UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 19 novembre 2009

Giovedì 19 novembre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 novembre 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
1 - Se la genetica uccide l’individualità, un commento del prof. Ezio Laconi
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
IL SARDEGNA
 

1 – L’Unione Sarda
Commenti – pagina 42
La deriva dell’animale sociale
Se la genetica uccide l’individualità
di Ezio Laconi*  
 
Non è lontano il giorno in cui, entrando in un ristorante, dopo esserci seduti a tavola, la prima cosa che ci verrà cortesemente richiesta dal cameriere-genetista sarà la nostra mappa genetica, che dovremo avere sempre appresso. Il cameriere-genetista darà un primo sguardo alla mappa e ci proporrà il menu individuale più adatto a noi. Lo trasmetterà quindi al cuoco-genetista, il quale, come è giusto, chiederà l’approvazione dello chef-genetista prima di preparare qualunque pietanza. Avremo così la garanzia che quello che mangiamo sia davvero ciò che si adatta meglio ai nostri geni, e pazienza se non dovesse essere così anche per il nostro palato. Del resto è da tempo che abbiamo smesso di coltivare la capacità discriminatoria del nostro senso del gusto, che pure ci ha guidato per millenni.
Ma non sarà un problema: i cibi potranno anche non avere più alcun sapore; sarà la Nutrigenomica a decidere e certificare cosa è opportuno che ciascuno di noi mangi, senza dover ricorrere a criteri primitivi e tutto sommato animaleschi come i sapori e gli odori; i quali anzi possono essere fuorvianti e perciò pericolosi. La Scienza si prenderà cura di noi e non sarà più necessario, e neppure utile, che ciascuno eserciti il libero arbitrio su ciò che deve mangiare.
La parodia dello chef-genetista può apparire esagerata ma illustra una tendenza culturale che lentamente si sta radicando, incontrastata, nei modi di pensare e nei comportamenti pubblici e privati. Da tempo, e soprattutto da quando, circa dieci anni fa, è stato portato a termine il sequenziamento completo del genoma umano, la Scienza ufficiale e in particolare i genetisti alimentano l’idea che tutto, o quasi, di quello che siamo sia spiegabile attraverso la lettura della nostra mappa genetica: quanto siamo intelligenti, quanto vivremo, se siamo predisposti a una patologia piuttosto che a un’altra, quali siano le tendenze del nostro carattere, quali siano, appunto, i cibi a noi più idonei. È una scienza che, attraverso l’autopsia del nostro genoma, consegna e impone a ciascuno di noi un’identità precostituita e passiva, l’esatto contrario dell’identità che sentiamo più nostra come individui, che è fatta di esperienza, di cultura, di relazioni con gli altri, di sentimenti, di affetti di cui ci sentiamo protagonisti.
La ricerca che ha portato alla lettura completa del DNA umano scaturisce dall’idea, più o meno consapevole, che esista un prototipo di genoma perfetto che, in quanto tale, sia utile identificare per poterlo utilizzare come riferimento assoluto. Quest’idea è ben compatibile con il credo religioso per cui l’uomo è diretta creazione divina; anzi, è probabilmente il prodotto di questo credo. Tuttavia fa a pugni con le conoscenze che oggi abbiamo sull’evoluzione della vita sulla Terra. Ma tant’è. Quest’idea, scientificamente infondata e socialmente aberrante, può condizionare e già in parte condiziona il nostro approccio ai problemi della salute. Se infatti esiste e viene decodificato il genoma perfetto, la prima conseguenza è che tutti noi, individui della specie umana in carne e ossa, diventiamo automaticamente portatori di un numero più o meno elevato di imperfezioni. Esisterà sempre uno scarto, più o meno ampio, fra il nostro genoma individuale e quello del prototipo di riferimento. Siamo cioè "difettosi" o, come minimo, portatori di predisposizioni che ci fanno correre il rischio di sviluppare questa o quella patologia. Nasciamo, cioè, tutti, chi più, chi meno, già "malati", imperfetti e quindi perfettibili. L’altra conseguenza, forse ancora più devastante, è che la salute, come l’alimentazione, diventa sempre più un problema del singolo individuo; se infatti essa dipende in larga misura dalla mappa genetica di ciascuno, non ha più molto senso parlare di tutela della salute collettiva.
In quest’ottica non esistono più misure protettive che riguardino l’intera comunità, in quanto ciò che è utile per un individuo può non esserlo per un altro, e viceversa. Non è più il fumo come tale a far male, ma è l’individuo geneticamente predisposto a subire gli effetti negativi del fumo. Si mina, alla radice, il senso stesso della collettività, di un insieme di individui che condividono e perseguono gli stessi obiettivi su un aspetto così rilevante della propria vita quale quello connesso alla difesa della salute. Si accentua la deriva verso un individualismo vuoto e impersonale, senza carattere, e si smarrisce l’essenza più profonda dell’uomo come animale sociale.
*Università di Cagliari
 
