UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 17 novembre 2009

Martedì 17 novembre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 novembre 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
IL SARDEGNA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 1020
I dipendenti all’assalto del rettorato
Guerra sulle progressioni dei lavoratori: «Proposta ridicola»
Università. Manifestazione il 3 dicembre. La replica: «L’accordo è stato rispettato»
Il rettorato: «La Rsu dice il falso e chiede distribuzioni a pioggia che prescindono produttività e merito».
 
Ieri la prima protesta. Il 3 dicembre, proprio in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, ci sarà la seconda manifestazione, direttamente in rettorato. Il personale tecnico e amministrativo dell’Università di Cagliari, in un’assemblea convocata dalla Rappresentanza sindacale unitaria, critica alcune scelte dell’amministrazione e del nuovo rettore Giovanni Melis.
IL DOCUMENTO Tre i punti contestati all’unanimità dai lavoratori e riepilogati in un documento. «Respingiamo categoricamente», è scritto, «la ridicola proposta dell’amministrazione di consentire le progressioni economiche soltanto a 200 lavoratori su 1200. L’offerta non permette di limitare a sufficienza i danni che la riforma Brunetta produrrà, già dal prossimo anno, sugli stipendi di tutti i lavoratori pubblici». Una scelta definita «quanto mai irresponsabile» anche rispetto a quanto accade negli altri atenei italiani che «si sono dimostrati più sensibili nei confronti dei lavoratori. Chiediamo la spendita del salario accessorio, destinato comunque a tutti i lavoratori, per la stabilizzazione dei livelli retributivi».
IL CONCORSO La Rsu contesta all’amministrazione «l’introduzione del “gradimento” per selezionare il personale tecnico amministrativo destinato a ricoprire posizioni di responsabilità». Infine «stigmatizza quanto sostenuto pubblicamente dal rettore circa la pericolosità di applicare nel nostro ateneo il principio costituzionale del pubblico concorso, in quanto non consente di conoscere a priori l’identità di chi ricoprirà il posto vacante». Per questi motivi i lavoratori hanno deciso di autoconvocarsi nell’atrio del rettorato il 3 dicembre in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, per decidere le future azioni di lotta.
LA REPLICA Dall’ufficio di gabinetto del rettore arriva la pronta replica: «In relazione alla trattativa in corso sulla costituzione del Fondo per il trattamento accessorio, l’amministrazione precisa che le richieste sindacali in merito sono state accettate, con una conseguente lievitazione del 5,90% delle somme disponibili per la mobilità orizzontale e la produttività individuale. Per quanto riguarda le progressioni economiche le stesse dovrebbero interessare il 40% degli aventi diritto, e cioè 257 lavoratori su 643 aventi titolo. Le quote residue restano disponibili per premiare la produttività individuale, secondo quanto previsto dal contratto integrativo», prosegue l’ufficio di gabinetto del rettore. «L’amministrazione universitaria manifesta sconcerto per il fatto che, nella difficile situazione finanziaria degli Atenei e in condizioni obiettivamente più favorevoli rispetto a quelle godute negli ultimi due anni e a quelle che si prospettano per il prossimo anno dopo l’entrata in vigore della recente Legge Brunetta, la Rsu fornisca informazioni non corrette e richieda distribuzioni a pioggia che prescindono da valutazioni su produttività e merito». (m. v.)
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano Pagina 19
Università, tavolo di crisi
Fronte comune per salvare la sede oristanese. Lettera degli studenti
 
