Sabato 19 settembre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 settembre 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
IL SARDEGNA (ePOLIS)

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 17
Giovanni Melis
Bocciati i criteri di valutazione degli atenei
   
Per il momento sono sei, ma non è escluso che in futuro possa arrivare qualche nuovo nome. È stata presentata ieri dal nuovo rettore Giovanni Melis la squadra di prorettori che governerà l’ateneo cagliaritano per i prossimi anni. Sei docenti esperti, alcuni volti già conosciuti del mondo universitario e politico, saranno chiamati ad affrontare i tanti problemi dell’università cittadina con l’obiettivo di «lavorare per un nuovo slancio». Le parole sono quelle del rettore Giovanni Melis che, ufficializzando il suo team, ha chiarito gli obiettivi di breve e medio termine. «Dobbiamo lavorare per migliorare i risultati della didattica», ha detto, «valorizzando i ricercatori e potenziando il trasferimento di conoscenze verso il territorio».
I CRITERI Durante il suo breve intervento, il nuovo comandante supremo dell’Università di Cagliari ha teso la mano alla Regione giudicando «positivamente il piano regionale per lo sviluppo e in particolare l’attenzione per la ricerca scientifica». Bocciati, invece, i criteri di valutazione degli atenei italiani che penalizzerebbero quelli del Meridione. «Tra i fattori di giudizio della didattica», ha chiarito, «un venti per cento è legato ai neolaureati che trovano lavoro nel triennio. È ovvio che dove c’è molta disoccupazione questo è più complicato». Non solo. Il 35 per cento del giudizio sulla ricerca scientifica è legato alla capacità di attirare fondi esterni, soprattutto grazie alle partnership con le grosse aziende private. «È chiaro che per ottenere risultati», ha concluso, «bisogna prima di tutto avere un territorio che abbia a disposizione grandi aziende disposte a investire. È giusto essere valutati, ma non su parametri che si rivelano penalizzanti». Tra gli obiettivi citati c’è il completamento del Policlinico universitario e l’accorpamento dei dipartimenti scientifici nella Cittadella di Monserrato.
LA SQUADRA Il nuovo staff resterà in carica per l’intero mandato, sino cioè al 2012. Il pro-rettore vicario sarà Giorgio Piccaluga, docente ordinario di chimica e fisica. Nato nel 1943, doppia laurea in Chimica (1966) e Farmacia (1970) insegna nell’ateneo da 43 anni, ed è professore ordinario dal 1987. È uno dei più grandi esperti italiani di nanomateriali. Al suo fianco, con la delega ai rapporti con le imprese, c’è Raimondo Ciccu, 68 anni, ordinario di Recupero ambientale e ingegneria degli scavi, con all’attivo oltre 250 pubblicazione. In passato è stato ricercatore del Cnr e dirigente dell’Ente minerario sardo e della Bariosarda Spa. Rita Fadda, 59 anni, docente di Pedagogia generale e sociale, si occuperà invece di didattica, mentre l’internazionalizzazione dell’Università è stata affidata a Vanna Ledda (57 anni), professore di Patologia generale nella Facoltà di farmacia. Ha insegnato per anni anche oncologia nella Facoltà di medicina, ma vanta già un’esperienza di pro-rettore con Pasquale Mistretta. Ai rapporti con il mondo della sanità è stato scelto il medico Alessandro Uccheddu, 62 anni, direttore della scuola di specializzazione in chirurgia. La delega alla “Ricerca scientifica” sarà invece dell’ex assessore regionale della Programmazione e Bilancio della giunta Soru, il docente ordinario di Economia politica, Francesco Pigliaru, 55 anni, che rappresenta dunque la Facoltà di giurisprudenza.
FRANCESCO PINNA
2 – L’Unione Sarda
Prima pagina
Mistretta lascia: «Tanti auguri al mio successore»
Il rettore si dimette in anticipo mentre Melis presenta la sua squadra
   
Per 18 anni è stato attaccato alla poltrona di rettore, cambiando più volte lo statuto perché potesse essere rinnovato il suo mandato. Ora, a un mese dalla scadenza del suo regno, Pasquale Mistretta ha deciso di anticipare la sua uscita di scena annunciando le dimissioni nel giorno in cui il suo successore, Giovanni Melis, ha presentato la sua squadra di prorettori. «Questo mese servirà al mio successore come periodo di rullaggio per un decollo anticipato», ha detto Mistretta, che tra pochi giorni sarà in pensione.
VERCELLI A PAGINA 17
 