2 – L’Unione Sarda
Regione – pagina 4
Giunta, rimpastino e delibere
Stadio, trasporti, scuola, ricerca, semplificazione  
Sandro Angioni è il nuovo assessore all’Industria dopo le dimissioni di Andreina Farris.
La Giunta approva delibere su trasporti, scuola, ricerca, stadio Sant’Elia, semplificazione amministrativa, Sfirs
 
Il passaggio di consegne è ufficiale. Dopo l’uscita di scena di Andreina Farris, il giornalista-imprenditore Sandro Angioni diventa assessore all’Industria. «Normale avvicendamento nell’ambito della dialettica politica», sottolinea il presidente della Regione Ugo Cappellacci, che vuole tenere lontane le polemiche dopo lo scossone in Giunta: «Le dinamiche nella coalizione di governo prevedono passaggi fisiologici come questo».
ARRIVA ANGIONI Cagliaritano, sessantun anni, vicino a Mauro Pili e Ignazio Artizzu, Angioni ha alle spalle una lunga storia imprenditoriale e anche una carriera legata alle tv private (è direttore di Nova tv). Qualcuno ipotizza che la sua investitura possa avere contraccolpi sugli assetti territoriali del Pdl (alla luce dei recenti malumori manifestati nel nord Sardegna), ma Cappellacci alza un muro: «Non esiste nessun Cagliari-centrismo» , si schermisce il governatore. «L’impegno del governo regionale è rivolto verso tutta la Sardegna e non si possono certo esprimere valutazioni legate alla carta d’identità. L’attenzione per ogni territorio dell’Isola non viene mai meno».
IL SALUTO ALLA FARRIS In una conferenza stampa atipica della Giunta nella sala vip dell’aeroporto di Elmas (poco prima del viaggio a Roma per le vertenze Eni e Alcoa), il presidente della Regione si sofferma sui «ringraziamenti» ad Andreina Farris, «per il contributo di contenuti tecnici che ha fornito sino all’ultimo al governo regionale» e «per la passione e dedizione con cui ha portato avanti il suo lavoro». Cappellacci precisa che «non si conclude qui» l’esperienza con la Regione dell’assessore uscente (politicamente vicina a Salvatore Cicu): «Andreina Farris è funzionale al nostro progetto», si limita a dire. «Sentirete presto parlare di lei».
STADIO SANT’ELIA La riunione all’aeroporto serve soprattutto per fare il punto sulle delibere approvate dalla Giunta martedì sera. La Regione dà il via libera (per quanto di sua competenza) al nuovo stadio Sant’Elia. «Abbiamo risposto a una richiesta specifica dell’amministrazione di Cagliari», spiega l’assessore all’Urbanistica Gabriele Asunis. «Autorizziamo il trasferimento delle aree regionali con il vincolo della realizzazione di uno stadio cittadino». La cessione al Comune avverrà «a prezzo simbolico», come è previsto «per le opere di natura pubblica». L’assessore chiarisce che al posto dell’attuale Sant’Elia «sorgerà una struttura molto più snella, secondo gli standard previsti dall’Uefa». Sotto il profilo formale, la costruzione del nuovo impianto prevede un diritto di superficie: «Il Comune resterà proprietario e permetterà a un soggetto privato di realizzare un’opera di preminente interesse pubblico».
