UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 12 novembre 2009

Giovedì 12 novembre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 novembre 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 


L’UNIONE SARDA
1 - Fusione tra Brotzu e Microcitemico

LA NUOVA SARDEGNA
1 - L’area metropolitana approda a Vienna

IL SARDEGNA
1 - Policlinico: Pochi infermieri in Neurologia
2 - Un master a Vienna con studenti dell’isola


Cagliari e Provincia Pagina 17



Sanità. Una delibera della Giunta stabilisce l’accorpamento. I sindacati: «L’importante è non impoverire i due ospedali»
Fusione tra Brotzu e Microcitemico
Nasce un grande polo: tutta la pediatria in via Jenner

Il matrimonio tra Brotzu e Microcitemico si avvicina a grandi passi. Con la fusione si intende realizzare una razionalizzazione dei servizi sanitari, ma i sindacati non nascondono qualche perplessità.
Il progetto di fusione è contenuto in una legge approvata ad agosto 2009 (la numero 3) che «ottimizza e razionalizza» il sistema sanitario regionale. Ed è una delle ragioni per cui il 15 settembre scorso sono stati nominati i commissari delle Asl: Brotzu e Microcitemico faranno parte di un’unica azienda ospedaliera. Un’entità da 650 posti letto, 40 mila ricoveri, 200 mila pazienti trattati in ambulatorio, circa 2115 dipendenti.
I reparti di cardiologia pediatrica, la pediatria, il centro per l’autismo saranno trasferiti dal Brotzu al Microcitemico che rafforzerà così il suo ruolo di centro di eccellenza in campo pediatrico. Il Brotzu, grazie a un piano di investimenti da trenta milioni e a nuove assunzioni di medici e infermieri, riprenderà il suo ruolo di ospedale di alta specializzazione e punterà su trapianti, chirurgie ed emergenze. Il progetto è nelle mani dei commissari della Asl 8, Emilio Simeone, e del Brotzu, Tonino Garau e l’assessorato regionale alla Sanità vigila perché sia pronto, come stabilito, entro il 2009.
I sindacati regionali aspettano «senza pregiudizi», quelli aziendali sono preoccupati: al Microcitemico, in particolare, temono il cambio di mansione e di ritmi di lavoro degli infermieri (al Brotzu sono molto più intensi), un assorbimento di fondi verso l’ospedale più grande e la penalizzazione dei medici del più piccolo rispetto ai nuovi colleghi. Preoccupazione, quest’ultima, condivisa dal personale del Brotzu.
L’ASSESSORE Antonello Liori, assessore regionale alla Sanità, tranquillizza tutti. «Vogliamo accorpare tutto il settore materno infantile e realizzare un polo integrato di ostetricia e ginecologia e pediatria di grandissimo livello scientifico e assistenziale, che comprenderà in prospettiva la chirurgia pediatrica e la rianimazione pediatrica, che in Sardegna non esiste. Il Microcitemico sarà arricchito, non impoverito, il Brotzu godrà dell’attenzione che merita e sarà ancora di più l’ospedale delle emergenze, dei trapianti, delle chirurgie complesse. In ogni caso», sottolinea Liori, «le nostre proposte saranno discusse con sindacati ed associazioni dei malati e non si dimentichi che saranno contenute in un disegno di legge che passerà al vaglio del Consiglio regionale».
LE INDAGINI Al momento all’interno dei due ospedali sono in corso verifiche di tipo patrimoniale, amministrativo e sanitario. «Dobbiamo valutare gli immobili, il valore delle apparecchiature, i contratti e lo stiamo facendo con un gruppo di lavoro interno che dovrà consentirci di presentare il progetto di fusione entro l’anno», spiega Simeone.
IL NODO-RICERCA Uno dei problemi più spinosi, accanto a quello della mobilità del personale, è legato alla ricerca. Il Microcitemico è una struttura gestita da Asl e università. «Ci auguriamo che l’azienda mista, che li gestisce, si porti via i settori che si occupano di ricerca perché ha senso che noi garantiamo solo servizi. Non voglio cacciare nessuno, sia chiaro, e so che ci sono problemi di locali che oggi a Monserrato non ci sono. Ma non ha senso che un’azienda sanitaria gestisca la ricerca e la politica deve aiutarci a risolvere questo problema», spiega Tonino Garau.
TRENTA MILIONI Altri due il commissario dell’azienda ospedaliera San Michele sta per risolverli: quelli degli investimenti e del personale del Brotzu. «Questo ospedale è stato abbandonato per anni: non ha ricevuto fondi né personale e se ha potuto garantire l’eccellenza per cui è nato è stato grazie alla straordinaria abnegazione, allo spirito di sacrificio e ai salti mortali del personale». Il centrodestra, che nella scorsa legislatura ha condotto battaglie feroci, conosce bene le esigenze ed è per questo che - ricorda Garau - «è pronto un investimento da 30 milioni di euro per rifare sale operatorie in vari reparti, per acquistare una Tac a 128 strati, per comprare strumenti per la cardiochirurgia e per fare lavori importanti sull’impiantistica. Presto consegnerò il progetto all’assessorato alla Sanità». In preparazione anche la nuova pianta organica. «Tutti i primari stanno rappresentando le criticità dei reparti che saranno contenute in un progetto di cui, ci auguriamo, la commissione sanità e il Consiglio terranno nel dovuto conto».
PERSONALE Garau e Simeone conoscono i disagi e le preoccupazioni del personale dei due ospedali. Il primo taglia corto: «Non è mio interesse creare problemi, ma è chiaro che siccome il Microcitemico ha pochi posti letto ed il Brotzu molti, gli infermieri del Microcitemico che verranno da noi dovranno lavorare con i nostri carichi di lavoro, cioè di più. E non sarebbe nemmeno giusto che solo il nostro personale, che in questi anni ha dato l’anima, continuasse a saltare ferie e riposi e altri lavorassero meno».
ASL 8 Simeone sminuisce i problemi: «Ieri ho avuti un incontro con i primari del Microcitemico. Ho ascoltato quali sono le loro preoccupazioni e spiegato che non hanno di che preoccuparsi».
I SINDACATI Giovanni Pinna, numero uno regionale della Cgil-Sanità, plaude alla fine di quello che definisce «lo spezzatino della pediatria» e premette di guardare «senza nessun pregiudizio» a razionalizzazioni e accorpamenti. Ma chiarisce: «L’importante è che non si creino nuove sovrastrutture: non vorrei», spiega meglio, «che tanto impegno per migliorare i servizi e spendere meno fosse reso vano dalla creazione di nuove e costose sovrastrutture, come l’aumento dei direttori generali, sanitari e amministrativi». Gianni Sainas, della Cisl, pone soprattutto problemi di mobilità del personale e fa un esempio: «Io faccio neonatale da 20 anni, se dovessero spostarmi al Brotzu a fare chirurgia generale perderei la competenza maturata». Mario Sollai (Uil) è più sereno. «Noi la riforma la vediamo bene, anche se per ora non abbiamo sufficienti elementi per giudicare compiutamente l’operazione. Ma vediamo che si sta ragionando in termini di potenziamento dell’alta specializzazione. In questo senso è un’ottima idea aggiungere al Brotzu anche il percorso bambino del Microcitemico e fare entrare nella logica il centro trapianti midollo osseo. L’importante è non impoverire nessun ospedale. Liori dice che vuole razionalizzare non depotenziare e siamo d’accordo, se sarà davvero così».
ONCOLOGICO Probabilmente in una seconda fare il matrimonio sarà allargato anche all’Oncologico. «Non c’è ancora una decisione in merito, è una delle ipotesi», spiega l’assessore. «Ma anche questo ha una sua logica: un paziente oncologico dimesso dal Businco se ha un urgenza va al pronto soccorso del Brotzu. Lì deve ripetere le analisi e parlare con nuovi medici. Vogliamo semplificare questo iter per avere una continuità terapeutica. Inoltre tra Brotzu e Businco si creerebbe un polo radiologico tra i più grandi d’Italia».
FABIO MANCA 