Università. Il rettore uscente annuncia il passaggio del testimone. E si apre il dibattito sul bilancio dell’ateneo nel 2010
L’ultimo colpo di teatro di Mistretta
Si dimette in anticipo: dal 5 ottobre sarà in pensione  
È l’ultimo colpo di teatro di Pasquale Mistretta, dal 2 novembre del 1991 rettore dell’Università: andrà via con un mese d’anticipo
 
Il regno di Pasquale Mistretta finirà il 4 ottobre. Troppo banale, per uno come lui amante dei colpi di scena, aspettare la scadenza naturale del suo mandato, il 31 ottobre. «Si è vero. Lascio il mio posto da rettore con un mese d’anticipo. Servirà al mio successore come periodo di rullaggio per un decollo anticipato». Strano: per quasi diciotto anni (era il 2 novembre 1991 quando è entrato per la prima volta nell’ateneo cagliaritano da rettore) è stato così attaccato al suo ruolo da modificare più volte lo statuto, ora non vede l’ora di andar via.
Come mai queste dimissioni?
«Non sono dimissioni. È un semplice anticipo dell’avvicendamento. A Cagliari l’anno accademico inizia il primo ottobre. Mi sembra giusto che il passaggio di consegne avvenga contemporaneamente. Invierò una comunicazione al ministro».
Non sarà per i 25 milioni di disavanzo denunciati da quattro componenti del Cda, Giovanni Coinu, Guido Mula e Roberto Malavasi?
«Addirittura 25 milioni? Al massimo sarà uno. È strano, e scorretto, che si voglia salutare il nuovo rettore con del terrorismo finanziario. Ho sempre portato in parità il bilancio e sono sicuro che Melis saprà fare altrettanto».
A Melis servirà un periodo di rullaggio ?
«Ci troviamo davanti a una fase delicata per l’evoluzione dell’Università. Problemi economici, personale e riforma dei corsi. Sono questioni che dovranno essere affrontate in tempi brevi e un mese in più sarà certamente utile. E poi mi consenta una battuta: voglio stupire fino alla fine, è il mio ultimo colpo di teatro».
Che Università lascia?
«Dal punto di vista mentale e culturale, moderna. In questi anni ho raggiunto molti obiettivi, ma ce ne sono altri che dovranno essere centrati. Penso di aver avuto una dialettica costruttiva con gli studenti, mantenendo con tutti una neutralità democratica davanti alle pressioni».
Rimpianti?
«Nessuno. Vado via senza lacrime. L’Università non mi mancherà, ma avrò nostalgia dell’affetto e dell’intelligenza dei tanti collaboratori con cui ho avuto a che fare».
Cosa le hanno detto gli studenti?
«Ho vissuto diciotto generazioni di matricole e di laureati, è normale che qualcuno sia dispiaciuto. Un esercito di giovani che considero tutti miei nipoti acquisiti».
Un consiglio al suo successore?
«Cercare di esprimere sempre un pizzico di humor cagliaritano. Nei momenti difficili con un po’ di umorismo si trasmette positività».
Si ricorda il primo giorno da rettore?
«Era il 2 novembre 1991. Mi ricevette l’allora segretaria Panzali che mi fece entrare nella stanza. C’era soltanto una pianta. In questi diciotto anni l’ho sostituita con altre tenendole sempre nello stesso punto».
Di cosa va fiero?
«La svolta sui cantieri di Monserrato. A costo di correre qualche rischio sono riuscito a far velocizzare i lavori».
Dal 5 ottobre dove la vedremo?
«In giro per Cagliari. Come viandante».
C’è già una poltrona che l’aspetta?
«Neanche mezza. C’è una ressa pazzesca. Se venissero a cercare una persona della mia età sarebbe solo per assoluta necessità. Potrei essere utile perché sono un esperto conoscitore di Cagliari. Magari come interlocutore o suggeritore».
Un arrivederci. A presto.
MATTEO VERCELLI
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 17
Villasimus
Gusto e olfatto: scienziati a confronto
   
