviene nelle stanze di ricovero, viene chiusa la sala operatoria. È assolutamente falso», conclude Fossarello, «che le infezioni siano state causate dai ferri».

MICHELE RUFFI

L’Unione Sarda

Pagina 12 – cronaca di Cagliari

Viale Fra Ignazio. Alcuni ospiti del Giovanni Paolo II infastidiscono le studentesse di Scienze politich

Tensione fuori dal centro di assistenz

 

Da qualche tempo in viale Fra Ignazio la convivenza tra gli universitari del polo giuridico-economico e alcuni frequentatori del centro comunale d’accoglienza Giovanni Paolo II sembra essersi fatta difficile. Non tanto per gli assistiti dalla Caritas, che trovano nella struttura cibo e conforto, quanto per i ragazzi che nei mesi scorsi, come denunciano alcuni rappresentanti degli studenti della facoltà di Giurisprudenza, hanno vissuto momenti sgradevoli.

IL RACCONTO «Nessuna violenza in senso stretto», precisa Filippo Pirisi, uno dei rappresentanti, «ma molti tentativi di avvicinamento per strada, soprattutto ai danni delle colleghe, e altrettante invasioni di campo negli spazi destinati alla didattica o ai servizi».

Episodi non così gravi da sfociare in una denuncia ma comunque sufficienti a far cadere su viale Fra Ignazio una sorta di coprifuoco. «Le ragazze ormai evitano di trattenersi in facoltà dopo il tramonto», conferma Pirisi, «e se possono scartano le lezioni di fine giornata. Qualcuno, tra gli studenti di Scienze politiche, ha persino preferito seguire un corso di lingua piuttosto che un altro solo perché le lezioni erano la mattina anziché la sera. Può sembrare eccessivo, ma basta chiedere in giro o passare per il viale, poco frequentato e male illuminato nel tardo pomeriggio, per capire che non si tratta di un capriccio».

IL PRESIDE La denuncia viene sottoscritta anche dal preside di Giurisprudenza Massimo Deiana: «Dispiace rompere lo spirito natalizio, magari correndo il rischio di sembrare intolleranti, ma noi viviamo un disagio vero», spiega Deiana, «provocato da una minima parte degli assistiti Caritas che seguono e importunano le studentesse con qualsiasi scusa, a volte fanno i loro bisogni negli atri della facoltà, usano i bagni per lavarsi. Tanto che, mentre proviamo a vincere la battaglia per tenere aperta la biblioteca fino alle 22, una parte dei nostri ragazzi alle 17 fugge da viale Fra Ignazio e va a studiare altrove».

L’ASSESSORE Secondo Anselmo Piras (Politiche sociali), il problema potrebbe essere risolto con un passaggio di locali tra Comune e Università: «Siamo pronti a discutere uno scambio tra le strutture di viale Fra Ignazio e quelle di via San Giorgio», chiarisce l’assessore, «fino ad allora dovremo tenerci la sede che abbiamo e cercare di farla funzionare nel modo migliore». ( lo. m. )

 

Questionario e social

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