LA NUOVA SFIRS La finanziaria della Regione cambia pelle. «Con la delibera adottata dalla Giunta puntiamo a creare un organismo in house », sottolinea l’assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa. La Sfris passerà sotto il controllo totale della Regione, che acquisirà «le quote detenute da altri soggetti». In ballo ci sono soprattutto le banche «che in qualche modo sono nostre concorrenti» e sono assoggettate a un sistema di controllo che limita «l’azione» della Sfirs. Da qui lo stanziamento di 12 milioni per acquisire tutte le quote e portare tutto il braccio finanziario sotto il controllo della Regione (che ora detiene poco meno del 94 per cento delle quote). «Subito dopo istituiremo un fondo di garanzia di 150 milioni per sostenere le imprese in difficoltà». Cappellacci aggiunge: «Non c’interessa solo la politica del credito, puntiamo ad attirare capitali». La metafora: «Vogliamo passare da un reparto in cui si alleviano le sofferenze a uno neonatale, dove si possa crescere».
SAREMAR Entro il 30 settembre 2010 saranno completate le procedure per l’aggiudicazione della gara internazionale con la quale la Regione affiderà il 51 per cento delle quote azionarie della Saremar al soggetto privato che dovrà gestire la compagnia di navigazione (acquisita da viale Trento il 3 novembre). L’assessore ai Trasporti Liliana Lorettu spiega che «entro il 31 dicembre 2009 sarà bandita la gara» e «fino all’aggiudicazione la Regione gestirà il servizio di trasporto tra la Sardegna e le isole minori senza ricorrere all’istituzione di una nuova società a capitale misto pubblico».
METROPOLITANA DI CAGLIARI L’assessore ai Trasporti fa sapere che «sono stati stabilizzati» i 21 lavoratori precari della metropolitana di Cagliari. E da oggi il servizio del trenino cittadino «funzionerà regolarmente».
RICERCA SCIENTIFICA La Regione mette 35 milioni (32 sono risorse del fondo sociale europeo) a disposizione della ricerca scientifica, assicurando 632 borse di studio biennali, con uno stanziamento di 30 mila euro all’anno. In pista anche un nuovo bando da 9 milioni calibrato su biomedicina, biotecnologie, storia della Sardegna e archeologia.
DISABILI: DIRITTO ALLO STUDIO Arrivano 5 milioni per sostenere il diritto allo studio degli studenti disabili delle scuole di primo e secondo grado in Sardegna. La Giunta ha dato il via libera agli interventi di supporto organizzativo del servizio di istruzione (autobus, strumentazione). I fondi prevedono 3 milioni e 222 mila euro per i 2.528 alunni disabili della scuola dell’obbligo e un milione e 770 mila euro per gli studenti delle superiori. L’assessore all’Istruzione Maria Lucia Baire spiega che le risorse consentiranno agli enti locali di attivare gli interventi personalizzati per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili o in situazioni di svantaggio».
SEMPLIFICAZIONE La Giunta ha adottato anche un provvedimento per la «semplificazione amministrativa» delle norme e delle procedure regionali: si punta ad accelerare e razionalizzare la spesa a favore di attività produttive, enti locali e progetti di interesse territoriali. L’assessore al Personale Ketty Corona chiarisce: «Puntiamo a risolvere tutte le procedure dei rapporti tra la Regione, i cittadini, le imprese e gli enti locali».
GIULIO ZASSO
 
3 – L’Unione Sarda
Cultura – pagina 43
Archeologia Convegno nazionale
Lezione magistrale di Giovanni Lilliu e novanta interventi
   
C’ è grande attesa per la lectio magistralis che Giovanni Lilliu terrà lunedì alle 10 nell’aula verde della Cittadella dei musei, durante la giornata inaugurale del convegno "La preistoria e la protostoria della Sardegna". Un maxi appuntamento con l’archeologia organizzato dall’Iipp, l’Istituto nazionale che associa la maggior parte degli specialisti italiani delle università e delle soprintendenze. Quest’anno la riunione scientifica, giunta alla 44ma edizione, si tiene a Cagliari, un trentennio dopo il meeting che si svolse a Sassari nel 1978. «Un periodo lunghissimo per gli studi che nel frattempo hanno fatto passi da gigante», dice Giuseppa Tanda, docente dell’ateneo cagliaritano e coordinatrice della manifestazione che durerà un’intera settimana con tappe mercoledì a Barumini (visita a Su Nuraxi e nel pomeriggio tavola rotonda sui beni archeologici nell’Isola) e sabato a Sassari al centro di restauro di Li Punti dove si sta completando il recupero dei guerrieri di pietra di Monti Prama. Duecento i partecipanti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, ben 94 gli interventi previsti nei sei giorni di incontro. Aprirà l’accademico dei lincei Giovanni Lilliu che all’età di 94 anni ritorna a parlare nelle aule che lo videro docente e guida per generazioni di archeologi. Per molti suoi allievi e per i nuovi studenti ascoltare la sua relazione "Contadini e pastori nella Sardegna neolitica e dei primi metalli" sarà sicuramente un momento emozionante.
Dopo Lilliu via alla serie delle comunicazioni che metteranno a fuoco gli studi più recenti sul patrimonio delle antichità dell’isola. «Sarà l’occasione per rivedere date e teorie consolidate che, alla luce di nuove scoperte e soprattutto di analisi scientifiche, oggi propongono diverse interpretazioni», afferma la Tanda, sottolineando l’interdisciplinarità dell’evento che richiama anche antropologi, botanici, fisici, chimici. Mancano solo gli esperti di astroarcheologia: «Non hanno risposto all’invito» rileva la coordinatrice che ieri ha dato qualche anticipazione.
Da tempo si discute sulla presenza dell’uomo in Sardegna: nei manuali si fa risalire a 200 mila anni avanti Cristo, grazie ai ritrovamenti litici in Anglona che fanno pensare a lavorazioni umane attribuibili al paleolitico inferiore. Mentre il reperto osseo più antico, una falangetta trovata nella grotta Corbeddu (quella dove si nascondeva il famoso bandito ottocentesco) a Oliena, sarebbe di 20 mila anni fa. Ora queste datazioni potrebbero essere corrette o persino cancellate da alcuni studiosi per i quali l’uomo arrivò in Sardegna in età più recente.
Così sembra ormai certa - come sostiene la stessa Tanda - una retrodatazione di 200 anni della civiltà nuragica che avrebbe le prime manifestazioni nel 1800-1600 a. C. anziché nel 1600-1400. Ed ancora si attendono rivelazioni su uno dei monumenti più affascinanti dell’isola - per bellezza e unicità - quale lo ziggurat di Monte d’Accoddi. «Gli argomenti in discussione sono tanti e tutti altrettanto significativi» rileva l’ex soprintendente Vincenzo Santoni: «Basta pensare al confronto sulle origini del nuraghe a corridoio, chiave di volta della civiltà nuragica che nasce tra la fine dell’eneolitico e il bronzo antico. Lo studio più attento dei materiali apre nuove prospettive di interpretazione che verranno illustrate e discusse al convegno».
CARLO FIGARI
 
4 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 17
Da Cagliari il progetto per ricavare acqua su Marte
Università. Studio per l’estrazione di ossigeno e azoto per le missioni spaziali
   
Decolleranno da uno degli aeroporti sardi per riprodurre l’assenza di gravità e consentire di effettuare degli esperimenti che, già dal 2011, potrebbero essere riprodotti nella stazione spaziale internazionale che orbita attorno alla terra. Sono due i voli parabolici previsti dal progetto Cosmic (acronimo inglese di Combustion synthesis under microgravity conditions), finanziato con mezzo milione di euro dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) che verrà realizzato in un anno da alcuni ricercatori e coordinato dall’Università di Cagliari.
Lo scopo finale è quello di testare nuovi sistemi di estrazione di ossigeno, acqua e azoto (elementi essenziali per la sopravvivenza dell’uomo fuori dalla terra) utilizzando gli elementi che si possono trovare sulla Luna o su Marte. «Un obiettivo necessario per le future missioni spaziali che potranno durare parecchi mesi», ha spiegato Giacomo Cao, coordinatore del progetto. «Non si può pensare che gli astronauti si portino tutto durante i viaggi». A lavorare al progetto, rigorosamente top-secret (tutti firmeranno un accordo di segretezza che vincola penalmente i ricercatori), saranno gli esperti del Dipartimento di ingegneria chimica e dei materiali dell’Università di Cagliari, assieme al Dipartimento di energia dei Trasporti del Cnr, al Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna (Crs4), all’Istituto tecnico industriale Enrico Fermi di Cosenza e alle società private Corem, Esplora e SpaceLand.
«L’intenzione è quella di sviluppare modelli utili per le future missioni, anche quelle della Nasa - prosegue Cao - i risultati verranno brevettati e tutelati, in modo da rendere utile la nostra ricerca anche in altri campi. Questo è il primo progetto italiano finanziato dall’Agenzia spaziale italiana nel settore dell’esplorazione spaziale umana». In altre parole, i ricercatori lavoreranno con polveri, scomponendo elementi o fondendoli, tutto in una condizione di gravità ridotta (grazie ai voli speciali che salgono e scendono producendo l’effetto di assenza gravitazionale).
A chiarire l’importanza della ricerca, ieri mattina durante la conferenza stampa di presentazione, c’era Andrea Lorenzoni, responsabile del programma dell’Asi che ha messo a disposizione i fondi per garantire un anno di lavoro. «L’impegno è quello di analizzare le caratteristiche chimiche e fisiche dei vari elementi - proseguono i ricercatori - studiando i processi con i cui possano essere miscelati con gravità ridotta così da poter, in un futuro, effettuarli anche sulla Luna o su Marte».
FRANCESCO PINNA
 
