UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 24 novembre 2009

Martedì 24 novembre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 novembre 2009

 Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web


 L’UNIONE SARDA
1 - Cagliari, Università senza grandi lodi «Classifica ingiusta»
2 - Progettazione Europea

LA NUOVA SARDEGNA
1 - Atenei sardi, performance negative
2 - Lilliu: «L’artigianato era la lingua comune del popolo nuragico»
3 - Nuoro. Gli infermieri diventano dottori



Pagina  - Cronaca di Cagliari

1 - La radiografia del ministero
Cagliari, Università senza grandi lodi «Classifica ingiusta»

Se ne laureano non più di cinquemila all’anno e una volta giunti al traguardo non trovano subito un’occupazione. Non solo: meno del 30 per cento delle ex matricole esce dal primo anno con i due terzi dei crediti previsti per essere in regola. Sono alcune delle note dolenti messe in evidenza dalla radiografia dell’ateneo di Cagliari, messa a punto dal ministero del’Università per l’assegnazione della quota 2009 del Fondo di finanziamento ordinario: nelle casse dell’Università sono finiti poco più di 135 milioni di euro, contro i 138 dello scorso anno.
LA CLASSIFICA Eppure nelle due graduatorie generali attinenti ai risultati su didattica e ricerca, il nostro ateneo si piazza complessivamente bene, qualche gradino più su di metà classifica, rispettivamente al 24° e 23° posto su 56 posizioni. Più giù Sassari (trentanovesima per la didattica e 36ª per la ricerca), ma anche atenei che hanno più risorse e sono considerati prestigiosi, Udine, Venezia, Napoli, Politecnico di Bari. «Il nostro Ateneo è ben posizionato sia per la qualità della didattica che nei risultati della ricerca - sottolinea il rettore Giovanni Melis - vorremmo che il Governo ci valutasse alla luce di questi criteri di puro merito anche nella ripartizione della premialità ministeriale. Invece così non è: quest’anno abbiamo perso più di due milioni e mezzo e rischiamo una forte decurtazione di circa 13 milioni di euro nel 2010, anche se la speranza è di recuperare risorse con lo scudo fiscale».
L’INDAGINE Nell’indagine pubblicata dal Sole 24 Ore viene messa in evidenza la performance ottenuta dagli atenei alla luce di nove indicatori ministeriali di qualità (docenti per corso e promossi, dispersione, esami superati, occupazione, produzione scientifica, giudizio degli studenti, brevetti, successi europei) e le graduatorie generali su didattica e ricerca messe a punto in base agli stessi indicatori. Un’indagine che assegna a Roma e Bologna il titolo di «università da 110 e lode» e relega agli ultimi posti l’Ateneo cagliaritano. Notizia che ha svegliato ieri mattina il vecchio inquilino, più noto, di Palazzo Belgrano, il Magnifico, appena diventato ex, Pasquale Mistretta. «Sotto gli aspetti universitari noi cerchiamo di fare il massimo possibile sia per quanto riguarda i docenti, che rappresentano una risorsa molto qualificata, sia nella strumentazione e nella ricerca - dice Mistretta - quanto agli altri aspetti legati in particolare agli studenti e agli abbandoni, la responsabilità è della società sarda non solo dell’Università e che coinvolge tutto il mondo giovanile e il modo in cui è lasciato a se stesso».
I DATI In base agli indicatori ministeriali Cagliari è, in particolare, tra i «peggiori» Atenei sul fronte dell’occupazione con il 57,2 per cento di occupati a tre anni dalla laurea: i migliori, sotto questo aspetto, sono Chieti e Pescara (88%), Trieste e Verona (84,2%). «Purtroppo - sottolinea Mistretta - siamo un’isola e pochi vanno fuori, bisogna quindi considerare la diversa situazione che vivono i nostri studenti rispetto ai colleghi della penisola, la responsabilità è di tutti e dovremmo capire il perché il 28 per cento dei seimila iscritti l’anno dopo lascia: sono quindi molto preoccupato per il futuro dei giovani e del mercato del lavoro». Guardando ai successi europei Cagliari risulta tra gli Atenei meno premiati (con una percentuale dello 0,97 contro 7,51 del Politecnico di Milano) con i bandi del VI programma-quadro Ue, uno dei fronti caldi su cui da anni si combatte. Tanti altri Atenei, e sono un gran numero, stanno peggio di noi. «Eppure le classifiche di Taiwan e Shanghai non ci danno perdenti», ricorda Mistretta. Queste classifiche inseriscono Cagliari tra le prime 500 Università del mondo (è la 17ª in Italia). «Si valorizzano le performance dell’Ateneo cagliaritano prendendo in considerazione anche il numero di articoli pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche». Insomma l’Università si sforza, a quando i risultati? (c. ra.)