Pagina 2 - Cagliari

L’università austriaca, assieme all’ateneo locale, studierà «potenzialità e criticità» del capoluogo
L’area metropolitana approda a Vienna

CAGLIARI. Lo sviluppo dell’area metropolitana di Cagliari è il tema portante del nuovo master “Urban strategies” promosso dall’istituto di architettura dell’università di Vienna assieme alla Regione e all’ateneo cagliaritano, all’Autorità portuale e ai Comuni dell’area vasta.
«Le peculiarità urbanistiche dell’area metropolitana di Cagliari - ha detto ieri durante la presentazione dell’iniziativa il direttore dell’istituto viennese e l’architetto Wolf Prix - offrono un’opportunità unica per sviluppare un nuovo concetto urbano in cui potenzialità e criticità diventano elementi cardine da sviluppare e valorizzare». In questo senso, l’auspicio della Regione riguarda l’elaborazione di progetti da realizzare seguendo e intergando la pianificazione strategica già stilata da Regione e comuni. «Crediamo che questa esperienza possa rivelarsi alquanto proficua - ha affermato l’assessore regionale agli Enti locali e Urbanistica Gabriele Asunis - non solo per l’importante scambio di conoscenze e professionalità, ma soprattutto dal punto di vista pratico, con lo studio di nuove soluzioni e modelli di sviluppo sostenibile per l’area metropolitana di Cagliari». Il master, al quale partecipano anche sette studenti sardi, è partito due giorni fa e durerà 18 mesi. Per il capo dell’esecutivo regionale, «si tratta di un progetto strategico che attiva un processo virtuoso di scambio e confronto». Ad illustrare nello specifico le varie attività previste dal corso di specializzazione è stato il coordinatore Reines Zettl. «Per prima cosa sarà approntata una piattaforma telematica che permetterà a tutti i soggetti coinvolti di comunicare via internet, quindi si porrà l’accento sulle caratteristiche dell’area metropolitana di Cagliari in relazione all’approccio di tipo urbanistico». Tra i temi trattati dal master figurano il ruolo del capoluogo come capitale del Mediterraneo e l’importanza di tutela di un territorio in gran parte ancora incontaminato. «Vista la sua invidiabile posizione geografica - ha aggiunto Prix - Cagliari può essere assimilata a Vienna, visto che la prima è al centro del Mediterraneo e la seconda al centro dell’Europa». (p.s.)




Pagina 23 - Grande Cagliari
1 - Policlinico: Pochi infermieri in Neurologia
il primario: Togliamo 15 letti
(vedi allegato)
 
Pagina 29 - Regione
2 - Un master a Vienna con studenti dell’isola
 

 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

Questionario e social

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