Venerdì 23 ottobre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 ottobre 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano Pagina 20
Università, pronti a marciare su Roma
Studenti e amministratori difendono Archeologia subacquea
La battaglia del Consorzio Uno: «Il corso non è solo di Oristano, ma qualifica tutta Italia»
L'appello del presidente del Consorzio dell'università Giampietro Pili: «Gli atenei centrali devono credere nelle sedi gemmate»
 
Marceranno anche su Roma, direttamente dal ministro Gelmini. «Archeologia subacquea non è solo di Oristano, ma è un corso di eccellenza che qualifica tutta l'Italia». Ci credono gli studenti del Consorzio Uno e la loro battaglia diventa quella di un intero territorio per difendere corsi universitari. Due sere fa, nell'ex ospedale giudicale i Consigli comunale e provinciale hanno approvato all'unanimità un ordine del giorno. L'impegno è per «attivarsi nelle sedi istituzionali nazionali e regionali, affinché sia salvaguardata l'offerta universitaria del Consorzio Uno tutelando il diritto di studio, ricerca e difendendo i posti di lavoro». È seguito un lungo dibattito in cui si sono rincorse le belle parole e le promesse. Un film già visto, cui ora dovrebbero seguire i fatti, almeno così si augurano studenti e personale. Il sindaco Angela Nonnis ha ricordato i numeri di «una piccola ma efficiente realtà universitaria che conta 700 iscritti, 400 laureati, il 46 per cento occupato ad un anno dalla laurea». Dall'inizio dell'anno, però ci si è resi conto che le risorse messe a disposizione dalla Regione non bastano più, ma per il presidente del Consorzio Uno Gianpietro Pili «non si può parlare solo di finanziamenti. Gli atenei centrali devono credere nelle sedi gemmate». Dal presidente della Provincia Pasquale Onida la proposta di destinare «le risorse che Provincia e Comuni hanno per le spese discrezionali all'università. Almeno per far fronte all'emergenza». Dai consiglieri comunali e provinciali l'appello per un impegno concreto della Regione. Il prorettore di Cagliari Giorgio Piccaluga ha espresso la volontà di tenere in piedi i corsi «ma se non si trova un accordo con la Regione sarà difficile andare avanti». Mentre il rettore dell'ateneo sassarese Attilio Mastino ha chiarito che «non c'è stato alcun taglio del fondo delle sedi gemmate. Ci sarà un investimento della Regione, ma non basta visti i tagli del governo nazionale e i limiti per la possibilità di fare curricula». Durante il dibattito è intervenuto il presidente della commissione regionale alla Cultura Attilio Dedoni, il consigliere regionale del Pdl Oscar Cherchi ha rimarcato la necessità di «fare un fronte comune e creare un fondo distinto per ogni sede». Il collega del Pd Antonio Solinas ha chiesto al presidente della Provincia di sollecitare un incontro con la Regione solo per discutere dell'università oristanese.
VALERIA PINNA
 
2 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 21
Dall'ex rettore al presidente di Confindustria: «È da rifare, salvando l'interesse pubblico»
Stadio vecchio, la partita si guarda in tv
La Cagliari che conta e il lungo dibattito sul nuovo Sant'Elia  
Bocciatura praticamente unanime sulle attuali condizioni dello stadio di Cagliari
 