5 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 21
Microcitemico, rivolta contro la fusione
Antonio Cao: «Non volevo criticare i colleghi del Brotzu»  
Sanità. Ma Garau frena: «Accorpamento, siamo ancora in una fase preliminare»
I sindacati del personale del Microcitemico in stato di agitazione: «Non produce risparmio e mette a rischio un’eccellenza»
 
Stato di agitazione al Microcitemico. Lo hanno proclamato i sindacati di categoria Fp-Cgil,Fps-Cisl e Uil-Fpl per rifiutare l’accorpamento dell’ospedale con l’azienda Brotzu. Un provvedimento che, tuttavia, non parrebbe esattamente dietro l’angolo. Almeno a sentire il direttore generale del Brotzu, Antonio Garau: «Siamo in una fase preliminare di ricognizione delle dotazioni tecniche, organiche e strutturali delle due realtà ospedaliere», si legge in una nota diffusa ieri. Fra le dotazioni in questione, anche le strutture edilizie. Che, a quanto è emerso nel corso di un’assemblea nei giorni scorsi, non consentirebbero di accorpare le Pediatrie. «Soltanto dopo il completamento dell’acquisizione dei dati - prosegue Garau - si potrà avere un’idea precisa dei tempi e della tipologia d’integrazione fra Azienda Brotzu e Microcitemico. Una cosa è certa fin d’ora: il progetto è innovativo, moderno e punta ad esaltare e non a mortificare le attività di due ospedali eccellenti».
«RUOLO A RISCHIO» Ma è proprio nel merito che i sindacati dicono no: «Il Microcitemico - ricordano in una nota congiunta - negli anni, grazie al lavoro e alla professionalità di tutti gli operatori del comparto sanitario, medico e amministrativo ha saputo guadagnarsi il riconoscimento di Centro di eccellenza unico in campo europeo nell’ambito della cura e della ricerca sulle Microcitemie e di primaria importanza nell’oncologia pediatrica». L’accorpamento, sostengono, «oltre a generare un incremento dei costi piuttosto che una ottimizzazione delle risorse, produrrebbe una trasformazione organizzativa che metterebbe a rischio il ruolo che il Microcitemico sarà chiamato a svolgere sul sistema sanitario».
GIORGIO LOCCI A sposare la strategia dell’accorpamento di Brotzu, Microcitemico e Oncologico allo scopo di eliminare “doppioni” fra i reparti e dar vita al «più importante centro di diagnostica per immagini» è invece, nella doppia veste di medico e consigliere regionale del Pdl, Giorgio Locci: «Il fine - ricorda - è di creare una delle più grosse Aziende ospedaliere d’Italia di alta specialità. Il patrimonio organizzativo e culturale del Microcitemico non andrà perso ma verrà accresciuto: diventerà il Polo pediatrio regionale».
ANTONIO CAO Polemiche anche per un aneddoto raccontato da Antonio Cao, autorevole scienziato del Microcitemico, e riferito da questo giornale: il caso di un bambino sardo curato a Genova venti giorni fa. «A proposito della parte finale di un articolo pubblicato nei giorni scorsi chiarisco che non ho mai attribuito giudizi di critica nei confronti della divisione di pediatria del Brotzu. In realtà i colleghi, coi quali collaboro da tanti anni con reciproca stima, si orientarono correttamente e presero contatti con il Neurochirurgo di Genova per i provvedimenti del caso. I medici del Microcitemico hanno seguito la strada già iniziata dai colleghi dell’Ospedale Brotzu cercando di affrettare i tempi visto l’aggravamento del caso». ( m. n. )

