UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 20 novembre 2009

Venerdì 20 novembre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 novembre 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
IL SARDEGNA

1 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 36
Mastino agli onorevoli sardi: «Salvate gli atenei»
Sassari. Appello del rettore ai parlamentari sulla riforma dell’università
 
Appello del rettore dell’Università di Sassari ai parlamentari sardi per salvaguardare il futuro degli Atenei della Sardegna. Con una lettera inviata ai senatori e deputati dell’Isola, Attilio Mastino esprime tutta la preoccupazione del mondo accademico sardo verso il «Disegno di legge in materia di organizzazione e qualità del sistema universitario, di personale accademico e di diritto allo studio» che arriverà in questi giorni in Parlamento. A non far dormire sonni tranquilli al rettore di Sassari, sono gli eventuali riflessi che la nuova normativa potrebbe avere sulle due Università della Sardegna. «La recente valutazione ministeriale ha fortemente penalizzato tutte le Università del Mezzogiorno e delle isole, perché gli indicatori sono stati calibrati tenendo conto tra l’altro del tasso di occupazione degli studenti a tre anni dalla laurea, dei finanziamenti europei, del numero dei crediti superati», spiega il rettore. «La conseguenza per la nostra Università è stata un taglio di circa 2,5 milioni di euro del Fondo di funzionamento ordinario 2009 rispetto agli 82 milioni dell’anno precedente. Ciò provocherà conseguenze gravi sullo sviluppo delle politiche universitarie, nell’alta formazione, nella ricerca, nella terza missione a favore del territorio, nei servizi agli studenti». Per evitare che nuove disposizioni di legge penalizzino ulteriormente la condizione già svantaggiata delle Università di Sassari e Cagliari, Attilio Mastino chiede l’impegno dei parlamentari eletti nell’Isola: «Le sarei veramente grato se volesse seguire con attenzione tutto l’iter dell’approvazione della legge, tenendo d’occhio soprattutto i riflessi sulle Università della Sardegna». Tutto questo sperando che l’attenzione dei parlamentari serva per rimediare a un gap non considerato dalle leggi attuali: «Manca nei parametri ministeriali il tema dell’insularità, che vorremmo fosse introdotto dalla normativa nazionale nei tempi del federalismo». ( v. g. ) 
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 35
L’Asl cede gli ospedali all’Ateneo
Sassari. Ieri vertice operativo tra il commissario Paolo Manca e i capi dipartimento
 