Da sabato fino a giovedì, all’hotel Cormoran di Villasimius, appuntamento con l’undicesimo meeting della “European Symposium for Insect Taste and Olfaction” (Esito), dedicato alla scienza del gusto e dell’olfatto negli insetti. Fa parte del comitato organizzativo la professoressa Anna Maria Angioy, ordinario di Fisiologia dell’Università di Cagliari. Sono attesi docenti dalla Nuova Zelanda, dalla Cina, dalla Russia, dal Giappone e dall’India.
Da giovedì prossimo fino a domenica 27 settembre, al Tanka Village ci sarà invece il congresso dell’"European Chemoreception Research Organization" (Ecro), sempre dedicato alla ricerca sui sensi dell’olfatto e del gusto nei vertebrati e negli invertebrati. Lo studio di questo settore è sempre più vasto per le applicazioni pratiche che può avere sulla memoria degli odori, capaci di condizionare le scelte dell’individuo in campo sociale ed economico. Saranno illustrati i nuovi risultati ottenuti anche nel campo delle produzioni agro-alimentari e nella realizzazione di sistemi artificiali usati dalla medicina per inviduare alcune patologie. Al congresso Ecro si terrà una sessione di wine tasting e una degustazione di due vini spagnoli e due sardi.
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 17
Esami di Geografia in altre Facoltà per aggirare il manuale di Biagini
Lingue. Il preside: «Non è scientifico». Il caso al Senato accademico
   
Gli studenti di Lingue non sono più obbligati a sostenere l’esame di Geografia in base al contestato manuale di Emilio Biagini, quello in cui si legge (fra l’altro) che l’apartheid in Sud Africa fu una forma «discreta» di dominazione dei bianchi sui neri, che l’Islam implica l’odio «per la società laica, democratica e consumistica», il Protestantesimo la terra di coltura dei serial killer: un testo che riserva giudizi altrettanto tranchant a omosessuali e femministe, Isaac Newton e i Beatles. L’esame di Geografia generale e quello di Geografia economico-sociale, che comunque sono alternativi (facoltativi) e dunque possono essere non inclusi nei piani di studio individuali, potranno essere sostituiti da esami di carattere geografico sostenuti in altre Facoltà.
L’ha deciso il Consiglio di Facoltà che tre giorni fa si è riunito per affrontare, fra le altre, anche la questione Biagini. Il caso è noto: gli studenti si sono lamentati dei contenuti del manuale scritto dal titolare della cattedra di Geografia nella Facoltà di lingue, quello su cui il docente impernia gli esami. Invitato dal Consiglio di corso e da quello di Facoltà ad adottare testi alternativi, Emilio Biagini si è rifiutato di farlo. È cominciato così uno scontro che ha avuto eco anche sui mezzi d’informazione (non solo sardi) e che non si conclude con la seduta del Consiglio di Facoltà. Una seduta disertata, come accade ormai da tempo, dal docente Emilio Biagini e dal suo assistente Luciano Cao.
Le tappe successive saranno il Senato accademico e, probabilmente, il Parlamento italiano: della questione, infatti, si stanno occupando deputati e senatori, e non è improbabile che all’argomento sia dedicata, in futuro, un’interrogazione.
I tempi per una possibile mediazione sono trascorsi da tempo. Lo confermano i toni netti della relazione letta nel corso della riunione di mercoledì scorso dal preside Massimo Arcangeli: «Il manuale del professor Emilio Biagini, se così vogliamo chiamarlo, assembla in modo ascientifico i materiali più disparati piegandoli a una visione dogmatica e integralista che nuoce al libero confronto fra le diverse posizioni e idee; le gravi offese indirizzate a persone, popolazioni, religioni (dalla protestante all’islamica), rinfocolate in alcune recenti interviste giornalistiche rilasciate dall’autore, fanno da contorno a quella che è una manichea operazione giornalistica “a tesi”».
A Biagini, che ha disertato la seduta precedente del Consiglio di Facoltà, Arcangeli ha ricordato i doveri contenuti nel regio decreto numero 1592 del 31 agosto 1933, che stabilisce, fra gli altri, l’obbligo di partecipare alle «adunanze» di Consigli e Commissioni.
Il preside ha infine ricordato il “codice etico” approvato tre mesi fa e ha annunciato che nessun passo istituzionale verrà tralasciato affinché il manuale tanto contestato smetta di essere un libro di testo. ( m. n. )
5 – L’Unione Sarda
Oristano e provincia
Il caso
Università da salvare
   