 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
Regione, nuovi fondi per ricerca e scuola 
Dopo le proteste la giunta finanzia altri 600 progetti d’innovazione scientifica 
Vincono una battaglia anche gli studenti disabili e i loro familiari, 5 milioni per i sussidi e i servizi didattici 
PIER GIORGIO PINNA 
 
 CAGLIARI. I ricercatori sardi e gli studenti disabili vincono due importanti battaglie. Ora, per aiutarli, la giunta regionale interviene con decine di milioni. I fondi consentiranno di finanziare tantissimi progetti innovativi. E di assistere quattromila portatori di handicap.
 Specialisti. La decisione di destinare altri soldi alla ricerca è arrivata dopo la costituzione di un comitato formato dai 632 candidati idonei, ma all’inizio non ammessi, e dai 200 esclusi (fra 1.055 selezionati). Adesso la Regione ha incrementato le risorse, portandole a complessivi 35 milioni all’anno. Scelta spiegata in una conferenza stampa tenuta all’aeroporto di Cagliari. «Finora erano stati stanziati 15 milioni ed erogati fondi per i progetti di 150 ricercatori - ha detto l’assessore Giorgio La Spisa - Ora finanzieremo tutti gli altri idonei. Per 2 anni. Concedendo anticipazioni di 30mila euro sul totale di 60mila a piano».
 Circa la selezione e le esclusioni resta comunque aperto il problema dei criteri utilizzati, contestati da chi ritiene si dovesse dare maggiore peso ai curricula e alle pubblicazioni scientifiche. Disponibili da subito anche 9,5 milioni per progetti di ricerca su biomedicina, biotecnologie, Information comunication tecnology (Ict), storia dell’isola, archeologia.
 Medicina. Su un diverso versante e su proposta dell’assessore Antonello Liori, la giunta ha poi finanziato 142 altre borse di studio. Destinatari: gli specializzandi che frequentano le scuole delle facoltà di medicina e i laureati ammessi al primo anno di corso nelle stesse scuole. Ottantuno borse fanno riferimento a Cagliari: 5 per farmacologia, 4 per fisica medica, 14 per genetica medica, 16 per microbiologia e virologia, 13 per ortognatodonzia, 15 per patologia clinica, 14 per scienza dell’alimentazione. E Sessantuno a Sassari, suddivise in 15 per biochimica clinica, 11 per chirurgia odontostomatologica, 11 per microbiologia e virologia, 12 per patologia clinica, 12 per scienza dell’alimentazione. Spesa complessiva: 1.647.697 euro nel bilancio 2009, 1.206.764 per il 2010, 870.262,50 euro nel 2011.
 Handicap. Arrivano infine 5 milioni per sostenere il diritto allo studio dei 3.923 disabili di elementari, medie, superiori della Sardegna. Il via libera agli interventi di supporto organizzativo del servizio d’istruzione (autobus, strumentazione, apparati didattici e così via) è stato dato sempre dalla giunta, che ha approvato una specifica delibera, poi illustrata in un incontro promosso dall’assessore Maria Lucia Baire.
 Questa la suddivisione dei fondi: 3.222.023 euro per i 2.528 alunni disabili nella scuola dell’obbligo, 1.770.976 a favore degli studenti delle superiori. Le risorse consentiranno agli enti locali di attivare provvedimenti personalizzati per l’integrazione degli allievi diversamente abili o in situazioni di svantaggio. Nei progetti dovrebbe rientrare il ragazzo autistico gallurese che ha bisogno di un interprete per comunicare con i prof. Ma i soldi non serviranno per incrementare il numero dei docenti di sostegno. Che potranno essere assunti a tempo determinato - come ha spiegato l’assessore - «attraverso i piani anti-dispersione scolastica per cui la Regione ha già stanziato 20 milioni».
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Grande policlinico e un piccolo ospedale nella zona di Quartu 
ALESSANDRA SALLEMI 
 