 

 

2 - L’Unione Sarda
Economia -  Pagina 14

Progettazione europea

L’Università degli studi di Cagliari ha organizzato, per l’a.a. 2009/2010, il master di primo livello in “Progettazione europea”, della durata di un anno, massimo 22 posti. I candidati devono essere in possesso della laurea triennale, quadriennale o magistrale in qualsiasi disciplina, conoscenze della lingua inglese a livello B2 e capacità di utilizzo del pc. Domande, solo online, entro il 17 dicembre. Bando su www.unica.it. Info: 070.6756404, mape@unica.it.


1 - Pagina 6 - Sardegna

Università. A metà classifica per gli incentivi, ma con valutazioni che suscitano altri timori
Atenei sardi, performance negative
La didattica e la ricerca ancora da migliorare a Sassari e a Cagliari

PIER GIORGIO PINNA


SASSARI. Conferme non esaltanti per le università sarde. Sassari e Cagliari restano a metà classifica in una nuova graduatoria sugli atenei italiani. L’ha elaborata Il Sole 24 Ore. Che ha fatto ricorso, come base delle tabelle, agli ultimi aggiustamenti dei parametri ministeriali riferiti al 2008. Ma dalle analisi emergono limiti che rafforzano i timori e le preoccupazioni. Soprattutto su ricerca e didattica.
I due atenei registrano alcune tra le più scadenti performance rispetto agli indicatori di qualità Miur. Esattamente, sui parametri per l’assegnazione dei 523,4 milioni d’incentivi al merito.
Sassari è terzultima su 56 sedi per «dispersione iniziale». Significa che più dell’85% degli immatricolati non riesce ad arrivare al 2º anno con almeno 2/3 dei crediti. L’85% di loro non incassa cioè un’adeguata quantità di valutazioni. E rallenta così la corsa verso una laurea in tempi regolari.
Cagliari (all’80,9% nella tabella precedente) è a sua volta al terzultimo posto per la quota di laureati 2004 che hanno trovato lavoro a 3 anni dal conseguimento del titolo: solo il 57,2% (dati Istat). Sassari è al 60,4%. Per la prima volta nelle medie ponderate si è tenuto conto dell’area geografica di riferimento. E si è quindi fatto un raffronto con l’Italia insulare, non con le zone più ricche.
Nelle graduatorie generali su didattica e ricerca l’ateneo del capoluogo occupa rispettivamente il 24º e il 23º posto. Sassari è invece 39ª per l’insegnamento e 36ª per la capacità d’innnovazioni e indagini scientifiche.
Le due classifiche, in base alla quota ottenuta da ogni ateneo sul totale degli incentivi, sono guidate da Bologna (per la didattica), cui andrà il 6,47% dei fondi, e dalla Sapienza (per la ricerca), che beneficerà del 7,16%.
A Cagliari e a Sassari - come già reso noto dall’individuazione dei tagli, per complessivi 6 milioni - andranno rispettivamente l’1,69% e lo 0,74% degli incentivi per la didattica e l’1,42% e lo 0,83% di quelli per la ricerca.
I criteri ministeriali per le graduatorie generali, nonostante le revisioni adottate su scala geografica per evitare penalizzazioni eccessive nei riguardi del Sud, finiscono comunque per favorire le università più grandi. E non a caso proprio a loro sono destinati i maggiori fondi. Nel complesso gli incentivi per la didattica ammontano a 177,9 milioni, quelli per la ricerca a 345,5.
Ed ecco gli altri «voti» su tematiche specifiche evidenziate nel dettaglio.
Iscritti con almeno 5 crediti nel 2008: a Cagliari il 74,4%, a Sassari il 72,6. Giudizio degli studenti sugli atenei: a Cagliari soddisfatti 70,6 su 100, a Sassari 84,7.
Produzione scientifica: Cagliari 1,57 e Sassari 1,10 (dato percentuale sulla distribuzione dei fondi per ateneo, c’è anche chi ha ottenuto il 7,75). Brevetti: Cagliari con lo stesso criterio è al 3,54 e Sassari appena allo 0,20. Successi europei: Cagliari 0,97 e Sassari 0,32.
Negli elenchi le uniche università da 110 e lode si confermano La Sapienza e l’Alma Mater. Bene Trento, Venezia Iuav, Politecnico di Milano, Ferrara, Pisa.

2 - La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli

Lilliu: «L’artigianato era la lingua comune del popolo nuragico»
Lectio magistralis dell’archeologo ieri a Cagliari alle giornate su preistoria e protostoria dell’isola