Sarà anche uno dei punti di forza della vertenza Oristano, intanto però si deve pensare a difenderla. L’Università in terra di Eleonora d’Arborea rischia di perdere il corso di Archeologia subacquea, unico attivo in Italia.
Dall’ateneo sassarese, da cui il corso dipende, non ci sono ancora novità sul suo futuro. I tagli di fondi da parte del Ministero costringono a una razionalizzazione, ma nessuno è disposto a rinunciare ad Archeosub. Oggi alle 17 il problema sarà affrontato in una riunione a cui prenderanno parte il sindaco Angela Nonnis, il presidente della Provincia Pasquale Onida e molto probabilmente anche l’assessore regionale alla Cultura Lucia Baire (nella scorsa primavera era già venuta al Chiostro, sede dell’Università, assicurando impegno e attenzione per i corsi). Ora l’obiettivo è salvare Archeologia subacquea e lasciarla ad Oristano. L’ipotesi, circolata nei giorni scorsi e proposta dal preside della facoltà di Lettere e Filosofia Aldo Morace, di separare pratica e teoria (le lezioni comuni a Sassari e i laboratori a Oristano) per ora non sembra riscuotere molti consensi in città. ( v. p. )

 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Prorettori: i magnifici sei 
Il neo rettore Giovanni Melis ieri ha presentato i delegati per ricerca, didattica, sanità 
Studieremo nuovi criteri per il pagamento delle tasse: il merito deve essere finalmente considerato 
L’uscente Pasquale Mistretta anticipa il saluto al 5 ottobre 
di Alessandra Sallemi
 
CAGLIARI. Il neo rettore Giovanni Melis ieri ha presentato ufficialmente i sei colleghi che dovranno aiutarlo a traghettare l’ateneo cagliaritano fuori da una crisi epocale. S’insedierà ai primi di ottobre: il rettore uscente Pasquale Mistretta anticipa di un mese il suo saluto.
 Il motivo è pratico operativo: l’anno accademico è già iniziato e il nuovo gruppo «deve cominciare il suo lavoro», come ha detto informalmente lo stesso Mistretta. C’è urgenza, causa la nuova politica univesitaria del ministero. Due parametri mettono in particolare difficoltà gli atenei sardi: il ministero pesa la produttività della didattica con il lavoro che gli studenti, una volta laureati, devono aver trovato entro tre anni e misura la forza della ricerca sulla possibilità di acquisire fondi europei, colpo che, spiegava ieri il neo preoccupato rettore, riesce quando si stipulano accordi con le grandi imprese. Dunque per inventare soluzioni che facciano crescere, invece, l’università cagliaritana Melis ha scelto «per fiducia» Giorgio Piccaluga, che sarà anche il suo vicario, poi Raimondo Ciccu, Rita Fadda, Giovanna Maria Ledda, Francesco Pigliaru e Alessandro Uccheddu. «La squadra» avrebbe anche il pregio di rappresentare un po’ tutto il mondo universitario. Piccaluga (66 anni) è ordinario di chimica fisica e sarà il sostituto del rettore; Ciccu (68 anni) insegna recupero ambientale e ingegneria degli scavi, per l’università curerà soprattutto i rapporti con le imprese; Fadda (60) è ordinario di pedagogia generale e sociale, si occuperà della didattica; Ledda (57) insegna patologia generale a Farmacia e lavorerà sull’internazionalizzazione; Pigliaru l’ex assessore alla programmazione della giunta Soru ha 55 anni, insegna economia politica e si occuperà della ricerca scientifica, a Uccheddu ordinario di chirurgia generale toccheranno i rapporti con il mondo della sanità. «La squadra - spiegava ieri Melis - dovrà impostare il lavoro, scrivere il programma, tenere i rapporti con la Regione, alla dirigenza universitaria spetterà il compito di realizzare le linee di indirizzo». Una sottolineatura non casuale: Melis ha speso vari incontri per cercare la collaborazione della dirigenza. Nella conferenza stampa tenuta ieri il rettore ha annunciato che gli atenei sardi forse hanno un punto di riferimento quasi nuovo: la Regione. «Valutiamo positivamente alcuni passaggi nel piano regionale di sviluppo, come l’attenzione alla ricerca scientifica che è motore di sviluppo soprattutto in tempi di crisi come questi. Noi vogliamo badare al momento del piano dove si sottolinea l’importanza del passaggio dal prodotto allo sviluppo. Inoltre valutiamo positivamente che la Regione, coi fondi Fas, voglia finire le opere del policlinico universitario. Si può così accorpare a Monserrato tutta l’attività sanitaria e portare i dipartimenti scientifici ora sparsi in città. A vantaggio della ricerca». Ancora: grande lavoro viene annunciato sulla didattica, sono in corso contatti con Sassari per migliorare il sistema universitario regionale. Probabilmente il decentramento deve finire causa le restrizioni ministeriale: si studieranno forme di lezione in videoconferenza «indispensabili per gli studenti lavoratori».
Sulle tasse: non si può continuare a basarsi solo sul reddito, ci vuole una graduatoria che consideri il merito.
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Il consiglio dei professori corre ai ripari 
Per sfuggire a Biagini l’esame di geografia in un’altra facoltà 
 