 CAGLIARI. Non si fa il nuovo ospedale in sostituzione di Marino e Santissima Trinità, si costruirà, forse, un ospedale piccolo verso Quartu al posto del Marino nato albergo e poi si finirà il policlinico universitario che assurgerà al ruolo di grande ospedale del capoluogo. Parola di assessore, il resto sono chiacchiere. O meglio «bozze»: il nuovo ospedale come l’aveva pensato l’asse Soru-Dirindin era contenuto nella bozza del piano di sviluppo regionale.
 L’assessore regionale alla sanità Antonello Liori non cade nella polemica: «L’ipotesi era contenuta in una bozza, non era stata verificata, il piano regionale di sviluppo non lo prevede perché quell’ospedale non si può fare».
 Motivo?
 «Non ci sono i soldi».
 C’erano, però, dove sono finiti?
 «Buona parte in Abruzzo. Dobbiamo fare con quelli che abbiamo: sull’edilizia ospedaliera in Sardegna abbiamo 600 milioni di euro. Quell’ospedale da solo ne richiedeva 160. Visto che non ce n’è abbastanza, bisogna stabilire nuove priorità».
 Che sono?
 «Intanto Sassari, dove l’edilizia sanitaria è in una situazione disastrosa. Bisognerà fare un grande ospedale, adesso ce ne sono due, collegati nell’azienda mista Regione-Università che sta nell’uno e nell’altro in una situazione che impedisce la creazione dei dipartimenti, nella nuova azienda che si pensa di fare ci sarà un solo grande ospedale di Sassari».
 Torniamo a Cagliari.
 «Prima dico di Sanluri: ci sono andato e ho dimostrato che il nuovo ospedale andava ridimensionato, che i posti letto comunque non li avrei tolti ma distribuiti nella riabilitazione. Su Cagliari puntiamo a finire i padiglioni del policlinico universitario, a fare lì un pronto soccorso ed ecco l’ospedale del capoluogo».
 Quello è prima di tutto un centro universitario.
 «Sì, ma anche di cura. Sarà per l’area di Cagliari quello che è stato il San Giovanni di Dio e la clinica Macciotta: si andava tutti lì ed era universitario».
 La grande attenzione verso il policlinico nasce dalla campagna elettorale?
 «Non mi sono venduto niente prima. Badi, io dico che le promesse si possono fare se sono chiare e alla luce del sole. Comunque io non ho promesso nulla. E poi io non ero certo di diventare assessore. Era noto che An volesse per sé questo assessorato, ma la destinazione del policlinico proprio non c’entra».
 Il progetto di ristrutturare il Santissima Trinità utilizzando i sottopassaggi scavati quando l’ospedale era un insieme di casermette viene ritenuto impraticabile.
 «Il Santissima Trinità deve diventare l’ospedale di Cagliari città, sarà ristrutturato. I problemi verranno affrontati. Devo andare a visitarlo, lo farà al più presto con il direttore generale Simeone».
 E l’ospedale Marino?
 «Lì c’è poco da ristrutturare. Si sta pensando a un ospedale di zona, Quartu-Selargius».
 Volete costruire un nuovo ospedale Marino?
 «Da un’altra parte».
 Perché, l’area ha suscitato l’interesse di qualcuno?
 «Non mi risulta».
 Si dice che ci siano richieste per avere l’intero complesso.
 «Per ora non ce ne sono. L’area è della Regione, l’edificio dell’Azienda sanitaria. Non sarei contrario a vendere: se c’è convenienza, pur di fare un ospedale in una zona più utile ai cittadini, lo farei. State sicuri: non sprecherò soldi pubblici».
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Gallura
Economia del turismo, festa per i neolaureati
 
Sessione di laurea ieri nell’aula Engle del Polo universitario, al «Costa Smeralda». Hanno discusso con successo la loro tesi i neodottori in economia e management del turismo Laura Sanna, Caterina Fontana, Maristella Manca, Leonarda Piroddi, Claudia Orrù, Silvia Calvia, Raffaella Piga, Maria Dente. La commissione di laurea era composta dal preside Francesco Morandi e dai docenti Carlo Marcetti, Carlo Donato, Roberto Ricci Ghiselli e Nicoletta Muccioli.
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
MONSERRATO 
Domani alla Cittadella universitaria convegno nazionale di telemedicina 
 
 MONSERRATO. Domani, venerdì e sabato prossimi si celebra il decimo convegno nazionale Aitim, l’associazione italiana di telemedicina ed informatica medica. La manifestazione si terrà nella sala congressi della cittadella universitaria di Monserrato. E’ organizzata oltre che dall’Aitim anche dal centro di ricerca Crs4 e dall’università di Cagliari. Relatori da tutto il mondo si confronteranno su tematiche come il fascicolo sanitario elettronico, la privacy e la sicurezza dei dati medici, sanità elettronica, teleconsulto e telediagnosi.
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Finanza, la visita del rettore 
Attilio Mastino ha incontrato le fiamme gialle 
 