Sul mondo accademico oristanese nessuno abbassa la guardia. Finora tanti proclami e pochi fatti concreti, ma studenti e personale del Consorzio Uno fanno un fronte comune per difendere i corsi.
Le risorse non sono ancora state ripartire dalla Regione (il fondo unico di 6 milioni 500 mila euro), la preoccupazione cresce a breve dovrebbe essere convocato il tavolo di crisi sull’Università. Una sorta di unità d’emergenza che dovrà monitorare la situazione e capire anche le azioni necessarie per la salvaguardia della sede oristanese. Oltre che suonare la sveglia a chi dovrebbe attivarsi per tutelare la realtà accademica oristanese. Questa era una delle strategie decise durante la riunione congiunta dei consigli comunale e provinciale che, alcune settimane fa, hanno preso l’impegno formale per tutelare l’Università. E in quell’occasione il presidente della Provincia Pasquale Onida aveva annunciato un impegno concreto: lo stanziamento immediato di risorse (circa 250 mila euro) per riuscire a far fronte all’emergenza. La delibera non è stata ancora firmata, ma sarebbe solo questione di tempo. Intanto, dopo i lavoratori del Consorzio Uno si sono fatti sentire anche gli studenti. In una lettera aperta, i ragazzi che frequentano i corsi del Chiostro del Carmine hanno messo in evidenza il valore della sede universitaria oristanese. «Qui arrivano colleghi dal resto del’Isola e anche da altre regioni italiane, il corso di Archeologia subacquea è unico in Italia, rappresenta una peculiarità che non può assolutamente andare persa».
I ragazzi sollecitano l’impegno delle istituzioni non solo per salvare l’università, ma addirittura per potenziarla e continuare a farla crescere. ( v. p. ) 
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 23
Università, studenti alle urne
Ateneo. Per eleggere i rappresentanti nei consigli di corso di laurea
 
STUDENTI Elezioni dei rappresentanti degli studenti nei consigli dei corsi di laurea dell’ateneo. Nei giorni 9 e 10 dicembre gli studenti iscritti all’Università di Cagliari voteranno per eleggere i rappresentanti degli studenti nei Consigli di corso di laurea, per il triennio accademico 2009/2012. Alle elezioni si potrà partecipare mediante liste di candidati che dovranno essere presentate all’Ufficio elettorale, 2° piano - Rettorato, via Università 40, entro le ore 13 di giovedì. Nel sito dell’Ateneo, www.unica.it, (Ateneo/ Elezioni/ Elezioni studenti) sono disponibili il regolamento elettorale e il decreto rettorale di indizione delle elezioni. La documentazione può essere richiesta anche all’Ufficio elettorale (telefono 070/6752314), che sarà aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12.
Gli elenchi degli studenti iscritti alla data di emanazione del decreto di indizione, potranno essere consultati presso l’Ufficio elettorale a partire dal 10 novembre.
LO SGUARDO DELL’AFRICA Il comitato Cineafrica organizza una rassegna per studenti universitari, dal titolo “Lo sguardo dell’Africa”. La manifestazione prevede la proiezione di tre film all’interno dello spazio Ersu dell’aula Cosseddu, nei giorni 23 e 25 novembre e 2 dicembre, dalle ore 20.30 alle 23.30. Il progetto ha l’ambizione, non tanto di restituire una visione critico-storica della pur giovane cinematografia africana nel suo complesso, ma di mostrare come nel cinema il continente africano abbia rivisto se stesso, attraverso lo sguardo di tre registi che hanno espresso stili, tendenze, tematiche e concetti fondamentali per la cultura dell’Africa sub sahariana. Per ulteriori informazioni è possibile visitare la pagina facebook (S)cambiare. ( al. m. )

 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
I sindacati attaccano: «Dopo Brunetta, anche il rettore Melis divide i dipendenti tra buoni e cattivi» 
 
CAGLIARI. Il personale tecnico amministrativo dell’Università è in tumulto e prepara un’assemblea in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, il 3 dicembre. La decisione della discesa in campo è arrivata a conclusione dell’incontro convocato ieri dalla Rappresentanza sindacale unitaria e all’indomani delle prese di posizione del rettore Giovanni Melis sulle progressioni professionali e sull’organizzazione dell’organico.
 ‹‹Respingiamo all’unanimità - si legge in una nota firmata dalla Rsu - la proposta di consentire le progressioni soltanto a 200 lavoratori su 1200, perché questo pogetto non permetterà di limitare i danni che la riforma Brunetta produrrà, già dal prossimo anno, sugli stipendi di tutti i dipendenti pubblici. La scelta del rettore pare quanto mai irresponsabile, anche alla luce di quanto accade in altri atenei. Non chiediamo - prosegue il documento - lo stanziamento di risorse aggiuntive, ma l’utilizzo del salario accessorio, destinato comunque a tutti i lavoratori, per la stabilizzazione dei livelli retributivi››.
 I rappresentanti della Rsu contestano inoltre ‹‹l’introduzione del “gradimento” quale istituto da utilizzare per selezionare il personale tecnico amministrativo destinato a ricoprire posizioni di responsabilità›› e stigmatizzano ‹‹quanto sostenuto dal rettore sulla pericolosità di applicare nel nostro ateneo il principio costituzionale del pubblico concorso, in quanto non consente di conoscere a priori l’identità di chi ricoprirà il posto vacante. Non possibile, né legittima, oggi la gestione della cosa pubblica in palese violazione dei più elementari principi costituzionali››. (p.s.)
 
Pagina 2 - Cagliari
La replica. Giovanni Melis alla Rsu 
«Accolte le proposte e rispettato il merito» 
 
CAGLIARI. In serata è arrivata la replica del rettore Giovanni Melis al documento sindacale: La trattativa sulla costituzione del Fondo per il trattamento accessorio, si è conclusa con l’accoglimento delle delle richieste della Rsu, con un conseguente aumento del 5,90 per cento delle somme disponibili per la mobilità orizzontale e la produttività individuale».
 Il rettore replica anche alle accuse sulle progressioni economiche a favore di pochi privilegiati: «Le progressioni interesseranno il 40 per cento degli aventi diritto, e cioè 257 lavoratori sui 643 che hanno il titolo. Le quote residue resteranno disponibili per premiare la produttività individuale».
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Altre
Università, il Seamaster a gonfie vele 
Create 10 borse di studio per il master, domani 8 laureati 
 
OLBIA. Facoltà a rischio estinzione. Un po’ come i panda corrono il pericolo di diventare rarissime. Atolli di saggezza in un mare di risparmiosa ignoranza. In questa lotta per la sopravvivenza qualcuno teme che la riforma dell’università possa smontare il corso di laurea in Economia e management del turismo.
 Ma il corso più frizzante del nord Sardegna non solo non si piega alla dieta di Stato, ma rilancia. Il Sea master, il master di specializzazione in economia, politiche e diritto del mare avrà una dote di 10 borse di studio in più. Ognuna da 2500 euro. A deciderlo la facoltà di Economia presieduta da Francesco Morandi. Uno schiaffo a chi sogna di cancellare un progetto innovativo.
 Al master è stato cucito addosso un abito internazionale. 20 posti, una doppia selezione a Olbia e a Roma, e un ventaglio importante di sponsor del corso di alta specializzazione. Il master nasce grazie alla collaborazione con l’Autorità portuale del nord Sardegna, l’Associazione industriali del nord Sardegna, la Confitarma, confederazione italiana armatori, la Camera di commercio di Sassari, e il Comune di Olbia. Una joint venture per dare vita a un master che crei figure superspecializzate nella gestione delle attività legate alla portualità. Dalla nautica ai settori commerciali, alla cantieristica, al management.
 Ma la facoltà non sembra conoscere crisi. Aumentano le matricole e gli iscritti ai corsi sempre più legati al mondo dell’impresa. La fabbrica di cervelli del turismo continua a macinare record e domani sfornerà un altro gruppo di laureati. Dalle 10,30 nell’aula Engle al Costa Smeralda si svolgerà la sessione di laurea. Caterina Fontana, Maristella Manca, Leonarda Piroddi, Claudia Orrù, Silvia Calvia, Laura Sanna, Raffaella Piga, Maria Dente. La sessione di laurea invernale conferma la vitalità del corso e la forte presenza di iscritti in Economia e management del turismo che continua a sfornare laureati in modo costante. (l.roj)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
L’Università di Cagliari nello spazio 
Collabora alle ricerche in vista della colonizzazione della Luna e di Marte 
ROBERTO PARACCHINI 
 
 CAGLIARI. La facoltà di Ingegneria di Cagliari decolla nello spazio. Sembra una boutade, invece una serie di ricerche hanno aperto le porte dell’Agenzia spaziale italiana, da un lato; e del mondo dei satelliti che ruotano attorno alla terra, dall’altro. Il primo progetto coinvolge il dipartimento di Ingegneria chimica; il secondo quello di Ingegneria strutturale. Ed entrambi (curiosità del caso) spiegheranno domani in modo dettagliato l’articolarsi dei loro progetti. Vediamo.
 Da anni si parla, e non solo nei racconti di fantascienza, di progetti di colonizzazione della Luna e di Marte. Al di là dell’utopia e di programmi futuribili, questi pianeti sono oggetto di studio anche in vista dell’utilizzo delle loro potenziali ricchezze minerarie. Da qui l’esigenza di mettere a punto strutture ambientali in grado di permettere per lunghi periodi la vita umana sulla Luna e su Marte.
 Una delle prime caratteristiche da affrontare è la riduzione della forza di gravità, di quel qualcosa che ci tiene legati alla nostra Terra e che ci rende pesanti in un certo modo e non in un altro. Le masse inferiori della Luna e di Marte, però, fan sì che la prima abbia questa forza ridotta a un sesto e la seconda a un terzo di quella della Terra.
 Una questione che comporta tantissimi problemi. Tra questi, quello più conosciuto interessa l’osteoporosi (diminuzione di massa delle ossa). Il che significa che la mancanza o la riduzione della gravità altera i processi fisico chimici.
 Da qui il «Progetto Cosmic» di Cagliari finanziato dall’Agenzia spaziale per 471mila euro, e coordinato da Giacomo Cao. Lo studio mira a progettare e testare nuovi processi in grado di permettere le reazioni chimiche in condizioni di assenza di gravità. E questo al fine di creare sostanze in grado di contribuire alla vita delle persone (dal cibo al vestiario ecc.). L’articolazione del progetto sarà esposta domani alle 10.30 nel palazzo del rettorato di Cagliari, in via Università.
 Domani, inoltre, dalle 9.30 alle 13 nell’aula magna della facoltà di Ingegneria di Cagliari, si terrà un seminario dal titolo «I servizi di posizionamento satellitare a supporto delle attività topo-cartografiche in Sardegna». In pratica verrà spiegato in che modo i sistemi di rilevamento satellitare possono dare un contributo determinante alla realizzazione di carte geografiche (topo-cartografiche) sempre più dettagliate e complete.
 Il lavoro è frutto di un accordo tra il dipartimento di Ingegneria strutturale, sezione di Topografia dell’ateneo del capoluogo, con l’assessorato regionale Enti locali, e prevede l’utilizzo delle reti di stazioni permanenti Gnss (Global Navigation Satellite System).
 Obiettivo: realizzare un quadro conoscitivo regionale sulle reti di stazioni permanenti Gps (Glogal Positioning System) esistenti e il loro impiego per l’erogazione di servizi di posizionamento e l’esecuzione di rilievi di alta precisione.
 
7 – La Nuova Sardegna
Prima Pagina
La rivolta di 600 laureati: più risorse per la ricerca 
 
SASSARI. Seicento neolaureati sardi chiedono più fondi per la ricerca. Motivo della protesta la legge che ha finanziato 161 progetti, ma non ha dato risposte agli altri 600 progetti idonei.
 
Pagina 2 - Fatto del giorno
«Vogliamo più fondi per la ricerca» 
Idonei ma esclusi dalla graduatoria regionale: protestano 600 laureati sardi 
PIER GIORGIO PINNA 
 
 SASSARI.  Questa è una storia di numeri. Ma anche di soldi. E di speranze. Speranze almeno per ora parzialmente vanificate. Si parla di sviluppo e innovazione. In ballo, 15 milioni per la ricerca. Da usare sino al 2011. Frutto di una legge regionale, la numero 7 dell’agosto 2007, varata dalla Giunta Soru. Destinatari? Migliaia di neolaureati sardi. Autori di progetti da realizzare nelle due università di Sassari e Cagliari. O in aziende collegate da convenzioni con gli atenei. La presentazione delle domande andava fatta entro lo scorso febbraio. In luglio si è appreso che le richiese ammissibili, non cassate cioè per vizi o irregolarità, erano 1.095. In questi giorni, gli ultimi sviluppi: 161 le ricerche individuali finanziate con 75mila euro ciascuna, 600 quelle dichiarate idonee ma al momento fuori gioco per mancanza di fondi.
 Risultato: i candidati esclusi hanno dato vita a un comitato. Vogliono conoscere i criteri di valutazione utilizzati nella stesura della graduatoria. Indicano i loro rappresentanti in quattro colleghi: Angela Atzeri, Debora Loru, Sara Manconi, Paolo Zucca. Sollecitano il ricorso a nuovi stanziamenti, magari europei, come prospettato a suo tempo dall’amministrazione regionale. Chiedono un incontro con l’assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa, e con il governatore, Ugo Cappellacci.
 Le carenze. La faccenda non ha niente a che vedere con i Master & Back. Riguarda scelte politiche messe in atto per favorire la ricerca e, più in generale, lo sviluppo dell’isola. Insomma, ottime iniziative. Che adesso si scontrano però con una realtà nota: la ciclica insufficienza di denari pubblici. Secondo gli ideatori del piano, andavano infatti incoraggiate le indagini su scienze matematiche, chimiche, fisiche, informatiche, ingegneristiche, ambientali, della terra. Poi, quelle su scienza della vita, umane, sociali. Di fatto, un insieme di programmazioni per tutte le facoltà e tutti i dipartimenti.
 Le cifre. Forse non ci aspettava però una partecipazione così forte. E neppure che la progettualità dei candidati si rivelasse talmente convincente ed efficace. Da qui la speranza: «La Regione - dicono gli esclusi - deve farsi carico del problema: non può non tenere conto delle attese di centinaia di giovani ricercatori». Ma il percorso non sembra agevole: se si dovesse dare copertura economica a tutti i progetti considerati idonei, non basterebbero altri 40 milioni.
 Lettera aperta. Il comitato appena costituito rappresenta sia i candidati esclusi sia gli idonei tagliati fuori dai finanziamenti, in tutto oltre 800. I promotori ricordano come nella Carta europea vengano definiti «ricercatori dalla comprovata esperienza», e quindi selezionabili ai fini di questo concorso, solo gli appartenenti a precise categorie. Ed esattamente «quelli che vantano almeno 4 anni di esperienza dal momento del diploma che dà accesso diretto al dottorato o già titolari di un diploma di dottorato, indipendentemente dal tempo impiegato per ottenerlo». Requisiti che non caratterizzerebbero alcuni dei selezionati. Anche da qui la lettera aperta del comitato. «Chiediamo rapida chiarezza all’assessorato e al mondo politico sardo - scrivono i suoi aderenti - Soprattutto per noi, che rappresentiamo la maggior parte delle risorse umane di una ricerca miracolosamente viva nonostante tagli ministeriali sempre più ingenti. Forza lavoro perlopiù sottopagata, sempre precaria, e in molti casi usata addirittura a titolo gratuito».
 Le richieste. Questi, oltre all’incontro sollecitato alla Regione, i punti centrali delle rivendicazioni. Primo: «In nome della trasparenza amministrativa, chiediamo una univoca definizione dei criteri adottati e la pubblicazione delle schede valutative di tutti i candidati». Secondo: «Chiarezza sugli impegni dell’assessorato per il finanziamento dei candidati idonei nel bando 2009. Impegno concreto e lungimirante sulle modalità di distribuzione dei fondi a partire dal 2010». Terzo e ultimo punto: «Qual è la considerazione per i giovani ricercatori nelle linee programmatiche regionali? Quale sarà l’impegno del mondo politico isolano per evitare che risorse invidiate ovunque per qualità e quantità prestino altrove la loro attività? Neppure il più ottimista tra gli accademici sardi avrebbe infatti immaginato oltre 600 ricercatori locali in grado di presentare progetti tanto validi e meritevoli di finanziamento». «Come Comitato - è la conclusione - vorremmo in ogni caso mostrare massima collaborazione e disponibilità: soprattutto per evitare ricorsi di massa». Numeri che si aggiungerebbero a numeri. E a tanti altri soldi (per gli avvocati). Senza rilanciare la speranza.
 
Pagina 2 - Fatto del giorno
ATENEO DI SASSARI
Misure per il rientro dei cervelli
 
 L’università di Sassari ha avviato una selezione nell’ambito del finanziamento previsto dalla legge regionale 5 marzo 2008, numero 3. La misura è finalizzata alla stipula di due contratti della durata biennale, con eventuale rinnovo per altri 2. Tutto in favore di docenti, giovani ricercatori ed esperti sardi impegnati all’estero da almeno un triennio in attività di ricerca. L’obiettivo è dunque favorire il rientro nell’isola di operatori impegnati al di là del mare. Per presentare le domande c’è tempo sino al 20 novembre. Piano analogo per far tornare i cervelli sardi è stato varato dall’ateneo di Cagliari.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
Nei labirinti del tempo 
La lectio magistralis di Remo Bodei all’ateneo di Cagliari 
Che cosa è in gioco del nostro presente e del nostro futuro nel modo in cui guardiamo al passato? 
 
Ha per titolo «Paradossi del tempo e della memoria» la lectio magistralis che il filosofo Remo Bodei terrà giovedì 26 novembre alle 18 nell’aula magna del Rettorato di via Università a Cagliari. Ne anticipiamo una parte. Presiederà l’incontro Vanna Gessa Kurotschka, i saluti saranno portati dal rettore Giovanni Melis e dal preside di Lettere Roberto Coroneo.
di Remo Bodei
 