Un buco di bilancio da 30 milioni di euro e l’addio agli ospedali di Sassari e Alghero. È questo l’immediato futuro della Asl 1, illustrato ieri senza tanti di giri di parole dal commissario regionale Paolo Manca, in circa un’ora di riunione con i primari e i capi dipartimento dell’ospedale sassarese. Un futuro già disegnato e che sarà scritto nero su bianco dalla Regione non appena arriverà la nomina ufficiale del commissario dell’Azienda mista di Sassari. La Asl 1 dovrà cedere all’Università (o alla nuova azienda che nascerà dalle ceneri dell’azienda mista ospedaliero-universitaria) l’ospedale civile di Sassari e quello di Alghero. Resterà nelle sue mani invece la struttura di Ozieri. La Asl perderà anche quelli che sono i servizi amministrativi, come le gare d’appalto, la gestione del personale, le forniture dei farmaci. Tutte attività che saranno controllate direttamente dalla nuova Macroarea sanitaria che ingloberà il pianeta sanità del nord Sardegna. «Il mio compito in questi sei mesi di commissariamento della Asl è questo», ha spiegato Paolo Manca, «fare gli scorpori degli ospedali e creare le nuove aziende». Come nel resto della Sardegna alla Asl resteranno i servizi sul territorio mentre la gestione ospedaliera spetterà a una nuova azienda creata ad hoc, e che si intersecherà con l’attuale azienda mista. Ma tutto questo sarà deciso nei minimi particolari dopo la nomina del commissario appunto dell’azienda mista. Intanto Paolo Manca sta già affrontando i problemi più impellenti della Asl: bilancio, mancanza di personale, arretratezza delle strutture e dei macchinari. «Per quanto riguarda il bilancio non è mio obiettivo raggiungere la parità», ha spiegato. «Sarebbe un’utopia, e perseguirla significherebbe peggiorare ulteriormente i servizi erogati all’utenza». Queste le priorità indicate dal commissario al parterre di camici bianchi riunito nella sala conferenze, all’ultimo piano del Santissima Annunziata. «Qua a Sassari la Sanità viene fuori da un lungo sonno e si è svegliata con una marea di problemi. Ci sono reparti ospedalieri con organici ridicoli, e il gap di personale non potrà essere sanato prima del prossimo anno. Fino al 31 dicembre non possiamo assumere nessuno». C’è spazio per la speranza: «Intanto ho ottenuto subito l’arrivo di quindici infermieri, poi da gennaio faremo un piano dettagliato del personale di cui abbiamo necessità». Altro urgenza sono le dotazioni: «Adesso lavoriamo con una Tac vecchia di nove anni, è come viaggiare in Balilla anziché in Maserati», continua. «Sono obsoleti anche i macchinari utilizzati per la risonanza magnetica e per le ecografie. Vi posso dire che ho ottenuto dall’assessorato regionale la disponibilità per acquistare una nuova Tac e una risonanza magnetica, al resto penseremo più in la». ( v. g. ) 
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Maschi sardi in difficoltà tra le lenzuola
Disfunzioni sessuali legate a patologie molto diffuse nell’Isola
Salute. Domani il corso di andrologia della Siams: «La medicina aiuta anche a letto»
Diabete mellito, talassemia e sclerosi multipla colpiscono i sardi più che altre popolazioni e portano disfunzioni della sfera sessuale
 
Ci toccherà arrossire, quando Bossi ripeterà che, a letto, nessuno dà soddisfazioni come i maschi padani. Magari non vinceranno le competizioni internazionali dei macho , ma quella con i sardi sì: lo dice la scienza. Calma, ci sono disgrazie peggiori, premesso che non è una disgrazia ma un dato statistico. Il problema dei sardi sotto le lenzuola è genetico “di rimbalzo”: le disfunzioni sessuali sono legate a patologie genetiche come talassemia e sclerosi multipla, ma anche al diabete mellito, di cui soffrono ottantamila sardi. Sono malattie che spesso causano ipogonadismo (carenza di testosterone) e disfunzioni erettili in percentuali uguali in tutto il mondo. Però i sardi - che per il loro storico isolamento si sono sempre accoppiati tra loro - si sono trasmessi queste patologie in misura superiore, quindi hanno più disfunzioni sessuali.
IL CORSO “Un’isola di andrologia”, è intitolato il corso per medici in programma domani alle 9 al T-Hotel: «Perché i maschi sardi sono un’isola scientifica e lo è anche la disciplina che potrebbe aiutarli, ma qui è considerata di serie B», sospira Alessandro Oppo, segretario regionale della Siams (Società italiana di andrologia e medicina della sessualità). Curiosa disattenzione, nell’epoca delle pillole che fanno fare bella figura a letto.
I DATI All’iniziativa presieduta da Stefano Mariotti, titolare della Cattedra di Endocrinologia dell’Università, parteciperanno molti specialisti. «Dei seicento talassemici maschi sardi», spiega Oppo, «la gran parte soffre di ipogonadismo, che si può curare con dosi di testosterone sostitutive. Il 12 per cento della popolazione generale», aggiunge l’endocrinologo, «soffre di disfunzione erettile, ma il dato raggiunge il 36 per cento nei diabetici: la Sardegna è seconda al mondo, dopo la Finlandia, per l’incidenza del tipo 1, e la disfunzione erettile per i diabetici di ogni tipo si presenta con 10-15 anni di anticipo rispetto alla media». Inoltre, fino al 60-70 per cento dei maschi affetti da sclerosi multipla soffre di disturbi dell’eiaculazione e dell’erezione, e con i suoi 2.400 casi l’Isola è, purtroppo, campione d’Italia per l’incidenza della malattia (quasi il triplo della media nazionale)
I RIMEDI Non restano che le terapie: «Prima di tutto per la patologia principale che provoca le disfunzioni sessuali», spiega Stefano Serra, coordinatore regionale della Siams, «e poi per i problemi della sessualità». Per il resto, meglio mescolare un po’ di più i nostri geni con quelli delle persone “di fuori”: la terapia si chiama “continuità territoriale”.
LUIGI ALMIENTO