SASSARI. Il nuovo rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino lunedì mattina ha fatto visita al comando provinciale della Guardia di Finanza di Sassari.
 Il rettore è stato ricevuto dal comandante provinciale, il colonello Giovanni Casadidio, e da tutti i comandanti dei reparti dipendenti delle province di Sassari e Olbia-Tempio.
 L’incontro si è svolto in un clima di grande cordialità e cortesia.
 Il rettore ha voluto rimarcare con parole di apprezzamento la fattiva collaborazione tra fiamme gialle e l’ateneo turritano.
 In particolare il professor Attilio Mastino ha elogiato l’iniziativa del comando provinciale di effettuare la rassegna stampa anche in lingua sarda.
 Al termine della visita i componenti delle fiamme gialle in servizio e quelli in congedo hanno formulato un sincero augurio di buon lavoro al rettore per il prestigioso incarico. (p.g.)
 
 
11 - La Nuova Sardegna
Pagina 40 - Cultura e spettacolo
Alla conquista del pianeta Marte con partenza da Cagliari
Il gruppo di ricercatori guidato da Giacomo Cao ha messo a punto sofisticate tecnologie
 
CAGLIARI. Vive e lavora a Cagliari la carta che l’Agenzia spaziale italiana (Asi) giocherà nel consesso delle 14 agenzie spaziali più importanti del mondo per entrare nella super élite delle 3 agenzie che lavorano a una scommessa tecnologica e scientifica essenziale per andare su Marte, ma anche per risolvere un paio di emergenze del pianeta Terra. La storia stellare del gruppo cagliaritano che ruota attorno a Giacomo Cao nel dipartimento di Ingegneria chimica e dei Materiali è stata raccontata ieri in conferenza stampa da Cao stesso assieme ad Andrea Lorenzoni (anche lui ingegnere, è nato a La Maddalena) che è il delegato per l’Italia nell’International Space Coordination Group (le 14 agenzie). L’Asi ha finanziato un progetto che sarà coordinato dal professor Cao (500 mila euro), si chiamerà Cosmic (combustion synthesis under microgravity conditions) e studierà come un equipaggio lontano dalla terra e in assenza di gravità potrà estrarre ossigeno e azoto indispensabili per vivere ma anche costruirsi strumenti o riciclare l’unica quantità d’acqua che si potrà stoccare in un viaggio lungo 3 giorni se la destinazione è la Luna, 6 mesi ad andare e 6 a tornare, se Marte. Usa, Gran Bretagna e Canada già lavorano a progetti Isru (in situ resource utilization) e forse anche Isfr (in situ fabbrication and repair), ma non si sa con quali risultati perché è tutto coperto da segreto. Irsu e Isfr erano due piste utili per arrivare a ciò che il presidente americano Bush aveva chiesto nel 2007 all’International group: studiare l’architettura di una missione sulla Luna guardando poi a Marte. Adesso il successore Obama sta rivendendo il progetto perché una missione sulla Luna in dieci anni costa 105 bilioni di dollari e finché andrà avanti il programma Shuttle non si potrà mantenere entrambi. Il punto è, però, che l’International group non rinuncerà alle ricerche Isru e Isfr perché (lo ha spiegato Lorenzoni) «si tratta di sviluppare tecnologie con ricadute terrestri enormi, basta pensare al buco nell’ozono che potrebbe trovare soluzione con le ricerche spaziali sull’estrazione di ossigeno e azoto e al riciclo dell’acqua». In Italia ricerche del genere si fanno a Cagliari con Cao, che nasce ingegnere chimico italiano e diventa ricercatore di impostazione americana dopo il soggiorno negli Usa, dove la scienza deve sempre trovare applicazione. Già nel 2002 Cao, a Cagliari, aveva sviluppato una ricerca sia in volo parabolico sia in stazione spaziale con l’obbiettivo di studiare alcuni fenomeni oscuri nel mondo della microgravità. Il gruppo è arrivato ad «avere una concezione di alcuni processi, la riuscita sarà legata all’economicità del processo». Tempo per finire il lavoro: un anno.


12 – Il Sardegna
Regione – pagina 24
L’Ateneo in missione spaziale
Luna e Marte sono più vicini
Scienza. L’Università di Cagliari capofila nel progetto nazionale per esplorare le potenzialità dei due pianeti
 
 
 

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