L’immagine del tempo dominante nel nostro senso comune è costituita da una retta infinita sulla quale scorre, a velocità costante, un punto indivisibile e inesteso, il presente, che avanza separando in maniera irreversibile il passato, che gli sta alle spalle, dal futuro, verso cui procede. Si tratta, senza dubbio, di un’idea esemplarmente semplice e comoda, di cui ci serviamo continuamente e da cui è difficile staccarci. Ma è anche l’unica vera?
 Appena affrontiamo la questione, vediamo sorgere diversi paradossi [...]. «Aprendo» il concetto di tempo nelle sue strutture elementari, come un bambino smonta un giocattolo, vedremo, appunto, scaturire da ogni sua componente (il punto, la linea, lo scorrere, la velocità, la divisibilità in parti uguali, la direzione) paradossi o apparenti mostri concettuali. Abbandoniamoci al dubbio su quello che ci sembra evidente e proviamo a logorare e a sabotare l’idea di validità assoluta attribuita alla comune immagine del tempo.
 Chi ci assicura, in primo luogo, che il tempo scorra (in modo irreversibile)? Andando contro corrente, Agostino mostra, ad esempio, l’uguale plausibilità di un tempo che non scorre dal passato al futuro attraverso lo snodo del presente. Noi, infatti, non ci spostiamo mai dal presente e viviamo il passato solo nel presente del ricordo e il futuro solo nel presente dell’attesa. Riferendosi al tempo psichico, Freud ha tentato di comprendere il nesso tra il tempo che passa e quello che non passa e ha suggerito che «la successione comporta anche una coesistenza», ossia il passato convive con il presente che scorre e quanto è immobile perdura accanto a ciò che fluisce (i ricordi del passato, ad esempio, restano relativamente fermi, anche se spesso rielaborati, mentre il presente della percezione continua a scorrere).
 Il telegrafo, il telefono, il cinema, la radio, la televisione o Internet hanno in meno di due secoli trasformato il senso della simultaneità e del passato [...]. Già nel 1871, con il romanzo «Erehwon» (che è il rovescio di «nowhere», da nessuna parte o «novunque»), Samuel Butler può chiedersi: «Non è forse il futuro contenuto nel grembo del passato, e non deve il passato mutare perché muti il futuro?». Alla fine dell’Ottocento vengono seminate, per effetto della tecnica, le prime perplessità sulla natura irreversibile del tempo. Dapprima suggerite dal grammofono di Edison - che può far ruotare all’indietro il rullo su cui sono stati incisi i solchi, provocando l’emissione di suoni al contrario -, vengono poi rafforzate dal cinema. Louis, uno dei fratelli Lumière, in una delle sue primissime esperienze, «La charcuterie mécanique» (La salumeria meccanica, del 1895) mostra le fette di un salame che si ricompongono nel salame intero. Si tratta, indubbiamente, di espedienti artistici o tecnici, capaci, comunque, di indebolire e relativizzare la precedente granitica immagine del tempo che avanza in maniera irreversibile.
 Ancora, incalzando: come fa l’istante o attimo (dal greco «atomos», individibile) presente, che al pari del punto geometrico è inesteso e senza spessore, a stare nel tempo? Come è possibile che una serie di tali attimi puntuali e discontinui fondi la continuità del tempo? Se vi è tempo solo nell’intervallo fra due attimi, l’attimo non sta allora fuori dal tempo, come già aveva intuito Platone nel «Parmenide» e come sosterranno i mistici, che vedranno in esso l’immobile «nunc stans», la porta d’accesso all’eternità, intesa come pienezza di vita e non come durata? Per quanto tale idea appaia, a prima vista, incomprensibile, tale è l’ormai perduto significato originario della nozione di «eternità» (del greco «aion» e della latina «aeternitas»). Essa non racchiude in sé la nozione di tempo lungo a piacere, ma quella di vita o forza vitale. Si veda Plotino, dove l’«aion» viene esplicitamente definito zoe, «vita», e, soprattutto, Boezio, il quale definisce l’«aeternitas» quale plenitudo vitae, «pienezza di vita», massima fioritura e culmine della vita. L’eternità è quello zenit dell’esistenza in cui ciascun ente raggiunge la propria perfezione, il proprio specifico fine, diventando cioè quel che può essere secondo le sue possibilità. L’opposizione vera non è, dunque, tra tempo lungo e tempo breve, ma tra pienezza ed emorragia di vita. L’istante, poi, è realmente indivisibile? Se non lo fosse, argomenta Aristotele, cadrebbe la diga che separa il passato dal futuro, per cui si troverebbe futuro nel passato e passato nel futuro e il presente diventerebbe poroso e transitabile in entrambe le direzioni. Eppure proprio questa è, ad esempio, la concezione suggerita da Leibniz: che il futuro si trova già contenuto nel passato («Come in un corpo elastico che viene compresso, la sua dimensione più grande è presente come tendenza, così nella monade il suo stato futuro») e che il presente racchiude in sé il futuro: «Si può dire che nell’anima, come in tutti gli altri luoghi, il presente cammina gravido del futuro». Nel Novecento, ancora più paradossalmente, il filosofo e critico letterario Walter Benjamin, sostiene che il futuro sverna nel passato, anche nel senso che esiste un passato irredento, le cui promesse, non essendosi ancora realizzate, continuano a premere sul futuro: perciò noi non desideriamo niente se non quello che abbiamo già conosciuto e ci proiettiamo sul futuro sviluppando aspettative del passato. L’istante, poi, è davvero privo di durata, di estensione o ha una «prua» e una «poppa», come dice William James? Husserl prova a risolvere il problema della puntualità e discontinuità dell’attimo formulando l’ipotesi che esso sia sottoposto a una modificazione incessante dei contenuti, in cui però la forma resta costante. In questa prospettiva, anche la memoria e l’oblio si caricano di paradossi.
 Le presentazioni previste sono quattro, in altrettante città. Domani Fresu sarà a Olbia, alle 18 alla Libreria Feltrinelli dell’Aeroporto Costa Smeralda, assieme al giornalista Paolo Merlini e a Mario Zidda, sindaco di Nuoro (il musicista ne è cittadino onorario dal 2000). Il giorno successivo, giovedì, l’appuntamento è invece a Sassari, alle 20 nella Sala Sassu del Conservatorio Luigi Canepa: assieme all’autore, presenteranno «Musica Dentro» gli scrittori Salvatore Mannuzzu e Flavio Soriga. Venerdì 20, Fresu sarà invece a Tempio, alle 18 all’Ufficio del turismo, con il giornalista Vito Fiori e il musicista Sandro Fresi. L’ultimo appuntamento in programma è invece sabato 21 a Cagliari, alle 19, in occasione dell’Expojazz: con Paolo Fresu ci saranno Massimo Palmas, direttore di Jazz in Sardegna, e il giornalista Riccardo Sgualdini. «Musica dentro» racconta l’avventura di un ragazzo di Berchidda che dalla banda musicale del paese è passato nel giro di una decina d’anni ai palcoscenici di tutto il mondo. Fresu c’è riuscito grazie alla sua tenacia, con perseveranza e tantissimo studio. È il racconto di una straordinaria avventura artistica, ma soprattutto umana.
9 - Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 18
Università. I sindacati: ridicola la limitazione degli aumenti a soli 200 lavoratori
Braccio di ferro sugli stipendi
Dipendenti contro il Rettorato
L’amministrazione replica: basta con le distribuzioni a pioggia delle risorse pubbliche
 
Dipendenti dell’Università di Cagliari sul piede di guerra contro il Rettorato. L’assemblea del personale tecnico dell’Ateneo cagliaritano - convocata dai rappresentanti sindacali - ha bollato come “ridicola” la proposta di limitare le progressioni economiche a 200 dei 1200 lavoratori.
Dal canto suo il Rettorato accusa le rsu di fornire informazioni “non corrette” e chiedere “distribuzioni a pioggia che prescindono da valutazioni su produttività e merito”.
Un braccio di ferro che rischia di tradursi in una clamorosa protesta durante l’inaugurazione dell’anno accademico, in programma il prossimo 3 dicembre.
Durante la riunione convocata dalle rappresentanze sindacali, i lavoratori hanno respinto dunque la proposta dell’amministrazione di limitare le progressioni economiche. “La scelta dell’amministrazione pare quanto mai irresponsabile, anche alla luce di quanto accade negli altri atenei italiani, in cui la parte pubblica si dimostra più sensibile nei confronti dei lavoratori”, scrivono le rsu che contestano anche l’introduzione del “gradimento” per selezionare il personale tecnico amministrativo destinato a ricoprire posizioni di responsabilità.
non solo: il sindacato stigmatizza quanto sostenuto dal rettore ��circa la pericolosità di applicare nel nostro ateneo il principio costituzionale del pubblico concorso. “Non si ritiene possibile, nè legittima - scrivono - la gestione della cosa pubblica in palese violazione dei più elementari principi costituzionali”. In tutta risposta l’Università, dopo aver precisato di aver accettato le richieste sindacali in merito alla costituzione del Fondo per il trattamento accessorio e dopo aver sottolineato che “le progressioni economiche dovrebbero interessare il 40% degli aventi diritto, e cioè 257 lavoratori su 643 aventi titolo”, manifesta “sconcerto per il fatto che, nella difficile situazione finanziaria degli Atenei e in condizioni obiettivamente più favorevoli rispetto a quelle godute negli ultimi due anni e a quelle che si prospettano per il prossimo anno dopo l’entrata in vigore della recente Legge Brunetta, la rsu fornisca informazioni non corrette e richieda distribuzioni a pioggia che prescindono da valutazioni su produttività e merito”. ■  
 

Questionario e social

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