 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
«Tutelate le università sarde» 
Il neorettore dell’ateneo turritano, Attilio Mastino, scrive una lettera per sollecitare i parlamentari isolani 
Un disegno di legge modifica il sistema accademico 
 
 SASSARI. Con una lettera indirizzata a tutti i parlamentari sardi, il rettore dell’università di Sassari, Attilio Mastino, sollecita deputati e senatori a seguire con attenzione la discussione sul Disegno di legge in materia di organizzazione e qualità del sistema universitario, di personale accademico e di diritto allo studio.
 Mastino chiede ai rappresentanti isolani in Parlamento «di seguire con attenzione tutto l’iter dell’approvazione, tenendo d’occhio soprattutto i riflessi sulle Università della Sardegna, tra le più antiche del panorama italiano in particolare del Mezzogiorno».
 La recente valutazione ministeriale ha fortemente penalizzato tutte le Università del Mezzogiorno e delle isole, perché gli indicatori sono stati calibrati tenendo conto tra l’altro del tasso di occupazione degli studenti a tre anni dalla laurea, dei finanziamenti europei, del numero dei crediti superati. «La conseguenza per la nostra Università- scrive Mastino - è stata un taglio di circa 2,5 milioni di Euro del Fondo di funzionamento ordinario 2009 rispetto agli 82 milioni dell’anno precedente. Ciò provocherà conseguenze gravi sullo sviluppo delle politiche universitarie, nell’alta formazione, nella ricerca, nella terza missione a favore del territorio, nei servizi agli studenti».
 Il rettore ricorda come in Sardegna l’Università sia fortemente penalizzata dal fragile tessuto socio-economico e produttivo, dalla difficoltà di collegamenti, dall’isolamento delle zone interne, dai bassi livelli di investimento nella ricerca, dalla scarsa produttività della Scuola, dalla bassa densità demografica. «Manca nei parametri ministeriali il tema dell’insularità- si legge nella lettera-, che vorremmo fosse introdotto dalla normativa nazionale nei tempi del federalismo».
 «I 300 km che separano Sassari e Cagliari dalla penisola- osserva Mastino - sono uno spazio troppo ampio per poter pensare che le università della Sardegna possano essere semplicemente equiparate a tutte le altre università italiane».
 Eppure, si legge nella lettera, l’Università di Sassari si era classificata al primo posto in Italia tra i medi atenei per i servizi agli studenti (con un’ottima valutazione del Censis per il numero di borse, le strutture ed il sito web). E ottimi erano stati i piazzamenti di alcune facoltà fra le quali Architettura, ad esempio, si è classificata al primo posto in Italia.
 L’Università di Sassari, dice Mastino, «è disposta ad impegnarsi per un sistema di valutazione premiante, rigoroso, trasparente, condiviso, coerente, virtuoso, corroborato da un forte codice etico, perché capace di innestare comportamenti positivi».
 In Sardegna più che altrove l’Università è il motore dello sviluppo, a condizione che vengano evitate politiche che indeboliscano lo sviluppo della formazione e della terza missione nei confronti del territorio proprio dell’Università pubblica.
 «Il compito dell’Università- sottolinea Mastino- è cruciale per orientare le politiche di sviluppo dell’Isola». Occorre, però, «un forte impegno per difendere l’autonomia universitaria; si deve arrivare alla nascita di un sistema regionale integrato in sinergia con l’Università di Cagliari, con un modello di università a rete aperta ad una dimensione internazionale».
 Sono necessari, ricorda il rettore, forti investimenti per un’adeguata dotazione infrastrutturale, la definizione di meccanismi competitivi ed un ripensamento delle modalità organizzative.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Studenti fuori sede un progetto dell’Ersu 
 