La Cagliari che conta ama parlare dello stadio ma non frequentarlo. Più comodo godersi le partite davanti alla tivù, al calduccio della propria casa, seduti comodamente in poltrona. Dal mondo dell'impresa, della scuola, dell'università, della Chiesa, del volontariato, delle associazioni e delle professioni, arriva una bocciatura praticamente unanime sulle attuali condizioni dello stadio di Cagliari, anche se con sfumature diverse circa la soluzione migliore per il futuro. E tutti invitano le parti in causa (Comune, Regione e società rossoblù) a porre fine a un tormentone che sta andando avanti da anni.
Alberto Scanu , presidente di Confindustria Sardegna meridionale, è uno di quelli che la partita la segue in tivù: «Il Sant'Elia va cambiato - sostiene - realizzare un impianto più moderno accanto all'attuale mi sembra uno spreco. Quella della demolizione e ricostruzione a carico dei privati rappresenta la soluzione più economica per la casse pubbliche. La società del presidente Cellino va comunque sostenuta, visto che è il simbolo dell'intera Isola». Il nuovo rettore Giovanni Melis ammette di non aver seguito la questione e di non frequentare lo stadio, pur seguendo le sorti di Lopez e compagni attraverso la tivù: «Ma il calcio preferisco ancora praticarlo». Il suo predecessore Pasquale Mistretta si è fatto un'idea: «È dal 1970 che non vado assiduamente al Sant'Elia, pur restando tifoso di calcio - ricorda - dal punto di vista delle scelte sono stupito dai rinvii. Bisogna decidere se c'è l'interesse che l'impianto resti in quella zona. Se si valuta che questo sia importante, non si deve perdere tempo a parlare di rendite e guadagni per il Comune. Se il bene, pur diventando privato, è di interesse pubblico il gioco è fatto. L'aspetto più importante è un altro: cosa si vuole che ci sia là attorno? L'ideale sarebbe un qualcosa che consenta di far vivere quella zona al di là degli eventi sportivi, che si svolgono ogni due settimane».
L'avvocato e docente universitario Luigi Concas guarda il Cagliari nel salotto di casa sua e non si fa appassionare dal dibattito: «Possibile che la città non abbia emergenze più impellenti che quelle legate a un campo di calcio? - si chiede - sento parlare di affidare il tutto ai privati. Cioè, di fare affari con un bene fin qui pubblico. Mantengo le mie riserve». All'arcivescovo Giuseppe Mani non è mai saltato in testa di andare a vedere il Cagliari: «Anche se mi informo sempre sul risultato - precisa - sulla questione stadio non sono informato». Ne sa di più il parroco di Sant'Elia don Marco Lai : «Così com'è la struttura non può stare - sostiene - per il quartiere è solo un peso e non certo un vantaggio. Rendendola moderna e fruibile, magari con un'integrazione con la zona franca, potrebbe essere uno dei motori della rinascita».
Carlo Porceddu , presidente della Corte di giustizia federale, era assessore comunale allo Sport quando si iniziò a parlare di ristrutturazione: «Le curve sono state chiuse perché spezzoni di cemento armato iniziarono a crollare in testa agli spettatori - ricorda - sarebbe stata necessaria una manutenzione straordinaria che non si è mai fatta perché eccessivamente onerosa». Roberto Bolognese , presidente della Confesercenti provinciale, ribadisce una richiesta antica: «Il nuovo stadio non deve prevedere al suo interno esercizi commerciali - chiarisce - se lo realizzeranno i privati sarà una cosa positiva, visto che così si risparmieranno risorse pubbliche». Per il direttore dell'Authority portuale Paolo Fadda «c'è bisogno di aggiornare la visione sulla gestione di strutture di questo tipo - sostiene - gli stadi devono poter rendere anche dal punto di vista economico e magari accogliere altri tipi di spettacoli». Il presidente del Coni regionale Gianfranco Fara lamenta di non essere stato mai coinvolto nel dibattito: «Il mondo dello sport avrebbe potuto e potrebbe dire la sua - ricorda - comunque, tendenzialmente, sono favorevole alla realizzazione di uno stadio nuovo». ( a. mur. )

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Ateneo: dossier sui fondi inutilizzati 
Il rettore uscente Maida: «Sapremo rispondere a tutte le domande» 
Pesanti rilievi sulla gestione amministrativa nella relazione redatta dall’ispettore inviato dal Ministero 
GABRIELLA GRIMALDI 
 