ANDREA MASSIDDA


CAGLIARI. Passavano sulla terra leggeri, senza conoscere armi o fortezze, ma soltanto templi e capanne destinati alla più serena aggregazione. E’ il quadro degli abitanti della Sardegna a partire dal 6000 avanti Cristo fatto dall’archeologo Giovanni Lilliu, che ieri mattina alla Cittadella dei musei di Cagliari ha aperto con una lectio magistralis sui «Contadini e i pastori nella Sardegna neolitica e dei primi metalli» la settimana di studi su «La preistoria e la Protostoria della Sardegna», convegno promosso annualmente dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria e quest’anno dedicato all’isola, con appuntamenti a Cagliari, Barumini e Sassari.
Lilliu ha novantaquattro anni ed è l’archeologo che ha gettato le basi per le moderne conoscenze sul passato della Sardegna, combinando uno studio analitico fondato su scavi e dati concreti a intuizioni geniali, come ad esempio la scoperta della reggia nuragica di Barumini, uno dei più significativi siti archeologici dell’isola, sicuramente il più conosciuto al mondo per quanto riguarda l’era nuragica. Dalla sua ricostruzione socio-economica degli antichi sardi è emersa l’idea di un momento aureo del passato isoano. Un’epoca in cui la società era sì articolata in ceti, ma unicamente per questioni di struttura sociale e non di ripartizione del potere. Una fase storica, detto sinteticamente, di grande fermento culturale, dove enorme rilevanza avevano le corporazioni degli artigiani. Tanto che a loro secondo Lilliu si devono le raffinate opere di architettura sacra (ad esempio l’altare di Monte d’Accoddi-Sassari) e funeraria (le grotticelle ipogeiche di Sant’Andrea Priu-Bonorva, di Mandra Antine-Thiesi, di Montessu-Villaperuccio) e ancora le eleganti ceramiche con le decorazioni tipiche di queò periodo, i gioielli e gli ornamenti rinvenuti nelle sepolture, utilizzati come corredo e protezione magica dei defunti.
«Le arti e gli artigiani - ha detto Lilliu al pubblico che ha gremito la sala verde della Cittadella dei musei - sembrano essere stati strumenti di diffusione della cultura, e parlavano un unico linguaggio comune a tutta l’isola. Genti dalla cultura elevata, dotate di una grande forza morale più che materiale erano quelle che popolavano la Sardegna del Neolitico e dei primi metalli. In esse già si coglieva una certa aspirazione democratica, dove anche il singolo partecipava attivamente alla crescita della comunità».
Il convegno - organizzato dal Centro interdipartimentale per la preistoria e la Protostoria dell’Università di Cagliari, diretto dalla professoressa Giuseppa Tanda - proseguirà con le sue dieci sessioni per tutta la settimana. Oggi, sempre alla Citta della dei musei, è prevista la sessione dedicata al periodo Eneolitico e all’Età del Bronzo, mentre nella giornata di domani i lavori si sposteranno a Barumini dove è in programma la tavola rotonda sul tema «Preistoria sarda e società». Sabato, a Sassari, si affronterà invece il tema dei «contatti e scambi» e di «Metodologie», con interventi di studiosi di fama internazionale.

 

3 - La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Nuoro

Gli infermieri diventano dottori
Grande emozione per le prime ventuno lauree del corso

LUISA SATTA


NUORO. Sebbene ostentassero sicurezza, mentre discutevano la loro tesi, tanto da sembrare già dei professionisti in carriera, sotto sotto si intravedeva una forte emozione. Sono stati ben ventuno ad aprire ieri il balletto delle lauree in infermieristica, nell’aula magna del Consorzio per la Promozione degli Studi Universitari nella Sardegna Centrale di via Salaris. I primi laureati “nuoresi” del corso di laurea attivato dalla facoltà di medicina e chirurgia dell’università di Cagliari, e che oggi è guidato da Francesco Marongiu, hanno tagliato il traguardo dopo il corso triennale, discutendo tematiche talvolta spinose ma sempre affascinanti. Come Manuela Branca, che ha dovuto rompere il ghiaccio con una tesi su “Assistenza infermieristica al paziente anziano con frattura del collo del femore”.
Ad aprire la cerimonia dell’importante evento non poteva mancare il commissario straordinario dell’azienda sanitaria di Nuoro, Antonio Onorato Succu, che ha ringraziato l’ex direttore generale dell’asl di Nuoro Franco Mariano Mulas, e Bachisio Porru, già presidente del Consorzio universitario. Entrambi erano seduti in prima fila. A loro, oltre che all’ex direttore del corso di laurea in infermieristica, Alessandro Riva, Succu ha riconosciuto un ruolo fondamentale per l’avvio di un corso anche a Nuoro. Dopo aver incoraggiato i nuovi professionisti dell’assistenza, assicurando loro tutto l’impegno affinché possano inserirsi nei futuri concorsi che metterà in atto l’azienda sanitaria, il commissario straordinario ha teso una mano al mondo accademico sardo. «Siamo disponibili a qualunque forma di collaborazione con le università, anche attraverso l’implementazione di nuove specializzazioni da attivare in futuro a Nuoro». Anche l’ex presidente del corso di laurea, Alessandro Riva, ha ringraziato Bachisio Porru e Franco Mariano Mulas. «Tra i manager con cui sono entrato in contatto - ha detto Riva - Mulas è stato l’unico che si è dimostrato aperto alla collaborazione con l’università».













 

 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie