UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 23 settembre 2009

Mercoledì 23 settembre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 settembre 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
seminario
La domotica al servizio dei disabili
 
Domotica e applicazioni speciali in contesto di disabilità. È il tema del seminario in programma venerdì, dalle 9 alle 13, nell'aula magna della facoltà di Ingegneria. Al dibattito parteciperanno esperti del mondo universitario, medico, tecnico e sociale sul tema della domotica, dell'applicazione delle nuove tecnologie dell'automatizzazione domestica e dei vantaggi che esse possono apportare alla vita quotidiana dei disabili.
Sarà preso in esame anche un caso di studio concreto legato alla Sindrome di Crisponi (dal nome del suo scopritore), una rarissima e altrettanto grave patologia invalidante di cui si conoscono pochissimi casi in tutto il mondo, la maggior parte dei quali in Sardegna, che colpisce i bambini sin dalle prime settimane di vita. Nel 1990 è stato stimato che le persone non dotate di autonomia in Italia sono circa 4 milioni, di cui circa 2 milioni invalidi, 1,5 milioni in modo permanente e 1 milione di età superiore ai 65 anni. Obiettivo della domotica è di permettere a chiunque di rendere la propria vita più confortevole e sicura attraverso l'automazione della propria abitazione. 
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 23
Assegnisti di ricerca, primo workshop
 
Dare visibilità all'attività di ricerca svolta negli Atenei di Cagliari e Sassari e offrire un'occasione di incontro e scambio fra le diverse esperienze. Sono gli scopi principali del primo workshop regionale degli assegnisti di ricerca, che si svolgerà domani e dopodomani a Monserrato, nelle aule dell'asse didattico di Medicina. L'inaugurazione dei lavori domani alle 9, sala congressi.
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 23
Università, si chiude il master
 
Domani alle 16, nell'aula magna Alberto Boscolo della Cittadella universitaria di Monserrato, cerimonia di conclusione del master in Comunicazione della scienza, edizione 2008-2009. Gli alunni illustreranno le esperienze dei tirocini svolti in importanti strutture di Cagliari, come l'Ufficio Stampa dell'Università e quello del Brotzu, l'Arpas, il CRS4, l'ente regionale Sardegna Ricerche, il Museo di Zoologia dell'Università, la Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano, e l'Osservatorio economico.
 
4 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 14
Alghero, incontro sulle Università
 
Ad Alghero prende il via il settimo convegno annuale del Codau 2009, su iniziativa dell'Università di Sassari. Una tre giorni (da domani fino a sabato prossimo) in cui si parlerà dei problemi degli Atenei italiani. Durante gli incontri si parlerà dei cambiamenti nella Pubblica amministrazione, con un approfondimento sulle difficoltà gestionali e sulle possibili soluzioni. Sabato invece si parlerà di quali strumenti sono necessari per il rilancio dell'Università.

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
La svolta di Sassari. Il preside Aldo Morace parla delle prove d’ingresso e di come rilanciare la qualità 
Prima facoltà di Lettere a numero programmato 
E dopo le selezioni non si coprono tutti i posti disponibili 
  
SASSARI. Il preside di Lettere lascia da parte ogni diplomazia e non nasconde le difficoltà: «Nella scuola sarda abbiamo allievi tra i più scadenti d’Europa. E c’è di peggio. Molti in passato hanno scambiato la nostra facoltà per un parcheggio: si sono iscritti qui dopo esser stati bocciati alle selezioni di Medicina o da qualche altra parte, magari in attesa di riaffrontarle. D’ora in poi non succederà più. Abbiamo istituito il numero programmato: chi non supera i test dovrà iscriversi altrove o rinunciare del tutto agli studi accademici».
 È determinato, Aldo Maria Morace. E spiega nel dettaglio i contenuti di questa rivoluzione che fa di Sassari la prima facoltà italiana di Lettere a istituire un filtro d’accesso. O, meglio, a farlo in teoria. Già, perché fin qui i primi risultati delle prove d’ingresso rivelano un aspetto che rende ancora più sconcertante il quadro della insufficiente preparazione per l’accesso: 770 le domande di partecipazione ai test per i 4 corsi, quasi 500 i posti, ma a superare le prove sono stati molti di meno. È il segno inequivocabile di una distorsione dell’intero apparato formativo accompagnata a diffuse incompetenze.
 «Il sistema d’istruzione pubblica che precede l’università ha fallito i suoi obiettivi - commenta il manager didattico di Lettere, Roberto Corrias - Distribuisce titoli con valore legale. Poi chiede a noi di fare verifiche per accertare la preparazione reale. E a questo punto nell’isola l’esito si rivela in larga misura disastroso».
 «Come si fa a rispondere bene solo a 8 domande su 30? - si chiede infatti il preside - E c’è chi addirittura ha dato un’unica risposta esatta... ». «Ho visto di tutto: candidati che ignoravano in che secolo ha operato Alessandro Manzoni e altri che non hanno mai studiato Dante - prosegue Morace - Se a tutto ciò si aggiunge che parecchi ragazzi non sono in grado di capire che cosa leggono e meno che mai di farne una analisi critica, dobbiamo prendere atto che negli ultimi anni la scuola italiana è peggiorata tantissimo. Perché, come non mi stanco di ripetere ai miei allievi, non comprendere un testo significa non comprendere il mondo».(pgp)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Fatto del giorno
AL VIA IL QUARTO CICLO 
Il master di giornalismo per entrare nel mondo della comunicazione 
Assegnato ai corsi della Facoltà di Scienze politiche di Sassari il «Bollino blu» di Ferpi e Assorel 
 