CAGLIARI. Sono circa duemila gli studenti fuori sede che, per merito e reddito familiare, avrebbero diritto a un alloggio in una casa dello studente. Ma questi non ci sono. Domani alle 10.30 nella sede dell’Ersu in corso Vittorio Emanuele, sarà presentato il nuovo progetto per la sistemazione dei fuori sede, che riguarda anche l’area dell’ex semoleria.
6 – Il  Sardegna
Prima pagina
Nomine
Aziende miste e vertici Ersu
C’è l’ultimatum dei Magnifici
I rettori di Sassari e Cagliari: “I nuovi commissari dovranno concertare con l’Ateneo”.
E alla presidenza degli enti allo studio solo docenti universitari
 
Regione – pagina 28
La lettera. Aut aut dei rettori a Cappellacci: i commissari devono concertare seriamente con gli Atenei
Due Magnifici contro la Regione
Paralisi di Ersu e Aziende miste
Congelate anche le nomine degli enti allo studio: docenti universitari alla presidenza
Alessandro Zorco
 
È braccio di ferro tra Università e Regione per le nomine dei vertici delle aziende miste e degli Ersu di Cagliari e Sassari. I Rettori Giovanni Melis e Attilio Mastino hanno scritto al presidente della Giunta Ugo Cappellacci chiedendo che i due commissari delle aziende miste indicati dalla politica (Ennio Filigheddu, Riformatori, per Cagliari, e Giovanni Cavalieri, Pdl, per Sassari) presentino preventivamente il loro programma di gestione davanti ai consigli delle rispettive facoltà di medicina.
Una conditio sine qua non alla quale sarà subordinato il parere favorevole dell’Università alle candidature politiche. Non solo: la presa di posizione dei Rettori ha congelato anche le nomine nei due Ersu, ai vertici dei quali i due Magnifici vorrebbero autorevoli professori universitari. Una posizione, quella dei Rettori, che pare trovi un’importante sponda politica nell’assessore regionale alla Programmazione Giorgio La Spisa. Per l’Ersu di Sassari è già pronto il medico nuorese Gianni Poggiu, in quota ai Riformatori, mentre per quello di Cagliari, che spetta al PdL, i giochi sono ancora aperti. Scendono, in ogni caso, le quotazioni dell’assessora comunale alle Politiche giovanili Daniela Noli, per la quale pare sia pronto un altro posto di rilievo.
Insomma alla vigilia dell’ingresso in Consiglio regionale della Finanziaria, la maggioranza guidata da Ugo Cappellacci deve ancora risolvere alcuni nodi.
Dopo le forzate dimissioni di Andreina Farris, la nomina di Sandro Angioni all’Industria sarà formalizzata probabilmente martedì. Restano da collocare alcune pedine. Nell’azienda mista di Cagliari, oltre Filigheddu, è quasi scontata la nomina di Giambenedetto Melis (Udc) direttore sanitario e di Attilio Murru (Pdl), direttore amministrativo.
A Sassari sono ancora aperti i giochi per il direttore sanitario e quello amministrativo. Ma a far discutere, come si è detto, è soprattutto l’Ersu di Cagliari. Oltre le fibrillazioni del Pdl, il ritardo nella sostituzione di Christian Solinas (Psd’Az), sta mettendo in apprensione i sindacati. Nei giorni scorsi la Confederazione sindacale sarda - riprendendo una interrogazione presentata a settembre dall’Idv - ha accusato il presidente provvisorio, Giancarlo Nonnoi, di non essersi limitato alla sola ordinaria amministrazione ma di aver approvato Statuto e regolamenti nonchè programmato assunzioni. La Css chiede dunque la «revoca in autotutela dei numerosi atti illegittimi adottati dal professor Nonnoi e dal suo cda». Nei giorni scorsi un’analoga interrogazione relativa all’Ersu di Sassari era stata presentata dalle sinistre. ■  
 

Questionario e social

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