SASSARI. Perchè l’università si è tenuta «in tasca» un finanziamento da 4 milioni di euro stanziato nel 2002 per la facoltà di Agraria? Perchè l’ateneo non ha utilizzato il palazzo Estanco dopo averne chiesto la cessione dallo Stato? Sono domande contenute nella relazione ministeriale seguita a un’ispezione sulla gestione amministrativa dell’università che si è svolta nei mesi scorsi.
 Il documento è del tutto ufficioso tuttavia alcune sue parti stanno circolando nell’ambiente, accompagnate da commenti, perlopiù velenosi, sugli eventuali rilievi e sulle richieste di spiegazioni contenuti in un dossier di oltre cento cartelle.
A usare il termine «eventuali» è il rettore in persona. Alessandro Maida, ancora in carica fino al 6 novembre, giorno in cui si insedierà il suo successore Attilio Mastino, sembra incassare con nonchalance quello che ha tutta l’aria di essere un tiro mancino di fine mandato. «Bisogna sapere che i rilievi di cui si parla - dice Maida - sono stati diffusi in una fase dell’iter ministeriale talmente precoce che rischiano di cadere per strada. La relazione deve infatti essere inviata dall’ispettore al ministero dell’Economia che la esamina e poi trasferisce il documento al ministero dell’Università che a sua volta procede a un’ulteriore scrematura. Perchè alcuni rilievi potrebbero non essere “rilevanti”, oppure di alcuni quesiti il ministero potrebbe conoscere già la risposta. È opportuno vedere il documento ufficiale per capire che cosa il ministero ci sta chiedendo».
 Di sicuro si parla dell’ampliamento della facoltà di Agraria, una di quelle novelle dello stento che ha segnato in negativo gli ultimi anni dell’università cittadina. «Se la richiesta riguarda il finanziamento di sette anni fa - sottolinea il rettore - sapremo certamente come rispondere. C’è di mezzo la vicenda di Bonassai con la quale la Regione ha tenuto in sospeso qualunque iniziativa dell’ateneo per ben cinque anni. Quando presentammo il progetto per l’ampliamento delle facoltà di Agraria e Veterinaria la Regione bloccò tutto con la promessa di realizzare, a sue spese, il polo agrario-veterinario nella tenuta sulla strada per Alghero. L’attesa si è sciolta a luglio di quest’anno quando la Regione ha abbandonato definitivamente l’idea». Per Veterinaria le cose sembrano andare meglio perchè per lunedì è prevista la firma al ministero per la concessione di un finanziamento regionale di 6 milioni di euro.
Altro capitolo «caldo» quello dell’Estanco, edificio cinquecentesco antica sede dell’università. Alcuni anni fa fu proprio Maida a chiedere all’allora presidente della Repubblica Ciampi la cessione del palazzo per destinarlo all’università. Ancora oggi l’Estanco si trova in pessime condizioni e non è stato destinato ad alcunchè. Il rettore spiega che il progetto per il restauro costa 23 milioni di euro e che la Regione ha detto di avere a disposizione 10 milioni per gli immobili di pregio di tutta la Sardegna.
 Insomma, mentre gli «assaggi» della relazione stanno passando di mano in mano polemiche e commenti si sprecheranno fino all’arrivo del documento ufficiale.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
IL LIBRO 
Pera all’Università 
 
SASSARI. “Liberalismo senza fondamenti”, “Europa senza identità”, “Etica senza verità”. Sono i principali temi a cui è dedicato ognuno dei capitoli dell’ultimo libro di Marcello Pera «Perché dobbiamo dirci cristiani» che sarà presentato oggi in città dallo stesso autore, nell’aula magna dell’ateneo (piazza Università) oggi a partire dalle ore 18.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Nuoro
A CAGLIARI
Omaggio alla Cerina
 
Si tiene questo pomeriggio a Cagliari, alle 16,30, nei locali del teatro Nanni Loy di via Trentino, l’omaggio alla memoria della professoressa Giovanna Cerina, nuorese, docente universitaria ed ex consigliere regionale, morta recentemente. In concomitanza Sandro Maxia e Celestino Tabasso presentano il numero 10 della rivista “Portales”, della quale Giovanna Cerina fu la grande e stimata animatrice. Intervengono anche l’ex presidente della Regione Renato Soru, il regista dorgalese Salvatore Mereu, Mauro Badas e Filippo Secchi. Le parole e la musica sono dei nuoresi Marcello Fois e Gavino Murgia.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
PORTALES
Omaggio a Giovanna Cerina
 
 CAGLIARI. Il periodico «Portales» ha dedicato il suo decimo numero a Giovanna Cerina, una delle fondatrici della rivista. Oggi la presentazione, alle 16.30, alla Casa dello studente.
 
 

Questionario e social

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