Tra qualche settimana comincerà il quarto ciclo del Master in giornalismo, organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Sassari. La prima edizione di questo Master risale al 1995: ma allora la durata era annuale e l’obiettivo era la formazione di operatori della comunicazione. L’iniziativa ebbe subito successo (tra gli insegnanti vi era anche Enzo Biagi). L’esperienza acquisita e i consensi ottenuti hanno consentito alla Facoltà di Scienze Politiche di attivare un corso di laurea in Scienze della comunicazione e, per il post laurea, un Master biennale per il giornalismo professionistico. Dal 2003, infatti, con la trasformazione da annuale a biennale, il Master ha ottenuto il riconoscimento dell’Ordine dei giornalisti: questo significa che sostituisce il praticantato e che permette di sostenere l’esame di stato per diventare professionisti.
 L’anno accademico 2009 comincia con importanti novità, per i corsi di laurea e per il Master. Ferpi e Assorel, le due associazioni italiane delle relazioni pubbliche che esaminano i corsi di laurea in comunicazione hanno assegnato quest’anno i «bollini blu» e li hanno dati ad appena il 46% di corsi triennali e al 51% dei corsi magistrali. In Sardegna hanno conquistato il «bollino blu» due corsi triennali, quello della Facoltà di Scienze politiche di Sassari e quello dell’Università di Cagliari, e un solo corso magistrale, quello in Comunicazione e pubbliche amministrazioni della Facoltà di Scienze politiche di Sassari.
 Anno di esami anche per le scuole di giornalismo: l’Ordine nazionale dei giornalisti ha posto criteri più severi per il riconoscimento, accordandolo solo ai master di livello medio-alto. Sassari ha superato questa prova, ed è ora una delle 14 scuole di giornalismo riconosciute e attive in Italia.
 Grazie a questi risultati, il Master si avvia a compiere un ulteriore passo, a trasformarsi in una struttura d’ateneo, per confermarsi centro di eccellenza e di alta formazione, nel settore della comunicazione e del giornalismo.
 Per la scuola di giornalismo il rispetto dei nuovi requisiti posti dall’Ordine nazionale dei giornalisti è molto impegnativo: deve pubblicare un quindicinale (Reporters è puntualmente in edicola), realizzare notiziari quotidiani, radiofonici, televisivi e on line; garantire insegnamento e presenza costante di docenti e giornalisti qualificati.
 Finora questi obblighi sono stati adempiuti, e i risultati sono positivi: oltre l’85 per cento dei nostri allievi lavora come giornalista presso una testata. Alcuni hanno ottenuto riconoscimenti di prestigio, e proprio in questi giorni ci hanno inviato una loro testimonianza. Giuseppe Boi è stato assunto prima a Kataweb poi è passato a Il Centro di Pescara dove ha ottenuto la nomination agli Oscar web 2009. Paolo Mastino ha superato una selezione Rai e lavora a Cagliari. Marco Ferini, che lavora a La7, ha vinto il premio di giornalismo Ilaria Alpi. Stefania Pinna, durante il Master ha fatto lo stage a Sky, e ora conduce Sky TG24. Lucia Rotta ha fatto due stage alla Rai ed è stata assunta a Sky. Dicono tutti: «Abbiamo sfruttato tecniche e competenze acquisite a Sassari: i docenti e i colleghi del Master ci hanno insegnato ad amare questo lavoro». Sono questi riconoscimenti che ci spingono, più di altre considerazioni, ad andare avanti.
* Preside della Facoltà di Scienze politiche
Direttore del Master in giornalismo Università di Sassari
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Monte Arci atelier d’architetti 
Settanta studenti ridisegnano le periferie di Ales, Morgongiori e Pau 
 
ALES. Workshop internazionale di architettura “ArciLab09”, con gli studenti delle università di Cagliari e Pavia, la Facultade de Arquitectura di Salvador de Bahia del Brasile e della Facultad de Arquitectura urbanismo y paisaje di Santiago del Cile, impegnati a ridisegnare le periferie di Ales-Zeppara, Morgongiori e Pau, giunto ormai al giro di boa.
 Fino a domani, infatti, i 72 studenti, divisi in otto gruppi di lavoro, saranno infatti impegnati a Cagliari a trasporre sulla carta le loro proposte progettuali nonché nella realizzazione dei relativi plastici. Quindi venerdì ritorno ad Ales e sabato la presentazione del tutto all’interno della conferenza conclusiva.
 Intanto sul valore e importanza dell’iniziava internazionale ecco il parere dei tre sindaci interessati.
 Simonetta Zedda, sindaco di Ales: «Sono convinta che questo laboratorio sia motivo di crescita culturale, sociale e soprattutto partecipazione diretta al cambiamento e allo sviluppo. Sviluppo che in parte ha oggi necessità di maggiori investimenti in progetti immateriali, importanti quanto le infrastrutture ma di certo più consoni a concretizzare azioni di rete capaci di superare i particolarismi dei singoli enti locali».
 Renzo Ibba, sindaco di Morgongiori: «Ho accolto con soddisfazione che il Monte Arci sia stato scelto ancora una volta dalle scuole di architettura come piattaforma sperimentale per l’attuazione di progetti volti alla riscrittura delle porte dei nostri centri urbani in un ottica di rete. L’auspicio è che questi eventi possano essere ripetuti del tempo per attivare forme di ricerca internazionali che possano interessare un maggior numero di centri limitrofi».
 Infine il sindaco di Pau Franceschino Serra: «Abbiamo accolto con estremo favore l’iniziativa ArciLab che esprime concretamente le potenzialità legate al lavoro congiunto fra amministrazioni comunali, Regione, Università e popolazione. Il tutto in un sistema di reciproco scambio: gli studenti apprendono un difficile percorso di progetto legato ai luoghi e alle comunità locali e i Comuni diventano protagonisti di uno straordinario lavoro culturale mirato alla riqualificazione e al ripensamento del proprio territorio attraverso il lavoro svolto da partecipanti provenienti da realtà culturali e geografiche molto distanti dalle nostre».
Tigellio Sebis 
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
Il bestiario degli studenti sardi 
Test per l’università «Il Corano? È il testo sacro degli ebrei» 
 
 SASSARI. «Marco Polo? Era in Cina a cercare petrolio». «Il Corano? E’ il testo sacro degli ebrei». Sono alcune delle risposte degli studenti sardi nei test d’accesso all’università che rivelano allarmanti livelli di impreparazione.
 
Pagina 8 - Sardegna
«Marco Polo? In Cina cercava il petrolio» 
Risposte esilaranti e gravi carenze nei test d’accesso. «Rivedere i rapporti con la scuola» 
UNIVERSITA’ Allarme per i livelli d’apprendimento di base C’è chi crede che il Corano sia testo sacro degli ebrei 
di Pier Giorgio Pinna
 