CAGLIARI. Del caso scatenato da Emilio Biagini, il docente che insegna la geografia a Lingue attaccando nel suo testo gay, musulmani, rock e personaggi della storia non allineati al pensiero cattolico, andrà all’attenzione del senato accademico. E’ stato il preside Massimo Arcangeli ad annunciarlo nel corso del consiglio di facoltà a conclusione di una relazione molto dura, che alzerà il livello dello scontro in atto fra i vertici dell’Ateneo e il docente genovese. L’impegno assunto dai docenti è di tener conto della situazione in sede di commissioni per i piani di studio: agli studenti che desiderano evitare Biagini sarà data la possibilità di sostenere l’esame di geografia in un’altra facoltà.
 «Nel testo in questione - ha detto il preside ai colleghi - la materia geografica diventa ripetutamente alibi per argomenti “altri”, totalmente estranei ai contenuti disciplinari che ci si dovrebbe attendere da chiunque si trovi a insegnarla in un ateneo italiano che si rispetti». Ha continuato Arcangeli: «Il manuale del professor Emilio Biagini, se così vogliamo chiamarlo, assembla in modo ascientifico i materiali più disparati piegandoli a una visione dogmatica e integralista che nuoce al libero confronto fra le diverse posizioni e idee».
 Arcangeli ha poi informato il consiglio di facoltà sulla risposta che Biagini ha inviato per posta elettronica il 28 agosto: «Non sarò presente ad alcun consiglio finché coloro che mi hanno insultato per mesi, blaterando su un libro che non hanno letto e di una disciplina che non è la loro, non mi avranno chiesto pubblicamente scusa. Lo stesso vale per quelli che mi hanno manifestato solidarietà in segreto e non hanno avuto il coraggio di farlo in pubblico, ma, anzi, hanno pregato l’ineffabile preside di restare al suo posto».
 Rilevato il «tono insultante» e «di sfida» usato dal docente, Arcangeli ha fatto riferimento alle norme che obbligano i docenti a rispettare orari e minimi di presenza: «La partecipazione ai consigli di facoltà rientra nei doveri istituzionali di ciascuno di noi e se Biagini rifiuta di prendervi parte senza documentato motivo, sarà richiamato formalmente dal sottoscritto. Sarà compito del Rettore prendere le opportune misure disciplinari». (m.l)
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Nazionale
UNIVERSITÀ 
Incontro degli studenti con l’assessore Baire 
 
NUORO. Università, la marcia su Cagliari degli studenti nuoresi viene spostata a fine mese. Lo hanno deciso giovedì gli universitari barbaricini in un’assemblea durante la quale hanno deliberato di partecipare con il commissario Tore Cocco all’incontro che si terrà lunedì in Regione con l’assessore alla Cultura, Lucia Baire. L’obiettivo prioritario è quello di sbloccare la vertenza aperta con l’ateneo di Cagliari sul corso “scippato” a Nuoro di Scienza dell’organizzazione e Amministrazione pubblica. All’incontro prenderanno parte anche il sindaco di Nuoro, Mario Zidda, e gli assessori comunale e provinciale alla Cultura, Teresa Pintori e Franca Carroni. Oltre che la questione del corso scippato, naturalmente, con l’assessore Baire saranno affrontati tutti i problemi che di fatto ancora impediscono il rilancio dell’ateneo nuorese, che oggi vive come sospeso nel limbo. (n.b.)

9 – Il Sardegna
Prima pagina
Università
Stangata in vista per chi non studia
La nuova politica del rettore Melis
Aumento delle tasse per chi dà pochi esami. E Mistretta lascia l’incarico in anticipo
 
Grande Cagliari – pagina 17
Ateneo. Il neorettore in carica dal 5 ottobre: “Tasse più basse per più meritevoli”. Nel 1009 40mila iscritti
Melis: chi non studia paga di più
E Mistretta dà l’addio in anticipo
Gli universitari: “Così si elitarizzano le facoltà. Aumentano le rette solo per recuperare fondi”
Roberto Murgia
 
 
«Premi per gli studenti virtuosi e disincentivi per i meno meritevoli». Ecco, in fatto di tasse, la filosofia del neo Rettore dell'Ateneo cagliaritano, Giovanni Melis, alla sua prima uscita ufficiale in via Università  per presentare lo staff che lo affiancherà  per tutto il suo mandato fino al 2012. In pratica, rette più alte per chi studia poco o niente. «Dovremo ragionare non più solo sul reddito ma anche sul merito - ha motivato lui - è un approccio necessario per invertire la tendenza del 20 per cento di studenti (quest'anno gli iscritti sono quarantamila) che, iscritti al primo anno, non superano nemmeno un esame». «Come idea è apprezzabile - ha commentato Enrico Lallai, rappresentante degli studenti della facoltà di Lettere - certo, bisogna vedere come si tradurrà  nei fatti. Perché ogni caso è diverso». Per Matteo Quarantiello (Ingegneria), rappresentante degli studenti nel Consiglio di amministrazione dell'Ateneo, «ci troviamo di fronte a una elitarizzazione dell'Università. A fronte dei tagli, con l'aumento delle tasse si peggiora solo una situazione già  compromessa. Cos'è¨ poi la meritocrazia? Non si può sparare nel mucchio, anche perché, in genere, tra i cosiddetti meno meritevoli, rientrano i meno abbienti e chi proviene da realtà  sociali difficili». La mette sul piano dell'opportunità  Vincenzo Fortunato, rappresentante di Medicina: «L'Università di Cagliari è declassificata, ci sono pochi soldi. L'unica cosa che può fare un Rettore per recuperare fondi, è quella di aumentare le tasse». Del resto - sono parole di Giovanni Melis - «ci troviamo in una fase di grande difficoltà , si introducono dei parametri di valutazione che per loro natura non aiutano le università  meridionali. Sono parametri che ci penalizzano, che non tengono conto del tessuto sociale. Uno è¨ l’occupazione dei nostri laureati a tre anni dalla tesi. Oppure la capacità  di acquisire risorse dai Fondi europei collaborando con le grandi imprese che, come è noto, sono al nord, non al sud. Scontiamo l’insularità, insomma. La squadra dei prorettori serve proprio a questo: a impostare le linee-guida del prossimo mandato». Cosa che il neo Rettore potrà  iniziare a fare dal 5 ottobre, dalla data del suo insediamento ufficiale, in anticipo, quindi, rispetto a quella tradizionale del primo novembre. Il 4 ottobre, infatti, è la data che Pasquale Mistretta ha scelto per mettere fine al suo rettorato. «Solo per una questione di coerenza con l'Ateneo - spiega lui - l'anno accademico inizia il primo ottobre, non il primo novembre come avveniva tradizionalmente. Anche la nomina dei nuovi presidi delle facoltà  è stata anticipata (cambieranno i presidi delle facoltà  di Architettura, Farmacia e Scienze naturali). È giusto che l'adempimento di queste formalità avvenga con Melis, Rettore ufficiale». Ma c'è anche un altro motivo: «L'Università  vive un momento difficile. Entro il 31 dicembre va stilato il bilancio, bisogna prendere decisioni sui fondi Fas. In questo modo Giovanni Melis avrà  un mese in più per organizzarsi. E, di questo si è detto felice, peraltro». Quanto al giorno della settimana scelto per le dimissioni, che cade di venerdì, «è solo perché finisce la settimana»
 
 
 
 

Questionario e social

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