 SASSARI. Domanda: «Come mai il grande viaggiatore Marco Polo più di sette secoli fa era andato in Cina?». Risposta: «Cercava il petrolio». Non è l’unica perla nel compendio di bestialità collezionate da troppi studenti sardi nei test d’accesso all’università. C’è di più. Per alcuni il Corano è il testo sacro degli ebrei, non dei musulmani. E odiare la geografia può far posizionare sul mappamondo la Mecca in Pakistan anziché in Arabia. Parecchi poi, in tutta fretta, collocano il 2650 a. C. nel 2º millennio, e non nel 3º prima di Cristo. Qualcun altro s’iscrive a un corso umanistico non sapendo in che periodo del Medioevo visse Carlo Magno. Mentre parecchi suoi compagni, in quest’armata Brancaleone, ignorano che nella seconda metà del Novecento Yasser Arafat è stato il principale leader dei palestinesi. E altri ancora, nonostante il freschissimo diploma in mano, sono convinti che il Processo di Norimberga sia stato celebrato non, come avvenuto, per giudicare i gerarchi nazisti, ma per fissare i confini d’Israele.
 Risposte allarmanti. Fanno parte di un ridotto campionario di esempi, in realtà enormemente più esteso, scaturiti dai test di cultura generale fatti in queste settimane nelle due università sarde. Prove che rivelano in maniera macroscopica come nell’isola la scuola continui a sfornare plotoni di studenti impreparati, se non asini calzati e vestiti (magari con griffe di lusso). E che mostrano come i rapporti tra università e scuola vadano rivisti.
 Dice Lio Mura, preside di Scienze politiche a Sassari: «Sono tre i fattori che determinano la scarsa qualità. Il primo è la preparazione mediamente insufficiente dei diplomati. Il secondo la mancanza di razionalità nei percorsi accademici. Il terzo l’inadeguata organizzazione dei servizi didattici». Il preside parla a ragion veduta: nella sua facoltà quest’anno le prove si svolgeranno ai primi di ottobre, ma nell’autunno scorso quasi la metà dei candidati non le ha superate in modo positivo e ha così dovuto sobbarcarsi indirizzi integrativi di recupero. I test d’accesso, tranne i casi nei quali vige il numero chiuso, non vietano infatti alle matricole di frequentare, ma le lacune vanno colmate.
 Una prassi che, per l’ateneo di Cagliari, si seguirà affidando i «rimandati» a prof di scuola specializzati in questo genere d’interventi in extremis. «Ma il quadro è davvero sconfortante», osserva Patrizia Mureddu, docente di Storia e letteratura greca, prorettore uscente per la didattica. «Tutte le volte che ricorriamo ad agenzie nazionali per predisporre i test capiamo che i nostri studenti non sono all’altezza degli standard italiani - aggiunge la professoressa - Da anni assistiamo a cambiamenti in peggio. Soprattutto nella capacità di comprendere un testo, negli errori colossali su questioni ovvie, nelle continue sgrammaticature. E la mia esperienza, fondata anche sulle tante iniziative di orientamento alle superiori, mi dice che le carenze maggiori si registrano nei primi anni di scuola».
 Che la fabbrica degli ignoranti in Sardegna sforni campioni in continuazione è del resto dimostrato da elementi oggettivi. Compresa la pervicacia con cui ragazzi che zoppicano in matematica e in fisica pretendono d’iscriversi a Ingegneria o in Scienze. E, a ruoli invertiti, l’ostinazione che accompagna loro colleghi privi di elementari conoscenze di greco a intraprendere Lettere classiche. Come spiegare altrimenti che qualcuno possa attribuire a Carducci la poesia «A Zacinto» scritta da Foscolo? O l’incapacità di distinguere modi e tempi dei verbi? E l’impossibilità di replicare esattamente a semplici quesiti a risposta multipla? (per capire meglio basta scorrere le domande qui a fianco).
 Francesco Soddu insegna Storia delle istituzioni politiche a Sassari ed è stato commissario alle prove. «Esistono sì diffuse difficoltà di base - sottolinea - Ma le matricole, oltre a un’impreparazione sorprendente, a volte non hanno un’idea neppure di ciò che li attende nel corso che loro stessi hanno scelto». È il caso, per esempio, di chi confonde il liquidatore dell’Urss Gorbaciov col defunto capo dell’ex Jugoslavia Tito. O di chi non conosce il significato di biodiversità.
 Gigi Bua, docente di Sistemi sociali, incalza: «Quando uno non sa neppure come in Italia può venire sostituito il presidente del consiglio, cascano le braccia». «Però la colpa non va attribuita tutta ai singoli studenti - è la sua conclusione da sociologo - Se i ragazzi non s’interessano più di tanto alle questioni contemporanee, se quasi si beano d’essere stati messi in un cantuccio dove il loro rilievo è solo quello di venire catalogati come potenziali consumatori di beni per i quali il mercato allestisce nicchie, beh allora io penso che tutto questo dipenda dal modo in cui sono organizzate la scuola e l’università italiane. Poco importa sapere che ci sono i bravi, persino gli studenti eccezionali. Dobbiamo batterci per risollevare il livello medio dell’istruzione e delle conoscenze».
 

Questionario e social

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